LA CREAZIONE DEL NUOVO ENTE

Tutte le zone della Grande Torino metropolitana

TORINO INGRESSO

La struttura è ancora tutta da costruire. Come le zone di ambito omogeneo che sono state affrontate nei giorni scorsi in commissione

 

“Fatta l’Italia dobbiamo fare gli Italiani”, la frase è di Camillo Benso conte di Cavour non appena il nostro Paese giunse all’Unità. E mai frase fu più vera, viste tutte le spinte in senso contrario che si sono conosciute negli ultimi anni. E, per similitudine, questo asserto vale anche per la neonata Città Metropolitana di Torino che dal 1 gennaio 2015 ha rilevato la Provincia di Torino, ormai passata alla storia. L’ente territoriale previsto dalla riforma costituzionale del 2001, i cui criteri normativi sono stati fissati dalla cosiddetta “legge Del Rio”, c’è, il sindaco ed il consiglio metropolitano ci sono, ma la struttura è ancora tutta da costruire. Come le zone di ambito omogeneo che sono state affrontate nei giorni scorsi in commissione. La ampia maggioranza che sostiene il sindaco metropolitano Piero Fassino ne aveva proposte otto – Ambito Metropolitano 1 (la città di Torino), Pinerolese, Valle di Susa, Eporediese, Valli di Lanzo e Ciriacese, Chivassese, Canavese e Carmagnolese. Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, ha invece chiesto che si passasse da 8 ad 11 zone, suddividendo Torino in tre zone, Sud, Nord ed Oves. “La nostra proposta – dice il consigliere metropolitano Dimitri De Vita – è stata accolta”.

 

Massimo iaretti