Nel carcere 1.264 detenuti, di cui circa 300 inseriti in progetti di lavoro alle dipendenze del carcere o presso cooperative. Il lavoro è fondamentale per offrire ai detenuti l’opportunità di migliorare le proprie competenze professionali e reinserirsi più facilmente nella società
L’Ufficio di presidenza della Consulta regionale dei Giovani, presieduta dal componente dell’Ufficio di presidenza delegato Alessandro Benvenuto, con il Garante dei detenuti Bruno Mellano (nella foto), venerdì 27 marzo si è recato in visita all’Istituto penitenziario Lorusso e Cotugno di Torino. Accolta dal direttore dell’Istituto Domenico Minervini e accompagnata dal vicedirettore Francesca D’Acquino, la delegazione ha visitato la sezione femminile, soffermandosi nei laboratori di sartoria e di cucito, la sezione maschile e il forno. “Attualmente – ha sottolineato Minervini – ospitiamo 1.264 detenuti, di cui circa 300 inseriti in progetti di lavoro alle dipendenze del carcere o presso cooperative. Il lavoro è fondamentale per offrire ai detenuti l’opportunità di migliorare le proprie competenze professionali e reinserirsi più facilmente nella società al termine della pena”. “Secondo stime ufficiali – ha affermato Benvenuto – ogni dieci detenuti che hanno avuto occasione di sviluppare la propria professionalità, solo tre hanno fatto ritorno in carcere. Il lavoro è uno strumento fondamentale per abbattere il rischio di recidiva”.“Da quando i fondi dell’Ufficio ammende non sono più impiegati in progetti di lavoro – ha concluso Mellano – è sensibilmente diminuito il numero di detenuti che possono accedere al lavoro. Urge trovare forme corrette e utili per non perdere un’occasione tanto importante ai fini del reinserimento lavorativo dei detenuti”.