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A Pasqua uova made in Torino

Da TUOvo di Davide Appendino alle uova Faberge’ prodotte da Pfatish le varie proposte torinesi per la Pasqua 2021

 

TUOvo è la novità dell’uovo di Pasqua 2021 creata dell’artigiano del cioccolato torinese Davide Appendino. Si tratta di un kit personalizzato cui viene inserita al proprio interno la sorpresa preferita o, in alternativa,  un sacchetto di dragees compreso nel kit. L’azienda si trova nel cuore del Piemonte a Cervere, in un territorio molto ricco e fertile, anche noto per la sua tradizione dolciaria e la produzione di cioccolato di alta qualità.

L’uovo di Pasqua viene realizzato da Davide Appendino per la Pasqua 2021 in tre diverse proposte: l’Uovo alla canapa piemontese, prodotto con l’olio di canapa del Piemonte; Cuba 69+, realizzato con il 69% del cacao monorigine cubano di canna grezza biologica, e il cosiddetto Uovo di Colombo. Un viaggio mentale e anche aromatico verso Paesi lontani viene suggerito da Davide Appendino attraverso la proposta dell’uovo realizzato con cacao monorigine Venezuela Sur del Lago superior e zucchero grezzo di canna, decorato con cannella di nocciola Piemonte IGP.Anche la proposta pasquale di Pfatish, nota cioccolateria e pasticceria storica torinese in via Sacchi, vede le uova quali protagoniste assolute, in particolar modo le uova Faberge’, nella versione classica, al cioccolato fondente o al latte, oppure croccanti e rivestite di granella di nocciole, tutte confezionate in passamaneria sospese in stile macrame’ e ispirate ai disegni più antichi, costellati da gemme.

L’Uovo al Latte Granellato è una delle diverse proposte pasquali di Guido Gobino, altro celebre nome tra i produttori di cioccolato torinese, che si affianca al “N Uovo”, uovo Pasquale dalla forma inimitabile. Un’altra sua proposta è quella dell’Uovo fondente a base, appunto, di cioccolato fondente con il 63% di cacao aromatico, impreziosito da rilievi in oro, realizzati completamente a mano.

Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole che, per primo, nella Francia di inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte, anche se l’usanza di regalare uovo pasquali risale già al Medio Evo. Fin dall’antichità  questo alimento aveva ricoperto un ruolo simbolico enorme, tanto che alcune culture ritenevano che cielo e Terra, unendosi, formassero proprio un uovo, simbolo di vita. Gli antichi Egizi consideravano l’uovo origine di tutto e fulcro dei quattro elementi del creato (aria, acqua, terra e fuoco). Anche gli stessi Persiani, al rinascere della primavera, amavano scambiarsi, come dono, delle uova, simbolo di nuova vita. Il Cristianesimo avrebbe affiancato queste tradizioni e le avrebbe reinterpretate alla luce della Nuova Scrittura, considerando l’uovo il simbolo capace, meglio di ogni altro, di cogliere il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo.

La tradizione delle uova, che già risale in Germania al Medio Evo, approdo’ in seguito anche nella Russia degli Zar, nell’Ottocento, con lo sviluppo di un’inimitabile arte, merito dell’orafo di corte Peter Carl Faberge’, incaricato dallo Zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate. Il primo suo uovo fu realizzato in platino smaltato di bianco. La collezione imperiale ne vanta 52 esemplari.

Mara Martellotta 

Da Les Petites Madeleines una deliziosa ricetta pasquale

Giuseppe Lisciotto, chef de Les Petites Madeleines, per la festività suggerisce un piatto in cui la tradizione degli ingredienti viene attualizzata dall’utilizzo, garbato e mai invasivo, delle spezie

 

“Raviolo di pasta fresca al prezzemolo ripieno di spalla d’agnello al Barbecue su crema di pomodori grigliati”: la Pasqua 2021 celebra la pasta fresca e si insaporisce dei gusti decisi di curry e paprika affumicata. La ricetta, da replicare facilmente anche nella cucina di casa, è frutto della sperimentazione di Giuseppe Lisciotto, chef de Les Petites Madeleines, e della sua brigata che, con questo piatto, vogliono simbolicamente rimanere al fianco dei loro ospiti anche a distanza.

Il piatto reinterpreta la tradizione gastronomica pasquale italiana, che vede l’agnello a suo interprete, grazie all’utilizzo di spezie che gli conferiscono una nota inattesa. “Abbiamo pensato che la celebrazione di questa Pasqua inusuale, richiedesse una ricetta altrettanto insolita, capace di rassicurare il palato ma, contemporaneamente, di stupirlo grazie a sapori non attesi. La preparazione, anche se all’apparenza composita, è invece molto semplice e non richiede particolare maestria ma un po’ di pazienza”, spiega Lisciotto.

La ricetta, inoltre, nella sua realizzazione offre anche qualche suggerimento da poter riprendere per altre preparazioni come, ad esempio, l’utilizzo del prezzemolo per la pasta fresca o il ricorso alla salamoia per rendere la carne più succosa, morbida e sapida nel suo interno.

“Per esaltare il piatto – conclude Luca Gigliotti, sommelier de Les Petites Madeleines – suggeriamo un Barbera d’Asti Superiore DOCG “Mysterium” – Tenuta Montemagno dai sentori intensi, ampi, con spiccate note di ciliegia, terra e boisè. Un vino dal colore rosso intenso con riflessi tra il porpora e il nero che, al palato, si presenta concentrato, caldo, giustamente tannico. Il compagno ideale per accompagnare il nostro “Raviolo di pasta fresca al prezzemolo ripieno di spalla d’agnello al Barbecue su crema di pomodori grigliati”, ma anche piatti a base di selvaggina, brasati e formaggi stagionati”.

Raffaella Borea

Sua maestà il Vermouth

“Il Vermouth è un vino della tradizione piemontese e quando ero piccolo era l’aperitivo per eccellenza. Ricordo che con il nonno Giuseppe, dopo la messa, andavamo all’osteria del paese e lui si prendeva l’aperitivo con gli amici. Come tutti i bambini la curiosità era molta e l’idea di assaggiare il Vermouth mi stimolava. Ero piccolo e quindi il nonno, con atteggiamento protettivo, mi impediva di bere l’alcolico, ma me ne faceva sentire il profumo del vino e delle spezie, profumo per me indelebile”.

E questo è bastato a Luigi Vico, per mettere su una azienda vinicola sui generis, nel Cuneese, a Serralunga d’Alba (Cn). “Questa esperienza mi ha fatto crescere con il mito del Vermouth, anche se non ho mai più incontrato il profumo che avevo annusato da piccolo – continua sempre Vico – quando nel 2017 ho piantato la vigna di Moscato ho subito pensato di produrre il Vermouth (il Vermouth nasce con la base di Moscato d’Asti). Ma fin tanto che non ho ritrovato i profumi e le sensazioni che avevo assaporato con mio nonno non ho licenziato la ricetta. Sicuramente il mix tra le classiche erbe del Vermouth e quelle di campo che crescono in vigna hanno permesso di ritrovare i profumi artigianali di quei Vermouth degli anni ‘70 che erano soliti bere a Serralunga”.

A proposito di Vermouth, quest’anno si festeggerà il trentennale della creazione dell’Indicazione Geografica. Fu infatti il 14 giugno 1991 la data storica di pubblicazione del Regolamento che designò il riconoscimento ufficiale del “Vermouth di Torino” come denominazione geografica protetta dell’Unione Europea.

E’ stato definito il logo ufficiale del Consorzio caratterizzato dall’elemento distintivo della “V” di Vermouth e dalla foglia di artemisia. Vengono riportate le due denominazioni usate nella storia e previste dalla legge: sia il più francese “Vermouth” che “Vermut” più piemontesizzato e usato anche dagli spagnoli la cui storia deriva dalla Piemontese.

Dal 1786 il Vermouth da Torino è apprezzato in tutto il mondo, ora La “V” di Vermouth di Torino con il simbolo dell’Artemisia sarà destinata a contraddistinguere la conformità dei prodotti ad un disciplinare regolato dalla legge europea per i produttori iscritti al Consorzio, tra cui l’azienda agricola di Luigi Vico da noi interpellato ( https://www.serralungacasamia.it/ ).

Le giornate si sono allungate, l’inverno ormai volge verso la sua conclusione ed è dunque tempo ormai di pensare alla primavera e il vermouth bianco sarà la bevanda di questa stagione, liscio o utilizzato nei cocktail.

Gli aperitivi nella prima serata sono infatti un must non solo dei torinesi. Ci si inizia a svegliarsi dal letargo e a ritrovare le energie e la voglia di mettere la testa fuori casa, non appena e laddove sarà possibile, per consumare un drink che diversamente si può apprezzare anche tra le mura domestiche.

Tra tutti i cocktail più amati negli ultimi tempi ci sono quelli a base vermouth, che il retrogusto amaricante rende beverini e adatti sia per l’aperitivo sia per il dopocena.

Quindi, visto l’arrivo della bella stagione perché non proporre un twist a base di vermouth bianco? Il vermouth bianco è una delle varianti dei vini aromatizzati con erbe e spezie. Generalmente il vino di base, almeno per il vermouth piemontese, è vino Moscato cui sono poi aggiunte le spezie in infusione.

Tra i vini aromatizzati quello con sentori più freschi, agrumati e di fiori bianchi è di sicuro il vermouth bianco, le cui caratteristiche lo rendono perfetto per la stagione più calda.

Inoltre, non è necessario che ci sia una festa per mettere in tavola un bicchiere di autentico vermouth bianco, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo come vero simbolo della convivialità, sublime da solo e ineguagliabile se accompagnato con un vassoio di fragranti biscottini.

Ed ecco quindi “Serralunga Casa Mia” che nasce da un’idea di Luigi Vico, per rievocare antichi sapori, ormai introvabili altrove. Le origini serralunghesi della famiglia di Luigi si devono al ramo materno delle famiglie Pira e Gagliasso, mentre il ramo paterno dalle famiglie Vico e Giacosa hanno origini Roerine. Entrambi i rami si sono sempre dedicati alla coltivazione di vigneti e frutteti. Le prime informazioni sulle proprietà terriere della famiglia Pira a Serralunga risalgono al 1694. Il progetto, ambizioso e semplice allo stesso tempo, si colloca perfettamente nel contesto creato dalle linee guida dei luoghi Patrimonio Unesco in cui viene stimolata una propensione alla “cultura della biodiversità”.

Nel suo vermouth appena versato, la fanno da padrone genuini sentori primari di Moscato. Profumi netti di rosa bianca, litches e salvia lasciano il posto, alla scorza di arancio candita ed alle note fresche di cardamomo e spezie, con delicati sentori di cannella e chiodo di garofano. E il finale amaricante di corteccia di china e genziana ben bilanciato dalla dotazione zuccherina, invita ad un secondo sorso.

Pertanto dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, ci si aspetta, che la crescita delle vendite che ha visto negli ultimi anni il Vermouth di Torino, possa riprendere al più presto e continuare.

Buon compleanno allora al Vermouth di Torino per i trent’anni della denominazione, i 10 anni dalla rinascita ed i 300 anni di storia moderna. È sempre l’ora del Vermouth di Torino.

Vito Piepoli

Il Crudo di Cuneo Dop arriva da Biraghi

La nuova confezione del Crudo di Cuneo DOP arriva per la prima volta nel negozio di Torino Il punto vendita nel capoluogo piemontese è il primo a ospitare le nuove vaschette da 90 grammi del celebre salume cuneese

 

È il negozio Biraghi di piazza San Carlo a Torino il primo punto vendita a ospitare la nuova referenza in vaschetta da 90 grammi del prosciutto Crudo di Cuneo DOP. La collaborazione tra le due realtà cuneesi, dopo una prima fase di test, ha preso ufficialmente avvio in queste settimane, registrando un’ottima risposta da parte del pubblico, che ha potuto acquistare il Crudo di Cuneo sia in negozio sia sul sito biraghiacasa.it.

 

Il Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP) per il prodotto nel dicembre 2009 e da allora ha sempre lavorato con l’obiettivo di valorizzare l’elevato numero di suini allevati nell’area di produzione, compresa tra la provincia di Cuneo, la provincia di Asti e 54 comuni della provincia di Torino. In queste zone avvengono tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla nascita all’allevamento dei suini, dalla macellazione alla trasformazione, passando per la stagionatura, il confezionamento e l’affettatura. Inoltre, ogni singolo prosciutto è altamente tracciato perché accompagnato da una carta di identità con un QR Code che raccoglie tutte le informazioni sul prodotto, ad esempio come è stato allevato il maiale, cosa ha mangiato e dove è stato macellato.

 

Biraghi, che a ottobre 2019 ha riaperto i locali dell’ex F.lli Paissa a Torino, ospita per la prima volta il prosciutto Crudo di Cuneo DOP in una nuova vaschetta che garantisce al consumatore la massima freschezza del prodotto e una più alta conservabilità. Il Crudo di Cuneo va ad arricchire l’ampio catalogo del negozio Biraghi che, con oltre 600 prodotti in vendita – tra i quali spiccano più di 130 etichette di vini piemontesi, 120 liquori del territorio e un assortimento di birre regionali che a breve supererà le 150 referenze – raccoglie in un unico luogo le eccellenze enogastronomiche di tutto il Piemonte, vicine per filosofia e vocazione all’azienda.

 

«In questo periodo di lockdown a singhiozzo, dovuto alla pandemia da COVID-19 – spiega Chiara Astesana, Presidente del Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo – nel quale diventa difficile anche fare la spesa, l’opzione del Crudo di Cuneo DOP in vaschetta diventa una bella opportunità per il consumatore. La vaschetta garantisce al consumatore la massima sicurezza sanitaria, la massima freschezza e fragranza del prosciutto (quando si apre la confezione) e una perfetta conservabilità del prodotto. Per i produttori e i negozianti si apre una nuova prospettiva di vendita, infatti consente di proporre il prosciutto anche in negozi che non sono attrezzati di banco salumi con servizio al taglio, come il negozio Biraghi in piazza San Carlo a Torino che, grazie al punto vendita e al servizio di consegna a domicilio, consente di farlo arrivare fresco direttamente a casa del consumatore».

 

«Siamo orgogliosi di essere presenti con il nostro prodotto all’interno del negozio Biraghi di Piazza San Carlo – ha dichiarato Marco Cocito, Direttore commerciale di Carni Dock, l’azienda produttrice unica del Prosciutto Crudo di Cuneo DOP – e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’entusiasmo con cui i consumatori hanno da subito accolto il nostro prodotto. Avere l’opportunità di collaborare con Biraghi e di poter portare, grazie a questa partnership, un’eccellenza come il Crudo di Cuneo nel cuore di Torino, in quello che viene definito il “salotto” della città, è per noi motivo di grande soddisfazione».

 

«Nel nostro negozio di Torino abbiamo scelto di mettere a disposizione dei torinesi e dei turisti eccellenze provenienti da tutto il Piemonte – dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali della Biraghi SpA –. Ospitare quindi la nuova confezione del Crudo di Cuneo rappresenta per noi una scelta naturale e in linea con la nostra filosofia, attenta al territorio e alle sue eccellenze».

 

Pasqua gustosa con le attività locali a Carmagnola

Dal 3 al 5 aprile   Iniziativa a sostegno dei settori locali della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari sostenuta dall’amministrazione comunale, dall’Ascom Carmagnola e dal Laboratorio Gourmet Carmagnola.

Acquistando prodotti o menù da asporto e/o delivery si riceverà un kit omaggio con tovaglia e la borsa di carta con il logo “Carmagnola, città di agricoltura, commercio e mercati”.

Si potranno inoltre ricevere gustose sorprese partecipando alla creazione di una community virtuale.

Sito internet del Comune: www.comune.carmagnola.to.it

Gruppo Facebook dell’iniziativa: www.facebook.com/groups/tinvitoacarmagnola

Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, L’amministrazione comunale di Carmagnola ha accolto con favore la proposta che Ascom Carmagnola e Laboratorio Gourmet Carmagnola hanno pensato per le festività Pasquali.

Dato che non sarà possibile organizzare gite fuori porta e picnic all’area aperta nei giorni di Pasqua e Pasquetta, con l’iniziativa Picniclick si propone ai cittadini di Carmagnola di preparare i pasti delle festività sostenendo i settori locali della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari, formando inoltre una comunità virtuale attraverso la quale creare condivisione anche a distanza.

Un invito a fare la spesa nei negozi di alimentari della città o a scegliere con un click i menù tra le varie proposte di delivery e asporto di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo della città che aderiscono all’iniziativa, con elenco consultabile nel sito del Comune www.comune.carmagnola.to.it e nella pagina Facebook https://www.facebook.com/cuorinvetrinacarmagnola

Nei negozi di alimentari il kit Picniclick potrà essere prenotato e ritirato, o direttamente acquistato, nella giornata di sabato 3 aprile.

Le proposte di piatti e menù da ordinare alle attività di somministrazione per asporto e/o delivery, potranno essere ritirate nelle giornate di Pasqua e Pasquetta in tutti gli esercizi aderenti che resteranno aperti.

Gli acquirenti riceveranno la Picniclick Box con l’omaggio di una tovaglia e di una borsa con il logo “Carmagnola, città di agricoltura, commercio e mercati”, offerte dall’amministrazione comunale e dall’Ascom Carmagnola sino ad esaurimento delle scorte disponibili.

Inoltre, in collaborazione con Pasta Berruto si è pensato di creare una “Community PicNic Virtuale” attraverso la quale condividere i propri festeggiamenti e sentirsi vicini anche a distanza, i promotori invitano gli acquirenti di Picniclick a postare fotografie sul gruppo Facebook www.facebook.com/groups/tinvitoacarmagnola oppure sui propri Facebook e Instagram con l’hashtag #picniclick, riservando delle gustose sorprese alle più simpatiche e creative.

I negozi di alimentari e le attività di ristorazione che intendono aderire all’iniziativa devono contattare il signor Marco Fedele al numero 3494179852 o all’indirizzo di posta elettronica fedelemarco14@gmail.com

Le attività aderenti verranno dotate di sacchetti di carta personalizzati per asporto-delivery e di tovaglie PicNic in tessuto da regalare agli acquirenti, offerte dal Comune sino ad esaurimento delle scorte disponibili.

Commentano il Sindaco Ivana Gaveglio e l’Assessore al commercio Gian Luigi Surra: “purtroppo il perdurare della pandemia impone delle limitazioni anche in occasione delle festività Pasquali di quest’anno. Vengono quindi a mancare tutti i momenti conviviali quali la tradizionale gita fuori porta con il picnic in occasione della Pasquetta. Grave anche il danno economico alle attività del settore della ristorazione e dei prodotti alimentari.  Ci auguriamo che l’iniziativa, che vuole in qualche modo preservare questa tradizione, sia accolta con favore dai concittadini che potranno così aiutare e sostenere le attività e l’economia della nostra città”.

La digital transformation in radio a Parlaconme

La digital transformation e le sue implicazioni future saranno al centro della trasmissione PARLACONME in onda giovedì 25 marzo prossimo su Radio Vidanetwork e condotta da Simona Riccio

 

La digital  transformation sarà l’argomento portante della trasmissione PARLACONME in onda giovedì 25 marzo prossimo dalle 18 sulla Radio web Radiovidanetwork  e condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist, oltre che digital Strategist.

Ospiti della puntata, che verterà sui temi della fondazione, trasformazione e evoluzione digitali, saranno Alessio Frugoni, Web & E-Commerce, e Simone Stricelli, Co-Founder e Creative Director della Kaos Communication, che rappresenta anche laweb agency della trasmissione PARLACONME.

Con Alessio Frugoni verrà trattato l’argomento dell’ e commerce, inteso al giorno d’oggi come processo creativo, e verranno formulati esempi concreti, presentando anche due case history, ilprimo dei quali riferito ad un’università, che ha progettato il suo sito per le persone ipovedenti, iniziativa che consentirà di parlare di inclusione, tema che rappresenta il core business della trasmissione PARLACONME. Verrà inoltre analizzato il sito di uno studio legale e verranno spiegate l’importanza di avere un sito web e le modalità necessarie da seguire per rendere l’azienda il più trasparente possibile  di fronte al consumatore che sia alla ricerca di informazioni  sul web.

Grazie all’intervento di Simone Stricelli verrà analizzato il processo vero e proprio di trasformazione digitale e ipotizzato un vero e proprio manuale di sopravvivenza digitale per l’impresa di oggi e l’imprenditore del futuro.

Per seguire la trasmissione i si può collegare al sito www.vidanetwork.it oppure scaricare la app ufficiale Radio Vida Network scaricabile per Ios e Android, o seguirla Su speaker Alexa e Google

Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9

Replica il sabato della settimana successiva alle ore 11.30

Mara Martellotta 

Terra Madre Salone del Gusto: programma ricco, mi ci ficco!

Ospiti del calibro di Max Casacci e Mario Tozzi, iniziative come il Parlamento del cibo in Uganda e golosi appuntamenti per imparare preparazioni da tutto il mondo. Cosa aspettate?

Food Talk

11 marzo ore 15 – John Kiwagalo – Il Parlamento del cibo

Coordinatore dei Mercati della Terra in Uguanda e dello Slow Food Youth Network Africa, John Kiwagalo ci racconta quali iniziative stanno mettendo in campo per innescare una presa di coscienza collettiva sull’importanza dell’agricoltura sostenibile e del cibo locale, al quale deve essere garantito l’accesso per tutti. In Uganda, infatti,  sono ancora numerosi i problemi di accesso a un cibo sano, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Vaste aree del Paese, inoltre, sono occupate da monocolture come la canna da zucchero, che stanno rapidamente soppiantando le coltivazioni locali, danneggiando la biodiversità e l’ambiente. Per saperne di più collegatevi a questo link. 

 

Le cose che abbiamo in comune

11 marzo ore 18,30 – Max Casacci e Mario Tozzi, un dialogo sui suoni della terra

Vi proponiamo un dialogo davvero curioso tra il musicista Max Casacci e il geologo e divulgatore Mario Tozzi. L’elemento di comunanza è il lavoro Earthphonia, scritto a quattro mani – con numerosi altri contributi scientifici e non – e pubblicato per Slow Food Editore. Curiosi? Vi aspettiamo a questo link! 

 

Webinar

11 marzo, ore 10.30 – La ricerca intorno al cibo – Il packaging sensoriale

Se siete interessati al tema del packaging, non perdetevi il quarto di una serie di incontri a cura di MatTo, la Materioteca del Politecnico di Torino e della Camera di Commercio di Torino, dedicato al tema delle anticipazioni sensoriali, al ruolo di vista, udito e tatto nel packaging. Iscrizioni aperte fino al 10 marzo. Tutte le informazioni disponibili a questo link. 

 

Come si fa?

Ecco in cosa potrete cimentarvi questa settimana: dalla Giordaniadue preparazioni tipiche delle aree rurali, ossia il qors al-nar – il “pane di fuoco”, realizzato con farine integrali e cotto pazientemente sulla cenere di carbone – e il samneh – e il ghee locale, di cui ci viene mostrata la preparazione fin dalla mungitura delle capre e attraverso i diversi passaggi; dall’Emilia Romagna, una nuova ricetta artusiana, la 709, le pere in due consistenze, da abbinare preferibilmente a un bicchiere di Albana passito; sono liguri i raviolini cervella ed erbette in brodo, una ricetta ottima da gustare, e ottima pure per contrastare lo spreco alimentare; infine è un ponte tra Marche e Stati Uniti la pasta e patate con frutti di mare e zafferano, cucinata con molti prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi. Ad offrirci questa deliziosa ricetta è il Pastificio di Martino, partner di Terra Madre.

 

Eventi delle Condotte

Molti anche gli eventi organizzati dalle Condotte Slow Food. La magia di un seme, 9 marzo h. 17:30, a cura di Condotta Slow Food Valle dell’Adige Alto Garda; Agrumi da gustare, 9 marzo h. 21, Agrumi da cucinare, 11 marzo h. 21, e Agrumi da conoscere, 13 marzo h. 17, a cura di Comune Cannero Riviera e Condotta Slow Food Lago Maggiore e Verbano; Mondo Evo: viverlo, usarlo, degustarlo, 11 marzo h. 20:45, a cura di Condotta Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche; Experience Wine Box 2, 12 marzo h. 18:30, a cura di Condotta Slow Food Ravenna e Slow Food Godo e Bassa Romagna.

 

 

Laboratori del Gusto

27 marzo ore 14 – Alla scoperta del sakè

Lo sapevi che il sakè si ottiene dalla fermentazione del riso? E che nel sakè non conta solo la varietà di riso, ma quanto ne viene scartato per la produzione? E che alcuni possono essere degustati a 10°-12° mentre altri a 50°, riscaldati a bagnomaria? Per scoprirne i segreti prenota il kit di degustazione entro il 21 marzo e partecipa a questo appuntamento organizzato da Compagnia dei Caraibi. 

La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.

Un canale Youtube torinese per raccontare il vino

Luca Balbiano, giovane imprenditore a capo dell’omonima cantina, lancia il canale Youtube per raccontare il vino come aggregatore di cultura. Un percorso intrigante che intreccia le storie racchiuse in una bottiglia con personaggi straordinari, eventi epocali e piccole e grandi rivoluzioni: dallo sport al cinema, passando per l’arte, la letteratura fino alla tecnologia e all’astronomia. Si comincia l’8 Marzo con la storia di Madame Clicquot Ponsardin, la donna che ha rivoluzionato il mondo delle bollicine.

Torino, 8 Marzo 2021 – Cavalcare le onde del vino per degustare sorsi di cultura e meraviglia,realizzando un reportage dove il vino si fa inchiostro della storia dell’uomo.È questa la filosofia di Winewave, nuovo canale Youtube ideato e realizzato da Luca Balbiano, imprenditore della Cantina Balbiano di Andezeno (To) che, a partire da oggi lunedì 8 marzo, racconterà quale incredibile blend di mistero, scoperta, successo e riscatto sia il vino.

La prima puntata “La vedova e la sciabola” esce in occasione della festa della donna, per omaggiare una delle protagoniste più eccezionali della storia del vinoMadame Clicquot Ponsardin, colei che ha risagomato il mondo dello Champagne. Nel corso dell’episodio Balbiano racconterà in modo semplice, informale e coinvolgente come le vicende di questa intraprendente imprenditrice francese si intreccino a doppio filo con Napoleone, la Rivoluzione francese e la nascita della famosissima pratica del sabrage (la così detta “sciabolatura”), tecnica di apertura di champagne e spumanti che spopola sui social. Una prima puntata che darà il via, settimana dopo settimana, a un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, dove il vino farà da filo conduttore per raccontare storie di vita, di sport, di cinema e di costume. Storie di donne e uomini che con passione, abnegazione e, a volte, un pizzico di fortuna, hanno messo la loro impronta indelebile in questa splendida epopea: da Van Gogh a James Bond, passando per Lebron James, Thomas Jefferson e molti altri ancora. Ogni episodio si concluderà con una degustazione per riscoprire bottiglie più o meno note, arricchite di nuove emozioni.

Promuovendo la cultura del vino sul web e rompendo i dogmi della narrazione tecnica e professionale, Winewave è la prosecuzione ideale di Stappatincasa, iniziativa social lanciata da Balbiano esattamente un anno fa, in risposta al primo lockdown e che ha raccolto un grande seguito tra gli enoappassionati e i semplici curiosi.

Winewave nasce dal desiderio di raccontare il vino senza troppi tecnicismi e, allo stesso tempo, senza banalizzarlo: approcci che, in molti casi, hanno allontanato le persone dal suo mondo e non hanno reso giustizia alla sua magnifica storia– racconta Luca Balbiano – Così come è avvenuto esattamente un anno fa con Stappatincasa, la mia intenzione è quella di narrare le innumerevoli e sensazionali storie che si nascondono dietro un semplice calice di vino. Un modo per incuriosire, divertire e, nello stesso tempo, fare cultura intorno a questo mondo così affascinante e complesso. In Winewave la bottiglia sarà come la punta di un compasso che traccia un cerchio in cui sono contenuti la storia, l’arte, la musica, le emozioni e lo stile che l’hanno fatta nascere. Perché il vino non è una linea retta. È un’onda”.

LA PRIMA PUNTATA DI WINEWAVE – “LA VEDOVA E LA SCIABOLA” – SARA’ DISPONIBILE AL LINK https://youtu.be/zPu7DhF2WtY  

#pepesandwich, il panino con il peperone al posto del pane

www.instagram.com/fierapeperone   www.facebook.com/fiera.peperone

L’organizzazione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola ha lanciato sui social network il #pepesandwich, una nuova idea per la realizzazione di panini e sandwiches con l’utilizzo del peperone al posto del pane.

Croccante, buono, facile da preparare e più salutare di un classico panino, viste le numerose proprietà nutraceutiche del peperone, gluten free e con basso apporto di carboidrati e calorie.

Ognuno può decidere di farcirlo a piacere e mangiarlo dove desidera, anche per strada…

 


La Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola ha recentemente lanciato sui social network una nuova idea culinaria: il #pepesandwich, il peperone-panino realizzato sostituendo il pane con il peperone.

Un “panino” salutare e facile da preparare, gluten free e con un minor apporto di carboidrati, calorie e sale.

Due fette di peperone sono resistenti, adatte a sostituire il pane e danno al sandwich una bella croccantezza.

Ognuno può decidere di farcirlo a proprio piacimento e mangiarlo quando e dove desidera, anche per strada.

 

Sull’account www.instagram.com/fierapeperone e sulla pagina www.facebook.com/fiera.peperone sono stati pubblicati dei post con fotografie di deliziosi peperoni-panini. L’organizzazione della Fiera si augura che l’idea possa piacere e che numerose persone provino a prepararseli, magari postandone le foto con l’hashtag #pepesandwich per creare occasioni di condivisione con tutti gli interessati a nuove e gustose ricette di questo “nuovo” panino.

 

Una buona idea per chi cerca di perdere peso e di aggiungere ingredienti più sani alla propria alimentazione.

Una buona idea anche per le persone intolleranti al glutine, che spesso hanno difficoltà a trovare un pane gluten free che non abbia ingredienti elaborati, che non costi troppo e che abbia un buon sapore.

Un’ottima idea anche per vegani, vegetariani e per chi segue la dieta chetogenica punta alla drastica riduzione dei carboidrati.

 

È necessario utilizzarle peperoni crudi o solo leggermente grigliati se non si vogliono perdere le loro numerose proprietà nutrizionali e nutraceutiche, tra le quali:

– sono ricchissimi di vitamina A e soprattutto di vitamina C, tanto che un solo peperone è abbastanza a garantirne il fabbisogno giornaliero, con conseguente capacità di aumentare la resistenza alle infezioni, di irrobustire i muscoli e combattere i radicali liberi grazie alle proprietà antiossidanti, oltre a ritardare l’invecchiamento e combattere le malattie cardiache;

– grazie al contenuto di vitamina B6 e di magnesio, migliorano l’assorbimento del ferro, aiutando anche a combattere i sintomi della sindrome premestruale;

– uno studio li ha indicati utili nella riduzione del rischio di contrarre alcune forme di tumore, ad esempio quella al cervello, causata probabilmente dalle nitrosammine che il peperone inibisce;

– uno studio ha dimostrato che la loro sostanza luteolina è utile a rallentare l’invecchiamento delle cellule del cervello e a migliorare la memoria;

– hanno un’alta capacità di reintegrare l’acqua, essendone composti al 92%, e sali minerali quali fosforo, magnesio, ferro, calcio e potassio. Sono quindi ottimi diuretici e ottimi per combattere la ritenzione idrica e aiutare a purificare il corpo dalle scorie;

– contengono la capsaicina, molto più ricca nei peperoncini, con proprietà antibatteriche, antidiabetiche, analgesiche e antitumorali;

– uno studio pubblicato sul Journal of Food Science ha rilevato che, per il loro contenuto di beta-carotene, capsantina, quercetina e luteolina, prevengono il colesterolo cattivo;

– hanno solo 20 calorie ogni 100 grammi e pochissimo grasso;

– il loro alto contenuto di fibre aiuta a produrre sazietà, mentre combatte la stitichezza;

– fanno bene alle donne in gravidanza e alla crescita dei bambini grazie al loro contenuto di acido folico

 

 

Carmagnola è una città molto bella e ricca di storia, divenuta nota anche per la coltivazione del peperone, raccolto manualmente rispettando il severo disciplinare di produzione del Consorzio dei Produttori e apprezzato per caratteristiche uniche di qualità e genuinità delle sue cinque tipologie riconosciute: il Quadrato, il Quadrato Allungato, il Trottola, il Tumaticot e il Corno di Bue (il lung), quest’ultimo incluso tra i presidi Slow Food e tra i prodotti del Paniere della Provincia di Torino.

 

Dal secondo dopoguerra ha avuto inizio il lavoro di promozione del Peperone che è divenuto un vero e proprio marchio del territorio. Risale al 1949 la prima mostra dedicata al peperone, all’interno della tradizionale Fiera Autunnale, che nel 1959 assunse il nome di “Sagra del Peperone” e dall’anno 2010 si fregia del riconoscimento di “Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale”.

Il grande lavoro svolto dall’amministrazione comunale ha fatto crescere esponenzialmente la Sagra in termini di dimensioni e qualità, trasformandola nella più grande manifestazione italiana dedicata ad un prodotto agricolo e in un vero e proprio festival che negli ultimi anni ha proposto eventi gastronomici, culturali, artistici ed esperienze creative e coinvolgenti per tutte le età.

Dal 2017 è stata rinominata “Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola” e dal 2014 al 2018 sono state condotte qualificate ricerche universitarie sui suoi effetti economici, sociologici e turistici che hanno stimato un impatto economico sul territorio di più di 25 milioni di euro sui cinque anni di rilevazione.

 

Dal 28 agosto al 6 settembre 2020, il protrarsi dell’emergenza e delle disposizioni anti Covid-19 hanno impedito alla 71^ edizione della Fiera di svolgersi sulla base dei consolidati format degli ultimi anni.

 

È stata un’edizione “Speciale e Diffusa”, si è svolta in parte sotto forma digitale e in parte “in presenza” ed ha ottenuto tantissimi apprezzamenti da parte di addetti ai lavori, dei cittadini e dei visitatori per l’organizzazione responsabile e per le iniziative proposte, molte delle quali indirizzate alla valorizzazione del territorio della provincia di Torino e dei suoi prodotti.

Nutraceutica: a tavola in salute

La nutraceutica al centro della puntata di giovedì 4 marzo di PARLACONME su Radiovidanetwork, condotta dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio

 

La nutraceutica, come modo di far prevenzione a tavola, attraverso il miglior consumo di frutta e verdura, sarà il tema portante della puntata in programma giovedì 4 marzo della trasmissione PARLACONME, in onda ogni giovedì dalle 18 alle 19, sulla Radio web Radiovidanetwork e condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist.
Sarà ospite la Healthy food Specialist e Chef nutraceutico Paola Di Giambattista.
Il termine nutraceutica, coniato nel 1989 da Stephen L. De Felice, fondatore e presidente della “Foundation for Innovation in Medicine”, è composto dai due sostantivi, “nutrizione” e “farmaceutica”, e indica la disciplina che indaga i componenti e principi attivi degli alimenti che hanno effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento della malattie. La parola può essere riferita a varie tipologie di prodotti e derivati alimentari, ai quali si attribuiscono, oltre al valore nutrizionale di base, anche uno o più benefici aggiuntivi. A seconda della giurisdizione, i prodotti della nutraceutica possono essere definiti come “preventivi delle malattie croniche, migliorativi del processo di invecchiamento, capaci di favorire la longevità e sostenitori di alcuni apparati o funzioni corporee”.
Invece di mangiare e curarsi, risulta fondamentale curarsi attraverso la nutrizione. La nutraceutica assume un compito complesso e fondamentale, vale a dire quello di sgomberare il campo dalle approssimazioni e affrontare l’argomento con la scientificità e il rigore che merita. Feuerbach affermava che siamo quello che mangiamo e, in tal senso, l’alimentazione assume un ruolo decisivo per il nostro benessere.
Nel corso della trasmissione si parlerà di frutta e verdura declinate sotto quattro punti di vista: gli integratori, per aumentare le proprie difese immunitarie; frutta e verdura a colori, seguendo i principi della cromoterapia e della prevenzione, attingendo a ben cinque gruppi di colore; i falsi miti e benefici; la dieta alimentare vegetale anche per atleti professionisti.
Un atleta, infatti, è un professionista con una forma mentis aperta e determinata, capace di curare la sua mente e la sua alimentazione in modo tale che il suo corpo sia il carburante in grado di migliorarla sua performance.
Per seguire la trasmissione di si può collegare al sito www.vidanetwork.it
Oppure alla app ufficiale Radio Vida Network scaricabile per Ios e Andriod, su speaker Alexa e Google Home
Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9 e il sabato mattina della settimana successiva alle ore 11.30

Mara Martellotta