CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 438 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 53 dopo test antigenico), pari al 4,3% dei 10.263 tamponi eseguiti, di cui 6.309 antigenici. Dei 438 nuovi casi, gli asintomatici sono 201 (45,9 %).
I casi sono così ripartiti: 85 screening, 251 contatti di caso, 102 con indagine in corso; per ambito: 14 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 44 scolastico, 380 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 237.872 così suddivisi su base provinciale: 21.118 Alessandria, 12.348 Asti, 8.140 Biella, 32.342 Cuneo, 18.591 Novara, 124.925 Torino, 8.767 Vercelli, 8.600 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.182 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.859 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 144 ( + 4 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.933 (+ 20 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 10.232
I tamponi diagnostici finora processati sono 2.745.340 (+10.263 rispetto a ieri), di cui 1.088.884 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 9.145
Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 9.145 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.384 Alessandria, 590 Asti, 376 Biella, 1.090 Cuneo, 757 Novara, 4.157 Torino, 409 Vercelli, 298 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 84 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
216.418 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 216.418 (+459 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.892 Alessandria, 11.161 Asti,7.464Biella, 30.050 Cuneo, 16.986 Novara, 113.199 Torino, 7.984 Vercelli, 7.871 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.092 extraregione e 1.719 in fase di definizione.
Dopo i mesi di obbligata chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, torna ad essere visitabile, a San Secondo di Pinerolo (via Cardonata, 2), il grande Parco Storico del Castello di Miradolo, sede dal 2007 della “Fondazione Cosso”. Origini settecentesche e un’estensione di oltre sei ettari – con un patrimonio arboreo che supera i 1700 esemplari, cinque alberi monumentali e 70 specie e varietà botaniche diverse – il Parco riaprirà martedì 16 febbraio ed accoglierà i visitatori in settimana, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, esclusivamente su prenotazione allo 0121/502761 o via e-mail a prenotazioni@fondazionecosso.it . Spiega la presidente della Fondazione, Maria Luisa Cosso: “Nei mesi di chiusura dovuti all’emergenza sanitaria la Fondazione Cosso ha continuato a prendersi cura del parco con passione e oggi sceglie di riaprirlo per permettere ai visitatori di ritrovare attimi di serenità a contatto con la natura e con la bellezza, nell’attesa di inaugurare la programmazione della primavera”.
Inaugurata online, causa emergenza sanitaria, il 22 dicembre scorso, la rassegna dedicata dalla “Fondazione Bottari Lattes” alle opere “recuperate” dell’eclettico artista torinese è stata aperta al pubblico, a seguito del passaggio del Piemonte in “zona gialla”, il 10 febbraio scorso presso le sale della stessa “Fondazione” nata nel 2009 a Monforte d’Alba per volontà della moglie Caterina Bottari Lattes proprio con lo scopo primo di mantenere viva la memoria del marito, pittore ma anche scrittore editore e fra i nostri più prestigiosi intellettuali del secondo dopoguerra.
mondi pittorici del francese Odilon Redon o del belga James Ensor), realizzati da Lattes nell’arco temporale che va dal 1959 al 1990. Sono opere mai finora esposte, facenti parte delle nuove acquisizioni recuperate dal fondo di collezionisti privati per accedere al prezioso patrimonio della pinacoteca a lui dedicata nelle sale espositive al primo e al secondo piano della “Fondazione”, accanto ai molti lavori già in essa presenti. Lavori che raccontano, nella quasi totalità, il viaggio nei “mondi di Mario Lattes”, come recita il titolo dell’attuale rassegna con l’aggiunta di quell’ “# 1” , teso a connotarsi come prima tappa di una complessa esplorazione che verrà arricchita nel tempo attraverso ulteriori recuperi, resi disponibili al pubblico a più riprese.
Occorre adeguarsi alle sue luci e alle sue ombre, intuire l’indefinito pur sapendo che esiste un lato oscuro che non potrà disvelarsi… La complessa trama pittorica che mostra e nasconde, che lamenta e afferma, indica strade segnate dalla conoscenza del dubbio e l’artista, indifferente alla prassi, manipola materie grafiche e pittoriche per giungere a una vertiginosa discesa nelle profondità dove le forme affondano e riemergono mutate”.