La mostra propone – a poco meno di sedici anni dalla scomparsa, avvenuta il 15 maggio 2000 – parte della vasta produzione del pittore torinese, profondo conoscitore dell’arte tibetana e autore di numerosi dipinti ispirati alla tradizione filosofica e religiosa orientale
“Nel proporre parte dell’opera multiforme di Lorenzo Alessandri all’attenzione dei cittadini il Consiglio regionale rende omaggio a un importante artista piemontese e alla storia dolorosa e troppo spesso trascurata del Tibet”, ha dichiarato mercoledì 3 febbraio il critico d’arte Vittorio Sgarbi visitando la mostra “Il Tibet di Alessandri”, allestita a Palazzo Lascaris fino al 4 marzo.
La mostra propone – a poco meno di sedici anni dalla scomparsa, avvenuta il 15 maggio 2000 – parte della vasta produzione del pittore torinese, profondo conoscitore dell’arte tibetana e autore di numerosi dipinti ispirati alla tradizione filosofica e religiosa orientale.
“Un’opportunità – ha sottolineato Sgarbi, ricevuto a Palazzo dalla vicepresidente dell’Assemblea Daniela Ruffino – per riscoprire alcune opere di questo pittore visionario che, a metà degli anni Sessanta, fondò a Torino Surfanta, il movimento artistico interprete di un linguaggio fantastico e surreale in contrasto con quello astratto e concettuale dell’epoca”.
L’allestimento comprende 17 dipinti a olio riferiti al viaggio in Nepal e in Tibet, che Alessandri fece nel 1973 e nel 1991, e 15 statuette tibetane risalenti al XV-XVII secolo appartenute alla collezione privata del pittore; completano la mostra una selezione di fotografie dal forte impatto emotivo scattate durante i viaggi in Oriente.
Sgarbi ha già dimostrato ripetutamente il proprio interesse nei confronti di Alessandri e della sua arte firmando un intervento sul catalogo della mostra, curato da Concetta Leto, e realizzando un videointervento visibile su CrpTv, la social tv dell’Assemblea regionale
L’esposizione è visitabile, a ingresso gratuito, fino a venerdì 4 marzo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18
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