Progetto Cantoregi presenta, nei locali della Soms di Racconigi, il nuovo libro di Fabio Milazzo
Venerdì 16 ottobre, ore 21 – Racconigi (Cuneo)
Pagine di puntiglioso rigore storico e scientifico. Ma non meno coinvolgenti sul piano emozionale. Da alcuni giorni è in libreria “Una guerra di nervi. Soldati e medici nel manicomio di Racconigi (1909-1919)”, scritto da Fabio Milazzo, per i tipi dell’editrice “Pacini”, nella collana di storia contemporanea “Le ragioni di Clio”. Di origini messinesi, classe ’79, Milazzo da sempre si occupa di “storia della devianza” , in particolare nell’ambito militare della Grande Guerra ed attualmente svolge attività di ricerca presso l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, oltreché presso l’Archivio Storico dell’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi. E proprio da qui, da queste sue esperienze professionali accompagnate da spiccate e personali “curiosità” culturali e di indagine approfondita sulla mente e la figura umana quand’essa sia investita da guerra e follia, nasce il suo ultimo libro, che verrà presentato il prossimo venerdì 16 ottobre, alle 21, dall’Associazione “Progetto Cantoregi”, in collaborazione con la Città di Racconigi, alla Soms (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso, da tempo sede dell’Associazione) in via Carlo Costa 23, a Racconigi.“Sguardi sbarrati, allucinazioni, tremori, confusione mentale, depressione, tentativi di suicidio. Furono questi alcuni dei sintomi – si legge nella presentazione del libro – che i soldati investiti dalla potenza traumatica della Grande guerra manifestarono al momento del loro ingresso nel manicomio di Racconigi”. Queste le prime manifestazioni di un disagio e di una devianza psico-comportamentale difficilmente “rappezzabile”. Soprattutto allora e in istituzioni manicomiali quali erano quelle in quegli anni concepite. Sulla base di studi e indagini d’archivio, la ricerca di Milazzo si sofferma sulle storie di internamento dei soldati traumatizzati dal primo conflitto mondiale, in un periodo in cui non esisteva ancora la categoria clinico – diagnostica del trauna di guerra (“shell shock”), codificata pienamente soltanto dopo la guerra in Vietnam. Nello specifico il libro cerca di rispondere ad alcuni interrogativi: Quali furono le cause che determinarono l’internamento dei soldati in manicomio? Chi decideva e come venivano gestiti e organizzati i ricoveri? Quale fu il ruolo dei medici-alienisti? Quale fu invece il ruolo delle famiglie? Come reagì la psichiatria italiana di fronte ai traumi bellici? Come vennero trattati dalle autorità militari i soldati traumatizzati? Quale fu il ruolo delle teorie lombrosiane nel descrivere il fenomeno? E quali furono le diagnosi attraverso cui vennero inquadrati i sintomi? Come il conflitto investì e stravolse l’organizzazione e la vita nel manicomio? Interrogativi ad ampio spettro. Cui, attraverso lo spoglio sisistematico di vari fondi archivistici e l’esame di tutte le cartelle cliniche dei soldati, il volume risponde con puntualità, “interpretando in sede locale dinamiche più generali riguardanti il rapporto tra esercito, disagio mentale e guerra”. Rapporto che mette insieme “guerra e follia”, facendo per l’appunto emergere quella nozione di “trauma di guerra” che vede anche un altro tassello significativo nella guerra di Libia, affrontata sempre da Fabio Milazzo in un precedente volume dal titolo “Deserti della mente. Psichiatria e combattenti nella guerra di Libia 1911 – 1912”, scritto a quattro mani con Graziano Mamone e pubblicato nel 2019 da “Le Monnier”.
Ingresso libero, fino a esaurimento posti. Info: tel. 335/8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it – Fb Progetto Cantoregi – Tw@cantoregi – IG Progetto Cantoregi.
g.m.
(La foto in alto è dell’archivio di Italia Nostra)
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Quest
E’ un autentico gioiello questo libro di 197 pagine che racchiudono infinite traiettorie di vita, tutte narrate con estrema maestria
L’autrice
Ecco un autore britannico da riscoprire,
Un’edizione particolare, la decima del

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Nell’arco della sua lunga e complessa esistenza ha scritto 23 romanzi, tra i quali la saga di Jalna, che si rivelò un successo internazionale. Fu anche la prima donna a vincere i 10.000 dollari del prestigioso Atlantic Monthly Prize.
Tre storie ambientate a Holt, fittizia cittadina del Colorado, luogo letterario inventato dall’autore che vi inserisce le storie dei suoi personaggi: semplici, comuni, ma alle prese con grandi segreti e immani tragedie.
Una Sicilia assolata e affascinante, intrisa di mistero, famiglie blasonate, palazzi carichi di storia e splendore passati, ma anche un omicidio e un po’ di perversione.
L’avventura della protagonista, Florence Connelly, inizia quando dopo il funerale della nonna Peggy, mettendo mano nelle sue cose, in un armadio trova una scatola che è un tesoro: piena di cartamodelli degli anni 60, accompagnati da ritagli di tessuto, una cartolina e la foto di una donna –sempre la stessa- che indossa l’abito in questione.