"ORA INTRODURRE L’AGGRAVANTE DEL FURTO DI ANIMALI D’AFFEZIONE”

TRAFFICO DI CANI A CIVITAVECCHIA, ON. BRAMBILLA: “NUOVA FRONTIERA DELLA ZOOCRIMINALITA’”

“Il caso di Civitavecchia, dove i carabinieri della locale compagnia hanno denunciato tre persone dedite al furto e al traffico di animali da compagnia con metodi particolarmente spregiudicati e cruenti, riguarda una nuova, lucrosa e preoccupante frontiera della zoocriminalità: il furto sistematico, anche su commissione, di cani, da caccia o da compagnia, per rivenderli sul mercato nero dopo averli resi irrintracciabili”. Lo dice l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, che rilancia la sua proposta di introdurre tra le aggravanti del reato di furto la sottrazione di animali d’affezione.

“Probabilmente – osserva l’ex ministro – il fenomeno è più diffuso di quanto suggeriscono i pur importanti risultati conseguiti dalle forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro impegno. Sui social media moltissime pagine segnalano ”sparizioni” di quattrozampe non spiegabili come semplici allontanamenti e chiedono aiuto. L’ipotesi che qualcuno rapisca gli animali per tenerli appare residuale, e rare sono le richieste di riscatto. Non si possono quindi escludere motivazioni più inquietanti, come i furti su commissione per il mercato nero, per i combattimenti o per altri ignobili scopi. Perciò ho ripresentato anche in questa legislatura un progetto di legge (AC87) che aggiunge il furto di animali da affezione all’elenco di circostanze aggravanti del reato di furto semplice. Basterebbe questa piccola modifica per produrre un significativo inasprimento della pena: in tal caso l’autore del reato rischierebbe da un minimo di uno ad un massimo di dieci anni, in caso di concorso con aggravante comune. Il potenziale rapitore avrà una ragione in più per riflettere, prima di compiere un reato, odioso in sé e a maggior ragione perché coinvolge non oggetti, ma esseri senzienti”.