INDUSTRIALI E ISTITUZIONI LANCIANO UN MESSAGGIO CHIARO E FORTE AL GOVERNO: AUTHORITY DEI TRASPORTI E SCALO DI CASELLE NON SI TOCCANO

A bordo della Maserati tutti in coro: “Giù le mani da Torino”

maserati4L’ha pensata giusta il presidente del Consiglio. Se si fosse presentato all’assemblea degli gliene avrebbero dette quattro. Inoltre avrebbe dovuto dare risposte agli operai della Fiom che lo aspettavano all’ingresso per chiedergli lumi sulla situazione occupazionale

 

Oltre alle grane nei rapporti con (e fra) industriali e sindacati, il premier Matteo Renzi deve anche aver pensato agli sgarbi recenti che il suo governo ha fatto a Torino, quando ha deciso di tirare il pacco agli imprenditori riuniti in conclave alla Maserati di Grugliasco. La sua assenza diplomatica forse è stata anche motivata dall’imbarazzo di sentirsene dire di tutti i colori per le vicende dell’Authority dei Trasporti, che il decreto sulla PA vuole trasferita a Roma, e del declassamento dello scalo aeroportuale torinese.

 

E l’ha pensata giusta il presidente del Consiglio. Se si fosse presentato all’assemblea degli industriali gliene avrebbero dette quattro. Inoltre avrebbe dovuto dare risposte concrete agli operai della Fiom che lo aspettavano all’ingresso dello stabilimento per chiedergli lumi sulla situazione occupazionale. Tornando alle questioni authority e aeroporto, l’appello – rivolto proprio a Renzi – è stato unanime: dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, al sindaco Piero Fassino, alla leader degli industriali Licia Mattioli, tutti assolutamente concordi nel dire no agli sgarbi romani.

 

I rappresentanti istituzionali hanno sottolineato come Torino sia a tutti gli effetti capitale dell’auto e dei trasporti, con eccellenze quali il Politecnico e investimenti sul settore già effettuati. Un discorso strategico collegato allo scalo di Caselle che, con il declassamento rischia di penalizzare Torino e il Piemonte che rappresentano il 10% delle esportazioni italiane. Il messaggio, molto chiaro e forte inviato a Renzi è quindi: giù le mani da Torino. Chissà se il premier questa volta si farà trovare.

 

(Foto: il Torinese)