GUSTO- Pagina 17

Sagra della Pesca ripiena, gusto piemontese

È in corso in questi giorni, sino a domenica 10 agosto 2024, a Vauda di Rocca Canavese, nel centro dell’altopiano delle Vaude, al confine tra le Valli di Lanzo e il Canavese, ed a metà strada tra Rocca Canavese e Cirié, la ventiduesima edizione  della “Sagra della Pesca ripiena”. Organizzata come ogni anno dall’associazione La Baraca e promossa da Regione Piemonte e Visit Piemonte con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, la manifestazione è dedicata ai “persi pien”, uno dei dolci più iconici della cucina piemontese, o meglio, le deliziose e semplicissime pesche ripiene di amaretti e cacao.

Il segreto della bontà della ricetta originale canavesana è nella cottura della pesca negli antichi forni a legna, fino a qualche tempo fa utilizzati dalle massaie per la cottura del pane. Nello stand gastronomico della Sagra oltre alle pesche sono servite esclusivamente specialità piemontesi, frutto di uno studio delle ricette canavesane tradizionali perché uno degli obiettivi dell’evento è proprio la riscoperta degli antichi sapori dell’agricoltura, della zootecnica e della cucina locale.

Spazio dunque alle acciughe e ai tomini freschi al verde, ai Peperoni di Carmagnola cotti al forno e conditi con olio e timo, al Salame di Turgia, agli agnolotti piemontesi, ai fagioli con le cotiche cucinati nelle tofeje di Castellamonte, alle carni alla brace, alla salsiccia artigianale e alla Toma di Lanzo. Anche la scelta dei vini è rigorosamente piemontese: Arneis, Barbera, Bonarda, Erbaluce e Passito di Caluso.

Oltre alle pesche ripiene di amaretti e cioccolato anche un ricco calendario di eventi per tutti i gusti. A Vauda di Rocca si va quindi anche per ballare con cantanti ed orchestre come Omar Codazzi e la sua band e Matteo Bensi. Nella serata di venerdì 9 agosto ci sarà invece spazio per il revival con l’evento “Voglio tornare agli anni ’90”, mentre il duo cabarettistico Marco & Mauro chiuderà la manifestazione all’insegna delle risate la sera di sabato 10 agosto. Che dire? Evviva la pesca ripiena!

Igino Macagno

L’Aforisma Pizzeria Torino: Una Serata Gourmet a Quattro Mani

La pizzeria e locale glamour L’Aforisma, in via Tepice, 8 a Torino ha ospitato una serata eccezionale denominata “Serata a 4 Mani”, che ha visto la collaborazione tra il proprietario Claudio Fusco e il noto pizzaiolo e ideatore de “La Pizza Croccante”.

Questo evento, supportato da Molino Casillo, ha messo in risalto le farine con germi di grano, ingrediente chiave per la realizzazione delle specialità della serata.

Il menù di quattro portate ha conquistato i palati dei partecipanti, registrando il tutto esaurito e lasciando un’impronta indelebile nei ricordi culinari dei presenti.

Il menù della serata a Quattro Mani

Gran Lievitato Emiliano di Claudio Fusco

La serata ha preso il via con il “Gran Lievitato Emiliano” di Claudio Fusco, una creazione unica che ha reinterpretato il tradizionale panettone in versione salata.

Questo lievitato, preparato con lievito madre, è stato tostato e farcito con canditi di Parmigiano Reggiano 24 mesi e prosciutto crudo San Giacomo 20 mesi.

La combinazione di sapori intensi e la qualità degli ingredienti hanno reso questo antipasto un inizio memorabile per la serata.

Fiore dal Medio Oriente di Alessandro Lo Stocco

Alessandro Lo Stocco ha portato un tocco di esotismo con la sua pizza “Fiore dal Medio Oriente”. Questa pizza “SuperCrust” è stata preparata con farina di tipo 1 con germe di grano e arricchita con una varietà di ingredienti ispirati alla cucina mediorientale: fior di Latte d’Agerola, cavolfiore brulée, hummus di Cicerchie di Campodimele (PAT Lazio), tahina di sesamo bianco, polpa di peperoni verdi freschi, cumino e paprika dolce.

I sapori ricchi e aromatici di questa pizza hanno trasportato i commensali in un viaggio sensoriale attraverso il Medio Oriente.

L’Evoluzione di una Norma (Claudio Fusco)

Claudio Fusco ha proseguito la serata con “L’Evoluzione di una Norma“, una pizza contemporanea che ha reinterpretato la classica Norma siciliana.

Utilizzando farina con germe di grano, il piatto è stato arricchito con passata di melanzana bruciata, stracciatella del caseificio Montrone, capocollo croccante De Pasquale e Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi. Questo piatto combina tradizione e innovazione, offrendo una versione sofisticata e deliziosa di un classico intramontabile.

Saku Saku di Coppa (Alessandro Lo Stocco)

La seconda creazione di Alessandro Lo Stocco, “Saku Saku di Coppa“, ha portato gli ospiti in Giappone. Utilizzando una base di pizza “Crustica” con cerealapizza, Lo Stocco ha arricchito questa portata con coppa di testa, provola affumicata, fiori di zucca, polvere di olive di Gaeta, shichimi togarashi e polvere di capperi di Pantelleria. Questo piatto ha celebrato le spezie e i sapori tipici della cucina giapponese, con il togarashi che ha aggiunto un tocco piccante e aromatico.

Soffice Conclusione (Claudio Fusco)

La serata si è conclusa con un dessert che ha lasciato tutti i partecipanti pienamente soddisfatti. Claudio Fusco ha presentato un pan brioche con gelato al mirtillo fatto in casa e zabaione al Vermouth di Torino.

L’evento “Serata a Quattro Mani” è stato un successo straordinario, gli ospiti hanno apprezzato ogni singolo piatto servito.

La collaborazione tra Claudio Fusco e Alessandro Lo Stocco ha dimostrato come la passione per la cucina e l’innovazione possono creare esperienze culinarie indimenticabili.

La pizzeria L’Aforisma si conferma così un luogo d’ eccellenza gastronomica a Torino, capace di sorprendere e deliziare con creatività e qualità.

L’evento ha lasciato tutti con la speranza di future collaborazioni e nuove serate all’insegna del buon cibo e della convivialità.

CRISTINA TAVERNITI

Barolo experience… che gradevole esperienza!

L’Enoteca Regionale del Barolo insegna ad assaggiare e a scegliere il Barolo, re di Langa

“Vinum regum, Rex vinorum”“Il vino dei Re, il Re dei Vini”. Così è stato definito il nobile “Barolo” di Langa. E non a caso. La nascita e il successo del “Barolo”, uno dei vini rossi più noti in Italia e nel mondo (ottenuto al 100% da uve nebbiolo “in purezza” e prodotto in soli 11 Comuni della Bassa Langa) sono infatti strettamente legati alla storia dei Savoia e all’Unità d’Italia. Suo grande estimatore fu soprattutto re Carlo Alberto che dalla marchesa Giulia Colbert Falletti (ultima marchesa di Barolo) ne ricevette in dono ben 325 “carrà”, le botti da trasporto del tempo, promovendolo, per la sua delizia, a “Vino di Corte” e le cui prime bottiglie pare siano state “imbottigliate” nel 1844 niente meno che da Camillo Benso Conte di Cavour insieme alla stessa marchesa Colbert. E proprio Cavour, negli anni successivi, ne avviò la produzione (mentre Carlo Alberto s’era già acquistato una sua personale tenuta a Verduno per produrvi il “proprio” Barolo), cominciando ad utilizzarlo come “vino istituzionale” per ritrovi più o meno formali, compresi i festeggiamenti, nel 1861, per l’Unità d’Italia. Linea mantenuta ovviamente, dal figlio di re Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, cui si deve, nel 1858, la realizzazione della stupenda “Tenuta Fontanafredda” a Serralunga d’Alba, offerta in dono dal primo Re d’Italia a Rosa Vercellana, la “Bela Rosin”, amante e, in seguito, moglie morganatica, cui concesse i titoli nobiliari minori di “Contessa di Mirafiori” e, appunto, di “Fontanafredda”. Lunga e nobile storia, dunque, quella del regal “Barolo”, caratterizzata da risultati affinati nel tempo (dall’uomo da uomini da famiglie eccezionali) e che oggi gli permettono di competere alla grandissima su tutte le tavole del mondo. Come vuole testimoniare l’iniziativa “Il Barolo consapevole”, proposta da giovedì 8 a domenica 18 agosto (tutti i giornialle 18,30) dall’“Enoteca Regionale del Barolo”, sita nel cuore dell’omonimo piccolo “ma con una grande storia” Paese di Langa, all’interno del millenario Castello che domina il Borgo e che ospita anche il “Museo del Vino Barolo”. A tenere quella che gli organizzatori definiscono una “Barolo Experience” sarà lo stesso direttore dell’“Enoteca Regionale”, Cristiana Grimaldi.

Per rispondere alla domanda Come si assaggia e si sceglie un Barolo?, i partecipanti saranno guidati in un percorso di tre assaggi alla scoperta di rinomati vini da zone “DOCG 2020” con differenti caratteristiche. L’iniziativa, della durata di circa 45 minuti, è su prenotazione obbligatoria sul sito www.enotecadelbarolo.it  e si svolge nello storico “Castello di Barolo”. La “Boutique dell’Enoteca” (ingresso via Collegio Barolo, Barolo)è “aperta per ferie” tutti i giorni dalle 10,30 alle 18,30 (con assaggi fino alle 18), pronta ad offrire al pubblico decine di etichette dei 217 produttori selezionati dagli esperti della “Commissione Tecnica” dell’“Enoteca” e a proporre, senza prenotazione, un “percorso sensoriale” fino a 32 etichette differenti, fra “Langhe Nebbiolo DOC” e “Barolo DOCG”.

Spiega Cristiana Grimaldi: “Ad un anno esatto dal cambio di presidenza dell’‘Enoteca’, con l’arrivo di Claudio Botto, proponiamo questa nuova esperienza, nel segno della continuità nel lavoro di promozione e divulgazione delle caratteristiche del ‘Barolo’. Invitiamo i partecipanti a scoprire insieme cosa significhi ‘Barolo consapevole’, consci di come si apprezzi molto di più un vino di cui si riconoscono le qualità e di come conoscere un prodotto sia un’occasione di comunicazione e di condivisione di interessi comuni”.

Dall’“Enoteca Regionale del Barolo”, informano inoltre che è già possibile prenotare, sul sito www.enotecadelbarolo.it, la MasterClass “2020. Il Barolo che non ti aspetti”, in programma domenica 22 settembre (alle 10,30), già sold out ma con possibilità di iscriversi alla lista d’attesa, con replica domenica 29 settembre, con posti ancora disponibili. Pensato come una vera e propria “passeggiata sensoriale” nella zona del Barolo, l’appuntamento – sempre a cura di Cristiana Grimaldi –  si rivolge agli amanti del vino e ai “professionisti” che desiderano approfondire le proprio conoscenze sul mondo del “Barolo” concentrandosi sull’ultima annata in commercio, ma anche a quanti sono al loro primo approccio con questo vino. Dopo un breve inquadramento dell’area, della denominazione e dell’annata dal punto di vista climatico, seguirà la “degustazione alla cieca” che consentirà di esplorare le sottili variazioni di espressione che costituiscono una delle possibili chiavi di lettura per conoscere più a fondo l’annata, sperimentandone la profondità ed il potenziale.

Per ulteriori info: “Enoteca Regionale del Barolo”, via Collegio Barolo, Barolo (Cuneo); tel. 388/6262864 o www.enotecadelbarolo.it

g. m. (ilTorinese.it)

Nelle foto:

–       “Enoteca Regionale del Barolo”

–       Cristiana Grimaldi, durante una degustazione

Ghiotta caponata, sapore di Sicilia

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Un mix di sapori, colori e profumi, questa e’ la caponata. Un piatto gustoso e saporito tipico della cucina siciliana a base di ingredienti classici come melanzane, pomodori, e olive in salsa agrodolce dal sapore unico e inconfondibile. Servita calda, tiepida o fredda è un piatto versatile che potrete gustare in più varianti, a secondo dei vostri gusti.
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Ingredienti
1 kg. di melanzane
50gr. di capperi
500gr. di pomodori maturi
150gr. di olive verdi o nere
100gr. di sedano
50 grammi di pinoli
2 cipolle
1 spicchio di aglio
50ml. di aceto bianco
50gr. di zucchero
Sale grosso
300 grammi di olio di semi
Olio evo q.b.
***
Lavare e tagliare a pezzi le melanzane, cospargerle di sale grosso e lasciarle spurgare per almeno 30 minuti poi strizzarle, asciugarle con carta assorbente e friggerle in olio ben caldo fino a doratura, scolarle dall’olio in eccesso. Affettare le cipolle e soffriggerle con un filo di olio e uno spicchio di aglio, aggiungere i pomodori lavati e tagliati a pezzi, mezzo bicchiere di aceto, sfumare e poi aggiungere lo zuccchero. Sbollentare il sedano in acqua e aceto, tagliarlo a pezzi ed aggiungerlo ai pomodori. Unire le melanzane fritte, le olive tagliate a pezzi, i pinoli leggermente tostati, i capperi dissalati e mescolare con cura. Aggiustare di sale e servire a piacere la vostra caponata calda o tiepida.

Paperita Patty

Cocktail e tapas a Eataly Torino Lingotto: l’aperitivo perfetto in Terrazza per brindare all’estate

Giovedì 1 agosto l’appuntamento è a Eataly Torino Lingotto, nella Terrazza al primo piano: arriva Cocktail e tapas! Dalle ore 18.30 sarà possibile brindare con i cocktail più iconici dell’estate nello spazio all’aperto al primo piano di Eataly, immersi nel verde. Dal Gin tonic al Negroni, tutti i drink saranno preparati magistralmente in diretta dai barman.

In accompagnamento ci saranno le proposte gastronomiche pensate dalla chef Giorgia Serrani, sotto forma di tapas. Ecco allora la focaccia croccante farcita con crema di burrata, pesto e pomodoro cuore di bue o con prosciutto crudo, fichi freschi, robiola e crema di aceto balsamico. E poi la brioche al pomodoro con melanzane, burrata affumicata e polvere di peperone crusco, il tacos croccante con avocado, cetriolo e pesce spada e altre proposte che sanno d’estate.

L’evento ha un costo di 18 € a persona, con un carnet comprensivo di 1 cocktail e 2 tapas a scelta. Per prenotare il proprio posto e per maggiori informazioni: www.torino.eataly.it

Il Premio giornalistico del Roero

Bella serata Venerdì 19 Luglio a Montaldo Roero su Ponte dei Piaceri per festeggiare
il Premio Giornalistico del Roero che ogni anno si svolge in questo luogo.


Sono stati premiati giornalisti italiani e stranieri che hanno saputo valorizzare nell’arco dell’anno il Territorio del Roero con le loro testate giornalistiche e televisive.
Anchorman della serata il giornalista Beppe Rovera coadiuvato dal presidente dell’Associazione del Premio Giovanni Negro
Presenti Autorità regionali provinciali e locali. Presenti tanti Sindaci del Roero.
Presente il Comitato UNESCO nella figura di Giovanna Quaglia.
Presenti tanti  produttori del territorio.
Si è bevuto solo Arneis di diverse annate .
Eccellente organizzazione e catering.
Tra gli ARNEIS assaggiati da segnalare ….

NEGRO ANGELO – MONTEU ROERO
Metodo Classico
GIOVANNI
Blanc de Blanc
ROERO ARNEIS
DOSAGGIO ZERO
2018
Sboccatura AGOSTO 2023
Perlage fantastico , buona mineralita’ e cremosita’ in bocca . Veramente una bella Sorpresa. Bravo Giovanni !

DELTETTO – Canale
ROERO ARNEIS 2023
Daivej & San Michele

Due espressioni diverse di Arneis
DAIVEJ
Cru San Defendente ( Canale )
Mt 280 vigne piantate tra il 1996 e 2000
Versane N/E
Terreno calcareo , poca sabbia , bianco sciolto
Solo acciaio e cemento vetrificato , zero sulle buccia
Temperatura 17 gradi
2 mesi sui lieviti
Al naso lineare e preciso
In bocca Già Pronto , pulito , bel equilibrio e vivacità media in bocca

San Michele
Vigne piantate 1/3 1997 , 1/3 2002 , 1/3 2017
Terreno a strati di Sabbia , marna , conchiglie
4 ore a 10 gradi
Passato in legno mix Barrique e Botti da 2500 ( 30% nuovo – 70% usato )

TALIANO MICHELE
ROERO ARNEIS
SERNI
2023
Mt 320 ,vigne 20 anni , versante S/O
Terreno sabbia e vene di argilla
Acciaio
Temperatura 14 gradi per 4/5 mesi poi a 16 gradi
Al naso pulito
In bocca pulito, equilibrato ,easy . di pronta beva

MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Renesio
2021
Solo acciaio
Al naso pulito, sentori di salvia
In bocca pulito, bei descrittori precisi , minerale , pieno

MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Riserva
2020
Vigna Saglietto
Passato in legno
Al naso pulito
In bocca pulito, necessita ancora tempo

Lo stile del Produttore è evidente e di alto livello . Con i vini di Massimo Damonte bisogna solo avere un po’ di pazienza ma escono alla distanza.

Ma ecco i veri protagonisti della serata ….
Anche qui è evidente la mano del Produttore
La linea invisibile che unisce questi tre vini .

PACE – CANALE
Roero Arneis
2023
Mt 280 vigna 20 anni
solo acciaio
Zero su buccie, zero criomacerazione
Terreno poca sabbia, calcareo, pietre rotte
Al naso fresco ,sentori agrumati
In bocca già minerale, pieno con un finale dritto mantenendo una bella beva .

ROERO ARNEIS
RISERVA
2022
MOMPELLINI mga Canale
Vigna 20 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi in acciaio

Al naso pulito, easy
In bocca pulito, fantastico, preciso

ROERO ARNEIS
GIUAN DA PAS
2013
Vigna di 30 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi di batonage in acciaio con rimontaggi ogni 10 gg

Al naso fantastico TDN, vegetale, quasi mentolato
In bocca pienissimo, bella polpa e complessità minerali , balsamico Long time

In conclusione questo ultimo vino è il Principe della serata. Fantastico in bocca ed al naso con un TDN ( sentore di idrocarburi) che dimostra in modo inequivocabile che oltre a Nascetta , Timorasso ed Erbaluce anche il Roero Arneis in alcuni Cru può arrivare ai sentori tipici del Riesling .

Inoltre ecco due prodotti del Territorio davvero interessanti…

TINCA DI CERESOLE D’ALBA

CIOCCOLATO & MIELE

Un Saluto e ringraziamento ai Fratelli Negro Giovanni e Don Dino .
Al prossimo anno . Tien dur !
Come dicono IJ FARINEI DLA BRIGNA!

Luca Gandin

Al Solferino tra innovazione e tradizione

D’autunno e inverno non si può mancare di assaporare i bolliti assecondati da mille salsine serviti, come vuole la regola piemontese, dall’apposito carrello. E poi, a seconda delle stagioni, i tartufi, i carciofi o gli asparagi accompagneranno degnamente i piatti che sceglierete

Da decenni è il punto di riferimento della politica torinese, a metà strada com’è tra Palazzo Civico e la Regione. Ma negli ultimi tempi, complice la stagione fiorente del turismo in città, è sempre più frequente vedere ai suoi tavoli allegre comitive di stranieri che, rubicondi, degustano e decantano i piatti e i vini serviti. E’ il ristorante Solferino, nell’omonima piazza con fontana, locale di impronta tradizionale, meta di clientela affezionata.

Affezionata alla sua superba battuta di carne cruda, alla tagliata di fassone e, perchè no, anche ai piatti di pesce fresco che non mancano nel menu. Una cucina piemontese rivisitata così da proporre tra gli antipasti uno sfizioso timballo di melanzane con pomodoro e scaglie di parmigiano un tonno di coniglio tenerissimo e agrodolce e un vitello tonnato – questo sì – davvero antica maniera.

D’autunno e inverno non si può mancare di assaporare i bolliti assecondati da mille salsine serviti, come vuole la regola piemontese, dall’apposito carrello. E poi, a seconda delle stagioni, i tartufi, i carciofi gli asparagi o le sfiziose patatine fritte “a fiammifero” accompagneranno degnamente i piatti che sceglierete. Dulcis in fundo, letteralmente, la vastissima scelta di dolci, tutti fatti in casa: bunet, panna cotta, torta pere e cioccolato, pesche ripiene cioccolato-amaretto, crostate, mille altri dessert e torte per compleanno su richiesta.

Più che dignitosa la carta dei vini che spazia dalle etichette classiche di rossi piemontesi ai bianchi italiani  (bollicine comprese).

Voto: 8

Ristorante Solferino

Piazza Solferino, 3, 10121 Torino
011 535851

Sempre aperto

 

Paperita Patty

Il reparto macelleria di Borello supermercati, una miniera di proposte appetitose

Informazione promozionale

Una vetrina di golosità per chi ha poco tempo per cucinare ma non vuole rinunciare alla qualità 

La scelta dei prodotti di qualità è la cifra che caratterizza Borello Supermercati.

In particolare la carne (che ha già ottenuto da Altroconsumo gli onori del podio tra le migliori carni dei supermercati italiani) viene scelta con grande attenzione.

E non potrebbe essere diversamente, vista la competenza in materia da parte del patron della catena di supermercati, Fiorenzo Borello, che iniziò la sua attività di imprenditore proprio nel settore della carne.

Fiorenzo Borello

Ma il reparto macelleria, da Borello è qualcosa di più: una vera vetrina di sfizi e golosità gastronomiche se hai poco tempo e però non vuoi rinunciare alla qualità e al gusto.

Nel reparto è disponibile una selezione di prodotti pronti da cuocere che consentono di risparmiare tempo in cucina senza compromettere la bontà.

Tra questi: bombolotti, polpette crock, arancino gourmet, alette al whisky, straccetti all’arabesque e molto altro.

 

Se il Brachetto ti sorprende ai Murazzi

L’Assessore al Commercio, Agricoltura, Cibo e Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha tenuto a battesimo oggi al Capodoglio dei Murazzi di Torino BrachetTo live, la manifestazione che fino a domenica 21 luglio 2024 propone un intero fine settimana di degustazioni nel nome del Brachetto, designato “Vitigno dell’anno 2024”.
Dal 18 al 21 luglio il vitigno Brachetto è protagonista negli otto locali dei Murazzi del Po a Torino: Capodoglio, Vermoutheria Peliti’s, Gianca, Bomaki Murazzi, Porto Urbano, Magazzino sul Po, The Beach e Contrada Murazzi prepareranno tre innovativi cocktail a base di Brachetto e offriranno il Brachetto d’Acqui docg per accompagnare i dessert, mentre spettacoli dal vivo, musica e intrattenimento animeranno la sponda sinistra del Po.
Il Brachetto infatti è stato designato dalla Regione Piemonte per il 2024 “Vitigno dell’anno”, un’iniziativa che da alcuni anni punta a valorizzare e raccontare al grande pubblico i vitigni autoctoni del Piemonte e i loro territori e che per il 2024 punta l’attenzione su questo grande vino aromatizzato piemontese, coinvolgendo sia l’Assessorato al Commercio, Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte che il Consorzio Tutela Vini d’Acqui in tutti i propri eventi al grande pubblico.
Durante BrachetTo live, organizzato da Regione Piemonte, Visit Piemonte, Consorzio Tutela Vini d’Acqui e Associazione Murazzi del Po, il vino sarà proposto nelle sue diverse tipologie: la versione spumante, frizzante, passita ma anche Rosé, assieme ad eccellenze della cucina piemontese. Protagonisti nei locali sono i cocktail a base Brachetto, che rimarranno nella drink list per tutto il fine settimana.
L’iniziativa BrachetTo live è accompagnata dall’opera artistica di Ambra Viviani, giovane artista selezionata con il concorso “L’arte contemporanea per il Piemonte del vino” di Regione Piemonte, Piemonte Land of wine e Artissima Art fair, e che sarà protagonista anche di uno spettacolare videomapping proiettato sulla parete dei Murazzi dalle ore 22 di giovedì 18 luglio.

“Con BrachetTo live – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni nel corso della presentazione dell’iniziativa – iniziamo un percorso che proseguirà a settembre al Salone del Gusto e che punta alla creazione della filiera corta dell’agricoltura piemontese. Ne ho discusso proprio oggi con le associazioni datoriali agricole. Vogliamo mettere in collegamento le nostre grandi produzioni tipiche attivando una filiera che parta dal produttore e arrivi al consumatore valorizzando anche il commercio di vicinato, che sta passando un momento molto difficile. Dal vino al riso alla carne bovina, coinvolgendo il territorio a 360 gradi grazie al lavoro di Visit Piemonte. La miglior forma di comunicazione è però senza dubbio la degustazione, che ci permette di portare a casa quella cosa straordinaria che è la memoria del gusto. È un percorso virtuoso per il quale ringrazio il mio predecessore Marco Protopapa. A lui va anche il merito di aver firmato nel 2020 il Protocollo di Saluzzo per il contrasto al caporalato che già nei prossimi giorni lavoriamo per estendere a tutto il Piemonte. E annuncio che il 26 29 settembre contemporaneamente al Salone del Gusto saremo a Siracusa per il G7 Agricoltura, dove il Piemonte sarà presente con le proprie produzioni”.

Beppe Carlevaris, presidente del cda di Visit Piemonte, ha dichiarato che “ormai da anni il binomio enogastronomia-turismo in Piemonte è una realtà inscindibile. Parliamo di 19 docg e 41 doc. Nei soli territori Unesco registriamo 1 milione e 400 mila presenze turistiche. Visit Piemonte ha l’obiettivo di promuovere e fare marketing e comunicazione. In questi 3 anni abbiamo tracciato percorsi prima non consacrati. La nostra peculiarità resta non la quantità ma la qualità”.
Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela Brachetto d’Acqui, ha affermato che “con 850 ettari in 26 comuni e 1000 agricoltori che lo lavorano, il Brachetto è una solida realtà economica nelle province di Asti e Alessandria. Il Brachetto ha conosciuto crisi e successo ciclico ma ha qualità e versatilità uniche: un rosato naturale che produciamo anche in dry e fermo. La produzione ora è di 3 milioni di bottiglie con una capacità produttiva di 8-9. Ne arriverà dopo le vacanze una nuova versione pensata apposta per la fascia dei giovani dello spritz. La lanceremo dopo la vendemmia”.
Caratteristiche del vitigno Brachetto
In Piemonte la zona di produzione del vitigno Brachetto comprende il territorio dell’Alto Monferrato, con 26 comuni coinvolti, appartenenti alle province di Alessandria e Asti. Il Brachetto è un vitigno a bacca nera tra i più antichi del Piemonte: quasi estinto nel XIX secolo, viene rilanciato nella seconda metà del XX secolo, fino ad ottenere la prima Doc nel 1969 e poi la Docg nel 1996 come Brachetto d’Acqui Docg o Acqui Docg e Piemonte Doc Brachetto.
Dal 2014 il paesaggio vitivinicolo del Piemonte Langhe, Roero e Monferrato è sito Patrimonio dell’Umanità Unesco. Da allora, il Brachetto ha continuato il suo percorso di protagonista tra i grandi vini aromatici, tra i quali si distingue per le proprie particolarità e apprezzamento degli intenditori più raffinati. Sono infatti molte le caratteristiche organolettiche esclusive del vitigno: colori porpora, rubino con riflessi violacei o rosati, profumo unico di rosa e frutta matura con un gusto delicato ed inebriante. L’abbinamento più tradizionale, è con i dolci o a metà pomeriggio con la pasticceria secca o per un aperitivo leggero con salumi e formaggi. Ottimo con i sapori piccanti e della cucina fusion.

La notte dei vini rosati al castello di Moncalieri

 SABATO 20 LUGLIO dalle ore 19 alle 24

 

Giardino delle Rose, Castello Reale di Moncalieri

piazza Baden Baden 4, Moncalieri

 

 

Dal Piemonte alle cantine di tutta Italia, una serata sotto le stelle di Moncalieri per raccontare la grande varietà e le eccellenze dei vini rosati. 

 

Più di  50 cantine oltre alla esclusiva partecipazione del Consorzio Vini Bardolino. 

 

Moncalieri, 16 luglio 2024 – Al via la terza edizione della “Notte dei Vini Rosati”, la più grande manifestazione dedicata al patrimonio dei vini rosati in  Piemonte, sabato 20 luglio dalle ore 19 alle 24, al Giardino delle Rose nel Castello Reale di Moncalieri.

 

L’Italia, dopo la Francia e la Spagna, è diventata il maggiore produttore di vini rosati in Europa, con una grandissima varietà di declinazioni, attraverso la vinificazione in rosa dei grandi vitigni autoctoni del nostro territorio.

 

I vini rosati hanno trovato un’ampia diffusione e un forte interesse nel pubblico grazie alla loro versatilità e freschezza, diventando il wine trend dell’estate 2024.

 

“La Notte dei Vini Rosati” sarà l’occasione per conoscere questo grande patrimonio, da nord a sud, attraverso oltre 50 cantine: dal mare Adriatico con la Cantina De Antonis, all’oristanese, sulla penisola del Sinis, con Franco Ledda, dalla riviera di Levante di Ca Ferrua, al Parco nazionale del Vesuvio con Casa Setaro e poi l’appennino umbro con la Tenuta Baroni Campanino, l’agro pontino con Casale del Giglio, il Molise con  Di Majo Norante, la viticoltura eroica imperiese di Fontanacota e il Parco nazionale dei monti Sibillini con Coppacchioli Tattini. Il viaggio continua, infine, con Masciarelli da San Marino, Russo & Longo da Crotone, attraversa il Trentino con Tenuta San Leonardo, le terre del Chianti classico con Vignamaggio e la Puglia con la cantina San Marzano.

 

Il Piemonte sarà al centro, con le sue declinazioni, dalle Langhe al Monferrato, dall’astigiano all’alessandrino,  attraverso la partecipazione di Castelvej, Rigo, Cantina sociale Barbera dei sei castelli, Cascina Gilli, Cordara, Cournaja, Diego Pressenda, Franco Ivaldi, Cantina Maranzana, Marco Bonfante, Cantina Mascarello Michele e Figli, Paschetta, Pietro Rinaldi, Tenuta Genevrina, Tre Secoli, Vaudano Enrico e Figli, Venturello Ezio.

 

Protagonista della “Notte dei Vini Rosati” sarà il Chiaretto di Bardolino, il rosato più venduto d’Italia e autentica espressione del territorio del Lago di Garda, grazie alla collaborazione con il Consorzio Vini Bardolino che ci racconterà i vini di più di 25 cantine.

Celebre per il suo colore rosa chiaro con sfumature arancio, ottenuto con la vinificazione in rosa delle uve di Corvina, con fragranze che spaziano dai fiori alle erbe aromatiche, dagli agrumi alle albicocche e ai frutti di bosco, il Chiaretto di Bardolino, al palato, risulta fresco e con caratteristiche note minerali “saline”, tipiche dei vini che provengono da vigne allevate su suoli di origine morenica, che lo rendono leggero e versatile.

 

Durante la Notte dei Vini Rosati si potrà ascoltare il dj set di FORMINA e visitare il Castello Reale di Moncalieri, gli appartamenti reali oltre a degustare le eccellenze culinarie di Egregio.

 

 

INFO

 

Accesso / Piazza Baden Baden 4

Ingresso 19:0023:30

Accesso alla visita guidata del Castello : +5 €

 

MENÙ DEGUSTAZIONE

Ingresso fino alle 20: 5 calici a 20€

Ingresso + 3 Calici: 20€

Ingresso + 5 Calici: 25€

Ingresso + 10 calici: 40€

Ingresso + 15 calici : 50€