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Moda Pandemica. Una mostra che raccoglie sorprendenti fotografie a colori

ArtPhotò presenta insieme alla neonata Eikon un progetto fotografico nato durante il drammatico periodo del Coronavirus, precisamente durante l’ultimo mese di quarantena del 2020: quando il mondo era come immobile, tratteneva il respiro, la sicurezza del quotidiano e delle sue abitudini, ridere amare divertirsi scoprire sperare si spezzavano nell’attesa, nel dubbio senza speranza. Fotografare il dolore e il silenzio sembrava allora l’unico scenario possibile.

La giovane autrice del progetto Marta Scavone frequentava da remoto i corsi dell’ultimo anno di IED. Le fu chiesto di realizzare un progetto fotografico sul Coronavirus. Marta si interroga, guarda questo mondo rovesciato: qual è diventato ora il concetto di ciò che è sostenibile, come si trasforma il comportamento di noi spavaldi consumatori di mode, come usare la fotografia non solo per documentare ma anche come terapia…? Ad esempio ha ancora senso fare scatti di moda, uno dei grandi palcoscenici della fotografia? Così matura questo progetto, apparentemente stonato, provocatorio, paradossale, articolato lavoro di razionalità e creatività che oppone al dramma il grido di una normalità da ritrovare per sentirsi di nuovo vivi. La tragedia si capovolge nel suo contrario, un modo per ricomporre e lasciarsi dietro il ricordo di mesi terribili.

Dopo diversi interrogativi e riflessioni ho sentito la necessità di raccontare un aspetto diverso della pandemia che potesse donare un sorriso in un momento in cui tutti avevamo bisogno di speranza. Mi avevano colpito i tanti articoli su internet, le statistiche in televisione sui comportamenti di consumo, di approvvigionamenti fuori controllo e di picchi di vendite inimmaginabili di moltissimi articoli come i dispositivi medici, alcuni prodotti alimentari, oggetti per combattere la noia o soddisfare un improvviso desiderio. Perché non raccontare il fenomeno attraverso le mie grandi passioni: la fotografia, la moda ed il teatro? È stato per me di grande aiuto: poter dirottare le mie ansie, creare sostenuta dalla costante voglia di continuare a sperare.”

Il risultato è fresco, giocoso, gradevole ma nello stesso volutamente uno choc. Le immagini del progetto “Moda Pandemica” richiamano scopertamente nell’estetica un sapore retrò degli anni ’50, perché Marta si autoritrae con i vestiti da lei creati sulla base di ciò che nei mesi ‘’impossibili’’ era diventato normalità, materiali, oggetti, strumenti che aiutavano a sentirsi sicuri, immuni, protetti. La macchina fotografica dunque come strumento di immaginazione, di creazione.

Potrebbe essere una sorta di analisi economica, “l’impatto del Coronavirus sul mercato italiano”; ma si converte subito in un insieme multidisciplinare in cui all’interno coesistono più forme d’espressione artistica: fotografia, moda e performance. E poi l’idea di portare le immagini in esposizione cercando un titolo più accattivante, dal vago sapore surreale: Moda Pandemica. Una mostra che raccoglie dodici sorprendenti fotografie a colori, con oggetti e installazioni.

Marta realizza e fotografa un abito elegante, frivolo, divertente ma con che cosa? Con i guanti! nel marzo del 2020 l’articolo che ha fatto registrare la maggiore crescita delle vendite: il 300%. I consumatori ricercavano prodotti in grado di aumentare il livello delle difese immunitarie. I guanti che formano un gonnellino che riprende quello leggendario di Joséphine Baker, i guanti che avvolgono il seno, che fanno la cresta e oltre ad indossarli sulle mani fuoriescono anche dalle scarpe. Con la stessa ironia Marta gioca con le boccette dell’alcool e le bustine dei disinfettanti in una posa da equilibrista come a mantenere le distanze dagli altri. Nella seconda settimana di marzo dell’anno maledetto il consumo di alcool e disinfettanti cresce del 240%. Arriva ad inventare un abito nuziale con uno degli articoli che ha registrato un raddoppio negli acquisti: la carta igienica! E quanto è fantasioso tutto quel bianco: un vero abito alla Vivienne Westwood! Una cintura di rotoli di carta igienica che morbidamente decorano l’estivo abitino bianco ricamato con ……. E una pettinatura assolutamente vintage con i rotoli di carta vuoti che sembrano bigodini pop. Il tocco del ventaglio e dei guanti e quell’aria ingenuamente seducente rendono l’immagine un piccolo capolavoro di raffinata estetica. I fondali mutano di colore quando ad esempio deve esibire gli “insettorepellenti” che a maggio, sempre del 2020, erano saliti in vetta alle classifiche di vendita del 230%! Un’accurata messa in scena sull’abito sganciante del giallo insetticida con gli zampironi effetto grandi bottoni che decorano anche la pettinatura verso l’alto come il movimento del fumo che si attorciglia in su quando fuoriesce dal marchingegno. Marta è sempre attenta a mettersi in posa, a fissare se stessa con cura e ricercatezza. Pose eleganti che solamente chi ha fatto esperienza nella danza riesce a creare con tanta semplicità.

L’influenza di artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman – che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi – è evidente seppur con una originalità che pongono Marta all’inizio di un lungo sorprendente percorso che sarà tutto da seguire.

Bio di Marta Scavone

Nata a Torino nel 1998. Diplomata al liceo artistico in Fashion Design nel 2017 e in seguito, seguendo le orme di mio nonno fotografo, mi sono iscritta allo IED di Torino dove mi sono laureata nel 2020, con il massimo dei voti, in Arti Visive e Fotografia. Ho concluso il mio percorso universitario realizzando un progetto che unisce più discipline artistiche. Nel 2021 ho partecipato alla mostra collettiva “Fotografi a Torino” tenutasi nell’Accademia delle Belle Arti di Torino. Nel 2023 realizzo la mia prima mostra personale dal titolo “Moda Pandemica”. Nel 2023 sono rientrata tra gli artisti finalisti selezionati per la call “30 Under 30 Women Photographers”, promossa da Artpil.

Multidisciplinarità è una parola chiave del mio processo creativo, in quanto il mio approccio mette insieme diversi mezzi espressivi: la fotografia, l’arte, la moda e la performance teatrale. L’unione e la sperimentazione di questi linguaggi mi consente di indagare temi attuali o condivisi in modo creativo ed unico. Oltre la fotografia mi applico nella danza e nel teatro altre mie passioni da diversi anni. Possiedo uno studio fotografico personale e mi sono specializzata nei settori della fotografia commerciale, di moda e nella fotografia di architettura legata alla ristrutturazione di immobili storici.

Testo di Tiziana Bonomo

Innovare, creare, costruire pensando che il linguaggio della fotografia riesca ad esprimere i pensieri, le idee dell’autore. Ecco cosa è riuscito a Marta Scavone una giovane artista che sin dall’infanzia ha sempre avuto una personalità creativa ed eccentrica, una sensibilità molto marcata. Una giovane ragazza con idee decisamente chiare, intraprendere una carriera artistica. L’impegno è notevole e il risultato di “Moda Pandemica” lo dimostra proprio attraverso la fotografia: il suo mezzo espressivo.

La macchina fotografica come strumento di immaginazione, di creazione.

Un progetto nato durante i mesi drammatici del Coronavirus: il mondo come immobile, che trattiene il respiro, la sicurezza del quotidiano e delle sue abitudini, ridere amare divertirsi scoprire sperare che si spezza nell’attesa, nel dubbio senza speranza. Fotografare il dolore e il silenzio sembra l’unico scenario possibile.

Marta si interroga appena scoppia la pandemia, guarda questo mondo rovesciato: qual è ora il concetto di ciò che è sostenibile, come si trasforma il comportamento di noi spavaldi consumatori di mode, come usare la fotografia non solo per documentare ma anche come terapia… Ad esempio ha ancora senso fare scatti di moda, uno dei grandi palcoscenici della fotografia? Così matura questo progetto, apparentemente stonato, provocatorio, paradossale. nasce grazie ad un articolato lavoro di razionalità e creatività che oppone al dramma il grido di una normalità da ritrovare per sentirsi di nuovo vivi. Marta ama avere certezze, elementi consistenti sui quali ritagliare il suo estro e realizzare i suoi scatti. La tragedia così si capovolge nel suo contrario, un modo per ricomporre e lasciarsi dietro il ricordo di mesi terribili. Il risultato è fresco, giocoso, gradevole ma nello stesso volutamente uno choc. richiama scopertamente nell’estetica un sapore retrò degli anni ’50, perché Marta si autoritrae con i vestiti da lei creati sulla base di ciò che nei mesi ‘’impossibili’’ era diventato normalità, materiali, oggetti, strumenti che aiutavano a sentirsi sicuri, immuni, protetti.

Marta realizza e fotografa un abito elegante, frivolo, divertente ma con che cosa? Con i guanti! nel marzo del 2020 l’articolo che ha fatto registrare la maggiore crescita delle vendite: il 300%. I consumatori ricercavano prodotti in grado di aumentare il livello delle difese immunitarie. I guanti che formano un gonnellino che riprende quello leggendario di Joséphine Baker, i guanti che avvolgono il seno, che fanno la cresta e oltre ad indossarli sulle mani fuoriescono anche dalle scarpe. Con la stessa ironia Marta gioca con le boccette dell’alcool e le bustine dei disinfettanti in una posa da equilibrista come a mantenere le distanze dagli altri. Nella seconda settimana di marzo dell’anno maledetto il consumo di alcool e disinfettanti cresce del 240%. Arriva ad inventare un abito nuziale con uno degli articoli che ha registrato un raddoppio negli acquisti: la carta igienica! E quanto è fantasioso tutto quel bianco: un vero abito alla Vivienne Westwood! Una cintura di rotoli di carta igienica che morbidamente decorano l’estivo abitino bianco ricamato con ……. E una pettinatura assolutamente vintage con i rotoli di carta vuoti che sembrano bigodini pop. Il tocco del ventaglio e dei guanti e quell’aria ingenuamente seducente rendono l’immagine un piccolo capolavoro di raffinata estetica.

I fondali mutano di colore quando ad esempio deve esibire gli “insettorepellenti” che a maggio, sempre del 2020, erano saliti in vetta alle classifiche di vendita del 230%! Un’accurata messa in scena sull’abito sganciante del giallo insetticida con gli zampironi effetto grandi bottoni che decorano anche la pettinatura verso l’alto come il movimento del fumo che si attorciglia in su quando fuoriesce dal marchingegno. Marta è sempre attenta a mettersi in posa, a fissare se stessa con cura e ricercatezza. Pose eleganti che solamente chi ha fatto esperienza nella danza riesce a creare con tanta semplicità.

L’influenza di artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman – che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi – è evidente seppur con una originalità che pongono Marta all’inizio di un lungo sorprendente percorso che sarà tutto da seguire.

Titolo Moda Pandemica

Fotografie Marta Scavone

Curatela Tiziana Bonomo

Organizzazione Eikon di Gianni Oliva in collaborazione con ArtPhotò

Dove Studio Gianni Oliva, piazza Statuto 13, Torino

Inaugurazione martedì 21 marzo 2023 dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Durata 21marzo – 18aprile 2023 Su appuntamento

Per informazioni tel.: 348 8605091marta.scavone98@gmail.com

 

Casa, 8 torinesi su 10 amanti dell’ordine

Un’attenzione che non solo migliora la vivibilità ma dà risalto alla cura verso
l’estetica e il design.

Nella ricerca di stile e atmosfera, luminosità (67%), arredi (31%) e verde (21%)
sono gli aspetti più curati.

Le tendenze future? Multifunzionalità (33%) e sostenibilità (21%).

Roma, 20 marzo 2023 – Ben 8 torinesi su dieci sono molto attenti all’ordine in casa.

E di questi, se il 35% ne fa una regola del buon vivere quotidiano, il 21% porta questo
impegno a livelli di estrema meticolosità e compie grandi sforzi affinché tutto sia
sempre perfetto e organizzato. Un’attenzione che non solo ne migliora la vivibilità, ma
– senza oggetti fuori posto nei diversi ambienti – aiuta a far percepire la cura verso gli
elementi estetici, di stile e design.

Lo rileva l’Osservatorio Sara Assicurazioni*.
Gli abitanti di Torino dichiarano infatti una grande attenzione all’estetica degli
ambienti e all’organizzazione degli spazi secondo il proprio gusto e personalità: in
questa ricerca di stile e di atmosfera, gli aspetti più curati sono la luminosità (67%), gli
arredi (31%), le tinte di pareti e pavimenti (23%) e il verde (21%). La cura dei dettagli
si spinge fino ai quadri (13%), alle librerie (13%) e alla scelta di diffusori di fragranze
(10%).

Lungi dall’essere fattori puramente esteriori, stile e design sono anzitutto elementi
propedeutici al benessere tanto che il 37% dichiara di sentirsi meglio in una casa
ben arredata. Anzi, loro compito è anche rendere l’abitazione più accogliente. In
questo senso, l’ambiente che i torinesi amano (e curano) di più è la cucina (23%).
E guardando al futuro? Negli orientamenti dei torinesi spicca la multifunzionalità (33%),
ovvero la creazione di ambienti adatti a diversi scopi. Uno spazio sempre maggiore sarà
dato alla sostenibilità (21%).

Investire in un immobile tuttavia comporta anche timori, dall’eventualità di danni
domestici (38%) a possibili tentativi di furto (33%), al deterioramento della casa
stessa nel tempo (23%) fino al rischio di eventi naturali e atmosferici anche intensi
(13%). Di fronte a questo, un torinese su tre (31%) considera oggi essenziale
investire in una polizza assicurativa che protegga la casa in modo efficace e
completo.

“L’attenzione anche agli elementi di estetica e design della propria casa è uno dei fattori
che concorrono a creare l’importante significato che questo bene ha da sempre per gli
italiani” – commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer
Relationship di Sara Assicurazioni – “Una polizza assicurativa è una soluzione
efficace che permette di tutelare l’investimento, sia contro il furto sia verso i più diversi
tipi di rischi che possono riguardare tanto l’immobile quanto le persone che ci vivono
all’interno”.

*Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, genere ed area
geografica

Le Parfum. Quel Plaisir!

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Domenica 19 marzo

Per Life, istantanee di vita di corte, uno spaccato di vita sulla cura del corpo e il profumo a corte

 

 

La corte in epoca barocca, attenta all’eleganza e alla cura dell’aspetto, non si lavava ma si “cosmetizzava”: al mattino l’acqua rinfrescava mani e viso ma si ignorava il resto del corpo. Descrivendo la toeletta del Re Sole, il duca di Saint-Simon ricorda solo l’abitudine di lavare le mani con dell’alcol di vino. Per ovviare agli umori del corpo si usavano le spugnature o, al limite, le frizioni con un panno bianco, seguite dalla purificazione tramite applicazione di unguenti aromatici.

L’importanza del profumo a corte è il tema di Life, istantanee di vita di corte che domenica 19 marzo farà rivivere uno spaccato di vita ricostruito il più fedelmente possibile. Dalle 10 alle 18.30 si scoprirà la vita a palazzo di una corte dedita al loisir, tra grandi battute di caccia e nozze regali, e a una singolare cura del corpo. Alle 15.45 è in programma la visita tematica di approfondimento “Igiene e cura del corpo tra XVIII e XX secolo”.

L’evento è realizzato in collaborazione con l’associazione Le vie del Tempo e Muses – Accademia Europea delle Essenze di Savigliano.

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Domenica 19 marzo

Le Parfum. Quel Plaisir!

Dalle 10 alle 18.30:

Life, istantanee di vita di corte, compreso nel biglietto di ingresso

Ore 15.45:

Visita tematica “Igiene e cura del corpo tra XVIII e XX secolo”

Durata della visita: un’ora circa

Prezzo della visita guidata: 5 euro, oltre al costo del biglietto

Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto; gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011.6200634stupinigi@info.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Passeggiata nel parco del Castello di Miradolo per la Festa del Papà

“EnjoyBonTon”, a lezione di stile da Cristiana Ferrini

Se vuoi infrangere le regole devi conoscerle”. Questo è il leit motiv di “EnjoyBonTon”, i corsi nati dalla mente eclettica e geniale di Cristiana Ferrini, creative designer con anni di esperienza professionale nella moda e negli eventi.

Sono corsi privati tenuti da consulenti di stile, bon ton, immagine, hobby e fashion; ma orchestrati in chiave contemporanea e dedicati a chi ha voglia di migliorarsi, mettersi in gioco e arricchire il proprio bagaglio di conoscenze.

Cristiana è figlia del capitano del Toro Giorgio Ferrini, un’autentica leggenda per chi ama il calcio, ed è cresciuta in mezzo alle buone maniere e al bello, ma l’ordine le è arrivato in dotazione con il Dna. Basta affacciarsi a casa sua per restare avvolti nell’armonia architettata con gusto, spazi eleganti e funzionali, una personalità alla quale ispirarsi. Insomma: un marchio di fabbrica che pochi fortunati hanno. Questo giusto per dirvi chi è il patron dell’iniziativa, e l’abbiamo incontrata per voi.

 

Come è nata l’ idea e qual è la sua filosofia?

E’ un sogno che avevo nel cassetto da tempo ed ora sono riuscita a concretizzarlo. Ho selezionato e unito un gruppo di persone che stimo, con le quali c’è sinergia, ed hanno aderito al progetto con grandissimo entusiasmo. Siamo una bella cordata al femminile, aperta però anche agli uomini.

Sono corsi che ci si può regalare per migliorarsi, mettersi in gioco, arricchirsi.

Centrale è la gestione della casa e degli eventi che può ospitare; con ampi spazi dedicati anche a come si facevano gli antichi mestieri e alla maestria delle nostre nonne. Potrebbero essere momenti di relax, ritagli di tempo piacevoli.

 

Possiamo dire che la perfetta gestione del nido domestico è qualcosa che lei ha nel sangue?

Si, perché fin da ragazzina ho sempre frequentato corsi di bon ton. Per esempio “Al Melograno”, in Piazza Vittorio, mi ero iscritta non solo al corso di cucina ma pure a tutti gli altri; dalla mise en place a come creare un centrotavola, passando per ricami, uncinetto e tanto altro.

Ho imparato moltissimo anche dalle nonne e da mia mamma; se le vedevo stirare una camicia volevo sapere come farlo nel modo migliore. Praticamente sono sempre stata predisposta a questo: come si organizza un guardaroba, il cambio degli armadi, come fare i letti, le lavatrici e i segreti per smacchiare i capi di abbigliamento. Le amiche mi chiamano per rimediare a qualche disastro su un pigiama di seta o altro. La mia è una vera passione.

 

Come è passata dal sognare al fare?

E’ durante il lock down che ho pensato di creare un punto di riferimento a Torino e l’ho trovato in tre location. Alle “Tre Madame” in Piazza Paleocapa 1, dove saremo ospitati da Aline e Guendalina Nomis di Pollone; nell’appartamento sabaudo di via “Po Venti5” di Elena Tabacco; e nella splendida cornice del “Giardino Segreto” di Cristiana Ruspa in via Mancini.

 

Chi insegnerà e quale sarà il suo ruolo?

Io ho fatto nascere il progetto e tengo le fila della cordata, sarò sempre presente, affiancando gli altri esperti. Poi ho i miei corsi di bon ton e “La Mise en Place” perché di fatto sono il mio sapere. Ma rivisito tutto in chiave contemporanea, tenendo conto dei cambiamenti e delle evoluzioni al passo con i ritmi odierni. Avrò anche la preziosa collaborazione di Roberto Minoli di “Cadorna 7”.

 

Una carrellata sui corsi?

Bananna Kitchen insegna a cucinare e creare momenti conviviali con amiche e amici. Uno dei suoi primi corsi di cucina è “Chic Ape” per aperitivi in casa, di successo ed eleganti.

La garden design Cristiana Ruspa, che disegna giardini e parchi, ci aiuta a seminare e coltivare anche piccoli spazi di verde che, se studiati nel modo giusto, possono trasformarsi in piacevolissimi angoli di benessere.

La fashion style Irina Bushueva ci accompagna nel mettere in gioco la nostra immagine, partendo dalla nostra fisicità e da come ci vestiamo. Perché magari intuiamo che potremmo migliorare, ma non sappiamo come. Guidate da lei potremo scoprire di sentirci a nostro agio con nuovi look più donanti e capaci di valorizzarci al meglio.

Sempre per l’arte di ricevere, c’è il corso di Martina Scalzo che è una tè somellier e svela tutto quanto riguarda il prezioso infuso e come servirlo.

Crochet Mon Amour” è il titolo delle lezioni di Antonella Manolino – Uncinella; dai corsi per principianti che non sanno tenere in mano l’uncinetto, a quelli più avanzati per chi l’arte la possiede già. Tutto, ovviamente, in modo smart che nulla ha a che vedere con i tutorial online; perché alla fine dei suoi incontri avrete imparato come realizzare berretti o quello che desiderate

Interessante anche il “Burraco Style”: prevede corsi base e avanzati, tenuti da Adriana Siniscalchi, Arbitro Nazionale Federale Gold che, in modo professionale ma con stile divertente e conviviale, insegnerà come abbinare il gioco ad un tè o un aperitivo .

 

Come sono articolati i corsi e quanto durano?

La maggior parte si svolgerà in un unico appuntamento di 3 ore, il martedì pomeriggio. Per altri corsi, come il burraco e il crochet, che richiedono più lezioni, gli incontri saranno almeno 4.

 

So che lei ha già in mente altre idee…

Stanno prendendo forma i corso emozionali che saranno ospitati in via “Po Venti5”. Dal mese di aprile è in programma “Le Pietre preziose” tenuto dall’esperta di gioielli Elena Tabacco, affiancata dal gemmologo Roberto Galfrè e dal Sailor Managering Preziosi Pierluigi Galfrè.

Illustreranno nascita, storia passata e presente di questo magico mondo. Ma c’è di più. Sarà anche possibile valutare i gioielli ereditati che conserviamo nei nostri scrigni, studiare come rinnovarli e rimontarli dando vita a creazioni nuove e personali.

Sono al via il corso di “Lettura energetica” tenuto da Cristina Molè, councelor in psicosintesi e facilitatrice in costellazioni familiari; un corso di closet organizer “Come dentro-così fuori”, ovvero un viaggio in prospettiva per imparare a liberarsi del superfluo, dove insegneremo a ricollocare i nostri armadi in modo divertente.

E non ultimi, “Galateo 4 zampe” il bon ton per chi ha cani e gatti; corsi di Armocromia, e sul Feng Shui.

 

Le iscrizioni sono aperte, quando partiranno i corsi?

Già dalla prossima settimana e si terranno tutti i martedì; alcuni forse anche al sabato pomeriggio. Dureranno fino ai primi di giugno e riprenderanno a inizio settembre. Abbiamo pensato a un massimo di 10 partecipanti per corso e la programmazione verrà comunicata e costantemente aggiornata sui social, Facebook e Instagram @enjoybonton .

 

Secondo lei perché le ragazze più giovani potrebbero essere interessate a “EnjoyBonTon”?

Sono convinta che le donne di domani, per la frenesia dei ritmi odierni e la nuova praticità nel gestire la casa, non hanno tante nozioni di base, che invece sono fondamentali ed utili.

 

La formula vincente dei vostri corsi?

Che sono tenuti in chiave contemporanea. Perché le regole di base restano, poi molti aspetti sono cambiati. Il gusto non lo puoi vendere, lo stile invece si può imparare!

Laura Goria

 

Per informazioni: cristiana@enjoycom.it

Instagram e Facebook: @enjoybonton

Gatti e conigli, morbida tenerezza in mostra

Sarà un weekend di morbida tenerezza quello del 18 e 19 marzoal Peraga Garden Center di Mercenasco (TO).

Decine di Gatti British Shorthair e Conigli Minilopdell’allevamento degli Arduini di Salussola di Domenico Massimo Petraro animeranno gli spazi del garden center, per una dolce mostra… a quattro zampe!

Celebri per il loro carattere socievole e pacato, i gatti della razza British Shorthair hanno una struttura compatta e arrotondata, il pelo spesso e fitto, sono dolci, bellissimi ed estremamente pazienti, ideali per le famiglie con bambini.

La razza di conigli Minilop, molto particolare e poco diffusa in Italia, è caratterizzata da esemplari con le orecchie rivolte verso il basso, il muso compatto, la fronte bombata e un peso che non supera mai 1,6 kg.

Al Peraga Garden Center sarà possibile conoscere British Shorthair vincitori di gare europee e mondiali, scoprire ed adottare coniglietti Minilop e chiedere informazioni, curiosità e consigli agli esperti dell’allevamento Arduini, dal 2000 punto di riferimento per gli amanti degli animali.

PERAGA GARDEN CENTER

Via Nazionale, 9 Mercenasco (TO)

0125/665505

www.peraga.it

Aldi e Fondazione Veronesi insieme per “Io vivo sano”

ALIMENTAZIONE E MOVIMENTO. DEDICATO ALLA SENSIBILIZZAZIONE DEGLI STUDENTI A FAVORE DI UNO STILE DI VITA SALUTARE 

 

·       Dal 6 al 31 marzo ALDI e Fondazione Umberto Veronesi rinnovano l’impegno nel progetto educativo rivolto alle scuole primarie e secondarie di I grado nell’intento di sensibilizzare le nuove generazioni a favore di una dieta sana ed equilibrata

·       L’iniziativa vedrà il coinvolgimento di 1.700 studenti tra Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto attraverso un ciclo di laboratori dedicati alla prevenzione primaria

·       Il progetto è parte del programma di ALDI “Oggi per domani” che stabilisce i principi e le azioni dell’azienda volte a garantire uno sviluppo sostenibile per l’ambiente e per la società del futuro

 

ALDI, parte del Gruppo ALDI SÜD, realtà multinazionale di riferimento della Grande Distribuzione Organizzata tra i più importanti operatori mondiali, rinnova per il secondo anno consecutivo la collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi nell’ambito del progetto “Io Vivo Sano – Alimentazione e Movimento”. L’iniziativa, che si propone di sensibilizzare 1.700 studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado a favore di uno stile di vita salutare, si svilupperà dal 6 al 31 marzo in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.

Obiettivo del ciclo di laboratori ideati da Fondazione Umberto Veronesi con il supporto di ALDI è quello di istruire sull’importanza della prevenzione primaria attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata, stimolando i giovani a perseguire scelte responsabili in materia di salute già a partire dall’età scolare. Un approccio in linea con i principi CR fondanti di ALDI che, sin dal suo arrivo in Italia, si impegna a garantire uno sviluppo sostenibile per l’ambiente e per la società del futuro.

Inoltre, insieme a Fondazione Umberto Veronesi, ALDI intende supportare i docenti italiani nell’insegnamento di tematiche scientifiche volte ad avvicinare i giovani al mondo della ricerca, evidenziando la rilevanza della scienza per il benessere della società.

“La correlazione tra benessere e salute è legata a doppio filo al carrello della spesa: scelte consapevoli ci permettono di restare in salute e prevenire le patologie sin dalla giovane età, un messaggio di cui vogliamo farci portavoce al fianco della Fondazione Umberto Veronesi. Per il secondo anno consecutivo siamo dunque lieti di supportarli nella diffusione di una cultura della salute, a favore di un futuro migliore a partire dai piccoli gesti del quotidiano” ha dichiarato Michael Gscheidlinger, Country Managing Director Italia.

“Da sempre Fondazione è impegnata non solo nel finanziamento alla ricerca scientifica d’eccellenza, ma anche nella realizzazione di progetti di divulgazione dedicati soprattutto ai giovani, affinchè diventino adulti consapevoli e responsabili. Grazie al prezioso e rinnovato supporto di ALDI potremo continuare con questo nostro impegno, che siamo convinti sia necessario per le generazioni di oggi e di domani” – ha affermato Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi.

Il supporto offerto a Fondazione Umberto Veronesi per il progetto “Io Vivo Sano – Alimentazione e Movimento” si inserisce nel percorso di responsabilità sociale d’impresa di ALDI “Oggi per domani” che stabilisce i principi e le azioni dell’azienda per garantire uno sviluppo sostenibile per l’ambiente e per la società del futuro. La mission aziendale si propone infatti di supportare i consumatori nel migliorare il proprio benessere anche attraverso il carrello della spesa, scegliendo prodotti che apportino dei reali benefici per la salute. Un approccio in linea con gli obiettivi di Fondazione Umberto Veronesi e a favore della sensibilizzazione delle nuove generazioni verso abitudini di consumo più sane.

 

La Sardegna on the road con una bicicletta e un ukulele

Fiab Torino Bike Pride ha il piacere di presentare insieme all’autore e musicista Sebastiano Dessanay il libro “377 project. La Sardegna on the road con una bicicletta e un ukulele” (edito da Touring Club Italiano), che racconta il viaggio in bicicletta attraverso tutti e 377 i comuni della Sardegna del musicista.
Un viaggio che è durato 14 mesi, un comune al giorno. Un progetto visionario – sportivo, sociale, artistico e antropologico – fatto di luoghi, musica e persone.
Dialogherà con lui Elisa Gallo.

DOVE E QUANDO
Sabato 18 marzo, ore 20
Casa del Quartiere di San Salvario
Via Oddino Morgari, 14 – Torino
Ingresso Gratuito

 
Info

Vellutata di zucca “light”

La  deliziosa zucca dal colore e gusto inconfondibile si presta a preparazioni leggere, nutrienti e delicate. Vi propongo una zuppa senza grassi, ma ricca di sapore.

Ingredienti

1 kg. di zucca
2 patate medie
100gr. di riso
50gr. di parmigiano grattugiato
Sale, pepe, erbe aromatiche e spezie a piacere
Olio evo

Decorticare la zucca, pelare le patate, lavare il tutto e cuocere a vapore conservando l’acqua di cottura. Cuocere il riso, scolare e tenere da parte. Passare al setaccio le verdure, insaporire con il parmigiano, sale, pepe, automatizzare a piacere (rosmarino, zenzero, noce moscata), aggiungere il riso e l’acqua di cottura della zucca. Servire calda con un filo di olio crudo.

Paperita Patty

Il caffè sospeso, tradizione e solidarietà

Non si hanno notizie certe di come sia nata questa azione gentile e solidale, questo semplice gesto di amicizia e calore nei confronti dell’umanità, quel che è certo invece è che il suo valore attualissimo è riconosciuto e adottato in diverse parti del mondo

Lo scrittore Riccardo Pazzaglia scriveva di una tradizione che nasceva a Napoli tra amici generosi che al momento del conto pagavano un doppio caffè, pur avendone consumato uno solo,  dicendo al barista di tenere il secondo in sospeso, magari per chi non poteva permetterselo.

Luciano De Crescenzo gli ha dedicato persino  un libro dove racconta di questa usanza partenopea, che è anche una filosofia di vita. “Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo”. “E’ come offrire un caffè al resto del mondo” scriveva.

In ogni caso, trascurando i particolari sulla sua origine, il caffè sospeso  è sicuramente una bella manifestazione di solidarietà, con paternità tutta italiana, che, benché abbia il vestito di una piccola azione, è un forte simbolo di altruismo, di speranza e di sostegnosociale. Come abbiamo visto in precedenza, parlando per esempio di problematiche significative come il degrado urbano, affrontare tematiche importanti partendo da ciò che ci appartiene o aiutando chi vediamo in difficoltà proprio con i nostri occhi è una maniera concreta ed efficace per combattere quei problemi che spesso ci sembrano troppo grandi e lontani per essere trattati.

Passeggiando per le vie della nostra bella città, come in giro per tutta la nostra penisola, è consueto, entrando nei locali o passandoci semplicemente davanti, vedere contenitori dedicati a questo caffè solidale ed essere complici di questa azione benevola è facilissimo, basta lasciare qualche moneta e andare via, anonimamente responsabili di una bella opera.

Il 10 dicembre , grazie alla Rete del Caffè Sospeso che la promuove , è la giornata del  ‘O cafè suspiso, che nasce con l’obiettivo di estendere il più possibile questa bella consuetudine che è felicemente in uso anche in altri paesi come la Spagna, il Canada, la Francia, la Bulgaria, la Finlandia, la Russia, il Belgio e l’Argentina.

A noi che conduciamo una vita normale, dove il significato di normalità assume sempre più quello di straordinarietà, compiere una azione così piccola non costa nulla, per coloro che la ricevono invece, soprattutto se le loro possibilità sono scarse e la loro vita difficile, diventa un dono importante che può cambiare una giornata buia in una con po’ di fiducia in più nel genere umano.

 

Maria La Barbera