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Caffetterie di Torino Paragonate a Libri Celebri: Un Tour da Raccontare

Le strade di Torino sono quotidianamente traboccanti di grandi storie di vita moderna, profumano di
aroma al caffè, e hanno spesso il suono delle pagine sfogliate dei giornali o dei libri.

Come capitoli di un libro, le caffetterie di Torino offrono esperienze uniche, simili alle trame di
celebri opere letterarie. Ognuna di esse racconta una storia avvincente, come se fosse parte
integrante di un romanzo indimenticabile.

Ma se collegassimo le caffetterie più rinomate di Torino a romanzi che hanno lasciato un’impronta
duratura nella letteratura, cosa verrebbe fuori? Scopriamolo!

Farmacia del Cambio: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen
La Farmacia del Cambio, con la sua atmosfera elegante e raffinata, evoca il mondo di “Orgoglio e
Pregiudizio” di Jane Austen. Come l’eroina Elizabeth Bennet, che naviga tra le complesse dinamiche
sociali dell’Inghilterra del XIX secolo, i visitatori della Farmacia del Cambio si immergono in
un’atmosfera di classe e grazia. La trama del romanzo si svela tra chiacchiere intriganti, proprio come
le conversazioni che potrebbero svolgersi tra le pareti di questo luogo storico.


Caffè Platti: “La Solitudine dei Numeri Primi” di Paolo Giordano
Il Caffè Platti, con la sua eleganza senza tempo, richiama il romanzo di Paolo Giordano, “La
Solitudine dei Numeri Primi”. La trama del romanzo, che segue le vite di due personaggi accomunati
dalla loro singolarità, trova un riflesso nell’atmosfera unica del Caffè Platti. Come i protagonisti del
libro, i frequentatori del Platti sembrano portare con sé un alone di solitudine, avvolti da un’atmosfera
di raffinata melancolia.

Caffè Torino: “Il Grande Gatsby” di F. Scott Fitzgerald
Il Caffè Torino, situato in piazza San Carlo, trasporta i visitatori nel mondo glamour e simile ai
ruggenti anni ’20 de “Il Grande Gatsby”. La piazza stessa diventa un palcoscenico in cui si svolgono
storie di lusso e mistero, riflettendo il fascino ambiguo del romanzo di Fitzgerald. Gli ospiti del Caffè
Torino, sia nel locale che nella Piazza più bella di Torino, si trovano immersi in un’atmosfera di
opulenza e segreti, come se stessero partecipando a una delle feste sfarzose descritte nel libro.


Caffè Gerla: “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry
Il Caffè Gerla, con la sua atmosfera accogliente e familiare, si collega al mondo magico de “Il Piccolo
Principe”. Come il protagonista del libro che visita pianeti lontani, i visitatori del Gerla sembrano
viaggiare in un mondo di storie e incontri straordinari. La trama sottolinea il valore dell’amicizia e
dell’essenziale, elementi che emergono anche nella semplicità e nel calore del Caffè Gerla.

Caffè Elena: “Il Codice da Vinci” di Dan Brown
Il Caffè Elena, con la sua combinazione di modernità e tradizione, ricorda il mistero e l’intrigo de “Il
Codice da Vinci”. I visitatori possono sentire l’energia della scoperta mentre sorseggiano il loro caffè,
proprio come i protagonisti del romanzo di Dan Brown. L’atmosfera del Caffè Elena sembra essere
permeata da segreti nascosti e simboli enigmatici, invitando i clienti a immergersi in un mondo di
conoscenza e avventura.

Caffetteria al Bicerin: “Storie di Straordinaria Follia” di Charles Bukowski
La Caffetteria al Bicerin, con la sua atmosfera unica e il celebre Bicerin, evoca lo spirito ribelle e
anticonvenzionale di Charles Bukowski in “Storie di Straordinaria Follia”. Come i racconti di Bukowski
che esplorano la vita marginale e le eccentricità umane, la Caffetteria al Bicerin offre un rifugio per
coloro che cercano un’esperienza fuori dagli schemi, dove l’arte del caffè si intreccia con le storie più
stravaganti.

Baratti & Milano: “Colazione da Tiffany” di Truman Capote
Il Baratti & Milano, con la sua eleganza e la raffinatezza delle sue creazioni, ci trasporta nel mondo
glamour di “Colazione da Tiffany” . Come Holly Golightly, che ama immergersi nella bellezza e nel
lusso, i clienti del Baratti & Milano possono gustare prelibatezze squisite e caffè pregiato in un
ambiente che evoca lo stile e l’eleganza della protagonista di Capote.

Bar Zucca: “Gossip Girl” di Cecily von Ziegesar
Il Bar Zucca, emerge come il luogo ideale per chiunque sia in cerca di glamour, stile e un pizzico di
mistero. Questo affascinante caffè può essere paragonato, in molti aspetti, al mondo scintillante e
intrigante dei romanzi di “Gossip Girl”. Analogamente al legame dei personaggi di “Gossip Girl” con
l’alta società di Manhattan, il Bar Zucca diventa un punto di riferimento per l’alta società torinese. I
clienti, come veri e propri protagonisti di una trama sociale sembrano celare dietro un sorriso
enigmatico segreti e intrighi che si svelano solo sotto la luce soffusa del locale e sorseggiando caffè o
cocktail.

Caffetteria Mulassano: “L’Età dell’Innocenza” di Edith Wharton
La Caffetteria Mulassano, con la sua atmosfera un po’ da ruggenti anni ’20, ci riporta nell’era
aristocratica di “L’Età dell’Innocenza” di Edith Wharton. Come i personaggi del romanzo che navigano
tra convenzioni sociali e desideri proibiti, i visitatori del Mulassano possono sperimentare
un’atmosfera intrisa di nostalgia e eleganza, dove ogni dettaglio sembra raccontare una storia di
amori intensi e complicati.

Pasticceria Ghigo: “La Fabbrica di Cioccolato” di Roald Dahl
Come Willy Wonka crea cioccolato magico nella sua fabbrica, la Pasticceria Ghigo si distingue per
l’arte impeccabile nella creazione di incantevoli e squisiti dolci. Questa Pasticceria e Caffetteria è un
richiamo all’opera “La Fabbrica di Cioccolato” di Roald Dahl. Entrare nella Pasticceria Ghigo è come
aprire la porta della Fabbrica di Cioccolato: una varietà di delizie esposte come tentazioni irresistibili.
La selezione accurata di dolci e cioccolatini diventa la chiave per accedere a nuovi mondi di sapori,
così come i biglietti d’oro di Dahl erano la chiave per entrare nella fabbrica di Wonka.

Le caffetterie di Torino possono davvero diventare pagine di romanzi celebri, offrendo esperienze che
vanno ben oltre il semplice atto di bere un caffè. Ogni luogo, con la sua atmosfera unica e la sua
storia intrisa di cultura, si collega a romanzi che hanno plasmato la letteratura mondiale, creando un
connubio tra arte, gusto e narrazione che rende ogni visita un viaggio attraverso le pagine di storie
senza tempo.

Noi abbiamo sperimentato così, la prossima volta che entrerete in uno dei caffè celebri della città
torinese, provate anche voi e immaginate le opere che più vi sono care.

CRISTINA TAVERNITI

Le ATP hanno reso internazionale la cotoletta alla piemontese

I ristoranti torinesi che han messo nel menu il nuovo piatto della cotoletta alla piemontese hanno avuto la sorpresa di avere un forte aumento di richieste nella  settimana delle ATP Finals. Inglesi, francesi e spagnoli sono stati attratti  dalla novità. Così ci dicono da Pollastrini dove campeggia il poster del piatto ideato da Mino Giachino l’ex sottosegretario ai trasporti nonché leader dei SITAV. I clienti stranieri o di altre regioni sono incuriositi e chiedono della Cotoletta alla piemontese, sapendo che la carne piemontese è la migliore e resa ancora più morbida dalla Toma di una delle nostre Valli. In questo periodo poi la Cena della Cotoletta di Natale sta dilagando, martedì alla Riviera di Riva presso Chieri, domani sera alla Pizzeria da Totò e Peppino di Caselle, Lunedì 4 la Cena di Natale dei SITAV con insalata russa, cotoletta alla piemontese e panettone.

Torino Wine Week  NATURALMENTE VINO 2023

 

“Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.”

Mario Soldati

È la poesia della terra quello che Naturalmente Vino porta al centro del racconto nel week end di sabato 9 e domenica 10 dicembre da Combo con il Salone dedicato ai vini naturali, biodinamici e biologici e alle aziende attente alla sostenibilità in vigna e in cantina: più di 30 produttori e oltre 100 etichette in degustazione da tutta Italia saranno i protagonisti della due giorni di talk, degustazioni e masterclass.

 

Storie, terroir, produzioni e lavoro di questi Vigneron, per far conoscere  l’impegno e la fatica nel tentare di salvaguardare la natura e l’ambiente, è la mission di Naturalmente Vino.

 

Un viaggio per l’Italia tutto da raccontare, ma soprattutto da approfondire, scoprendo le forme di vinificazione più alternative. Una manifestazione che chiama a rapporto vignaioli e produttori, selezionati lungo tutto lo stivale, che mettono al centro del loro lavoro in vigna l’attenzione verso l’ambiente.

 

Il prodotto finale e i processi che lo portano ad essere unico sono fulcro del pensiero di un’agricoltura che cerca nei cicli della terra, nei prodotti naturali, nell’assenza di interventi che velocizzino il processo di vinificazione, il fuoco della propria attività e della propria filosofia.

 

La scelta di portare questa manifestazione da Combo – già sede di altri eventi di Torino Wine Week – nasce dall’importanza del lavoro che questo centro culturale sta da tempo portando avanti sul territorio Torinese. Non solo da un punto di vista culturale e di accoglienza turistica, ma anche e soprattutto all’attenzione e alla ricerca legata all’offerta enologica che seleziona all’interno della sua carta vini dedicata la mondo del biologico e del naturale, con cantine giovani e dinamiche ma anche etichette importanti di cantine storiche.

Infine anche un’offerta gastronomica di tapas dedicate oltre al servizio ristornate classico.

 

L’evento è organizzato da Torino Wine Week in collaborazione con Gambero RossoCittà del Gusto e con Wouse.

 

Arriva a dicembre la nuova edizione di CANTINE D’ITALIA

GUIDA PER L’ENOTURISTA

 

A Milano giovedì 30 novembre l’evento di presentazione e premiazione

 

Esce a inizio dicembre Cantine d’Italia 2024, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine.

L’evento di presentazione e premiazione si terrà giovedì prossimo 30 novembre a Milano presso l’Hotel Melià.

Un evento dedicato alle 852 cantine italiane complessivamente segnalate in Guida.

Nel corso della serata verranno consegnati 9 Premi Speciali; 262 Cantine riceveranno il riconoscimento de “L’Impronta Go Wine”, assegnata a coloro che hanno ottenuto il più alto punteggio complessivo nelle valutazioni su Sito, Accoglienza e Vini.

Esce a inizio dicembre Cantine d’Italia 2024, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine.

L’evento di presentazione e premiazione si terrà giovedì prossimo 30 novembre a Milano presso l’Hotel Melià.

Un evento dedicato alle 852 cantine italiane complessivamente segnalate in Guida.

Nel corso della serata verranno consegnati 9 Premi Speciali; 262 Cantine riceveranno il riconoscimento de “L’Impronta Go Wine”, assegnata a coloro che hanno ottenuto il più alto punteggio complessivo nelle valutazioni su Sito, Accoglienza e Vini.

 

Una Guida che valorizza la grande accoglienza italiana in cantina e rappresenta un riferimento per i molti enoappassionati e curiosi che non amano solo degustare buoni vini, ma sono interessati a camminare parti dell’Italia per conoscere dove i vini nascono e dove molti uomini e donne realizzano i loro sogni e progetti.

 

La Guida privilegia il tema del racconto per condurre il lettore a conoscere meglio cosa si cela dietro un calice di vino: storie di uomini e donne, storie di famiglie italiane innamorate della loro terra, investimenti lungimiranti da parte di uomini che hanno deciso di dedicare parte della loro vita a favore di un’idea di vino.

 

Qualche anticipazione: Cantine d’Italia 2024 si presenterà con una copertina flessibile rinnovata, numeri in crescita, 600 pagine, 852 cantine complessivamente raccontate; narrando di luoghi e vini di tutte le regioni italiane.

Tutte le cantine sono state selezionate e meritano la recensione; il riconoscimento specifico su cui si caratterizza la Guida è “L’Impronta”: perché indica simbolicamente un “segno”, si collega ad un simbolo del logo di Go Wine, indica il vino che invita al viaggio e che fa camminare le persone.

262 sono le Impronte d’eccellenza per l’Enoturismo assegnate dalla Guida, oltre 4.600 i vini segnalati, circa 1.600 gli indirizzi utili per mangiare e dormire.

 

Il volume, che privilegia il tema della narrazione, si aprirà con nove interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida.

La Guida è distribuita nelle librerie italiane al prezzo di copertina di euro 18,00.

 

Intervengono alla conferenza di presentazione i giornalisti Richard Baudains (Decanter), Alessandro Regoli (ideatore e curatore di Winenews.it) e Alessandra Dal Monte (Corriere della Sera-Cook); firmano i tre interventi introduttivi alla Guida e converseranno con Massimo Corrado, presidente della Associazione Go Wine, curatore della redazione del volume; a moderare i lavori sarà il giornalista Antonio Paolini (Gambero Rosso). Seguirà la consegna dei riconoscimenti e dei Premi Speciali

A seguire, dalle ore 18.30, la degustazione straordinaria dei vini Top, delle cantine premiate con il riconoscimento de L’Impronta.

 

La degustazione si svolge con prenotazione obbligatoria a stampa.eventi@gowinet.it.

Dove e quando

Milano, giovedì 30 novembre 2023

Hotel Melià – Via Masaccio 19

 

Programma

Ore 17.00: presentazione della Guida e assegnazione dei Premi Speciali

Intervengono: Massimo Corrado, Presidente Go Wine; i giornalisti Richard Baudains, Alessandro Regoli e Alessandra Dal Monte; modera Antonio Paolini, giornalista.

Ore 18.30-22.00: apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati e ospiti dell’evento.

 

Costo della degustazione ai banchi d’assaggio per il pubblico: € 25,00.

Riduzioni: € 18,00 Soci Go Wine; € 22,00 associazioni di settore.

 

L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (l’iscrizione a Go Wine sarà ritenuta valevole sino a tutto il 31 dicembre 2024).

“Pressato” esalta le anime torinesi di caffè ed editoria

 

 
In pieno quadrilatero romano, in via Bellezia 16/b, nasce una nuova realtà che dá voce alla grande tradizione torinese del caffè, declinato nelle sue espressioni piú moderne, insieme al linguaggio che da sempre rappresenta e racconta la bevanda piú consumata al mondo: l’arte dell’editoria grafica o, per dirla con un termine contemporaneo, del visual design.
 
 
Un locale , un simil appartamento, con un arredamento che richiama un po’ quelli realizzati in stile ‘ urban industry’, si direbbe oggi; e che, proprio nella zona del quadrilatero, sono spesso costruiti in questo modo.

Ci troviamo in Via Bellezia, nel silenzio e nel mistero che avvolge ad ogni ora questa porzione di città, rinnovata ormai da parecchi anni ma sempre molto apprezzata dai torinesi.
“PRESSATO “, giá dal nome, evoca la filosofia che ha portato il titolare, Nello Russo, a dare vita alla prima roastery locale: come l’amore per gli strumenti delle antiche stamperie che pressavano le lettere sui futuri giornali ( strumenti, peraltro, esposti e visionabili ) , così il caffè ( per chi ancora, nostalgicamente, usa la moka)  viene “pressato” nella caffettiera. E, non in ultimo, il finale di parola  – TO, non può non omaggiare la città dove storicamente é nato il caffé, Torino. La mitica Faema e61 , ” riesumata” dal passato della famiglia Moriondo, inventori – com’è noto – della prima macchina da caffè espresso, proprio da Pressato, riprende vita: gli specialty coffee vengono preparati  con questa macchina, per assaporare i gusti moderni , é proprio il caso di dirlo, accingendosi ad entrare in una storia avvincente e,  a noi , vicinissima.
Il locale, propone un caffè di altissimo livello, servendosi anche della consulenza del già noto personaggio nel campo della tostatura sostenibile del caffè, Maurizio Galiano. Ad accompagnare questi aromi,  presentano lievitati di pasticceria, mentre, dall’ora di pranzo, sono disponibili toast e bagel con ingredienti sani e delicati, insieme a bevande di qualità quali la Birra ” Biova” , famosa  per essere stata concepita e realizzata con il pane invenduto e recuperato ( Biova Project).
La sezione artistica, seconda anima di Pressato, è frutto dell’incontro fra lo stesso Nello – di origini napoletane e con un passato lavorativo importante come art director in studi di design, case editrici  e agenzie di pubblicitá , e che ha guidato l’Archivio fotografico di Torino –   con Diego Moriondo – professionista nel campo della moda e rimasto molto entusiasta del progetto – : i loro mestieri hanno saputo dialogare fra di loro, facendosi notare negli expertise di cui Torino storicamente è stata pioniera.
La sala dedicata alle varie esposizioni librarie, è ampia, luminosa, dove è possibile degustare caffé o crearsi una piccola postazione per lavorare al pc. I prodotti editoriali e artistici , sono realizzati con tecniche di stampa analogiche e artigianali, come per esempio ” letterpress” .
PRESSATO COFFEE AND BOOKS
Via Bellezia 16 b
Orari di apertura: lunedi, mercoledì,  giovedi e venerdì dalle 8.30 alle 14.30
Sabato 9.30 – 15.30
Chiuso Martedì e Domenica
Chiara Vannini

Due pasticceri meridionali vincono una “Mole di Panettoni”

Francesco Mastroianni

Due pasticceri meridionali vincono con i loro panettoni le rispettive categorie della 12esima edizione di una “Mole di Panettoni”. La kermesse dedicata al protagonista della tavola natalizia, che è tenuta a all’Hotel principi di Piemonte e che ha designato i migliori maestri lievitisti di quest’anno.

Per la categoria “Panettone tradizionale di scuola piemontese”, basso e con glassa, finiscono sul podio:

– Al primo posto, la pasticceria pugliese “Millevoglie” di Alberobello con il maestro lievitista Cosimo Caradonna,

– Al secondo posto, il maestro lievitista Sergio Scovazzo del piemontese “Forno Grano” di Santena;

– Al terzo posto, il maestro Paolo D’Errico della pasticceria torinese “Farina&club bakery”.

Tripudio dell’albicocca, quest’anno per la categoria “Panettone creativo” vengono premiati:

– Al primo posto, il maestro lievitista Francesco Mastroianni della pasticceria calabrese “Casa Mastroianni” di Lamezia Terme, con il panettone creativo cioccolato e albicocca;

– al secondo posto il maestro lievitista Roberto Moreschi della pasticceria lombarda Roberto Pastry e Bakery da Sondrio, Chiavenna, con il panettone creativo caffè e albicocca;

– Al terzo posto, il maestro lievitista Enrico Murdocco del forno torinese Tellia Lab, con il panettone all’albicocca e gocce di cioccolato

Nella categoria “Panettone tradizionale di scuola milanese”, alto e con glassa, si distinguono:

– Al primo posto, il maestro lievitista Valerio Giovannozzi della pasticceria marchigiana Crystal di Porto San Giorgio, a Fermo;

– al secondo posto, il maestro lievitista Roberto Moreschi della pasticceria lombarda Roberto Pastry e Bakery di Sondrio, Chiavenna;

– Al terzo posto il maestro lievitista Marco Voci della pasticceria torinese i “Frutti del Grano” di Collegno.

I vincitori della 12esima edizione di Una mole di panettoni sono stati scelti da una giuria di esperti composta da: Giovanni Dell’Agnese, Massimiliano Prete, Giuseppe Gandolfo, Matteo Baronetto, Leo Rieser, Andrea Rastelli, Anna Mastroianni e Franco Ugetti. La Giuria ha assegnato ai panettoni, arrivati in forma anonima, un punteggio da 1 a 10 in base a vari criteri, tra cui: peso di un 1 kg (tolleranza di 100 gr. in eccesso e 50 gr. in difetto compreso il pirottino), aspetto generale, forma, aroma, cromia, alveolatura, palatibilità, acidità, retrogusto e cottura.

 

Sabato 25 novembre alle ore 9.45 all’Hotel Principi di Piemonte avrà luogo il taglio del nastro che inaugurerà la kermesse alla presenza dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, in rappresentanza del sindaco di Torino. Saranno inoltre presenti altri rappresentanti di istituzioni cittadine, mentre a nome dei lievitisti presiederà il Cavaliere del Lavoro Nicola Fiasconaro. Alle ore 10 si svolgerà invece la premiazione ufficiale.

La Brioche Speciale ATP: Il Cuore Goloso del Grande Torneo a Torino

L’evento tennistico che da tre anni a questa parte- le Atp Finals- sta mettendo la città di Torino non più dietro le quinte del mondo del settore turistico, ma sul palcoscenico delle mete di viaggio più ambite, si sta rivelando particolarmente attrattiva anche per le espressioni gastronomiche e di pasticceria che chef e maitre patissier hanno creato per sottolineare come anche il settore più ” mangereccio” e tradizionale piemontese, ripone entusiasmo nell’accogliere l’importante manifestazione di respiro internazionale.
Per l’occasione del Grande Torneo di Tennis, dunque, il laboratorio di pasticceria della Farmacia Del Cambio – locale ormai nel cuore dei torinesi e dei turisti, considerato emblema della storia culinaria della cittá – si distingue con la creazione della Brioche Speciale ATP. Questa interpretazione unica della classica Veneziana è frutto dell’ingegno e della maestria del nostro team di pasticceria.
Tra le molte storie da narrare, emerge una verità tangibile: la Farmacia Del Cambio, con il suo legame radicato nella storia di Torino, rende omaggio alla città attraverso creazioni culinarie di eccellenza. In occasione di questo straordinario evento, svela una reinterpretazione avvincente e golosa della sua iconica Veneziana: un impasto soffice e avvolgente, custode di una generosa farcitura di crema pasticcera. Un’invenzione che trasforma il gusto in un’esperienza sensoriale unica, da gustare in uno degli scenari più raffinati della città: Piazza Carignano.
La brioche speciale sarà disponibile presso il laboratorio, da gustare sul momento o da asporto, fino al 19 novembre, giornata di chiusura del torneo.
Naturalmente, la produzione della Farmacia del Cambio prosegue giornalmente per addolcire il palato dei più golosi e dei più curiosi: accomodati in ambienti regali e profumati di storia.
Contributor
Chiara Vannini

Il Piemonte in tre giorni. Esperienza tra fritto misto, bagna cauda e bollito

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

24-26 novembre

Venerdì 24 novembre

Al Piemonte, la regione dove si mangia meglio in Italia secondo il Gambero Rosso, L’Osteria Rabezzana dedica tre menu a tema tipici da degustare in tre differenti serate: venerdì 24 novembre fritto misto alla piemontese; sabato 25 novembre bagna cauda e domenica 26 novembre bollito.

Fritto misto alla piemontese

Fegato burro e salvia, rigatoncino trifolato, salsiccia in umido

Milanese di vitello, milanese di pollo, costoletta di agnello, melanzane, zucchine, cavolfiori, funghi porcini, radicchio, animelle, granelle, cervella, filoni, rane

Il dolce fritto dell’Osteria

Costo: 45 euro (vini inclusi)

Sabato 25 novembre

Bagna Cauda

Cestino di verdure crude, verdure cotte, salsicca di Bra, insalata di trippa, uova di quaglia

Bunet

Costo: 38 euro (vini inclusi)

Domenica 26 novembre

Bollito

Antipasto misto alla piemontese: tomino elettrico, acciughe al verde, giardiniera, vitello tonnato, carne cruda battuta al coltello

Bollito piemontese, 7 tagli: muscolo di vitello, coda di vitello, lingua di vitello, scaramella di vitello, testina di vitello, gallina, cotechino, accompagnati con salsa di mele, salsa rossa, salsa verde, rafano e mostarda

Verdure lesse

Bunet

Costo: 45 euro (vini inclusi)

Per i bambini il menu prevede: prosciutto crudo, agnolotto al pomodoro, cremino alle nocciole, acqua o una bibita al prezzo di 25 euro

I menu a tema sono validi venerdì 24 e sabato 25 a cena e domenica 26 a pranzo.

Per l’occasione non si effettua il servizio alla carta.

I vini sono inclusi (una bottiglia ogni due persone): Grignolino, Roero Arneis e Spumante Brut Rabezzana

 

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Casa del Barolo a Torino: Il Rifugio Incantato dei Sapori Piemontesi

Nel cuore pulsante di Torino, una gemma culinaria risplende con l’avvicinarsi del periodo natalizio: la Casa del Barolo, situata in Piazza Bodoni 7. Questo ristorante ed enoteca, incanta i palati e scalda i cuori, offrendo un’esperienza culinaria indimenticabile, perfetta per riscaldarvi, con la sua atmosfera, dalle serate fredde dell’inverno.


Immergersi nella Casa del Barolo significa abbracciare le autentiche tradizioni piemontesi, trasformate in opere d’arte culinarie. La battuta di fassona, il vitello tonnato, i Raviolini del plin al burro del Monregalese su crema di raschera, la Tarte tatin di zucca, miele e blue d’Aosta e il Petto d’anatra e nocciole sono solo alcune delle delizie che la cucina propone con maestria e passione. Ogni piatto è un viaggio sensoriale attraverso i sapori distintivi del Piemonte, trasformando ogni cena in un’esperienza unica e memorabile.

Ma un altro elemento che fa brillare la Casa del Barolo come una stella durante le festività è, senza dubbio, il suo tesoro più prezioso: il vino. Tra le etichette d’eccellenza, spicca il Nebbiolo dell’azienda Ratti, conosciuto come Nebbiolo Ochetti. Questo vino di alta qualità, proveniente dai vigneti del Roero e delle Langhe, è un autentico gioiello piemontese. La sua storia affonda le radici nel 1600, quando già deliziava le cantine di Casa Savoia.

 

Il Nebbiolo Ochetti si distingue per la sua classe e la sua vivacità spontanea. Aromi di piccoli frutti rossi, tannini morbidi e l’espressione distintiva del Nebbiolo lo rendono un vino di rara eleganza e armonia. Ogni sorso è un invito a scoprire e apprezzare la vera essenza del Piemonte, una poesia gustativa che racconta la storia delle colline e dei vigneti che lo hanno generato.

Quindi, se state cercando un’esperienza culinaria straordinaria in questo periodo di festività, la Casa del Barolo a Torino è il rifugio perfetto. Lasciatevi avvolgere dall’atmosfera calda e accogliente, immergetevi nei piaceri della cucina piemontese e sollevate i vostri calici con un bicchiere di Nebbiolo Ochetti. La combinazione di tradizione e innovazione, di sapori intensi e calore umano, renderà la vostra visita a Casa del Barolo un ricordo incancellabile.

Il viaggio attraverso i piaceri gastronomici della Casa del Barolo è un’ode ai sensi, un’occasione per celebrare la convivialità e la ricchezza della cultura enogastronomica piemontese. Ogni boccone è una sinfonia di sapori, e ogni sorso di Nebbiolo Ochetti è un affondo nei ricordi di secoli di passione vinicola.

In conclusione, la Casa del Barolo a Torino è più di un semplice ristorante; è un rituale gastronomico che celebra le tradizioni senza perdere di vista la modernità. Un luogo dove il calore invernale si fonde con i sapori piemontesi, creando un’esperienza che non solo soddisfa l’appetito ma avvolge ogni commensale in un abbraccio caloroso di autenticità e gusto. La Casa del Barolo è il luogo dove il piacere della tavola si unisce alla magia delle festività, regalando momenti preziosi da condividere con amici e familiari.

CRISTINA TAVERNITI

 

Gli oli torinesi di Evo School, la sorpresa dell’olio subalpino alle ATP Finals

Oli torinesi promossi a pieni voti da Evo School e Coldiretti Torino.

Tra gli eventi collaterali delle Nitto Atp Finals Coldiretti Torino ha organizzato un evento dedicato alla promozione dell’olio della provincia di Torino. A Casa Gusto, con il contributo della Camera di Commercio, si è così svolta la degustazione guidata di oli, dal titolo: “La sorpresa dell’olio torinese”. Grazie alla guida esperta di Antonio Capone della Evo School di Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano della famiglia Coldiretti, 50 persone hanno assaggiato oli prodotti in un territorio, quello torinese, che fino a pochi anni fa non aveva ulivi.

«Coldiretti – ha detto il presidente delle federazione provinciale, Bruno Mecca Cici – incoraggia da sempre l’innovazione in agricoltura. Per questo non potevamo non cogliere l’opportunità delle finali del campionato di tennis più importante del mondo per fare conoscere questa novità incredibile dell’olio prodotto sulle fasce pedemontane e collinari di un territorio come il nostro che non ha mai prodotto olive. Anche questo è un segno del cambiamento climatico, un fenomeno nuovo che ci prepariamo a governare sostenendo la produzione di un olio di qualità che sperimenta varietà e metodi di coltivazione che meglio si adattano alle nostre caratteristiche ambientali».

«Quelli che abbiamo assaggiato sono oli che ci hanno convinto – ha osservato Antonio Capone – Tutti hanno le caratteristiche di oli di qualità, ricchi di antiossidanti e di profumi».

Alla degustazione è intervenuto Fulvio Castagna, presidente dell’Associazione piemontese olivicoltori che conta circa 300 iscritti e che ha portato oli della collina morenica ovest di Ivrea tra cui un blend e un olio monocultivar da olive Leccio del Corno.

Per l’olio del Torinese è appena un esordio ma il futuro sembra già tracciato. «Come torinesi arriviamo ultimi tra i territori italiani dell’olio extravergine – sottolinea Castagna – Ma proprio perché arriviamo dopo la lunga tradizione degli altri territori italiani abbiamo fatto tesoro dell’esperienza e soprattutto abbiamo sperimentato le varietà e le zone di esposizione che meglio si adattano al clima sempre più caldo ma dove ci sono sempre le incognite delle gelate e dei picchi di freddo».

Questa olivicoltura di adattamento, moderna proprio perché non deve rispettare nessuna tradizione agricola, è stata testimoniata dagli oli e dalle esperienze dell’azienda agricola “La Mimosa”, sulle colline di Pinerolo; dall’azienda sulle colline di Bricherasio “Salfrutta” che oltre i kiwi ora produce anche olio; dall’agriturismo “La Civignola” sulle colline di Casalborgone, che oltre a quella delle nocciole ha intrapreso la strada dell’olio; dall’azienda agricola “Agriforest” di Almese che produce olio sul versante morenico esposto a sud all’imbocco della valle di Susa; dall’Azienda agricola “La Turna” di Settimo Vittone all’imbocco con la valle d’Aosta; all’azienda agricola Buemi di Piverone sulla Serra d’Ivrea.

In provincia di Torino sono 33 gli ettari destinati all’olivicoltura da olio. La produzione è di circa 1300 quintali di olive appartenenti a una dozzina di cultivar diverse resistenti alle gelate. Da questa produzione si ricavano 19.500 litri di olio extravergine.