GUSTO- Pagina 63

Fiorita Viglietti e il Palma di Alassio

Lo storico locale meta di tanti torinesi / Negli anni 50 il Paese si riprende dal secondo conflitto mondiale e si assiste a una rinascita della cultura gastronomica italiana, con la costituzione dell’Accademia Italiana della Cucina il 28 luglio del 1953 e la rivalorizzazione di un patrimonio per noi inestimabile, costituito anche dai tanti luoghi di ristoro che lo punteggiavano in ogni suo angolo.

Erano gli anni del Muretto di Alassio, del bel turismo, della Riviera Ligure percorsa da tanti viaggiatori colti e curiosi, delle Vespe Piaggio bianche, delle Fiat 500 Giardinetta come quella del famoso pittore alassino Mario Berrino creatore del Muretto e patron del caffè Roma. Il Palma era lì, a pochi passi dal mare, dal Muretto e dalla Via Aurelia. Numerosi cartelli nella Via Cavour invitavano i gastronomi suggerendo che il loro era il miglior pesto della riviera. Silvio e Fiorita erano lì, avendo preso le redini del locale fondato dalla famiglia nel 1922 con la volontà di rinnovarne la cucina nel solco della unione tra Liguria e Provenza. Fiorita da perfetta padrona di casa, con garbo e buon gusto aiutava il marito avvocato Silvio a portare avanti questo percorso, che li ha condotti nel corso degli anni a diventare uno dei ristoranti più blasonati d’Italia e forse il migliore che la Liguria abbia mai avuto. I grandi esperti di gastronomia sono passati dal Palma, contribuendo a crearne una fama che rimane nella storia della cucina italiana. Ora Fiorita non c’è più, ma lascia un ricordo indelebile che grazie a Silvio Viglietti e a suo figlio Massimo , anche lui cuoco di grande fama, si rinnova ad ogni piatto che porta ancora la Sua firma

Roberto Pirino

delegato dell’Accademia italiana della cucina del ponente ligure

La Nazionale dei pizzaioli si prepara al record mondiale

Roberto Todisco, selezionatore e responsabile di comunicazione e crescita personale della Nazionale Italiana Pizzaioli durante una sua visita in Piemonte. Lo abbiamo intervistato a Casale Monferrato sulle attività ed i record della NIP.

E’ un’azienda di formazione nata a Forlì nel settore dell’Ho.re.ca., quindi Hotel, Ristoranti, Catering. Svolgiamo formazione avanzata per tutti quelli che sono pizzaioli e vogliono qualificarsi come istruttori tecnici, sino ad arrivare, in un percorso abbastanza complesso di master chef in pizzeria. Oltre a questo abbiamo anche all’interno una serie di corsi di formazione del personale dedicati alle aziende, dove parliamo di accoglienza, collaborazione, quindi come creare un team di collaboratori, e facciamo anche dei corsi dedicati ai camerieri per specializzare il cameriere in un consulente di sala, in più ci sono anche dei corsi personali sull’organizzazione del tempo. E’ un’azienda di formazione, non è una associazione che opera da oltre vent’anni.

Chi è l’ideatore della Nazionale Italiana Pizzaioli?

Il presidente Dovilio Nardi di Forlì che da oltre venti anni studia e progetta iniziative in questo settore, ultima in ordine è RIPARtiamoITALIA.

Accanto a questo avete anche un bel palmares di record del mondo …

Abbiamo 722 istruttori collegati con la Nazionale Italiana Pizzaioli in tutta Italia e anche all’estero, ma abbiamo anche 8 record certificati nel Guinness.

L’elenco comprende la pizza tonda senza glutine più grande del mondo di 1261,65 metri quadrati., il cappuccino più grande di 2350 litri, il pane senza glutine più lungo con 38,10 metri, la pizza dessert più lunga con 14,28 metri quadrati, la pizza più lunga con 1595,45 metri raggiunto ad Expo 2015 di Milano, il muffin senza glutine più grande, e nello stesso giorno a Roma il maggior numero di pizze fatte in 12 ore con 10065 (raggiunto in 8 ore) e il maggior numero di pizze in un’ora con 1500 (raggiunto in 52 minuti).

Stiamo adesso organizzando il nono e decimo record del mondo e siamo qui a selezionare i nostri nuovi collaboratori.

Per informazioni: tel. 328/2772669

Massimo Iaretti

 

Re Peperone ai tempi del covid

71^ Fiera del Peperone di Carmagnola Edizione speciale e diffusa

Dal 28 agosto al 6 settembre 2020 a Carmagnola e online

 Fiera digitale realizzata nella Chiesa di San Filippo e trasmessa in dirette streaming
– Mercato del Peperone in Piazza Bobba e in diversi punti di accesso al centro storico
– Spettacoli di musica e cabaret nel Cortile del Castello e in Piazza Italia
– Street food in diverse aree del centro storico

Nelle giornate di domenica 30 agosto e dal 3 al 6 settembre
Concorso del peperone, mercatini con prodotti agroalimentari del territorio e rassegna commerciale

Orario: da lunedì a venerdì dalle 18 alle 24 – sabato e domenica dalle 10 alle 24

www.fieradelpeperone.it

L’emergenza e le disposizioni anti Covid-19 impediscono che la Fiera Nazionale del Peperone si svolga sulla base dei consolidati format degli ultimi anni ed il Comune di Carmagnola ha quindi deciso di proporre una “Edizione Speciale e Diffusa”, con un format nuovo ed esteso in diverse aree della città.

Ci sarà la Fiera digitale, con uno studio televisivo allestito all’interno della Chiesa di San Filippo, trasmissioni in streaming di interviste, show cooking ed altre iniziative che avranno tra i principali conduttori Tinto, Paolo Massobrio, Luca Ferrua, Renata Cantamessa e Simona Riccio.

Sarà diffusa in varie strade e piazze della città con il mercato del peperonemercati pensati per valorizzare le eccellenze agroalimentari del territoriostreet foodprodotti artigianaliprodotti commercialispettacoli di musica e cabaret mostre d’arte nei bellissimi musei.

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner e protagonista di diverse iniziative, tra le quali una cena di beneficenza organizzata in suo favore con l’importante sostegno della BCC – Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Abano Stura, main sponsor dell’intera manifestazione.

Dopo attente valutazioni, il Comune di Carmagnola ha deciso di dare continuità all’evento, di trasmettere un forte segnale di positività e un grande stimolo alla ripresa economica del proprio territorio, deliberando l’organizzazione di una edizione straordinaria della Fiera.
“Speciale” perché conterrà proposte divere dal solito nei contenuti e nelle modalità di attuazione.
“Diffusa” perché estesa in ampie e varie aree della città – con il fine di coinvolgere in maniera più ampia possibile il tessuto sociale e commerciale e garantire al contempo le norme di sicurezza – e perché estesa al contributo di altri comuni del territorio e ai loro prodotti.

Piatto dell’estate: il poke impazza tra i torinesi

+89% giugno su aprile. Sul podio avocado, salmone, edamame per un mix perfetto di freschezza e gusto che conquista tutti

 Bello, colorato e gustoso, con ingredienti freschi e personalizzabile in base ai propri gusti: queste le principali caratteristiche del poke, il piatto a base di pesce crudo di origine hawaiana che ha spopolato sulle coste californiane e che, grazie a Poke House, sta conquistando anche i palati dei torinesi. 

 

Poke mania: il food trend dell’estate

Vera e propria tendenza, secondo i dati delle piattaforme di delivery, il poke prosegue senza battute d’arresto la sua conquista dei gusti degli italiani, con un boom di ordini di +112% giugno su aprile, e dei torinesi (+89%) che lo posizionano al terzo posto nella classifica delle cucine più ordinate. 

 

Avocado, salmone ed edamame: i super ingredienti che hanno conquistato i torinesi

Se il poke è il piatto al quale i torinesi non riescono più a rinunciare, avocado, salmone, ed edamame sono gli ingredienti che li hanno fatti innamorare di Carlina House: l’insegna di Poke House di fronte l’imponente architettura di piazza Carlina, in via Santa Croce 2, inaugurata lo scorso 6 giugno. Nove poke su diecicontengono l’avocado, uno su due il salmone e sei gli edamame per un mix freschissimo di proteine, frutta e verdura a cui difficilmente si può resistere. Dagli omega-3 e antiossidanti del salmone, alle innumerevoli proprietà nutritive e “grassi buoni” dell’avocado, fino all’altro contenuto proteico degli edamame, gli ingredienti preferiti dai cittadini del capoluogo piemontese rappresentano a pieno il concept culinario di Poke House: dare vita a un piatto equilibrato nelle proprietà nutrizionali, e al tempo capace di sorprendere e viziare con sapori ogni volta inediti. 

 

I torinesi, largo ai creativi

Oltre il 75% dei poke è frutto della fantasia dei torinesi, che preferiscono creare la bowl secondo i propri gusti, dando vita così a combinazioni sempre uniche e diverse. Tra le ricette di Poke House invece spicca la Sunny Salmon, con il 48% delle preferenze, seguita dalla White Fish, ricetta estiva per eccellenza, con il 20%. 

 

Le proteine, star dei poke lover

Il salmone è di gran lunga la proteina più amata dai torinesi: presente nel 51% dei poke preparati da Poke House, che doppia il tonno, secondo in classifica con il 25% delle preferenze. Seguono il pollo (cotto per i non amanti del pesce) presente nel 10% delle bowle il branzino e l’insalata di granchio, entrambi con circa il 5%. La via vegana è ovviamente aperta, ma in quel caso ci si affida al seitan, presente in oltre il 4% delle ricette. Lo trovate diversamente invogliante? Provate ad aggiungere carote, cetrioli, patata dolce croccante, cocco, sesamo e insaporite con la salsa al mango e teriyaki per una poke bowl perfetta.

 

Un peccato di gola leggero e senza sensi di colpa

“Se è vero che le mode passano, ma i gusti restano, allora quello per il poke è forse una delle evoluzioni gastronomiche più importanti nel panorama culinario di oggi. Questo perché sono un piatto sano e gustoso, sempre originale grazie agli infiniti abbinamenti di ingredienti di qualità che lasciano ampio spazio alla fantasia e ai desideri del singolo, ma soprattutto equilibrato nelle proprietà nutrizionali. La sua versatilità e freschezza, e il basso apporto calorico lo rendono una delle ricette più in voga durante la bella stagione, capace di accontentare tutti. In poco più di un mese dall’apertura del nostro ristorante in Piazza Carlina, abbiamo infatti registrato un vero e proprio boom di richieste e la tendenza in vista dell’estate si prospetta ancora più in crescita”. – commentano Vittoria Zanetti eMatteo Pichi, co-founder di Poke House.

 

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Poke House – Californian soul, Hawaiian taste

Nato dal sogno di due amici – Matteo Pichi, classe 1986, e Vittoria Zanetti, classe 1991 – Poke House si propone di portare un angolo di California in città e di farlo attraverso un format giovane e innovativo: sia nell’offerta culinaria, con signature che si ispirano fedelmente alle ricette della West Coast, sia nello stile, attraverso un design che colpisce per l’intensità dei colori, la semplicità degli arredi dai materiali naturali, e la selezione di quadri che rievoca quelle atmosfere calde e accoglienti tipiche delle città californiane. Le poke bowl rivisitate in chiave californiana e arricchite da salse preparate rigorosamente in “House”, possono essere composte in autonomia oppure seguendo le ricette/signature.

I nuovi appuntamenti all’aperto di Eataly Lingotto

Grande Circo del Mercato, Oinos e Notte Bollicine in dehors e in terrazza

 

L’estate Eataliana prosegue con nuovi appuntamenti all’aperto da segnare in agenda: nel dehors di oltre 200 mq immerso nell’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti e nella terrazza di Sala dei Duecento al primo piano.

 

Venerdì 31 luglio ritorna il Grande Circo del Mercato tra i tavoli del dehors sul piazzale: dalle ore 19 una cena speciale con le proposte di straordinari artisti della cucina e con l’intrattenimento di artisti circensi. In menu alcuni dei cavalli di battaglia degli chef di Eataly: dalla pizza Gran Torino al fritto di mare, alla costata di razza Fassona Piemontese Presidio Slow Food de La Granda, alla padellata di linguine ai frutti di mare e poi le coppe gelato dell’Agrigelateria San Pè di Poirino, il tiramisù Eataly, il tris di mini cannoli di Marchese on Wheels e molto altro! In accompagnamento la ricca selezione di vini, birre e carta cocktail e i formati magnum selezionati

dall’Enoteca. Intrattenimento a cura dei Fratelli Ochner, con trampolieri, giocolieri e maghi.

 

Domenica 2 agosto dalle ore 19 ospite d’eccezione sarà lo chef del ristorante torinese Oinos, Daniele Eusebio, che porterà a Eataly Lingotto le sue proposte di pesce e in particolare il sushiliano, il fiore all’occhiello del menu, un sushi ripensato nella versione mediterranea con ingredienti tipici quali agrumi, olive, mandorle. In abbinamento i cocktail di Gin Mare Capri, nuova etichetta in esclusiva per Eataly della maison spagnola Vantaguard, pensati per l’occasione e creati da Carlotta Linzalata, la barlady del Lounge Bar di Mago Rabin già vincitrice dell’ottava edizione della competizione internazionale di mixology  Mediterranean Inspiration,  e dal bartender Samuel Donniacuo, attualmente bartender da EDIT-Torino e precedentemente al Piano35. I sapori e i profumi del Mediterraneo arrivano così nel dehors di Eataly, per una serata unica.

Giovedì 6 agosto ci si trasferisce invece nella Terrazza di Sala dei Duecento al primo piano, per Notte Bollicine. Un’ampia selezione di bolle sarà protagonista indiscussa di una degustazione eccezionale: oltre 25 etichette diverse, dall’Alta Langa al Metodo Classico, passando per Franciacorta, Blanc de Noir e molto altro. Un viaggio lungo l’Italia per scoprire i migliori produttori vitivinicoli, con la guida esperta dei Cantinieri di Eataly. Per gustarsi la serata, a disposizione un carnet da 6 calici (30 €), 3 calici (18 €), oltre alla singola degustazione (8 €). In abbinamento ai vini l’Executive Chef di Eataly Lingotto, Patrick Lisa, proporrà una selezione speciale di tapas, pensate per l’occasione.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.eataly.it e 011 19506801

Caffe’, hotel, liquorerie e cioccolaterie: ecco i magnifici 22 locali storici

Templi del cioccolato e della pasticceria, ma anche caffè, hotel, ristoranti e liquorerie.

In Piemonte sono 22 i luoghi-icona del gusto e dell’ospitalità inseriti nella 44^ Guida ai “Locali storici d’Italia”, il volume – gratuito e disponibile da lunedì 27 luglio, anche in versione app con geolocalizzazione – che raccoglie 213 locali simbolo del nostro Paese in un’edizione 2020 dedicata mixology.

E proprio a Torino l’arte del miscelare trova interpretazioni in grado di stupire, come la signature del bartender Marco Torre del Ristorante del Cambio, 6 cocktail dedicati ai principali musei della città, fatti con ingredienti del passato per ripercorrere sorseggiandole le epoche delle sale museali, magari seduti al tavolo preferito di Camillo Benso, conte di Cavour. Per chi ama i grandi classici invece, il must è l’Americano del Grand Hotel Sitea, dove nel ’35 si esibì Louis Armstrong, arrivato a portare il jazz nella patria di Verdi e di Rossini. Spostandosi dal capoluogo, l’alchimia nel bicchiere si incrocia al Bar caffè pasticceria Grigolon di Mondovì (Cn) dove è stato inventato il Rakikò, amaro a base di erbe e china che si serve con aggiunta di seltz. Una volta la bottiglia da un litro che lo conteneva riportava in etichetta la filastrocca della vispa Teresa.

Per Enrico Magenes, presidente dell’Associazione Locali storici d’Italia: “La guida è un viaggio nel tempo tra le pietre miliari del turismo culturale nel nostro Paese, un tour tra i pionieri dello stile e del gusto made in Italy che raccontano, concretamente, la nostra storia”. Un itinerario da Nord a Sud senza dimenticare ricette segrete e tradizioni di famiglia, ma anche i consueti aneddoti sui personaggi storici e le frequentazioni più famose e curiose, nazionali e internazionali. È il caso dell’Hotel des Iles Borromées di Stresa (Vb), caro a Hernest Hemingway, che qui aveva trascorso la convalescenza per una ferita di guerra nel 1918, ma anche del Caffè Fiorio di Torino, ritrovo di conservatori irriducibili nel periodo del Risorgimento, che conserva l’eco di riunioni clandestine e tranelli. È qui infatti, che nel 1821 si tentò di convincere l’inserviente dello speziale di corte ad avvelenare Re Carlo Alberto di Savoia, ma è anche qui che è stato inventato il primo gelato ‘da passeggio’ servito nel cono. E sempre in città si trovano anche i più piccoli locali storici del mondo, Al Bicerin (altra tappa prediletta di Cavour) e Mulassano. Questo e molto altro nelle storie dei locali piemontesi iscritti all’Associazione Locali storici, un ente senza scopo di lucro patrocinato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Oltre ad avere almeno 70 anni di storia, alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie segnalati dalla Guida, devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sugli ospiti illustri.

Tra le province piemontesi è Torino la provincia che ne conta il maggior numero (15 di cui 13 soltanto nel capoluogo), seguita da Cuneo (4), Alessandria (2) e Verbania (1).

 

Terra Madre e Salone del Gusto cambiano format e conquistano i cinque continenti

Nuova formula per Terra Madre-Salone del gusto, la rassegna internazionale sui temi legati al cibo e all’ambiente, promossa dall’associazione Slow Food con la Città di Torino e la Regione Piemonte.

Il nuovo format obbligato dalle misure anti-Covid rende diffusa la manifestazione, originariamente concentrata in 5 giorni.

Ora si svolgerà in 6 mesi di eventi diffusi in tutto il mondo, alcuni in presenza – come con posti limitati, i Laboratori del Gusto -, e la stragrande maggioranza on line. “Sarà la più grande edizione di sempre perché sviluppata nei cinque continenti, in ogni angolo del Pianeta” ha detto alla presentazione svoltasi  a Torino, Carlin Petrini, fondatore e presidente di Slow Food. Il tema dell’edizione 2020, che partirà l’8 ottobre e si concluderà nell’aprile 2021 con il congresso internazionale di Slow Food – se l’emergenza Covid lo permetterà – sarà ‘Our food, our planet, our future. Cibo, pianeta, futuro.

Petrini: «Quest’anno il mondo ospita Torino e il Piemonte, sarà la Terra Madre più grande di sempre»

Parte il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto 2020: un’edizione globale lunga sei mesi, con eventi digitali, fisici e diffusi in tutto il mondo

«Quella di quest’anno sarà l’edizione di Terra Madre Salone del Gusto più grande di sempre. Noi impiegheremo tutte le nostre forze per far vedere che esistono migliaia di comunità, composte da contadini, artigiani, produttori, pescatori, che sviluppano un’economia al servizio dei beni comuni, a livello territoriale, in tutto il mondo. E loro, in un certo senso, ospiteranno Torino e il Piemonte in ogni angolo del mondo: migliaia di persone portano nel cuore l’evento, il territorio e le idee che qui fioriscono». È con queste parole, pronunciate dal presidente di Slow Food, Carlo Petrini, che parte il countdown per l’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto, che inaugurerà il prossimo 8 ottobre e proseguirà per sei mesi con un format completamente diverso dal solito.

Testo alternativo

Quello che è cominciato dalla Nuvola Lavazza di Torino, sede della presentazione ufficiale dell’evento, è il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto 2020: quando si concluderà, tra poco meno di un anno, potremo dire di aver coinvolto il più alto numero di persone mai raggiunte dall’evento organizzato da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, grazie alle tecnologie digitali e alle migliaia di eventi fisici sparsi ovunque è attiva la rete di Slow Food, presente oggi in 160 Paesi nel mondo.

Già da oggi – 22 luglio – è online la piattaforma che conterrà le attività digitali e il calendario degli eventi fisici, all’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com: fino ad aprile 2021, si alimenterà gradualmente e progressivamente di contenuti, per dar vita a un ricchissimo palinsesto. Perché Terra Madre Salone del Gusto 2020 sarà una manifestazione unica, nella quale Slow Food metterà assieme presenza fisica – con eventi che naturalmente vedono protagonisti in primis Torino e il Piemonte – e accessibilità online.

«La forza di Terra Madre Salone del Gusto risiede nella capacità di far dialogare tra loro realtà anche appartenenti a mondi lontani e diversi, rendendo l’evento un’imperdibile occasione di sensibilizzazione sui temi del cibo, dell’educazione alimentare, della tutela delle biodiversità» ha dichiarato la sindaca di Torino, Chiara Appendino. «Il nuovo modello è una scelta innovativa che, in un momento di oggettiva difficoltà per l’organizzazione di eventi nella maniera più tradizionale, ha consentito di trasformare un ostacolo in una opportunità, permettendo al contempo di mantenere Torino e il Piemonte al centro dell’evento e di allargare gli orizzonti della manifestazione».

«Il Piemonte e l’Italia hanno bisogno di manifestazioni come Terra Madre Salone del Gusto, perché i grandi eventi sono il miglior strumento di promozione di un territorio – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Sarà una edizione diversa come diverso è il periodo che stiamo vivendo, ma ciò che desideriamo trasmettere è che il Piemonte c’è, è in salute ed è pronto con tutte le sue eccellenze ad accogliere i turisti con professionalità e sicurezza».

Testo alternativo

Our Food, Our Planet, Our Future

Il claim dell’edizione 2020 è Our Food, Our Planet, Our Future. Cibo, pianeta, futuro: una concatenazione di relazioni che ci raccontano di come, a seconda del modo in cui ci rapportiamo al nostro cibo – come lo produciamo, lo distribuiamo, lo scegliamo, lo consumiamo – questo avrà impatti significativamente diversi sul nostro pianeta.

«Il mondo intero sta vivendo una triplice crisi – sostiene Petrini – climatica, economica e pandemica. Serve una visione di cambiamento profondo. Richiederà tempo, ma si intravedono già i semi nell’economia espressa dalle comunità di Terra Madre. È giunto il momento di riconoscere e amplificare il valore di queste comunità in tutto il globo. Il messaggio è forte e chiaro: in questo anno segnato così pesantemente dalla sofferenza per la pandemia di Covid-19, dalla crisi economica globale, dai lockdown in tutto il mondo, c’è un valore che non soltanto non è stato cancellato, ma anzi è stato rimesso in primo piano e della sua importanza in tanti, finalmente, hanno acquisito consapevolezza: il valore dell’essere parte di una comunità».

«Da sempre l’impegno di Slow Food si concentra sulla conservazione della biodiversità, attraverso il rispetto dell’ambiente, la promozione dell’agroecologia, la trasmissione dei saperi locali» spiega Francesco Sottile, del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. I drammatici eventi degli ultimi mesi, come l’incremento nella deforestazione in Amazzonia, gli incendi in Australia, le temperature da record in Siberia, ci spingono ad allargare il nostro impegno: così, da obiettivo, la difesa della biodiversità diventa per Slow Food lo strumento di contrasto al cambiamento climatico. «Lo facciamo attraverso le attività della nostra comunità, dei produttori e degli agricoltori, nel corso di sei mesi di confronto culturale», prosegue Sottile.

Un confronto che, quest’anno, adotta un approccio diverso dalle edizioni precedenti: «Abbiamo deciso di cambiare le lenti con cui leggiamo la realtà, mettendo da parte i confini nazionali e focalizzandoci invece sugli ecosistemi, cioè sulla relazione tra gli esseri umani e la natura, per comprendere i problemi che toccano tutti, indipendentemente dalla latitudine e dal continente» aggiunge Serena Milano, segretaria generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Parleremo di Terre alte (cioè montagne e colline), Terre basse (ovvero le pianure), Terre d’acqua (mari, fiumi e laghi) e del rapporto tra città e campagna: grazie alle testimonianze dalla rete Slow Food cercheremo di raccontare idee, proposte e soluzioni.

Testo alternativo

Un format nuovo, migliaia di appuntamenti in tutto il mondo

La porta di ingresso principale a Terra Madre Salone del Gusto 2020 è la piattaforma web, accessibile dall’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com, pensata per popolarsi settimana dopo settimana di tutti gli eventi digitali e degli appuntamenti fisici organizzati per animare Torino, il Piemonte, l’Italia e il resto del mondo. Da qui sarà possibile visualizzare e prendere parte agli appuntamenti online (accedendo al programma Digital) ma anche tenere traccia degli eventi organizzati in ogni angolo del pianeta (selezionando il calendario World).

I primi eventi sono concentrati nelle date inizialmente previste per la manifestazione, dall’8 al 12 ottobre: Conferenze, Food Talk e molti altri format innovativi ideati da Slow Food per discutere dei temi che più ci stanno a cuore – alimentazione, sostenibilità, ambiente ed equità – oltre agli appuntamenti tradizionali come i Laboratori del Gusto, ai quali si può partecipare sia a distanza (acquistando i kit per la degustazione da casa) che in presenza.

A proposito degli eventi in presenza: oltre ai Laboratori del Gusto, sono già on line e prenotabili i primi Appuntamenti a Tavola in programma a Torino tra l’8 e il 12 ottobre. Nel corso delle prossime settimane il calendario World si arricchirà poi di tante altre attività organizzate dalla rete Slow Food in Italia e in tutto il mondo: per non perderne nessuna, nelle prossime settimane sarà sufficiente dare un’occhiata al grande planisfero sul sito di Terra Madre Salone del Gusto, che si illuminerà in corrispondenza dei luoghi fisici in cui sono organizzate le attività.

Il Mercato dei produttori italiani e internazionali raddoppia: oltre alle tante piazze che ospiteranno il meglio delle produzioni locali, organizzate in diversi angoli del pianeta, l’edizione 2020 inaugura la versione online, con una piattaforma dedicata che diventa una vera e propria vetrina virtuale attraverso la quale scoprire gli espositori e contattarli, e poi anche con un e-commerce, attivo dall’8 di ottobre e disponibile per tutti i sei mesi, su cui acquistare i loro prodotti.

Confermata l’area B2B, lo spazio che Terra Madre dedica a espositori, buyer e agenti di commercio interessati ad accordi di business ed è organizzato da Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, cofinanziata dalla Commissione Europea per sostenere la competitività delle piccole medie imprese europee.

Dalla pizza ai piatti di classe appuntamento al Meucci

Un pranzo o una cena romantica o di lavoro, per gruppi di amici o studenti, per feste e occasioni importanti. Il  Meucci è il ristorante – pizzeria in Corso Francia 361 a Torino, adatto a tutte le situazioni: moderno e classico allo stesso tempo, caratterizzato da un tono di eleganza negli arredi e nella gentilezza del personale.

Interessante, curiosa e affascinante la collezione di telefoni d’epoca esposta in sala (da qui il nome Meucci). 

Il locale è stato totalmente ristrutturato e rinnovato con una nuova gestione a cura di Mileidi Valencia e Salvatore Gallo, che hanno saputo con coraggio avviare l’attività nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria.

“Al nuovo Meucci troverete una cucina gustosa e ambiziosa con piatti di mare e di terra, che vanno dalle scelte classiche a proposte frutto della nostra  fantasia e abilità. Usiamo materie prime di qualità, punto di forza per esaltare al meglio i nostri piatti”, spiega il responsabile, Salvatore.

La tradizione del forno a legna

Il forno a legna è sempre pronto a sfornare pizze preparate con amore e fantasia del nostro pizzaiolo. Gli impasti a lunga lievitazione sono preparati con massima cura e attenzione.

Il Meucci per pausa pranzo, da lavoro o da studi ha ideato diversi menù rapidi ed economici, proprio per soddisfare ogni vostra esigenza.

 

Servizio di consegna a domicilio e take away

Il locale dispone di da più sale e un dehors adatte a pranzi e cene di lavoro, laurea e compleanni. E c’è  anche la possibilità di gustare i  piatti a casa propria, ora che è stato  attivato il servizio di consegna a domicilio e take away.

Qual è il miglior gelato di Torino?

Il gelato va di moda anche sotto la Mole. Tante le proposte golose e di qualità: eccone alcune, ma segnalateci anche le vostre preferite! 

In corso Vittorio Emanuele ha aperto Lucco, elegante caffè e gelateria che propone un’ampia gamma di gusti.
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In via Berthollet all’angolo con via Madama Cristina, c’è  Mara dei boschi, gelateria che produce il gusto  tè matcha al cioccolato bianco, avocado e lime.
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Poi c’è il blasonato  Alberto Marchetti, «Maestro del gusto» in piazza Cln, corso Vittorio Emanuele e in via Po.
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Altrettanto famoso, sempre in piazza Cln, il gelataio Iginio Massari.
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Pochi passi più in là, in piazza San Carlo, nello store Biraghi, è possibile tornare al passato gustando lo storico gelato al latte.
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Non si può non citare Pepino, in piazza Carignano, che inventò il Pinguino.
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Da segnalare anche  Vanilla, in via Palazzo di Città che propone una gustosa granita oltre ai gelati.
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Più in periferia Dolce Mania, in via Guido Reni, vi farà assaggiare il gusto alla yogurt freddo.
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Il Gelato Amico in via Principi d’Acaja offre anche proposte vegane.
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Moou in via Porpora produce il gusto Arachimou:  crema con caramello e arachidi salate.
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Ma le botteghe del gusto dei gelatai torinesi sono ancora molte. Segnalateci il vostro gelato preferito!

Eataly, metti una sera a cena in terrazza

A cena con Magazzino 52 e con il pescatore Nando Fiorentini

Anche a luglio proseguono le serate all’aperto nella accogliente Terrazza di Sala dei Duecento, al primo piano di Eataly Lingotto, per godere dei piaceri della tavola in totale sicurezza. Appuntamenti speciali dedicati al buon mangiare ma anche al buon bere, con ospiti d’eccezione.

Martedì 7 luglio alle ore 20 sarà in cucina Dario Rista, lo chef di Magazzino 52, locale unico a Torino dove s’incontrano Vini & Pietanze. La cucina classica mediterranea è ispirata dalle proposte dei mercati locali e la selezione della Cantina conta circa 1000 etichette, con più di 100 champagne. Nato come “vineria e cucina” dalla collaborazione dei fratelli Diego e Dario Rista e Graziano Cipriano, fin da subito si contraddistingue per avere una marcia in più, tanto da essere segnalato dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 il magazine americano Wine Spectator lo indica come Enotavola torinese tra le migliori in cui concedersi un calice di vino. È allora chiaro che la serata a Eataly Lingotto sarà imperdibile: i piatti unici realizzati da chef Rista (alcuni esempi? Polpo al pimenton, humus di ceci, yogurt greco e cipolla rossa marinata, o ancora Mescafrancesca con vongole veraci, patate, peperoncino e prezzemolo…) saranno perfettamente abbinati agli Champagne biodinamici di André Heucq, grande interprete di Pinot Meunier nella Valée de la Marne. (€ 70 menu completo a persona).

Mercoledì 15 luglio arriva il mare direttamente in Terrazza, con il primo dei due appuntamenti con Nando Fiorentini, l’esperto selezionatore della Pescheria di Eataly nonché ex pescatore dell’Argentario. Sarà una cena a base di Crudo e Bollicine, accoppiata perfetta: il pesce sostenibile e del Mediterraneo sarà proposto in abbinamento alle migliori etichette selezionate dalla Cantina di Eataly (€ 70 menu completo a persona).

Il secondo appuntamento, mercoledì 22 luglio, sarà invece dedicato ad un classico, Paella e Sangria, riproposta però in una versione all’italiana: riso Vialone Nano, pesce solamente del Mediterraneo, zafferano sardo, peperoni di Carmagnola, piselli freschi. Le migliori materie prime, trattate con rispetto e consapevolezza, al servizio di una ricetta della tradizione. (€ 45 a persona)

Tutti gli appuntamenti sono su prenotazione su www.eataly.it