il 16 aprile

La "Bella stagione" in piazza Carlo Felice

AL GIARDINO FORBITO SAMBUY
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 “Bella stagione”, la primavera forbita dei Giardini Sambuy presenta l’inaugurazione della rassegna musicale proposta dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino fino alla fine di maggio, tutti i sabati.  Fedele alla sua vocazione, il gazebo dei giardini torna a vibrare e ospita alle ore 18 il primo concerto del variegato programma con “ffforttissimo Guitar Quartet” eseguito da Arturo Mariotti, Daniele Ligios, Paolo Bianchi, Cristiano Arata – chitarra. Scuola: Dora Filippone. Alle ore 17.30 con Giardino forbito presenterà il calendario del Conservatorio il direttore Marco Zuccarini con il presidente Valentino Castellani, in un confronto costruttivo sul futuro e sulle possibili felici e rinnovate sorti di uno dei giardini più storici della città con una rappresentanza di residenti e il comandante Polizia municipale sezione Centro Maurizio Berini, il presidente della Circoscrizione 1 Massimo Guerrini, l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, un rappresentante di Consulta per la valorizzazione dei beni culturali e artistici di Torino e il sindaco Piero Fassino, che assisterà a seguire il concerto.  Nell’ambito del programma “sostenibilità e cultura” di Giardino forbito già dalle ore 15, i Giardini Sambuy saranno animati dal progetto #TorinoaLED che inizia qui una serie di appuntamenti, sparsi per la città, per far conoscere da vicino il nuovo sistema di illuminazione a LED, e alle ore 15.30 dall’incontro “Donne forbite, appuntamenti in giardino” tra Enrica Tesio e Vittoria Baruffaldi. Presentando Esercizi di meraviglia – fare la mamma con filosofia (Einuadi) e La verità, vi spiego, sull’amore (Mondadori), Vittoria e Enrica dialogano sull’esperienza di essere donne madri amiche e scrittrici nei tempi moderni. Da ottobre 2015 l’associazione culturale Giardino Forbito, patrocinata e sostenuta dalla Circoscrizione 1 e dall’assessorato all’Ambiente, dalla Fondazione Torino Smart City e dalla Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino, prova a dare una risposta alla necessità di riqualifica degli storici Giardini davanti alla Stazione Porta Nuova di Torino, sala d’attesa e salotto prestigioso della città. Lo fa con un concept innovativo, inclusivo e etico, nato per promuovere stili di vita e consumi consapevoli, invitando contemporaneamente alla sostenibilità e alla cultura con una proposta trasversale e partecipata da tutte quelle realtà cittadine e del territorio in filosofia e già attive.

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PROGETTO TORINO A LED – Il Progetto Torino a Led consiste nella sostituzione di 55mila lampade, pari al 55% dei lampioni dell’illuminazione pubblica attualmente in funzione su tutto il territorio cittadino. Le luci a led, con metà della potenza impiegata rispetto a una lampada tradizionale, consumano un terzo di energia in meno e offrono una maggior resa, abbattendo l’inquinamento luminoso. Questa nuova tecnologia non è soltanto un cambiamento strutturale importante, grazie al quale il risparmio energetico sarà evidente già dalle prime accensioni, ma è anche un salto culturale, un cambiamento nelle abitudini che riveste ogni aspetto della nostra esistenza. In aggiunta si sta investendo molto sull’analisi dei consumi di numerosi edifici, uffici, scuole e luoghi di aggregazione della città, affinché altrettanti numerosi siano gli interventi di efficientamento energetico”. A oggi sono state sostituite oltre 40mila lampade, con un risparmio nei costi energetici di 3,3 milioni di euro. Entro pochi mesi il programma sarà portato a termine.

 

BIOGRAFIE DELLE SCRITTRICI:
Vittoria Baruffaldi, nata a Torino nel 1977, è professoressa di filosofia e storia al liceo. È autrice del blog La filosofia secondo babyP, nato come riflessione filosofica sulla maternità. Ha pubblicato qualche racconto su riviste, tra cui «Inutile» e «Nazione Indiana».
Enrica Tesio, blogger e scrittrice torinese, ha due figli e due gatti, e ha un mutuo.
Laureata in Lettere con indirizzo cinematografico, fa la copy da quando aveva vent’anni. Nel 2015 è uscito per Mondadori La verità, vi spiego, sull’amore.
 

(foto: il Torinese)

Da Alberto Marchetti il gelato è slow

 

Un cono gratis per i soci Slow Food in occasione del trentesimo compleanno dell’Associazione

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Prosegue e si consolida il legame tra Alberto Marchetti e la Fondazione Slow Food. Per celebrare anni di percorso comune, condivisione e obiettivi raggiunti, ed il trentesimo compleanno dell’Associazione, il maestro gelatiere torinese ha deciso di dedicare una giornata, sabato 16 aprile, a tutti i soci Slow Food che potranno assaggiare gratuitamente il suo gelato presso i negozi di Torino, Milano e Alassio.Un appuntamento gourmet di degustazione ma anche un’occasione di incontro e confronto tra amici, un omaggio al gelato così come Alberto lo intende: BUONO, PULITO e GIUSTO, perfettamente in linea con la filosofia di Slow Food. Buono perché sono buone le materie prime, selezionate con cura e attenzione dai migliori produttori, pulito perché fatto con ingredienti naturali, pochi, semplici e sempre dichiarati, giusto perché nelle scelte e nei metodi di produzione si tiene conto della tutela della biodiversità e delle microimprese, nel rispetto delle persone e della natura.Alberto Marchetti per il suo impegno quotidiano nella difesa della qualità e nella selezione degli ingredienti, è diventato per la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus una figura di riferimento fondamentale per tutto ciò che ruota intorno all’universo del gelato. In coerenza con queste scelte, il maestro ha da tempo scelto di acquistare i prodotti direttamente dai produttori dei Presidi e di devolvere una parte del ricavato per sostenere lo sviluppo della Fondazione Slow Food. Sono nati da questa collaborazione i gelati dei Presìdi: la robiola di Roccaverano, la farina bòna, la fragola di Tortona e il ramassin della Val Bronda, alcuni dei quali potranno essere assaggiati sabato 16 aprile nelle gelaterie di Alberto Marchetti in occasione di questo appuntamento.

Nella foto il maestro gelatiere Alberto Marchetti e il presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Piero Guidi. Foto credits: © Marcella Foccardi – Canon