“Rafaat” in lingua somala significa “sofferenza” e il lavoro esposto è frutto di una serie di missioni condotte a Hargeysa e Berbera, all’interno del programma Mida Somalia
Sguardi intensi e segnati dalla sofferenza: è quanto vuole trasmettere la mostra fotografica “Rafaat – sguardo dai campi profughi del Somaliland”, organizzata dal Consiglio regionale e curata da Suad Omar e Davide Rigallo, aperta ai visitatori nei locali dell’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp, via Arsenale 14/g, Torino), da martedì 29 marzo. “Rafaat” in lingua somala significa “sofferenza” e il lavoro esposto è frutto di una serie di missioni condotte a Hargeysa e Berbera, all’interno del programma Mida Somalia. Le immagini documentano i momenti principali del viaggio della speranza e della disperazione che molti giovani intraprendono dal sud del Paese verso le regioni del nord. La precarietà e le dure condizioni di vita nei campi dove sono accolti gli sfollati induce i più a proseguire il cammino attraversando il deserto e il Mediterraneo, per arrivare in Europa oppure imbarcarsi verso lo Yemen.Lunedì 4 aprile alle 17 la mostra sarà ufficialmente inaugurata alla presenza dell’assessora alla Cooperazione decentrata internazionale, al Commissario regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità, Suad Omar e al rappresentante piemontese dell’Aiccre (Associazione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), Laura Gaudenzi. Sono previste, nel corso della presentazione, alcune letture significative a cura di Vesna Scepanovic e Ikram Mohamed. L’allestimento è visitabile gratuitamente fino a mercoledì 20 aprile, dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 14-16.
Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it