|
|
|
|
Dalle ore 8:00 alle ore 13:00 – Piazza Italia, CARMAGNOLA (TO)
Nuovo appuntamento della mostra-mercato che dallo scorso maggio sta accogliendo ogni mese numerosi esemplari di animali nell’area di Piazza Italia con una grande affluenza di visitatori
Domenica 17 dicembre 2023, dalle ore 8:00 alle ore 13:00 in Piazza Italia, è in programma l’ottavo appuntamento dell’anno con “Fattoria in Città”, mostra mercato di piccoli animali di Carmagnola che ha sempre registrato un grande interesse e una grande affluenza di visitatori.
Dopo l’ottimo riscontro ottenuto in occasione dell’ultima Fiera Primaverile, a maggio l’Amministrazione Comunale aveva deciso di programmare un appuntamento al mese sino a fine 2023 dell’esposizione di animali di bassa corte e di animali da compagnia ed affezione di piccola taglia.
Dalle ore 8:00 alle ore 13:00, l’area di Piazza Italia accoglierà numerosi esemplari di animali.
L’evento vede anche la partecipazione del canile di Carmagnola, l’allestimento di un’esposizione di gatti di razza Scottish e British e di un “Mercato dei produttori agricoli ed artigiani del cibo”, proposto in collaborazione con la SOMS Domenico Ferrero e il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese nell’ambito del progetto OrtoCarmagnola.
Gli espositori interessati alla partecipazione e in regola con le prescrizioni dettate dal Servizio Veterinario dell’ASLTO5, possono iscriversi entro il 7 dicembre presso l’Ufficio Agricoltura del Comune di Carmagnola, telefonando ai numeri 011/9724220 – 9724257 oppure mandando una email a agricoltura@comune.carmagnola.to.it
Barbara Lorenzo presenta Officine, la nuova collezione di gioielli sostenibili, in occasione dell’avvicinarsi di questo Natale.
“La collezione Officine è l’ultima nata dal mio brand CreaTo – spiega Barbara Lorenzo – ed è quella che più rappresenta il legame con la città di Torino. Ne racchiude storia e cambiamento”.
“Si tratta di gioielli artigianali – precisa Barbara Lorenzo- che nascono da materie prime usate in ambito meccanico edile e da questo fatto deriva il nome
di Officine. Dadi, bulloni, rondelle, le linguette delle lettini, ma pure catene di biciclette, camere d’aria e tanti altri sono gli elementi base da cui parto per creare questi gioielli. Si chiama upcycling ed è in linea con la filosofia che credo debba animare i gioielli del presente, del futuro, facendosi portavoce della sostenibilità”.
“È possibile unire eleganza e vestibilità con il recupero di oggetti giunti a fine vita? Questa domanda ha trovato risposta in questi gioielli che credo
rappresentino bene anche lo spirito della nostra città “.
“Torino ha cambiato pelle in questi anni – prosegue Barbara Lorenzo- senza abbandonare la sua anima, senza dimenticare i suoi valori, ma ha saputo conciliarli con le nuove esigenze dei tempi. La città fabbrica con le sue tante Officine meccaniche ha accolto la sfida della modernità. Il Salone del Gusto, le Olimpiadi, il Salone del Libro, l’Eurovision Song Contest e ora le Apt Finals di Torino sono successi indiscutibili che dimostrano come la città abbia ormai saputo rigenerarsi e divenire più bella, viva e inclusiva”.
“Queste riflessioni mi hanno ispirata nella realizzazione della collezione Officine. L’Upcycling non è solo riciclo, sarebbe riduttivo. È dare nuova vita ed un valore aggiunto ad un nuovo oggetto. Un bullone in sé avrebbe scarso valore, nel suo rinascere in un bracciale, in una collana o in un orecchino acquisisce un nuovo significato e un nuovo valore e, con la mia creatività, do vita ad un gioiello artigianale, che si presenta originale ed elegante”.
“Sono gioielli artigianali, quindi pezzi unici, sostenibili anche sotto il profilo economico ma che non rinunciano ad un valore per me fondamentale, l’eleganza.
“Per presentare questa collezione ho scelto un locale che è perfettamente in linea con i concetti ed i valori prima menzionati, sostenibilità e stili di vita
più in armonia con l’ambiente”.
“La presentazione della collezione avverrà al Bicierin la Ciclofficina di via Cavour 24, a Torino. A riguardo desidero ringraziare Fabrizia e Leo, i titolari, che mi permettono di realizzare questa presentazione e dove i miei gioielli resteranno esposti in apposite bacheche e saranno acquistabili. La presentazione avverrà giovedì 14 dicembre alle ore 18:00. Nell’occasione dell’evento verrà offerto un aperitivo di Natale”.
È gradita conferma al numero 3394663882
CreaTo gioielli è presente sui social con la sua pagina Instagram
Mara Martellotta
Aprire le finestre per far entrare aria fresca, buttare le cose che si sono accumulate nel tempo, eliminare polvere e depositi di sporcizia, rinnovare il nostro ambiente e depurare la nostra mente.
Una azione catartica quella della pulizie e del riordino che mette a posto anche i nostri pensieri, gli dà una collocazione, uno schieramento rinfrancante.
Lo spazio in cui viviamo rappresenta, in un certo senso, l’espressione di chi siamo e di come gestiamo la nostra esistenza. Premesso che il disordine può essere interpretato anche come una caratteristica legata alla creatività o alla fantasia e che, al contrario, l’ossessione per la pulizia, come tutti i comportamenti eccessivi, potrebbe essere l’ indicatore di un disagio, mantenere l’ordine e la pulizia dell’ambiente che ci ospita è mediamente una lancetta che punta verso l’equilibrio e il benessere. Il caos, la trascuratezza e l’incuria, al contrario, sono il più delle volte sinonimo di disordine interiore, di confusione. Avere oggetti che ostacolano il nostro movimento all’interno degli ambienti in cui viviamo, sia la casa o il luogo di lavoro, può essere fonte di stress, accumulare sporco all’interno dei nostri spazi può renderci nervosi e provati.
Nella percezione comune pulire o rassettare sono attività seccanti e ripetitive e probabilmente, considerato il fatto che spesso costituiscono un dovere e una necessità piuttosto impegnative, non è del tutto sbagliato, ma è altrettanto vero che mettere in ordine un armadio o eliminare la polvere e il vecchio all’interno di un ambiente possono essere considerate vere e proprie forme meditazione, attività su cui ci si concentra che ci evitano di pensare ad altro, una maniera di vivere il presente attraverso lavori manuali che necessitano di attenzione.
Dare un ordine alle cose che vogliamo tenerci potrebbe corrispondere anche ad una volontà di riorganizzazione del nostro interno e a seconda di come vogliamo “ristrutturarci” possiamo riposizionare gli oggetti in base alle cromie, all’uso che ne facciamo e all’importanza che rivestono o semplicemente per categoria.
Buttare o regalare oggetti che abbiamo accumulato nel tempo, rinnovando i nostri guardaroba o le soffitte, è un metodo per attuare una rigenerazione non solo materiale ma anche interiore: fare a meno del superfluo, di ciò che è superato, di tutte quelle cose da cui faticavamo a staccarci e che appesantivano la nostra vita.
Insomma, ordine, equilibrio, essenzialità e pulizia, ambienti dove è contemplato il rinnovamento, senza togliere rispetto al passato, spazi dove gli oggetti non ci comprimono ma rendono bello il nostro mondo infondono leggerezza e regalano armonia estetica.
Tra le teorie più famose che ci raccontano le facoltà del riordino c’è il metodo Konmari che, secondo Marie Kondo, scrittrice giapponese, dona importanti benefici psicologici. Nei suoi libri “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità”, l’autrice sostiene che facendo ordine negli spazi in cui viviamo è possibile cambiare la nostra forma mentis e il modo di affrontare l’ esistenza. Il metodo Konmari suggerisce di mettere a posto tutto in una sola volta, iniziando e finendo entro 6 mesi, proiettandosi verso lo stile di vita a cui si aspira. Inoltre è importante ordinare categoria per categoria (vestiti, libri) e non stanza per stanza cominciando da ciò che è meno capace di attivare ricordi, le foto, per esempio, vanno messe a posto per ultime. Inoltre, questo criterio consiglia di prendere in mano tutti gli oggetti, uno ad uno, e tenere solo quelli che ci fanno ancora battere il cuore iniziando a pensare a come organizzare gli spazi solo se si è finito di buttare quello che abbiamo scartato.
Un altro metodo riportato in un libro è Apartment therapy di Maxwell Gilligham-Ryan che offre una visione singolare dell’organizzazione dell’habitat paragonando le attività inerenti alla casa
al corpo umano e alla loro sintonia.
Secondo la teoria di Gilligham-Ryan in casa occorre armonizzare alcune parti come le pareti, i pavimenti, il soffitto, le finestre e gli impianti corrispondenti alle ossa umane. Con il logoramento di queste parti lo scheletro idealmente si deteriora. Il cuore della casa, invece, è espresso con lo stile in una chiave emotiva attraverso colori e i tessuti, se questo non è armonico, la casa perde energia, calore e vivacità. Il respiro, invece, coincide con la disposizione dei mobili e degli oggetti e può essere alterato con l’accumulo eccessivo di materiali e con il disordine. Infine la testa si esprime nell’utilizzo che facciamo delle cose del nostro ambiente, uno spazio sano dovrebbe supportare le nostre attività creando sintonia e gioia.
Un’altra tecnica, più conosciuta in Occidente, è il Feng Shui che consiste nella ricerca dell’armonia nell’ambiente domestico attraverso la disposizione dell’arredamento, delle luci, del letto, delle piante, dei vari oggetti e del mobilio. L’applicazione di questo metodo migliora l’energia del nostro ambiente grazie ad una serie di regole legate alla pulizia, alla illuminazione ma anche alla rimozione di ostacoli che intralciano i nostri movimenti e alla purificazione dell’aria anche attraverso il verde.
Secondo i tre metodi dunque all’armonia estetica corrisponde il benessere interiore, attraverso il riordino del nostro ambiente mettiamo a posto anche noi stessi, diamo un equilibrio e una simmetria al nostro interno riportando stabilità spirituale e mentale.
Maria La Barbera
MERCATO ARTIGIANALE – ARTISTICO
Via Carlo Alberto, 12 – Torino
8/10 dicembre e 16/24 dicembre 2023
dalle 10:00 alle 19:00
A Torino in Via Carlo Alberto dall’8 al 10 e dal 16 al 24 dicembre 2023 dalle 10:00 alle 19:00 ritorna Una Storia tra le Mani, il mercato artigianale promosso dall’omonima associazione che unisce il meglio della produzione artistica del territorio, durante queste giornate saranno più di 40 gli artigiani-artisti che presenteranno al pubblico le loro originali creazioni composte da abiti, gioielli, complementi d’arredo, giochi, accessori, strumenti musicali, tutti realizzati con molteplici tipologie di lavorazione che utilizzano materiali quali vetro, ceramica, metalli, carta, legno, cuoio, stoffa filati pregiati.
Gli artigiani che prenderanno parte a questi appuntamenti sono stati selezionati sulla base della loro manualità, condizione questa essenziale per la loro partecipazione, oltre alle loro doti di creatività e di capacità di valorizzare la materia prima trasformandola in oggetti, lasciando la propria impronta artistica, con grande cura per il dettaglio, sempre nel rispetto della tradizione. Talento, passione e senso di responsabilità sono il valore intrinseco di ogni manufatto che oltre ad essere unico permette a chi lo acquista di conoscere la persona che lo ha realizzato, dove e come è stato fatto. Ogni oggetto infatti è portatore di una storia, una trasmissione di saperi, che è il risultato di tanti elementi, cosa ha ispirato l’artigiano, quale materiale ha scelto di utilizzare, le difficoltà incontrate nel crearlo. Tutto contribuisce a dare valore a quell’oggetto e al pensiero che possa durare nel tempo.
Una storia tra le mani è un’associazione di artigiani/artisti che organizza, senza scopo di lucro, un evento caratterizzato da elementi creativi e culturali in cui gli artigiani sono parte attiva attraverso l’esposizione delle loro stesse creazioni. Nasce nel 2011 con l’obiettivo di offrire al pubblico torinese e ai turisti, in costante aumento nella città di Torino, un evento ricorrente durante l’anno con cadenza mensile e con un periodo più ampio nel mese di dicembre.
Tutti gli oggetti esposti durante gli appuntamenti sono realizzati completamente a mano, o con l’ausilio di semplice strumentazione meccanica, in un contesto di trasformazione della materia o riciclo creativo che coinvolge un pensiero progettuale, le mani, il cuore e l’anima di chi li crea.
L’associazione è inoltre impegnata in alcune date durante l’anno, attraverso tutti gli artigiani aderenti, a tenere a turno laboratori con il pubblico e ad eseguire una parte della lavorazioni sul posto mostrandoli ai visitatori o, se impossibile per motivi pratici, la disponibilità degli stessi di illustrare tutte le fasi di lavorazione con l’ausilio di video e materiale fotografico.
SCHEDA EVENTO
Titolo: Una Storia tra le Mani – Artigianato artistico autoprodotto con lavorazioni sul posto
Date: 8, 9, 10 dicembre e dal 16 al 24 dicembre 2023
Orari: 10:00 / 19:00
Luogo: via Carlo Alberto, 12 – Torino (TO)
Info: Elena Marsico 347.4253094
Info mail: unastoriatralemani@gmail.com
Web: https://www.facebook.com/UnaStoriaTraLeMani
Info mail: unastoriatralemani@gmail.com
Web: https://www.facebook.com/UnaStoriaTraLeMani
Video: https://www.youtube.com/watch?v=H596lk_3Cgk
Nuovo ciclo di conferenze botaniche con il curatore Edoardo Santoro
Fino al 6 marzo 2024
ore 18
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
Piazza Castello, Torino
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, dall’8 novembre 2023 al 6 marzo 2024, un nuovo ciclo di conferenze botaniche Le piante nella storia del giardino. Cinque incontri per scoprire con il curatore botanico Edoardo Santoro aspetti storici, botanici e ornamentali di piante che nei secoli hanno avuto un ruolo fondamentale in giardini, parchi e orti botanici.
Un viaggio che partirà dall’Estremo Oriente passando dal Sud dell’Africa e dal Nord dell’America per arrivare naturalmente in Europa, dove la tradizione botanica e la passione dei giardinieri ha portato una serie di piante alla fama internazionale in ogni stagione dell’anno: in inverno e primavera con ellebori, primule e viole, narcisi e giacinti, in estate e autunno con ortensie, gerani e pelargoni.
Il ciclo di incontri autunno-invernale si chiuderà con una visita primaverile al giardino, riservata a chi si iscriverà al ciclo completo, passando dunque da suggestive e inedite immagini proiettate durante gli incontri in museo alle fioriture reali presenti in giardino.
Il programma
Mercoledì 6 dicembre ore 18: Ortensie
È dal 1700 che troviamo ortensie in Europa per la prima volta grazie a viaggiatori botanici che le portarono dal Nord dell’America e dall’Estremo Oriente. Da quel momento il successo delle Hydrangea, termine botanico, è sempre stato in crescita e ancora oggi si ottengono nuove varietà con forme di fiori e colori inediti, studiati per rallegrare e impreziosire i giardini con le fioriture primaverili ed estive che spesso sono seguite da travolgenti colori autunnali, con le foglie dell’americana quercifolia e le infiorescenze sferiche della giapponese macrophylla. Il fascino del colore azzurro ma anche le “misteriose” pratiche di potatura rendono l’ortensia una delle piante più coltivate e amate.
Mercoledì 10 gennaio 2024 ore 18: Primule e viole
L’inizio della primavera è contraddistinto dalla fioritura di primule e viole, piante apparentemente tenere e delicate ma dalla grande tenacia e con una storia tutta da scoprire. La primula in epoca vittoriana era di gran lunga più famosa delle rose tanto da far nascere la tradizione del teatro di Primula auricola e di seguito è la viola che per tutto l’ottocento e il novecento anima le gallerie d’arte; naturalmente è in giardino dove si rendono protagoniste grazie alle infinite colorazioni, ai profumi – come nella violetta di Parma – e anche a nuove stagioni di fioritura con le primule asiatiche estivo-autunnali e le viole cornute autunno-invernali.
Mercoledì 7 febbraio 2024 ore 18: Narcisi e giacinti
La mitologia greca ci racconta di Narciso e Giacinto, giovani e belli, ma come erano i fiori spontanei da cui i greci hanno preso ispirazione? I bulbi in primavera attirano da sempre l’attenzione e in particolare narcisi e giacinti sono quelli coi fiori più grandi e profumati. In ogni zona d’Europa c’è un giacinto selvatico differente e così vale per i narcisi gialli e bianchi, citati in molte opere e poesie, ma occorre attendere la super-potenza olandese per l’introduzione di bulbi più colorati e profumati, nati per il mercato del fiore reciso e oggi in commercio in tutti i mercati per gli amanti del giardinaggio.
Mercoledì 6 marzo 2024 ore 18: Gerani e pelargoni
Il colore rosso dei balconi cittadini fioriti è ormai una consuetudine grazie ai fiori sudafricani del Pelargonium, quello che d’abitudine chiamiamo geranio e che in realtà non ha quasi nulla a che fare con i gerani europei, numerosi e frequenti in prati e boschi dal mare alla montagna. Infatti è solamente a metà del 1700 che compare nelle serre reali
il cosiddetto ‘Geranio zonale’ che oggi, grazie anche a inverni miti, trionfa fiorito in quasi ogni stagione. Per chi ha un giardino e non vuole correre rischi ci sono invece infinite possibilità di scelta con i Geranium rustici, riportati in auge da abili giardinieri che ne hanno fatto il piatto forte del giardino all’inglese.
Mercoledì 10 e mercoledì 17 aprile ore 16: Visita giardino
Visita riservata ai partecipanti al ciclo completo di conferenze alla scoperta delle fioriture primaverili nel Giardino Botanico Medievale.
Costo: singola conferenza €15; ciclo completo di 5 conferenze: intero € 60; ridotto € 50 (riservato Abbonati Musei; insegnanti, Amici Fondazione Torino Musei, guide turistiche Provincia di Torino).
Prenotazione obbligatoria.
Info e prenotazioni: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it





DA PLATTI 1875 CLARA E GIGI PADOVANI INCONTRANO EVI POLLIOTTO
3 dicembre ore 11 | Caffè Platti, Corso Vittorio Emanuele II, 72
Per tutti gli amanti del cioccolato l’appuntamento è domenica 3 dicembre da Platti 1875, uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia.
Alle ore 11 Clara e Gigi Padovani incontrano la Pastry Chef Evi Polliotto in un goloso dialogo che parte dal nuovo libro della coppia di critici gastronomici “Storie di Cioccolato”.
Il cioccolato è di casa in Piemonte. Almeno dal Settecento, quando a Torino nascono i primi artigiani fornitori della Real Casa Savoia. E non c’è cornice più suggestiva per raccontare queste storie delle sale di Platti dove, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi e a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi.
Accompagnati da Evi Polliotto gli autori racconteranno le vicende che hanno portato Torino a diventare capitale italiana del cioccolato, narrando la storia dei tanti «cioccolatai» che hanno dato vita a quest’eccellenza regionale.
Una chiacchierata con il pubblico, sorseggiando cioccolata calda in tazza, uno dei must della carta del locale, per scoprire i segreti del cioccolato gianduja di Platti.
Organizzato da Gianluca Gavazza: per la prima volta, 12 Bande suonano insieme per gli auguri di Natale.
“Le Bande sono la musica delle nostre terre. Per questo ho fortemente voluto questa serata dedicata al mio territorio e alla mia passione: la musica bandistica – esordisce Gianluca Gavazza, consigliere regionale del Piemonte -. Mi viene difficile pensare ad una qualunque manifestazione popolare, festa, ricorrenza senza la musica di una banda. Quanti bambini si sono innamorati della musica ascoltando le Bande. Quanti giovani hanno iniziato a suonare proprio nella banda del proprio paese”.
L’appuntamento per il Carosello delle Bande è sabato 2 dicembre alle ore 18 presso il PalaLancia di Chivasso in via Favorita 111.
Saranno presenti la Società Filarmonica “Città di Chivasso”, la Filarmonica di Casalborgone, la Banda Musicale “La Fenice” di Brusasco, la Banda Musicale “Luigi Arditi” di Crescentino, la Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Chivasso, la Società Filarmonica Castelrossese, la Banda Musicale “Don Bosco” di Saluggia, la Società Filarmonica di Brandizzo, la Banda Musicale “La Ceresera” di Pecetto Torinese, la Banda Musicale di Verolengo, la Banda Musicale di Cantoira, la Banda Musicale “La Fiorita” di Mazzè.
“Questa iniziativa vuole essere un focus su un mondo fatto di tradizione ma anche di tanti giovani e giovanissimi: un vivaio prezioso che va assolutamente sostenuto in questa passione. Trascorrere del tempo in compagnia degli amici è un aspetto centrale nella vita di ognuno di noi, tanto più nella vita di ragazzi ed adolescenti: è qui che la musica può diventare un ottimo collante. Lo spirito della Banda, proprio come quello di ogni altra associazione di volontariato, in fondo è anche quello di creare un gruppo di persone collaborative ed in sintonia tra loro che, legate dalla comune passione per la musica, si mettono a disposizione degli altri offrendo un servizio importante – evidenzia Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte -. Chi si avvicina alla musica da amatore, deve assaporare fin da subito i valori fondanti dell’associazione alla quale si sta legando. Se ci pensiamo bene, gli insegnanti di musica vengono comunemente definiti “Maestri” e ciò investe loro di una grandissima responsabilità perché non servono solo ad “insegnare a suonare”, bensì rivestono una forte valenza nella trasmissione dei valori fondanti la persona”.
“Nelle bande vivono insieme spesso tre generazioni: nonni, padri e figli. Promuovere le Bande sul territorio significa poi attribuire loro un grande significato anche perché, spesso, si tende a sminuirne l’attività non sapendo che il repertorio eseguito spazia dalle marce da parata e marce sinfoniche fino a composizioni destinate anche ai concerti o all’opera – conclude il consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte -. La tradizione bandistica italiana ha goduto del favore di molti tra i nomi più famosi dell’Ottocento musicale italiano, come Giuseppe Verdi o Pietro Mascagni che hanno ricoperto il ruolo di maestro e hanno composto per banda. Applaudiamo dunque, questi giovani e non più giovani uniti dall’amore per la musica!”