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MonferVINUM Enotrekking in Monferrato

Edizione 2021

Nel Monferrato, l’autunno è vino e tartufi … è un tempo da trascorrere slow immersi nell’osservazione dei mutevoli cromatismi e nei soavi suoni della natura … è l’occasione per camminare la bellezza del paesaggio vitato, raggiungere le cantine e degustare le migliori espressioni di una secolare tradizione enoica.
Il primo appuntamento autunnale di “MonferVINUM – Enotrekking in Monferrato”, promosso dalla Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni, è previsto per la mattina di DOMENICA 14 NOVEMBRE a Murisengo (frazione Corteranzo), nell’ambito della prima domenica della 54ma Fiera Nazionale del Tartufo “Trifola d’Or”.

PROGRAMMA
Dove: CORTERANZO via Recinto 15 (Comune di Murisengo AL) Quando: DOMENICA 14 NOVEMBRE
Ritrovo: ore 10,00
Costo: euro 15,00 a partecipante (da corrispondere alla partenza)
Da cinque generazioni, la famiglia Calvo coltiva 18 ettari di vigneti che si allungano sui dolci pendii di Corteranzo, borgo antichissimo che risale all’epoca romana. Custodito, tra i filari dell’Azienda Agricola Isabella, il tempietto a forma di pagoda dedicato a San Luigi Gonzaga (1760), disegnato da Bernardo Vittone (scuola dello Juvarra). Nelle storiche cantine dei vignaioli Calvo, invece, è scavato un singolare esempio di Infernot, dove ancora oggi viene conservato il sapore della tradizione. E’ su questi crinali che Athos Gabriele Calvo e la sua famiglia esprimono l’antica passione, cura ed esperienza vitivinicola per produrre vini apprezzati a livello internazionale.

Degustazione
ARIANNA Monferrato Bianco 2019 ottenuto da uve Baratuciat, un’antica varietà a bacca bianca originaria della Val di Susa. Ha una maturazione tardiva per essere un bianco, ma ha
un’interessantissima acidità che lo mantiene fresco e bilanciato. La fermentazione avviene per il 75% circa in acciaio, mentre il 25% fermenta e affina in tonneau di acacia, che donano complessità al vino. I profumi ricordano fiori bianchi, miele e pere mature; in bocca è molto fresco e sapido.

BARBERA D’ASTI TRUCCONE 2019 è quello che consideriamo una Barbera “classica”, in cui prevalgono i frutti rossi e la ciliegia, sentori tipici di questa varietà. Le uve arrivano da vigne diverse
proprio per cercare di mantenere il più possibile l’equilibrio anche all’interno di annate che evidentemente hanno un decorso più complicato. La raccolta avviene a metà/fine settembre, la fermentazione in acciaio e la macerazione non eccessiva, per non sovra-estrarre ma mantenere il vino equilibrato. L’affinamento avviene poi in parte in cemento e in parte in vecchie botti grandi di rovere di Slavonia. Il colore è rosso rubino brillante, i profumi ricordano le ciliegie e il cuoio; in bocca è fresco e poco tannico. È un vino da tutti i giorni, che non ha paura di essere accompagnato a qualche piatto importante, ma che fa della bevibilità la sua miglior arma.
I vini si degusteranno in abbinamento a salami della Valcerrina

Info e prenotazioni
Fondaizone Ecomuseo della Pietra da Cantoni
via Barbano Dante, 30 – 15034 Cella Monte (AL) mob. 348 2211219
info@ecomuseopietracantoni.it – chebisa@virgilio.it

Dalla vigna di Cavour il Barolo “en primeur”

Progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in collaborazione con ENOSIS MERAVIGLIA, Fondazione CrC Donare, Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e Scuola Enologica di Alba

E’ FIRMATO DONATO LANATI IL BAROLO EN PRIMEUR BATTUTTO PER 600MILA EURO ALL’ASTA BENEFICA DI GRINZANE CAVOUR

Vigna GUSTAVA: un vigneto che, per lo stesso Cavour, fu banco di prova per avviare quel processo di specializzazione che sarebbe stato il nuovo modo di coltivare la vite

“Un progetto che ha coniugato solidarietà ed educazione enoica”

 

Ci sono testa, mani, cuore e la prestigiosa firma dell’enologo Donato Lanati dietro la produzione speciale del Barolo “en primeur”, proveniente dalla vigna Gustava di Camillo Benso Conte di Cavour, battuta all’asta per 600mila euro, sabato 30 ottobre, al Castello di Grinzane. Tra generosi rilanci e colpi di scena, le 14 barrique e il tonneau da 500 litri di Barolo hanno fruttato l’ingente somma che verrà interamente devoluta al sostegno di progetti sociali.

Un grande evento internazionale, primo nel suo genere, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione CrC Donare, in collaborazione col Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e la Scuola Enologica di Alba, con madrina Evelina Christillin.

 

Per un progetto di altissimo livello non potevano, dunque, mancare le conoscenze scientifiche, l’esperienza e la sensibilità del top dell’enologia a livello internazionale. “Quando mi fu chiesto d’interessarmi di questo progetto che, in un’unica occasione, avrebbe coniugato solidarietà ed educazione enoica, istintivamente, posi a confronto prospettive e impegni ma, immediatamente dopo, me ne convinsi senza esitazioni – ha spiegato Lanati.

 

“A poco a poco, fui pervaso da una suggestione ancestrale nell’immaginare che, tra i vibranti e storici filari di quella vigna di Nebbiolo, avrei percepito, ora compiaciuta ora severa e sempre attenta, la potente presenza dell’immenso Conte di Cavour, non solo grande Ministro dell’Agricoltura del Regno di Sardegna e Presidente del Consiglio, ma anche imprenditore agricolo d’avanguardia e promotore di un importante rinnovamento tecnologico nel settore agricolo. Così, ancor prima di iniziare, mi sentii permeato da una moltitudine di stimoli, con la prospettiva di far riaffiorare, attraverso un calice, reminiscenze di eroica storia enoica. Quale privilegio, poi, la prospettiva di poter sorseggiare un vino esclusivo proveniente da un vigneto che, per lo stesso Cavour, fu banco di prova per avviare quel processo di specializzazione che sarebbe stato il nuovo modo di coltivare la vite”.

 

A Lanati, “padre” di alcune delle migliori etichette presenti sul mercato mondiale, la Fondazione CRC aveva affidato l’incarico di guidare l’intero processo produttivo promuovendo, nel contempo, una collaborazione con la Scuola Enologica finalizzata a valorizzare attività didattiche innovative.

 

Il primo step del progetto è consistito nella suddivisione della vigna in particelle, in funzione dell’altitudine e dell’esposizione. A seguire, sono stati definiti due differenti criteri per la raccolta delle uve: il primo è consistito nell’individuazione dei ceppi storici impiantati oltre 50 anni fa (per vinificarne le uve separatamente da quelle dei più giovani); il secondo, invece, nella raccolta, per micro zone, delle restanti uve del vigneto.

 

“Il progetto ha racchiuso un’iniziativa di alto valore scientifico, educativo e umano, in grado di coniugare la valorizzazione del territorio viticolo di cui il vigneto è il vero protagonista, la ricerca con la didattica sul campo, e, infine, la finalità sociale – ha concluso Lanati. “Grazie alla conoscenza e al patrimonio di informazioni raccolte, catalogate e studiate, è stato possibile valorizzare le potenzialità del vigneto storico di Grinzane. La pianta di vite è un traduttore di energia ambientale, della salute della terra e dell’andamento delle stagioni; partendo dalla commistione di queste componenti racchiuse nell’acino, vero e proprio scrigno di informazioni, è stato affrontato un articolato lavoro di squadra, foriero di stimolati esplorazioni e di rinnovata cultura”.

 

Dalla vigna Gustava all’acino di Nebbiolo e dalla cantina alla botte ne è nato un Barolo en primeur unico che nel tempo, sempre più, esprimerà i sapori e i profumi di quella terra tanto cara all’avanguardista risorgimentale Camillo Benso conte di Cavour.

 

Con Best Burger il Big Mac è più gustoso, anche a Torino

Fa tappa in città il tour di presentazione di un nuovo rivoluzionario processo di preparazione dei panini che li rende più succosi, caldi e buoni

 Una novità assoluta che parte dalle cucine e arriva sul vassoio dei clienti McDonald’s; è Best Burger, l’innovativo modo per preparare i panini che li rende ancora più gustosi e irresistibili. La rivoluzione riguarda tutti i panini del brand ed è comunicata a partire da questi giorni con un focus particolare sul Big Mac, vera icona McDonald’s.

Per l’occasione, McDonald’s ha dato il via ad un tour di presentazione che tocca 15 tappe in tutta Italia e che dopo Milano, Brescia, Parma, Roma e Salerno arriva oggi a Torino.

Una svolta che riguarda sia la cottura della carne sia la preparazione del pane e poi dell’intero panino, in modo da valorizzare il sapore e la qualità di ciascuno degli ingredienti presenti nella celebre ricetta. Dal pane più morbido e caldo, alla lattuga ancora più fresca e croccante, all’hamburger più gustoso, fino alla cremosità della salsa: grazie a Best Burger si ottiene un contrasto di consistenze, densità e calore capace di esaltare in modo uniforme tutti gli ingredienti.

“Siamo sempre alla ricerca di offrire la best experience ai nostri clienti e Best Burger rappresenta oggi per noi un importante risultato. Frutto di lunghi studi e ricerche, è un vero e proprio punto di svolta che ci riempie di orgoglio e segna una nuova frontiera del gusto, tutta da provare.” afferma Dario Baroni, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia.

Per l’implementazione di Best Burger McDonald’s ha investito oltre 70mila ore di formazione per i suoi dipendenti.

I numeri di McDonald’s a Torino

·       Ristoranti: 9

·       Dipendenti: 380

·       Transazioni giornaliere in città: 5.720

Torna la “Festa del Novello”

Dopo due anni di assenza,  torna la “Festa del Novello”domenica 7 novembre dalle 10 alle 19 presso le Cantine Balbiano (Corso Vittorio Emanuele 1 ad Andezeno)  sarà possibile degustare gratuitamente il “Primiera”  Novello 2021 delle Cantine Balbiano. Durante tutta la giornata sarà inoltre possibile visitare le cantine, il Museo del giocattolo antico e il Museo delle contadinerie.
Come da tradizione poi, a partire dalle 12.30, presso l’attigua Villa Balbiano andrà in scena la “Grande Bagna Caoda”, in collaborazione con il Ristorante C’era una volta di Torino
Il menù, al costo totale di 37 euro, prevede:
– Duetto di salami tipici e tritata di fassone alla Monferrina
– Budino di porri “Cervere” con fonduta al Castelmagno
– Bagna caoda classica oppure bagna caoda senz’aglio
– Trionfo di verdure cotte e crude
– Tortino di nocciole DOP su crema di chantilly e Malvasia di Castelnuovo DOn Bosco DOP 2020
– Caffè e grappa Freisa di Chieri
Se la “Festa del Novello” è a ingresso libero e gratuito (obbligatorio il green pass), per la “Grande Bagna Caoda” è necessario prenotarsi presso le Cantine Balbiano (011.9434044) oppure a info@balbiano.com.

Il 4 e 5 dicembre torna a Torino Una Mole di Panettoni

UNA MOLE DI PANETTONI 2021   Hotel Principi di Piemonte. Via Gobetti 15, Torino

 

Il 4 e 5 dicembre torna a Torino Una Mole di Panettoni. Una location suggestiva – l’Hotel Principi di Piemonte – oltre 35 Maestri Pasticceri e Maestri fornai in arrivo da tutta Italia, più di 200 panettoni da scoprire, migliaia di assaggi e l’ormai storico concorso per decretare il miglior panettone. Sono questi gli ingredienti di una due giorni all’insegna del gusto dedicata a golosi, gourmet, esperti e semplici curiosi.

Torino si prepara ad ospitare la X edizione di Una Mole di Panettoni, la kermesse ormai diventata un punto di riferimento per tutti i pasticceri artigianali e un appuntamento da non perdere per gli amanti del dolce natalizio per eccellenza.

Una Mole di Panettoni è un vero e proprio viaggio tra i migliori grandi lievitati di pasticceria d’Italia. Qualità, ricerca, materie prime sceltissime e rispetto per la tradizione sono ciò che hanno guidato l’organizzazione nella scelta degli ospiti. Gli oltre 35 Maestri fornai e Pasticceri presenti sono stati selezionati con cura tra coloro che utilizzano rigorosamente e solo il metodo artigianale per un panettone fresco e naturale, senza additivi e conservanti.

Mandorlato, con o senza canditi, ripieno; con agrumi, miele, pistacchio, cioccolato, mele annurca, albicocche pellecchielle; tradizionale e creativo; alto e senza glassa – come vuole la tradizione della scuola milanese – oppure basso e glassato – come lo vuole la tradizione piemontese. A ognuno il suo! Ma quale sarà il migliore panettone 2021? L’appuntamento per decretare il vincitore è il concorso promosso da Una Mole di Panettoni e presieduto da una giuria di esperti. Tre le categorie in gara; miglior panettone di tradizione milanese, miglior panettone tradizionale di scuola piemontese e miglior panettone creativo.

Immersi nella suggestiva atmosfera dello storico Hotel Principi di Piemonte, passeggiando in tutta sicurezza e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid nell’area degustazione alla scoperta di nomi e gusti mai provati, gli ospiti di Una Mole di Panettoni potranno assaggiare oltre 200 differenti panettoni ed acquistarli al prezzo unico di € 28 al kg.

Re della tavola natalizia ma ormai diventato un vero e proprio simbolo dell’italianità nel mondo, c’è chi vorrebbe candidare il panettone a Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. Il panettone è una forma d’arte che si tramanda di generazione in generazione. E Una Mole di Panettoni è l’occasione perfetta per conoscere, scoprire e riscoprire sapori e tradizioni secolari.

Il Panettone è buono in tavola ma anche buono con gli altri…Continua anche quest’anno la tradizione che lega la kermesse ad una causa di beneficenza: 1€ di ogni ingresso a Una Mole di Panettoni sarà devoluto in beneficenza a 1caffe.org, la onlus di Luca Argentero nata per supportare progetti di assistenza in molte situazioni critiche, in Italia e all’estero: povertà, emarginazione, razzismo, malattie.

Anche quest’anno l’esperienza di gusto di Una Mole di Panettoni prosegue online nell’e-commerce www.unamoledi.it che ospita tutte le migliori proposte di panettoni artigianali italiani in commercio. Un vero e proprio contenitore di eccellenza, non solo un temporary natalizio ma una vetrina permanente che l’organizzazione ha fortemente voluto anche per puntare a destagionalizzare il panettone, guardando al mercato italiano ma anche a quello estero, per regalare e regalarsi un’esperienza di gusto unica.

Una Mole di Panettoni è organizzata da Dettagli Sas, con il patrocinio di Camera di Commercio di Torino e ASCOM Torino e con la collaborazione di Turismo Torino.

www.unamoledi.it

Ecco 5 ristoranti buoni ed economici a Torino

Torino è una città piena di arte e di cultura ma non solo. La prima capitale d’Italia offre una varietà di ristoranti deliziosi ma allo stesso tempo economici in grado di soddisfare il palato di chiunque.

La città passa dai ristoranti più tradizionali a quelli più innovativi, attraverso gastronomie, paninoteche, pizzerie e gelaterie. Vi consigliamo  5  tra i ristoranti più buoni ed economici a Torino:

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I 5 ristoranti più buoni ed economici a Torino

A Eataly Torino Lingotto arriva Massimo Bottura con il suo Tortellante

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La presentazione con lo chef giovedì 28 ottobre e fino a domenica 31 i tortellini in menu nei Ristoranti di Eataly

 

Giovedì 28 ottobre alle ore 18.30 in sala dei Duecento, al primo piano di Eataly Lingotto, un appuntamento da non perdere: chef Massimo Bottura racconta il Tortellante, un progetto unico nato nel 2018 e promosso insieme a sua moglie Lara Gilmore.

Il Tortellante è un’Associazione di Promozione Sociale che coinvolge nella produzione della pasta fresca – i mitici tortellini, un’eccellenza della gastronomia modenese – giovani e adulti nello spettro autistico, favorendo la loro integrazione e inclusione nella comunità e nel mondo del lavoro. Una semplice idea diventa così potente da essere capace di cambiare le cose in modo positivo e virtuoso. Ad oggi sono 25 i ragazzi coinvolti nel progetto, che assieme a 40 volontari e 15 operatori sanitari, ogni settimana fanno a mano più di 100 kg di tortellini secondo la ricetta della tradizione, imparando in questo modo i valori dell’integrazione e del lavoro di gruppo.

 

Per la prima volta a Torino, Tortellante sarà ospite nei ristoranti di Eataly Lingotto dalla sera di giovedì 28 e fino a domenica 31 ottobre, con i suoi imperdibili tortellini, proposti nella golosa versione con crema al Parmigiano Reggiano.

Eataly donerà parte del ricavato a favore delle attività del Tortellante.

 

L’evento è all’interno del programma di Buonissima Torino, la grande rassegna di alta gastronomia, arte e altre bellezze, di cui Eataly è main partner.

 

Street food, alle origini di un evento diventato moda

Articolo a cura di Somewhere Tour & Events.

 

Lo Street Food reinventa il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo e con le proprie radici in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa. Parliamo continuamente del “cibo da strada”, complici fiere ed eventi che lo portano in ogni angolo del nostro paese. D’altronde la tendenza non sembra conoscere crisi e confini, perché è una vera e propria arte, tutta da conoscere ed apprezzare. Morso dopo morso!

Anche l’occhio vuole la sua parte. Ed ecco che il Food Truck, il mezzo attrezzato alla vendita di queste prelibatezze, diventa anche “veicolo” d’immagine. Certo, oltre all’apparenza esteriore, alla base deve esserci un concept di assoluta solidità e le parole d’ordine devono essere sempre freschezza e qualità della materia prima.

Ma come è nato il trend culinario che sta spopolando nel nuovo millennio? Le tracce più antiche di cibo preparato e cucinato per strada risalgono ai greci ed agli egizi, che avevano l’usanza di friggere il pesce e venderlo sul momento. Da qui, la tradizione si è diffusa nel mondo degli antichi romani, arricchendosi e trasformandosi in innumerevoli varianti, considerando che le classi urbane meno abbienti vivevano in abitazioni per la maggior parte sprovviste di cucina.

Questo è forse il grande equivoco che riguarda questa tipologia culinaria: poiché nasce povera, dall’esigenza di nutrire il popolo a poco costo, è sempre stata considerata di poco conto. Invece, con il processo della globalizzazione, è diventato l’ultimo baluardo della tradizione e dell’identità di un territorio. Lo Street Food ci identifica e ci distingue, mantenendo vivo un aspetto tra i più importanti della nostra cultura, quello del costume alimentare.

Lo Street Food rappresenta quindi una grande opportunità per chi ha creatività e voglia di fare e non ha paura di mettersi in gioco. Il sogno è aperto a tutti, perché l’investimento iniziale è più modesto rispetto ad un ristorante “tradizionale” e perché ciò che conta è soprattutto quanto sei bravo ed originale, quanto è buono il tuo prodotto e quanto sei in grado di comunicarlo alle persone.

Oggi il cibo di strada ha assunto uno stile più nobile, con eventi dedicati che vedono tante persone interessate ed incuriosite dalle numerose proposte, sempre in più varianti, italiane ed etniche, per celebrare le rispettive tradizioni.

 

Le castagne di piccolo calibro? Diventano farina

Nasce una nuova filiera in Valle di Susa

Bruzolo (Torino)

Snobbarle o minimizzarne la qualità perché piccole? Non sia mai. Frutto per eccellenza delle tavole autunnali, i calibri più  piccoli delle castagne non andranno più sprecati, ma diventeranno buona farina. Nasce infatti in Valle di Susa una nuova filiera per andare a rispondere ad una concreta esigenza di numerosi castanicoltori, che, da tempo, lamentano un mercato poco attento alle castagne e ai marroni di piccolo calibro, sottopagandoli, in primo luogo. Capofila dell’iniziativa è il “Mulino Valsusa”  – che ha sede in un Mulino dell’ ‘800 recuperato a Bruzolo, l’unico antico Mulino della Valle tornato in funzione – che, dopo vari progetti avviati coinvolgendo gli agricoltori del luogo per tornare a coltivare zone montane e pre montane abbandonate con antiche varietà di grani, guarda ora al frutto del castagno, coinvolgendo, anche in questo caso, produttori locali.  “Torniamo a fare qualcosa – spiega Massimiliano Spigolon, anima del Mulino – che è nella storia della Valle di Susa e dell’Italia: produrre farina con calibri piccoli, una farina che si realizzava 150 anni fa e che sarà macinata a pietra, seguendo un’esigenza specifica espressa dal territorio”.

“Per farla – prosegue Spigolon – si è dovuto studiare, approfondire e riscoprire con i proprietari dei castagneti metodologie per essiccare e sbucciare le castagne, avviando così una nuova filiera di trasformazione. I produttori conferiranno al Mulino che trasformerà tutto in farina: l’idea è tutelare al massimo il territorio e, quindi, non saranno ‘accettate’ castagne di altre zone, realizzando un prodotto ‘cento per cento Valle Susa’. Un prodotto antico ma anche nuovo, carico di profumi e di sapori, dal tipico color nocciola: frutto di un nuovo modello di sostenibilità e  sviluppo rivolto alla Valle, ma che sicuramente potrà essere emulato in altre zone del Piemonte e dell’Italia”.

Scomparsa per decenni dalle cucine italiane, la farina di castagne è ricca di fibre, proteine e vitamine, aiuta la flora batterica intestinale, combatte il colesterolo. Si utilizza per preparare svariate torte e biscotti, il celebre castagnaccio, ma anche crespelle, pasta fresca e gnocchi, frittelle e pancake, creme, panini. Quale dunque l’obiettivo, a medio e a lungo termine? “Quello ovviamente di estendere e far crescere la filiera – conclude Spigolon – coinvolgendo il più possibile i produttori della nostra Valle”.

g.m.

Eccellenze del Piemonte in vetrina per celebrare Tartufo, vini e prodotti tipici

Dal Castello di Roddi al territorio, un calendario di eventi diffusi tra cene gourmet, scuole di cucina e degustazioni nelle Enoteche regionali

 

 

Da progetto pilota a evento consolidato e diffuso sul territorio. “Eccellenze del Piemonte in vetrina”, varato lo scorso anno dal laboratorio virtuale del “Truffle Hub” al Castello di Roddi, nell’Albese, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, torna con un ricco calendario di appuntamenti in presenza da ottobre 2021 a gennaio 2022: esperienze gourmet al Castello di Roddi, tra cene tematiche, scuola di cucina, laboratori sensoriali sul tartufo e incontri digitali sul vino. Appuntamenti del gusto sul territorio con cene a cura di importanti chef stellati e di alta cucina, dove il Tartufo Bianco d’Alba incontra le eccellenze piemontesi, cooking lessons alla scoperta di ricette e prodotti tipici. Degustazioni nelle Enoteche regionali del Piemonte per conoscere le etichette DOC e DOCG e, infine, due eventi che abbinano la classe del Tartufo Bianco d’Alba e dei grandi vini piemontesi al prodotto turistico del Golf, in due storici Golf Club del Piemonte e del Lazio.

 

“Eccellenze del Piemonte in vetrina” è un progetto promosso dalla Regione Piemonte, inserito anche quest’anno nella programmazione della 91a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e realizzato da VisitPiemonte – Regional Marketing and Promotion, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, le Agenzie Turistiche Locali piemontesi e le Enoteche Regionali. Obiettivo, valorizzare – a corona del Tartufo Bianco d’Alba – i diversi prodotti di eccellenza regionale, coinvolgendo gli operatori del settore e le imprese della filiera agroalimentare e vitivinicola piemontese nella promozione del patrimonio produttivo, enogastronomico e culturale regionale, che si combinerà in piatti e ricette inedite, creative ed originali, pensate per conquistare appassionati di cucina e buongustai in un susseguirsi di appuntamenti.

 

«Un importante progetto come “Eccellenze del Piemonte in vetrina”, giunto alla seconda edizione, si apre oggi, a pochi giorni dall’assegnazione al Piemonte del primo premio come meta enogastronomica secondo le recensioni online, confermando una vocazione senza dubbio consolidata e riconosciuta. Ancora una volta i migliori chef celebreranno un elemento dall’ineguagliabile valore come il Tartufo Bianco d’Alba accostandolo ai prodotti locali, e su tutto il territorio vi saranno spazi per conoscere i nostri grandi vini e partecipare a laboratori e analisi sensoriali. Sarà una grande festa della miglior enogastronomia piemontese, con un’inaugurazione di eccezione in uno dei golf club di maggior prestigio della nostra regione», dichiara Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte.

 

Si parte sabato 23 ottobre, al Golf Club Margara di Fubine Monferrato, già sede del Ladies Italian Open 2021, con una gara a coppie ed esperienze di avvicinamento al golf, abbinate a laboratori di analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba; appuntamento che si ripeterà all’Olgiata Golf Club Roma il 27 e 28 novembre. Poi, fino a dicembre, il calendario si snoderà tra gli appuntamenti al Castello di Roddi con un calendario di cene a cura di importanti chef piemontesi, che apre lunedì 25 ottobre con la chef Patrizia Grossi del ristorante La Torre di Casale Monferrato, e che diventa itinerante sul territorio con le cene nei ristoranti stellati e di alta cucina della provincia di Alessandria, Biella, Cuneo, Domodossola, Novara, del Torinese e Vercelli. Parliamo di un parterre di grandi nomi della cucina piemontese stellata, quali Giorgio Bartolucci, Christian e Manuel Costardi, Marta Grassi, Christian Milone, Sergio Vineis e altre importanti firme.

Fino a gennaio si potranno inoltre seguire corsi di cucina sul territorio e partecipare a degustazioni e cene presso le Enoteche Regionali piemontesi.

 

«Le attività di “Eccellenze del Piemonte in Vetrina” aggregano Regione Piemonte, VisitPiemonte, Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba, le ATL piemontesi e le Enoteche Regionali nella direzione di un obiettivo comune, ovvero un importante progetto di valorizzazione regionale. Partendo dal Tartufo Bianco d’Alba e dalla sua notorietà a livello internazionale, l’evento si estende al meglio dei prodotti piemontesi delle varie realtà locali, coinvolgendo le diverse aree territoriali e i numerosi attori della filiera, dalla materia prima al prodotto finale. Un progetto ambizioso che si avvale del nostro ricco patrimonio produttivo, enogastronomico e culturale e che quest’anno coinvolge anche due prestigiosi club golfistici, in Piemonte e nel Lazio, che diventano in questo modo ambasciatori dell’intero nostro Piemonte presso un pubblico particolarmente attento e sensibile», dichiara il Presidente di VisitPiemonte, Giuseppe Carlevaris.

 

«Anche questa 91^ edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si intreccia, come lo scorso anno, con l’evento diffuso di “Eccellenze del Piemonte in Vetrina” e mette a disposizione di tutto il sistema Piemonte gli spazi prestigiosi del Truffle Hub allestito presso il Castello di Roddi per valorizzare gli chef e le eccellenze agroalimentari e imprenditoriali piemontesi, oltre ai grandi vini della nostra Regione. Ancora una volta un gioco di squadra prezioso, che ha visto la Regione Piemonte e VisitPiemonte, tutte le ATL e le altre realtà piemontesi collaborare in un lavoro importante di promozione della nostra enogastronomia», commenta Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

 

 

Il programma sempre aggiornato sarà disponibile su www.visitpiemonte.com

Info e prenotazioni su: www.fieradeltartufo.org