ECONOMIA- Pagina 76

“Trust Your Taste, Choose European Quality” garanti della qualità dei salumi e della carne

SALUMI E CARNE SUINA IN VETRINA

A febbraio il progetto “Trust Your Taste – Choose European Quality” di ASSICA dà appuntamento ai consumatori in circa 70 negozi e botteghe in 15 città in tutta Italia con informazioni, gadget e un ricettario digitale

 

 Da oggi, circa 70 salumieri e macellai italiani, da Torino a Palermo, indosseranno la “divisa” di “Trust Your Taste, Choose European Quality per farsi portavoce e garanti dell’eccezionale qualità dei salumi e della carne suina. In bottega, oltre ai loro preziosi consigli, verranno offerti ai consumatori materiali di approfondimento, gadget e un ricettario digitale, con proposte sfiziose e attente allo spreco.

La campagna nei punti vendita torna rinnovata dopo il successo delle passate edizioni, con numeri in continua crescita: 50 negozi e 30.000 consumatori coinvolti nel 2022, 65 negozi e 40.000 persone nel 2023. L’iniziativa è promossa da ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) nell’ambito del progetto www.trustyourtaste.eu. Sul sito è disponibile l’elenco completo delle realtà che hanno aderito, distribuite in ben 15 città su tutto il territorio nazionale, isole comprese.

Ecco dove potrete incontrare l’iniziativa in provincia di Torino:

 

  • Macelleria Enrico e Viviana, via Valgioie, 1 Torino
  • Rs Macelleria, via Venaria, 71, Torino
  • Marchetti Fulvio, Mercato ortofrutticolo coperto, Piazza della Repubblica 26 stand nr.10, Torino
  • Macelleria e grigleria Torelli Corso Lucio Quinzio Cincinnato 156 Zona Circoscrizione, 5, Torino
  • Macelleria Giampiero di Morra Domenico, via Francesco Morosini, 8, Torino
  • Macelleria Livera Filippo, via Madonna delle Rose, 18, Torino
  • Macelleria siciliana Christian e Laura, Piazza della Repubblica 30 stand 63, Torino
  • Macelleria Borgo Vittoria, via Michele Coppino, 133, Torino

 

 

La campagna proseguirà fino al 29 febbraio.

I professionisti coinvolti sono “Trust Your Taste Certified”, una certificazione che attesta la loro conoscenza delle tematiche approfondite nella “Academy”, disponibile su https://www.trustyourtaste.eu/category/per-gli-operatori/video-operatori/, l’articolato percorso di formazione online messo a loro disposizione da ASSICA. Quella del macellaio o salumiere è infatti una professione delicata in cui la sapienza e l’artigianalità si uniscono ad un continuo aggiornamento professionale, per rispondere alle nuove esigenze e ai gusti in divenire del consumatore, sempre più sensibile alla sostenibilità, alla sicurezza alimentare e alla tracciabilità della filiera. Fra le responsabilità in capo a salumieri e macellai vi è proprio la valorizzazione del prodotto, sia delle preziose e innumerevoli specialità di salumeria vanto del nostro Paese, che della carne suina nei suoi vari tagli, compresi quelli meno conosciuti. Il ricettario, che sarà consultabile sempre dal sito del progetto Trust Your taste, è un ottimo strumento per sperimentare la varietà di combinazioni possibili e la versatilità dei salumi e della carne. Fra le proposte, “Fiori di zucca con speck e mozzarella”, “Risotto salsiccia, radicchio e noci”, “Garganelli con pancetta, asparagi e tartufo nero” e “Spezzatino cremoso in salsa di funghi”.

 

Rendere i consumatori più informati e consapevoli è il focus di “Trust Your Taste, Choose European Quality, il progetto voluto da ASSICA per promuovere la cultura produttiva della carne suina e dei salumi, valorizzando gli alti standard europei e la grande tradizione storica che contraddistingue questo comparto. Il Progetto, che coinvolge dal 2021 Italia e Belgio, ha nuovamente ottenuto il supporto della Commissione Europea nell’ambito del Regolamento (UE) 1144/2014 e proseguirà per un altro triennio.

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ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.

L’aviazione mondiale si dà appuntamento al Lingotto di Torino

Si è aperta  la XX edizione di Connect Aviation 2024 Route Development Forum, la business convention dell’aviazione che si svolge nel Padiglione 1 del Lingotto Fiere fino a venerdì 9 febbraio.

Questa edizione del Forum, organizzata a livello internazionale da The Airport Agency, società con sede in Francia, è realizzata grazie al sostegno della Regione Piemonte in collaborazione con le Camere di Commercio di Torino e Cuneo attraverso Unioncamere Piemonte, e gestita da Visit Piemonte.

Le città dove è stata ospitata nelle ultime edizioni (Tampere nel 2022, Cagliari nel 2019 e Tbilisi nel 2018) hanno fatto registrare un incremento medio delle rotte di circa il 35,4 %. Tendenza positiva anche per Tangeri 2023, nonostante non siano stati ancora presentati i dati finali.

“La Regione Piemonte ha fortemente voluto la presenza di Connect Aviation in quanto evento internazionale che si inserisce nella nostra intensa attività strategica, di programmazione e di sviluppo del settore turistico – puntualizzano il presidente Alberto Cirioe l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – Ci aspettiamo che le opportunità di networking della tre giorni contribuiscano alla crescita delle nostre connessioni aeree e alla conoscenza degli asset strategici degli aeroporti di Torino e Cuneo, capaci di accogliere volumi crescenti di viaggiatori e generare un incremento della ricaduta economica. Grande importanza avranno anche le attività esperienziali e di visite sul territorio offerte ai delegati e organizzate con la collaborazione delle Atl nella prospettiva di consolidare la conoscenza della vasta offerta turistica del Piemonte”.

Questo evento rappresenta un’eccellente opportunità per il Piemonte e per Torino – ha affermato l’assessora alle attività produttive del Comune Gianna Pentenero -. La Città e la Regione, insieme ad altri Enti, collaborano attivamente per permettere lo sviluppo del sistema aeroportuale e siamo interessati a valorizzare l’intera filiera aerospaziale.  Dall’istituzione del Distretto aerospaziale piemontese, nel 2019, si consolidano le eccellenze scientifiche e tecnologiche del settore che, insieme alla filiera a esso collegata, danno lavoro nella nostra regione a oltre 35mila persone, generando un fatturato annuo superiore agli 8 miliardi di euro. Inoltre, lo scorso anno, l’aeroporto Sandro Pertini ha superato ogni record di traffico precedentemente stabilito, oltrepassando per la prima volta la soglia dei 4,5 milioni di passeggeri”.

L’appuntamento itinerante che coinvolge oltre 700 decisori del settore, più di 80 compagnie aeree internazionali e 300 rappresentanti di aeroporti da tutto il mondo quest’anno è giunto a Torino. Un’occasione unica per far conoscere ai delegati le potenzialità del nostro territorio oltre a essere una vetrina per circa 70 aziende piemontesi di settori quali l’agroalimentare, i servizi ambientali e la mobilità, l’ICT che hanno l’opportunità di incontrare la comunità dell’aviazione internazionale.

I delegati, oltre a realizzare incontri B2B tra professionalità del settore, parteciperanno a un programma di conferenze e tavole rotonde a tema, con interventi di rappresentanti dell’industria e delle compagnie aeree, e networking.

“Sono fiduciosa – ha concluso l’assessora –  che, come avvenuto nelle precedenti edizioni, ospitare questo Forum a Torino faciliterà l’espansione delle rotte oltre a coinvolgere attivamente rappresentanti di aeroporti, tour operator, operatori di assistenza a terra, produttori di aeromobili, fornitori di dati e società di consulenza”.

La ‘business convention’ oltre ad avere un impatto positivo sul settore – le città dove in passato è stato ospitata, hanno fatto registrare un incremento medio delle rotte di circa il 35,4 % – permetterà inoltre di far vivere agli oltre 700 partecipanti dei tour esperienziali sul territorio piemontese che potranno così conoscere proposte turistiche uniche relative all’enogastronomia, alla cultura e storia del territorio.

 

Brigitte Sardo presidente Comitato Imprenditoria Femminile

Brigitte Sardo è stata eletta Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile Torino presso la Camera di commercio di Torino. “Riconoscendo il lavoro e la passione della Presidente uscente Cristina Tumiatti, sarà mio impegno preferenziale portare avanti i progetti già iniziati”, afferma la neoeletta.

(Facebook)

A Torino un seminario sull’accesso all’alloggio

A Torino ci sono famiglie senza casa e case senza abitanti. Su 502mila alloggi di civile abitazione, oltre 78mila, il 15%, sono sfitti, secondo Istat. Se riuscissimo ad utilizzarne anche solo la metà ai fini di edilizia sociale avremmo risolto buona parte dei problemi”. L’accesso all’alloggio per le fasce grigie è stato il tema di un seminario organizzato dalla cooperativa Liberitutti in collaborazione con Cicsene nell’ambito del progetto europeo Hero.

A Torino un seminario sull’accesso all’alloggio, promosso da Liberitutti nell’ambito del progetto sull’antiziganismo “Hero” (Housing and Employment of ROma people) realizzato in collaborazione con l’associazione Cicsene ha allargato il dibattito sulle condizioni di disagio abitativo vissuto dai Rom italiani a tutte le categorie svantaggiate e discriminate. E’ toccato al project manager Marco Buemi raccontare il cammino di due anni e mezzo del progetto europeo “Hero”, le ricerche a cura del professor Vincenzo Romania dell’Università di Padova sulla realtà abitativa dei rom a Torino, Genova, Dortmund e Budapest. “Tre gli obiettivi del percorso: accesso dei rom al lavoro, all’alloggio e all’educazione – ha spiegato Buemi –Hero cerca di combattere gli stereotipi anche attraverso la diffusione del cortometraggio realizzato con la tecnica stop- motion”.Le difficoltà di accesso all’alloggio per le categorie svantaggiate e discriminate, per quelle che sono definite le fasce grigie della società (sono a rischio a causa della perdita del lavoro, di divorzio, malattia) sono in costante aumento. Il tema è stato al centro del focus moderato da Cicsene, il Centro Italiano di collaborazione per lo sviluppo edilizio nelle Nazioni Emergenti, che ha come mission quella di intervenire sulle disuguaglianze abitative, per contrastare il disagio, e promuovere politiche abitative. Venticinque le organizzazioni locali che hanno preso parte all’incontro. Denunciata “una totale assenza di politiche nazionali per la casa, il dilagare degli sfratti, l’aumento delle liste di famiglie in attesa di una casa. E ancora: “sono sempre di più le persone senza dimora o in condizioni abitative di estrema precarietà, cresce il caporalato abitativo, è stato detto, a più riprese.

Gianfranco Cattai, presidente del Cicsene, oltre a presentare una riflessione in 17 punti sulle motivazioni dei proprietari che decidono di tenere sfitte le seconde case piuttosto che fittarle ha esaminato il fenomeno degli alloggi e delle categorie svantaggiate e discriminate.

A Torino ci sono famiglie senza casa e case senza abitanti, ma c’è un fenomeno nuovo: su 502mila alloggi di civile abitazione, il 15 per cento (dati Istat) oltre 78mila sono sfitti”, ha sottolineato il presidente Cattai. “Ora se approfondiamo e consideriamo che in virtù del turn over non tutti gli alloggi sono liberi, se consideriamo la quota degli alloggi fittati in nero e di quelle abitazioni che sono utilizzate con le formule di affitto breve turistico, tipo Airbnb – ha ragionato – possiamo stimare un dato credibile di almeno 40mila alloggi da recuperare a fini sociali”. “Se noi li riuscissimo ad utilizzare ai fini di edilizia sociale avremmo risolto buona parte dei problemi – auspica Cattai – Si pensi che le ultime richieste di case popolari a Torino sono state 14mila, troveranno risposta in 2mila. Punto. E tutti gli altri?

Per Cattai oltre alla questione “soldi e manutenzione delle case vuote” perché “non si deve costruire nulla di nuovo, c’è un urgente tema culturale da affrontare”. Quale? “La mancanza di fiducia di relazioni nella comunità”, dice Cattai che elenca anche alcune possibili soluzioni, a patto che si passi dalle parole ai fatti: “Non dobbiamo fare più solo discussioni sul welfare abitativo e sulla funzione della proprietà privata che è sicuramente personale ma anche sociale, ma occorre ragionare da una parte sulla tutela delle garanzie da assicurare ai proprietari, dall’altra riconoscere la priorità che l’accoglienza avvenga nel rispetto delle culture di origine di tutti gli stranieri”.

Tra le associazioni locali intervenute al Polo del ‘900 c’erano A.i.z.o. rappresentata dalla fondatrice Carla Osella, Fondazione Operti, Sinloc, Caritas della Diocesi di Torino e le associazioni Arteria, Il rosa e il grigio e Famiglie Accoglienti Torino. Hanno partecipato al dibattito anche i consiglieri regionali del Piemonte Silvio Magliano e Monica Canalis e l’assessore comunale al Welfare, Jacopo Rosatelli.

La sociologa e pedagogista Carla Osella, che dei Rom condivide ogni giorno peso e difficoltà, fondatrice dell’Associazione italiana zingari oggi (Aizo) ha parlato della sua esperienza diretta per diversi anni all’interno dei campi rom e ha sollecitato le istituzioni a “rendere protagonisti i rom, ad entrare nei campi per discutere e vedere cosa succede, senza fare politiche a tavolino”.

Se un gruppo famiglia rom chiede di vivere in 14, tutti assieme, in un’abitazione il tema va affrontato: è una proposta logica che traspone il loro modo di sentire la comunità nella nostra comunità – sottolinea il presidente Cattai – Serve flessibilità e creatività a una richiesta intelligente che rispecchia il modo di vivere dei rom. E’ vero che a Torino gli alloggi sono costruiti per due/tre persone e che il 44% dei nuclei è composto da una persona, ma dobbiamo attrezzarci per individuare una cascina, un alloggio che permetta di soddisfare le loro esigenze

Oggi giovedì 8 febbraio HERO giunge alle battute finali. Il progetto di Housing and Employment of ROma people, coordinato da Liberitutti scs, con il supporto di una rete internazionale di partner europei sarà presentato giovedì a Bruxelles nella sede della Commissione europea (Boardroom Rond Point Schuman 6, Box 5- dalle 13 alle 17,30). Saranno presenti: i responsabili del progetto, i rappresentanti dei partner – Università degli Studi di Padova, ARCI Liguria APS, GrünBau gGmbH (Dortmund), Létra Egyesület (Budapest) – ed esperti che porteranno i loro contributi sulle politiche e le strategie che mirano a promuovere la piena integrazione delle minoranze Rom nei paesi coinvolti: Italia, Germania e Ungheria.

Il progetto è cofinanziato dal Programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” REC (Rights, Equality and Citizenship) dell’Unione Europea.

DATI SUI ROMANÌ E CENNI SULL’ANTIZIGANISMO

L’antiziganismo è un complesso storicamente costruito e persistente di discriminazione consuetudinaria contro un gruppo sociale stigmatizzato come gitano. La sua stessa definizione comprende una serie di specifiche controverse e storicamente accettate nella società, che comportano una mancanza di riconoscimento e comprensione della sua esistenza, nonostante crescano ogni anno iniziative di contrapposizione a questo stato delle cose (Alleanza contro l’Antigypsyism, 2019).

Dati recenti ci indicano che in Europa vivono più di 10 milioni di Rom, Sinti e Nomadi (EC, COM 406,2019). Il Rapporto Annuale della Commissione Europea 2019 sottolinea che solo il 43% della popolazione Rom tra i 24 e i 64 anni ha ottenuto un lavoro retribuito e più del 63% dei giovani non hanno accesso ad un’educazione appropriata, a un impiego stabile e a una formazione lavorativa; inoltre, il 67% delle famiglie vive in quartieri abitati esclusivamente o quasi da Rom, molto spesso all’interno di fabbricati estremamente precari o in aree fortemente esposte ad attività criminali. Una delle ragioni che determinano questo scenario è che il 43% dei Rom viene discriminato nel tentativo di affittare e acquistare casa o nella ricerca di un impiego professionale.

Nonostante negli ultimi venti anni sia stata registrata una diversa attenzione da parte dei governi nazionali attraverso strumenti legislativi e finanziari utili ad affrontare la questione, infatti, permangono per molte di queste comunità condizioni critiche di esclusione sociale e segregazione in aree marginali del contesto urbano, unite a condizioni di povertà estrema con basso accesso all’assistenza sanitaria e ad un alloggio dignitoso (Housing Right Watch, 2010). HERO si propone di contrastare l’antiziganismo e la discriminazione nell’accesso all’alloggio e al lavoro, innescando un cambio di paradigma rispetto agli stereotipi culturali che ne ostacolano l’inclusione e promuovendo azioni di responsabilizzazione nei confronti della comunità.

 

Rsa, 200 posti letto al Giardino degli aironi

200 posti letto accreditati con la Regione Piemonte all’interno di una grande area verde, a due passi dalla Riserva naturale del Meisino.

Grandiosa nelle dimensioni quanto nell’eccellenza dei servizi offerti, ha aperto ufficialmente in zona Bertolla a Torino “Giardino degli Aironi”, la nuova RSA di Orpea Italia, divisione italiana del Gruppo Orpea, attore mondiale esperto nella cura di ogni tipologia di fragilità.

Si tratta di una struttura all’avanguardia e moderna progettata per offrire massima efficienza nelle prestazioni socio-sanitarie ed eccellenza nell’ospitalità alberghiera. La struttura, dotata di un nucleo per gli ospiti che necessitano di un’alta intensità assistenziale, propone percorsi, progetti di vita e di cura individualizzati che favoriscono il benessere psicofisico e relazionale degli anziani, grazie ad un approccio biopsicosociale con un’équipe multidisciplinare altamente qualificata.

All’ingresso della struttura colpisce l’imponente vetrata a tutta altezza, primo elemento caratteristico dell’edificio che si distingue per maestosità, luminosità dei locali e modernità architettonica.

Comodamente raggiungibile dal centro in auto o con i mezzi pubblici, a soli 4 km dall’Ospedale San Giovanni Bosco, il complesso è pensato per raggiungere i più alti livelli di efficienza energetica per ridurre l’impatto sull’ambiente: pannelli fotovoltaici, sistema in pompa di calore e l’utilizzo di materiali ad alto efficientamento energetico consentono di ridurre al minimo i consumi e le emissioni di CO2.

La struttura è dotata di un sistema di controllo domotico che permette di gestire al meglio i confort rivolti alla persona.

Il progetto rientra all’interno del più ampio Piano Convenzionato voluto dal Comune di Torino riguardante l’armonizzare con il territorio e la trasformazione e il recupero di diversi lotti nell’area di Bertolla, con lo scopo di rinnovare l’intera zona.

Il Giardino degli Aironi è la settima struttura del Gruppo Orpea a Torino, la 12° in Piemonte e la 26° in Italia.

Parla con Me”: XFarm Technologies, un passo in avanti nell’agricoltura 4.0

 

 

Giovedì 8 febbraio, protagonista della trasmissione condotta da Simona Riccio “Parla con Me”, sarà XFarm Technologies, leader per l’innovazione tecnologica per il settore agricolo. L’evento si terrà dalle ore 18 alle ore 19 e sarà trasmesso sul profilo Linkedin di Top Voice e Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale YouTube di “Parla con Me”, trasmissione ideata dalla Social Media Manager e Agrifood Specialist Simona Riccio. Nel novembre 2021 nasceva XFarm Technologies, introducendo un nuovo paradigma nell’agricoltura digitale. L’azienda, fondata da Matteo Cunial e Matteo Vanotti, si pone l’obiettivo di digitalizzare una vasta gamma di processi nel settore agroalimentare attraverso la propria, omonima App, che offre una suite completa di strumenti per l’amministrazione agricola e suggerimenti basati su algoritmi agronomici e intelligenza artificiale. Oltre a questo fornisce anche soluzioni di “business intelligence” per le aziende alimentari e i produttori OEM, consentendo loro di sfruttare appieno il valore dei “Big Data”, nel loro ciclo produttivo.

Nella puntata saranno presenti gli ospiti Camilla Racioppa, Telematics Project Manager, e Federica Spina, Sustainability Manager. Durante l’evento si discuterà delle ultime innovazioni nel settore agricolo e dell’importanza della digitalizzazione per promuovere la sostenibilità e l’efficienza.

XFarm Technologies si unisce a “Parla con Me” per condividere le ultime e innovazioni dell’agricoltura digitale e promuovere la sostenibilità ambientale.

 

Mara Martellotta

La ‘Cabina del Nord Ovest’: prove tecniche di crescita economica

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CONFRONTO SU SETTORI STRATEGICI DI SVILUPPO: AEROSPAZIO, AUTOMOTIVE, FILIERA LOGISTICA, INDUSTRIA ENERGETICA, MICROELETTRONICA

 L’alleanza strategica economica tra Lombardia, Piemonte e Liguria prosegue. Dopo il primo incontro di Genova del luglio dello scorso anno e quello di Milano di ottobre i tre assessori regionali allo Sviluppo Economico Andrea Tronzano (Piemonte), Guido Guidesi (Lombardia), e Alessio Piana (Liguria) si sono ritrovatia Torino per una giornata di lavoro con imprese, università, associazioni di categoria per sviluppare azioni condivise a sostegno delle aziende. É la ‘Cabina economica del Nord Ovest’ dove sono stati approfonditi, con tavoli di lavoro specifici, i settori automotiveaerospaziofiliera logisticaindustria energetica e microelettronica. “La strada è tracciata – hanno detto i tre assessori – e l’obiettivo è senza dubbio ambizioso, costruire filiere interregionali su tematiche di interesse comune che permettano ai tre territori un maggiore sviluppo e nuove opportunità alle imprese. Oggi si è compiuto un ulteriore importante passo in avanti per una sinergia sempre più forte. Il prossimo incontro, che si svolgerà sempre a Torino, il 4 aprile sarà importante per concretizzare il lavoro fatto finora.

Nel corso dell’incontro si sono tenuti cinque tavoli operativi:

Tavolo tematico aerospazio

Creazione di un eco sistema interregionale tramite la messa a sistema delle competenze, delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche, delle policy, dei luoghi fisici di contaminazione tra ricerca, didattica e industria, delle best practices. Tale eco sistema multi regionale dovrebbe rappresentare un interlocutore unico e coeso (e quindi con maggiore forza) nei confronti  dei soggetti nazionali e comunitari, ma soprattutto un elemento di attrattività dei territori, non solo per chi vuole insediarsi nelle tre regioni, ma anche per trattenere quelle iniziative imprenditoriali che sono state sostenute dal territorio nella prima crescita,  ma che poi necessitano di condizioni per l’ulteriore crescita e permanenza.

Questo consentirebbe anche di valorizzare le ricadute e i risultati conseguiti da iniziative e investimenti derivanti non solo da programmi regionali ma anche ad esempio dal PNRR. Inoltre questa iniziativa dovrebbe essere accompagnata dall’attuazione della convergenza di policy, strumenti, risorse per creare massa critica non solo per sostenere i progetti dei grandi player industriali ma anche per supportare la crescita e  l’apertura internazionale delle Pmi che costituiscono la supply chain. Proposta operativa: elaborazione di schemi di bandi multi regionali, inizialmente sperimentati su tematiche circoscritte condivise.

Tavolo tematico Industria energetica

Le energie rinnovabili giocano un ruolo fondamentale nella strategia energetica nazionale. L’Italia si impegna ad accelerare la transizione da fonti tradizionali a fonti di energia rinnovabile, con l’obiettivo contestuale di ridurre le importazioni delle fonti fossili ancora necessarie per soddisfare la parte residua di fabbisogno. Un obiettivo chiave è raggiungere una quota del 40% dei consumi finali lordi di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030, in conformità con gli obiettivi comunitari. Nel settore elettrico, sono già in corso o pianificate diverse misure per sostenere la diffusione di tali soluzioni tecnologiche.

Comunità energetiche ed autoconsumo diffuso: le imprese sono in attesa di regole chiare ed una corretta comunicazione, informazione e formazione. L’autoconsumo diffuso coinvolge anche le tecnologie e i produttori di tecnologie, nonché la filiera a supporto del mondo della vendita ed installazione (progettisti ed installatori). Per le imprese l’investimento sull’autoconsumo diffuso è importante anche in ambito ESG, in quanto progetti di investimento per la sostenibilità.  Il tavolo evidenzia la necessità di incentivazione del sistema bancario nel finanziare le tecnologie; inoltre rimarca che il supporto delle utilities ai territori è importante, per mettere a disposizione competenza e know how sull’individuazione di aree ed investimenti.

Idrogeno: ragionare sulla domanda di idrogeno e su come integrarlo nei processi produttivi, dal momento che finora si è ragionato soprattutto sull’offerta (come produrlo, quanto costa). Aspetto interessante del decreto incentivi in consultazione al MASE è che riguarda non solo idrogeno elettrolitico, ma anche il bio idrogeno. C’è sicuramente una necessità di incentivazione all’introduzione di veicoli per l’uso sul trasporto pesante; importante è inoltre del tema dell’hard to abate, settore che dove è fondamentale l’investimento sulla trasformazione dei processi per la decarbonizzazione.

Tavolo tematico Microeletronica

Fondamentale, nell’ottica di filiera, il ruolo del leader, occorre quindi valorizzarlo. Ha bisogno quindi di strumenti specifici, per sostenere la collaborazione interregionale. Altro tema chiave sono le competenze, che necessitano di strumenti ad hoc per supportare la formazione di competenze specialistiche, che vedano collaborare insieme mondo della ricerca e imprese. La partecipazione in Esra è stato ritenuto un asset importante da utilizzare per portare la voce del nord ovest in Europa. Si concorda sul rafforzare un ecosistema interregionale, a partire da una mappatura di quelli regionali, per definire nuovi strumenti di supporto o  mettendo a fattor comune gli strumenti dei fondi strutturali.

Tavolo tematico Filiera logistica

Strumenti per incentivazione dello shift modale gomma-ferro (es. Ferrobonus), ulteriori forme di sostegno al trasporto su ferro da parte delle Autorità di Sistema Portuale, possibili sinergie per misure di sostegno alle imprese logistiche comuni alle 3 Regioni, la digitalizzazione della filiera logistica, a vantaggio degli operatori. Utili contributi sono stati raccolti in merito alla necessità di incrementare le forme di incentivo, comprendendo anche le fasi di movimentazione nei terminal, ad esempio, e non solo per la fasi di trasporto, anche per ridurre la dipendenza dal trasporto su gomma che sta vivendo un serio problema di carenza di autisti; ulteriore elemento emerso riguarda la possibilità di prevedere parametri ESG anche per le imprese logistiche, al fine di renderle più competitive; importanti sono le iniziative per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese che fanno logistica, ed in questo appare fondamentale la mappatura dei siti dismessi (brownfield) per la promozione dell’ecosistema logistico sulle 3 Regioni. Sarebbe, inoltre, importante una miglior armonizzazione delle piattaforme digitali, con regia nazionale, anche per privilegiare la loro interoperabilità. Ulteriore elemento emerso riguarda la formazione degli operatori, anche a livello ITS, e le iniziative di Academy dedicate, che potrebbero essere condivise tra le 3 Regioni. Infine, sarebbe auspicabile una strategia di filiera condivisa dalle 3 Regioni, per concentrare ed indirizzare meglio le iniziative ed eventuali proposte alle istituzioni nazionali.

Tavolo tematico Automotive.

I lavori sono partiti dai dati di un recente studio di Ires Piemonte sulla filiera, presentato in anteprima Alcune indicazioni di policy (Tenere aperto il ventaglio delle soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione; la presenza di un polo di sviluppo e produzione di un car maker rimane importante per il sistema; una nuova politica di attrazione).

A Livello meso-territoriale gli attori da supportare prioritariamente sono

  1. I fornitori specializzati di primo livello (Tier 1) con capacità di progettazione e di anticipazione della domanda, orientati a riposizionarsi nella nuova mobilità.
  2. Le sedi di multinazionali radicate nella rete di relazioni che innervano il sistema e giocano quindi un ruolo fondamentale per il futuro della componentistica.
  3. I nuovi componentisti. La generazione entrante che coglie le possibilità aperte da elettrificazione e digitalizzazione grazie a competenze avanzate di progettazione, elettronica, analisi dati, soluzioni AI.
  4. Gli intermediari di conoscenza. “Agenti di cambiamento” verso la mobilità elettrica e digitale, che possono agire come intermediari di conoscenza e di servizi evoluti, connessi con centri di competenza, poli di ricerca e sviluppo, sedi universitarie a livello internazionale. Sono le Università del territorio; i fornitori di servizi di progettazione, tecnologici, specialistici; i centri di ricerca, di progettazione privati, spesso sedi di multinazionali, in grado di sviluppare le innovazioni di maggiore impatto.

Risultati

1) Combattere la disaggregazione della componentistica, ragionando nell’ottica di fornire un sistema di competenza con un know che si “mantiene in casa”.

2) Rafforzare le condizioni affinché convenga produrre in Italia e nel Nord Ovest in particolare

3) Ulteriori investimenti sui carburanti rinnovabili, nella consapevolezza che non è possibile concentrarsi solo sull’elettrico.

4) Potenziare la comunicazione sul dato oggettivo che fare ricerca e sviluppo in Italia convengono, in particolare nel Nord Ovest.

5) Sviluppare sinergie rafforzate sui Fondi europei, in particolare sul FESR, nella predisposizione di bandi che rispondano ad esigenze condivise dalle filiere interregionali, pur nei rispettivi obiettivi del programma e con vincolo di reciprocità.

Il “vino del ghiaccio” e le antiche origini della sua produzione valsusina

 

E’ storia antica, è poesia. Grappoli ghiacciati, neve, luce del chiarore della luna. Nasce così il “vino del ghiaccio” valsusino. La viticoltura, nell’alta Val di Susa ha origini remotissime sui ripidi versanti lungo il cammino della Dora Riparia che percorre la valle, e questo quando ancora nell’astigiano non si parlava di coltura delle viti essendo quelle terre ancora acquitrinose. Secoli e secoli fà, sono state le comunità monastiche che assistevano i pellegrini, furono le locande sorte per alloggiare e sfamare i viaggiatori a dare impulso alla produzione e allo smercio del vino, quando i viandanti percorrevano la via franchigena verso la Francia e viceversa. Il vino del ghiaccio, prodotto anche in altre parti del mondo, tra cui il Canada, è particolare per molti aspetti che lo differenzia sostanzialmente dagli altri vini. Le uve si lasciano sui tralci fino all’inverno inoltrato e la vendemmia avviene a temperature di – 8 gradi circa e nelle ore notturne, di solito al chiarore della luna o all’alba e assolutamente a mano. Le uve raccolte vengono poi subito pigiate ancora ghiacciate ed il mosto ottenuto si pone a riposare sino all’autunno successivo. Di un colore tra il rosato ed il dorato, l’azione del freddo gioca un ruolo importante in quanto libera al massimo tutto il suo tenore zuccherino. Infatti gli acini rimasti al sole, al freddo, al disgelo, sono intensamente ricchi di profumi. Spesso si vedono le viti avvolte da reti per ripararle dagli uccelli che potrebbero danneggiarne gli acini.

Questo vino si accompagna ai dessert ma anche ai formaggi mediamente erborinati e serviti con la marmellata di mirtilli o di altri frutti di montagna. E’ sicuramente un vino ” da meditazione” figlio del freddo e dell’inverno ma anche della passione e della cura di chi lo produce, partendo dalle locali uve Avanà. Chiomonte ne è la culla a beneficio di tutta la valle. Lunga vita al prezioso vino del ghiaccio valsusino nonostante le temperature poco invernali di questa stagione e lunga vita agli agricoltori, ai produttori, a quanti lavorano ed amano questa antica terra valsusina, ricca di storia, di bellezza e di produzioni uniche, tramandate nei secoli.

Patrizia Foresto

L’assessore interviene su trasferimento rapporti lavoro Regina Margherita

 «AVVIENE SULLA BASE DELLA NORMATIVA SPECIALE PREVISTA PER LA COSTITUZIONE DI NUOVE AZIENDE»

«Con decreto 61/2023 del 28 dicembre 2023 è stata costituita l’AO Ospedale infantile Regina Margherita – OIRM. La costituzione della nuova Azienda avviene ai sensi della normativa speciale di cui alle leggi regionali 18/2007 e 3/2012 e il perfezionamento del trasferimento dovrà esser preceduto da una serie di attività, fra le quali la ricognizione dei rapporti di lavoro da trasferire alla nuova Azienda – previa idonea interlocuzione con le organizzazioni sindacali».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

«Non si pone, pertanto, una questione di nuove assunzioni – come erroneamente indicato nell’interrogazione – ma piuttosto di trasferimento di rapporti di lavoro dall’AOU Città della Salute alla nuova A.O. OIRM – per effetto dello scorporo – in corrispondenza al personale assegnato alle S.C. che garantiscono le prestazioni a favore dell’utenza pediatrica e che entreranno a far parte dell’atto aziendale della nuova A.O.
Anche con riguardo al personale amministrativo, si prevede che le relative funzioni saranno garantite in sede di avvio attraverso convenzioni con l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, nelle more del perfezionamento delle operazioni di scorporo con conseguente trasferimento all’OIRM del personale amministrativo da assegnare pro-quota per le attività alla stessa assegnate. Il tutto, al netto delle nuove assunzioni previste in tutte le Aziende sanitarie regionali dal piano straordinario di assunzioni, come concordato con le Organizzazioni Sindacali», conclude l’assessore Icardi.

Uncem: favorire operatori privati ferrovie piemontesi

Mentre Trenitalia non scioglie il nodo dell’arrivo – si o no e quando – del treno a Ceres, si mette anche a ostacolare altri operatori privati che vorrebbero andare sulle reti non attive da anni. “Sulla Ceva-Ormea e sulla Cuneo-Saluzzo-Savigliano a Longitude sta accadendo qualcosa che è fuori da ogni limite. Chi non ha attivato il servizio, se la prende con chi vorrebbe attivarlo. Fanno bene i Sindaci a essere arrabbiati. Perché i Sindaci vogliono il servizio per le comunità. E così Uncem. Vogliamo anche concorrenza che favorisca il miglior servizio, soprattutto quando questo servizio da anni non esiste per troppo disinteresse di molti. Si dia il servizio, con operatori qualificati ed efficaci”, affermano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. “No ai ricatti – proseguono – si alle azioni vere nell’interesse delle comunità. Finora troppo penalizzate. Intervenga il legislatore. E non si lasci questa vicenda ai Tar”.