Matteo Renzi provvederà a varare il decreto. Ma non sarebbe stato meglio coordinarsi in anticipo ed evitare questo pasticcio?

In Piemonte buco da 6 miliardi: il governo dimentica di varare il decreto salva – Regione

Chiamparino: “il provvedimento ci avrebbe permesso di affrontare parzialmente il problema. Ora rischiamo di avere problemi per l’assestamento”

 

REGIONE PALAZZOTra rimpalli di responsabilità fra la Giunta precedente di Roberto Cota e quella attuale di Sergio Chiamparino, il disavanzo della Regione Piemonte è a quota 5,8 miliardi. Un dato ufficiale, lo ha certificato la Corte dei Conti nella seduta per la parifica del bilancio 2014. Alla Regione sono stati mossi numerosi rilievi, ma Chiamparino non rinuncia a lanciare una frecciata nei confronti del Governo, che non ha varato in tempo un decreto salva Regione. “Ovvio che andasse  così, dato che  il governo non ha varato il decreto come invece avevamo concordato col ministero dell’Economia e che ci avrebbe permesso di affrontare parzialmente il problema. Ora rischiamo di avere problemi per l’assestamento”.

 

In questo senso arriva anche l’appello del deputato Pd Andrea Giorgis: “Il Governo anticipi in un decreto le disposizioni, concordate con il Presidente Chiamparino, per risolvere le incertezze interpretative del decreto sblocca crediti,  in modo da consentire al Piemonte di predisporre un piano di rientro praticabile (e così rimediare agli errori della precedente amministrazione Cota). Si tratterebbe peraltro di un decreto a costo zero che avrebbe come principale effetto quello di consentire all’amministrazione piemontese di proseguire nell’opera di risanamento”.

 

All’attacco le opposizioni. Ironico Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris: “Da una parte un tele-Governo concentrato politicamente solo a sopire i dissidi interni alla maggioranza con un premier Renzi abituato a vedere il Piemonte unicamente come sfondo per i suoi selfie, dall’altra un Sergio Chiamparino che da Presidente delle Regioni italiane sta consentendo un’umiliazione potenzialmente fatale per la nostra … Con questo centrosinistra di dilettanti allo sbaraglio sempre pronti a mettersi in cattedra il Piemonte rischia di trovarsi sommerso da miliardi di debiti che sarebbero stati alleggeriti con la vera applicazione del decreto sblocca-crediti! Non è solo colpa di Roma, ricordiamo come la Giunta Chiamparino stia accumulando ritardi assurdi sul l’attivazione dei bandi per i fondi strutturali europei, errore strategico che rischia di appesantire ulteriormente l’assestamento di bilancio su voci come il sostegno all’impresa ed il welfare!”.

 

Matteo Renzi provvederà a varare il decreto. Ma non sarebbe stato meglio coordinarsi in anticipo ed evitare questo pasticcio?

 

IL COMUNICATO DEL CONSIGLIO REGIONALE

Comunicazione del vicepresidente Reschigna sul giudizio di parifica della Corte dei Conti

 

“Il provvedimento annunciato dal Governo ci metterebbe nella condizione di gestire la situazione dopo il giudizio di parifica della Corte dei Conti”.

 

Così si è espresso il vicepresidente della Giunta regionale, Aldo Reschigna, nel corso della comunicazione sul giudizio della Corte, chiesta dalle opposizioni, tenutasi in apertura di seduta il 21 ottobre.Si tratta dei 5,8 miliardi accertati dai giudici della Corte dei conti nell’udienza del 20 ottobre riguardante la parifica del bilancio 2014 in gran parte derivanti dal complesso delle anticipazioni previste dal Dl 35/2013 per pagare i debiti dei fornitori. L’eventuale provvedimento governativo (secondo una bozza concordata con la Conferenza delle Regioni) risolverebbe la situazione concernente gli oltre 3 miliardi erogati per il 2013 e il 2014. Considerando, oltre a questo, i 969 milioni di euro di fondi perenti già pagati nel 2015 e ulteriori voci, l’impegno per i prossimi anni della Regione scenderebbe attorno a 1,6 miliardi, con un costo che dovrebbe assestarsi sui 230 milioni annui.

La sentenze della Corte costituzionale e della Corte dei Conti hanno di volta in volta interpretato la situazione derivate dall’utilizzo da parte delle Regioni italiane dei fondi messi a disposizione dal Dl 35/2013.

 

 “La Regione ha pedissequamente applicato l’articolo 3 del Dl 35/2013 – ha spiegato il vicepresidente Reschigna. Abbiamo e stiamo solo chiedendo al Governo di poter lavorare in una situazione di certezza per rimettere a posto i conti nei prossimi anni, un compito arduo ma possibile in questi termini. Non abbiamo chiesto nessuna elargizione al governo ma solo di risolvere la condizione di incertezza. Tutte le risorse ottenute sia nel passato che nel presente sono solo state utilizzate esclusivamente per il risanamento dei conti”.

 

Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Gilberto Pichetto, è intervenuto per sottolineare la complessità della situazione, nella quale “tutte le Regioni hanno usato gli stessi criteri. Siamo stati e saremo a fianco dell’Esecutivo regionale per chiedere al Governo il provvedimento promesso”.

 

“L’interpretazione data dalle Regioni del Dl 35/2013 è forse un po’ più larga del dovuto – ha affermato Davide Bono (M5S). Ci preoccupa che questa manovra possa essere vista a livello europeo come un aggiramento dello sforamento del pareggio di bilancio”.

 

AB