Riceviamo e pubblichiamo
L’esperienza emozionante vissuta dal candidato della lista Moderati per Fassino
“Quella che ho portato avanti negli ultimi mesi, in occasione delle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di Torino, più che una campagna elettorale tout court può definirsi un intenso lavoro per presentarmi ai cittadini come risorsa per il Comune di Torino. Ho deciso di candidarmi da subito, quando il fondatore dei Moderati on. Giacomo Portas me lo chiese nel dicembre scorso, perché portassi nell’amministrazione di questa città la mia competenza, la serietà, la tenacia e la mia capacità di mediazione. Tutte qualità che ho acquisito e affinato lungo tutto l’arco della mia vita professionale, sia in ambito privato (come Direttore e Amministratore delegato in FIAT, consigliere di amministrazione di Attività Immobiliari S.p.A.) che in ambito pubblico (Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dei lavori Pubblici e Ministero dell’Ambiente e presso la Regione Piemonte, Direttore all’Urbanistica, Direttore al Turismo e Direttore al Territorio Rurale). Sono entusiasta di quanto fatto in campagna elettorale: un viaggio di 40 giorni e più, tra tanti amici e tanti abbracci. Rimarranno ricordi indelebili le persone che ho ascoltato e conosciuto, i luoghi che ho visitato (strade, borghi, mercati rionali, quartieri periferici), i dibattiti e i confronti a cui ho partecipato, le problematiche raccolte stando tra la gente (soprattutto i giovani disoccupati e gli anziani, soli o meno abbienti) e dai rappresentanti di categorie e associazioni (commercianti, ambulanti, sportivi, comitati spontanei di cittadini e comitati di zona), e molto altro ancora. Vorrei fare tesoro di tutto questo, anche se non sono stato eletto, e prendermi carico di tante istanze dei cittadini. Io sento di aver fatto una campagna elettorale seria, così come andava fatta. Ma ho anche riscontrato, purtroppo, che c’è una diffusa idea che nulla si possa più cambiare: c’è un forte senso di rassegnazione, di indifferenza, di impotenza, che spesso si trasforma in astensionismo. Con la chiusura della mia campagna elettorale posso dire che mi sento caricato dell’affetto e della stima che ogni concittadino che ho incontrato mi ha dimostrato, abbracciandomi e incoraggiandomi ad andare avanti così … e sento la responsabilità di non deludere nessuno di loro, anche stando fuori dal palazzo. Perché io mi considero un progressista tra i Moderati e userò la mia esperienza per mettere a disposizione di Torino idee, iniziative e programmi per giovani e anziani che porteranno la Città ad avere un’altissima reputazione e un’immagine, la più positiva possibile, nel mondo”.