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Maggio: a Rivoli è tempo di Carnevale!

Con grande entusiasmo sono lieta di comunicarvi il ritorno dello storico Carnevale di Rivoli!

Il Carnevale ha da sempre rappresentato una grande fonte di gioia, spensieratezza e divertimento per tutti i cittadini rivolesi, una tradizione che purtroppo è stata interrotta per ben due anni a causa dell’emergenza sanitaria con le conseguenti restrizioni.
La pandemia ha negato alla Città i sorrisi, lo stupore, l’allegria soprattutto dei bambini che in genere attendono con impazienza questo evento perché dà loro la possibilità di dare sfogo alla fantasia con i travestimenti, le maschere, i coriandoli.
Ed è proprio per sopperire a questa mancanza che quest’anno abbiamo deciso di apportare delle incredibili novità, proponendo una grande manifestazione che si estenderà su tre giorni: il 6-7-8 maggio 2022!

Laura Adduce

Vicesindaco di Rivoli

Il « Carnevale delle due province, Rivoli & Saluzzo » offrirà alla cittadinanza:

• 06.05.2022 – Piazza Aldo Moro

– Ore 17.00: inaugurazione « Carnevale in Piazza »;
– Ore 18.00: apertura Street Food e intrattenimento bambini con mini Luna Park;
– Concerto alla sera.

• 07.05.2022 – Piazza Aldo Moro

– Ore 09.00: apertura mercato artigianale;
– Ore 12.00 e 17.00: apertura Street Food e intrattenimento bambini con mini Luna Park;
– Carnevale bambini;
– Mongolfiera;
– Concerto alla sera.

• 08.05.2022 – Piazza Aldo Moro

– Ore 09.00: apertura mercato artigianale;
– Ore 12.00 e 17.00: apertura Street Food e intrattenimento bambini con mini Luna Park;
– Mongolfiera panoramica;
– Ore 15.00: Sfilata dei carri con partenza da Via Nizza e arrivo in Piazza Aldo Moro.
– Concerto di chiusura con fontane luminose.

Che dire, non mi resta che augurarvi buon divertimento!

Quelle gite di Pasquetta sulla 1100 Fiat sognando Giulia

COSA SUCCEDEVA IN CITTA’

Pasquetta è il colore del sole.  Pasquetta sono le gite fuori porta nei primi anni 60. Mi ricordo ancora di quella bambina, che se la memoria non mi tradisce si chiamava Giulia.  Aveva 3 o 4 anni ed io 6 o 7. Nitido il ricordo.

Da qualche parte ho la foto che ci ritrae mano nella mano. Lei con un foulard in testa ed io con capelli tagliati a zero e le mie orecchie a sventola. Figlia di amici di papà ci siamo conosciuti in una di quelle scampagnate fuori porta. Oraganizzatissima zia Teresina sposata Sereno, sorella di mio padre da Lei amato in modo incondizionato. Grande cuoca. Organizzava tutto Lei . Dalle posate ai piatti cucinati.  Le solite cose, dal pollo freddo agli involtini di prosciutto in gelatina.  Mia madre addetta alle compere.  Le bevande e il tonno in scatola Ghiotto con i funghi porcini.  Mio zio era l’unico patentato. Roberto Sereno.  Era stato sommergibilista.  Fortuna vuole che nel 1940 fu preso prigioniero dagli inglesi saltando piè pari la guerra. Nel polso sinistro aveva una scheggia ricordo dell’affondamento del suo sommergibile.  Nella sua pur scarsa biblioteca diversi libri sulla marina italiana. L’auto in dotazione, una 1100 Fiat.  Nel bagaglio il bauletto di vimini con le vettovaglie.  Al fianco del guidatore mio padre e dietro, in mezzo alle donne il sottoscritto. Uno degli obbiettivi erano i prati in piano tra Lemmie e Margone.  Siamo in piena Valle Viù.  Dopo le strettoia tra Viù e Lemmie la valle un po’ si apriva. Dopo Usseglio e il lago di Malciaussia. Lago artificiale.  Volevo sempre andare sulla diga ma mi era impedito da severi e perentori cartelli di divieto.  Appena prima del lago, sul lato destro della montagna , abbarbicate le casette in disuso per i militari alpini. Si raccontava che furono utilizzate dai partigiani nell’ inverno del 44.  Ed io giù a fantasticare mille storie vissute nella mia visionaria mente. Pensieri di giochi solitari.  Ma quella Pasquetta no. C’era Giulia.  Forse non l’ho mai più rivista.  La giornata volo’ via in un amen. Forse anche un piccolo bacio sulla guancia. Unico ricordo nitido il cuore in gola con la relativa accelerazione dei battiti.  Con il ricordo rinnovato da mia madre anno per anno, compiaciuta.  Tra un mese saranno 65 anni. Ed ovviamente nulla nel ricordo di quegli anni è lineare e sempre presente.  Riemergono memorie a sprazzi per poi rituffarsi nei meandri  della mente. Aiutano queste giornate di sole dove i colori sono gli stessi.  Non c’è piu la spensieratezza e leggerezza di allora. Ora tanti e fin troppi problemi. Personalmente sono moderatamente soddisfatto di ciò che ho fatto e sto facendo.  Al netto degli errori connaturati nella vita degli individui. Ora, usando un eufemismo, c’è tanta, troppa confusione.  Dalla guerra, anzi dalle guerre nel mondo al Covid. Bisogna andare avanti , soprattutto per i nostri figli.  Ed aiuta questo ricordare con la punta di sana nostalgia dei tempi che furono.  La Pasquetta, le tante pasquette, con il ricordo di ciò che avremmo voluto essere e che poi siamo diventati.  E come si diceva una volta, ai posteri l’ardua sentenza.
Patrizio Tosetto

Messer Tulipano, pic nic nei prati a Pasqua e Pasquetta

La Pasqua porta grandi novità a Messer Tulipano, la manifestazione nel parco del castello di Pralormo, che annuncia da 22 anni la primavera con la straordinaria fioritura di oltre 100.000 tulipani e narcisi.

Per la prima volta I visitatori potranno ammirare a fondo parco i tulipani spontanei, fioriti nella collina dell’Azienda Agricola, che circonda il Castello. In quest’area, i visitatori possono fare picnic sui prati.

“Vogliamo offrire ai visitatori la possibilità di immergersi nei fiori e nella natura e di conoscerla meglio e più da vicino – dice Consolata Pralormo – Per questa ragione, abbiamo invitato a Messer Tulipano il prof. Professor Gianfranco Curletti, “Indiana Jones” degli entomologi, che racconterà le sue avventure nelle foreste africane, australiane e centro-sudamericane. Le sue spedizioni hanno portato alla scoperta di oltre 600 specie di coleotteri”.

Il piantamento nel parco e nel giardino è sempre rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore, ed ospita tra le tante varietà curiose, una collezione di tulipani neri e un percorso nel sottobosco dedicato ai tulipani pappagallo, ai viridiflora, ai tulipani fior di giglio ed ai frills dalle punte sfrangiate.

Nella serra antica francese, appositamente per la Pasqua, viene presentato per la prima volta il ”geranio tulipano”, una varietà particolare di geranio che a differenza dei fiori che vediamo abitualmente fiorisce a mazzetti di piccoli tulipani.

Il primo pelargonio di questo tipo, ‘Patricia Andrea’, venne brevettato da Frank Andrea negli Stati Uniti nel 1966 ed era probabilmente una mutazione spontanea di una pianta appartenente alla serie francese, di grandi dimensioni, conosciuta come Fiat. Era diversa da ogni altra cultivar vista fino a quel momento. I petali dei fiori semi doppi infatti, non si aprivano mai del tutto e davano alle infiorescenze l’aspetto di tanti mazzetti di piccoli tulipani di colore rosso chiaro. Nel corso dei decenni successivi, il signor Andrea, incrociandola con altre varietà, ottenne un rosso più deciso con Red Pandora e il rosa/salmone con Pink Pandora. I ‘Tulip-flowered pelargoniums’ si diffusero molto negli Stati Uniti e nel 1985 giunsero in Europa dove trovarono molti estimatori affascinati dal loro aspetto insolito e dalle abbondantissime fioriture. Ormai ne esistono una quindicina di varietà. Gli ibridatori sono riusciti ad allargare la gamma dei colori disponibili e a creare alcune forme dal portamento più contenuto, rispetto a quelle standard.

Quando il talento si veste grazie ai sogni…

di Monica Chiusano

Lo streetwear della generazione Z

Letto così potrebbe quasi apparire come il titolo di un film formato cinemascope a tutto schermo, elaborato da una produzione americana cinematografica che enuncia lo spettacolare artifizio  di una notizia bomba capace di stupire con effetti speciali la sfera magica di un mondo metropolitano giovane, attivo  e creativo, ormai assuefatto e anche violentato dagli  innumerevoli articoli di massa di un abbigliamento scontato e impersonale, rappresentato solo dalle sagome esasperate di cloni ormai fuori moda. 

Si, perché lo streetwear, il più contemporaneo, potrebbe essere meglio  definito come una forma darte, alle volte persino la più estrema e accattivante.I design impazzano perché la loro creatività accoglie in questo esatto stile di vestire storie di vita, di gioventù rubate o addirittura di violenze subite.E’ una concezione questa che arriva persino al cuore, perché prima ancora di diventare unestetica hit per le masse, anche delle più elette, nasce dallanima dei giovani, alle volte persino i più acculturati. In fondo, lo streetwear è una forma di espressione  o lapplicazione di una abilità creativa che fiorisce dallimmaginazione umana. Si, lo streetwear” si potrebbe benissimo definire arte visiva.

La ricerca del suo stile esplora il contesto più ampio di come questa nuova generazione stia immaginando nuovamente il consumo di una moda alla luce della sua già citata empatia non binaria, consapevolezza, auto-espressione e scambio.In poche parole, la generazione Z costituirebbe la prossima ondata di consumatori di lusso. Questa è poi una generazione fluida che desidera la flessibilità oltre che uno stile ricercato che diverrà  sempre più cool. Molto spesso le mode partono dalle bizzarre passerelle eclettiche di grandi design di grido, in questo caso specifico  è  soprattutto un giovane, anzi, un giovanissimo studente a dettare legge su un marchio  di tendenza : il suo!

Nasce a Torino 011-EXPRESS di Ludovico LiprandiGiovane e visionario imprenditore torinese che a soli 16 anni, allinizio della scuola superiore, decise  di  creare il suo progetto imprenditoriale Un ragazzo come tanti, curioso e entusiasta ma dalla mente già pensante, al punto da trasformare le sue passioni in un vero e proprio business a tutto tondo. Appassionato di  fashion design, inizia ad approfondire e a mirare la sua predilezione  per le sneakers e la moda, in particolare quella legata allo streetwear.

Allinizio, per la sua giovane età, non ci fu ovviamente tutto il tempo per dedicarsi esclusivamente a questa sua lungimirante idea; gli studi da concludere, un nuovo lavoro da affinare, unesperienza  ancora vergine tutta da considerare e approfondire. Lui al tempo ancora un puro neofita, ma con una mente capace di partorire una speranza davvero velleitaria, prosegue costantemente e con tenacia alla costruzione del suo progetto.

Affina sempre di più i suoi studi, si rende dotto dinnanzi alla materia  di approfondimento più mirata al business che intende intraprendere con così tanta esaltazione.

Si alza al mattino, fa colazione, esce, studia, si circonda di amici carissimi che credono in lui e lo aiutano : il suo amico Alessio che lo sostiene, allinizio della costituzione del progetto 011-EXPRESS, per ottimizzare tutta la direzione artistica e grafica. Alessandro, una spalla fondamentale che lo affianca nei momenti più difficili. E ancora altri amici che lo supportano e che magari nel tempo sono spariti dando comunque ancheessi il loro valido contributo.

Insomma, un vero e proprio simposio deccellenza quello di Ludovico, che raduna la bellezza di unAmicizia spensierata,  alla competenza, alla  volontà , al sacrificio e soprattutto alla voglia di fare oltre la misura del tempo. Possiamo chiamarlo gioco ? Forse a soli 16 anni potremmo immaginarlo tale, ma non è questo il caso di Ludovico. Lui, a soli 16 anni è un imprenditore a tutti gli effetti.

Il tempo corre più veloce della luce, nascono le prime soddisfazioni ed ecco che improvvisamente, tra entusiasmo, ricerca, sacrificio, preparazione e altissima dignità imprenditoriale, si accorge di essersi inverosimilmente vestito, non solo della sua linea di abiti davvero sorprendenti e originali nel suo genere, ma di cominciare a famigliarizzare con un pubblico giovane a livello nazionale. In pochissimo tempo il suo successo impazza a macchia dolio, moltissimi  i giovani  che indossano i suoi capi e ne parlano con  grande passione.

Scoppia la moda dello streetwear doc! Linee assai innovative dal sapore giovane ma che emanano la qualità degli intenti oltre che dello stile che piano piano diventa delite.Basti pensare che oggi 011-EXPRESS vanta di vestire svariati artisti nel panorama del rap italiano : Sfera Ebbasta e la Dark Polo Gang. Successivamente anche Rkomi, Guè Pequeno, Sick Luke e molti altri. Tutti artisti che si sono avvicinati alla moda di Ludovico Liprandi non certo per far business ma unicamente per il piacere di indossare i suoi abiti, testimonianza forse autentica che rappresenta una storia, unemozione e una filosofia che viene innanzitutto dallanima e non certo dalla futile apparenza di volteggiarsi  su strada e palchi solo per per il gusto di  farsi riconoscere ulteriormente.

Senza parlare delle migliaia di fans e clienti affezionati ormai sparsi in tutta italia, Regno Unito e USA.Inoltre, i capi di questo piccolo impero sono  apparsi  piuttosto frequentemente in TV nella trasmissione televisiva Sky X-Factor, grazie allamabile approvazione dei suoi collaboratori più eccellenti quale fra questi, il più importante : Charlie Charles.

Nella gallery del suo sito (www.011express.it – https://instagram.com/011express?  utm medium=copy link) le idee shopping fanno il botto! Sono cool come i ragazzi che le seguono, persino i più chiacchierati e amati del momento.

I media si interessano a questo progetto pazzesco nato da un cervello giovane di un ragazzo fantastico. Le radio, le riviste più al top del settore, i social, ma soprattutto loro, i TOP degli artisti della  nostra nicchia Trap rimangono davvero estasiati dalle sue linee. Grande orgoglio questo per 011-EXPRESS (diventato ormai oggi un marchio  registrato e consolidato), perché fu proprio quello il loro target di partenza. Nasce  così la collezione di lancio Time Is Money” che riscontra un successo davvero incredibile, sopratutto nella considerazione dello stato di fatto di unazienda che per quanto stesse virando verso un successo alle  stelle, si limitava ancora a concedersi solo grazie a  spazi ridotti per la sua logistica e la sua gestione.

La collezione viene così riassortita ben 5 volte nel corso di tre anni, un successo davvero inatteso, unico.Successivamente il marchio 011-EXPRESS prende sempre più piede, ottimizzando e sviluppando collezioni molto articolate ma con una netta personalizzazione dedicata alla maglieria. Un cavallo di battaglia questo sempre più richiesto dal loro pubblico.

Ormai la grande macchina dellestro, dellabilità e del business del fashion Made in Italy marchiato 011-EXPRESS, comincia a innovarsi e a perfezionarsi sempre di più costruendo un vero e proprio laboratorio delleccellenza.Nascono altre linee, dagli accessori, come gli occhiali interamente disegnatI da loro, alla linea di articoli per la casa, davvero divertente.Un risultato sorprendente e contemporaneo il loro, versatile, grintoso, originale e persino artistico.

Ma non basta, la sperimentazione e il successo continuano con laggiunta anche del Denim che decidono, alla fine del 2021,  di proporre  come nuova categoria merceologica. Ed ecco che dai sorprendenti 16 anni di  ieri Ludovico oggi compie i suoi 22. 

Inutile rendersi indifferenti dinnanzi a questo progresso davvero incredibile e in un tempo estremamente breve. Un vero e proprio talento il suo, levoluzione di una passione che si è resa minuziosamente dedicata allo studio e al lavoro, al fine di soddisfare non solo il gusto essenziale di una moda dai sapori oltre, ma la qualità di una persona dal mindset imprenditoriale davvero unico, che con le sue idee ha dato vita a unazienda capace di rispondere ai bisogni del mercato, dei giovani e di una moda non scontata e indifferente, capace soprattutto di essere interpretata da tutti, donando la possibilità di  essere vissuta nella sua più autentica filosofia che oggi sussurra la passione volta alla sostanza più concreta e significativa, tale da divenire  iper-riconoscibile.

Un vero status.

I locali più familiari d’Italia

 In un periodo in cui il veloce cambiamento delle tendenze e dei bisogni o il necessario adattamento ai nuovi modelli economici spinge gli esercizi commerciali all’adeguamento e alla rielaborazione costante e assidua delle strategie di mercato

il fenomeno concreto delle aziende familiari, spesso sottovalutato e considerato obsoleto per la sua natura a volte preclusiva e poco incline alle novità, offre, in contrasto con questo orientamento contemporaneo dedito all’affannoso e spasmodico rinnovamento, un modello tramandato, popolare e alternativamente tradizionalista: il family business. Questo modello sta dimostrando di essere, considerati gli ottimi risultati, un management assolutamente di successo. Di fatto la conduzione familiare, di un ristorante, di un hotel o di qualsiasi altro locale, garantisce passione, attaccamento e abnegazione, conferisce all’attività un valore autentico legato alla memoria e al passato facendola riconoscere come un disegno storico curato e amato per generazioni. Certamente anche questi locali, il cui apprezzamento è dovuto al loro folclore e alla propria coerenza di stile e di contenuti, sono, seppur in misura diversa, soggetti alle leggi del mercato e talvolta indotti quindi a superare la soglia della familiarità affidandosi, per esempio, a collaboratori ed esperti esterni, ma a parte questa tenue necessità di conformarsi ai nuovi modelli, il family business può, o forse deve, rimanere virtuoso e continuare sulla sua strada fatta di tradizioni e rassicuranti consuetudini. Secondo la guida Locali Storici D’Italia, dei 215 esercizi commerciali storici circa   la metà sono a conduzione familiare con lunghissime discendenze che arrivano a perpetuarsi per più di 10 generazioni. Il primato del locale con la più longeva gestione familiare tramandata, ben 12 generazioni, è orgogliosamente piemontese, il Ristorante Corona di San Sebastiano Curone ad Alessandria. Questo antico locale,  che vanta tra i suoi frequentatori  D’Annunzio, il Generale Cadorna, l’Editore Ricordi e il Ciclista Fausto Coppi, nel 2011 è stato premiato dalla Regione con il  titolo di “attività commerciale più antica del Piemonte”. Con 11generazioni segue l’Hotel Cavallino Bianco a San Candido, in provincia di Bolzano, un meraviglioso albergo nel centro storico. Una volta semplice osteria, oggi è un romantico e moderno hotel, ornato da mura pittoresche ed ambienti eleganti e pieni di luce. Abbiamo poi La celebre Grapperia Ponte – Bassano del Grappa (Vicenza), la Confetteria della famiglia Romanengo di Genova, il Ristorante Erasmo di Ponte a Moriano in provincia di Lucca, il caffè dell’Ussero in quel di Pisa, tutti con un glorioso passato di 7 generazioni di conduzione familiare. Nella guida troviamo ancora altri storici locali con 5 e 6 progenie di family business. Le aziende a conduzione familiare in Italia vengono rappresentate dall’Aidaf – Associazione Italiana Aziende Familiari fondata da Alberto Falck nel 1997. I dati comunicati dall’associazione sono davvero significativi: 784.000 aziende, pari all’85% delle presenti in Italia che coprono il 70% dell’occupazione che tra il 2010 e il 2014 è cresciuta del 5,3%. Tra le 100 aziende a conduzione familiari nel mondo 15 tra le più antiche sono italiane.In questi luoghi antichi l’impegno e gli sforzi profusi nel tempo dalle famiglie per amministrare e provvedere alla loro gestione è tangibile, la fatica e l’amore impiegati per custodirli possiamo trovarli in ogni cosa, nel cibo, nelle mura, negli odori. Le promesse fatte in passato, lo sp

irito del “capitalismo familiare” messo in atto per garantire ai discendenti prosperità economica attraverso un progetto a lungo termine ha dato i suoi frutti, le aziende a conduzione familiare sono, in contrasto con una modernità a volte opprimente, un posto accogliente dove sentirsi al sicuro e un punto di riferimento indiscusso dell’economia italiana.

Maria La Barbera

 

 

Dove si possono gustare i migliori gelati a Torino Mirafiori

Con l’arrivo della primavera giunge anche la voglia di stare più all’aria aperta, e tra gli immancabili appuntamenti della bella stagione non può mancare quello con il gelato.

C’è chi lo sceglie solo quando le temperature si assestano oltre i 20° avviando con “il primo gelato della stagione” una lunga serie di appuntamenti con creme, cialde coni e coppette variegate e chi, indifferentemente dalla temperatura, dal clima e dal fatto che si indossino già le magliette a maniche corte invece lo degusta in tutti i mesi dell’anno.

In città vi sono diverse e rinomate botteghe dove poter degustare gelati artigianali. E anche nel quartiere di Mirafiori si possono trovare alcune delle migliori bar gelaterie di Torino.

Gelato Dok Dell’Agnese – Corso Unione Sovietica 417

Uno dei migliori gelati artigianali di Torino si nasconde nel quartiere di Mirafiori, lontanissimo dal centro. Se la maggior parte dei maestri gelatieri scelgono per le proprie creazioni il cuore storico del capoluogo piemontese la Pasticceria dell’Agnese (anch’essa storica quasi come il centro torinese) invece non si è mai mossa dalla sua zona a sud del capoluogo sabaudo e nel suo laboratorio di gelateria con passione ha creato una “Carta” dei gelati di estrema bontà e qualità, con ingredienti che rispettano sempre la propria stagionalità.

Tra i vari gusti da provare assolutamente in coppetta o cono gelato vi sono la Meringata Dell’Agnese (fior di latte con meringa friabile ricetta Dell’Agnese), il Gianduiotto, il gusto Meliga e Cioccolato e la Nocciola.

Gelati Torino – Via Monastir 34

Tutta l’arte e la passione per il gelato si possono assaporare nelle gustosissime creazioni gastronomiche di questa piccola gelateria del quartiere di Mirafiori di Torino. Da alcuni questo avamposto del buon gelato è considerato una delle migliori gelaterie di Torino. I motivi sono molteplici. Innanzitutto la qualità del gelato artigianale realizzato e poi il fatto che vi è una vasta gamma di gusti da cui poter scegliere: oltre a quelli più tradizionali ve ne sono di molto particolari e anche molte opzioni senza latte e uova adatte quindi a chi ha scelto una dieta vegana.
Infine un fattore non meno importante per scegliere questa gelateria a Torino sud è la gentilezza ed il buonumore, a quanto pare sempre presente, dei proprietari.

Tra i gusti più consigliati vi sono il cremino, il fondente di modica e l’arachide tostata ma molto apprezzate sono anche le gustosissime torte gelate.

Dolce Mania dei Fratelli Lepori – Via Guido Reni 205
Una storica gelateria artigianale e di alta qualità racchiusa nel quartiere Mirafiori di Torino che proprio da poco ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività. Dal marzo del 1992 infatti i maestri gelatieri Raffaele e Marco Lepori hanno dato vita ad un piccolo angolo di eccellenza e di gusto nella zona sud di Torino.

Il loro rinomato gelato è senza lattosio ed è sempre realizzato con materie prime selezionate e certificate biologiche. Inoltre i fratelli Lepori da sempre sviluppano una ricerca continua ed uno studio sull’arte del gelato tanto che la Camera di Commercio di Torino gli ha conferito il premio di “Maestri del gusto”, un riconoscimento che viene assegnato proprio alle attività alimentari capaci di primeggiare nel loro settore.

Tra le ricette uniche ed esclusive che si possono degustare nella loro bottega la crema al Mascarpone e Caffè Illy con granella di amaretto croccante, il gusto Panettone che fa capolino durante le festività natalizie e l’Irish coffee, una crema di panna e mascarpone al whisky irlandese.

La Coppa D’oro Torino – Corso Unione Sovietica, 527

Lucio e Stefania, i proprietari di questa stuzzicante gelateria nel quartiere di Mirafiori hanno aperto nel lontano 2003 il loro laboratorio artigianale con l’idea di porre sempre l’accento sulla qualità: oltre ad uno studio continuo sulla tradizione gelatiera italiana i due chef gelatieri torinesi hanno voluto sviluppare innovazione e sperimentazione, sia delle materie prime che della produzione. Ed nel loro “Gelato Fatto Bene” tutto questo si può assaporare alla prima leccata.

Oltre alla qualità nel loro laboratorio artigianale non manca la quantità perché si può scegliere tra 32 gusti di gelato differenti e 60 ricette totali che ruotano in base ai periodi dell’anno.

I gusti assolutamente da non perdersi in questa gelateria nel cuore di Mirafiori sono il Gran Torino, l’Amarena Meringa, il gustosissimo Bonet e lo sfizioso croccantino al rhum.

Gelaterie Conte Cavour – Corso Traiano 27
“Le cose buone che ti viziano”. Con questo leit motiv esordisce questo locale situato nel cuore di Mirafiori Nord a Torino e che oltre ad essere una gelateria di qualità è anche un locale aperto per le prime colazioni, per i pranzi e gli aperitivi.

La qualità del gelato – ma anche degli altri dolci presenti in questo laboratorio di pasticceria è sicuramente uno dei fattori che rendono la gelateria una delle migliori della zona se non di tutta Torino ma vi sono anche altri elementi che giocano a suo favore: un buon rapporto qualità -prezzo dei prodotti venduti ed il fatto che all’interno del locale vi è una zona attrezzata per l’area gioco bimbi, indispensabile benefit per alcune tipologie di clienti come le famiglie.
Tra la vasta gamma di gusti tra cui scegliere i più consigliati sono nocciola, crema sabauda, gianduiotto Cavour e arachidi salate.

Rossella Carluccio

 

Alla guida di Miss Italia nel Nord Ovest sarà Mirella Rocca

Titolare della Real Academy

Sarà Mirella Rocca alla guida di Miss Italia nel Nord Ovest e sarà esclusivista per l’organizzazione di eventi
in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.
Titolare dell’agenzia torinese Real Academy, da venticinque anni è impegnata nel settore eventi, moda e
pubbliche relazioni e ora anche nelle produzioni cinematografiche.
Nel novembre 2021 ha organizzato, insieme al compagno Domenico Barbano, a Torino una manifestazione
di alta moda, riunendo stilisti importanti del Made in Italy e lanciando del brand dell’Esercito Italiano. Ha
gestito per dieci anni un concorso per la Regione Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, seguendo tantissime
ragazze talentuose, con impegno e professionalità, fino a permettere loro la realizzazione del sogno di
diventare attrici.
“Dopo tanti anni di lavoro – esordisce Mirella Rocca – finalmente approdo a Miss Italia e si realizza, così, un
sogno che da tempo custodivo nel cassetto”. Mirella Rocca Borrelli, la signora torinese di origini calabresi,
ha lavorato a lungo nel campo della bellezza, sempre con impegno, serietà e professionalità.
“Ho un’Accademia di Moda e Cinema – spiega Mirella Rocca – che dirigo con molta diligenza. Si tratta del
CDH Cinema District Hub e sono ora orgogliosa di lavorare con Miss Italia. Ne sono veramente felice perché
ho sempre seguito, sin da piccola, questo importante evento che, per me, rappresenta un’istituzione
storica, alla quale tutti noi italiani siamo molto legati”.
Il ringraziamento di Mirella Rocca va a Patrizia Mirigliani per essere stata scelta per questo incarico che
rappresenta per lei un grande onore e la possibilità di mettere in campo il suo costante e rinnovato
impegno.
Mara Martellotta

Arriva Pasqua, riapre lo store Adisco Piemonte

Lo Store Adisco Piemonte di via Lagrange 5D a Torino ha riaperto  martedì 29 marzo in occasione delle festività pasquali. Un rinnovato appuntamento che si aggiunge alla tradizionale apertura natalizia e a quella del febbraio scorso in occasione di San Valentino.

 

I sostenitori potranno trovare all’interno del charity shop numerose idee regalo in un allestimento primaverile completamente rinnovato. Tante le novità disponibili per un regalo solidale: uova e animali di cioccolato, colombe pasquali, composizioni floreali, accessori per la casa e peluches, oltre a gioielli, bijoux e capi d’abbigliamento per la stagione primavera/estate.

 

La somma raccolta dagli acquisti sarà destinata all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino: parte del ricavato sarà dedicato al personale sanitario a supporto dei bambini oncologici ucraini ricoverati presso l’Ospedale Infantile.

 

Lo Store sarà aperto fino all’ 8 maggio, il lunedì dalle 15:30 alle 19:00, dal martedì al sabato con orario continuato dalle 10:30 alle 19; il negozio rimarrà chiuso lunedì 18 aprile, mentre sarà aperto domenica 8 maggio.

 

Da Biraghi una mostra di spillette per lanciare la collezione Turin Loves Music

 

Dalle celebri spillette dedicate alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 a quelle della collezione del tennis tavolo, capaci di entrare nel Guinness dei Primati, passando alle spille dei Donatori di sangue – Fidas: questi i piccoli tesori d’archivio, provenienti da tutto il mondo, che saranno esposti nel negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino dall’8 al 10 aprile.

 

Dall’8 al 10 aprile il negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino espone, per la prima volta all’interno dei suoi spazi, più di 1.200 spillette da collezione (in gergo “pins”): piccoli oggetti di culto per i numerosi appassionati, che hanno scandito la storia celebrando eventi, personaggi e aziende. Tra le varie raccolte spicca quella appena realizzata dall’azienda Biraghi dal titolo Turin Loves Music, che sarà presentata in anteprima ed è rivolta a tutti gli amanti della musica, in attesa dell’Eurovision Song Contest che giungerà a Torino a maggio.

Turin loves Music si compone di quarantasei spillette divise in tre serie. All’interno di ognuna di esse è raffigurata la bandiera di uno dei Paesi partecipanti. Le spillette sono concepite per formare, come in un puzzle, tre composizioni diverse, ciascuna delle quali è ispirata al nome stesso della collezione: la Mole Antonelliana (Turin), un cuore (Loves), e una chitarra (Music). Per collezionare queste spillette le persone potranno acquistarle direttamente presso il negozio Biraghi, sul sito biraghiacasa.it oppure vincerle attraverso dei Gratta e Vinci che saranno consegnati ogni 25€ di spesa. Oltre alle spillette, che potranno essere vinte singolarmente o in blocco, in premio ci sono anche ventidue Vip Pass per assistere agli spettacoli dell’Eurovision che si svolgeranno al Pala Alpitour. Insieme alle spillette verrà consegnato anche un poster ufficiale raffigurante i tre puzzle che i collezionisti potranno completare con le varie spille.

Grazie, dunque, alla passione di due collezionisti come Giovanni Rolle e Tonino Solazzi, oltre all’azienda Biraghi stessa, appassionati e curiosi potranno riscoprire questo hobby tornato da alcuni anni alla ribalta.  Tra le spillette esposte sarà presente anche parte della collezione da Guinness dei Primati di Tonino Solazzi, il torinese 52enne appassionato di Ping Pong che in oltre 30 anni ha messo insieme ben 4mila spillette di squadre, circoli e campionati di tennis tavolo provenienti da tutti i continenti. Tra queste le più rare sono quelle delle Olimpiadi e in particolare quella di Pechino 2008, che per l’occasione sarà esposta al pubblico.

 

Giovanni Rolle, invece, presterà per l’occasione una raccolta di pins e distintivi delle varie “federate” FIDAS – Federazione Italiana Donatori Associazione Sangue – che ha raccolto fin da bambino, assieme ai genitori, andando ai raduni nazionali che si tenevano ogni anno in giro per l’Italia. Tra queste anche il distintivo smaltato del Piemonte che nel mezzo racchiudeva un piccolo rubino, e pins appartenenti ad enti e aziende torinesi, come per esempio la spilla del Gruppo trasporti Gtt, quella della banca Sanpaolo e dell’azienda di telecomunicazioni Telecom Italia.

La collezione della Biraghi messa insieme durante le Olimpiadi farà, invece, rivivere al pubblico l’atmosfera dei Giochi invernali svolti a Torino nel 2006. Tra le oltre ottocento spillette, realizzate sia dal licenziatario ufficiale, la Trofé srl, sia da altri produttori internazionali segnaliamo: la spilla ideata dal noto artista americano Charles Fazzino che in occasione di ogni Olimpiade ne crea una in edizione limitata e numerata, la bottiglia “puzzle” e il camion della Coca-Cola oltre ad alcune spille degli sponsor ufficiali dell’evento.

 

A Chieri i tulipani del castello di Pralormo

IN PIAZZA CAVOUR 

Passa da Chieri la strada che porta a Pralormo, alla XXII edizione di Messer Tulipano che si è inaugurata sabato scorso e resterà aperta fino al 1 maggio.

Anche a Chieri infatti si possono ammirare i tulipani della preziosa collezione del Castello di Pralormo, che con i loro stupendi colori creano in questi giorni un meraviglioso effetto scenico in alcune zone della città: 3.000 bulbi donati dalla Contessa Consolata di Pralormo, l’ideatrice della grande manifestazione floreale Messer Tulipano.

I bulbi erano stati consegnati lo scorso novembre dalla Contessa, accolta in città dall’assessore alla Cultura Antonella Giordano. Insieme, hanno piantato i primi bulbi nelle nuove fioriere di Piazza Cavour.

“Gli splendidi tulipani sono ora sbocciati nelle nuove fioriere di Piazza Cavour, nella grande aiuola davanti alla Biblioteca Civica e in alcuni vasi posizionati nella zona pedonale di via Vittorio Emanuele II – spiega l’assessore alla Cultura della Città di Chieri Antonella Giordano – Ma non solo il centro città: una parte dei bulbi è stata piantata e sta fiorendo anche nel giardini del condominio di via Monti, dove sono stati curati  dai soci dell’Associazione Gioncheto, nell’ambito dell’attività educative promosse dal Comune e dalla  Cooperativa Valdocco ”.

“Siamo davvero grati alla Contessa Consolata di Pralormo per aver voluto coinvolgere anche quest’anno la città di Chieri in quel meraviglioso evento floreale di rilevanza internazionale che è Messer Tulipano – dichiara il sindaco Alessandro Sicchiero – una splendida collaborazione che ci auguriamo possa continuare anche in futuro”.