il Presidente del Consiglio dei ministri Conte è veramente disarmante nella sua totale evanescenza. Ricorda quelle belle attrici che sono sul palco dello spettacolo solo perché belle

Tentati suicidi politici tra Tav ed elezioni

Radicali e Carlo Calenda ce la mettono tutta. Due liste per le Europee, per dirla meglio questi sovranisti italiani, come i francesi, polacchi ed affini precisano di volere un’ Europa riformata. Ma come si dice se non è zuppa è pan bagnato. Secondo obiettivo: fare uscire dall’isolamento il Pd decisamente malconcio ed emaciato. I radicali hanno avuto una botta di adesioni oltre le tessere. E la cuneese Bonino sta vivendo una terza gioventù politica. Magari sarebbe stata una buona Presidente della Repubblica ma toccava ad un cattolico. Poi , francamente, di Mattarella non possiamo lamentarci. In questa valle di lacrime fa fin troppo. L’ altro cavallo di battaglia dei radicali torinesi è il referendum sulla Tav. Hanno raccolto le firme necessarie ed ora esigono delle risposte dai pentastellati locali. Pentastellati oramai oltre una crisi di nervi, nel marasma più totale. Hanno scoperto che il nemico è interno. Pasquetta presunto ricattatore, il collaboratore cacciato anche da Laura Castelli. Cacciato grazie esclusivamente ai magistrati che lo hanno indagato e grazie a intercettazioni sapientemente fatte filtrare. Né Appendino nè Castelli si erano accorte di nulla. Palese la presa in giro ieri come oggi. Il Pd è in difficoltà, ma ci sono esponenti del partito che non demordono. Anzi continuano a mordere. Così l’ avvocato e consigliere regionale Luca Cassiani da 10 mesi consigliere vuole lasciare una traccia del suo agire e sprona la Giunta regionale di costituirsi parte civile sui fatti di Piazza San Carlo. Impossibile per il Comune di Torino ma doveroso per la Regione Piemonte. Un Pd claudicante che si affida all’ iniziativa dei suoi uomini e donne.
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Intanto i pentastellati continuano e Toninelli prima consegna la relazione alla Francia e poi al governo: si vedrà. E Matteo Salvini chiede ai suoi pazienza per due o tre mesi. Farà un conto unico e salato. Del resto non è una novità che i numeri delle elezioni europee e regionali condizioneranno la vita nostra politica successiva. Ecco perché Carlo Calenda insiste e si sta impegnando per queste elezioni europee. Addirittura ci sono sondaggi che lo darebbero al 20 % . Anche Lui non demorde e dichiara: ci rivolgiamo anche agli elettori della Lega delusi da Salvini. Mi sembra logico ed elementare in un sistema democratico.  Invece no. Secondo alcuni esponenti della sinistra sbrindellata Calenda si sbaglia e dimostra che è un uomo di destra e che è impossibile un qualsivoglia accordo con Pd e similari. Capisco. Capisco anche un’ altra cosa. Ultimamente la cialtroneria si è molto ma molto diffusa , più di quanto non si pensi. Nel complicare le cose a sinistra ci sono le non esaltanti reazioni all’ appello-documento del Chiampa per le elezioni regionali. Accuse da sinistra troppo generiche solo per sfondare a destra. Con un’ altra considerazione, e cioè che la Tav non è di destra né di sinistra. O semmai l’essere pro Tav dimostra che il Chiampa ed il Pd non sono di sinistra. Va bene tutto, poi ognuno è libero di suicidarsi (politicamente) come vuole.  In verità non sono una novità le divisioni a sinistra.  Divisioni che hanno segnato tutta la storia del novecento. Pietro Nenni diceva di stare attenti. C’ è sempre uno più a sinistra di te che sentendosi più puro di te ti epura. O sotto lo stalinismo la teoria comunista del socialfascismo.
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Ma ora c’ è di più. La sinistra sbrindellata dice al Pd: tu non sei quello che dici di essere. Ed il Pd risponde: con voi non c’ è proprio nulla da fare. Intanto Matteo Salvini conferma in Piemonte come in tutta Italia all’accordo per le regionali con tutto il centro destra. Se le cose vanno così la vedo dura per il Chiampa, ma essere secondo è già una vittoria. Ora qualche pentastellato accondiscende alla richiesta di referendum. Scusate, ma Giggino non aveva detto che fintanto che erano al governo loro la Tav non si faceva? Non vi preoccupate (ammesso che sia una precisazione) Giggino pur di stare seduto sulla poltrona fa di tutto e il contrario di tutto.  Magari il termine zerbino è esagerato. Più appropriato è accondiscendente.  Sono occasioni che nella vita capitano una sola volta. Da disoccupato a vicepremier. Pazienza se poi qualcuno vorrebbe un po’ di coerenza. Basta dire che si sbaglia. Le colpe sono di altri ed il gioco é fatto. E visto che ci siamo concludiamo con il Presidente del Consiglio dei ministri Conte è veramente disarmante nella sua totale evanescenza. Ricorda quelle belle attrici che sono sul palco dello spettacolo solo perché belle, anzi bellissime e basta. Come quei film sui telefoni bianchi degli anni ’30 sotto il fascismo. A lui non importa delle figure che sta facendo. Metterà il tutto nel suo curriculum rafforzando la sua carriera da professore universitario. Magari alla Sorbona dove ha già mangiato alla mensa. Spiegazione prosaica. In un mondo di ciechi l’ orbo è Re. E  Matteo Salvini, al netto dei suo travestimenti da Fregoli, qualcosa ci vede. La conta dei danni sarà successiva.
Patrizio Tosetto
(foto: il Torinese)