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Lavastoviglie, tergicristalli e Baci Perugina? Li hanno inventati le donne

 

Figure straordinarie che con le loro “creature” hanno cambiato la storia di tutte e tutti.

Nonostante le loro scoperte abbiano determinato un cambio di rotta  per milioni di persone, non si parla mai abbastanza di quelle donne che grazie alle loro scoperte hanno messo in atto diverse rivoluzioni nei costumi della societa’ contemporanea. Non e’ retorica di genere, ma semplicemente una considerazione che va a supportare l’ipotesi secondo cui le donne per conquistare spazio nelle varie collettivita’ hanno dovuto combattere senza armi pari.

Tra le ideazioni raccontate in questo articolo molte, per cultura e per credenza, saranno state attribuite sicuramente a degli uomini, tuttavia non e’ cosi, e questo conferma che non esistono cose idee e genialita’ divise in base al sesso e ogni essere umano puo’ mettere a disposizione la propria intelligenza a servizio di tutti. 

Un primo caso e’ quello di Mary Anderson che ha inventato il tergicristalli meccanico. Dopo aver sperimentato, infatti, le copiose nevicate di New York che la costringevano a scendere dall’auto ogni volta che doveva pulire i vetri dalla neve, si e’ convinta che il problema dovesse essere risolto  e invento’ un meccanismo che con una leva posizionata internamente alla macchina faceva muovere una stecca di gomma sul vetro anteriore il cui brevetto fu depositato nel 1917; in seguito, sempre una donna, Charlotte Brigwood,  fece diventare automatico questo strumento, divenuto irrinunciabile, superando in efficienza il precedente.

A Josephine Cochrane  invece dobbiamo tutta la nostra gratitudine per aver dato vita alla lavastoviglie. Questa signora ingegnosa, una ricca aristocratica che dava molte cene nella sua casa, un giorno si accorse che le sue stoviglie si stavano rovinando a causa dei continui lavaggi, cosi’ si industrio’ e creo’ una macchina, brevettata nel 1886, che attraverso delle pompe, azionate manualmente,  introduceva al suo interno getti d’acqua capaci di detergere piatti, bicchieri e tutto il resto. Josephine, in seguito al successo della sua idea, fondo’ l’azienda  Garis-Cochran Dish-Washing Machine Company, ora di proprietà della Whirlpool Corporation.

E i Baci Perugina? Ebbene si’ anche qui c’e’ l’estro di una donna, una italiana: Luisa Spagnoli, la stilista, che prima del matrimonio con Annibale Spagnoli era Luisa Sergentini. Nel 1909 rilevo’ una drogheria che divento’ il laboratorio  Perugina che fondo’ insieme a Buitoni. Nel 1922 Luisa inventò un cioccolatino fatto con la granella di nocciole e un cuore di gianduia chiamato in un primo momento “Cazzotto” perche’ simile alla nocca di una mano; Giovanni Buitoni in seguito lo ribattezzò come  “Bacio Perugina” quello al cui interno si trovano pensieri e citazioni.

Caresse Crosby , invece, libero’ le donne dai rigidi corsetti fatti di ossa di balena, scomodi, dolorosi e anche poco etici considerando il tema della violenza sugli animali. Mary Phelps Jacob (il vero nome della Caresse) si cuci’ da sola il suo primo reggiseno, utilizzando dei fazzoletti di stoffa e del filo, in occasione di un ballo a cui doveva partecipare indossando un vestito la cui linea veniva alterata dal corsetto che avrebbe dovuto portare. Nel 1914 la sua invenzione fu iscritta nel registro dei brevetti arrivando senza rimpiazzi  fino ai giorni nostri in diverse e funzionali versioni.

Ve li ricordate, poi, i lunghi pomeriggi a giocare a Monopoli, bene anche qui la protagonista e’ una donna e precisamente da Elizabeth Magie Phillips che nel 1903, inspirandosi al Landlord’s Game, invento’ il tanto famoso e amato gioco da tavolo. Questo passatempo in realta’ nacque con un fine didattico, ovvero spiegare come mai i ricchi lo diventano sempre di piu’ mentre i poveri diventavano sempre piu’ poveri. Nel 1910 la Parker Brothers pubblicò il suo gioco e, 30 anni dopo, mise sul mercato il Monopoly, creato da Charles Darrow, che, al contrario purtroppo, premiava i monopoli piuttosto  che contrastarli, stesso gioco con diverso obiettivo ludico-sociale.

Tante altre donne si sono ingegnate e  hanno variato in positivo il corso della storia e delle nostre abitudini: Bette Nesmith Graham con il bianchetto per correggere gli errori di scrittura o dattilografia, Tabitha Babbitt attraverso la progettazione  della sega circolare (che pero’ non pote’ brevettare), Anna Connelly con la sua scala antincendio, Lyda Newman con la creazione della spazzola di setole (non animali) adatta ai diversi tipi di capelli.

Nonostante le loro scoperte e quelle di tante altre donne siano rimaste talvolte all’ombra rispetto a quelle portate alla luce dagli uomini, l’importanza delle loro  idee ha modificato per sempre usanze, consuetudini e  costumi , ha favorito il comfort riducendo  la fatica e   migliorando la qualita’ di molte  vite.

Proprio in questo momento molte altre donne sono a lavoro per il bene comune e per il progresso, ci auguriamo che il loro sogno e le loro abilita’ siano apprezzate e riconosciute in un’ottica e con un approccio di parificazione, in una prospettiva di totale equilibrio di genere.

MARIA LA BARBERA

Il corpo è il guanto dell’anima: il Metodo Consapevole di Michela Calandretti

In un’epoca in cui il benessere viene spesso trattato come un insieme di tecniche isolate, Michela Calandretti propone un ritorno all’essenza: una connessione autentica tra mente e corpo, guidata da ascolto, consapevolezza e movimento. Psicologa, imprenditrice e fondatrice del Metodo Consapevole, Michela ha creato un approccio unico che affonda le sue radici nella filosofia della Eudaimonia, l’arte di vivere bene coltivando l’equilibrio tra emozioni, pensiero e fisicità.
Cresciuta in una famiglia numerosa e arricchita da esperienze nel mondo sportivo e nei villaggi turistici Valtur, Michela ha sviluppato fin da giovane una sensibilità particolare per il linguaggio del corpo. “Il corpo racconta ciò che le parole non dicono“, sostiene. E proprio da questa intuizione nasce il Metodo Consapevole: una forma di psicologia del movimento che non si limita all’osservazione, ma stimola la trasformazione personale, un gesto alla volta.
Nel Metodo Calandretti, ogni esercizio è pensato come un atto di cura: si lavora sulla postura, sulla percezione, sugli organi interni, ma anche e soprattutto sulla storia unica che ogni persona porta con sé. Si tratta di un approccio integrato, empatico e scientificamente fondato, che unisce psicologia clinica, neuroscienze, educazione fisica e ascolto interiore.
Oggi Michela porta il suo metodo anche all’interno dell’Ordine degli Psicologi, con un messaggio forte e chiaro: la psicologia deve evolversi, includere il corpo, e diventare esperienza vissuta. Secondo lei, lo psicologo del futuro è una figura presente, vitale, capace di incarnare il benessere che propone agli altri.
Per conoscere meglio la sua visione e il cuore del suo lavoro, l’abbiamo intervistata.
 
1. In cosa consiste brevemente il Metodo Consapevole (MC)?
 
 Il Metodo Consapevole è un approccio integrato che unisce psicologia e movimento per risvegliare la consapevolezza profonda di sé.
È la capacità di sentire chi sei, dove vuoi andare, e come il tuo corpo può guidarti in questo percorso. Attraverso l’ascolto dei sensi, della percezione e degli organi, il metodo invita a un dialogo autentico tra corpo e mente.
È una psicologia del movimento che non si limita a osservare, ma agisce, stimola, trasforma. Ogni esercizio è un atto di cura, ogni gesto un passo verso l’equilibrio.
 
2. Perché hai deciso di portarlo all’Ordine degli Psicologi?
 
Perché credo profondamente che la psicologia, oggi, abbia bisogno di rinnovarsi.
 
Le neuroscienze ci hanno aperto nuove strade: non basta più la sola relazione verbale, serve attivazione, esperienza, corpo. Il benessere non nasce da una tecnica isolata – che sia yoga, corsa o nuoto – ma da un equilibrio quotidiano, da un movimento consapevole che diventa stile di vita.
 
Anche solo venti minuti al giorno di esercizio fisico, come lavarsi i denti, possono cambiare la nostra salute mentale e fisica.
 
Lo psicologo del futuro, secondo me, deve partire da sé: se si prende cura del proprio corpo, potrà trasmettere salute, vitalità e presenza ai suoi pazienti. È questo il messaggio che voglio condividere con i colleghi.
3. È possibile avere un colloquio personale con te? Dove ti si può raggiungere?
Sì, ricevo nel mio studio in Via Giovanni Antonio Amadeo 4, angolo Corso Moncalieri, a Torino.
 
È uno spazio intimo, pensato per accogliere poche persone alla volta, dove ogni percorso è costruito su misura, come una ricetta sartoriale.
 
Per chi desidera incontrarmi, si fissa un colloquio conoscitivo: è un’occasione per esplorare insieme il proprio cammino verso il benessere consapevole.
Con il suo Metodo Consapevole, Michela Calandretti offre molto più di un approccio terapeutico: propone una filosofia di vita. Una strada concreta verso la presenza, la vitalità e l’autenticità, dove il corpo non è un semplice contenitore, ma uno strumento vivo e intelligente che ci accompagna ogni giorno, nel nostro modo di pensare, sentire e amare.
Per chi è alla ricerca di un nuovo modo di stare bene — profondo, umano e duraturo — questa potrebbe essere una porta da aprire.
Chiara Vannini
📍 Contatti
Studio Calandretti
Via Giovanni Antonio Amadeo 4 (angolo Corso Moncalieri)
Torino

“Curvy Special Days”, un evento per scoprire il Metodo SenzaTaglia

Tutte le donne desiderano che il giorno del loro matrimonio sia indimenticabile. E vogliono
apparire radiose. L’abito che indossano deve essere perfetto.
Tutto questo, per chi è curvy o comunque ha una fisicità “non standard”, è spesso quasi
impossibile da realizzare.
Una donna che non indossi una taglia “moda”, o che abbia forme fuori dai canoni, ha poche (o
nessuna) possibilità di provare il proprio abito, e deve accontentarsi. O arrangiarsi.
La rivoluzione “body positive” delle designer di Sposa Curvy scardina queste convenzioni: non
esistono “spose sbagliate”, perché non sono le forme che devono adattarsi al vestito ma l’esatto
contrario.
Il prossimo weekend a Torino (venerdi, sabato e domenica 26, 27 e 28 settembre in corso Vittorio
Emanuele II 32, presso Atelier Rosalba Gabrielli) si terranno i “Curvy Special Days”, un evento
per scoprire il Metodo SenzaTaglia di Sposa Curvy, che si ripeterà in varie città italiane fino a fine
anno.
Durante queste giornate, le partecipanti saranno assistite da una figura professionale creata e
formata dal brand, la Curvy Specialist, che darà loro consigli, supporto nella scelta del modello
perfetto per le loro fisicità, che le affiancherà anche dal punto di vista psicologico per esaltare
ogni bellezza e unicità.
La moda dovrebbe essere inclusiva, e Sposa Curvy incarna questo principio nella propria
modellistica, che abbraccia la varietà delle forme femminili: viene trasmesso un messaggio forte,
cioè non esiste una misura unica di bellezza, non ci sono corpi che valgono più di altri, e ogni
donna merita di sentirsi incredibile nel giorno del suo matrimonio”.
“Da sempre siamo attente e vicine alle esigenze delle nostre clienti – afferma Cinzia Pizzichini,
founder del brand e ideatrice del Metodo senza Taglia Sposa Curvy – Per questo abbiamo creato i
“Curvy Special Day”, per seguirle e consigliarle insieme alle consulenti degli atelier, formate
sulll’utilizzo del nostro metodo”.
“Molte ragazze temono di dover scegliere il proprio abito da sposa solo guardando modelli di
misure più piccole, per poi solo immaginare come sarà il loro abito, o di accontentarsi della prima
taglia giusta che riescono ad indossare – prosegue Francesca Salvatorelli, designer Sposa Curvy
– Il timore di essere derise o giudicate, fa rimandare la scelta e le fa sentire insicure e
inappropriate, e questo è proprio ciò che gli eventi “Curvy Special Day” vogliono evitare, dando
ad ogni sposa la possibilità di sentirsi bella e speciale al di là della taglia che indossano”.
Per info: tel. info@sposacurvy.com

Microturismo, viaggiare sostenibile

Destinazioni vicine, mete poco conosciute, valorizzazione delle economie locali.

Lo praticano in molti per questioni di tempo, per ragioni economiche, ma anche per non seguire le masse: è il microturismo una tendenza decisamente in crescita. È l’espressione di un interesse verso destinazioni vicine, che cambia la relazione tra il turista e le mete che visita e che da’ un nuovo senso al peregrinare per svago. Visitare piccole località, gioielli sconosciuti offre al turismo un nuovo volto che rispecchia il concetto di un ritrovato utilizzo del tempo, più dolce, che consente di annullare la frenesia del dover vedere, per credere di viaggiare veramente, troppe attrazioni e male: vince, dunque, la qualità, la bellezza di ridotte dimensioni e il relax. Ma quali sono le caratteristiche e i vantaggi del micro turismo?

Sicuramente questo e’ un modo di viaggiare sostenibile che promuove un turismo a basso impatto ambientale, rispettoso delle risorse naturali e culturali e sostiene le piccole imprese, agriturismi e artigiani, contribuendo alla crescita economica delle comunità. Un’altra prerogativa è data dalla qualità del viaggio: i visitatori possono vivere momenti unici lontano dalle folle, dalle file e da tutte quelle situazioni che possono trasformare una vacanza in un tormento da cui, talvolta, ci si deve riprendere. Lo scambio culturale ha una dimensione diversa, si possono visitare piccole cantine, ammirare siti non troppo noti ma carichi di significato e di arte, conoscere piccole comunità con tutte le loro tradizioni, dalla enogastronomia all’artigianato, dalle consuetudini d’altri tempi alla conoscenza del folclore, dei miti e delle leggende. I benefici non sono solo socio-culturali o economiche, infatti la pratica di questo tipo di turismo, riparato e lento, consente la crescita personale, sviluppa più facilmente l’empatia nei confronti di realtà ridimensionate dove ogni cosa ha una differente concezione di realta’, meno attuale forse, ma autentica. È certamente meraviglioso andare dall’altra parte del mondo a vedere luoghi esotici, spiagge sconfinate e conoscere culture completamente diverse dalla nostra, a volte rappresenta un sogno, ma l’immersione in luoghi dove si vive e si respira l’aria della ricca semplicità e della meraviglia in scala ridotta è un altro desiderio che in molti hanno riconsiderato e che stanno perseguendo.

Laboratori, corsi di artigianato o enologia, inoltre, sono altre attività che arricchiscono ancora di più il “micro” turismo; e’ come accedere all’interno di un mondo vicino, ma anche lontano dalla routine e dalle abitudini quotidiane, dove lo scambio assume un valore diverso, misurato, appassionato. Questa attività in costante crescita permette poi di preservare e mantenere parte della nostra arte e della nostra cultura altrimenti poco attenzionate e quindi mal curate.

Il microturismo, dunque, affronta e vince diverse sfide; restano da perfezionare le infrastrutture o crearne di nuove e adeguare le strutture alla crescita di questa attività perché’ questa modalità di viaggiare rappresenta una valida alternativa per il futuro del settore turistico. Qualche dato?

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2023 l’Italia ha raggiunto un nuovo record storico con oltre 447 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, superando i livelli pre-pandemici del 2019. Il Nord-Est dell’Italia si conferma la ripartizione geografica preferita dai turisti, con 176,2 milioni di presenze, pari al 39,4% del totale nazionale. Di queste, oltre 100 milioni sono attribuibili a turisti stranieri.

Maria La Barbera

Silvia Accardo, torinese in finale a Miss Mamma Italiana Evergreen

Silvia Accardo ha  58 anni, ha  una figlia di 18 anni di nome Chiara. E’ sposata da 20 anni con Paolo Valfrè. Abita in Torino, zona Mirafiori sud.  “A maggio 2025 sono stata eletta vincitrice per MISS MAMMA SPONSOR TOP, per  finire direttamente alle finali di Miss Mamma Italiana Evergreen, il cui organizzatore da 32 anni è Paolo Teti, tenutesi il 19-20-21 settembre a Marina di Pisa in cui sono arrivata sul podio.


Sono una impiegata del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e amo leggere, scrivere, e amo comunicare alle donne che per essere gradevoli non c’è età, che tutte ma proprio tutte devono amarsi e trovare sempre il tempo per avere cura di sè. Ho avuto endometriosi e nonostante questo ho avuto una figlia: che sia questo di speranza per altre mamme con questa malattia”, commenta la Miss Torinese.

Monferrato Green Farm: benessere e cura naturale della persona

 DAL 3 AL 5 OTTOBRE 2025 ALLA FIERA NAZIONALE

Dal 3 al 5 Ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm 3°edizione.

Quest’anno la Manifestazione si fregerà del titolo di “Nazionale”, a testimonianza dei tanti espositori che ogni anno giungono anche da regioni esterne al Piemonte oltre a quelli locali e regionali, e riguarda tutte le cinque principali categorie della Fiera.

Si tratta dell’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.

La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.

L’evento è organizzato da D&N Eventi S.R.L. in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, l’Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione dei Comuni del Monferrato e Confartigianato Imprese Alessandria, con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, del Comune di Olivola( Prima Città dell’Olio del Piemonte),della Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Alessandria Asti e la partnership di Enti, Aziende ed Associazioni tra cui Asproflor Comuni fioriti, Confartigianato Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Fai Delegazione di Casale Monferrato, Garden club di Alessandria, Istituto Tecnico Vincenzo Luparia, Ediltecnica Ferrari BK, Vivai Varallo, Marco Marinone Garden Designer, Provera, Occhio con Occhio.

Come tutti gli anni sono ben cinque le aree all’interno della Fiera che si potranno visitare:

Vivai

Area di esposizione e mostra di animali -Area Bimbi-Maneggio

Agricoltura- Fattoria Didattica

Salone delle Eccellenze Alimentari-Ristorante e Birrificio

Benessere e cura naturale della persona

Molte aziende espositrici partecipanti alla Green Farm, frequentano abitualmente Fiere Nazionali importanti del settore, e sono presenti in tutte le cinque categorie della Fiera.

SETTORE BENESSERE E CURA NATURALE DELLA PERSONA:

Un’altra zona di interesse è quella dedicata al BENESSERE e alla cura naturale della persona, infatti, anche qui espositori locali ed extra regionali esporranno prodotti di cosmesi naturale ed olistica, integratori e di altri articoli inerenti al tema.

Tra le importanti realtà che parteciperanno in questo settore si menzionano “Le Asine del Bricco” con tutta la linea al latte d’asina ed integratori, “Swiss Care” cosmesi ed integratori, “DE.NA” Cosmetici” con prodotti di cosmesi, erboristici ed integratori e altre interessanti realtà tutte specializzate nella ricerca e innovazione per il benessere naturale.

Tra i graditi ritorni, sempre per il settore Benessere, si segnala la partecipazione della Scuola di estetica Sidep di Alessandria, importante azienda associata a Confartigianato Imprese Alessandria.

Si ricorda anche che durante la Fiera, sono previsti corsi e laboratori, tra cui uno dedicato all’arte della “pasta” grazie alla presenza dell’Azienda “A Tavola!” al centro del Salone delle Tipicità, laboratori nell’area ed esposizione e mostra animali e all’interno della Fattoria Didattica oltre a conferenze e convegni su temi specifici legati al mondo agricolo e del verde, con la partecipazione di nomi illustri del settore.

Infine si svolgerà un workshop nella mattinata di Sabato 4 Ottobre, dedicato alle diverse tecniche di conservazione e rapresentazione delle specie botaniche.

Nella serata di sabato 4 Ottobre sarà ospite il rinomato gruppo di musica folkloristica “I Melannurca”.

Per avere informazioni sugli eventi scientifici-culturali ed altre iniziative presenti in Fiera, consultare il programma sul sito www.monferratogreenfarm.it (in aggiornamento)

e le pagine social di D&N eventi S.R.L. https://www.facebook.com/deneventisrl/

e Monferrato Green Farm https://www.facebook.com/monferratogreenfarm/

L’ingresso al pubblico è gratuito e a percorso libero.

ORARI:

Venerdì 17:00 – 23:00

Sabato 10:30 – 23:00

Domenica 10:30 – 22:00

SITO WEB

https://www.monferratogreenfarm.it

Per info

D&N Eventi srl

A Chivasso la 30ª Festa dei Nocciolini

 

In programma fino al 28 settembre

Dopo essere stati protagonisti su palcoscenici nazionali e internazionali, i Nocciolini di Chivasso sono tornati idealmente a casa per un’edizione speciale che celebra il trentennale della manifestazione nata nel 1995 grazie all’intuizione di Ascom Confcommercio Chivasso. La 30ª Festa dei Nocciolini di Chivasso, in programma fino al 28 settembre 2025, sta conquistando cittadini e turisti con un calendario denso di eventi, che unisce gusto, cultura, intrattenimento e orgoglio comunitario.
La Festa dei Nocciolini di Chivasso è organizzata dal Comune di Chivasso con Ascom Confcommercio Chivasso, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Camera di commercio di Torino, di Ascom Confcommercio Torino e provincia, dei Maestri del Gusto e del Distretto del Commercio di Chivasso .

Chivasso offre il meglio delle sue eccellenze: i nocciolini e i loro produttori, la mostra-mercato con ben 44 attività commerciali, 20 stand di attività legate al territorio e all’enogastronomia, i ristoranti e i loro menù speciali, i cooking show, la musica, gli spettacoli e gli appuntamenti culturali.
A suggellare questo anniversario è il francobollo celebrativo che Poste Italiane ha dedicato ai Nocciolini, inserendoli nella serie nazionale “Le eccellenze del sistema produttivo e del Made in Italy”. Disegnato da Emanuele Cigliuti, raffigura in una elegante forma rotonda i celebri dolcetti con la foglia e i frutti del nocciolo, richiamo diretto alla Nocciola Piemonte IGP, ingrediente principe della ricetta. Dopo la presentazione ufficiale a Roma nei giorni scorsi, il francobollo sarà protagonista a Chivasso con l’annullo filatelico speciale previsto venerdì 26 settembre alle ore 17.30 al Teatrino Civico.
Il cuore della Festa è rappresentato dalla tradizionale premiazione del Nocciolino d’Oro e del Nocciolino ’d Tola, che quest’anno guarda al tessuto sociale e premia famiglie e gruppi che incarnano i valori della comunità chivassese. Il Nocciolino d’Oro sarà consegnato alla famiglia Iorio, gastronomi da oltre cinquant’anni e titolari della storica bottega Il Buon Gusto. Il Nocciolino ’d Tola andrà invece alle Harlequeens, la squadra femminile di rugby che ha portato Chivasso sul tetto del mondo vincendo il campionato mondiale di Rugby Mixed Ability a Pamplona.
La mobilitazione della città è ancora più evidente grazie al coinvolgimento diretto di ristoranti, bar e locali. Nove ristoranti proporranno per l’occasione il “Menù dei Trenta”, un percorso completo al prezzo simbolico di 30 euro che include l’aperitivo con il vino del territorio, l’Erbaluce. Anche i bar e i locali si uniranno alla festa con proposte a tema ed eventi speciali, trasformando la città in un’unica vetrina del gusto.

Non mancano le collaborazioni con realtà di eccellenza del territorio. Accanto ai produttori di nocciolini, sono protagonisti i Maestri del Gusto della provincia di Torino, i gelatieri del Festival del Gelato Artigianale di Rivara, l’ Enoteca Regionale di Albugnano, il Consorzio dell’ Erbaluce di Caluso e i produttori di mirtilli di Moncrivello, per un racconto corale che unisce dolcezza, sapori e territori.

“I Nocciolini di Chivasso sono uno fra i prodotti identitari del Piemonte che custodiscono l’anima del nostro territorio – dichiara l’assessore al Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca, Peste suina, Turismo, Sport e post-olimpico della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni – La loro forza è nella tradizione: da generazioni vengono realizzati con la stessa cura artigianale e con gli stessi ingredienti semplici e autentici. Eppure, pur restando immutati nel gusto, hanno saputo accompagnare l’evoluzione dei tempi, diventando ambasciatori di una cultura gastronomica che oggi si intreccia con il turismo e con le nuove forme di promozione territoriale. Per la prima volta dopo quindici anni la Regione Piemonte torna ora a finanziare le fiere e sagre legate a prodotti tipici del territorio e strumento della loro promozione: questa Festa non celebra soltanto un dolce, ma una cultura che merita di essere valorizzata e trasmessa, perché i Nocciolini raccontano il Piemonte meglio di tante parole. Sono il simbolo di un’identità che resiste, cresce e sa attrarre sempre nuovi conoscitori ed estimatori, generando crescita sociale ed economica nella comunità di riferimento e visibilità per l’intero territorio regionale di cui sono espressione”.

“La Festa dei Nocciolini è un tributo alla nostra identità e alle vocazioni imprenditoriali che hanno reso Chivasso celebre ben oltre i confini piemontesi – sottolinea il Sindaco di Chivasso, Claudio Castello – I Nocciolini sono piccoli capolavori di gusto che uniscono tradizione e futuro, e questa edizione speciale è un’occasione per celebrare la comunità e rafforzare il tessuto economico locale “.

“Ogni anno la Festa richiama visitatori da tutto il Piemonte e offre una vetrina preziosa alle attività cittadine – aggiunge l’assessore al Commercio e Turismo del Comune di Chivasso Chiara Casalino – Con il francobollo e le nuove collaborazioni vogliamo rafforzare il legame tra cultura gastronomica, turismo esperienziale e commercio di qualità, rendendo Chivasso sempre più attrattiva”.

“Il valore di questa manifestazione va oltre l’aspetto enogastronomico – conclude il presidente di Ascom Chivasso, Carlo Nicosia –È la prova concreta di un’alleanza duratura tra imprese, istituzioni e cittadini. Il francobollo e i premi ai nostri concittadini dimostrano come i Nocciolini siano ambasciatori della nostra città e del suo spirito imprenditoriale”.

Mara Martellotta

Le vostre foto. Torino, il fascino dei giardini

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Torino e dintorni sono ricchi di verde. In questi scatti della nostra lettrice Isotta Meliga tutto il fascino di alcuni dei giardini più belli: dai giardini reali a quelli della Reggia di Venaria, fino al Mercato “Campagna Amica” del venerdì ai Giardini Lamarmora.

In piazza Carignano il ‘Pranzo della Domenica’

 

Nello spazio aulico di piazza Carignano la Città di Torino ha ospitato il suo “pranzo della domenica”. L’iniziativa, promossa dai Ministeri dell’Agricoltura e della Cultura con il supporto dell’Anci, nasce per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e ha visto oggi il coinvolgimento di oltre 5mila Comuni italiani da nord a sud.

A Torino, alle spalle del Palazzo che fu sede del primo Parlamento del Regno d’Italia, si sono dati appuntamento cittadini, tra cui numerosi studenti, personalità della cultura, dello spettacolo, dello sport, del giornalismo mentre chef, ristoranti e trattorie del territorio portavano in tavola piatti tipici per valorizzare la cultura agroalimentare locale.
Una lunga tavola apparecchiata con i piatti della tradizione culinaria piemontese è stata così protagonista della piazza, ricreando quell’atmosfera conviviale e autenticamente popolare del pranzo domenicale in famiglia.

“Siamo davvero molto contenti di aver ospitato questa iniziativa – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – che è stata un’opportunità per celebrare e promuovere le eccellenze enogastronomiche torinesi. La nostra città vanta una tradizione culinaria ricchissima e chiunque arrivi qui per la prima volta ne rimane colpito. È stata l’occasione per gustare queste specialità in un’atmosfera conviviale, contribuendo a sostenere la candidatura della cucina italiana come patrimonio dell’umanità. Sedersi a tavola, a Torino come nel resto d’Italia, non è solo un’abitudine ma uno spazio di condivisione, dialogo e cultura”.

La cucina italiana è patrimonio comune per oltre 60milioni di connazionali che vivono all’estero e di tanti stranieri che si ispirano allo stile di vita italiano. L’iniziativa ha coinvolto anche le sedi delle ambasciate nelle città di Londra, Parigi e New York, dove cibo e tradizioni locali sono stati protagonisti.

In piazza Carignano, il menù è stato curato dal critico e giornalista gastronomico Luca Iaccarino, ideatore di “Buonissima”, e ha portato in tavola pane di Massimiliano Prete e grissini preparati dal panificio Grano, la bagna caoda da bere servita in coppa Martini, iconico piatto del ristorante Casa Vicina, ideato per le Olimpiadi del 2006 e divenuto un must della loro cucina. Poi un giro di antipasti della tradizione piemontese, tra cui le acciughe al verde e l’immancabile vitello tonnato, preparati dai ristoranti Antiche Sere e Scannabue e a seguire gli Agnolotti di Lidia al sugo d’arrosto preparati da Guido Ristorante, mentre per dessert sono arrivati bunet e panna cotta seguiti da caffè e gianduiotti di Guido Gobino.

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