Box speciale da asporto, cene gourmet e proposte in menu, per festeggiare anche a tavola
Anche quest’anno è il momento di festeggiare San Valentino e Eataly ha pensato ad una cena perfetta da condividere, anche a distanza, da regalare o regalarsi! Patrik Lisa, Executive Chef di Eataly Lingotto, ha creato un menu tutto a base di pesce per una serata da ricordare: una dinner box d’asporto, dall’antipasto al dolce, per festeggiare con ottimi piatti d’autore. Si inizia con un tris di antipasti: gazpacho, capasanta e pane croccante, un toast insolito con la seppia e infine una tortilla con polpo e peperoncino. Piatto principale i plin gamberi, limone e zenzero e brodetto di gamberi. A seguire calamaretto ripieno con salsa all’arrabbiata. E poi si conclude in dolcezza con una creazione dello chef, cioccolato e lamponi. Tutti gli ingredienti arrivano direttamente dalla selezione del Mercato di Eataly Lingotto: in particolare, il pesce è quello della Pescheria, selezionato nel rispetto della stagionalità, delle taglie minime e della filiera corta. I migliori ingredienti per portare a casa i sapori di una cena speciale. La box di San Valentino è proposta al prezzo di € 42 ed è prenotabile su www.torino.eataly.it. Ogni due box, Eataly regala una bottiglia di vino. Il ritiro potrà avvenire direttamente presso la Cantina di Eataly Lingotto, al piano inferiore, dalle 10 alle 20, lunedì 14 febbraio. È inoltre possibile riservare la propria box anche per la consegna a domicilio.
Per chi invece vuole concedersi una serata speciale fuori casa, a Eataly Lingotto c’è l’imbarazzo della scelta. Alle 20 ecco la cena di San Valentino alle Cucine del Mercato: chef Patrik Lisa firma un percorso di gusto, in cui il pesce è cucinato in maniera sapiente e proposto in abbinamenti che ne esaltano il sapore e suscitano curiosità. Dall’ostrica al forno, al gazpacho, ai plin al tovagliolo e il calamaro alla brace. In abbinamento una selezione di bottiglie di vino, direttamente dall’Enoteca di Eataly. € 60 a persona, acqua e caffè inclusi.
Gli amanti della cucina tradizionale piemontese saranno accontentanti dal menu che Giù da Guido, il nuovo locale torinese dello chef Ugo Alciati (1 stella Michelin per GuidoRistorante, Serralunga d’Alba, CN) presente all’interno della grande Enoteca di Eataly Lingotto, ha pensato per l’occasione: grandi classici della cucina nostrana, proposti con un tocco di creatività e con attenzione particolare all’alta qualità delle materie prime. Ecco allora, tra le proposte a menu, gli agnolotti del Plin, preparati ogni giorno dalle sfogline del pastificio di Eataly Plin come da ricetta della “Agnolotti Queen” Lidia Alciati (così soprannominata dal Los Angeles Times), il baccalà mantecato e il brodo di cappone. Il tutto accompagnato dalla selezione di vini dell’esperto sommelier Piero Alciati, o per i più esperti e curiosi la possibilità di scegliere direttamente tra gli scaffali della Cantina. € 48 a persona.
Per la giornata del 14 febbraio, nel menu delle Cucine del Mercato ci saranno inoltre due piatti speciali, per festeggiare l’amore con il buon cibo: risotto ai frutti di mare con calamari, seppie, mazzancolle del Mediterraneo, cozze e vongole veraci e sottofiletto frollato alla brace con funghi cardoncelli, patate croccanti e salsa al pepe verde.
E infine, non mancano le proposte della Gastronomia di Eataly per portare a tavola, anche a San Valentino, i piatti già pronti e ricchi di gusto che gli chef creano ogni giorno: insalata russa, vitello tonnato, plin al sugo d’arrosto e tiramisù sono i cavalli di battaglia, cui si aggiungeranno alcune creazioni speciali pensate per l’occasione.
DINNER BOX DI SAN VALENTINO – € 42
Gazpacho, capasanta e pane croccante
Un toast con la seppia
Tortilla con polpo e peperoncino
Plin gamberi, limone e zenzero e brodetto di gamberi
Calamaretto ripieno con salsa all’arrabbiata
Cioccolato e lamponi
CENA DI SAN VALENTINO ALLE CUCINE DEL MERCATO – € 60
Ostrica al forno, paprica, burro e cipollotto
Gazpacho di avocado e cetriolo con capasanta scottata
Un toast con la seppia
Tortilla con polpo e peperoncino
Plin al tovagliolo, gamberi, limone e zenzero
Calamaro alla brace
Cioccolato e lamponi
SAN VALENTINO… GIU’ DA GUIDO – € 48
Calice di benvenuto Alta Langa Extra Brut Fontanafredda
Bignè ripieno di mousse di anatra
Pan brioches, burro salato e trota affumicata
Baccalà mantecato e cialda di polenta croccante
Verdure cotte, crude e in salsa
Agnolotto del Plin di Lidia al tovagliolo
Brodo di cappone
Sformato di zucca accompagnato da fonduta di tome d’alpeggio
La nostra Foresta Nera

1. Cosa significa per te, da un punto di vista di realizzazione del menù, proporre dei piatti realizzati appositamente per la serata di questo particolare San Valentino?
Due tradizioni secolari fuse in una. Questo è il caso molto originale in Piemonte, precisamente a Torino, che vede protagonisti il Pastificio Giustetto, in via Santa Teresa, e l’attigua Enoteca-Osteria Rabezzana, in via San Francesco d’Assisi. Essi costituiscono oggi una realtà unica, seppur variegata nelle loro rispettive produzioni, sotto la guida del patron Franco Rabezzana, nipote degli originari titolari della pastificio, i fratelli Anna e Luigi, e figlio di Renato Rabezzana e Maria Giustetto, che hanno gestito dal 1947 l’enoteca più storica di Torino. Dal 2019 questa realtà si è aperta alla partecipazione di molteplici investitori, attraverso l’utilizzo dello strumento finanziario del crowdfunding, di origine anglosassone.




Il nome dice tutto. Sono molti gli elementi del menù e del locale che richiamano le origini del posto che ci ospita, un ambiente accogliente ed elegante, con il soffitto a volte, mattoni a vista e lampade a luci calde.
Seguono gli antipasti, in cui ovviamente la stagionalità e la sostenibilità la fanno da padrone; piatto simbolo è sicuramente Hokkaido, topinambur e bergamotto, che prevede la zucca Hokkaido con buccia cotta al vapore e poi rosolata, a questa viene aggiunta una nota di croccantezza con una tartare di topinambur, le cui bucce vengono utilizzate per preparare un brodo a cui si aggiungerà del succo di bergamotto per finalizzare il piatto.
La presentazione scenografica ed il connubio tra gli ingredienti hanno reso il paragone immediato con il dipinto di Gustave Klimt, Il bacio, 1907-1908; in cui i due amanti si abbandonano in un bacio su uno sfondo dorato, il cui contesto etereo viene volutamente ignorato dall’intensità dell’incontro. Proprio come la cena, è stato un continuo accostamento tra sapori ben distinti ma al tempo stesso complementari, in grado di fondersi come un bacio tra due amanti.
il susseguirsi delle poche ma selezionate attività commerciali di vendita e somministrazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio, la presenza di piccoli negozi di abbigliamento e oggettistica per la casa particolari nel loro genere, l’aria “ urban style “ ed elegante tipica sabauda, suggellata dalla luce dei soli lampioni, rendono quest’area un piccolo gioiello di cui la città va particolarmente fiera.



Dal giorno in cui ho messo piede in questo nuovo “supermercato del gusto”, l’ho visto crescere, modificarsi, superare crisi, rinnovarsi di continuo per soddisfare sempre più una clientela che nel tempo ha individuato questo posto come un polo di riferimento gastronomico importante. Fin da subito, si respirava un senso di rilassatezza mentale, curiosando nelle varie corsie, quasi a dedicarsi dei momenti di contatto fra il cibo e i produttori, tanti, tantissimi e ognuno con le proprie peculiarità.
Col passare del tempo, Eataly Lingotto ( e poi anche nella sede più centrale della città, quella di via Lagrange) è diventata una tappa importante del sapere sul cibo piemontese e nazionale. Dalla pasta secca, alla pasta fresca, le cui vetrine di esposizione sono a “ cielo aperto” : si possono così scegliere agnolotti e plin come ci si trovasse in un vero e proprio pastificio. La loro realizzazione è stata improntata secondo lo stile della storica famiglia Alciati – che in termini di lavorazione dell’agnolotto è fra le più famose in Piemonte – e che da poco tempo aperto il nuovo bistrot “Giù da Guido”. E’ un luogo dedicato al “mangiare con lentezza” – ricavato in un’ampia area proprio vicino alla zona dei vini regionali e della cantina che contiene quelli più rinomati – dove è possibile gustare tante proposte della tradizione piemontese ma proposte in maniera rinnovata e allo stesso tempo gustosa : tra tavoli in stile retrò, in un’atmosfera rilassante e immersi in un tempo indefinito, assaporando portata dopo portata, l’amore e l’eleganza della loro cucina.
Grande attenzione è dedicata sopratutto ai vini, alle birre, ad etichette anche internazionali di liquori e distillati. Il cuore pulsante è proprio nello shop situato al piano inferiore. Lì una volta si poteva anche mangiare, con un menu un po’ più rustico in abbinamento alle birre: ora questa zona, insieme a tutti gli altri ristoranti a tema, sono stati spostati al piano principale.
Per 10 giorni, dal 20 al 30 gennaio, si sono succedute numerose cene e pranzi con cuochi e ristoranti di tutta Italia, non solo piemontesi, e che hanno trasmesso i valori dei luoghi di provenienza, le peculiarità e le ricette tradizionali; tutti seduti intorno ad una tavola al gusto di “ Italia” .
Nel pensiero che esprimeva sulla città di Torino, come potenziale sede di un’ulteriore apertura del ristorante, si è compreso come da romano, abituato a tempi e orari dilatati nel tempo, con ritmi di lavoro completamente diversi da quelle tipicamente sabaudi, sentisse forte la necessità- inaspettatamente- di volersi adeguare al rigore della città della mole, ai modi garbati e attenti di accogliere le nuove realtà gastronomiche, soprattutto se provenienti da regioni che portano con sé ricette particolarmente gustose, proprio come quelle della tradizione culinaria romana. E poi, testuali parole “ Torino è così bella!”
1.Da quanto tempo il ristorante è aperto?
Troppe volte i ragazzi che seleziono mi chiedono in quali orari dovrebbero svolgere l’attività: per me è impensabile inserire negli annunci part time. Il lavoro nella ristorazione è full time, 6 ore al mattino e 6 ore la sera. Gli straordinari – se richiesti, io di solito non ne chiedo mai se non in occasioni particolari – sono regolarmente pagate, come da contratto. Per altro, il part time che intendiamo noi , in Gran Bretagna- ad esempio- non è contemplato.