natale

“Atei a scuola o a lavorare il giorno di Natale”

Caro direttore,

alla faccia di chi parla della crisi di partecipazione religiosa, a S. Benedetto a S. Mauro la Chiesa e’ strapiena e la gente arriva quindici minuti prima, tanto si sta bene.
Qui c’è un Parroco con il Fuoco dentro, che non fa sconti. Don Stefano che ha lasciato bei ricordi a Chieri, Orbassano e alla Pace,  dopo aver ricordato il grande messaggio di Speranza del Natale ci spiega  che il Signore viene a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, e conclude dicendo che gli atei a Natale potrebbero anche andare a Scuola o a lavorare.  Una Santa Messa che Ti lascia dentro messaggi forti e belli.
Buon Natale

Mino G.

Le mille cartoline di Henry Cole e il “Canto di Natale” di Dickens

I cartoncini di Natale, con frasi d’augurio e belle immagini, vennero pensati e prodotti ( almeno quelli “ufficiali”..) nel 1843 quando l’uomo d’affari inglese, Sir Henry Cole, che lavorava alle poste britanniche, commissionò al disegnatore e amico John Callcott Horsley la realizzazione di mille cartoline natalizie da inviare ai propri amici
 Preoccupato di non aver tempo per scrivere le annuali lettere per le feste di fine anno, Cole gli chiese di disegnargli un cartoncino che contenesse messaggi familiari e caritatevoli. Forse non se ne resero conto sul momento che stavano contribuendo alla creazione del Natale moderno con albero, regali, Babbo Natale, i buoni sentimenti e quei biglietti d’auguri, prodotti d’invenzione anglosassone, dove il principale interprete fu uno dei più grandi romanzieri dell’Ottocento, Charles Dickens. In “Canto di Natale”, suo malgrado, lo scrittore inglese inven­tò gran parte della mitologia che ancora oggi costituisce la tradizione natalizia: il pranzo, la famiglia, le vacanze, la neve, i regali, la beneficenza, i canti, i dolci e addirittura il vin brulé. Quel libro – che narra la fantastica storia dell’avarissimo Scrooge, diventato generoso in seguito alla visita di tre spettri proprio durante la notte di Natale – venne pubblicato il 18 dicembre 1843. Venduto in seimila copie nella prima settimana fu,per l’epoca, un vero bestseller. Con quella storia Dickens declinò i “nuovi valori” che la festività intendeva rappresentare. Non solo la fami­glia ma anche lo spirito di carità che biasima l’ingiustizia sociale e la povertà, descrivendo di par suo quell’Inghilterra rurale destinata a fare da sfondo alle cartoline di auguri con i paesaggi innevati.Tutto questo accadeva nello stesso anno che vide il trentenne Wagner rappresentare il suo primo lavoro, un potente melodramma intitolato “l’Olandese volante”, mentre Giuseppe Verdi mandava in scena alla Scala di Milano i Lombardi alla prima crociata. Il successo fu strepitoso, soprattutto per il celebre “coro dei lombardi”, adottato come canto patriottico in chiave manifestamente anti-austriaca. Il 1843 fu anche l’anno dell’inaugurazione del primo stabilimento balneare riminese mentre a Milano nasceva la prima stazione ferroviaria sul modello di quelle inglesi: quella di Porta Tosa, capolinea della  ferrovia Milano-Venezia. La rivoluzione industriale muoveva i primi passi in Italia, partendo dal Piemonte e dagli opifici tessili nel Biellese e nel Verbano. A settembre usciva il primo numero del magazine “The Economist” mentre si accendevano qua e là movimenti di protesta sociale e d’indipendenza, anticipatori di quella “primavera dei popoli” che cinque anni più tardi, nel fatidico 1848, sconvolse l’Europa con i suoi moti rivoluzionari. L’ Inghilterra s’incamminava nell’età  vittoriana ( la Regina Vittoria, sul trono da sei anni, ne compiva  ventiquattro), epoca di splendore politico, culturale e di cambiamenti sociali. Insomma, un anno importante il 1843. Tornando ai biglietti d’auguri, Horsley scelse di disegnare una famiglia, composta da elementi di varie generazioni e intenta a festeggiare il Natale con un brindisi a base di punch (suscitando non poche polemiche e rimostranze), recante la scritta a lettere maiuscole “A Merry Christmas and a Happy New Year to You” (ovvero l’augurio di “Un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo”). Le cartoline, ognuna delle quali misurava 8,5 per 14,5 centimetri, furono  litografate presso la  londinese Jobbins of Warwick Court  e colorate da un pittore professionista, un certo Mason. Lo stesso Cole, futuro fondatore e direttore del primo museo del design, le acquistò per uno scellino l’una, firmandole “Felix Suddenly”, cioè “improvvisamente felice”. La nascita degli auguri natalizi coincise o quasi con quella del francobollo, tant’è che il britannico “penny black” ,con il profilo della Regina Vittoria,fu il primo esempio di carta-valore ad essere destinata all’affrancatura della corrispondenza. Ma questa è un’altra storia.

Marco Travaglini

 

Sere di Natale e Concerto di Capodanno alla Reggia con Mario Brunello

Con il giorno di Santo Stefano tornano le Sere di Natale alla Reggia: dal 26 dicembre
al 6 gennaio la Reggia di Venaria apre i suoi straordinari spazi anche in orario serale, per
diffondere l’atmosfera magica del Natale nell’incanto delle sue architetture barocche
illuminate e addobbate a festa. Fino alle ore 21 durante la settimana e fino alle 22 nei
weekend e festivi, è possibile visitare il Piano nobile della Reggia e le mostre “Tolkien.
Uomo, Professore, Autore” e “Blake e la sua epoca” ad una tariffa speciale.

Le iniziative delle Sere di Natale prendono avvio con la Festa dello Zapato, un evento
festoso e coinvolgente che si terrà il 26 dicembre alle ore 18 e che trova origine
nell’antica tradizione natalizia diffusa alla corte dei Savoia. In occasione dello Zapato lo
scambio dei doni avveniva attraverso una divertente caccia al tesoro, con i regali nascosti
dentro scarpette che i piccoli principini si divertivano a cercare all’interno della Reggia.

In programma anche Natale in musica, il ciclo cameristico che Lingotto Musica
presenta nello scenario della Reggia, con quattro appuntamenti ospitati nella Sala di Diana
il 27, 28, 29 e 30 dicembre 2024 nel tardo pomeriggio. Protagonisti sono giovani
solisti e formazioni emergenti under 35 dal comprovato talento, per vivere la suggestione
delle festività natalizie attraverso un itinerario che esplora quattro secoli di musica fra
melodie barocche, brani salottieri romantici, gemme del repertorio fin de siècle e ritmi del
Novecento americano.

CONCERTO DI CAPODANNO ALLA REGGIA CON MARIO BRUNELLO
La grande musica continua ad essere protagonista con il Concerto di Capodanno alla
Reggia, che vede il celebre violoncellista Mario Brunello esibirsi nell’aulico scenario
Cappella di Sant’Uberto mercoledì 1° gennaio 2025
alle ore 21, per celebrare l’arrivo del nuovo anno con
l’incantevole musica del suo violoncello piccolo. Prima
del concerto gli spettatori possono, con lo stesso
biglietto, visitare la Reggia e le mostre in corso.
Solista, direttore, musicista da camera e di recente
pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello
piccolo, Mario Brunello è stato il primo europeo a
vincere il Concorso Čaikovskij a Mosca nel 1986. Il suo
stile autentico e appassionato lo ha portato a
collaborare con i più importanti direttori d’orchestra e nell’arco della sua lunga carriera si
è esibito con le più prestigiose orchestre del mondo. Il 22 marzo 2024 è uscito il suo ultimo
lavoro discografico, con il violoncello solo protagonista nelle Sonate di Weinberg.

Mario Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A
ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a
Gianandrea Noseda.
LA VENARIA REALE NEL PERIODO NATALIZIO:
• Domenica 24 dicembre:
chiusura anticipata della Reggia e del Castello della Mandria alle ore 15.
• Lunedì 25 dicembre:
la Reggia e il Castello della Mandria sono chiusi
• Dal 26 dicembre fino al 6 gennaio:
La Venaria Reale è sempre aperta e, in occasione delle Sere di Natale alla Reggia,
apertura secondo programma anche in orario serale (escluso il 31 dicembre e il 6
gennaio) con biglietto agevolato a parte.
Per informazioni e programmi dettagliati: lavenaria.it – immaginariavenaria.it

A Torino “Splende il Natale”, ecco tutte le iniziative sotto l’albero

Installazioni luminose, mercatini, cori gospel e tante attività gratuite e diffuse

Anche quest’anno la Città di Torino propone un Natale ricco di iniziative, che intratterranno torinesi e turisti fino al 6 gennaio 2025

Non mancheranno i simboli della tradizione, come l’albero di Natale a Palazzo Civico e il Boschetto di Natale in Piazzetta Reale, il Calendario dell’Avvento, i mercatini del Villaggio di Natale in piazza Solferino e il Presepe di Emanuele Luzzati, accompagnato quest’anno dalla novità del Teatrino di Natale.

“Anche per quest’anno – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – Torino ha in programma un ricco calendario di iniziative diffuse per il periodo delle feste natalizie, pensate sia per chi vive e lavora in città che per chi arriverà per trascorrervi un periodo di vacanza. Dal mondo in questo periodo non arrivano purtroppo sempre notizie positive e proprio per questo è forse ancora più importante che il Natale sia un momento di speranza e di luce per tutte e tutti ed un’opportunità per godersi la città e il tempo con i propri cari”.

Gli appuntamenti hanno preso il via domenica 1 dicembre, con l’apertura delle prime due caselle del Calendario dell’Avvento in piazza San Giovanni. Qui ogni sera alle ore 17.30 i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino sveleranno una delle scene natalizie ispirate dai bozzetti del grande illustratore e scenografo Emanuele Luzzati, realizzate grazie alla collaborazione tra il Teatro Regio e Lastrego&Testa.

Sabato 7 dicembre alle ore 17 in piazza Solferino ha aperto ufficialmente il Villaggio di Natale, dove torinesi e turisti possono passeggiare tra i mercatini alla ricerca di decorazioni e regali, pattinare sulla pista di ghiaccio, gustare una cioccolata calda, visitare l’Igloo di Babbo Natale, scattarsi foto ricordo nel “Tunnel degli innamorati” e assistere a spettacoli di animazione e musica. L’Igloo sarà il fulcro di numerose attività per bambini e famiglie, tra cui l’iniziativa solidale del “Giocattolo sospeso”, realizzata in collaborazione con l’associazione N.I.D.A. e il Sermig, che permetterà di donare giocattoli ai bambini in difficoltà e che quest’anno si arricchirà della partnership con Bontempi, che regalerà oltre mille strumenti musicali. Il Villaggio sarà aperto fino al 6 gennaio compreso, dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle 21 e nei fine settimana dalle 10 alle 23.

Il primo appuntamento di domenica 8 dicembre è stato all’insegna della solidarietà, con il raduno dei Babbi Natale in piazza Polonia, di fronte all’ospedale Regina Margherita, il tradizionale momento di festa organizzato dalla Fondazione FORMA per raccogliere fondi destinati al sostegno dell’ospedale pediatrico e che ha visto anche la partecipazione del Sindaco.

Palazzo Civico ha aperto  le porte al pubblico per ammirare l’albero di Natale allestito nel Cortile d’Onore. In un’atmosfera fiabesca, i più piccoli qui potranno anche incontrare Babbo Natale, per consegnargli le letterine e scattare qualche foto ricordo. L’appuntamento si è ripetuto ogni domenica, dalle 14.30 alle 18.30, fino al 22 dicembre.

In Piazzetta Reale c’è  il Boschetto di Natale, dominato da un maestoso abete del Caucaso di oltre 10 metri e allietato nelle ore pomeridiane da melodie natalizie. Novità dell’allestimento di quest’anno vialetti progettati per accompagnare lo sguardo del visitatore verso la Chiesa di San Lorenzo, la Cappella della Sindone e Palazzo Madama, mettendo così in risalto i capolavori barocchi che circondano la piazzetta.

Da lunedì 9 dicembre i personaggi della tradizione natalizia e delle fiabe del Presepe di Emanuele Luzzati tornano in piazza Cavour. E proprio questo scenario ospiterà la principale novità di quest’anno: accanto al presepe, ogni giorno dalle ore 16.30 alle 20, il Teatrino di Natale metterà in scena uno spettacolo multimediale dove la magia delle fiabe e delle poesie di due grandi scrittori, Roberto Piumini e Gianni Rodari, incontra la creatività dei bambini. Un racconto visivo e sonoro, della durata di circa 30 minuti, dove ad animarsi saranno i disegni e le composizioni realizzate dai bambini delle scuole dell’infanzia di Torino che daranno vita, grazie alla colonna sonora originale e alle voci degli attori, alle Poesie sulla Felicità di Roberto Piumini e, nella seconda parte, alle fiabe natalizie di Gianni Rodari, che già l’anno scorso avevano entusiasmato grandi e piccini. L’inaugurazione si è tenuta lunedì 9 dicembre alle ore 11 con ospiti speciali i bambini della scuola primaria Niccolò Tommaseo e delle scuole per l’infanzia coinvolte nel progetto del Teatrino, curato dai Servizi Educativi della Città insieme a Punto Rec Studios.

È dedicata ai più piccoli ma piacerà anche agli adulti l’iniziativa in collaborazione con il Museo del Risorgimento che ospita sotto i portici di piazza Carlo Alberto, giochi in legno giganti e una grande tastiera di 8 metri che potrà essere suonata con i piedi, coinvolgendo il pubblico presente e unendo musica e danza. I giochi in legno sono stati fruibili il 7 dicembre, quando la piazza ha ospitato anche gli spettacoli di giocolieri e trampolieri, e il 4 gennaio mentre il grande piano il 14 e 22 dicembre.

Numerose le animazioni che offriranno un momento di intrattenimento dal vivo come la performance di Sand Art in piazzetta Reale il 6 gennaio.

Tutte le circoscrizioni cittadine, sono poi illuminate grazie a Natale di Luce, il progetto della Città di Torino, curato e realizzato da Iren, che per il secondo anno porta nelle vie e nelle piazze della città scenografie luminose. Le installazioni sono Universo (piazza Santi Apostoli, Circoscrizione 2), Tunnel luminoso (piazza Santa Rita, Circoscrizione 2), Galassie (piazza Benefica, Circoscrizione 3), Stelle e pianeti (piazza Risorgimento, Circoscrizione 4), Cielo stellato (piazza Montale, Circoscrizione 5), Bouquet di fiori luminosi (piazza Foroni, Circoscrizione 6), Boules de lumière (la nuova installazione di quest’anno in piazza Chiaves, Circoscrizione 7) e Sfere celesti (piazza Galimberti, Circoscrizione 8).

Il programma dettagliato e aggiornato degli appuntamenti sul sito www.comune.torino.it/eventi/natale2024

(foto archivio Mario Alesina)

A Natale ogni spesa è un capitale

Ormai immersi nell’atmosfera natalizia, tutti noi giriamo come trottole alla ricerca dei regali, del cibo da preparare nella cena della vigilia o nel pranzo del 25, del vestito da indossare in quelle occasioni (non sia mai usare quello dell’anno scorso) o, semplicemente, per passare a salutare amici, negozianti e così via.

Siamo talmente presi dal meccanismo del consumismo natalizio da non accorgerci o, più facilmente, da non dare peso al fatto che una festa cristiana, dove si celebra la nascita (insieme al Padre ed allo Spirito Santo) del proprio oggetto di culto, sia sempre meno festa religiosa e sempre più inno al consumismo.

Si inizia ad ottobre con i primi panettoni che neppure tanto timidamente troneggiano sugli scaffali dei supermercati, proseguendo con pubblicità su ogni mezzo (stampa, mezzi di trasporto, TV, social) per arrivare ai negozi pieni di articoli natalizi senza l’acquisto dei quali sembra di non poter vivere.

Non discuto sul fatto che l’aspetto religioso venga trascurato perché chi sia veramente osservante continuerà a praticare (Avvento, Messa di mezzanotte, ecc) quanto sul fatto che siamo totalmente anestetizzati da non accorgerci di come siamo diventati schiavi del consumismo.

I prezzi lievitano enormemente proprio perché la gente, comunque, compra; persino i parcheggi con le strisce blu (Torino insegna) nel periodo prenatalizio diventano a pagamento anche nei festivi perché la gente in centro ci va ugualmente, con la propria auto, e paga 2,80 euro l’ora per non essere da meno degli altri, per non sentirsi di serie B, per paura di perdere qualche “offerta”.

Tonnellate di cibo preparato per la cena del 24 finiranno sicuramente nei rifiuti perché abbiamo paura che non basti mai, abbiamo paura di passare per tirchi nei confronti dei commensali; che dire del maglione natalizio che andrà a sommarsi ai maglioni natalizi degli anni precedenti comprato perché, dai cinesi, costa solo 19 euro? E che dire del prosecco o, a scelta, dei vini fermi acquistati in quantità da ubriacare una caserma di alpini che andranno alla fine solo dopo mesi?

E se non compriamo (una minoranza sparuta che non acquista esiste) dobbiamo comunque andare in centro a vedere le vetrine, a vedere altra gente, per entrare nei negozi e farsi gli occhi sapendo che “anche quest’anno il Natale è magro, pochi soldi e troppe spese”.

Che dire? Un tripudio di consumismo, schiavitù, shopping compulsivo, bisogno di appartenere e altro ancora rendono questi eventi (Natale è il più eclatante ma non è l’unico) una vera festa pagana che ha sostituito il suo significato originario dove, alla faccia della carità cristiana, se durante il nostro shopping ci viene chiesto qualche spicciolo rispondiamo che li abbiamo finiti.

Aggiungiamo a questi aspetti quello, non da meno soprattutto a Torino, dell’inquinamento che tutte le auto che si riversano in centro producono ed abbiamo un’idea di come si agisca senza pensare, di come la nostra personale esigenza (che esigenza non è, al massimo è voglia) abbia la prevalenza sull’interesse di tutti, quindi anche nostro, di migliorare la qualità della nostra vita, di come non si sia più capaci di effettuare rinunce anche minime o sacrifici (mezzi pubblici al posto dell’auto privata) essendo ormai schiavi senza catene in un meccanismo più grande di noi.

Quando quelli della mia generazione erano bambini, il Natale era visto come una vera festa, quando i regali si scartavano soltanto il mattino del 25 e, spesso, erano portati nella notte tra 24 e 25 da babbo Natale (che solitamente era lo zio o il vicino di casa, a cui erano state date le chiavi) così da conferire a quella festa una sacralità, da attivare un’attesa che rendeva la festa più sentita, più importante. Quanti di noi oggi ricevono i regali la mattina del 25 e non prima? Chi di noi non scarta i regali appena li riceve, magari con giorni di anticipo?

E’ evidente che si sia messo in moto un meccanismo che mette al primo posto gli acquisti, utilizzando in questo caso la festa di Natale ma poteva essere una qualsiasi altra festa; il giorno in cui per Ferragosto ci si scambierà regali vedrete che già a fine luglio ci sarà la corsa agli acquisti.

Da notare che subito dopo Natale inizia il periodo dei saldi, dove almeno teoricamente si spenderà molto meno di quanto abbiamo spesso sotto Natale per acquistare le stesse cose; escludendo gli acquisti destinati ai regali, non possiamo aspettare i saldi per riversarci nei negozi?

Le luci di artista di Torino, un tempo accese in prossimità dell’8 dicembre, sono andate via via anticipando la loro accensione al 1° novembre ed ora vengono accese prima di fine ottobre; è necessario, in un periodo di crisi qual è il nostro, impegnare kw di elettricità che si potrebbero risparmiare accendendo tutte quelle luci anche soltanto un mese dopo? Le persone sentirebbero che è meno Natale se solo riportassimo gli eventi alle date corrette.

Quando dalle statistiche emerge che il 70% delle persone in Italia è analfabeta funzionale, ho l’impressione che siano arrotondate per difetto.

Sergio Motta

Spettacolo di luci e suoni per il Natale al Forte di Bard

Al Forte di Bard è in corso fino al 6 gennaio la terza edizione di “Luci di Natale” che, aspettando il primo buio, a partire dalle 17.30, regalerà a tutti un’atmosfera scintillante e surreale per celebrare la magia delle Feste grazie agli effetti speciali del videomapping  proiettati sulle facciate. Il nuovo allestimento, intitolato “Il regno delle stelle”, costituirà un vero e proprio viaggio tra i segreti del cosmo, a metà tra meraviglia, scienza e mistero. Si tratterà di un percorso alla scoperta di galassie, nebulose e costellazioni che hanno ispirato scrittori, artisti e poeti, fino a ritornare sulla Terra, nel suggestivo scenario della Stella Cometa. Per i più piccoli, nella Piazza d’Armi del Forte di Bard, si potrà ammirare lo scenografico villaggio di Babbo Natale e dei suoi folletti, tra animazione, laboratori e un ricco programma di eventi. Già dal 7 dicembre scorso, fino al 6 gennaio prossimo, la cappella militare del Forte di Bard ha accolto un maestoso presepe curato dall’Association des amis du Salon International des Santonniers di Arles, dal nome “Lì Santoun d’Arles”. Il presepe è grande 80 mq e permette di scoprire un tipico villaggio provenzale del IX secolo con oltre 250 statue, tutte in argilla, frutto di una tecnica e un sapere antichi, e realizzate tutte in modo artigianale. Al centro, oltre alla scena della Natività, figurano i mestieri tradizionali di questa regione del sud della Francia. Si possono trovare raffigurate alcune tradizioni popolari come il pellegrinaggio dei gitani a Saintes-Marie-de-la-Mer e il Mercato di Provenza. La visita di Natale al Forte di Bard potrà essere l’occasione per accedere a due grandi mostre presenti proprio all’interno del Forte: fino al 2 giugno 2025, la potenza del gesto e del segno della pittura del noto artista Emilio Vedova saranno al centro dell’esposizione a lui dedicata “Questa è pittura”, e la seconda sarà accolta, fino al 9 marzo 2025, nelle cantine della fortezza, che accoglieranno la mostra “Gianfranco Ferrè – dentro l’obiettivo”, un percorso espositivo inedito dedicato allo stilista in occasione degli ottant’anni dalla nascita.

Gian Giacomo Della Porta

La chimica del Natale

Profumi e aromi della festa più attesa dell’anno.

Il Natale ci avvolge con i suoi colori, con le decorazioni, con lo scintillio delle luci. C’è  voglia di festeggiare, di fare i regali e di sentirsi, anche se solo per qualche ora, sospesi dalla quotidiana realtà per entrare in un mondo ideale. Oltre al piacere per la nostra vista, regalato da un tripudio di colori e sfumature oro e argento, il Natale inebria con le sue fragranze e le sue essenze che ci portanodietro nel tempo, a quando eravamo bambini. Esiste, dunque, una chimica natalizia fatta di aromi,  di profumi, di memorie olfattivee gustative che  rendono l’atmosfera ancora più dolce ed evocativa.

Quali sono gli aromi e i sapori tipici di queste festività?

La cannella è la fragranza per eccellenza di questo periodo di celebrazioni. E’ utilizzata nelle preparazioni gastronomiche ma anche negli ornamenti; la possiamo sentire nell’aria entrando nei negozi, sorseggiando un te, un infuso o ancora meglio gustando una cioccolata che ne regala il sapore e nel vin brulé. Non esiste Natale senza questa corteccia essiccata del Cinnamomun che si può trovare in polvere o in piccoli cilindri.

Lo zenzero ci fa pensare al gingerbread e ai biscotti che, oltre ad essere buonissimi per il palato, possono sono utilizzati come allegri pendenti per decorare l’albero. Il suo sapore è piccante,intenso e  come aroma è utilizzato in diversi piatti, soprattutto inquelli di origine orientale. Lo troviamo anche in versione essiccata in piccoli cubetti da gustare per merenda o a fine pasto.

I chiodi di garofano con la loro forma appuntita sono utilizzati moltissimo nelle decorazioni natalizie soprattutto con le arance. In cucina sono preziosi sia all’interno pietanze salate ma anche nella preparazione di dolci tipici come il panpepato. Come nel caso della lavanda, se inseriti in piccoli sacchetti di stoffa e sistemati nei cassetti sono degli ottimi profumatori, una balsamica idea regalo.

L’anice stellato, con la sua sagoma a  otto punte che richiama la Cometa, contiene semi oleosi e rappresa un naturale simbolo natalizio. Il sapore, simile a quello della liquerizia, lo rende versatile e può essere usato in vari piatti sia dolci che salati, ma soprattutto è uno dei protagonisti delle decorazioni insieme all’arancia e alla cannella. Si può trovare sulle tavole bandite a festa, ma anche all’interno di candele e di vivaci ghirlande.

La vaniglia nel latte caldo o  all’interno della crema pasticcera è meraviglia pura. Dolce, aromatica e persino calmante, è un  frutto in bacche contenute all’interno di un’ orchidea tropicale. Utilizzata preminentemente per torte, gelati e liquori, è anche la protagonistadeliziosa di bagnoschiuma vellutati, candele e profumi per la persona e per la casa.

MARIA LA BARBERA

Le iniziative di Natale a Cesana

CESANA TORINESE – Un Natale all’insegna della cultura a Cesana Torinese. Centrale come sempre il tema della Natività nella frazione Bousson. Anche quest’anno grazie all’impegno dell’Associazione Contempora, Bousson presenta la sua Natività, che resterà aperta alle visite sino al 31 gennaio. Una Natività con figure a grandezza naturale dipute a mano dall’artista Valeria Tommasi. Quest’anno la grande novità sono i grandi Angeli che dalla via del Museo Casa delle Lapidi indicheranno la via alla Natività. Museo Casa delle Lapidi che verrà aperto dal 27 dicembre al 7 gennaio ospitando la mostra “I Sapori tramandati dalle Donne”.

Si è aperto l’8 dicembre e proseguirà sino al 30 gennaio l’iniziativa “Scatta e Post@” che è giunta alla sua terza edizione ed è curata dall’Ufficio del Turismo. Tutti i partecipanti dovranno scattare una foto o girare un video e pubblicarli sul social istagram taggando la pagina ufficiale del Comune @comunecesanatorinese. I primi 100 partecipanti saranno premiati con un simpatici gadget da ritirare presso l’Ufficio del Turismo di piazza Vittorio Amedeo.

Venerdì 27 dicembre alle ore 17,30 presso la sala polivalente dell’Ufficio del Turismoverrà presentato il “Progetto CleanAlp” per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente alpino.

La sala polivalente dell’Ufficio del Turismo ospiterà poi dal 30 dicembre al 5 gennaio la mostra personale dell’architetto Massimo Rasero “Montagna e Territorio” con inaugurazione lunedì 30 dicembre alle ore 17.

Sempre lunedì 30 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19.30 i
Maestri di Sci della Scuola Sci Monti della Luna propongono il tradizionale
appuntamento del Braciere di Capodanno in via Roma 37: a seguire
cioccolata calda e vin brûlé.

Sabato 4 gennaio presso la Sala Formont l’Associazione Museo Monte Chaberton di Claviere, in collaborazione con l’Ufficio del Turismo di Cesana, organizza una serata informativa ad ingresso gratuito e aperta a tutti sulla storia di Cesana e del Monte Chaberton attraverso le immagini in bianco e nero del passato.

Il Sindaco Daniele Mazzoleni porge gli auguri di buone feste: “A nome mio personale, ma anche dei colleghi Amministratori della Giunta e del Consiglio Comunale voglio augurare a tutti i residenti ed ai villeggianti buon Natale e buone feste”.

Torino Outlet Village, l’albero di Natale più alto d’Europa

Che sia pino o abete, vero o artificiale, decorato, innevato, illuminato, l’albero è il simbolo del Natale per eccellenza. Difficile resistere al suo fascino e alla sua magia.

Il più famoso del mondo è senza dubbio quello del Rockfeller Center di New York; il più grande è realizzato ogni anno a Gubbio, sulle pendici del monte Igino.

E poi ci sono l’albero più antico del mondo che si trova in terra britannica, più precisamente a Chippenham, nel Wiltshire, l’albero di Lego realizzato con 245.000 mattoncini a Legoland in California, l’albero di vetro di Murano.

Ma l’albero più alto d’Europa, con i suoi 88 metri di altezza, è quello di Torino Outlet Village, seguito da quello di Lisbona, alto “solo” 75 metri.

L’albero è talmente grande da essere visibile da più punti della città e persino dalla stazione Spaziale Internazionale.

La stele dell’architetto Claudio Silvestrin, vero e proprio simbolo dell’Outlet Village, si trasforma in un enorme abete che scintilla in un gioco di luci davvero unico, e ogni giorno, al tramonto, lo spettacolo si rinnova, incantando grandi e piccini.

Torino Outlet Village è un complesso di 20 mila mq distribuiti su un unico livello a cielo aperto. Attualmente il Village è oggetto di lavori di ampliamento per lo sviluppo di una fase 2 con ulteriori 11 mila mq di gla e 55 nuovi negozi che si andranno ad aggiungere ai circa 90 negozi delle marche già esistenti. Il progetto architettonico è firmato da uno dei maggiori esponenti dell’architettura contemporanea, l’architetto italiano Claudio Silvestrin, che propone un nuovo concetto architettonico è experienziale dell’Outlet per far vivere ai clienti una nuova percezione più ripassata e stimolante dello shopping Torino Outlet Village, riconosciuto come una delle principali shopping tourism destination del nord Italia, che si trova alle porte di Torino a soli 10 minuti e sull’autostrada Torino Milano a soli 10 minuti da quest’ultima. Tra i servizi offerti anche l’area kids, la nursery, l’info point multilingue, il personal shopper su prenotazione, il servizio hands free shopping per un’esperienza senza l’ingombro degli acquisti effettuati, e il servizio navetta che lo collega al centro cittadino.

 

Mara Martellotta

Sotto l’albero dei torinesi più libri, ebook e prodotti enogastronomici

Più regali sotto l’albero. È in miglioramento rispetto allo scorso anno la propensione all’acquisto dei regali per il Natale; lo rileva l’indagine di Confcommercio, secondo la quale l’80% degli italiani prevede di acquistare regali per il Natale 2024, in aumento rispetto al 73,2% del 2023, con una spesa media pro capite stimata di 207 euro.

Anche a Torino lo shopping natalizio vive i suoi giorni più intensi offrendo prodotti e servizi in linea con le previsioni nazionali. Nella top ten dei regali, al primo posto i prodotti enogastronomici (81%), seguiti dai giochi per i bambini (58%), libri e ebook (52%), capi d’abbigliamento (51%) e prodotti per la cura della persona (50%).

Lo shopping natalizio si conferma multicanale, con il 62,6% degli intervistati che combina acquisti in negozi fisici e online. Tuttavia, una parte importante di consumatori preferisce affidarsi esclusivamente ai negozi, evidenziando l’importanza del commercio di prossimità.

«I nostri negozi – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – offrono un’esperienza d’acquisto unica, che parla di attenzione, competenza, fantasia e cura del dettaglio. Si pensi alla bellezza di una confezione natalizia; un bel pacchetto non ha solo un valore estetico, ma è una dimostrazione di riguardo e cortesia che rende ogni regalo speciale e memorabile. Il settore del food va molto bene, ma anche l’abbigliamento sta segnalando vendite in linea con le aspettative, talvolta con interessanti tendenze al regalo importante. Soddisfatte anche le librerie, che indicano una predilezione per la narrativa italiana.

Il cliente che sceglie il negozio fisico come canale d’acquisto esclusivo per Natale lo fa per l’aspetto emozionale. Grazie alla passione dei nostri commercianti, ogni regalo viene arricchito da un valore aggiunto irrinunciabile: pacchetti esclusivi, con carte preziose, spesso impreziositi da una spruzzata di profumo, che trasformano ogni dono in un gesto di attenzione e amore.

Lo shopping natalizio nei negozi di prossimità crea un’atmosfera che nessun acquisto online può replicare. Entrare in un negozio vuole, infatti, dire essere accolti con un sorriso, poter scegliere e toccare con mano i prodotti, averli subito disponibili, essere consigliati e avere sempre una persona di riferimento. Tutti elementi che rendono ogni acquisto un momento di piacere e condivisione, al contrario delle grandi piattaforme di e-commerce, dove l’acquisto è solo una transazione economica. A Natale, più che mai, il cuore può pulsare solo nei negozi».

Un impulso importante è atteso dalle tredicesime, il cui valore complessivo è aumentato rispetto allo scorso anno con una quota destinata ai consumi che tocca i 47,5 miliardi. Ma i regali non sono l’unico capitolo delle spese natalizie. Gli italiani spenderanno anche per pranzi, addobbi, fiori, centri tavola, ghirlande ed eventi legati alle festività. Il 73,4% prevede di spendere per cibi e bevande, mentre il 10,9% destinerà una parte della sua spesa agli accessori per le feste. Inoltre, il 71,9% degli intervistati rinnoverà gli addobbi natalizi della propria abitazione, con una spesa media di circa 47 euro. Non solo consumi, però: il 63,2% degli italiani afferma di voler dedicare qualche risorsa anche alla beneficenza.