PAROLE ROSSE di Roberto Placido
Siamo abituati a vederli sfrecciare sulle strade, sui marciapiedi, sotto i portici, in due ed a volte anche in tre, ma così non mi era ancora capitato. Qualche pacchetto, borse della spesa, insomma, dimensioni contenute. Un vero trasporto eccezionale, per il quale, quelli veri, ci sono una serie di disposizioni molto chiare. Bisogna segnalare il percorso, indicare l’ingombro, cartelli segnalatici, invece in questo caso nemmeno il tradizionale straccio rosso. Figuriamoci i mezzi con il lampeggiante .L’unica cosa a norma l’orario, notturno. Quando ho letto l’articolo sul giornale online Torino. Quello dei monopattini sta diventando un problema insopportabile. Pericoloso, fastidioso, con un numero di morti e feriti drammatico. L’azione della Polizia Locale é impalpabile. I numeri che forniscono, contravvenzioni, controlli, sono ridicoli. Il problema del parcheggio selvaggio é più che fastidioso. Ostruire il passaggio di carrozzine, passeggini o persone con difficoltà motorie é indegno. Il silenzio dell’amministrazione é oramai intollerabile. Bisogna fare qualcosa e devo confessare che ci sto pensando seriamente.




PAROLE ROSSE
nazionale del PD, Anna Rossomando, che, con uno sfortunato tempismo, spezzava più di una lancia in favore del rettore Saracco pochi giorni prima del ritiro dello stesso. Al poker dei principali esponenti dell’ala sinistra del PD torinese mancava Andrea Giorgis, attuale sotto segretario alla giustizia, ex capogruppo in comune e vicinissimo all’ex Sindaco e Presidente della Regione Sergio Chiamparino, che è stata lanciato un paio di giorni fa sui quotidiani torinesi. Subito il “fuoco amico” a bollarlo come candidato della ZTL (zona a traffico limitato) indicando con questo i quartieri centrali e collinari dove il PD fa il pieno dei voti e lo stesso Giorgis è stato eletto. Questo dovrebbe favorire sicuramente il sostegno del consigliere regionale di LUV (Liberi Uguali Verdi) Marco Grimaldi, autorevole rappresentante della sinistra esterna al PD che meglio di tutti rappresenta la sinistra fighetta e della movida e di parte di quell’area di sinistra rimasta orfana del rettore e che ora non sa che pesci prendere. Insieme a quello di Giorgis hanno incominciato a circolare i nomi di Mauro Salizzoni, in realtà il suo già da prima, luminare della medicina e votatissimo consigliere regionale, attuale vice presidente dello stesso consiglio e l’inossidabile, intramontabile, come dicono alcuni suoi detrattori, “buono per tutte le stagioni”, Sergio Chiamparino. L’ex sindaco, dicono i bene informati, nega decisamente. Da questo complicato, confuso e poco entusiasmante quadro emergono alcune considerazioni finali, sulla coalizione di centro sinistra, sulla sinistra del PD e su quella a sinistra dello stesso Partito Democratico. La coalizione appare tanto numerosa quanto velleitaria dove manca una guida chiara, sia politica che programmatica. Ruolo che spetta di diritto al principale partito della coalizione che, bloccato dalle divisioni ed interessi interni, non riesce a svolgere.


Non meno controversa ed ondivaga è stata la carriera politica, iniziata nel 1992 eletto alla Camera dei Deputati con il PSDI (partito socialdemocratico italiano) di Franco Nicolazzi e la breve esperienza di Governo, descritta prima, nell’ultimo governo della Prima Repubblica. Nel 1993 si candida, con un neo movimento, a Sindaco di Pomezia (Roma) ottenendo, non capiterà più, un lusinghiero 13% e l’elezione a consigliere comunale. Inizia una cavalcata tutt’altro che travolgente di candidature tutte segnate da miseri risultati. Lascia il gruppo socialdemocratico alla Camera e passa al Gruppo Misto. Sempre nel 1993 si candida, con Solidarietà Democratica a Sindaco di Roma contro Francesco Rutelli ottenendo lo 0,55% dei voti. Passa con il Patto di Mario Segni dal quale va via perché non ricandidato. Anno nuovo, il 1994, nuova candidatura, alle europee con Alleanza Nazionale e nuova bocciatura.
Rimasta più con i piedi e la mente al secolo scorso ed alle circolari ministeriali a cui seguivano, immancabilmente, le circolari esplicative che lasciavano il dubbio se inviate perché si rendevano conto di scriverle in maniera incomprensibile e se ritenessero dirigenti e funzionari delle scuole incapaci di capire. Tra dirigenti, , CTS (comitato tecnico scientifico), Consiglio Superiore dell’Istruzione ed una pletora di consulenti hanno prodotto, poco, lentamente e male. Hanno favorito la riluttanza di molti docenti, un’indagine parla del 70% contraria a riprendere l’insegnamento diretto, adducendo l’elevata età media degli insegnanti. Sconsigliando le sessioni d’esame in diretta. Fortunatamente invece si faranno. Mi chiedo ma quei docenti vanno a fare la spesa, affollano le parrucchiere, vanno per negozi o per strada? Perché , rispettando le norme, non possono fare gli esami? Per inciso l’INAIL ( Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ha classificato la scuola, insegnanti compresi, a rischio medio-basso. E cosa dire di quegli insegnanti che hanno interrotto velocemente l’aspettativa quando hanno scoperto che le lezioni si svolgevano online?! Così molti precari sono rimasti a casa senza lavoro. Senza dimenticare la levata di scudi per fare tutte le vacanze pasquali quando le scuole erano chiuse da settimane. Al ministro, a tutto il suo ministero, consulenti compresi, gli italiani chiedono e vogliono sapere, ed hanno cominciato a farlo anche con manifestazioni nelle principali città, se dal 1 settembre i bambini delle materne, i ragazzi delle elementari e medie e gli studenti delle superiori avranno un aula sicura ed un insegnante.