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Gli archivi del Politecnico di Torino entrano in 9CentRo

Crescono le fonti consultabili online su 9CentRo, hub degli archivi del Polo del ‘900. In un unico spazio digitale oltre mezzo milione di foto, video, documenti sulla storia del Novecento

Oltre mezzo milione di fotografie, video, documenti, manifesti, giornali, libri e percorsi per esplorare la storia del Novecento in un unico spazio digitale: questo è 9CentRohub degli archivi degli Enti partner del Polo del ‘900 e di altre importanti realtà piemontesi e liguri. Si tratta di fonti di inestimabile valore storico e civico che custodiscono la memoria del secolo scorso con i grandi movimenti del lavoro, le lotte e i diritti conquistati, la storia e le voci della Resistenza, il pensiero dei grandi protagonisti del Novecento da Gramsci a Bobbio, da Levi a Gobetti, e molto altro ancora. A implementare il patrimonio disponibile, il Politecnico di Torino rende consultabili su 9CentRo gli archivi storici dell’architettura e dell’ingegneria conservati presso la sezione Archivi della Biblioteca Centrale di Architettura “Roberto Gabetti” e il Laboratorio di Storia e Beni Culturali del Dipartimento Interateneo di Scienza Progetto e Politiche del Territorio (DIST). Sono archivi donati e depositati presso l’Ateneo, a partire dagli anni Settanta, da protagonisti e protagoniste dell’architettura e dell’ingegneria che hanno progettato e costruito a Torino, in Piemonte e sul territorio nazionale, nel corso dell’ultimo secolo. Navigando tra le carte si possono scoprire progetti che hanno trasformato la città e il territorio, così come quelli che, rimasti irrealizzati, rivelano la città immaginata. Inoltre, attraverso le lenti dell’architettura e della pianificazione urbana e territoriale è possibile leggere i grandi temi del Novecento: la casa economica e la scuola (fondi Berlanda, B.C.R., Dolza, e Collettivo di Architettura), la ricostruzione e l’edilizia quantitativa (fondo Clara), i monumenti alla Resistenza (fondo Berlanda), i luoghi del lavoro (fondi Rosani, Morelli), la pianificazione urbana e territoriale (fondi Abbate, Berlanda, Collettivo di Architettura).

“Si tratta di un traguardo eccezionale per la documentazione conservata presso il Politecnico di Torino”, sottolinea Sergio Pacereferente del Rettore per Biblioteche, archivi e museo. “Un patrimonio di risorse di straordinario valore, indispensabile per ricostruire come è cresciuta la città di Torino nel corso degli ultimi decenni, entra a far parte di un hub archivistico che, a propria volta, si candida a diventare una delle fonti principali per comprendere la storia, a Torino e in Piemonte, non soltanto del Novecento, ma anche del tempo presente”.

Il Politecnico di Torino non è il primo partner esterno che si aggrega a 9CentRo. Nato nel 2018 ad opera di Promemoria Group, l’hub ha visto negli anni crescere le fonti consultabili in maniera esponenziale – i record archivistici sono passati da 85.000 a 256.000, i media digitali da 16000 a 74.000, i record bibliografici sono 354.700 – grazie al progressivo ingresso, oltre degli istituti membri del Polo, di Fondazione 1563 per l’arte e la cultura della Compagnia di San PaoloILSREC (Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea), Fondazione Sandro PennaCREO (Centro ricerca etnomusica oralità) e Museo Leone di Vercelli.

Come spiega Alessandro Bollodirettore del Polo del ‘900: “9CentRo è un ecosistema digitale in continua evoluzione, passato in poco più di due anni da piattaforma per la comunicazione degli archivi del Polo a hub per la valorizzazione integrata dei patrimoni archivistici e bibliografici aperto alle realtà esterne. L’interoperabilità è la parola chiave, una modalità che consente ai patrimoni di dialogare tra loro con un unico punto di accesso che apre a un universo di straordinarie potenzialità. Un punto di riferimento per la ricerca e gli studi sul Novecento pensato per studiosi, archivisti, studenti ma anche per chi si approccia per la prima volta: appassionati, curiosi, artisti e certamente insegnanti che possono usare le fonti d’archivio e i percorsi multimediali realizzati dagli Enti del Polo a supporto della didattica. Inoltre, alla novità dell’ingresso degli archivi del Politico di Torino si aggiunge un restyling grafico e strutturale di 9CenTro che adesso si presenta in una nuova versione che rende più intuitiva e dinamica la ricerca tra la grande mole di contenuti”.

Oltre all’incremento degli istituti coinvolti, 9CentRo annuncia un’altra novità. Infatti, si è concluso a maggio 2021 il restyling del sito che si presenta con una nuova struttura e un nuovo design, risultato di un corposo intervento di reingegnerizzazione dei contenuti e dei punti di accesso. Attualmente scorrendo l’homepage di 9CentRo è possibile esplorare gli inventari dei singoli enti e più di 500 fondi, navigare tra più di 40mila nomi di personaggi storici, sfogliare le collezioni dei periodici (ultima new entry il Fuori! prima rivista italiana di emancipazione del movimento omosessuale) e consultare più di 70mila oggetti multimediali con descrizione annessa e la possibilità di scaricare l’immagine digitalizzata (per info, consulenza e consultazione, scrivere a archivio.biblioteca@polodel900.it). È stata inoltre sviluppata la pagina “Notizie da 9centRo” e ristrutturata la sezione “Storie e percorsi“, pensata come canale di pubblicazione di contenuti narrativi (su Repubblica, Liberazione, Donne, Trasformazioni urbane ecc.) via via prodotti nell’ambito delle attività di ricerca e progettazione culturale degli enti aderenti al sistema 9centRo.

Negli anni molti sono stati i progetti sviluppati a partire dagli archivi del Polo in un ottica di valorizzazione e sperimentazione. Tra gli altri lo spettacolo “Vogliamo tutto!” sul ‘68 co-prodotto dal Polo e da TPE (2018); il progetto SAS – Smart Archive Search (2018) con il centro di ricerca HER che applica l’intelligenza artificiale alla ricerca archivistica; le mostre “Superarchivi” (2019) e “Phylum” (2021) durante il Festival Archivissima; WER IST WER (2019), escape room a tema muro di Berlino in collaborazione con We Are Müesli e il prossimo autunno la mostra “50 anni del Fuori!” con la Fondazione Penna.

Nel 2020, con 9centRo, il Polo del ‘900 si è aggiudicato il Premio Gianluca Spina per l’Innovazione digitale nei Beni e Attività Culturali, promosso dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano.

Politecnico, i master migliorano la posizione lavorativa

Quasi il 94% dei diplomati ai Master lavora a un anno dal titolo di secondo livello e più del 90% ha migliorato la sua posizione lavorativa grazie agli studi

 

Investire in formazione post-laurea, per specializzarsi o per aggiornarsi, è una scelta che si è dimostrata vincente anche – e forse soprattutto – per sfruttare al meglio le restrizioni e i rallentamenti legati alla pandemia: il VI Report sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei diplomati di master di Almalaurea evidenzia che il tasso di occupazione e le retribuzioni di chi ha ottenuto questo titolo si confermano superiori a quelli dei laureati.

 

Il Report sulla Condizione occupazionale a un anno dalla conclusione del Master ha riguardato un campione di 205 Diplomati nel 2019 della Scuola Master e Formazione permanente del Politecnico di Torino, contattati a un anno dal conseguimento del titolo: 15 di primo livello e 190 di secondo livello. Il loro tasso di occupazione è complessivamente pari al 93,6%: 77,8% per i diplomati di master di primo livello e 95,0% per i diplomati di secondo livello.

Il 40,5% degli occupati (16,7% tra i diplomati di master di primo livello e 42,5% tra quelli di secondo livello)prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del master, mentre il 25,3% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo (33,3% tra i diplomati di primo livello e 24,7% tra quelli di secondo livello); il 34,2% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del master (50,0% tra i diplomati di primo livello e 32,9% per quelli di secondo livello).

 

Tra coloro che proseguono il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo, il 90,6% ha riscontrato un miglioramento nella propria posizione lavorativa  grazie al conseguimento del master (100,0% tra i diplomati di primo livello e 90,3% tra quelli di secondo livello) e, tra questi, il miglioramento riguarda soprattutto lo sviluppo di nuove competenze professionali, mentre tra chi ha iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo il 66,0% ritiene che il master abbia avuto un ruolo determinante per trovare lavoro (80,0% per i diplomati di primo livello e 64,3% per quelli di secondo livello) andando a caratterizzare in modo più definito il proprio profilo professionale.

 

Per completare il quadro, gli ultimi elementi da sottolineare sono che il settore dell’industria assorbe il 79,6% dei diplomati e quello dei servizi il restante 19,4% e che il 94,9% ha un’occupazione nel Nord Italia.

 

Molto positivi anche i dati relativi al Profilo dei diplomati di Master del 2020 del Politecnico di Torino, che derivano dall’analisi di un campione di 219 studenti che hanno ottenuto il titolo, di cui 38 di primo livello e 181 di secondo livello – su un totale di 6.405 di primo livello e 5,186 su 16 Università italiane – e possono aiutare ad orientare una scelta considerata da molti laureati un’ulteriore investimento di tempo e di denaro da valutare con attenzione. Tra le motivazioni per l’iscrizione al master, la possibilità di acquisire competenze professionali è considerata decisamente importante dall’85,4% degli intervistati, le prospettive di diretto inserimento nel mondo del lavoro lo sono state per il 74,1%, mentre la possibilità di ottenere una borsa di studio ha inciso per la scelta del 27,3% dei diplomati ai master di primo livello, per i diplomati di master di secondo livello nel 52,5%.

 

Ciò che emerge con chiarezza dai neo diplomati nei corsi di Master offerti dal Politecnico è comunque la soddisfazione per l’esperienza appena conclusa: il 57,5% esprime un giudizio decisamente positivo per gli argomenti trattati nel corso. Ulteriore conferma di questa soddisfazione, il 76,4% dei diplomati di master dichiara che, potendo tornare indietro al momento della scelta, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di master e presso lo stesso ateneo.

 

Il Direttore della Scuola Master – il professor Paolo Neirotti – ha commentato questi risultati asserendo che “L’interpretazione delle statistiche di Alma Laurea ci dicono che in un ateneo come il Politecnico di Torino, i Master sono uno strumento con cui ingegneri, architetti, designer e pianificatori urbani si avvicinano a ruoli e professioni dove l’innovazione tecnologica richiede un innalzamento ed un diverso mix di competenze tecniche. Tuttavia, la nostra tradizione nei Master “politecnici” guarda anche a percorsi formativi capaci di qualificare e riconvertire laureati provenienti da altre discipline su tematiche profondamente legate ai cambiamenti tecnologici, economici e sociali che stiamo affrontando”.

 

Start up innovative, il report

PRESENTAZIONE DEL REPORT SULLE STARTUP INNOVATIVE A SIGNIFICATIVO IMPATTO SOCIALE IN ITALIA

 

Mercoledì 14 luglio ore 17:30 sulla piattaforma Zoom

 

Il team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM), con base al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, presenterà gli aspetti principali della ricerca condotta sulle Startup Innovative a significativo impatto sociale in Italia.

 

L’evento si terrà su Zoom, mercoledì 14 luglio alle ore 17.30.

Il Report approfondisce aspetti quali il quadro giuridico aggiornato sulle Startup Innovative a significativo impatto sociale (SIaVS, Società Benefit, B Corp e Imprese sociali), la loro crescita negli ultimi due anni, la distribuzione territoriale, i ricavi e il numero di dipendenti di queste e gli esempi di maggior successo di Startup Innovative a significativo impatto sociale in Italia.

Sarà il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ad aprire l’evento di presentazione del Report. Nella prima parte dell’evento il Professor Paolo Landoni, Direttore della Ricerca e docente di innovazione e imprenditorialità del Politecnico di Torino insieme ai vicedirettori Davide Vigliarolo e Alessandro Laspia analizzeranno gli aspetti più significativi della ricerca.

A seguire, i dati verranno discussi con un panel di esperti: Marielda Caiazzo – Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE); Luca Carabetta – Deputato della Repubblica italiana; Paolo Di Cesare – Nativa & Country partner B-lab Europe; Francesco Mondora – Assobenefit.

Per partecipare all’evento è necessario registrarsi qui

Il Report pubblico sarà disponibile a partire dal giorno successivo all’evento e scaricabile gratuitamente a questo link

La ricerca è stata condotta dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM) e grazie al supporto, tra gli altri, di Assobenefit, Ashoka, InnovUp, Instilla, Molten Rock e Social Innovation Teams (SIT).

Per maggiori informazioni è possibile mandare un’e-mail a sim@polito.it

Doppia laurea magistrale e formazione per il cambiamento

“TECNOLOGIE PER LE TRANSIZIONI”

Il Politecnico di Torino, insieme ai Politecnici di Bari e Milano, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza, lancia il progetto quadro per l’alta formazione e lo sviluppo di competenze multidisciplinari

 

La globalizzazione, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la transizione digitale aprono nuovi scenari e pongono nuove sfide che investono profondamente le professioni tecnico-scientifiche. Emerge la necessità di una formazione tecnico-scientifica in senso più interdisciplinare in grado di integrare le tecnologie all’interno di un sistema complesso caratterizzato da più layer interconnessi: fisico, cyber, ambientale, economico e sociale. Emerge anche la necessità di coinvolgere in questo processo di aggiornamento professionale operatori già attivi nel mondo del lavoro, in ottica di formazione permanente.

Stimolato da questi fabbisogni, un gruppo di lavoro inter-Ateneo espresso da alcuni grandi Atenei – Politecnici di Bari, Milano e Torino, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza – ha elaborato un progetto sperimentale di alta formazione denominato “Tecnologie per le transizioni”. Prime esperienze pilota del progetto: la formazione di professionalità ingegneristiche qualificate ad affrontare i problemi multidimensionali posti dalla transizione ecologica (Green Technologies) e dalla transizione digitale delle infrastrutture (Smart Infrastructures), temi che rivestono grande rilevanza strategica nel quadro del Next Generation EU. Anche nella prospettiva della valorizzazione nel contesto delle misure PNRR per le competenze trasversali.

Due la modalità attuative inizialmente previste: a) attivazione nei percorsi di laurea magistrale di segmenti formativi di alta formazione (“minor”) per sviluppare professionalità ingegneristiche dotate di strumenti e metodi interdisciplinari, di competenze digitali abilitanti e di attitudine ad operare con visione sistemica in contesti multisettoriali; b) attivazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” per la formazione di figure professionali di alta specializzazione in contesti multisettoriali sulla base di percorsi integrati su lauree magistrali complementari.

Gli Atenei che aderiscono al progetto “Tecnologie per le transizioni” attueranno già nell’anno accademico 2021/2022 le prime iniziative didattiche ispirate a criteri generali condivisi, anche nell’ottica della mobilità studentesca e della condivisione di segmenti formativi.

L’attuazione al Politecnico di Torino

 

La realizzazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” costituisce la novità più rilevante, adottata già a partire dall’anno accademico 2021/2022 solo dal Politecnico di Torino: i percorsi saranno due, negli ambiti delle Tecnologie Green e delle Infrastrutture Smart. Queste “doppie lauree” corrispondono effettivamente all’ottenimento di due titoli di Laurea Magistrale: il primo della tradizionale durata di due anni, mentre il secondo richiederà la frequenza a un solo anno ulteriore, abbreviando considerevolmente il percorso.

I percorsi saranno tre: i primi due, nell’ambito delle infrastrutture intelligenti (Smart Infrastructures) con l’integrazione tra Ingegneria elettrica e Computer and Communication Networks per i sistemi di infrastrutture energetici e con l’integrazione tra Ingegneria civile e ICT for Smart Societies per le infrastrutture civili; il terzo, nell’ambito delle tecnologie per la transizione ecologica (Green Technologies), con l’integrazione delle competenze di Ingegneria Energetica, Ingegneria Chimica e Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio.

L’Ateneo inserirà inoltre nei percorsi di laurea magistrale alcuni percorsi formativi di alta formazione (“minor”); a incrementare l’efficacia di questo approccio, questi percorsi saranno fruibili sia da chi si è già laureato (come pacchetti di formazione continua certificata), sia da chi è attualmente in corso.

“Il nostro paese ha bisogno di intraprendere una transizione verso uno sviluppo sostenibile in linea con il Green new deal europeo, di ammodernare le proprie infrastrutture, di dare piena corso alla digitalizzazione. Ben oltre 100 milioni di euro dei fondi Next Generation EU saranno fruibili in questa direzione. Il Politecnico farà la sua parte per assistere gli associati processi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione. Ma molto si può fare nella formazione e questo progetto formativo va proprio in questa direzione”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Rifacendoci al PNRR, che prevede l’aggiornamento della disciplina per la costruzione degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, abbiamo avuto la possibilità di rimuovere i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, per consentire la costruzione di ordinamenti didattici che rafforzino le competenze multidisciplinari, e questo ci ha consentito di lavorare con gli altri Atenei partner in questa direzione”.

Ma non finisce qui: sempre in linea con le direttive del PNRR, il Politecnico proporrà anche il lancio, già nell’anno accademico 2021-2022, di altri percorsi di doppia laurea triennale come ad esempio quelli tra Ingegneria Edile e Architettura o tra Matematica per le ingegnerie e Data science and engineering.

“Il Politecnico da anni lavora nella direzione di potenziare la multidisciplinarietà, il lavoro in gruppo e la trasversalità della formazione, con iniziative come i Team studenteschi, le challenge sulle quali gli studenti lavorano in gruppo su progetti lanciati dalle aziende, il Percorso Intraprendenti e dell’Alta Scuola Politecnica come progetti formativi integrativi rispettivamente per le lauree triennali e per le magistrali; da ultimo, abbiamo presentato il corso “Grandi Sfide”, che coinvolgerò con lezioni di discipline legate alle scienze umane e sociali circa 3000 studenti di tutti i corsi di laurea. Questi nuovi progetti formativi caratterizzano il nostro Ateneo come uno dei più attivi nel proporre nuove modalità di erogazione della didattica al passo con le esigenze della società e del mercato del lavoro”, aggiunge il Vicerettore alla didattica Sebastiano Foti.

Quando è il camion a fare cultura: una nuova sfida per gli studenti del Politecnico

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Il team The Six Pack si aggiudica la challenge promossa dal Gruppo Marazzato per progettare con soluzioni innovative un nuovo museo del camion

 

Dopo quattro mesi di intenso lavoro, è giunta al termine la Challenge@PoliTo_by Firms Treasure Track: multi-functionalarea development lanciata dal Gruppo Marazzato nell’ambitodelle attività organizzate dal CLIK – Connection Lab & Innovation Kitchen del Politecnico di Torino e rivolte agli studenti del corso di laurea magistrale, al fine di incrementarne autonomia, capacità di analisi e strategie di problem-solving.

Protagonisti del percorso sono stati 17 studenti del Politecnico, futuri architetti e ingegneri, che hanno raccolto la sfida diprovare a valorizzare la preziosa collezione del Gruppo Marazzato – costituita da oltre 250 camion d’epoca – attraverso l’ideazione di un innovativo polo museale volto alla più ampia riqualificazione dell’area di Stroppiana (VC), sede della collezione. Dagli inizi di marzo, e per 14 settimane consecutive, i tre team studenteschi – Team Bridge, Team Cinque, The Six Pack – hanno così lavorato allo sviluppo di progetti per la creazione di un museo del futuro sul motorismo d’epoca, capace di trasformare il sito industriale di Stroppiana in un luogo di culturaattivo tutto l’anno. L’attività dei Team coinvolti è ruotata su tre assi principali: la progettazione di un intervento di ristrutturazione dell’intera area, anche alla luce dell’immagine complessiva del museo; la progettazione di soluzioni innovative per la fruizionedello spazio espositivo e della collezione dei mezzi storici (es. realtà virtuale, gaming, ecc.); lo sviluppo di una strategia di marketing per promuovere l’esistenza del museo dei camion.Un’attività, quella degli studenti, che nel corso del suo svolgimento è stata seguita da vicino, in puntuali incontri sullo stato avanzamento lavori, da un pool di esperti del Politecnico -con responsabile scientifica la professoressa Elena Vigliocco e composto anche da quattro mentor e da alcuni membri del CLIK edel Gruppo Marazzato.

La presentazione finale dei risultati della challenge ha avuto luogo in presenza lo scorso 16 giugno presso l’Auditorium Energy Center: il progetto vincitore è stato quello proposto dal team The Six Pack, composto dai sei studenti Zien Hussein, Elisabetta Mazzone, Sofia De Biasi, Jinxuan Tang, Ana María Soto e Paola Yepes.

Al Politecnico, al Corpo Docenti e agli Studenti il nostro più sentito grazie di vero cuore per la passione, la professionalità e l’impegno profusi in questo progetto collettivo di valorizzazione della nostra collezione di mezzi storici in cui crediamo molto. Si completa così felicemente, e con piena soddisfazione, un altro tassello di un percorso di emersione efficace dei valori umani, aziendali e culturali che da sempre orientano il nostro agire e derivante dall’incontro fra gli stimoli di diverse generazioni, com’è da sempre minimo comun denominatore e prassi di ‘Marazzato’”, dichiarano entusiasti Carlo, Mara, Alberto, Davide e Luca Marazzato.

 

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Sempre in crescita i dati occupazionali del Poli

ALMALAUREA: Quasi il 90% dei laureati lavora a un anno dal titolo magistrale e con retribuzioni superiori ai laureati degli atenei italiani

È stata pubblicata  l’Indagine AlmaLaurea 2021 su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati. I laureati del Politecnico coinvolti nell’indagine sono 7.570; tra questi, 3.954 di primo livello e 3.610 laureati magistrali.

Appuntamento atteso dagli studenti e dalle loro famiglie, che spesso influenza la scelta del percorso di studi, l’Indagine conferma una tendenza ormai consolidata: i laureati del Politecnico di Torino trovano lavoro, e ricevono in media retribuzioni più alte rispetto ai laureati degli altri atenei italiani.

Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia che si tratta di giovani che in larga parte (l’86,4%) continuano gli studi dopo la laurea triennale, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. Tra i laureati triennali che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale e che quindi sono entrati nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione risulta comunque del 71,3%, a fronte di un dato nazionale del 69,2%.

Il dato di riferimento più significativo risulta comunque quello che riguarda i laureati magistrali a un anno dalla laurea: è occupato l’87,5% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale del 68,1%, dato in sensibile calo rispetto allo scorso anno, a causa delle difficoltà del mercato del lavoro legate alla pandemia nell’anno 2020.

La percentuale di occupati aumenta ancora, secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a cinque anni dal conseguimento dal titolo, quando raggiunge il 96,5% a fronte dell’87,7% del dato nazionale: un incremento notevole rispetto allo scorso anno, quando gli occupati a cinque anni dal titolo magistrale erano il 92,8%.

Interessante la tipologia di occupazione di questi laureati (il 40,1% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato) e con una significativa differenza di retribuzione tra i laureati magistrali del Politecnico e la media italiana: 1.523 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.364 euro a un anno dal titolo e 1.758 euro rispetto a 1.665 euro a cinque anni dalla laurea.

L’Indagine fornisce infine alcuni dati interessanti circa il profilo dei laureati. Interessante notare come il rapporto con il mondo del lavoro cominci per i laureati del Politecnico già negli anni degli studi: il 35% tra i laureati di primo livello e il 47,3% dei magistrali ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi e la metà degli studenti dei due livelli di studio lavora già durante lo svolgimento del percorso formativo.

Altro dato che emerge è la dimensione internazionale del Politecnico, con un’alta percentuale di studenti stranieri: il 10,6% in media (il 13,7% di quelli magistrali, a fronte del 6% a livello nazionale). Inoltre, quasi un terzo degli studenti durante la Laurea Magistrale compie un’esperienza di studio all’estero.

Significative le risposte relative alla soddisfazione: in generale, quasi 9 laureati su 10 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso e l’85,1% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente.

“I dati emersi dall’indagine annuale proposta da Almalaurea rappresentano un riscontro importante per l’attività dei nostri docenti e per lo sforzo che sta compiendo l’Ateneo per migliorare i programmi e la didattica. Mai come nell’ultimo anno accademico i docenti hanno dimostrato la passione e la professionalità che li contraddistingue, così come il coraggio del Politecnico di fare investimenti importanti anche per il futuro, che continueranno a garantire quella qualità della formazione che da sempre contraddistingue i nostri laureati e che permette loro di trovare un lavoro soddisfacente in breve tempo dopo il titolo”, commenta il Vice Rettore alla Didattica del Politecnico Sebastiano Foti.

“Il trend positivo evidenziato dai dati occupazionali è consolidato e riconosciuto per il nostro Ateneo. È anche grazie a questi risultati sull’occupazione che  gli studenti e le loro famiglie scelgono il Politecnico di Torino”, aggiunge la Delegata del Rettore per l’accompagnamento al lavoro Carla Chiasserini, che conclude evidenziando il dato relativo ai tirocini: “Credo che per i nostri studenti affiancare all’attività didattica una formazione sul campo in importanti realtà aziendali come quelle con cui collaboriamo contribuisca in modo significativo non solo ad avvicinarli al mondo del lavoro, ma anche a focalizzare meglio il loro percorso di studi e a trovare la propria strada nella vita”.