Mentre Milano fa quadrato sulla candidatura olimpica della Madunina e il sottosegretario regionale lombardo ai Grandi eventi sportivi Antonio Rossi con l’assessora milanese allo Sport Roberta Guaineri è stato oggi a Roma al Coni per ” testimoniare la compattezza e l’unità d’intenti che caratterizza la nostra azione per raggiungere quest’importante traguardo” , sotto la Mole ci si divide
Oggi il Consiglio comunale ha discusso la delibera di iniziativa consiliare firmata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle che esprime la volontà di proseguire il percorso di candidatura di Torino ai Giochi Olimpici invernali del 2026, vincolandolo però a determinate condizioni. E’ stata illustrata in Sala Rossa dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, Valentina Sganga e verrà votata in una seduta straordinaria di Consiglio, vista la presenza di numerosi emendamenti (in tutto 186) di Deborah Montalbano, del gruppo consiliare “Uscita di sicurezza”. L’atto indica 12 punti “qualificanti e vincolanti” per Torino 2026. Si Partirà – come si legge in una nota di Palazzo Civico – “dall’analisi dell’esperienza Torino 2006 e realizzare l’analisi costi/benefici dei Giochi 2026. L’evento dovrà essere considerato parte di una strategia a lungo termine con ricadute positive su occupazione, trasporti, recupero edifici e suolo, emissioni zero e investimenti per innovazione 4.0. Le transazioni, basate su blockchain, dovranno essere tracciabili per contrastare eventuali fenomeni legati a corruzione e possibili infiltrazioni mafiose. Occorrerà definire un tetto massimo di spesa pubblica, garanzie di controllo della spesa, copertura da sforamenti a carico di privati e nessun debito per gli enti locali. Si dovrà redigere un protocollo di intesa con gli enti preposti per la verifica degli appalti, il consumo di suolo dovrà essere pari a zero mentre bisognerà mettere in atto azioni di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. Sempre in ambito ambientale, bisognerà prevedere una strategia Rifiuti zero e Plastic free e applicazione dei principi di Economia circolare. La mobilità dovrà essere principalmente elettrica, sostenibile e accessibile.Al termine dell’evento, servirà la garanzia dell’utilizzo costante degli impianti sportivi mentre occorrerà incentivare la pratica sportiva con particolare attenzione alle fasce deboli, svantaggiate, soggetti con disabilità e terza età. Una rilevante quota dei villaggi olimpici realizzati in città, energeticamente autosufficienti, dovranno essere recuperati ai fini residenziali. I fornitori dovranno essere puntualmente pagati mentre dovranno essere regolamentate mansioni e riconoscimento dei volontari, escludendo forme di impiego vicine al lavoro, a costo zero”.
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E’ stata poi discussa la proposta di ordine del giorno degli esponenti dei gruppi consiliari Pd, Lega, Moderati, Forza Italia, Lista civica per Torino (primo firmatario Stefano Lo Russo) che sottolinea l’aspetto “qualificante” degli stessi punti descritti nella delibera di iniziativa consiliare, sottolineando come i Giochi olimpici del 2006 siano state un volano per l’immagine non solo della Città di Torino ma anche del territorio circostante. Anche questo atto sarà votato successivamente. Valentina Sganga – capogruppo del Movimento 5 stelle: ha definito un “delirio di onnipotenza” la richiesta del Coni di un sostegno pieno e incondizionato alla candidatura da parte del Consiglio. “Si chiede a un organo elettivo di rinunciare alle sue prerogative pur di massimizzare la sue chance di candidatura. Sono persuasa – ha concluso – che si tratti di un tentativo per eliminare Torino dalla corsa”. Con questa delibera “sanciremo l’impegno a portare avanti col sostegno del Consiglio la nostra proposta di candidatura con un sostegno che è condizionato dal mandato ricevuto dagli elettori”. Sganga ha definito erronea da parte delle minoranze la stesura di un ordine del giorno su questo tipo di tema. Un errore forse causato da “euforia olimpica”, un euforia “che può giocare brutti scherzi, scherzi che possono creare debiti da miliardi di euro”. Per Stefano Lo Russo (Pd) “si discute finalmente di vocazione di Torino. La ratio di un ordine del giorno dipende dal fatto che ci aspettavamo che fosse Appendino a trasmettere le decisioni della Città. In questo atto si fa riferimento e si recepiscono i 12 punti del Movimento 5 stelle come qualificanti, anche se alcuni sono ridondanti come quello che propone gli “appalti senza corruzione”, così come è successo nel 2006, fatto da tutti riconosciuto e diventato oggetto di studio da parte di altre amministrazioni. Allora forse non tutto fu perfetto ma non successe nulla che giustifichi l’iniziativa di Carretto, peraltro tardiva, di chiedere una commissione d’inchiesta su quelle Olimpiadi. Noi esprimiamo il pieno e incondizionato sostegno del Consiglio comunale alle Olimpiadi, richiesta ovvia e minima avanzata dal Coni”.