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A Chivasso torna la Festa d’Autunno

Torna a Chivasso in Via Torino la 19° edizione della FESTA D’AUTUNNO il 12/13 Ottobre (dalle ore 9,30 alle ore 19,30) organizzata dalla nostra Agenzia con il Patrocinio del Comune di Chivasso.


La manifestazione conferma il format tradizionale con la presenza in Via Torino del mercatino di diverse tipologie di prodotti (tipici enogastronomici, artigianato, articoli per la casa, commercio) in Piazza della Repubblica la Corsa sui grilli vintage (antichi tricicli di ferro coloratissimi) ed in Piazza Carletti la Casa di Topolino con truccabimbi, babydance, bolle giganti e magia e nuovi giochi per bambini e genitori.

La musica sarà la colonna sonora durante tutta la giornata e non poteva mancare alla nostra manifestazione.

La Festa d’Autunno è inoltre unoccasione per visitare la bella e ricca città di Chivasso, considerata la porta del Canavese”, sempre affollata e piena di vita sospesa tra straordinari tesori artistici, preziosi palazzi civili e meravigliose architetture religiose.

VIA TORINO – I MERCATINI Sono circa 50 espositori con tantissimi prodotti di diversi settori merceologici:

MERCATINO PROFUMI E SAPORI: Selezionati prodotti tipici regionali italiani e prodotti di qualità : formaggi e salumi piemontesi tipici delle Langhe, miele e prodotti dell’alveare, composte di frutta bio, prodotti tipici toscani come la porchetta d’asporto, salumi e formaggi, la finocchiona, il pecorino e i cantucci, prodotti tipici calabresi, la focaccia e altri prodotti tipici della Liguria, prodotti tipici pugliesi, formaggi siciliani come cacio cavallo ragusano DOP, e per i più golosi dolci tipici piemontesi come paste di meliga, canestrelli, torte di nocciola, biscotti, caldarroste, noci, liquirizia pura e tantissimi altre specialità

MERCATINO CREATIVA LA BELLEZZA DELLE IDEEE: Opere di ingegno – artigianato – arte
il meglio delle creatività e opere dell’ingegno come bigiotteria realizzata in vari materiali come pietre naturale e semipreziosa, acciaio, alluminio e perline, cristalli grezzi e cristalli swaroski, artigianato in legno, minerali e incenso naturale, cucito creativo, complementi d’arredo, borse dipinte, accessori moda, pellicce, orologi in legno, artigianato e geometria sacra, quadretti in legno incisi al laser, bigiotteria harrypotter, personaggi avengers e marvel da collezione.…. e tanto altro ancora

CASA DOLCE CASA Prodotti e servizi per la casa sono presenti aziende che presentano casalinghi, articoli e servizi per la casa


PRODOTTI BIOLOGICI Prodotti per la cura e la bellezza della persona

Piazza della Repubblica AREA GIOCHI BAMBINI con la corsa sui Grilli Vintage

Piazza Carletti CASA DI TOPOLINO con truccabimbi, babydance, bolle giganti e magia

e giochi

ARTISTI – MUSICISTI DI STRADA ITINERANTI

Per essere aggiornati seguire la pagina Facebook dell’evento:

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Ufficio del turismo a Chivasso: link alla pagina

Ritorno in Formazza

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STORIE PIEMONTESI: a cura di CrPiemonte – Medium /   Il regionale 4792 delle ore 15,48, proveniente da Novara, è in arrivo sul binario numero 2. Termine corsa

di Marco Travaglini

Dall’altoparlante la voce gracchiante conferma che stiamo entrando nella stazione di Domodossola. Se non avessi il finestrino abbassato e non stessi qui, con la testa fuori e controvento, non si sentirebbe un granché. Anche perché il frastuono della vecchia locomotiva copre ogni altro suono. Che sia vecchia, nessun dubbio: basta dare un’ occhiata alle macchie di ruggine per capire che questa E.424 marchiata Breda è ormai prossima al pensionamento. Ciò nonostante ha fatto il suo dovere, coprendo i novanta chilometri a binario unico dalla città delle risaie al capoluogo ossolano un poco più di due ore, contenendo in una decina di minuti il ritardo sulla tabella di marcia.

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La stazione di Domodossola

Quasi un record, visti i tempi. Erano più di vent’anni che non tornavo a Domodossola viaggiando in treno e nel frattempo le vecchie macchine diesel erano state sostituite dalle motrici elettriche. Una botta di vita per la vecchia Novara-Domodossola anche se il viaggio attraverso la campagna novarese, la sponda orientale del lago d’Orta e la piana del Toce è stato accompagnato da un intero campionario di rumori, cigolii e sferragliamenti oltre al classico e tradizionale ta- tam, ta- tam, ta- tam. Potevo scegliere di viaggiare in auto ma non mi andava di guidare e volevo ripercorrere a ritroso la stessa strada che facevamo un tempo per raggiungere Novara quando bisognava recarsi in qualche ufficio pubblico, come il catasto, o all’Ospedale Maggiore.

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Una vecchia corriera

La corriera, in attesa sul piazzale della stazione, a pochi metri da quella grande “D” di Domodossola, non è certo un esempio di modernità ma in quattro e quattr’otto si è lasciata alle spalle Crevoladossola, Oira, Crodo e Baceno. Ansima un po’, sbarellando nelle curve, ma “tiene” bene la strada e l’autista , decano di questa tratta, non tocca più il bicchiere da una quindicina d’anni. Un tempo la sua guida era da brivido, complice l’abitudine di alzare il gomito e l’audacia nel pigiare il pedale dell’acceleratore. Mai un incidente, per carità, ma si arrivava sul pianoro sopra la salita delle Casse con lo stomaco in gola e la tremarella nelle gambe. Oggi invece, nonostante l’età, viaggia tranquillo. Passata S.Rocco di Premia, sulla sinistra, vedo la strada che conduce a Salecchio, il nido d’aquile dei walser, un tempo raggiungibile a fatica e con gran dispendio di sudore. Mi è stato detto che oggi una strada facilita molto la salita a quel che resta del bellissimo insediamento alpino dove ogni anno, la prima domenica di febbraio, si festeggia la Candelora. Da Rivasco al ponte sul Toce saliamo i nove tornanti delle Casse che precedono Fondovalle. Sul dolce falsopiano il motore della corriera tira il fiato e in pochi minuti, attraversate le frazioni di Chiesa e Valdo, si ferma al capolinea, davanti al vecchio municipio di Ponte.

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Ballo in costume walser

La casa dei miei, affittata solo d’estate, da metà luglio alla fine d’agosto, mi accoglie silenziosa. Raccoglie sotto un unico tetto , come tutte le antiche case rurali dei walser, l’abitazione, la stalla e il fienile. Il nonno e i suoi fratelli l’hanno costruita con maestria su tre piani. Sul seminterrato, in muratura di pietre, è posata la struttura lignea dell’abitazione con la stalla, un angolo dedicato al soggiorno, la cucina e un angusto bugigattolo dove ricoverare gli attrezzi. Al primo piano le due camere da letto — una grande e l’altra più piccola — e sopra il fienile e la stanzetta per la conservazione di segale, patate, formaggi, carne secca e mele. Il nonno era un giramondo e, curioso come pochi, aveva studiato le abitazioni valsesiane fino al punto di imprimerne alcuni dei caratteri architettonici alla sua. Da lì è venuta l’idea dell’ampio loggiato che la circonda, consentendo a fieno, segale e canapa di seccare all’aperto, evitando che la pioggia le bagnasse. Orientata con il fronte principale rivolto a sud, in ogni sua parte il legno e la pietra le danno un senso di solida unità e di equilibrio con i monti e i boschi che stanno attorno. Il nonno, del resto, ci teneva tanto alla sua “radice” vallesana e come i suoi antenati svizzeri e tedeschi amava testimoniare il fatto di essere felicemente ordinato. Nel letto di rovere ho dormito come un ghiro e dopo un giro a salutare i pochi, vecchi amici che mi rammentano gli anni della gioventù, mi incammino a ritroso nel tempo discutendo con Walter. Ormai in pensione, dopo una vita passata a controllare quadri elettrici e prese d’acqua per conto dell’Enel sui bacini di Morasco e dei Sabbioni, Walter non perde l’occasione di rievocare insieme gli anni felici della nostra gioventù. Complice una bottiglia di Gattinara che ho acquistato per celebrare l’occasione, si sciolgono i ricordi. In poco tempo torniamo agli anni di scuola, d’inverno.

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Benvenuti in Formazza

Rammenti l’inverno del 1959?”, dice Walter. Eccome, se lo rammento. Quell’inverno di neve ne era già venuta giù molta. Anche troppa. E non finiva mai. Asciutta e morbida, continuava a cadere. Una spessa e soffice coltre bianca si era depositata ovunque. Sul tetto della baita di Joseph, sul fienile di Marianna, sul sagrato della chiesa . Ogni cosa cambiava forma e aspetto, sotto la neve. “Per fortuna il raccolto della segale e delle patate è andato bene e la caccia autunnale ci ha riservato delle buone soddisfazioni”, diceva mastro Peter, schiacciando il tabacco nel fornello della pipa di radica che s’era comprato all’emporio di Briga. Era lui, con il suo aspetto severo di vecchio montanaro che sapeva come far rendere la terra a quell’altitudine, l’anima della comunità. Capace di buoni consigli e di sagge decisioni, mastro Peter stava per compiere ottant’anni ma ne dimostrava venti di meno. Alto, dal fisico asciutto, i capelli corti e radi ed un viso segnato da alcune profonde rughe, incuteva rispetto e un po’ di soggezione. La nostra piccola comunità walser viveva d’agricoltura di montagna, di allevamento e del lavoro che i componenti maschi più giovani prestavano nelle cave di serizzo o nei cantieri dell’Edison.

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Case walser a Salecchio

Noi si andava a piedi a scuola. Con il bello o il brutto tempo, raggiungevamo la scuola elementare di Ponte dove ci attendeva, dai primi d’ottobre alla metà di giugno, la maestra Rosamaria con le sue lezioni d’italiano e matematica, storia e geografia. E di tutto il resto, compreso le ore dedicate alla nostra lingua. La pronuncia era quella che era. Impacciata, claudicante e soprattutto troppo marcata da quell’inflessione francese che ne tradiva le origini valdostane prima ancora che dichiarasse il suo cognome: Jannod. In Formazza era stata mandata per sostituire la vecchia maestra Hilde Brunner, troppo anziana per tenere a bada la pluriclasse. Doveva essere un affidamento temporaneo. Almeno così le avevano detto al Provveditorato agli studi di Novara per “indorare la pillola” della cattedra assegnata all’estremo nord della provincia, a ridosso con il confine svizzero. Ed invece rimase lì con noi. Se all’inizio si riteneva fortunata per non avere ancora una famiglia tutta sua, Rosamaria — con il tempo che passava e con quell’incarico provvisorio che come tutte le cose provvisorie era ormai da considerarsi definitivo — una famiglia pensò di farsela . Sposò Piero Locker, un boscaiolo alto e biondo, appartenente ad una delle più antiche famiglie walser formazzine. La classe che gli era stata affidata risultava composta da ragazzini intelligenti, vivaci. Avevamo tutti una gran fretta d’imparare. Ascoltavamo la maestra in religioso silenzio, divorando ogni testo ci passasse tra le mani. Eravamo attratti dalla storia e, tra i vari episodi, uno in particolare ci incuriosiva: la vicenda di Annibale, il grande generale cartaginese. “Maestra, e gli elefanti?”. Iniziava Giosuè, detto “pel di carota” per i capelli fulvi ed il volto coperto di lentiggini.

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Case walser in Formazza

Voleva che Rosamaria parlasse di Annibale e della sua impresa più straordinaria: l’attraversamento delle alpi con il suo esercito composto da 50.000 fanti , 90.000 cavalieri e una quarantina di elefanti. Si, gli elefanti. Animali enormi dalla grande memoria, probabilmente scelti da Annibale con l’intento di farli restare nella memoria, appunto, consegnando alla storia un’impresa che pareva impossibile tanto era collocata oltre ogni ragionevole immaginazione a quell’epoca. Come se lui sapesse, e forse proprio per questo, che dopo la sua impresa qualsiasi altro esercito si fosse trovato sulle Alpi non avrebbe fatto lo stesso effetto. Tant’è che , qualche anno dopo il suo passaggio, la stessa via venne ripercorsa da suo fratello Asdrubale senza che nessuno ne porti il ricordo, nonostante avesse con se il doppio di elefanti e avesse subito molte meno perdite. Dopo di lui a tutti gli altri — Giulio Cesare, Carlo Magno, Napoleone, gli Alpini ed i Kaisershutzen — non restò che il ruolo di imitatori di un’idea. Ogni qualvolta s’accennava ad Annibale i ragazzi ascoltavano attentissimi, mostrando curiosità mista ad interesse. E la maestra non si faceva pregare.“ Il condottiero cartaginese, tra il 218 e il 216 avanti Cristo, marciando dalla Spagna, attraverso i Pirenei, la Provenza e le Alpi scese in Italia, dove sconfisse le legioni romane in tre grandi battaglie: quelle della Trebbia, del lago Trasimeno e — la più famosa — di Canne. Sconfiggendo le tribù montane, sfidando le difficoltà del terreno, intemperie e tempeste di neve, inerpicandosi su strettissimi tornanti e scendendo in gole impervie a filo degli strapiombi, Annibale ha compiuto una delle imprese militari più memorabili del mondo antico. Trovò persino un metodo geniale per spaccare le rocce che impedivano il passaggio: riscaldava la roccia e una volta che questa si raffreddava, la spezzava dopo averla ricoperta di aceto. Il prezzo fu altissimo .Non si contarono le perdite tra gli elefanti e gli uomini dell’esercito, nonostante ciò Annibale riuscì nel suo intento di ridiscendere i monti e affacciarsi sulla Pianura Padana”.

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La cascata del Toce

Che ricordi. Belli, lontani. Eravamo ragazzini e c’era l’entusiasmo di conoscere tutto, la curiosità delle domande che bruciavano le risposte. E la fame di futuro. Ed ora? Ora con Walter, in questa serata, tra un bicchiere e l’altro, si rievoca un po’ tutta l’infanzia. Intanto, lenta e silenziosa, fuori la neve sta cadendo. Gli parlo dell’incontro avuto poche ore prima con padre Giacomo, che mi ha procurato una forte emozione. Non ci vedevamo da una vita ma entrambi non abbiamo avuto esitazione alcuna nel riconoscerci quando ci siano trovati, uno davanti all’altro, di fronte all’entrata del negozio della signora Hilde, dove si può comprare il miglior Bettelmatt di tutta la valle. Un energico abbraccio e un paio di bicchieri di rosso davanti al banco da mescita di Liborio, hanno colmato in un attimo quasi quarant’anni. “Caro Marco, ne sono passate di stagioni, eh? Io ormai sono vecchio ma tu non sei tanto cambiato da quand’eri ragazzo. Sì, ora sei quasi calvo e hai messo su un po’ di pancetta, ma quella luce che ti brilla negli occhi è la stessa di quando venivi all’Oratorio a discutere con me di ogni cosa ti capitasse per la testa. Ricordi? Eri curioso, intelligente ma anche un gran testardo e non c’era verso di farti cambiare idea quando te ne infilavi una in testa e ci attaccavi anche il cuore”. Giacomo, pur essendo di vent’anni più anziano, è sì un prete ma è anche un amico. Uno dei più cari tra gli amici.

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La chiesetta di Riale

Mi vuol bene anche se le mie idee e le scelte che ho fatto in seguito non sono mai state le sue. Però, e di questo gli devo merito, non ha mai cambiato il suo atteggiamento nei miei confronti, rispettando anche ciò che non condivideva. E’ con lui che abbiamo imparato — io, Walter e tanti altri — a conoscere quel sentimento religioso che ha accompagnato, nel tempo, la vita quotidiana della nostra gente. “Ti ricordi, Walter? E’ lui che, insieme al suo sacrestano, il vallesano Berti, ci ha insegnato la formula di ringraziamento con la quale i walser di Formazza invocavano la protezione di Dio per le persone e i loro cari defunti, quel “Färgalts Gott tüsuk Maal, tresch gott un ärlesch Gott di Abkschtorbnuseela” che significava Ti ricompensi Dio, mille volte, consoli Dio e liberi Dio le anime dei tuoi morti”. Con lui si giocava a calcio nel prato di Valdo e s’andava sugli alpeggi dove, dopo il tramonto, il casaro e i pastori recitavano il Vangelo di San Giovanni affinché gli spiriti maligni non andassero a molestare gli animali. Padre Giacomo ci spiegava che dall’allevamento e dai prodotti derivati dal latte dipendeva buona parte dell’economia della valle e che le preghiere ( qualche volte accompagnate da veri e propri rituali di esorcismo) servivano a “scacciare il male” dalle stalle. Ricordo a Walter, che annuisce, quando — all’inizio di una estate — a Foppiano, nel giorno di San Giovanni, che cade il 24 giugno, assistemmo alla benedizione dei gigli rossi i cui petali erano stati messi ad ardere in un braciere insieme all’ulivo benedetto, affumicando la stalla del papà di Martino, allo scopo d’allontanare ogni influsso negativo.

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Merenda a Formazza

Quanti ricordi, E i fratelli Arnold e i loro cugini Berger? Da bambini accompagnavano al pascolo le mucche fin su nel pianoro di Riale e si divertivano con un gioco, ”Z Hêmmelfarä” che significava ”correre in Paradiso”, seguendo tutte le fasi che portavano dall’Inferno al Purgatorio e da lì al sommo dei cieli , e quindi alla vittoria, aiutandosi con un legnetto che veniva lanciato in aria. Con Giacomo abbiamo anche ricordato mia nonna, Helga. Mi portava spesso ai due santuari dedicati alla vergine Maria, ad Antillone e a Brendo, il suo preferito, dove si venerava Maria del monte Carmelo. Una volta si mise in testa di condurmi in pellegrinaggio, ovviamente a piedi. Era indecisa sulla meta: Sion, Reckingen o Einsiedeln? Mia madre Maria, sua figlia, sfruttando quell’indecisione riuscì a convincerla che non era il caso di farmi fare una sfacchinata del genere e così, pur contrariata e a malincuore, la nonna s’arrese. All’interno di casa, nell’angolo della Stube, tra le due finestre, teneva un grande crocifisso di legno e le statuette di San Teodulo e di San Nicola, i suoi ( e nostri) santi protettori. Mi fece un grande effetto quando mi toccò, a meno di dieci anni, fare la dolorosa scoperta del significato della piccola finestrella, sormontata da una croce, aperta sulla facciata della casa dei nonni.

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Nevicata

Quando nonna Helga , a causa di una brutta febbre, stava per morire, la finestrella — che era sempre stata chiusa — venne aperta affinché la sua anima potesse trovare il passaggio per uscire e andare in cielo, per essere poi richiusa subito dopo la morte, impedendole di rientrare. La “finestrella dell’anima”, la “Seelenbalgenn”, pensavo m’avesse rapito la nonna e io piangevo, piangevo disperato e non mi davo pace. Toccò proprio a Giacomo, a quell’epoca appena ordinato prete, trovare le parole giuste per consolarmi. E, con grande pazienza, vi riuscì. Per questo oggi, da ateo qual sono diventato, mi spiace avergli fatto un così grave torto. Lui, però, con quel sorriso aperto che il tempo non ha cambiato, mi ha confidato di non aver abbandonato la speranza in un mio ravvedimento. E così, tra una chiacchiera e l’altra, amico mio, abbiamo fatto scorrere le ore fino al vespro quando l’anziano prete mi ha salutato con un abbraccio ed è andato a dir messa. Sull’uscio, girandosi, mi ha rivolto un ultimo sguardo, dicendomi: “Oh, Marco. Mi raccomando. Non far passare ancora troppo tempo nel tornare qui a casa perché non posso garantirti che mi troverai ancora qui ad aspettarti. E chi ti confesserebbe, a quel punto, per darti assoluzione da tutti i tuoi peccati?”. Così mi ha detto ,con il suo sorriso. Poi, con un cenno della mano, mi ha salutato e, lentamente, se n’è andato verso la chiesa di Santa Caterina. Ma gli incontri non sono finiti qui. In questo mio peregrinare tra le vie ho incontrato anche Edith e Ingrid, le due sorelle Meier. Entrambe vedove, le ho trovate ancora in gamba, nonostante l’età: la prima ha novantasette anni e la seconda solo due di meno. Sarà il freddo dei lunghi inverni o l’aria buona che scende dalle vette a conservarle così arzille? Se io, tu e tanti altri come noi, cresciuti qui in valle, ci siamo nutriti a pane, formaggio e leggende, è grazie a loro. Le due Meier, originarie della valle di Goms, con il loro italiano indurito dalla pronuncia tedesca, nelle sere d’inverno quando tra una casa e l’altra c’era tanta, troppa neve e ci si doveva aprire dei varchi spalando di gran lena, invitavano amici e parenti nella loro grande casa e lì, con in mano una tazza di tisana alle erbe raccolte tra il lago Kastel e il Toggia, raccontavano delle storie incredibili. Rimaste vedove ancor giovani, avevano deciso di rimanere qui in Formazza, dove mandavano avanti la loro attività di sarte. Sia io che Walter ricordiamo bene quelle sere. Del resto le leggende hanno sempre avuto una grande importanza, occupando un posto di primo piano nella cultura walser perché nel racconto si mescolano i desideri, le convinzioni, le gioie e le paure insieme ai fatti della vita quotidiana e ai personaggi. Un nostro coetaneo, Aldo Svillar, che noi chiamavano “kartoffen” vuoi perché aveva un gran naso a patata, vuoi perché di quei tuberi faceva grandi scorpacciate, era sempre in prima fila, con la bocca aperta. Silvia, la figlia del sindaco, una bella morettina tutto pepe che aveva anch’essa più o meno la nostra età, gli dava delle botte terribili sotto il mento, facendogli mordere la lingua, dicendo al povero Aldo: “Chiudi quel forno, altrimenti la strega di Morasco ti mangia la lingua”. E noi giù a ridere. Ridevamo tutti, tranne il malcapitato, cioè lui.. Quando però le Meier iniziavano i racconti, non volava nemmeno una mosca. Le leggende erano ambientate tra i monti, in sperdute valli e isolati alpeggi dove la natura selvaggia era popolata da streghe, diavoli, folletti e nani. Dai Pubrina di Salecchio, uomini selvatici o esseri mostruosi che fossero, che portavano i bambini ( le cicogne non c’erano e sotto i cavoli non si trovavano neonati ) ma che al tempo stesso erano il terrore dei piccoli quando questi facevano i capricci, al pari dell’uomo nero, agli Zwärgji, eccentrici burloni che abitano i boschi, bassi di statura e coperti di stracci e foglie, sempre pronti a divertirsi alle spalle degli alpigiani, vittime dei loro dispetti. A differenza delle streghe che fanno malefici al bestiame o che mandano in malora il latte e il formaggio, gli Zwärgji avevano insegnato ai nostri avi come fare il bucato con la cenere o lavorare il latte. Forse per farsi perdonare gli scherzi, forse per evitare che pastori e i casari, stanchi di esser presi in giro, se ne andassero via, abbandonando gli alpeggi formazzini. Nei racconti di Edith e Ingrid le valanghe, le bufere di neve, i movimenti dei ghiacciai, il sibilare del vento erano ricondotti al mistero delle tante creature fantastiche che vivevano la montagna. Lo scricchiolio dei ghiacciai del Sidel o dei Camosci era interpretato come lamento delle anime. “Sì, perché Edith, alzando l’indice minaccioso, ci ammoniva sul fatto che i ghiacciai fossero il purgatorio dove i defunti scontavano i loro peccati”, dice Walter. “E noi zitti, con il cuore in gola e i brividi lungo la schiena. In fondo, lo capimmo più tardi, la morte, per chi viveva in condizioni così difficili, era una componente non così estranea o distante dalla vita di tutti i giorni”. Oltre alle vicende dei morti, alle loro inquietanti processioni e alle streghe dal brutto carattere, alle sorelle Meier piaceva raccontare la leggenda di un uomo della valle che, per sfuggire alle vessazioni di un signorotto, decise di passare il confine, emigrando in Alta Val Bedretto, a Ronco, dove fu bene accolto al punto da metter su famiglia. Da quell’avvenimento, dicevano le sorelle, discendeva il diritto che veniva riconosciuto alla gente di Ronco di andare a far legna sul territorio di Formazza, in nome di quell’antica discendenza che accomunava le due valli, comprovata anche da alcuni documenti.

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Val Formazza

Ma la leggenda più bella era quella della valle perduta. Te la ricordi, Marco?”, dice Walter. Eccome, se la ricordo. In ogni villaggio walzer sgorga una sorgente d’acqua proveniente dalla valle perduta, la nostra terra d’origine, dove tutto è iniziato. Dai padri ai figli, per generazioni, dalla notte dei tempi si parla di questo luogo meraviglioso. Un vero paradiso, verde d’erba e alberi, ricco di pascoli e boschi, nascosto tra ghiacciai e nevi eterne. Una leggenda che, per molti secoli, ha aiutato la nostra gente ad affrontare asprezze e difficoltà con il miraggio di poter raggiungere un giorno la straordinaria, fertile e mite “valle perduta”. Così, tra un sorso e una scheggia di formaggio stagionato, abbiamo tirato tardi. Fuori la nevicata si è fatta più intensa. E’ ormai buio e attorno alle luci fioche dei lampioni i fiocchi disegnano traiettorie leggere, sospinti dall’aria. Alcuni finiscono sui vetri della casa, disegnando arabeschi di gelo. Viene giù che è un piacere, secca e soffice. Ancora un paio di giorni e mi raggiungerà anche Carla. Nella vecchia casa dei nonni addobberemo l’abete che mi ha regalato Walter. A Natale e a fine anno sarà una festa. Si canterà Stille Nacht, in tedesco. Per chi non ha dimestichezza con la lingua dei vecchi padri, la tradurremo in italiano, nell’Astro del Ciel. Ci augureremo che l’anno nuovo sia migliore di quello che ci lascia. E le fiammelle compariranno sulle finestre, tremolanti. Come un tempo.

Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti. I video su http://www.crpiemonte.tv

Il giornalista tv Maurizio Scandurra Cittadino Onorario di Burolo

L’eclettico e noto opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ dialogherà sabato 12 ottobre con il celebre cantautore astigiano Danilo Amerio.

Burolo ha un nuovo cittadino onorario. E’ Maurizio Scandurra, già cittadino onorario anche di Montiglio Monferrato, giornalista radiotelevisivo cattolico noto per le sue frequenti incursioni in qualità di eclettico opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24, il celebre talk-show radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

A conferire l’onorificenza la scorsa primavera il sindaco Franco Cominetto con l’approvazione unanime di tutto il Consiglio Comunale. Alla base del gesto, spiega il primo cittadino “L’ampia attenzione crescente che negli ultimi anni Maurizio Scandurra ha sempre tributato al nostro Comune. Prima, contribuendo all’organizzazione del primo e unico raduno di veicoli storici svoltosi il 27 giugno del 2020 a Burolo, in piena pandemia. Poi, facendosi portatore di una menzione per il rilascio della Cittadinanza Onoraria Post Mortem in omaggio a due burolesi scomparsi, che nel Dopoguerra furono tra i pionieri italiani dell’industria dei trasporti su gomma: Costantino Perino e Lucillo Marazzato, ideatori di due fra le più note realtà aziendali del settore, In occasione dell’evento, avvenuto il 7 ottobre 2021, Scandurra ha donato un trittico artistico a memoria della ricorrenza che campeggia nella Sala del Consiglio Comunale. Infine, non c’è due senza tre. Animato da costante generosità, ha donato di propria spontanea iniziativa due preziose opere pittoriche di grandi dimensioni raffiguranti soggetti religiosi per la Chiesa Parrocchiale, affidate all’estro creativo di Diego Crozza di Mazzé, uno fra i maggiori Maestri d’Arte Sacra italiani contemporanei che ringrazio per la meraviglia di cui è sempre autore”.

Per Maurizio Scandurra, “Il Comune di Burolo è una piccola perla incastonata ai piedi delle Alpi, con lo sguardo incantato rivolto alla pianura che strizza l’occhio allo specchio d’acqua di Viverone. Mi legano a questa terra l’amicizia fraterna con il sindaco Franco Cominetto, il vicesindaco Renato Chiej, la giunta, il valente imprenditore burolese Gianni Bessolo Pejla leader nella lavorazione dell’acciaio inox e il parroco Mons. Giovan BattistaGiovanino, che ringrazio tutti di cuore per aver accolto con entusiasmo questo dono, quale testimonianza di fede. Ritengo che l’Amore per Dio e per la cultura delle radici siano capisaldi imprescindibili per l’Italia di oggi, per ripartire in continuità con i padri e gli esempi che l’hanno resa grande e libera. Perché il dovere del cristiano è la testimonianza, come insegna il Vangelo. Ho dedicato i dipinti ai miei nonni Giuseppe e Odetta Macaluso, Rosa e Salvatore Scandurra, esempi di fede, famiglia e lavoro”.

I due quadri, rispettivamente delle dimensioni di 100×140 cm e 50×70 cm, “raffigurano – approfondisce Scandurra – rispettivamente la Gloria di Maria Vergine fra gli Angeli e i Santi, con San Giovanni Bosco, San Domenico Savio, San Pio da Pietrelcina, San Giovanni Paolo II, San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel cui giorno sono nato e San Carlo Acutis che verrà canonizzato durante il Giubileo. La seconda raffigurazione pittorica ritrae San Pancrazio e il Santuario a lui dedicato a Pianezza, nel Torinese, altra devozione per me fondamentale che merita di essere diffusa e conosciuta sempre più”.

Le opere verranno inaugurate e benedette sabato 12 ottobre alle ore 18.00 nel corso della Santa Messa Prefestiva presieduta dal parroco di Burolo in concelebrazione con Il Rettore del Santuario di San Pancrazio in Pianezza Padre Giuseppe Cortesi, e Padre Giuseppe Martinelli in rappresentanza dei Padri Passionisti di San Paolo della Croce che animano il convento torinese. Presenti anche le autorità di Burolo e l’artista Diego Crozza che ha firmato i pregiati dipinti.

Alle ore 16.00 si terrà invece la cerimonia ufficiale di conferimento dell’onorificenza al giornalista torinese presso la Sala Congressi del Comune di Burolo. La sera stessa, dopo la funzione religiosa Maurizio Scandurra, anche critico musicale, sarà di scena in ‘C’era una volta la canzone italiana’, dialogo-intervista fra musica e parole conil raffinato e intenso cantautore astigiano Danilo Amerio, reduce dalla partecipazione a ‘The Voice Senior 2024’ su Raiuno con Antonella Clerici nel Team di Gigi D’Alessio, che in carriera vanta ben quattro partecipazioni al Festival di Sanremo, un terzo posto fra le ‘Nuove Proposte’ e moltissime collaborazioni di successo con canzoni scritte e prodotte anche per artisti illustri tra i quali Fiordaliso, Anna Oxa, Mia Martini, Marco Masini, Aleandro Baldi, Umberto Tozzi, Mietta, Raf, Jovanotti, Giorgio Faletti e moltissimi altri.

L’appuntamento artistico e musicale – realizzato in collaborazione con la Pro Loco di Burolo e il contributo della ‘Inoxtek Srl’ fondata e sapientemente guidata dall’imprenditore burolese Gianni Bessolo Pejla, eccellenza italiana nella lavorazione dell’acciaio – è sempre per la sera di sabato 12 ottobre alle ore 21.00 sul palco del ‘Centro Albatros’ in Via Asilo, 40 a Burolo. Ingresso libero sino a esaurimento posti.

Di scena a Stupinigi Floreal e il Salone del Pane

da venerdì 11 a domenica 13 ottobre la Palazzina di Caccia di Stupinigi ospiterà la quarta edizione di FLOReal (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Ultimo ingresso alle 18.30), una delle principali manifestazioni florovivaistiche piemontesi e italiane.

Non solo la mostra mercato con circa cento espositori tra florovivaisti, artigiani e agricoltori, ma anche un insieme di iniziative collaterali volte a raccontare la Natura in tutte le sue forme e un palinsesto di FLOReal Talks per fare cultura del verde con esperti del settore.

In occasione di FLOReal, presso la citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi si terrà anche la prima edizione del Salone del Pane (sabato 12 ottobre dalle 12.30 e le 20 e domenica 13 ottobre dalle 10 alle 20).

Nato da un’idea di Orticola del Piemonte con il contributo della Camera di commercio di Torino il Salone del Pane punta a promuovere la cultura del pane locale e delle sue tradizioni e a valorizzare le eccellenze della filiera piemontese. Saranno 25 gli espositori presenti tra panificatori, mulini e aziende agricole. Il Salone del Pane si strutturerà in una parte di esposizione e vendita. Il pubblico partecipante avrà la possibilità di assaporare ben 15 diversi assaggi scelti tra i vari produttori, in certi casi abbinati con altri prodotti enogastronomici, potrà curiosare tra i vari produttori, scoprire storie artigianali e nuove tecniche di produzione. A questo si aggiunge un programma di appuntamenti che vanno dalle masterclass ai talk di approfondimento fino ai laboratori per i più piccoli.

In bici con Turismo Torino

In bicicletta da Andezeno a Pino Torinese domenica 13 ottobre e a Chieri domenica 10 novembre

 

Dopo la pedalata di domenica 29 settembre a Marentino per la Fiera del Miele, Turismo Torino e Provincia, nell’ambito della promozione del Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese, in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, ha coordinato l’organizzazione di un calendario di pedalate cicloescursionistiche nell’Oltre Collina Torinese organizzate in occasione delle Fiere agricole e sagre enogastronomiche in programma pressoi Comuni aderenti. Gli itinerari sono ideati da Pistaaa! LA Blue Way Piemontese e le tracce del percorso sono disponibili sul portale Outdooractive.

Dopo la pedalata di Marentino per la Fiera del Miele, l’appuntamento è per domenica 13 ottobre con una biciclettata fra Andezeno e Pino Torinese, in occasione della Sagra del Cardo, della Bagna cauda e della Cipolla Piattellina ad Andezeno e della Festa dell’Autunno a Pino Torinese. Il ritrovo è alle ore 9 presso il campo sportivo strada della Faiteria 6, per una durata indicativa di 5 ore, soste incluse. L’itinerario è di circa 35 km con un dislivello di 590 metri. Si richiede un buon allenamento. Lungo l’itinerario si potrà ammirare la chiocciola di Andezeno, ovvero il nucleo originario del Comune posizionato sulla collina che sovrasta il territorio con un punto panoramico di pregio, per proseguire verso la cappella di Sant’Irene nel Chierese, circondata dai vigneti da cui si scorgono le colline torinesi, per raggiungere la località di Valle Ceppi, sede del Museo delle Contadinerie. È possibile con l’accompagnatore concordare una tappa alla Basilica di Superga con una breve deviazione di 4 km attraverso la strada panoramica, per ammirare la città di Torino e la corona delle Alpi dalla terrazza della chiesa.

Sulla via del ritorno verso Andezeno si transita da Chieri dove si trovano suggestivi punti di vista ad Airali e Tetti Canalone. Il tour si effettua con bici propria, si consiglia la MTB, la E bike e Gravel.

La pedalata successiva che chiuderà la stagione sarà domenica 10 novembre a Chieri in occasione della Fiera di San Martino.

Le escursioni sono gratuite con fee di prenotazione pari a 5 euro. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per supportare le ricerche oncologiche dell’Istituto di Candiolo.

 

Mara Martellotta

Uno Stagionale unico per la Via Lattea e Bardonecchia

PER GLI APPASSIONATI DI SCI E DELLA TAVOLA 

Nella stagione invernale 2024-2025 gli amanti dello sci potranno usufruire anche di un solo e unico abbonamento stagionale valido nel comprensorio italo-francese della Via Lattea (Oulx/Sauze d’Ouxe, Cesana Torinese, Claviere, San Sicario, Sestriere, Pragelato, Monginevro) e sulle piste di Bardonecchia (Colomion-Campo Smith, Les Arnauds, Melezet, Jafferau)

Tutti al cancelletto di partenza! Dopo il refrigerio e le lunghe escursioni di quest’estate in montagna, sta per ripartire la grande stagione sciistica invernale sui monti che circondano il capoluogo piemontese e nelle valli che accolgono tradizionalmente il turismo subalpino, diviso perlopiù tra Bardonecchia e la Via Lattea. Ma quest’anno gli appassionati di sci alpino e i funamboli dello snowboard potranno usufruire e godere di una piacevole novità: con lo stesso stagionale avranno infatti la straordinaria occasione di lanciarsi sulle piste da sci (naturalmente sempre con buon senso e rispettando le regole per la sicurezza propria e altrui) dei due comprensori sciistici dell’Alta Valle di Susa, calcando le piste di Pragelato, Sestriere, Cesana, San Sicario, Claviere, Monginevro, Salice d’Ulzio e Bardonecchia.

E’ una fantastica novità resa possibile dalla presenza di un unico proprietario (il fondo Icon, già in possesso della Via Lattea, ha acquisito recentemente anche gli impianti di risalita di Bardonecchia), che mette così a disposizione di tutti gli amanti dello sci e dei rider della tavola uno dei comprensori più grandi in Europa (ovviamente rimane anche lo stagionale classico per un solo comprensorio). Un primo passo verso il tanto richiesto collegamento via gomma tramite navette, che portino, senza ulteriori costi e in tempi rapidi, gli sciatori nelle varie località.

Nella stagione invernale 2025/26 gli sciatori potranno poi disporre di un collegamento più veloce e sci ai piedi con il Monginevro. Sono infatti appena iniziati i lavori di trasferimento dell’impianto dal Col Saurel al Colletto Verde, operazione che permetterà di passare molto più velocemente da Sestriere al Monginevro (sempre via Cesana e Claviere), con un risparmio di tempo di circa 15/20 minuti.

Patrizio Brusasco

Undicesima fiera di Stupinigi: attenzione all’agricoltura a km. 0, cibo e cultura

In programma domenica 6 ottobre prossimo

Viale Torino si animerà di agricoltura a km. 0, cibo del territorio e cultura domenica 6 ottobre prossimo dalle 10 alle 18 per l’undicesima Fiera di Stupinigi, che coinvolgerà la filiera della farina, agricoltura, cibo e cultura.

L’inaugurazione sarà alle 10.30 al podere San Carlo in viale Torino con l’associazione Stupinigi è ed i rappresentanti del Protocollo d’Intesa per la valorizzazione di Stupinigi, i sindaci dei Comuni di Beinasco, Candiolo, Nichelino, None, Orbassano e Vinovo, ente di gestione delle aree protette dei Parchi reali e Fondazione Ordine Mauriziano. Saranno presenti le maschere nichelinesi Madama Farina e Monsù Patanè.

 

Seguiranno le esecuzioni della banda musicale e della Junior Band Giacomo Puccini di Nichelino e del gruppo folkloristico Ogygia della città gemellata con Stupinigi, Victoria (Malta).

‘L’Associazione Stupinigi è’ proporrà un menu a base di prodotti genuini provenienti dalle aziende agricole del Distretto Reale di Stupinigi, podere S.Umberto, Ristorante Sabaudia, caffè Villa Reale, Nichelino e Stupinigi nel piatto, pasta prodotta con la farina della filiera di Stupinigi e il basilico dell’azienda agricola Ponzio di Nichelino, preparata dall’Associazione San Matteo Onlus.

Dalle 10 alle 18 sempre di domenica 6 ottobre si terrà l’Oasi della De.Co, con prodotti di denominazione comunale “Distretto Reale di Stupinigi”, stand di piccoli e medi produttori del territorio, filiere di eccellenza del Piemonte, Campagna Amica, hobbisti, mercatino dell’usato e bancarelle commerciali.

Saranno in esposizione anche macchine agricole e trattori d’epoca a cura dell’Associazione Trattori e Trattoristi Amici Veicoli storici di Murello nel Cuneese. Sarà possibile visitare anche una mostra fotografica collettiva dal titolo “Scatti e emozioni” a cura dell’Associazione Fotoclub 4 click Nichelino, presso l’infopoint di viale Torino 4.

Seguiranno momenti di animazione con le rappresentazioni degli antichi Mestieri a cura del gruppo storico di Alpignano, l’esibizione del gruppo folkloristico Ogygia della città gemellata a Stupinigi, Victoria ( Malta). Non mancheranno laboratori didattici gratuiti presso l’Emporio Panacea di viale Torino 12 e sarà proposto anche un itinerario turistico “Lungo le rotte del Re in carrozza”. Dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18 si potranno godere passeggiate in carrozza nel parco di Stupinigi, alla scoperta dell’ambiente naturale e storico a cura del gruppo Officine della Memoria. Presentando il biglietto della passeggiata in carrozza, sarà possibile visitare la palazzina di Caccia di Stupinigi con tariffa agevolata a 8 euro, fino al 31 ottobre 2024, a cura della Fondazione Ordine Mauriziano.

MARA MARTELLOTTA

 

Quattrozampeinfiera: il Natale dei nostri amici pelosi al Lingotto

Tantissime attività per cani e gatti.
Informazione e formazione, incontri con le aziende,

sport e sfilate con propri amici fedeli

www.quattrozampeinfiera.it

 

 

Il Lingotto Fiere di Torino si prepara a ospitare uno degli eventi più attesi dell’anno: QuattroZampeInFiera – versione natalizia, in programma per sabato 9 e domenica 10 novembre 2024. Durante le due giornate, immerse in un’atmosfera magica di colori e luci natalizie, la manifestazione sarà interamente dedicata al meraviglioso mondo degli animali, facendo battere il cuore a tutti i proprietari di cani e gatti, nonché agli appassionati di amici a quattro zampe.

 

L’evento avrà luogo dalle 10 alle 19 (con chiusura casse alle 18) e offrirà ai visitatori un’esperienza unica, ricca di attività, formazione, shopping natalizio e puro divertimento. Sarà l’occasione perfetta per vivere momenti indimenticabili con i propri animali, approfondendo le conoscenze su come prendersi cura di loro nel migliore dei modi e scoprire quali regali acquistare da mettere sotto l’albero di Natale.

 

Attività da non perdere

 

Durante il fine settimana, si svolgeranno numerose attività sportive gratuite, tutte gestite da esperti educatori cinofili e sarà sufficiente registrarsi una sola volta per provarle tutte. Tra le attività, si potranno approcciare il Disc Dog, che permette ai cagnolini presenti di approcciare varie tipologie di frisbee e la Tana Ludica che offrirà un’esperienza ricreativa per cani di piccola taglia, simulando in modo sicuro e divertente la caccia in tana.
Da non perdere poi l’Hoopers, il nuovo sport cinofilo che coinvolgerà i cani in percorsi entusiasmanti, basato su segnali verbali e gestuali.

La Ricerca Olfattiva consentirà ai cani di esplorare il mondo attraverso l’olfatto rafforzando così il legame con i loro proprietari. L’Educazione di Base aiuterà a stabilire una connessione più profonda, mentre la Dog Agility metterà alla prova le abilità fisiche degli amici a quattro zampe con salti e tunnel.

Per chi desidera insegnare al proprio cane a comportarsi correttamente durante le passeggiate, la Condotta al Guinzaglio sarà un’attività imperdibile…e non mancherà anche uno spazio dedicato ai gatti, la Cat Agility, con tunnel e ostacoli per il divertimento dei mici.

 

Il percorso formativo continua col Battesimo dell’Acqua che offrirà incontri per aiutare i cani a scoprire il piacere di nuotare, mentre la Ricerca su Macerie presenterà una simulazione di salvataggio per cani, organizzata da CSEN Soccorso. Le esibizioni di diverse attività sportive si svolgeranno sul ring, culminando con la stimolante sfida di Cani Senza Frontiere, un percorso avvincente con prove emozionanti.

 

Quattrozampeinfiera da visisbilità e spazio anche a varie tematiche legate al pet. In questa XMass edition si potranno scoprire le novità di settore.

 

Food: nuove tendenze gourmet

Nell’area espositiva saranno presentate novità gustose da leccarsi i baffi dal gusto orientale, come la selezione esclusiva di prelibatezze che faranno venire l’acquolina in bocca anche ai pet più esigenti: nuovi sapori irresistibili, come il raffinato tonno con capesante o il ricco mix di tonno con salmone, esperienze culinarie uniche e sofisticate, senza conservanti artificiali né cereali, per garantire un’alimentazione sana e naturale.

 

Felis&DogsWorld: alla scoperta delle razze

Nel Felis&DogsWorld, gli allevatori saranno presenti con i loro esemplari per informare i futuri proprietari sulle peculiarità caratteriali delle singole razze.

 

Sostenibilità: un tema centrale

Il tema predominante di quest’anno è la sostenibilità, con le aziende pronte a esporre una vasta gamma di prodotti eco-compatibili e sostenibili, tutti volti a proteggere l’ambiente. Dalle confezioni di pet food realizzate in materiale 100% riciclato agli elettrodomestici progettati per ottimizzare e ridurre il consumo di acqua, l’attenzione si concentra su soluzioni innovative che rispettano il pianeta. Inoltre, i consumatori potranno scegliere prodotti per la pulizia della casa che siano non solo efficaci ma anche innocui per gli animali, garantendo una detersione a misura di pet.

La Casa a misura di pet
La casa si trasforma in uno spazio a misura di pet, con mobili, tessuti e superfici che rispondono alle esigenze dei nostri amici a quattro zampe, mentre arte, design e arredo a tema cane e gatto arricchiscono l’ambiente domestico, rendendolo non solo funzionale ma anche esteticamente piacevole.

 

Smart Pet care e innovazioni tecnologiche
Si potra’ testare una vasta gamma di prodotti Smart Per care, per capire come gli elettrodomestici possano prendersi cura dei pet in nostra assenza.

Eventi speciali

Quest’anno le sorprese non mancheranno, a cominciare dall’anteprima mondiale di Cani Eroi Senza Frontiere, una competizione a ostacoli che permetterà ai cani di dimostrare la loro agilità e intelligenza. Tra i giochi più attesi, Doggy Express, una caccia al tesoro ispirata al famoso programma televisivo Pechino Express, che coinvolgerà i visitatori in un’avvincente avventura.

 

Per prenotare la propria lezione e ottenere maggiori dettagli sulle attività, è necessario visitare il sito ufficiale di QuattroZampeInFiera www.quattrozampeinfiera.it, scrivere a info@quattrozampeinfiera.it oppure chiamare il numero 0362.163621.

 

Il biglietto intero costa € 12, ma si può usufruire dello sconto presente sul sito ed entrare a soli € 9. Inoltre, acquistando il biglietto online, si potrà accedere a un prezzo speciale di € 8,50.

 

INIZIATIVE PER IL PUBBLICO

 

TV QZF by BABALU’ LIVE

Torna la Tv di Quattrozampeinfiera, uno spazio LIVE/SOCIAL dedicato alle interviste dei visitatori, alle aziende, uno spazio destinato alle adozioni, …un salotto sempre in movimento, social e soprattutto LIVE!

 

QUATTRO ZAMPE – la Rivista

Nell’ottica di vivere una giornata da protagonisti, i visitatori potranno partecipare al casting fotografico della rivista “Quattro Zampe”, tra i fondatori della fiera stessa. La foto più votata sarà pubblicata in copertina.

 

#UNSELFIEXQZF by BABALU’

Per essere sempre in sintonia con i social, torna la gettonatissima iniziativa: nei giorni precedenti la fiera, chiunque può pubblicare sulla pagina Facebook o Instagram di QuattroZampeInFiera un selfie con il proprio cane o gatto. Lo scatto che otterrà più “Mi Piace” verrà premiato sabato e domenica sul RedCarpet!

LA TUA PHOTO A QUATTROZAMPEINFIERA

Nello stand Foto e Video di PHANCESCA PHOTOS, potrete farvi immortalare con il vostro cane o gatto e acquistare il lo scatto che più vi piace e che durerà per sempre.

LE ATTIVITA’ DEDICATE AI PIU’ PICCOLI

 

ESCAPE DOG ROOM – BAMBILITY®
In questa avventura unica, i bambini, risolvendo giochi di logica e seguendo gli indizi, potranno superare il percorso sviluppato in diverse “stanze” e raggiungere l’uscita.

Il character “Morpheus”, simpatico cagnolone già protagonista di numerosi fumetti, sarà il soggetto principale dell’Escape Dog Room per suscitare la curiosità dei ragazzi, sviluppare la conoscenza e stimolare la loro creatività. Durante l’esperienza, i giovani partecipanti saranno coinvolti nella scrittura del finale dell’avventura del fumetto “Morpheus e il Coniglio”, permettendo loro di esprimere una parte del proprio mondo interiore.
Ogni stanza rappresenta un momento diverso del fumetto e i ragazzi saranno guidati in ogni fase dell’esperienza da un affettuoso cagnolino. L’obiettivo del gioco è trovare la strada giusta per riunire il gruppo di bambini e i cani, superando sfide e ostacoli, seguendo le impronte del coniglio, recuperando oggetti perduti usando una bussola e molto altro.

 

Il cane come mediatore dell’esperienza

Il cane svolge un ruolo centrale in questa esperienza unica. Accompagnando il gruppo, osserverà i ragazzi mentre affrontano le sfide e sarà coinvolto attivamente in alcune di esse grazie al suo fiuto eccezionale. Il cane stesso fornirà spesso indizi e soluzioni, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.

Promuovere la collaborazione e lo spirito di gruppo

L’Escape Dog Room incoraggia i bambini a collaborare, mettendo in gioco le diverse abilità. Ognuno ha un talento speciale: dalla risoluzione di enigmi numerici alla logica, dalla praticità nell’uso degli oggetti alla capacità di trovare indizi. Questa attività promuove la collaborazione e il sostegno reciproco tra i partecipanti, facendoli sentire parte di un gruppo più ampio.

Fare il pieno di emozioni

L’Escape Dog Room offre un’ampia gamma di emozioni, dall’eccitazione della scoperta alla gioia del successo. Gli ostacoli e le sfide aiutano i bambini a sviluppare la resilienza e la determinazione, imparando a gestire le delusioni e a superare gli errori con spirito positivo.

 

ELETTRODOMESTICI A SUPPORTO DELLA GESTIONE DEI PET

Numerose aziende di hi-tech, presenteranno i loro prodotti, alleati perfetti dei pet parent, per la gestione quotidiana dei loro amati cani e gatti: aspirapolveri, phon, web cam, depuratori, erogatori di cibo e acqua, lettiere autopulenti,…

 

PET A’ PORTER – IL FASHION SFILA IN PASSERELLA

Nell’area fashion, direttamente dalle sfilate della moda milanese, una vera passerella consentirà alle aziende di presentare le proprie creazioni e ai visitatori di essere immortalati nella veste di Top Model.

 

PRIMO SOCCORSO PET
Sarà possibile imparare a soccorrere un pet quando si fa male grazie alle dimostrazioni di Primo Soccorso. Esperti veterinari daranno indicazioni sulle corrette modalità di intervento per aiutare il nostro amico in difficoltà.

LE COMPETIZIONI

QUATTROZAMPEINFIERA DOG WINNER by Farmina

Anche quest’anno, torna la richiestissima doppia esposizione cinofila amatoriale by Farmina, destinata a cani di razza con o senza pedigree.

FRIENDS SHOW by Monge

A grande richiesta, torna in fiera anche la sfilata: un momento di celebrità sulla passerella che potrete vivere come protagonisti in compagnia del vostro cane o gatto di famiglia.

LE DOG ACTIVITIES

 

DISC DOG by GIUNTINI LANDINI – Alessandro Pellegrini

ll Disc Dog è uno sport cinofilo che consiste nel cimentare il proprio cane in prove di abilità per afferrare il disco.

Questa disciplina sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese.
E’ uno sport divertente e ideale per mantenere in forma il nostro fedele compagno e in più consente l’instaurarsi di una perfetta sintonia tra cane e conduttore.

 

TANA LUDICA – SANDY LAY
È un’attività ricreativa a finalità educativa, pensata per cani di piccola taglia, meticci e di razza, con particolari predisposizioni genetiche per la caccia in tana. La struttura utilizzata è un brevetto, che permette di condividere con il proprietario un’esperienza di caccia simulata costruita sulle attitudini del cane, in modo semplice, sicuro e divertente per tutti. In questo esercizio non ci si avvale dell’utilizzo di “prede vive”, ma si utilizzano giochi adeguatamente arricchiti di una forte componente odorosa, che servirà all’animale per orientarsi all’interno della tana durante l’inseguimento al buio della “preda”. E’ una novità per il mondo dei piccoli terrier e sorprendente! In pochi metri racchiude un’infinità di possibili percorsi di caccia, molteplici fattori di difficoltà gestibili e soprattutto adattabili al soggetto di turno, dandogli la possibilità di essere finalmente liberi di esprimere sé stessi seguendo l’istinto e dando fondo alle loro energie, oppure di recuperare l’autostima e l’indipendenza per i soggetti più timidi.

HOOPERS – CENTRO CINOFILO GOGODOG
Si tratta di un nuovo sport cinofilo. Consiste in un percorso sempre diverso, costruito con specifici attrezzi che il cane deve affrontare sotto la guida del conduttore.
Le indicazioni vengono impartite a distanza.

Il cane esegue quindi tale percorso seguendo segnali direzionali verbali e gestuali che gli indicano di andare dritto verso un attrezzo, aggirare un ostacolo, girare e tornare indietro, ecc.

In questo sport, il lavoro a distanza è l’aspetto più interessante e più complesso da insegnare. Richiede grande impegno da parte del conduttore e ascolto da parte dell’animale poiché l’attivazione mentale del cane risulta davvero importante.

Hoopers è anche un’attività dinamica divertente e questo crea un mix stimolante che migliora il rapporto e la relazione del binomio cane-umano.

RICERCA OLFATTIVA CENTRO CINOFILO GOGODOG
È un’attività che il cane compie regolarmente durante ogni passeggiata e per tutta la sua vita. I nostri cani esplorano il mondo attraverso l’olfatto. Fare attività di Ricerca Olfattiva significa rafforzare tantissimo la relazione e imparare a capire cosa succede quando il nostro cane annusa. Ricordiamoci sempre che il cane “vede attraverso il naso“, il suo senso dell’olfatto è infatti molto più sviluppato del nostro.

EDUCAZIONE BASE – ADDESTRAMENTO DI ZIO TONY
L’educazione di base consiste nell’entrare in sintonia con il proprio migliore amico a quattro zampe, riuscendo ad educarlo anche nei confronti delle differenti situazioni sociali a cui si va spesso incontro. I risultati ottenuti saranno decisamente importanti e benefici.

DOG AGILITY – CENTRO CINOFILO UNICI
Salti, tunnel, passerelle e tutto ciò che può mettere alla prova le abilità del tuo cane! Un modo per rimanere in forma e migliorare il vostro feeling!

CONDOTTA AL GUINZAGLIO – FANTASTICANE – Cinzia Signoretti
È una delle prime discipline che viene insegnata. Aiuta il nostro amico peloso a comportarsi in maniera corretta nell’ambiente esterno abituandolo a restare tranquillo e a godersi il momento della passeggiata rimanendo accanto al proprio compagno umano.

CAT AGILITY
Uno spazio interamente dedicato ai gatti dei visitatori che potranno cimentarsi in tunnelsalti e ostacoli sotto il controllo di una esperta educatrice.

BATTESIMO DELL’ACQUA by NATURAL TRAINER – SICS
Gli operatori della SICS si occuperanno dell’avvicinamento e del supporto in acqua dei vostri cani, anche di quelli più timorosi per convincerli a godersi una bella nuotata all’interno della nostra piscina.

RICERCA SU MACERIE by NATURAL TRAINER

All’interno della manifestazione si svolgerà la simulazione di salvataggio indoor tra le macerie organizzata da CSEN Soccorso e Trainer. Per festeggiare gli amici a 4 zampe che dedicano la loro vita al soccorso degli umani, si terranno dimostrazioni di tutte le associazioni italiane. Un’area che in realtà vuole raccontare al grande pubblico come i cani operano quotidianamente a fianco della Protezione Civile in diverse attività di soccorso. Gli stessi visitatori potranno testare l’abilità del proprio cane nella ricerca tra le macerie per vivere Un giorno da Eroi.

 

RING ESIBIZIONI by NATURAL TRAINER

Sul tappeto verde, si susseguiranno una serie di esibizioni di varie attività sportive a cura degli educatori cinofili della Corona Ferrea. Gli spettatori potranno provare le attività con i loro cani ad eseguire gli esercizi di varia natura accompagnati dagli esperti del Centro Cinofilo.

 

CANI SENZA FRONTIERE by NATURAL TRAINER

Una stimolante sfida per il tuo cane! Il peloso concorrente dovrà infatti addentrarsi nell’arduo percorso e superare le prove che si porranno davanti a lui. Scopri la sorpresa che abbiamo in serbo per lui. Ogni prova corrisponde a un ingrediente della gamma dei prodotti Natural Trainer.

PESCA DI BENEFICIENZA – IL COLLARE D’ORO
La “Pesca di beneficienza”, è un evento ideato dall’Associazione il Collare D’Oro A.N.C.Ass “APS” in collaborazione con QUATTROZAMPEINFIERA, volta a raccogliere fondi da destinare ai progetti dedicati alla formazione dei cani d’assistenza per disabili; in particolar modo per cani d’allerta epilessia, supporto autismo, servizio psichiatrico e disabilità motorie.

Un gioco divertente non solo per i nostri amici a quattro zampe ma anche per i proprietari che affidano la sorte nel loro compagno peloso nello scegliere la pallina fortunata.

I premi saranno di diverso valore ma naturalmente inerenti all’ambito Pet.

PER CHI CERCA UN CANE O GATTO

Chi è intenzionato ad inserire un nuovo cane o gatto nel proprio nucleo familiare verrà aiutato e consigliato nell’individuare quello più in linea con il proprio carattere e stile di vita. Una scelta consapevole del proprio compagno a quattro zampe è il presupposto più importante per costruire un rapporto bello ed armonioso e per evitare il più possibile equivoci.

 

DOGS WORLD by Farmina

Saranno presenti allevatori di razze canine che illustreranno le loro diversissime caratteristiche e peculiarità.

FELIS WORLD by Monge

Saranno presenti allevatori di razze feline che illustreranno le loro diversissime caratteristiche e peculiarità. Tra le numerose razze, potremo apprezzare: Ragdoll Tradizionali, Ragdoll Mink, Ragdoll Solidi, Persiani, Exotic shorthair, Maine coon,  Transylvanian, Norvegesi delle foreste, Devon rex, Canadian Sphynx, Bengala, Burmesi, Sphynx, Scottish Fold e Scottish straight.

 

LE ASSOCIAZIONI A SUPPORTO DELLE ADOZIONI CONSAPEVOLI

Per coloro che invece volessero adottare un cane o un gatto nel proprio nucleo familiare, diverse sono le associazioni che presenziano all’interno della fiera.

Chi non comprende con chiarezza l’impegno, la dedizione e le cure richieste da un animale, spesso finisce per abbandonarlo!

PET TRAVEL&HOSPITALITY

 

TRIPDOGGY

E’ la più grande community attiva di viaggiatori dog-friendly in Italia, nata dall’esigenza di viaggiare con il proprio compagno a 4 zampe.
E’ un punto di riferimento nel settore del Dog-Travelling, la community conta più di 10.000 membri in tutta Italia. “Conoscersi, condividere e viaggiare” sono le parole chiave di questa comunità di persone il cui collante è l’amore verso i propri compagni di vita a 4 zampe.

TripDoggy organizza viaggi di gruppo a misura di zampa, i Doggy Tour: viaggi in cui le persone possono condividere l’esperienza con altri dog-lovers alla scoperta di luoghi meravigliosi, soggiornando in strutture selezionate e supportati da un educatore cinofilo professionista. Dalle più belle valli dell’Alto Adige, fino al mare cristallino del Gargano, sono numerose le mete di questi meravigliosi tour.

Ma non solo…..eventi, passeggiate, party e molto altro in cui la community si può incontrare e conoscere.
Doggy Talks, sono interviste attraverso cui gli esperti della community divulgano e informano su tematiche legate al dog-travel e a come vivere al meglio con i nostri fedeli amici a 4 zampe.

 

Doggy Talks

–          Viaggiare con un cane: trasporti, regole e cosa sapere

–          Cosa mettere in valigia quando si viaggia con un cane

–          Il benessere del cane in vacanza: come organizzare una vacanza a misura di cane

–          Ospitare un turista dog-friendly: quello che cercano gli ospiti a 4 zampe

–          Viaggiare all’estero con un cane

INFLUENCER AREA

Numerosi gli influencermicro influencer e content creator che presenzieranno nei 2 giorni di fiera.

 

@Arturolabelva: Circa 3 anni e mezzo fa gli umani Erika e Andrea, guardando il musetto del cucciolo Arturo sempre apparentemente arrabbiato con il Mondo, hanno deciso di affibbiargli il nomignolo LA BELVA ed è nato così il profilo “ARTURO LA BELVA” in cui si raccontano le avventure quotidiane del chihuahua Arturo in cui lui giudica tutto e tutti, soprattutto gli umani, in chiave ironica e divertente.!!

@ca_pet_cinofila_gattini: Chiara Camilla è un’educatrice cinofila con una super famiglia pelosa, il suo profilo è sia divulgativo che di intrattenimento. L’amore e la profonda conoscenza che ha dei cani trapela in ogni suo contenuto.

@Ioedante_labrador: Simone, umano e Dante, labrador, sono due amici inseparabili, insieme ogni giorno regalano un sorriso alla loro community con avventure quotidiane e tantissime perpezie.

@viaggia_con_gaia:  Gaia ed Erika sono amiche per la pelle e condividono la passione dei viaggi in giro per il mondo. Il loro amore reciproco le porta ovunque e nel fare avventure adorano condividerne gli aspetti più importanti con gli altri.

@gattocoach:  Mara è una specialista di etologia felina e delle dinamiche tra uomo e gatto. Autrice del libro “Gatto Coach: il Manuale del Gatto Felice”, offre consulenze comportamentali per aiutare i pet-owner a migliorare la comunicazione e l’interazione con i loro amici felini. Attraverso il profilo @gattocoach, Mara condivide consigli pratici, suggerimenti e curiosità per rendere ogni gatto più sereno e ogni relazione più armoniosa. Un punto di riferimento per chiunque voglia capire meglio il proprio micio e vivere una vita felice insieme a lui!

@gatto_pulciosetto:  Pulciosetto è un ex randagino tutto pelo, che ha scalato la gerarchia felina da “sfigatto” a superstar domestica. Ora vive tra ciotole gourmet, divani di lusso e selfie da vip, sempre pronto a farsi ammirare sul suo profilo. Con la sua umana Mara – convinta di essere lei la vera padrona di casa – condividono avventure quotidiane fatte di pose irresistibili, piccole ribellioni e coccole (quando lui decide). La loro community non si perde mai un colpo di scena!

@amicidiotto: Debora, 30 anni, è originaria di Torino, lavora presso un’azienda produttrice di profumi di nicchia come Direttrice del reparto Acquisti e del reparto Social&Marketing ed è anche vicepresidente della Golden Retriver Family (la prima Associazione Golden Retriver Italiana). Lei e Otto, il suo goldy, hanno come obiettivo quello di portare gioia e sorrisi a tutti i suoi seguaci attraverso simpatici sketch.

@TheWanderCat: Toffee, siberiana di 8 anni, è una gatta che è stata abituata a viaggiare fin da piccola. Su IG consigli per viaggiare con un gatto e su hotel per friendly.

@Federico Santaiti: Creator per il mondo pet e papà di due “pantere” ed il piccolo Ragù, conosciuto su internet come Il Gattaro del Web: è Federico Santaiti, icona di riferimento del suo settore in Italia e amato da una community di più di 800 mila followers fra i vari canali social. Creativo e regista, realizza contenuti entertainment che sdrammatizzano le (dis)avventure che chiunque abbia un gatto si ritrova a vivere quotidianamente ed è autore di “Fatti i gatti tuoi”, libro edito Rizzoli in cui Federico accompagna il lettore nella dimensione straordinaria del mondo dei gatti in un viaggio a 360 gradi, raccontando gli aneddoti e le bizzarre curiosità sulla vita insieme all’animale domestico più amato.

@filippo_capriotti: Il protagonista di divertenti video su YouTube, insieme ai suoi tre adorabili Rough Collie – Mery, Litz e Shirley – delizierà il pubblico con momenti di gioco e sfide da condividere in fiera.

A Torino sfilano i levrieri

Oggi a Torino, la Great Global Greyhound Walk che vede sfilare un’ottantina di levrieri. 

È partita dalla Nuova Zelanda quando da noi era mezzzanotte ovvero alle h9 del mattino, mentre a Torino l’appuntamento era alle 10.30 in Piazza Maria Teresa. Si tratta di una passeggiata che ha per protagonisti i levrieri provenienti da Spagna e Irlanda.

A organizzare l’evento è l’Associazione Levrieri Piemonte OdV che da quattro anni fa arrivare in Italia Galgo e Greyhound, cani estremamente agili, dolci e silenziosi. Eppure questi animali hanno alle spalle storie di soprusi e violenza.

Verdina arriva da Uelva, Spagna. È stata ceduta da un galghero, chi alleva e caccia con i galgos. Non era spaventata dagli umani ma era terrorizzata dagli altri cani. Nota, è un altro levriero che l’ha aiutata a socializzare. Nota arriva sempre da Uelva grazie alla cessione di un galghero e quando è arrivata diffidava dalle persone. Ha ancora i segni di quella che forse era una museruola in ferro. 

Sissi invece arriva da Castelvetrano tramite l’Enpa di Palermo. La sua mamma era incinta di lei ed è stata salvata dalla strada. Dopo un anno di canile Sissi è arrivata nella sua nuova famiglia in Piemonte ma ancora oggi è molto paurosa proprio per l’esperienza vissuta.

Quesa e Moka invece arrivano dalla Spagna. Sono state salvate da morte certa. A Quesa hanno sparato perché era scappata. Moka veniva usata per cacciare, quando si è rotta una zampa non serviva più e l’anno portata in una perrera, come vengono chiamati i canili in Spagna. In questi luoghi i cani hanno dalla settimana ai 90 giorni di vita. Se nessuno li salva vengono uccisi. 

“I galghero, allevatori di questi cani, non vogliono farli salvare perché per loro ucciderli secondo tradizione è propiziatorio per la stagione a venire“ racconta Marco che da anni accoglie e salva Galgo, questo il nome in spagnolo dei levrieri. 

Chrissy arriva dall’Irlanda. È arrivata il 13 aprile di quest’anno. Timida e spaventata mostra ferite e cicatrici. Del suo passato si sa poco ma è probabile che facesse le corse. Il dramma di questi cani è che pur diventando campioni, una volta smesso di gareggiare vengono soppressi. 

Barbara ha adottato Cilla che arriva dall’Irlanda e Grant che invece arriva dalla Spagna. Cilla aveva la rogna, era denutrita e aveva con sé tre cuccioli. Di Grant non si sa molto ma le cicatrici anche su di lui sono ben visibili. 

Quello che colpisce di questi cani è la tranquillità e l’eleganza con cui passeggiano, non lasciamo trasparire emozioni, si lasciano accarezzare e convivono perfettamente con le altre razze. Eppure i loro occhi raccontano storie terribile. 

Simona Ballarini, presidente di Levrieri Piemonte, dedica tutto il suo tempo libero e anche risorse economiche al recupero di questi animali. “Dal 2020 abbiamo salvato e fatto adottare più di 500 levrieri tra greyhound e galgo” ha raccontato. “Per adottare è necessario conoscere le caratteristiche di questa razza ma non servono spazi particolari. Tutti possono adottare questi cani che sono docili e silenziosi. E se non ve la sentite di adottare potete far parte di un madrinaggio. Ossia si finanzia il salvataggio di un cane sino a quando non verrà adottato da una famiglia. Bastano pochi euro al mese.“ 

Se volete fare una donazione o adottare un levriero che verrà consegnato vaccinato e microchippato, potete consultare il sito web www.levrieripiemonte.it o scrivere a levrieripiemonterescue@gmail.com 

Lori Barozzino