ECONOMIA- Pagina 82

Rivoluzione e tradizione: la visione di Mercato Itinerante

In un’epoca caratterizzata da una rapida evoluzione digitale, Andrea Scalogna e Eman Saffo emergono come pionieri di un progetto che sta cercando di supportare i mercati rionali e le microattività.

Mercato Itinerante, mira a digitalizzare le micro attività con particolare attenzione ai mercati rionali torinesi, fornendo loro gli strumenti necessari per competere nell’era del commercio online dominata da giganti come la GDO (Grande distribuzione organizzata). Tuttavia, al di là della semplice creazione di una piattaforma e-commerce, Mercato Itinerante si distingue per un approccio che potremmo definire di “digitalizzazione gentile”.

Questa filosofia innovativa, ideata da Saffo e Scalogna, pone al centro non i prodotti, ma le persone, valorizzando storie, competenze e tradizioni che hanno reso l’Italia unica nel suo genere. L’obiettivo di Mercato Itinerante è di rafforzare i legami con il passato ricco di cultura del paese, facilitando la trasmissione delle tradizioni in un’era sempre più digitale. La pandemia ha reso questa necessità ancora più pressante, sottolineando come l’adozione di soluzioni digitali rappresenti una delle ultime possibilità per molte piccole attività di sopravvivere.

Il caso di Torino è emblematico: oltre il 38% di banchi inoccupati dei banchi nei mercati rionali sono scomparsi negli ultimi anni, e i mercati stessi sono a rischio di estinzione. Anche i negozi di quartiere stanno vivendo una crisi senza precedenti, con un saldo negativo di 2600 attività commerciali chiuse dal 2014 ad oggi. Questi dati, tristemente accessibili nei report della pubblica amministrazione, evidenziano l’urgenza di interventi concreti per preservare il tessuto economico e culturale delle comunità locali.

Mercato Itinerante intende sfatare il tabù che il servizio possa rendere le persone più pigre o incentivare un consumo esclusivamente online. Al contrario, il loro claim “quando non puoi andare al mercato il mercato viene da te” sottolinea l’intenzione di non sostituirsi all’acquisto dal vivo, ma di offrire un’alternativa per coloro che, durante la settimana, non possono recarsi ai mercati. L’obiettivo è complementare l’esperienza tradizionale con una soluzione digitale che rispetti le esigenze di tutti, promuovendo un consumo consapevole e sostenibile che lega insieme passato, presente e futuro.

In questa visione, Mercato Itinerante rappresenta più di un servizio: è un ponte tra generazioni, un mezzo per rivitalizzare le economie locali e un simbolo di un futuro in cui tradizione e innovazione possono coesistere armoniosamente.

Questo è solo il primo di quattro articoli dedicati a raccontare l’avventura di Mercato Itinerante, una startup torinese che sta riscrivendo le regole dell’artigianato e del commercio locale nell’era digitale. Nei prossimi pezzi, approfondiremo come questa innovativa iniziativa sta portando una ventata di novità nel panorama italiano, dimostrando che le idee rivoluzionarie e le storie di successo non provengono necessariamente da oltre oceano.

MASTER MËSTÉ 2024, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni

FORMAZIONE GRATUITA CON TIROCINIO RETRIBUITO  IN AZIENDE ARTIGIANE D’ECCELLENZA DI TORINO, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA E LIGURIA

 

Un’opportunità concreta per l’inserimento nel mondo del lavoro offerta anche quest’anno dal progetto ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

 Dopo il successo delle prime due edizioni, che hanno registrato l’assunzione di quasi tutti i borsisti nelle aziende in cui hanno prestato il tirocinio, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni che desiderano acquisire competenze e professionalità nel mondo del lavoro artigiano in aziende e realtà d’eccellenza del nordovest d’Italia.

È l’opportunità offerta anche quest’anno da Master Mëstè, il progetto che contribuisce a formare una nuova generazione di artigiani di tutta Italia grazie a un’esperienza concreta ed efficace nella ricerca di un posto di lavoro, ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

Le iscrizioni al bando per 19 borsisti sono aperte dal 27 febbraio al 5 maggio 2024. La selezione sarà svolta da una commissione composta dai membri del Comitato Scientifico della Fondazione Cecilia Gilardi e dai referenti degli enti partner. Il progetto prevede un percorso di studio costituito da 70 ore di formazione in aula (tenute da docenti universitari, professionisti ed esperti in materia di lavoro e artigianato, gestione finanziaria, normativa di settore, marketing e utilizzo dei canali digitali) e da un tirocinio retribuito di sei mesi, da fine settembre 2024 a marzo 2025, presso aziende e botteghe del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. L’impegno richiesto è full-time e l’importo della borsa ammonta a 5.400€, messi a disposizione dalla Fondazione. Durante tutto il percorso i borsisti saranno affiancati da un tutor (psicologo del lavoro) che sarà anche valutatore esterno e avrà il compito di verificarne l’andamento e suggerire soluzioni a eventuali criticità.

Sono 18 le realtà imprenditoriali artigiane d’eccellenza partner di Master Mësté 2024. In Piemonte: Alberto Marchetti, Archivio Tipografico, Arazzeria Scassa, Azienda Agricola E. Pira e Figli, Birrificio della Granda, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Foglizzo Luxury Goods, Francesco Boerio, Il Funghetto, Izmade,  Oscalito – Maglificio Po, Panacea Social Farm, Valerio Licari Guitars, Villa Pedemonte Atelier. In Valle d’Aosta: Les Tisserands e Rosset. In Liguria: Florcoop e Lavoratti.

Master Mëstè è un progetto che si inserisce in un contesto molto attuale di criticità per i giovani e per le imprese artigiane. Infatti, come si legge dai dati aggiornati della Camera di commercio di Torino, le imprese giovanili sono scese di 416 unità nel 2023, mentre quelle artigiane registrano un debole +0,16%, una situazione che rimane sostanzialmente invariata da tre anni.

L’edizione 2024 di Master Mësté allarga ulteriormente il campo d’azione delle precedenti: più posti a disposizione per i giovani, nuove aziende partner che ospiteranno i tirocini, più regioni coinvolte, con Valle d’Aosta e Liguria che si aggiungono al Piemonte. Il lavoro in ambito artigiano ha bisogno di nuova linfa generazionale e questo progetto ha proprio l’obiettivo di formare giovani che possano realizzare il loro desiderio di trovare un posto di lavoro come sbocco naturale del percorso teorico-pratico che hanno seguito”.

Alessandro Gilardi, Presidente Fondazione Cecilia Gilardi

Master Mëstè nasce dall’idea della Fondazione Cecilia Gilardi, che dal 2010 sostiene i giovani più meritevoli nel loro percorso di formazione e agevola il loro ingresso nel mondo del lavoro attraverso borse di studio e di tirocinio in ambito universitario, sportivo, artistico e nei mestieri dell’artigianato. Nei suoi primi tredici anni di attività` la Fondazione ha erogato 320 borse di studio e sostenuto 45 progetti speciali per un importo complessivo di oltre 1.200.000 euro.

Per informazioni su Master Mëstè e invio candidature: fondazionececiliagilardi.org/.

‘Business Game’ con SAA University & Welness al club Ronchiverdi

 

 

La SAA University & Wellness – Sport and Business Campus ospita, presso il club Ronchiverdi di Corso Moncalieri 466, la prima edizione del suo “Business Game”, dedicato a 60 studenti, ai quali è data la possibilità di aggiudicarsi un premio di 1000 euro. Il giorno scelto è giovedì 29 febbraio dalle 9:30 alle 18:30, durante il quale gli studenti potranno ideare e creare un prodotto da lanciare sul mercato, il tutto in un unico giorno. A tutti gli studenti partecipanti verrà rilasciato dalla SAA School of Management il “Digital Open Bage”, di fondamentale importanza per il proprio curriculum. Il workshop ha l’obiettivo principale di esplorare l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sul panorama tecnologico e industriale, al fine di fornire competenze teoriche e pratiche. L’attività si propone di potenziare le capacità degli studenti e preparare la realizzazione di un prodotto finale (testo misto, multimediale, contributo fotografico). I ragazzi, in gruppi di sei, saranno i manager di dieci aziende, Vergnano, Microlino, Leone, Rai, Pignatelli, Rinascente, Martini, La Perla, Alberto Marchetti, Inestasi.

Allestiranno, durante la loro formazione, sotto la guida di professionisti, brand manager e marketing manager, lavori reali su brief, in collaborazione con le aziende per l’ideazione e il lancio di un nuovo prodotto sul mercato. La prima parte della giornata sarà dedicata alla formazione, destinata a studenti e manager delle 10 aziende, e sarà tenuta da Giuliano Ambrosio, stratega, divulgatore, docente e speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie multicanale. Oggi ricopre il ruolo di Partner e Chief Innovation Officer in ThinkingHat-Innovation Studio.

La giornata sarà aperta da Massimo Di Conza, Direttore Marketing di Ronchiverdi e Responsabile SAA University & Wellness, e da Davide Caregnato, Direttore della SAA School of Management.

Nel corso della giornata parteciperanno anche i Presidenti dei corsi di laurea Professor Christian Rainero – MICA, Professoressa Cecilia Casalegno – Business & Management e Professoressa Eleonora Isaia – Business Administration, con il contributo scientifico del Professor Alberto Ferraris, ordinario di Direzione di Impresa Marketing e Strategia all’Università degli Studi di Torino.

Club Ronchiverdi, Corso Moncalieri 466, Torino

 

Mara Martellotta

Pil Piemonte 2023, primo semestre in crescita poi rallenta

 

 

Il Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino ha diffuso le sue stime sull’andamento dell’economia regionale. Le esportazioni penalizzate dalla recessione tedesca, i consumi e gli investimenti indeboliti dall’inflazione e dagli alti tassi di interesse. Ma si colgono primi segnali di un’inversione di tendenza.

 

Nel 2023 il valore delle attività economiche del Piemonte ha fatto registrare una crescita dello 0,7%, come la media nazionale. Ma nel IV trimestre il segno è diventato negativo, con -0,7% (rispetto al IV trimestre 2022), in controtendenza a confronto con l’Italia (+0,5%).

 

Sono le stime del Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino, che, attraverso il modello del PILNOW, può dare indicazioni sull’andamento dell’economia piemontese con grande tempestività. Le variazioni trimestrali del PIL italiano sono, infatti, emesse 30 giorni dopo la chiusura del periodo di riferimento. Le variazioni regionali sono solo annuali e sono diffuse un anno dopo.

 

Secondo quanto rilevato dai ricercatori del Comitato, il 2023 si è composto di due parti. Nel primo semestre la condizione è stata mediamente positiva, sia pure gradualmente in calo, con un progresso dell’1,3% sul I semestre del 2022. Nella seconda metà dell’anno hanno prevalso gli stimoli esterni al calo, che si è accentuato nell’ultimo trimestre. Sul PILNOW hanno pesato la discesa del tasso di crescita delle esportazioni, l’indebolimento dei consumi, la debolezza degli indicatori sulla logistica e di richiesta di energia sulla rete elettrica, mentre è ancora buona la situazione occupazionale. La dinamica delle esportazioni regionali risente dei due trimestri recessivi del maggiore mercato di sbocco (la Germania). Nonostante tutto, però, i livelli di Cassa Integrazione sono inferiori alla media nazionale: l’indice Piemontese dell’utilizzo di tutta la cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, operai e impiegati) vale 37, quello Italiano 87 (la base 100 è il 2009). La domanda di credito e gli investimenti sono stati condizionati dal calo di fiducia generale e dall’aumento dei tassi di interesse, mentre i consumi sono stati frenati dall’inflazione, che però adesso appare in sostanziale normalizzazione. Comunque, con un solo trimestre negativo non si può parlare di recessione. Ne occorrono due.

 

Con 133 miliardi a prezzi costanti (del 2015) il PILNOW del Piemonte è al livello del 2019, ma nel 2007 era a quota 141. Mancano 8 miliardi, pari a 12 trimestri (tre anni) di crescita standard costante dello 0,5% per trimestre. Un obiettivo di crescita raggiungibile tenendo presente l’impatto del PNRR sul Pil nei prossimi tre anni.

 

“Le turbolenze internazionali continuano a essere fonte di preoccupazione per le imprese – afferma Valdimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza – e hanno spinto persino la Germania in recessione. In Italia e in Piemonte occorrerebbe una ripresa degli investimenti. Per quanto riguarda quelli pubblici, si tratta di vedere accelerare il PNRR. Quelli privati sono stati penalizzati dall’aumento dei tassi e del costo dei finanziamenti bancari. Era inevitabile, fa ben sperare, però, il fatto che l’inflazione sia in ritirata. È di parziale consolazione che i dati annuali del PILNOW piemontese, oltre a essere in linea con la media nazionale, siano lievemente migliori di quelli europei.

 

“Il 2024 rappresenterà il vero banco di prova per la nostra economia. Quest’ultimo scorcio di 2023, con i dati elaborati dal Comitato Torino Finanza, non può che spingerci a rimboccarci ulteriormente le maniche con l’obiettivo di adottare una serie di provvedimenti sia istituzionali che politici che stimolino la crescita economica e lo sviluppo dei nostri territori. Solo incentivando l’innovazione, potenziando infrastrutture e connettività, semplificando la burocrazia e scommettendo sui settori di punta della nostra regione – e qui penso all’industria manifatturiera, al turismo sostenibile, all’agricoltura di alta qualità – potremo essere più forti e meno in balia dei flutti internazionali e delle crisi esogene” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte

I distretti italiani del cibo si incontrano in Piemonte: per l’ambiente, lo sviluppo e contro lo spreco alimentare

A marzo la Regione Piemonte sarà protagonista di un confronto nazionale sul sistema cibo-territorio

 

 Una tre giorni intensa e densa di significati quella che si appresta ad ospitare il Piemonte il 21, 22 e 23 marzo prossimi, quando si terrà l’incontro nazionale dei Distretti del Cibo.

Un evento che ho fortemente voluto e che dà grande visibilità alla nostra Regione”, sottolinea l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa. I Distretti del Cibo sono stati creati con l’intento di favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale. Si tratta di realtà che favoriscono l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, promuovono la sicurezza alimentare, la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni e dello spreco alimentare, salvaguardano il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole, agroalimentari e l’enogastronomia. I Distretti diventano strumenti fondamentali per la sostenibilità ambientale e territoriale, per la promozione di un territorio e la divulgazione delle proprie eccellenze.

IL PROGRAMMA

La prima giornata, giovedì 21 marzo, che avrà come sedi il Palazzo della Regione Piemonte a Torino e le sale di GreenPea sarà interamente dedicata ai Distretti stessi che, allestiti i propri stand, potranno raccontarsi e scambiarsi esperienze, soprattutto nel corso dei convegni pomeridiani che si concentreranno sulla valorizzazione dei paesaggi e sul turismo enogastronomico. Parteciperà l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa.

Venerdì 22 marzo ci si sposta presso l’Agenzia di Pollenzo, dove saranno affrontati i temi del contrasto allo spreco alimentare, della circolarità della filiera cibo e del rapporto tra mercati e Distretti, quali hub enogastronomici e luoghi d’incontro delle politiche distrettuali. Nel pomeriggio saranno presentante le esperienze e le best practice di tutta Italia, perché con la condivisione si possano individuare le migliori soluzioni valide per tutti i Distretti.

Sabato 23 marzo sarà dedicato alla visita dei territori sui quali si sono costituiti alcuni dei primi Distretti piemontesi. I partecipanti saranno accompagnati in un viaggio narrato, tra i paesaggi pedemontani del torinese e del cuneese, alla scoperta delle produzioni tipiche e delle bellezze storiche e culturali di queste terre.

Mercato del lavoro, il Piemonte è quarto

Secondo l’Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione Piemonte realizzato da Infojobs il Piemonte si classifica al quarto posto su scala nazionale

Il Piemonte risulta la quarta regione per numero di offerte di lavoro da parte delle aziende,  per poco fuori da un podio capitanato dalla Lombardia al primo posto (31,3%), Emilia Romagna (+17,1%) al secondo e il Veneto al terzo con un +13,1%.

In cima alla classifica delle province con un maggior numero di offerte di lavoro troviamo Torino con il 54,5% del totale delle offerte in regione, mentre tra le professioni più ricercate si riscontrano operai, produzione  e qualità.

Come ogni anno Infojobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca del lavoro online, ha analizzato il mercato del lavoro dell’anno appena concluso, ponendolo in parallelo con l’osservatorio mercato del lavoro 2023. Un mercato che rispecchia il trend già delineato nella prima parte dell’anno, con una crescita e un’evoluzione delle modalità in cui le aziende cercano nuove risorse con un maggior numero di ricerche proattive delle aziende e di consultazione dei cv che i candidati cercano in piattaforma.

L’Osservatorio, analizzando le quasi 340 mila offerte di lavoro pubblicate sulla piattaforma, numero stabile rispetto al 2022, ha illustrato la geografia degli annunci e le categorie professionali più richieste. La Regione Piemonte si pone al quarto posto nella classifica nazionale Infojobs e in prima posizione di regione, dopo Cuneo, Novara, Alessandria e Asti, con 4,3% di offerte di lavoro. Le ultime tre province per numero di offerte sono Vercelli, Biella e il Verbano Cusio Ossola, con un +4% rispetto al 2022 e, in assoluto, con il 2,1%.

Nel 2023 la categoria maggiormente richiesta in Piemonte è stata quella degli operai, produzione qualità  (30,5%), seguita da acquisti logistica e magazzino  (9.4%), commercio al dettaglio, GD,  retail (8,5%).

Analizzando le offerte di lavoro presenti in piattaforma le prime cinque sono state: magazziniere, addetto vendite, operaio di produzione,  agente di commercio, addetto alla pulizia delle camere.

La classifica del Piemonte restituisce un quadro abbastanza variegato che spazia dall’operatore macchine CNC all’addetto all’imballaggio, dallo specialista di back office al manutentore elettromeccanico, valorizzando un’ampiezza di mansioni che rispecchiano un  territorio fortemente marcato da opportunità sotto diversi profili. Analizzando le evidenze emerse, vediamo in crescita anno su anno le categorie dell’edilizia, dell’immobiliare, del settore Farmaceutico, con una crescita del 3.7% e del 15.1%.

Mara Martellotta

Giorgio Santambrogio e Mirco Cerisola a “Parlami di spreco”

Giovedì 29 febbraio prossimo in onda alle 18 una puntata speciale di “Parlami di spreco” condotta dalla Social Media Manager Simona Riccio

 

Parla con me è entusiasta di annunciare una puntata speciale di “Parlami di spreco” in onda giovedì 29 febbraio prossimo alle ore 18.

“Questo evento – spiega Simona Riccio, founder della trasmissione e Social media manager & Agrifood Specialist – costituirà l’ennesima opportunità per tutti noi di unirci e sensibilizzare il pubblico sul tema critico dello spreco alimentare. La trasmissione sarà in diretta sulla pagina Linkedin top Voice di Simona Riccio e sul canale you tube di “Parla con me”. In questa occasione avremo l’opportunità di accogliere due ospiti d’eccezione, impegnati nella lotta contro lo spreco alimentare, Giorgio Santambrogio e Mirco Cerisola”.

Giorgio Santambrogio, ceo del gruppo VèGè, è da sempre attento al contrasto allo spreco alimentare, orgoglioso di unirsi a Too Good To Go.

“In un momento di per sé così delicato – spiega Giorgio Santambrogio – è importante non perdere il focus sulle piccole azioni che possiamo compiere per fare la differenza, sia a livello ambientale sia sociale. Lo spreco alimentare ha infatti diverse conseguenze: sprecando cibo non solo vengono sprecati degli alimenti, ma anche l ‘energia che è necessaria per produrre il prodotto e le risorse umane che hanno fatto sì che quel prodotto finisse sulla nostra tavola”.

Mirco Cerisola è ’Italy country director di “Too Good to Go” è l’azienda a impatto sociale nata in Danimarca nel 2015 con lo scopo di contrastare lo spreco alimentare. Consente ai consumatori di acquistare delle “Surprise bag” a prezzo ridotto contenenti cibo invenduto da attività commerciali quali forni o panifici, pasticcerie, ristoranti, bar, negozi di alimentari e supermercati. Grazie ad un’apposita app, gli utenti possono individuare facilmente i punti vendita aderenti nella propria zona, prenotare e ritirare i prodotti nella fascia oraria indicata al momento dell’acquisto.

Simona Riccio, moderatrice e conduttrice di Parla con me, guiderà la discussione su questo tema cruciale, offrendo spunti di riflessione, incoraggiando il pubblico a partecipare attivamente.

Mara Martellotta

L’allarme dei sindacati: oltre mille uffici postali a rischio in Piemonte

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“In Piemonte un’ulteriore privatizzazione di Poste italiane metterebbe a rischio oltre 1.000 uffici postali a bassa redditività. Un problema non solo occupazionale per oltre 3mila impiegati, ma anche di tenuta sociale, per la possibile chiusura di molti uffici postali minori, in piccoli comuni, specie di zone periferiche e montane.  Chiediamo quindi al Consiglio regionale un’azione di sensibilizzazione affinché il Governo riesamini la sua scelta”.

Questa la richiesta di una rappresentanza sindacale dei lavoratori di Poste italiane, guidata da Bruno Bartone (Cisl), Nunzia Mastrapasqua (Cgil) ed Evaristo Perrini (Uil), auditi questa mattina in Consiglio regionale a Palazzo Lascaris. Le preoccupazioni dei lavoratori sul futuro dell’azienda riguardano l’intenzione annunciata dal Governo di collocare sul mercato una nuova tranche di azioni, oggi nelle mani del Mef e di Cassa depositi e prestiti.  L’operazione, che dovrebbe realizzarsi nel mese di marzo, si inserisce nella scia della cessione del 35% del pacchetto azionario del gruppo, già decisa nell’ottobre 2015 dall’Esecutivo dell’epoca.
Ad ascoltare le richieste della delegazione il presidente del Consiglio Stefano Allasia, con il consigliere segretario Ivano Martinetti e i consiglieri Paolo Ruzzola, Sean Sacco e Mauro Salizzoni.
I sindacalisti hanno sottolineato che, con l’eventuale perdita del controllo pubblico di Poste, verrebbe meno l’universalità del servizio.
“Comprendiamo le vostre preoccupazioni – ha affermato Allasia – questa amministrazione regionale ha cercato di impegnarsi a supporto di chi abita in montagna per garantire i principali servizi ai cittadini, compresi gli anziani, per evitare che i territori periferici si spopolino.  Come Ufficio di presidenza ci impegniamo a sottoporre la questione all’intero Consiglio. L’obiettivo è formulare un ordine del giorno al Governo regionale affinché si impegni a convocare l’azienda e, quando sarà disponibile il piano industriale, a valutare di mettere a disposizione risorse per garantire comunque la continuità e capillarità del servizio”.

Incontri Ucid, si inizia con Fiorenzo Borello

Prende avvio il ciclo di incontri, promosso da UCID Torino, dal titolo “Testimonianze con apericena”, appuntamenti con imprenditori di successo

L’UCID organizza, a partire dal 28 febbraio prossimo, un ciclo di incontri dal titolo “Testimonianze con apericena”, nell’ambito degli appuntamenti “UCID Torino incontra”, “storie di imprenditori, di coraggio e di innovazione”, presso l’Unione Industriale di Torino in via Vela 17/a. Il primo appuntamento sarà con l’imprenditore Fiorenzo Borello, della Borello Srl, mercoledì 28 febbraio alle 19:00; seguirà l’incontro il 20 marzo, sempre alle 19:00, con Cristina Fresia, della Fresia Alluminio; terzo incontro giovedì 11 aprile, alle ore 19:00, con la conferenza tenuta da Paolo Pellegrini di Mediacor Srl.

“Gli incontri prevedono un ingresso scontato per gli studenti – spiega la Presidente dell’UCID Silvia Tabasso – perché crediamo che la testimonianza sia il modo migliore per conoscere il mondo del lavoro”.

Le “Testimonianze con apericena” avranno un costo di 25 euro, mentre per gli studenti universitari sarà di 12 euro.

Prenotazione obbligatoria: ucid@ucidtorino.it

Telefono: 333 1803520

I posti sono limitati e si darà precedenza ai soci e agli studenti.

 

Mara Martellotta

Prezzi a Torino: alimentari più cari del 5% in un anno, energia – 20%

Le rilevazioni nel mese di gennaio 2024

Nel mese di Gennaio 2024 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 118,8 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,1% rispetto al mese precedente e del +0,7% rispetto al mese di Gennaio 2023 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,4% sul mese precedente e +2,7% su gennaio 2023. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano -0,2% rispetto al mese di dicembre 2023 e     -1,6% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,3% sul mese precedente e +1,5% rispetto a gennaio 2023.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,6% su base congiunturale e -0,5% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,9% sul mese precedente e +4,9% sull’anno precedente,

Beni Energetici +1,1% sul mese precedente e -20,0% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +2,2% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,2% sul mese precedente e +2,2% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra -0,4% su base congiunturale e +2,5% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,2% sul mese precedente e +3,1% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni +0,2% sia sul mese che sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona -0,5% sul mese precedente e +1,9% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti -2,2% sul mese precedente e +4,4% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,2% sul mese precedente e +2,2% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala -0,1% rispetto al mese precedente e +2,5% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Gennaio si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

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