Al di là del dibattito tra tifoserie che l’ arrivo di Cristiano Ronaldo alimenta, ci sono aspetti di impatto territoriale legati al suo arrivo che vale la pena considerare
Il fenomeno del calcio rappresenta non solo un fuoriclasse sportivo, che garantisce con i suoi talenti, le sue intuizioni e la sua preparazione grandi successi di squadra, ma anche un’opportunità per il territorio che lo accoglie. Gli acquisti di top player rafforzano le società di calcio sul campo e non sono: per esempio, a suo tempo con l’acquisto di Neymar il PSG ha rafforzato ulteriormente la propria posizione nel campionato francese. Le cifre spese dai club nel calciomercato rispecchiano non solo i bilanci societari, ma anche il valore dei campionati in cui giocano. La Premier League è di gran lunga il campionato più ricco al mondo e quindi le sue squadre ricevono in media più soldi dagli accordi commerciali rispetto agli altri campionati europei. Questo incide sui costi dei trasferimenti, alzandoli, e quindi 50 milioni spesi per un giocatore pesano molto meno nel bilancio di una squadra inglese rispetto al bilancio di una italiana, per esempio, o di una spagnola (senza contare Real Madrid e Barcellona).Consideriamo innanzitutto gli effetti dell’annuncio, non confermato, dell’ingaggio alla Juventus FC : gli investitori si stanno portando avanti. In tre sedute di Borsa il titolo della squadra da sette anni consecutivi campione d’Italia è balzato del 12%, incrementando la capitalizzazione di 70 milioni di euro a quota 730 milioni. Dal 2 luglio si sono intensificate le indiscrezioni su un passaggio del più volte Pallone d’oro a Torino. Il titolo della Juventus in borsa sale, ma anche il territorio ne potrebbe beneficiare.Il primo effetto Ronaldo per il territorio è sicuramente l’incremento di turismo, anche a fini sportivi. La Juventus ha successo e il territorio richiama visitatori e turisti, nonché tifosi da tutto il mondo. È già così e l’arrivo di Ronaldo non farebbe che migliorare i flussi turistici per il territorio. Secondo i dati dell’Osservatorio alberghiero, messo in campo dalla Camera di commercio di Torino, con Turismo Torino e le associazioni di categoria A Torino gli arrivi superano quota 1 milione e 200 mila; calano gli stranieri in arrivo da Germania e Olanda, ma aumentano i turisti francesi e gli inglesi. In generale gli arrivi in Città aumentano di quasi 9 punti rispetto al 2016, con una crescita trainata dal mercato italiano (+11 %). Nel dettaglio, si evidenza il buon andamento turistico nel weekend pasquale con u tasso di occupazione delle camere e ricavi in crescita. Dati migliori per gli alberghi torinesi rispetto a quelli milanesi, anche grazie alla partita Juventus-Milan del periodo. I turisti per calcio a Torino attratti da Ronaldo potrebbero far registrare un boom inaspettato. Il nostro territorio è in grado di accogliere con un parco museale e attrazioni, che potrebbero beneficiare per visibilità, creando un circolo virtuoso per il turismo e il suo indotto. I numeri dei Musei torinesi sono già una garanzia. E tra questi brilla già anche lo Juventus Museum: oltre 180mila visitatori nel 2017, un totale dall’inaugurazione del 2012 che si avvicina sempre di più al milione di persone. Sono numeri che testimoniano per lo Juventus Museum un successo in continua crescita Numeri che ricevono una ulteriore gratifica se letti in chiave nazionale: la rivista specializzata “Il Giornale dell’Arte” ha infatti pubblicato la classifica dei musei italiani per visitatori nel 2017, e spicca nella graduatoria proprio il balzo dello Juventus Museum, che entra nella top 50 nazionale, passa dal 52° posto dello scorso anno alla casella numero 43, con 180.932 visitatori. Un dato molto rilevante, che fra l’altro racconta di come il Museo bianconero sia il sesto più frequentato nella zona di Torino, dopo la Venaria Reale, il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Cinema, il circuito dei Musei Reali e Palazzo Madama. L’attesa torinese per Ronaldo cresce e non solo tra i tifosi.
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*Presidente del corso di studi in professioni contabili
Coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management
Università di Torino