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Le sculture che “vegliano” su Torino

Rappresentazioni allegoriche, simboli, oggetti, animali: 18 sculture che decorano Torino e dintorni, spettatrici immobili della vita cittadina, sono le protagoniste dei racconti di questa antologia in cui prendono vita, interagendo con la realtà o inventandone una tutta loro, facendoci conoscere il loro punto di vista e sollecitandoci a cercarle e scoprirle negli spazi della città.

 

Dalla Fontana dei Dodici Mesi del Parco del Valentino al Mulo con Alpino immortalati nell’Arco monumentale dello stesso Parco, dalle statue tardo ottocentesche a quelle Liberty, fino a Merz, Penone, Cragg, Armando Testa.

Una materna Dora e il Movimento di Liberazione delle Statue, l’invettiva muta e potente dell’Eco e la sacra voce del dio Api, il Moloch incatenato, la bicicletta verde che permette ogni viaggio e l’enigmatico monumento al Traforo del Fréjus. E poi il mulo della Grande Guerra, il cane di pietra che vuole guarire gli umani, l’elefante Fritz e la miniaturista, il Fante e la vecchia signora, l’Igloo, gli attorcigliati ma confortanti Punti di vista e altri personaggi più o meno surreali.

Le sculture del libro

La Fontana dei Dodici mesi Fontana La Dora Monumento al Traforo del Frejus Eco Bicicletta verde Sul campo del dolore e Sul campo di battaglia Il T’oro Tomba della pittrice Sofia Giordano Clerk Cane da caccia Dio Moloch Giustizia, Liberalità, Pietà e Vittoria Il Fante d’Italia Fontana Angelica In limine Sintesi 59 Fontana Igloo Punti di vista Arco monumentale all’Arma dell’Artiglieria

A cura di Franca Rizzi Martini

Scrittrice, appassionata di viaggi, storia, arte e teatro, Franca RIZZI MARTINI

vive e lavora a Moncalieri, ed è autrice di romanzi e racconti,

nonché curatrice della collana antologica “Di arte in arte”.

Racconti di:

Simonetta Bernasconi, Bruna Bertolo, Luca Bollero, Haider Bucar, Alessandro Gea, Renato Graziano, Paolo Magrini Montabone, Michela Marocco, Marco Minelli, Maria Montano, Eva Monti, Bruna Parodi, Aida Pironti, Giovanna Radaelli, Franca Rizzi Martini, Caterina Schiavon, Maria Vallinotto, Valentina Veratrini

I diritti d’autore saranno devoluti all’associazione International Help onlus

184 pagine – € 16,00

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Lura Goria

 

Isabel Allende “Donne dell’anima mia”  -Feltrinelli-   euro 15,00

C’è la storia della sua vita in questa sorta di memoir in cui la scrittrice cilena si mette a nudo e ripercorre le tappe fondamentali della sua esistenza  -privata e professionale- raccontata con la verve prodigiosa e l’entusiasmo che sono tra le cifre più affascinanti della sua personalità.

Parte dall’infanzia, trascorsa in un rigido regime patriarcale.

Nel 1942 la madre Panchita viene abbandonata in Perù dal marito. Si ritrova sola con tre figli piccoli e si rifugia dai genitori in Cile. Così Isabel cresce, per i primi 8 anni della sua lunga vita, col nonno Agústin, per il quale esistevano sacrificio, disciplina e responsabilità. Un nonno inflessibile che lei adorava e che le fornì le armi per non dover mai dipendere dagli altri.

Poi una tranche di vita con lo zio Ramón, console in Libano; nel 1958 una crisi politica e religiosa che minaccia di esplodere in guerra civile e lei a 16 anni torna in Cile dal nonno, mentre i  suoi fratelli entrano all’accademia militare di Santiago.

In 174 pagine la Allende concentra le tappe fondamentali  della sua notevole esistenza: le sue rivendicazioni femministe fin dai tempi dell’asilo, i suoi amori e la convivenza con il terzo marito. Mentre le donne più importanti sono state la madre e la figlia Paula, morta a 29 anni per una malattia rara (tragedia che ha raccontato nel libro “Paula” del 1994).

E non mancano pagine piene di fervore in cui l’innato istinto di ribellione l’ha portata a schierarsi sempre a fianco degli emarginati e dei più deboli.

Un libro magnifico che racchiude molto altro e ci permette di conoscere ancora più a fondo questa splendida scrittrice.

 

Rebecca West  “Quel prodigio di Harriet Hume”   – Fazi Editore-   euro  18,00

Rebecca West è l’autrice della fortunata trilogia degli Aubrey, ed ora Fazi ha pubblicato questo romanzo in cui protagonista è la giovane Harriet Hume, bellissima e talentuosa pianista senza il becco di un quattrino. Personaggio affascinante, fuori dall’ordinario, sospesa tra femminilità a iosa, stravaganza, un tocco di misticismo, e con la sorprendente capacità di leggere nell’animo dell’amato.

Lui è Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico, schiavo di un matrimonio di convenienza e irresistibilmente attratto da Harriet.

I due sono diversi e opposti in tutto; lui è decisamente più banale e ordinario, schiavo delle convenzioni, arrampicatore sociale che cerca di smarcarsi in ogni modo dai suoi modesti natali.

Per lui Harriet è una calamita e, tra alti e bassi, una costante della sua vita.

Lei gli legge dentro senza mai giudicarlo o accusarlo, nonostante i suoi intrighi e maneggi, e protegge sempre il loro amore.

Dopo averla scaricata malamente, 6 anni dopo si ritrovano quando lui è diventato un uomo di successo, ma infarcito di mediocrità; mentre lei sprigiona una voglia di vivere e una radiosità sempre più prodigiose….a voi scoprire cosa succederà tra i due.

 

 

Alessia Gazzola  “Costanza e  i buoni propositi”   -Longanesi.   euro 18,60

Questo è il secondo romanzo della scrittrice messinese in cui protagonista non è più l’anatomopatologa Alice Allevi (che tanto abbiamo amato anche nella fiction tv interpretata da Alessandra Mastronardi), bensì una nuova accattivante eroina che abbiamo conosciuto nel precedente romanzo  “Questione di Costanza”.

E’ la 30enne Costanza Macallè: sfavillanti capelli rossi, una specializzazione in anatomia patologica, sogna di lavorare in Inghilterra, ma intanto svolge un lavoro, che le sembra di ripiego, a Verona. E’ li che si è trasferita a vivere con la sorella Antonietta.

Ma la sua vita ha un valore aggiunto: è la piccola Flora che Costanza ha avuto dopo uno scivolone con un certo Marco di cui non ha più saputo nulla e al quale non ha svelato l’esistenza della figlioletta che si sta crescendo da sola.

Costanza a Verona ha ottenuto un assegno di ricerca per un anno presso un Istituto di Paleopatologia, disciplina che nasce dalla medicina ma interseca anche l’archeologia e l’antropologia.

Nel primo dei due libri  leggiamo non solo le tappe del nuovo lavoro di Costanza ma anche come riesce a rintracciare Marco e rivelargli che ha una figlia di 3 anni.

 

In “Costanza e  i buoni propositi”  seguiamo le fasi di riavvicinamento a Marco che vuole riconoscere la piccola Flora, anche se sta per sposarsi con la fidanzata storica, che sembra aver preso abbastanza bene l’inaspettata paternità.

Pagine di vita privata intercalate dalla vicenda professionale che vede Costanza coinvolta nella risoluzione di un caso risalente al 1300: tutto a partire dal ritrovamento della sepoltura di due giovani donne che hanno avuto un destino tragico.

E visto che la Gazzola si riconferma abilissima nell’alternare realtà privata e professionale della sua eroina, vi troverete a tifare per la paleopatologa Costanza, così come vi siete affezionati al personaggio di Alice Allevi.

Il “lungo viaggio” di Lido Riba

Seguire il filo del racconto di “Un lungo viaggio” (edizioni arabAFenice,2020) è come sfogliare un diario. In questo caso il diario è il racconto della vita intensa, piena dell’autore: Lido Riba, uno dei protagonisti della vita politica e sociale piemontese dell’ultimo mezzo secolo.

Quello di Riba è davvero “un lungo viaggio” nell’impegno sociale e politico, dall’infanzia nei primi anni ‘50 ai nostri giorni, attraverso vicende conosciute e vissute dall’autore dalla vita nella borgata di Caraglio (nel fondovalle cuneese della valle Grana, dove è nato il 31 maggio del 1944, durante l’ultima guerra) alla conoscenza del mondo rurale, dalla trasformazione del territorio montano allo sviluppo economico e alle tante battaglie del movimento operaio e nelle file del Pci. Buona parte del libro è dedicata alla montagna, a quelle “terre alte” che sono sempre state un mondo caro a Lido Riba, occitano per nascita e per cultura: Un mondo ricco di risorse economiche e ambientali un tempo fondamentali per la sopravvivenza di intere popolazioni e oggi una possibilità di sviluppo per il Paese tutta da scoprire. Nelle trecento pagine di questo percorso autobiografico ci sono i viaggi – in Danimarca, Sudamerica, Africa -, le tante battaglie per valorizzare le filiere agroalimentari, quelle vitivinicole e del legno. Ci sono le storie e i volti di amici e compagni che l’hanno accompagnata e spesso condivisa. Molti non ci sono più. Alcuni li ho conosciuti e frequentati come Mario Riu e Osvaldo Giordanino. Con altri ci siamo equamente divisi impegni e lotte per la dignità e il futuro delle comunità di montagna come Alberto Buzio, Enrico Borghi, Bruna Sibille, Giorgio Ferraris, Ugo Boccacci, Marco Bussone, Bruno Mandosso e tanti altri. Talvolta si legge tra le righe un poco di amarezza per quanto era necessario e giusto fare ma le condizioni avverse non l’hanno consentito, forse ritardato, a volte decisamente impedito. La montagna è le sue genti, è il paesaggio agreste e quel grumo di fatiche e lavoro per creare le condizioni minime di una economia magari frugale ma dignitosamente orgogliosa. La politica, quella con la pi maiuscola, quella che ambisce a cambiare l’ordine delle cose è stata a volte matrigna e poco attenta, lasciando il compito a una schiera di appassionati e testardi combattenti che hanno impedito che questi temi finissero dimenticati come analisi storiche e sociologiche in qualche faldone d’archivio destinato a impolverarsi.

 

Nel “lungo viaggio” di Lido Riba traspare la passione politica di una parte importante della storia della sinistra nella bianca “provincia Granda”. Nulla di celebrativo o di auto assolutorio ma un insieme di aneddoti, incontri, vicende, passi compiuti in avanti, arretramenti e sconfitte che rappresentano un quadro realistico e onesto di una esperienza importante. Una parte significativa è dedicata al percorso formativo nelle istituzioni scolastiche del secolo scorso (anche se fa un certo effetto definire così vicende e fatti di qualche decennio fa), all’esperienza professionale vissuta da Lido nel mondo della scuola, prima come segretario economo ( ruolo che oggi corrisponde alla figura del direttore amministrativo) di un importante istituto scolastico e poi come funzionario direttivo del Provveditorato agli studi. Il racconto fluisce agevolmente, mescolando piacevolmente i momenti di vita personale e famigliare e le tante vite vissute dell’autore: militante politico, sindacalista del mondo contadino, segretario della Federazione del PCI cuneese e dirigente politico del PDS e dei DS a livello piemontese. “Il partito, oggi, non è più quello rievocato in molti capitoli del libro, ma merita di essere ricordato come parte importante e viva della storia della provincia cuneese e del Piemonte”, confessa lui stesso. Ed è proprio così. La democrazia non si nutre di nostalgia, ma deve sempre trovare alimento nella capacità di offrire soluzioni all’esistenza delle persone. Ma non vi è dubbio che quella comunità politica rappresentò un’esperienza importante e non solo per Lido Riba. Nella passione politica si riversavano traguardi percepiti come realistici ed era qualcosa che contava moltissimo. C’era il fuoco del conflitto, delle idee, dell’appartenenza ad un campo. Non si indulge, giustamente, in nostalgia nelle pagine del libro di Lido. Non sarebbe il caso e non è nella personalità dell’autore.

 

Ma c’è la volontà di fare tesoro di tutte quelle esperienze, tenendosele strette, a partire dalle buone pratiche  e dalle sane abitudini e tradizioni. Rubando a Gianni Cuperlo la bella citazione di un suggestivo aforisma di Gustav Mahler “la tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri” anche se è altrettanto vero che senza cenere il fuoco non può rinnovarsi, e questo fa parte della cultura contadina di chi, come cantava Guccini, è cresciuto “a castagne ed erba spagna”. Quante storie di “vite in salita”, di esperienze dure, raspate su terreni impervi dove il concetto di montanità si declinava nel quadrinomio altitudine, fatica, distanza e clima, dove le  scarse occasioni di lavoro favorirono nel dopoguerra il grande abbandono, l’esodo verso la pianura ,le città, le fabbriche. Le molte foto che corredano i capitoli raccontano per immagini i momenti salienti della vita di Lido Riba. Basterebbe scorrere l’elenco di impegni e incarichi pubblici per comprenderne la pienezza e l’intensità. Presidente dell’Alleanza dei Contadini (la Cia di oggi), consigliere comunale a Caraglio e a Pradleves, consigliere della Comunità montana Valle Grana, consigliere provinciale di Cuneo e segretario provinciale del PCI. Eletto nel 1990 in Consiglio regionale dove, nel giugno del 1994, diventa assessore all’Agricoltura. Rieletto nel 1995, vicepresidente  e poi presidente del gruppo DS. Rieletto per la terza volta nella circoscrizione di Cuneo con 6.416 voti di preferenza, vicepresidente del Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione. Per quindici anni è il presidente e l’anima dell’Uncem piemontese ( dal 2020 presidente onorario). Insomma, una lunga carriera per un uomo che, attraverso i suoi ricordi, ha voluto raccontare con grande umanità anche la storia di un’intera generazione.

Marco Travaglini

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Simonetta Agnello Hornby  “Piano nobile”  -Feltrinelli- 

E’ il seguito di “Caffè amaro”, primo capitolo di una memorabile saga familiare, che nel progetto della scrittrice siciliana si snoderà in una trilogia.

Siamo a Palermo nel 1942, il barone Enrico Sorci è sul letto di morte, mentre in sala da pranzo è riunita la sua numerosa famiglia. Nelle ultime ore che gli restano scorre all’indietro la sua vita, i suoi affetti, le sue mancanze -soprattutto verso la moglie sottomessa e devota che ha trascurato e tradito più volte- …..e riavvolge anche la storia della sua casata.

Una famiglia di ricchi proprietari terrieri sul viale del tramonto, tra anni 40 e 50, tra la fine della guerra e del fascismo, l’arrivo degli americani e l’alzare la testa della mafia.

Il romanzo ruota intorno al piano nobile, quello che nelle ricche famiglie siciliane racchiudeva saloni, cucina e appartamenti del capofamiglia. E’ lì che il barone riuniva a tavola figli, nuore, generi e nipoti, dopo aver fatto smontare tutte le cucine degli appartamenti dei suoi eredi. Una tradizione che contribuisce a tenere uniti i vari nuclei, anche a dispetto di torti, offese, pettegolezzi, tradimenti, segreti, rancori e gelosie.

Il romanzo è un portentoso affresco familiare in cui i vari protagonisti prendono la parola uno alla volta.

Il primogenito Cola è destinato a succedere al padre, ed è bloccato nell’infelice matrimonio con Margherita che tradisce con la cognata Laura, moglie del fratello mezzo pazzo Andrea (che ama picchiarla e umiliarla). Sarà lei il grande amore della vita di Cola e dalla loro liaison nasce il sensibile Carlino: mal sopportato dai fratelli, adorato dalla madre e dal padre che accettano la sua omosessualità.

Di volta in volta prendono poi la parola altri familiari, tra i quali spicca il figlio bastardo che Enrico aveva concepito con una cameriera e mai riconosciuto. E’ il misterioso Peppe Vallo che, dopo aver fatto fortuna in America, torna a Palermo e spia a distanza i Sorci.

La Agnello Hornby si è ispirata a racconti della sua famiglia e a carte ritrovate nella casa avita siciliana, il resto l’hanno fatto la sua fantasia e un’ avvolgente bravura e… curiosità… la foto in copertina è quella della sua mitica nonna Maria.

 

Christopher Bollen  “Un  crimine bellissimo”  -Bollati Boringhieri-  euro  19,00

Lo scrittore 45enne nato a Cincinnati (Ohio, Stati Uniti) dopo lo strepitoso successo del precedente “Orient”, torna con un romanzo legato al mondo dell’arte, ambientato tra New York e Venezia.

La storia è intrigante e ruota intorno a una frode e a due protagonisti in fuga dal loro passato, alla ricerca di un modo facile e veloce per arricchirsi e vivere al top.

Nick Brink è giovane, affascinante, bello, ha avuto un’infanzia avvilente nella profonda provincia americana «.. a 18 anni non ha niente da perdere e pochissimo che gli sarebbe dispiaciuto lasciare». Da 16 mesi è l’amante, o meglio una sorta di toy boy del ricco antiquario Ari che ha 20 anni più di lui ed è protagonista della New York che conta. Insieme vanno alla commemorazione funebre di un loro cliente blasonato, l’anziano Freddy van der Haar, discendente di una delle più antiche famiglie olandesi della Big Apple, morto ufficialmente di overdose, ma in realtà di Aids.

Il suo ultimo compagno è stato Clay Guillory, snello e atletico giovane di colore nato nel Bronx, che ha praticamente fatto da infermiere all’amante; ma si vocifera che l’abbia ammazzato per entrare in possesso della sua eredità.

E’ sul sagrato della chiesa che il destino di Nick inciampa in quello di Clay, e da quel momento le loro vite svoltano.

Nick lascia Ari e plana a Venezia per incontrare Clay che vive nella porzione di palazzo sul Canal Grande ereditata da Freddy. Ma la tanto favoleggiata eredità non esiste: anzi  van der Haar era morto lasciandosi dietro una scia di debiti pesanti come macigni.

Ed ecco che Nick e Clay ordiscono un piano ben congegnato per vendere a un ricco americano gli ultimi esemplari di argenteria coloniale americana ereditati da Freddy, bellissimi…ma clamorosamente falsi.

Il papabile acquirente è Richard Forsyth West, viscido e avido miliardario, che vive a Venezia nella metà più bella di Palazzo Contarini, acquistata proprio da Freddi anni addietro.

Ma West è anche il fasullo personaggio che in passato aveva subdolamente sabotato Clay, mentre partecipava a un prestigioso stage presso la Guggenheim Collection a Venezia e sognava di far carriera proprio in quel museo.

La trama scorre veloce, intervallata da flash back che ricostruiscono il passato dei protagonisti e aiutano a delinearne le  personalità.

Perché questo non è semplicemente il solito thriller, ma parla anche di omosessualità, amore, fedeltà e tradimenti, salite e discese di diverse classi sociali e razza.

 

Simone De Beauvoir  “Le inseparabili”    -Ponte Alle Grazie –  euro 15,00

Questo testo è stato scritto dalla De Beavoir nel 1954, ed è rimasto inedito fino ad oggi. E’ il racconto dell’amicizia-innamoramento tra la scrittrice e pensatrice (tra le più influenti  del 900 e compagna di Sartre) ed Elisabeth Lacoin, detta Zaza.

Ma è anche la denuncia di uno stereotipo dell’immagine e del ruolo della donna nella società perbenista e borghese del secolo scorso.

Il loro legame nasce quando si incontrano sui banchi di scuola; nel romanzo Simone è la timida Sylvie di 9 anni, mentre Zaza è la ribelle e brillante Andrée di 10. Siamo nella Parigi degli anni 20 e le due ragazzine sono di buona famiglia, religiose, amanti  della lettura, sottomesse, infelici ribelli, si contendono il podio di prime della classe e diventano inseparabili. Studiano insieme e si affacciano alla vita, forti anche del loro legame; non fatevi ingannare dal fatto che tra loro si danno del voi, perché così era in uso all’epoca nella buona società francese, cattolica e tradizionalista.

Zaza/Andrée appartiene a una famiglia molto benestante, sorvegliata a vista da una madre che ripete lo schema asfissiante in cui è stata cresciuta …e quello che è un privilegio sociale e culturale finisce per trasformarsi in una trappola che tarpa le ali ad Andrée.

Tra le due quella che cova il sentimento più travolgente, quasi un innamoramento, è Sylvie, che diventa la testimone degli stati d’animo dell’amica, imprigionata dai genitori che la vorrebbero moglie devota di un uomo approvato da loro, madre a tutto tondo e zero interessi alternativi.

Andrée vive di sensi di colpa per l’amore che a 15 anni aveva nutrito per il coetaneo Bernard, baciato con trasporto, salvo sentirsi poi una peccatrice.

Non andrà molto meglio a 20 anni con il giovane Pascal che rifiuta il fidanzamento pur amandola. La storia non finisce bene perché poco prima dei 22 anni, nel 1929, Elisabeth/ Andrée muore stroncata da una malattia fulminante, e a Simone resta il compito di non lasciarla cadere nell’oblio. Ne racconta la storia dando la sua versione: «assassinata» dall’ambiente borghese in cui era cresciuta e che aveva sempre cercato di reprimere la sua unicità.

 

Mario Andreose  “Voglia di libri”   -La nave di Teseo-  euro 18,00

Mario Andreose è uno che di libri se ne intende parecchio essendo stato correttore di bozze, traduttore, redattore e direttore editoriale delle principali case editrici italiane, da il Saggiatore alla Mondadori, fino alla nuova avventura della Nave di Teseo della quale oggi presidente e tra i fondatori insieme a Elisabetta Sgarbi.

La sua è una vita intera trascorsa in mezzo ai libri, ha creato collane prestigiose e in queste pagine ripercorre momenti importanti della sua carriera, a fianco di autori ed editori di gran peso.

Tutto iniziò con il suo battesimo di fuoco come correttore di bozze, poi un percorso in cui ha inanellato cariche come direttore editoriale del Saggiatore, poi del Gruppo Fabbri e in seguito direttore letterario di RCS libri.

Nel suo racconto rivive gli incontri con figure straordinarie come  Alberto Mondadori,

Valentino Bompiani, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Inge Feltrinelli ed altri protagonisti della scena letteraria.

A Umberto Eco è stato particolarmente legato da una collaborazione lunga 35 anni, nel corso della quale si è consolidata la loro amicizia. E’ a lui che dedica righe in cui rivela la sua “formidabile capacità di lavoro” e svela il processo creativo che ci ha regalato “Il nome della rosa”.

Andreose  ci regala anche i ritratti di grandi personaggi quali T.S.Eliot, Saul Bellow, i pittori-poeti Kandinskij, Klee e de Chirico; rintraccia esordi letterari italiani come quello di John Steinbeck; dedica pagine al genio Giacomo  Debenedetti e a Woody Allen.

Insomma, una mappatura e una preziosa galleria di ricordi e ritratti del dietro le quinte dell’editoria, che oggi sta cambiando incalzata dalla rivoluzione digitale.

 

Un convegno internazionale sul libro animato

Sospeso l’anno scorso a causa della pandemia, riprende il suo cammino il Progetto Pop-App, lanciato dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma. Dal 16 al 19 febbraio si svolgerà in modalità online una International Conference cui parteciperanno i massimi esperti mondiali del libro animato. Altre iniziative: un Centro Studi, una rivista online, un nuovo spazio espositivo al Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di Palazzo Barolo e quattro esposizioni temporanee. Da giovedì 18 febbraio aperture straordinarie al MUSLI per il Percorso Libro.

 

Un Centro studi, un convegno internazionale, una rivista online, un nuovo spazio espositivo e quattro esposizioni temporanee. Si arricchisce e si sviluppa il “Progetto Pop-App” lanciato nel 2019 dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma non solo per evidenziare le potenzialità artistiche, creative ed educative dei libri animati, ma anche per sottolinearne i legami con le tecnologie e le applicazioni digitali del giorno d’oggi. Dopo la sospensione nel febbraio dell’anno scorso a causa della pandemia, il progetto riprende il suo cammino, suscitando grande interesse nel mondo degli esperti di questi geniali origami cartacei che “saltano fuori” dalle pagine.

Il Centro studi permanente sul libro animato – diretto da Gianfranco Crupi dell’Università La Sapienza e da Pompeo Vagliani della Fondazione Tancredi di Barolo – avrà sede a Torino, all’interno della Fondazione, che conserva la più importante collezione di libri animati a disposizione del pubblico presente in Italia, con oltre mille esemplari tra Otto e Novecento.

Questa nuova istituzione culturale sarà ufficialmente presentata nel corso del Convegno Internazionale “POP-APP. International Conference on description, conservation and use of movable books”, che la Fondazione Tancredi di Barolo e l’Università La Sapienza di Roma organizzano dal 16 al 19 febbraio prossimi, in modalità on line sulla piattaforma ZOOM Webinar, cui possono iscriversi fino a 500 partecipanti.

Trenta i relatori italiani e stranieri: esponenti del mondo accademico, fra cui le statunitensi Suzanne Karr Schmidt, della Newberry Library di Chicago, e Jacqueline Reid-Walsh, della Pennsylvania State University, considerate tra i massimi esperti mondiali per quanto riguarda rispettivamente il libro animato antico e quello moderno; specialisti del settore del restauro librario; rappresentanti di istituzioni come Iccu (Istituto Centrale per il Catalogo Unico), Icpal (Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro) e Centro Restauro “La Venaria Reale”.

“E’ la prima conferenza internazionale di questo genere realizzata in Europa – spiegano Pompeo Vagliani e Gianfranco Crupi – si parlerà di antico e moderno del libro animato e dell’apertura verso le nuove frontiere dell’interattività multimediale e del pop-up design contemporaneo, grazie anche all’apporto di Massimo Missiroli. Vi saranno focus su descrizione, catalogazione, restauro e valorizzazione di questi beniVogliamo coinvolgere non solo studiosi, ma anche studenti e appassionati di libri e libri animati”. Par facilitarne la fruizione, il convegno sarà trasmesso in streaming sul canale Youtube della Fondazione Tancredi Barolo, sul quale poi si potranno trovare tutte le registrazioni degli interventi.

Il nuovo Centro Studi Permanente sul Libro Animato avrà anch’esso come oggetto sia i libri animati di interesse storico che la multimedialità e il libro d’artista. Nasce per coordinare a livello nazionale e internazionale le ricerche scientifiche, le attività di conservazione e valorizzazione di questo bene culturale, contribuire a definire standard di catalogazione e modalità di conservazione e restauro, favorire la fruibilità anche online del patrimonio di libri animati, sviluppare una rete di collegamento e di confronto con i fondi conservati presso istituzioni pubbliche, private, collezionisti, esperti, coinvolgere il mondo della scuola, favorendo l’utilizzo del libro animato come mezzo per lo sviluppo della creatività. Nell’ambito del Centro Studi verrà avviata una Rivista online (“Journal of Interactive Books”), diretta da Gianfranco Crupi.

“In occasione del convegno internazionale – sottolinea Pompeo Vagliani – il MUSLI presenterà un nuovo allestimento del Percorso Libro (POP-APP MUSLI), con l’inaugurazione di una nuova sala espositiva messa a disposizione dall’Opera Barolo e realizzata anche con il contributo degli eredi in memoria dell’ing. Emilio Clara, grande bibliofilo torinese. Verranno esposte nuove acquisizioni relative a preziosi libri animati antichi e a materiali del precinema, che saranno fruibili anche attraverso postazioni e applicativi multimediali realizzati per l’occasione”.

Inoltre, saranno presentate quattro esposizioni temporanee (POP-APP Exhibitions): la mostra Italian Style. 10 opere di 10 artisti del libro animato italiano contemporaneo, la mostra Made in China. New trends in new environment, che propone una rassegna di diciannove libri pop up pubblicati in Cina e qui esposti per la prima volta, nonché Pop up for creativity, un’esposizione di dieci libri animati realizzati dagli studenti del liceo artistico Passoni di Torino, e la mostra Tante teste tanti cervelli. Lanterna magica delle facce umane, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.

Sarà possibile effettuare la visita virtuale di tutto il percorso, tramite contenuti video, a partire dal 17 febbraio sul sito www.pop-app.orgA partire dal giorno successivo, giovedì 18 febbraio, il MUSLI riaprirà al pubblico osservando le seguenti aperture straordinarie e consentendo così la visita del Percorso Libro (inclusi il nuovo allestimento POP-APP MUSLI e le mostre temporanee): giovedì 18 e venerdì 19 febbraio dalle ore 15 alle 17.30, da lunedì 22 a giovedì 25 febbraio, dalle ore 15 alle 17.30. L’accesso è garantito solo con mascherina e per piccoli gruppi, nel rispetto della normativa vigente. (Costo: 5 euro a persona, prenotazione consigliata contattando didattica@fondazionetancredidibarolo.com, 388 4746437. Sempre su prenotazione, sarà inoltre possibile concordare altri orari di apertura). La riapertura del Percorso Scuola sarà invece prevista per il mese di marzo. Eventuali aggiornamenti verranno comunicati sui siti www.pop-app.org e www.fondazionetancredidibarolo.com

Per assistere al convegno è necessario registrarsi (gratuitamente), utilizzando il seguente link: https://zoom.us/webinar/register/WN_k_XYLLrnQ7KkisGHsdpseg A registrazione avvenuta, gli iscritti riceveranno il link zoom per accedere alle quattro sessioni del convegno come “attendees”, che permetterà loro di interagire tramite chat durante le fasi di dibattito. Per tutti i partecipanti sarà disponibile in formato PDF, prima del convegno, l’insieme degli abstract e dei curricula dei relatori.

 

Le iniziative POP-APP 2021 sono realizzate con il sostegno di Regione Piemonte, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Fondazione CRT e con il fattivo supporto dell’Opera Barolo.

Hanno ricevuto il patrocinio di Città di Torino, Consiglio regionale del Piemonte, Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche (SISBB), Dipartimento di Lettere e Culture Moderne di Sapienza Università di Roma, Centro Apice – Università degli Studi di Milano.

‘La Classe’ sonda i bassi istinti dell’umanità

Dalcher sul suo ‘La Classe’: “Perché mai dovremmo essere proprio noi quelli immuni all’estremismo?”

In un’epoca di intrecci già letti e solo rielaborati Christina Dalcher con il suo nuovo romanzo La Classe‘, edito da ‘Nord ci regala un cameo destinato ad entrare di diritto nell’olimpo dei capolavori visionari della letteratura internazionale. Era veramente difficile riuscire a costruire un libro più innovativo e avvolgente rispetto al suo precedente lavoro ‘Vox‘, recensito nei mesi scorsi proprio dal nostro portale, eppure Dalcher ci è riuscita in modo magistrale e proprio per tale ragione le abbiamo chiesto di poterci confrontare sulla trama de ‘La Classe‘ e sulla sua visione del mondo, una visione dove l’umanità si trova sempre a doversi confrontare con i suoi istinti più bassi e pericolosi.

Continua a leggere:

http://strumentipolitici.it/dalcher-sul-suo-la-classe-perche-mai-dovremmo-essere-proprio-noi-quelli-immuni-allestremismo/

San Valentino: la biblioteca civica Arduino per gli innamorati di Moncalieri

Frasi e dichiarazioni d’amore su piccole pergamene: a Moncalieri la biblioteca civica Arduino appena riaperta dopo il lockdown festeggia San Valentino con i suoi lettori, facendo omaggio a tutti coloro che nei prossimi giorni passeranno dal bancone prestiti per il ritiro dei libri di una pergamena dedicata al giorno più rosa dell’anno.

La biblioteca offre molti spunti agli innamorati, tra film e romanzi d’amore in catalogo con le storie più varie – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Invitiamo tutti a passare da noi in questi giorni, e a riprendere la buona abitudine di leggere le novità o i classici fruendo del servizio di prestito che forniamo alla Arduino. Ci faremo gli auguri di San Valentino con le pergamene, facendo così insieme un altro piccolo passo in avanti verso una ritrovata normalità”.

I primi 40 visitatori per il Castello Reale

Nei primi due giorni di riapertura, giovedì 4 e venerdì 5 febbraio, gli appartamenti del Castello Reale di Moncalieri sono stati visitati da 40 persone. “E’ stata una gioia poter di nuovo varcare la porta della biglietteria insieme ai primi visitatori – dichiara l’assessore alla Cultura e alle Residenze Reali Laura Pompeo – dopo tutti questi mesi di chiusura e prospettive incerte per l’intero segmento dei musei e dei luoghi della cultura. La ripresa delle visite, per quanto ancora limitate ai giorni feriali e con esclusione dei fine settimana, è un segnale rilevantissimo nella direzione di una ripresa più in generale della vita e della produzione culturale, ferma ormai da troppo tempo a motivo della pandemia”. Il Castello di Moncalieri è visitabile ogni giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Biglietto intero: 7€ Ridotto: 5€. E’ obbligatoria la prenotazione collegandosi al servizio on line gestito da La Venaria: www.lavenaria.it

I gruppi di lettura del Circolo dei lettori approdano sul web e diventano Extra 

gruppi di lettura della Fondazione Circolo dei lettori approdano sul web e diventano Extra per offrire a lettori e lettrici approfondimenti a tutto tondo su libri, autori, artisti e filosofi. Letteratura concentrata:

questo lo slogan che accompagna i gruppi di lettura Extra, cicli di quattro o sei incontri per i quali sarà sufficiente acquistare un biglietto che darà accesso al gruppo nella duplice versione diretta o on demandLeggere insieme non è mai stato così semplice. Episodi di letteratura concentrata con conduttori d’eccezione, un invito a concentrarsi sulla cultura, veicolo di scoperta e incontro, anche online, per andare a fondo e interrogarsi sul presente e su noi stessi attraverso parole e immagini.  Leggi con noi!

 

istruzioni per l’uso:

– scegli il gruppo (anche più di uno!);

– acquistalo su vivaticket;

– arriva via mail il biglietto con un codice;

– quando è il giorno e l’ora dei singoli appuntamenti clicca “guarda” e inserisci il codice per far partire il video;

– se non riesci a vederlo in diretta, puoi farlo on demand (i passaggi sono gli stessi);

– se compri 3 Gruppi Extra hai diritto a uno sconto per l’acquisto o il rinnovo della Carta Plus (con cui puoi partecipare ai Gruppi di lettura che durano tutto l’anno).

 

 

Clicca qui per sfogliare i gruppi Extra

Clicca qui per scaricare foto e immagini

L’isola del libro

La rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Joyce Carol Oates  “La figlia dello straniero”     -La nave di Teseo-   euro 22,00

L’83enne Joyce Carol Oates è un’icona della letteratura americana, una delle voci più complete e prolifiche -tra romanzi, racconti e sceneggiature- in cui ha magistralmente raccontato l’America e le sue mille sfaccettature.

Esile, elegante, grande camminatrice e viaggiatrice, sempre con i suoi inconfondibili occhiali rotondi, osservatrice acuta e di immenso talento, ha sviscerato epopee di famiglie americane, vite dei troppo ricchi e di quelli che invece non hanno nulla, alternando toni dark e rosa, ed entrando nelle teste e nei cuori dei suoi infiniti personaggi.

In “La figlia dello straniero” racconta la storia della famiglia ebrea Schwarts, fuggita appena in tempo dalla Germania nazista e trasferitasi in un piccolo paese dello stato di New York. Il padre Jacob, che in patria era stato professore di matematica e tipografo, ora deve adattarsi all’umile e non proprio piacevole lavoro di becchino.

E’ un romanzo sulle radici che tengono unite una famiglia, e sulle difficoltà nel reinventarsi, con pregiudizi e ingiurie che inseguono anche oltreoceano. E ruota intorno a una grande domanda: si smette mai di essere ciò che si è e si è stati, per quanto ci si provi?

Centrale è la figlia Rebecca, nata nella fetida cabina della nave approdata nel porto di New York nel 1936. La sua non sarà una vita facile, penalizzata dal difficile rapporto con il padre e l’incombere di una tragedia che la segnerà per sempre.

Sul suo cammino incontra dapprima Niles, affascinante e dalle mille promesse: ma è manesco, le  procura un aborto a suon di botte, la trascina in un casolare fatiscente sperduto nel nulla, la rende madre di un maschietto e poi tenta di distruggere la vita di entrambi.

La sua sarà una vita costantemente in fuga, in lotta per conquistare un po’ di pace per se stessa e dare un futuro al figlio nell’America del dopoguerra. In parte sarà salvata dall’incontro con un uomo dal quale si sentirà finalmente amata.  Ma il passato della sua famiglia continuerà ad inseguirla.

 

Se poi volete un ulteriore assaggio della bravura del mito Joyce Carol Oates, potete scoprire la sua abilità anche nel riannodare i fili della vita di un personaggio famoso come Marilyn Monroe.

Il libro da leggere è  “Blonde”  -La nave di Teseo – euro 20,00, in cui ripercorre la vita dell’attrice, dai tempi in cui era un’adolescente introversa a quelli che l’hanno decretata sex symbol eterno, oltre la tragica e misteriosa morta nel fiore degli anni.

 

“I ricchi”  -Il Saggiatore-  euro  18,00

Questo è il secondo volume della quadrilogia “Epopea americana” e segue  “Il giardino delle delizie” dai toni più cupi.

Con “I ricchi”saliamo la piramide sociale e ci immergiamo nelle vicende del mondo WASP (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero persone ricche, bianche, anglosassoni e protestanti.

Siamo nell’America degli anni 60, quando John Fitzgerald Kennedy è all’apice del successo e il Sogno Americano -improntato all’ottimismo e alla svolta per un mondo migliore- sembra essere più che mai a portata di mano.

La Oates ci racconta ombre e luci di un tipica famiglia modello: ricca, colta e rigorosamente bianca.

Al centro c’è soprattutto il personaggio –disturbante e capriccioso- di Natashya Romanov Everett che finge origini altolocate e si proclama scrittrice. Prende possesso della sontuosa villa di Labyrinth Drive a Fernwood, remoto sobborgo di una famosa città americana, dove si insedia con il remissivo marito e il figlio infelice. Tra un giro di cocktail e feste in circoli esclusivi l’autrice mette a nudo l’infelicità nascosta dietro l’apparenza. E ancora una volta è magistrale nello scavare sotto la superficie e nel tracciare una satira pungente.

 

Marco Buticchi  “L’ombra di Iside”     -Longanesi-      euro  20,00

Ci trasporta direttamente nell’antico Egitto all’epoca di Cleopatra l’ultimo intrigante best seller di Marco Buticchi, maestro italiano del romanzo d’avventura. Preparatevi a un’immersione in quasi 500 pagine inarrestabili che incrociano 3 storie distanti secoli l’una dall’altra, ma strettamente correlate.

Tutto inizia ai tempi nostri, nel marzo 2021, quando dalle sabbie egiziane affiorano decine di tavolette di argilla piene di iscrizioni. Ad ottenere l’incarico di tradurle è la protagonista prediletta di Buticchi, Sara Terracini, archeologa di primo piano e moglie di Oswald Breil, ex premier israeliano e uomo che ha reso il Mossad la rete spionistica più efficiente al mondo.

E’ l’inizio di un mistero vecchio di secoli, affidato al diario scritto da Teie, la guardia del corpo della regina egizia, custodito in una tomba riportata alla luce nel 1818 da Giovanni Battista Belzoni (1778-1823); figura importante per la nascita dell’egittologia e morto in circostanze misteriose.

Il racconto della valorosa guerriera Teie ci conduce nel primo secolo avanti Cristo, quando il faraone Tolomeo XII le affida l’incolumità della figlia Cleopatra fin dalla nascita.

Da allora Teie, – la migliore delle Cinnane, corpo scelto di soldatesse femmine- sarà l’ombra di Cleopatra.

Il loro è un legame indissolubile e fortissimo -tra intrighi di corte, conquista del trono e amori passionali e contrastati- troncato dal suicidio della regina che Teie non riesce ad evitare. Il suo è il racconto affidato a una voce mai udita prima, una testimone  molto intima, custode anche del segreto della sepoltura di Cleopatra.

Poi c’è il piano narrativo che fotografa le scoperte dell’archeologo Belzoni, al quale è legato il mistero della scomparsa dell’ultimo dei pannelli, quello che forse svelava luogo e modalità di sepoltura di Cleopatra e del suo amato condottiero romano Antonio.

La storia di Belzoni interseca la Massoneria e imprese incredibili che gli diedero grande fama, ma gli procurarono anche nemici agguerriti al punto di uccidere per ottenere tesori preziosi. Forse proprio per difendersi dalla loro avidità, probabilmente, dopo aver scoperto il sito, l’aveva nascosto per proteggerlo.

E ad aggiungere ulteriore adrenalina ci sono le minacce e i pericoli subdoli che attendono  al varco Sara Terracini.

 

 

Omid Scobie e Carolyn Durand    “Harry e Meghan. Libertà”   -HarperCollins-  euro   19,50

Questo libro ripercorre la storia dell’incontro e dell’amore tra il principe Harry e l’attrice americana di Suits, Meghan Markle, ed è stato scritto da due fonti autorevoli che hanno seguito da vicino la favola. Sono il commentatore reale e scrittore Omid Scobie  e la sua amica e collega Carolyn Durand, vincitrice di un Emmy Award come produttrice.

I due seguono da anni la famiglia reale inglese, ben prima della comparsa di Meghan, e il loro è un lavoro entusiasmante in giro per il mondo al seguito di William, Kate ed Harry, condividendo con loro aerei e itinerari vertiginosi.

In queste pagine ricostruiscono il legame tra Harry -che da sempre anela ad una vita normale e da persona comune- e la donna che non solo gli ha dato l’adorato figlio, ma che con lui condivide aspirazioni e interessi filantropici.

I due giornalisti raccontano il primo incontro “Harry ti presento Meghan”, i viaggi e la reciproca scoperta, i difficili rapporti di lei con la sorellastra e il padre dati in pasto alla stampa più pettegola. Poi l’ingresso di Meghan a corte, l’accoglienza della regina e degli altri membri, i rapporti non sempre facili tra le cognate e i due fratelli, il sontuoso matrimonio pieno di star del cinema, i viaggi dall’altra parte del mondo dove sono stati accolti da ondate di affetto e attenzioni.

La gravidanza durante la quale Meghan è stata comunque  inarrestabile, le  interviste in cui hanno denunciato la solitudine e l’indifferenza nei confronti di Meghan, la decisione di vivere privatamente la scelta del luogo in cui partorire e  poi la decisione di non conferire alla nascita il titolo reale al piccolo Archie.

Nel libro gli autori fanno anche chiarezza su preconcetti e menzogne da tabloid che hanno inseguito la coppia. Per arrivare alla sofferta e -da molte parti incompresa- decisione di allontanarsi dalla corte, planare in Canada e poi in California, rinunciando al ruolo di senior royals e ai privilegi anche economici che comportava il loro impegno reale, e scegliendo di mantenersi da soli. In poche parole una scelta di libertà….

“E allora le foibe?” Progetto Cantoregi dialoga con Eric Gobetti

A Racconigi, per il “Giorno del ricordo”, sul libro edito da Laterza Da mercoledì 10 febbraio, video intervista online

WEB www.progettocantoregi.it/ FB @associazioneprogettocantoregi/ YT Progetto Cantoregi
Racconigi (Cuneo)

Un incontro online. Con lo studioso e storico torinese Eric Gobetti e con l’obiettivo di proporre un momento di riflessione e di raccoglimento attorno al “Giorno del ricordo”, solennità civile nazionale, che il 10 febbraio di ogni anno rinnova la memoria delle vittime italiane dei massacri delle foibe, a opera del regime comunista jugoslavo tra il 1943 e il 1947, e la memoria dell’esodo dalle proprie terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Girata a Racconigi negli spazi della “Soms” di “Progetto Cantoregi”, la video intervista (da mercoledì 10 febbraio, sul sito e sui social di “Progetto Cantoregi”) illustra la ricerca che sta alla base del nuovo libro di Gobetti “E allora le foibe?” pubblicato da Laterza: un prezioso contributo per meglio comprendere gli scenari storici e i fatti che caratterizzarono uno degli avvenimenti più dolorosi della storia italiana del Novecento, un capitolo buio, sul quale per tanto tempo è calato il silenzio.
A Eric Gobetti – studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento, nonché più volte collaboratore con il canale televisivo “RaiStoria” e autore sempre per Laterza di “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) – chiediamo il perché del titolo: “Perché – risponde Gobetti – ‘E allora le foibe?’ è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario”. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? Ancora Gobetti: “’Decine di migliaia’, poi ‘centinaia di migliaia’, fino a ‘oltre un milione’: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema”. Quale, dunque, il messaggio che il libro vuole trasmettere? “Questo ‘Fact Checking’ non propone un’altra verità storica precostituita – conclude lo scrittore – non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in quegli anni terribili”.

Gianni Milani
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Info: 335.8482321 – 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.i Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG Progetto Cantoregi.