ECONOMIA- Pagina 74

Pil Piemonte, l’economia torna a crescere

PIL PIEMONTE: SEGNALI POSITIVI NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2024, L’ECONOMIA TORNA A CRESCERE

Si è registrato un +0,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023, meglio della media nazionale ed europea. La stima è fatta dal Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino, attraverso lo strumento del PILNOW che anticipa di 2 anni le statistiche ufficiali.

Torna a sbuffare, in questo primo scorcio del 2024, la locomotiva economica piemontese: segnali positivi vengono dalle stime del Pil regionale realizzate dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino attraverso lo strumento del PILNOW, che è in grado di dare indicazioni sull’andamento economico regionale, anticipando di ben 7 trimestri le statistiche ufficiali. Il primo trimestre di quest’anno si è chiuso con un +0,7% (rispetto al I trimestre del 2023), un dato migliore della media nazionale (+0,6%) e di quella europea (+0,5%), ma soprattutto rappresenta un’inversione di tendenza in confronto all’ultimo trimestre del 2023, quando si era registrato un -0,5%. Recessione evitata, dunque, con il ritorno in terreno positivo dopo un solo trimestre. E sono già positive le stime per i primi due mesi del secondo trimestre.

Nel dettaglio, la crescita è stata sostenuta dal miglioramento del credito ai consumi e agli investimenti interni, dal turismo e, inoltre, dall’aumento dei trasporti, indicatore coincidente tanto di consumi quanto di attività produttive in corso. L’export ha tenuto, nonostante un rallentamento che, però, è stato inferiore rispetto a quello registrato a livello nazionale. C’è da tenere presente la debolezza dell’economia della Germania (-0,2% il Pil trimestrale), che è il maggiore mercato di sbocco per le esportazioni regionali. Da sottolineare anche che continua ad essere sotto la media italiana l’andamento della CIG, sia pure in crescita tendenziale. A livello locale come a livello nazionale hanno positivamente inciso i bonus edilizi, mentre sta arrivando la “benzina” fornita dal Pnrr. Il PILNOW piemontese vale 136 miliardi di euro a prezzi costanti del 2015 e 156 miliardi a prezzi correnti: in media per ogni abitante il Pil prodotto in Piemonte è di 36.700 euro all’anno; 300 euro in più rispetto al trimestre precedente e superiore alla media nazionale (35.600 euro).

Vladimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino: “Registriamo una resilienza confortante delle imprese della nostra regione, nonostante un quadro generale ancora condizionato dalle turbolenze internazionali. È probabile che imprese e consumatori abbiano anticipato con il loro sentiment il previsto ribasso dei tassi di interesse della Bce per giugno. Certo, se non ci fosse, potremmo avere un contraccolpo congiunturale”.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte ha commentato: “I segnali positivi che ci arrivano dalle stime del Pil regionale fatte dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino ci mostrano un Piemonte che, su più fronti, continua a resistere alle sfide endogene ed esogene. Come Camere di commercio affianchiamo le imprese nel loro percorso di sviluppo e crescita, anche internazionale, fornendo concreti strumenti di ausilio sia nel campo della trasformazione digitale che green, nuove frontiere della nostra economia”.

 

Parla con me: “Turismo e formazione, il connubio perfetto”

Viaggiare e apprendere

Giovedì 6 giugno alle ore 18.00, Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e fondatrice di “Parla Con Me”, sarà in diretta per parlare di temi di cui ultimamente sta parlando in maniera più approfondita:

l’importanza della formazione all’interno del settore turistico, del canale horeca e dell’accoglienza.

La puntata, intitolata ” Viaggiare e apprendere: turismo e formazione, il connubio perfetto “, vedrà la partecipazione di relatori illustri quali:

  • Claudia Ferrero – Founder Horeca Job Srl

  • Emanuela Spernazzati – Consulente di carriera e LikedIn Top Voice

  • Maurizio Fiengo – Tutor Politiche Attive del Lavoro

Partendo dal presupposto che il settore Ho.Re.Ca. richiede sempre di più persone qualificate e professionalmente pronte al fine di accogliere in maniera professionale il cliente, è necessario parlare di quanto sia importante effettuare una ricerca del personale da parte dell’azienda in maniera mirata proprio al fine di migliorare la qualità del servizio che aiuta a far crescere il business e la professione delle persone.

Le persone giuste con le quali parlare di questo tema saranno proprio gli addetti al lavoro, da Horeca Job Srl, che propone un servizio innovativo a chi offre e cerca lavoro nel mondo Ho.re.ca. (ristorazione, catering, strutture alberghiere) al consulente di carriera e al tutor delle politiche attive del lavoro. Esperti nella selezione, nella formazione e nella ricerca mirata del lavoro.

Il lavoro è una cosa seria, non ci si improvvisa e non si può pensare di ricoprire un lavoro senza essere formati!

“Parla Con Me” sarà trasmesso in diretta sulla pagina LinkedIn Top Voices e Facebook di Simona Riccio, oltre al canale YouTube di Parla Con Me. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti saranno condivisi attraverso i canali social ufficiali.

La missione di “Parla Con Me” si estende al coinvolgimento dei giovani, promuovendo un cambio generazionale in un mondo che richiede consapevolezza e sostenibilità. Per riascoltare le puntate e per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale www.parlaconmeofficial.it.

Vi invitiamo a partecipare giovedì 6 giugno alle ore 18.00

Per riascoltare tutte le edizioni precedenti potete visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

Al via i preparativi per la Fiera del peperone

Iniziano i preparativi per la 75ª edizione della Fiera Nazionale del Peperone a Carmagnola (TO), un evento imperdibile che celebra uno dei prodotti più pregiati e caratteristici del territorio. La manifestazione si svolgerà dal 30 agosto al 8 settembre 2024, offrendo dieci giorni di festa, cultura, gastronomia e divertimento per tutta la famiglia.

La pianta peruviana del peperone giunse a Carmagnola agli inizi del Novecento ed è stata introdotta nella coltivazione del luogo dal lungimirante orticoltore di Borgo Salsasio Domenico Ferrero, diventando da subito una coltivazione di pregio e rappresenta oggi una risorsa fondamentale per l’agricoltura e l’economia.

Una lunga storia di eccellenza e qualità. Il peperone di Carmagnola, coltivato nelle fertili terre della provincia di Torino, è noto per le sue caratteristiche organolettiche distintive. Disponibile in diverse varietà, tra cui il Quadrato, il Lungo detto Corno di Bue, il Trottola, il Quadrato allungato e il Tomaticot, questo ortaggio si distingue per la polpa spessa, il sapore dolce e l’elevato contenuto di vitamina C. La coltivazione segue rigorosi metodi tradizionali e sostenibili, garantendo un prodotto di alta qualità che rispetta l’ambiente e le antiche pratiche agricole.

Il peperone di Carmagnola è un ingrediente versatile che trova largo impiego in cucina, sia nelle ricette tradizionali che in quelle più innovative. Dai piatti tipici piemontesi come la bagna càuda, ai più moderni antipasti, primi piatti, secondi e contorni, il peperone aggiunge un tocco di colore e sapore unico a ogni preparazione. Grazie alla sua dolcezza naturale, è perfetto anche per conserve e salse, contribuendo a creare piatti dal gusto autentico e inconfondibile.

A ogni tipologia la sua preparazione per esaltarne il sapore, dal quadrato adatto al consumo crudo o come ripieno per le preparazioni al forno al quadrato allungato chiamato anche Bragheis, a maturazione precoce estremamente e versatile quindi adatto a tutti gli usi in cucina e ideale per la cottura al forno. Il tumaticot invece, dalla forma tondeggiante e schiacciato ai poli come un pomodoro, grazie alla sua polpa spessa è adatto alla preparazione di antipasti e alla conservazione in edizioni raffinate e sfiziose anche agrodolce mentre la variante lungo, detto corno di bue, dalla forma a cono e molto allungato è ideale per la peperonata e la conservazione perché grazie alla sua polpa compatta ha un’ottima tenuta della cottura. Infine il Trottola, a forma di cuore con punta leggermente estroflessa o con punta troncata è una qualità estremamente versatile che assicura alte rese in tutte le preparazioni culinarie.

Il peperone di Carmagnola ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il marchio di qualità del Consorzio del Peperone di Carmagnola e il riconoscimento come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Questi attestati certificano l’eccellenza del prodotto e ne garantiscono l’origine e la qualità.

Non mancherà un ricco palinsesto di eventi che accompagnerà il pubblico alla scoperta di un’eccellenza del territorio e dell’agricoltura. Oltre all’esposizione di tutte le varianti di peperoni sarà possibile partecipare a showcooking, degustazioni guidate, veri e propri percorsi enogastronomici il tutto circondati da spettacoli e intrattenimento per i gourmet lovers, gli addetti ai lavori e per un pubblico di tutte le età.

La Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola rappresenta un appuntamento storico imperdibile, un evento    enogastronomico riconosciuto come uno dei più importanti d’Italia che attira ogni anno migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Con una tradizione che affonda le radici nel 1949 e rappresenta un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina, i produttori locali e gli appassionati di agricoltura.

Anche per il 2024 si riconferma la rassegna musicale deIl Foro Festival, con importanti ospiti della musica e del cabaret del panorama nazionale, un vero festival nella Festa, che ogni anno viene sempre più amato ed apprezzato dal pubblico, con una selezione di artisti e di generi musicali in grado di incontrare tutti i gusti, dalla musica leggera al rock, dalle proposte pop a rinomati cantautori, oltre ai più noti e divertenti comici sia televisivi che teatrali.

Appuntamento a Carmagnola con la 75esima edizione della Fiera Nazionale del Peperone dal 30 Agosto all’8 Settembre con ingresso gratuito. Una kermesse cultural-gastronomica organizzata dalla Città di Carmagnola e prodotta, per la prima volta, da Sgp Grandi Eventi.

Data Quality e AI: impatto e livelli di preparazione nelle aziende

In occasione del suo 20esimo anniversario, Irion, azienda italiana di Data Management basata a Torino, ha presentato oggi presso l’ l’Environment Park la ricerca sviluppata in collaborazione con il Politecnico di Milano dal titolo: “Data Quality e AI: impatto e livelli di preparazione nelle aziende“.

La ricerca evidenzia che la qualità dei dati è fondamentale per sfruttare l’Intelligenza Artificiale, ma senza Data Management 3 aziende su 4 non sono pronte a utilizzare l’IA . Infatti, meno della metà delle imprese italiane si è già dotata di programmi di Data Management, evidenziando la lentezza del percorso di adozione di tecnologie e processi efficaci. La qualità dei dati è fondamentale per permettere la corretta implementazione dell’IA: solo grazie a informazioni corrette è possibile “addestrare” gli algoritmi in base alle proprie esigenzeottenendo risultati utili, affidabili e di valore, riuscendo così a cavalcare la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale, rimanendo competitivi e continuando a investire nella crescita.

Inoltre, la ricerca mette in luce che solo il 20% delle aziende ha la consapevolezza di aver subito costi dovuti alla scarsa Data Quality, dato che sale al 41% quando si parla di aziende “AI-ready”. La mancanza di Data Quality, infatti, rappresenta una perdita economica generata per esempio da danni reputazionali, errori nella gestione dei processi, inefficienze, costi di compliance

Maggiori informazioni sono disponibili nel comunicato stampa di seguito e in allegato, mentre a questo link è possibile trovare la cartella stampa con le immagini.

Il Gruppo Arriva guarda al futuro con un nuovo azionista

Milano, 3 giugnoIl Gruppo Arriva (“Arriva”), uno dei principali operatori di servizi di trasporto passeggeri in Europa, annuncia il completamento della sua acquisizioneda parte di I Squared Capital (“I Squared”), un fondo indipendente specializzato nella gestione di investimenti infrastrutturali a livello globale. L’acquisizione, annunciata nell’ottobre 2023, riguarda tutte le attività di Arriva negli 11 Paesi in cui è presente.

Mike Cooper, il CEO del Gruppo Arriva, ha accolto con favore l’annuncio e ha dichiarato: “Il completamento di questa transazione segna una tappa importante e un nuovo emozionante capitolo per Arriva. È un’opportunità per Arriva di rinnovare il nostro impegno a collaborare con le amministrazioni locali per fornire servizi di trasporto essenziali e costruire un futuro più sostenibile per i colleghi, iclienti e le comunità che serviamo. Con il supporto di I Squared, e grazie alla sua consolidata esperienza nel settore delle infrastrutture, sono fiducioso che manterremo questo impegno a beneficio dei milioni di persone che utilizzano i servizi di Arriva”.

Mohamed El Gazzar, Senior Partner di I Squared, ha dichiarato: “Il trasporto passeggeri gioca un ruolo fondamentale nella società, collegando le comunità,facilitando la crescita economica e riducendo allo stesso tempo le emissioni inquinanti e il traffico. Arriva vuole farsi portatore di questa mission, collaborando con le autorità competenti e i suoi clienti. L’ambizione di Arriva di avere una flotta decarbonizzata è in linea con la strategia di I Squareddi sviluppare e scalare asset con tecnologie che accelerino la transizione energetic”.

Enrico Del Prete, Fund Partner di I Squared, ha aggiunto: “La decarbonizzazione nel settore del trasporto pubblico è una delle prossime grandi sfide nella transizione energetica e siamo entusiasti di lavorare con Arriva per fornire il supporto e gli investimenti necessari a realizzare i suoi obiettivi: città più pulite e reti di trasporto pubblico più sostenibili. Vediamo un reale potenziale di crescita che può essere sbloccato in Arriva nel lungo termine. Siamo entusiasti di ciò che ci riserva il futuro e non vediamo l’ora di lavorare con tutto il team di Arriva per cogliere insieme le opportunità del settore”.

Il Gruppo Arriva e le sue società operative sono state tutte trasferite a I Squared come parte dell’accordo, garantendo la continuità dei servizi in tutte le aree in cui opera Arriva e rassicurando i dipendenti che continueranno a servire le comunità senza alcun impatto sulle condizioni lavorative.

I Squared ha maturato una vasta esperienza a livello globale nell’ambito delle infrastrutture essenziali, tra cui trasporti, logistica, energia, utilities e infrastrutture digitali.

L’azienda è un investitore leader nel settore del trasporto e della logistica e nelle tecnologie di decarbonizzazione, con un significativo track record negli investimenti per creare crescita sostenibile a lungo termine nel suo portafoglio, supportando i team di gestione nel migliorare le performance operative e investendo per sostenere la transizione energetica.

Il Gruppo Arriva

Arriva è uno dei principali operatori di servizi di trasporto passeggeri in Europa: impiega circa 34.400 persone e fornisce circa 1,6 miliardi di viaggi ogni anno. Con autobus, treni, tram, battelli, bike-sharing, soluzioni di trasporto on-demand e una società di noleggio di materiale rotabile, Arriva connette persone e comunità in modo sicuro, affidabile e sostenibile, fornendo questi servizi sempre meglio, ogni giorno. Le attività di Arriva sono suddivise in quattro unità aziendali: UK Bus, UK Trains, Nederlands e Mainland Europe. Arriva è presente in Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Regno Unito e in Romania dove opera come ROSCO.  https://www.arriva.co.uk/

I Squared Capital

I Squared è un fondo di investimento indipendente specializzato nella gestione di investimenti infrastrutturali a livello globale con oltre $38 miliardi di asset in gestione. È conosciuto per lo sviluppo di piattaforme di investimento in progetti infrastrutturali, partendo da piccoli investimenti per poi crescere significativamente. I Squared utilizza insightglobali e una profonda conoscenza locale per risolvere problemi complessi, sostenere le imprese più smart, servire le comunità locali e investire in un futuro più sostenibile, fornendo servizi essenziali a milioni di persone in tutto il mondo. I Squared è composto da un team di oltre 260 persone, con sede centrale a Miami e uffici a Londra, Monaco, Nuova Deli, San Paulo, Singapore, Sydney and Taipei.Gestisce un portafoglio diversificato di 82 aziende in 71 paesi con oltre 66.000 dipendenti in vari settori, tra cui utilities, energia, infrastrutture digitali, trasporti, infrastrutture ambientali e infrastrutture sociali. Per saperne di piùwww.isquaredcapital.com

L’IA nei board aziendali

FESTIVAL DELL’ECONOMIA. L’IA ENTRA NEI BOARD AZIENDALI: APPUNTAMENTO IL 2 GIUGNO 
 
L’Intelligenza artificiale sta rivoluzionando anche il mondo della corporate governance: le ore di lavoro per analizzare documenti legali o finanziari si sono ridotte da 360.000 all’anno a pochi secondi ed entro il 2030 potremmo automatizzare fino al 30% delle ore lavorative grazie alla IA generativa.
Sempre più dati¹ mostrano l’effetto dell’introduzione della IA nei consigli d’amministrazione, con una riduzione dei costi operativi, un miglioramento dell’efficienza, e anche qualche linea guida per alcune decisioni aziendali.
L’impatto della IA sui board e sui meccanismi decisionali delle aziende sarà al centro dell’incontro organizzato da Fondazione CRT nell’ambito del Festival Internazionale dell’EconomiaCorporate governance e intelligenza artificiale”.
L’appuntamento in programma domenica 2 giugno alle ore 12, presso la Sala Codici del Museo del Risorgimento a Torino. Interverranno Maurizio Irrera, Presidente ad interim di Fondazione CRT; Giovanni Lombardi, General Counsel di illimity Bank e Giulia Schneider, Ricercatrice di Diritto dell’economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Dall’analisi dell’impatto ambientale della singola azienda alla predittività dei dati assicurativi, l’Intelligenza Artificiale mette a disposizione dei board di tutto il mondo e di ogni settore utility token, token di governance, o corptech in grado di leggere e analizzare enormi quantità di dati in pochi minuti, il tutto in un contesto di considerevole aumento dell’affidabilità dei dati.
Calcoli rapidi e accurati che si traducono in decisioni informate che consentono ai board di prendere decisioni tempestive o di ridurre significativamente i rischi legati alle decisioni, ad esempio aiutando a individuare l’insorgere di potenziali questioni legali prima che si trasformino in cause in Tribunale, fornendo raccomandazioni su come migliorare le politiche aziendali per promuovere una maggiore diversità e inclusione, monitorando e analizzando le emissioni di CO2 o altri parametri ambientali in tempo reale.
Mentre qualcuno fantastica di aziende del futuro governate da forme di IA, si fanno sempre più concreti e attuali gli scenari dell’impiego di sistemi di Intelligenza Artificiale per supportare e potenziare le decisioni e la definizione delle strategie dei consigli d’amministrazione.
[¹] Fonti: Digital Data Design Institute di Harvard e società di consulenza McKinsey & Company

I vent’anni dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

 

 

Dal 29 maggio al 3 giugno, nel borgo di Pollenzo, si festeggiano i vent’anni dell’Università di Scienze Gastronomiche. Il fil rouge è rappresentato dell’appello per l’educazione alimentare, con il quale è stato chiesto al governo italiano di inserire questa materia come insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado. Il programma dei festeggiamenti prevede un ricco programma di festeggiamenti, tra workshop, convegni, masterclass, attività educative per i giovani aspiranti gastronomi e il mercato dei produttori: gratuiti e aperti a tutti, con l’obiettivo di avviare una riflessione profonda e inclusiva sul nostro rapporto con il cibo.

“Che orgoglio sapere che il 25% dei nostri ex studenti ha dato vita a una sua impresa creativa – spiega Carlin Petrini, Presidente di UNISG e fondatore di Slow Food – Vent’anni fa non esisteva nulla di simile in Italia. Questo progetto visionario è nato fra persone legate al gruppo de La Gola (rivista mensile del cibo, gastronomia e cultura materiale fondata nel 1982) e Slow Food. Si tratta della prima università di Scienze Gastronomiche in Italia, che in questi giorni celebra il ventennale della sua fondazione. Insieme a me c’erano Alberto Capatti, che sarebbe stato il primo Rettore, Massimo Montanari e Marco Riva, docente dell’Università di Milano purtroppo scomparso. Avevamo maturato l’esigenza di un percorso formativo, dapprima si era pensato a un’Accademia del Gusto con carattere parauniversitario. Poi, parlando con l’allora Ministro dell’Università Letizia Moratti fu lei a spronare verso questa avventura. L’Accademia, anche di carattere internazionale, non ha mai avuto un approccio multidisciplinare come quello della vocazione e dell’Università di Pollenzo. Le discipline che si occupavano di cibo erano Agraria, Veterinaria, Medicina per l’Alimentazione e Dietistica, oltre alle 5ecnologie alimentari che servivano alla trasformazione dei prodotti della terra, ma una disciplina che le comprendesse tutte non esisteva, poiché mancava antropologia, geografia e sociologia. Scienze Gastronomiche è una denominazione data da noi per evidenziare la multidisciplinarietà. Dal momento in cui è stata riconosciuta dignità alla professione di Gastronomo sono ben 17 le università che hanno avviato facoltà analoghe. Abbiamo aperto una strada. Potrebbe sembrare di avere molti concorrenti, ma UNISG è stata la prima e rimane un unicum nel panorama nazionale”.

“Nella nostra università – aggiunge Carlin Petrini – quasi al metà degli iscritti proviene da più di 90 Paesi del mondo. Continuiamo a essere un polo d’attrazione perché, con la rete mondiale di Terra Madre, ogni anno, per ogni classe di laurea, sono previsti cinque viaggi didattici, il che significa andare sui territori di Italia, Europa, Asia, Africa e America latina e trovare una rete di collaboratori, pescatori e persone legate al cibo con cui entrare in contatto, confrontarsi e dalle quali imparare. Questi viaggi consentono di capire le varietà culturali e gastronomiche”.

“Le sfide per i prossimi vent’anni – conclude Petrini – sono quelle di fare di Pollenzo un centro di confronto internazionale che valorizzi la diversità che esiste negli ambiti della gastronomia. Quando parliamo di gastronomia, gli italiani e i francesi risultano un po’ eurocentrici. È giusto avere u a forte identità, ma bisogna tener conto della nascita di alcune culture gastronomiche, come quella cinese, nate quattro secoli prima di Cristo. Pollenzo deve rimanere l’agorà di questo dialogo e deve difendere la biodiversità in campo alimentare anche nel caso delle gastronomie che portano con sé la cultura dei luoghi da cui provengono”.

 

Mara Martellotta

Nuovo impianto Advanced Accelerator Applications Molecular Imaging



 

 

A pochi mesi dell’inaugurazione del nuovo sito produttivo e di ricerca Advanced Accelerator Applications (azienda del gruppo Novartis), Advanced Accelerator Applications Molecular Imaging, da dicembre 2022 distaccamento della multinazionale con focus specifico sulla produzione di radiofarmaci diagnostici, conferma la collaborazione con il Bioindustry Park investendo qui 13mln di euro per la realizzazione di un nuovo impianto produttivo.

Con un’estensione di 1.000mq dedicati a uffici e produzione, il 3° stabilimento in ordine temporale dopo quelli di Pozzilli e Meldola, amplierà la capacità produttiva di Advanced Accelerator Applications Molecular Imaging in Italia, permettendo di servire in modo capillare clienti e pazienti su tutto il territorio nazionale e rafforzando ulteriormente il suo impegno nello sviluppo di soluzioni diagnostiche all’avanguardia in ambito oncologico e non solo.

Il nuovo sito creerà 25 nuove posizioni lavorative per personale altamente qualificato all’interno del Bioparco, ecosistema di innovazione e ricerca focalizzato nelle Scienze della vita e della salute umana, contribuendo così alla crescita economica e occupazionale nel territorio.

La struttura, che sarà dotata di tecnologie altamente avanzate, è progettata per essere versatile e pronta ad ospitare al suo interno future implementazioni strutturali e tecnologiche che avranno un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuove molecole e consentirà all’azienda di essere all’avanguardia nell’ambito dei radiofarmaci per la diagnosi precoce e di precisione a livello internazionale.

«L’azienda è orgogliosa del proprio ruolo a favore dell’innovazione e della sua posizione di leader nalla produzione di radiofarmici a scopo diagnositico e continuerà a investire al fine di garantire ai pazienti pronta e mirata diagnosi, fondamentale per la conseguente cura» ha commentato Caio Kugelmas Amministratore Delegato e Direttore Generale di Advanced Accelerator Applications Molecular Imaging, nel corso della visita al cantiere, a margine dell’incontro operativo che si è svolto in sito mercoledì 29 maggio.

 

 

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Advanced Accelerator Applications Molecular Imaging opera da dicembre 2022 come business unit di Advanced Accelerator Applications, società del Gruppo Novartis, dedicandosi allo sviluppo di soluzioni diagnostiche di precisione, con un focus primario sull’oncologia. Porta avanti l’importante mission dell’azienda – fondata nel 2002 come spin-off del CERN, poi acquisita dal Gruppo Novartis Company nel 2018 – sviluppando il suo potenziale per l’espansione e la crescita futura della medicina personalizzata.

Bioindustry Park Silvano Fumero SpA Società Benefit 
E’  è il parco scientifico tecnologico specializzato nel settore delle Scienze della Vita e della Salute Umana, attivo dal 1998 attraverso una governance pubblico privata, dal 2022 Società Benefit. Opera su una superficie di 76.000 mq nei comuni di Colleretto Giacosa e Pavone Canavese (TO), di cui 27.500 mq adibiti a laboratori all’avanguardia, impianti pilota e di produzione chimico-farmaceutica, uffici e logistica. Il Parco ospita più di 40 organizzazioni, tra cui multinazionali, grandi imprese, centri di ricerca, piccole imprese, startup; è sede della Fondazione ITS Biotecnologie e Nuove Scienze della Vita, di cui il Parco è socio fondatore e ente gestore del Polo d’innovazione bioPmed.

Aumentano i costi, ecco come cambia la linea Metro 2: sarà più corta

Proseguono le attività propedeutiche per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino.
Il commissario straordinario Bernardino Chiaia ha inviato al Ministero dei Trasporti, come previsto dalla legge 29/4/2024 n.56, la proposta di rimodulazione dell’intervento necessaria per “garantirne la realizzazione per lotti funzionali con le risorse disponibili a legislazione vigente”.

Le modifiche proposte contemperano la necessità di garantire la copertura dei costi, aumentati del 36% a causa del caro materiali rispetto all’approvazione del PFTE (Progetto di fattibilità tecnico ed economica) ottemperando alle richieste del Ministero.

Le stazioni previste dal primo lotto funzionale proposto, che si conferma andrà da Rebaudengo a Porta Nuova, saranno 10 con la prospettiva di proseguire poi, con nuovi finanziamenti, fino al Politecnico. Restano centrali nel progetto le tre fermate ubicate lungo il Trincerone ferroviario (Via Gottardo/Via Sempione) nella zona nord della città, da cui partiranno i lavori, e la possibilità futura di realizzare lo sfiocco verso San Mauro; la stazione Corelli sarà spostata di cento metri verso est e accorpata alla stazione Cimarosa per dare vita alla nuova fermata Corelli/Tabacchi, garantendo un servizio efficiente al futuro polo della ex Manifattura Tabacchi.

“Il notevole caro materiali ha imposto una revisione del PFTE necessario per non bloccare l’avvio dell’opera e accumulare ritardi. La rimodulazione proposta consente di raggiungere comunque l’intersezione con la Linea 1 in corrispondenza di Porta Nuova e preservare lo sfiocco a nord verso San Mauro e Pescarito. È stato svolto un importante lavoro tecnico – dichiara Bernardino Chiaia, Commissario straordinario della linea 2 – che consente di salvaguardare le esigenze di tutto il quadrante Nord Ovest della Città tenendo conto dei finanziamenti erogati e dell’esigenza di poter rendere comunque funzionale l’intero lotto Rebaudengo-Porta Nuova rispettando il cronoprogramma già fissato. Siamo già al lavoro con le istituzioni per individuare in tempi brevi ulteriori risorse che consentano di far proseguire la linea verso Sud, come da progetto”.

Nel riepilogo del Progetto Definitivo si evidenzia che l’investimento totale ammonta a 1 miliardo e 828 milioni di euro. Le prime gare verranno bandite entro l’estate di quest’anno mentre l’avvio della realizzazione dell’opera è previsto entro la fine del 2025.

Il Sindaco di Torino, nel prendere atto della necessità della revisione del PFTE a causa del notevole incremento dei costi dovuto al caro materiali, esprime comunque apprezzamento per il difficile lavoro tecnico svolto in questi mesi dal Commissario che ha consentito di non mettere in discussione l’opera nonostante l’extra costo di oltre il 30%. Nella sua rimodulazione proposta al MIT il Commissario ha infatti raccolto le istanze della Città limitando al massimo possibile le modifiche, salvaguardando l’esigenza di realizzare il primo lotto funzionale nella zona nord, la realizzazione dello sfiocco per la futura connessione con San Mauro e Pescarito fondamentale per la futura diramazione nord e nel contempo garantire la indispensabile interconnessione con la Linea 1 a Porta Nuova. Modifiche che consentiranno di rispettare il cronoprogramma delle gare e dell’avvio dei lavori. La Città è già impegnata da tempo nel chiedere al Governo ulteriori risorse a copertura del necessario prolungamento verso Sud e il Sindaco auspica che queste possano essere rapidamente recuperate già a partire dalla prossima legge finanziaria.
TORINO CLICK

Torino, mercato immobiliare: nel 2023 compravendite -7,7% e prezzi +2,7%

Crescono le zone semicentrali dell’area sud ovest, miglioramenti in microzone periferiche

Presidente Fiaip Gallipoli: “Mercato immobiliare in buona salute. In dieci anni +70% compravendite. Prezzi in rialzo anche nel 2024”.

 

Nel 2023 il mercato immobiliare di Torino registra 14.880 compravendite con una contrazione del 7,7% rispetto al 2022 e un generalizzato aumento dei prezzi del 2,7%. Lo rileva l’Osservatorio immobiliare 2023, condotto dagli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). L’andamento è analogo anche nel resto della provincia: con 19.343 transazioni si registra un calo dell’11,2% e un lieve incremento dei prezzi dell’1,5%. Complessivamente nel torinese ci si contano 34.223 compravendite concluse nell’anno con il -9,7% rispetto all’anno precedente.

“Un buon numero di compravendite e i prezzi in crescita mostrano un mercato ancora dinamico e in buona salute”, commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino.“Nonostante la diminuzione delle transazioni, i prezzi nel 2023 sono in aumento, con incrementi maggiori nel capoluogo rispetto al fuori porta. Un costante e lieve rialzo che caratterizza il mercato torinese degli ultimi anni”.

ANALISI GENERALE

“Il 2023 segna il primo calo nelle transazioni di tipo abitativo, che interrompe la crescita del mercato iniziata nel 2014”, commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino. “Tuttavia il numero di transazioni resta alto, se paragonato ai volumi pre-Covid rappresenta il +9%. Bisogna infatti ricordare che nel biennio 2021-2022 c’è stata la migliore performance in termini di vendite dell’ultimo decennio. In 10 anni si è registrato oltre il 70% in più di compravendite”. A Torino nel 2013 sono state concluse 8.575 vendite, mentre nel 2023 14.880 (+73,5%).

L’aumento dei tassi di interesse sui mutui ha penalizzato il settore: c’è stata più difficoltà ad accedere al credito e l’inflazione ha determinato maggiore prudenza e minore disponibilità di spesa. Il quarto trimestre dell’anno segna per la prima volta una quota di compravendite con mutuo al di sotto del 40% (fonte Omi). Mentre nell’anno la frenata delle stipule è intorno al 30% in meno rispetto all’anno prima.

Questa difficoltà si è tradotta nello spostamento di parte della domanda abitativa verso il mercato della locazione, circa il 5%, con un conseguente aumento dei canoni di circa il 2,5%.
Al contempo, chi si è visto negare il mutuo o si è trovato davanti a una rata troppo alta da sostenere ha spostato l’intenzione di acquisto su un immobile più accessibile, anche spostandosi in una zona limitrofa alla sua prima scelta.

I valori delle case vedono aumenti del prezzomedio al metro quadro in tutte le zone. Gli incrementi più significativi sono nelle aree semicentrali, come San Paolo, Parella, Cenisia, Santa Rita, Pozzo Strada, San Salvario e Aurora, ma anche alcuni quartieri periferici registrano aumenti di valore come Lingotto, tra i più alti in termini percentuali, Mirafiori sud e anche Barriera di Milano, che segna un lieve aumento. Incrementi determinati dal miglioramento delle infrastrutture in alcune microaree o sottozone.

“Il tasso generale di crescita – spiega la presidente Fiaip, Claudia Gallipoliè dovuto soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove, che segnano gli aumenti più consistenti, anche dell’8%. Il motivo principale è riconducibile all’inflazione e agli elevati costi delle ristrutturazioni, circa mille euro al metro quadro, che impattano sul prezzo finale di vendita dell’immobile”.

Seppure in modo più contenuto, anche i prezzi delle abitazioni esistenti e da ristrutturare sono in rialzo, trainati dagli incrementi degli immobili riqualificati. Una dinamica evidente nelle zone in cui vi è stata una forte accelerazione delle riqualificazioni: lo stock degli appartamenti da ristrutturare si riduce e con una minore offerta il prezzo cresce. Il centro per esempio è stato protagonista di diverse opere di riqualificazione e i prezzi hanno visto un lieve rialzo. Lo stesso vale per le aree semicentrali e alcuni quartieri più periferici in cui sono stati realizzati palazzi nuovi, importanti opere di riqualificazione o nuove infrastrutture.

Inoltre, le diverse agevolazioni fiscalisull’efficientamento energetico, ovvero sulle ristrutturazioni in generale, hanno indubbiamente favorito le vendite degli immobili da riqualificare, spronando il mercato dell’usato.

“Vi è un indissolubile legame tra infrastrutture e mercato immobiliare – sottolinea la presidente Fiaip Torino – più la viabilità è buona e ci sono riqualificazioni, più nascono servizi, il tessuto sociale e la zona migliorano e il mercato immobiliare cresce”.

Il resto della provincia vede una contrazione dei volumi più consistente rispetto al capoluogo e un più contenuto aumento dei prezzi.

“Al di là delle oscillazioni percentuali anno su anno – commenta il vice presidente di Fiaip Torino, Andrea Franchetto – il numero di compravendite concluso nel 2023 rivela un mercato attivo, in cui non si è affatto spento l’interesse di vivere fuori città o di avere una seconda casa nel verde in cui rifugiarsi nel tempo libero. Infatti le oltre 19mila compravendite concluse nel 2023 rappresentano un numero importante, quasi il 14% di vendite in più rispetto ai tempi pre Covid.  Guardando l’intera provincia sono state vendute oltre 34mila case, ossia il +11,6% rispetto al 2019. E dal 2013 si è passati da quasi 20mila compravendite a oltre 34mila concluse in un anno (+70)”.


PREVISIONI

“La prospettiva per il 2024 è che ci sia unassestamento del mercato con un numero di compravendite in linea con il 2023 e prezzi in lieve aumento”, commenta la presidente di Fiaip Torino, Claudia Gallipoli. “L’ipotesi di crescita del mercato è legata al possibile calo dei tassi sui mutui ed è attesa sul secondo semestre dell’anno”.

Nel sentiment registrato dagli agenti immobiliari associati a Fiaip circa il 55% ritiene che il mercato resti stabile, il 25% pensa stia migliorando, mentre il 20% teme un ulteriore calo. Circa il 70% degli agenti ritiene che i prezzi siano in leggero aumento anche nel 2024, con una stima tra l’1 e il 2%.

“Le zone su cui si prevede una maggiore crescita restano quelle semicentrali, insieme a qualche microzona più periferica” commenta la presidente. “Oltre il centro, in cui andranno a completarsi importanti opere di riqualificazione – aggiunge – Vanchiglia ha una buona prospettiva: un quartiere ben posizionato, ricco di servizi, a due passi dal centro, dal verde del Po e dalle università. L’offerta immobiliare accosta appartamenti di alto pregio riqualificati, che spingono le quotazioni in alto, a un’offerta ancora ampia di alloggi apprezzabili ma da sistemare, con prezzi competitivi che stimolano la ricerca per investimento”.

“Fuori Torino lo sviluppo infrastrutturale incide positivamente sulle zone urbane con ricadute favorevoli sul mercato immobiliare”, spiega Lucia Vigna, delegata alla Comunicazione Fiaip e membro del Centro studio. La nuova linea ferroviaria Torino-Ceres, che collega l’aeroporto di Caselle, sta già rivelando questa dinamica sui comuni interessati dal collegamento.

“A pochi mesi dall’inaugurazione del tratto ferroviario – sottolinea – si riscontra un sensibile aumento di interesse nella ricerca di case in zone come Cirié, San Maurizio Canavese e Caselle, ma si stanno notando movimenti interessanti in tutte le Valli di Lanzo, con Lanzo capofila, seguito da Ceres. La previsione è dunque che queste aree potranno registrare nel corso del 2024 un migliore andamento immobiliare”.


QUARTIERI E PREZZI

I prezzi delle case nella città di Torino registrano nel 2023 un aumento di circa il 2,7% con una quotazione media generale di circa duemila euro al metro quadro. L’incremento dei prezzi interessa tutte le zone, ma le variazioni maggiori si hanno nei quartieri semicentrali, soprattutto nell’area sud ovest. Positive anche le quotazioni in alcune zone periferiche, determinate dal miglioramento specifico di alcune sottozone o di particolari tratti di strada.

Capofila dei valori in positivo è la zona Parella-Aeronautica con il +5% e un prezzo medio al metro quadro di 1.700 euro. Una zona residenziale che beneficia della vicina metropolitana, in cui sono sorti palazzi di nuova costruzione o sono state eseguite importanti opere di riqualificazione, estetica o energetica.

Segue la zona Lingotto con un aumento del 4,5% e un prezzo medio al metro quadro di 1.400 euro. Forte impulso è stato dato dalla nuova viabilità e dalla stazione metropolitana, dal grattacielo della Regione e dal numero di persone che ora gravita nella zona.

“Le quotazioni restano comunque diversificate: ci sono vie e isolati con stabili più belli e in posizioni migliori, i cui valori registrano i maggiori aumenti, ma ci sono anche vie interne al quartiere degradate con immobili fatiscenti, i cui valori al metro quadro restano sotto la media”, precisa la presidente della Fiaip.

Anche la vicina Nizza Millefonti vanta un aumento del 4% con un prezzo medio al metro quadro complessivamente più alto, 1.730 euro.

Le migliori variazioni dunque si rilevano nell’area sud ovest della città. Importanti aumenti di prezzo per Cenisia e Pozzo Strada, rispettivamente del 4 % (2.285 euro al mq) e 4,2% (2.040 al mq). Entrambi i quartieri confermano la crescita dei valori già evidenziata nel 2022. Pozzo Strada è un quartiere residenziale, ben servito, protagonista di diverse opere di riqualificazione energetica, come il complesso condominiale Teodosia. Anche Cenisia, che ha dalla sua la vicinanza a tanti servizi, vede valori in salita grazie alla buona influenza dell’Energy Center del Politecnico e delle Officine Grandi riparazioni.

Zona San Paolo registra il +4% dei prezzi (2.000 euro al mq), Mirafiori Sud il 3,8% (1.420 euro al mq), Mirafiori Nord il 3,6% (1.490 euro al mq) e Santa Rita il 3,5% (1.770 euro al mq).

Sono aree che riprendono vigore e che vivono un cambio generazionale, ideali per famiglie e studenti. Santa Rita, per esempio, vede una più vivace ricerca di abitazioni, grazie anche al fermento degli eventi sportivi, ai parchi e ai tanti servizi.

San Salvario riprende quota dopo qualche anno sottotono e segna il +4% (1.975 euro al mq).San Donato prende il 3% (1.630 euro al mq): a trainare in alto i valori è il reticolo di vie tra corso Francia, via Cibrario e piazza Statuto, dunque l’area prossima al centro, meno significativi invece i valori verso corso Regina e corso Umbria, fino a Parco Dora. Bene anche Cit Turin, che registra il 2,8% (2.600 euro al mq).

A colpire positivamente è anche la zona Aurorache vanta il 4% in più dei valori con un prezzo medio al metro quadro di 1.390 euro.

“A giocare a suo favore è la nuova viabilità di corso Principe Oddone, che ha dato respiro all’area, stimolando l’avvio di lavori di riqualificazioni dei palazzi storici che si affacciano sul corso”, spiega Lucia Vigna del Centro studi Fiaip. Anche spingendosi all’interno, verso la basilica Maria Ausiliatrice e il museo casa Don Bosco, ci sono state varie opere di miglioramento dei marciapiedi che stanno gradualmente rendendo l’area più gradevole. Dall’altra parte c’è la buona influenza della Nuvola Lavazza e del primo tratto di corso Regio Parco con il Campus Einaudi, l’affaccio sulla Dora Riparia e la prossimità al centro”.

Interessante anche Barriera di Milano che registra un aumento dei prezzi del 3% dopo anni in ribasso: segna il 3% in più, arrivando a un prezzo medio poco sopra i mille euro al metro quadro. “A favorire l’aumento dei prezzi – sottolinea Vigna – da una parte c’è la nuova stazione di Rebaudengo che collega rapidamente la periferia nord al centro città, dall’altra il progetto di rigenerazione urbanadell’area dell’ex Manifattura Tabacchi (con un nuovo polo universitario e il tracciato della Metro 2) che probabilmente sta dando impulso agli investimenti”.

Anche Vanchiglia vanta prezzi in crescita del 3%, con un valore medio di 2.600 euro al metro quadro. È una zona ricercata, in cui la domanda di case è alta, sia per l’acquisto sia per la locazione, che dà spinta agli investimenti.

Va bene anche la vicina Vanchiglietta: con il 2,3% in più dei prezzi si assesta a circa 2.200 euro al metro quadro. Anche la zona di Borgo Po-Gran Madre-Crimea registra un aumento medio dei prezzi del 2,5% e 2.890 euro al metro quadro. Un’area che insieme al tratto di corso Gabetti (0,5% e 2.870 euro al mq) vanta i valori più alti della città dopo il centro. Più debole l’aumento di Borgo Po verso San Mauro (1,8% e 1.800 euro/mq).

Zona Crocetta riprende quota con il 2,4% in più (2.550 euro al mq), così come Madonna del Pilone-Sassi-Bertolla che è un’altra area in crescita con il 2,4% (2.150 euro al mq).
La zona collinare vede un valore in crescita dell’1,7% (2.420 euro al mq), una ripresa iniziata già nel 2021, dopo qualche anno di calo. Cavoretto ha valori stabili con lo 0,7% in più (2.250 euro al mq).

Il centro di Torino registra nel 2023 prezzi in lieve salita, risultato delle numerose opere di riqualificazione che sono state avviate o realizzate. Complessivamente il centro storico cresce del 2,7%. Piazza San Carlo vede un +2,2% e i prezzi medi più alti di Torino, poco sotto i 4.500 euro al metro quadro.
“In alcune vie, gli stabili di pregio interamente riqualificati, dentro e fuori, possono anche superare questa cifra, controbilanciata da immobili situati invece in tratti meno luminosi, stretti e con il passaggio dei tram, che si mantengono su cifre un po’ meno alte”, commenta la presidente Gallipoli.  Piazza Vittorio cresce del 2,8% (3.580 euro al mq), mentre Piazza Statuto registra il +3,1% (2.975 euro al mq), grazie alla vicina metropolitana e ai recenti investimenti immobiliari nell’area circostante.

Le altre zone registrano aumenti di prezzo più contenuti tra l’1 e il 2%. Lucento registra un miglioramento del 2% nei valori delle case (1.250 euro al mq): è influenzata positivamente dalla Continassa e dallo stadio della Juventus. Ne beneficia anche zona Vallette, in cui le abitazioni prendono l’1,3% (1.160 euro al mq).

Borgo Vittoria e Madonna di Campagnahanno un modesto aumento dei prezzi delle abitazioni, che salgono rispettivamente dell’1,2% (1.285 euro al mq) e dell’1,6% (1.250 euro al mq).

La zona di Regio Parco Sud (verso il confine con Aurora) registra l’1,5% in più nei prezzi (1.800 al mq). Mentre la zona Regio Parco-Barca segna il +1,6% (1.310 euro al mq).

Falchera-Villaretto è l’area più esterna della città, vede una lieve aumento dei prezzi dell’1,7%, soprattutto nella zona di Villaretto. Il prezzo medio è di 900 euro al metro quadro, presenta diverse abitazioni fatiscenti i cui valori talvolta non arrivano a 600 euro al metro, ma ci sono anche degli appartamenti graziosi, ben rifiniti, che superano i mille euro al metro.


LA PROVINCIA

Nel 2023 la provincia di Torino vede un maggiore calo di compravendite rispetto al capoluogo: con 19.343 scambi segna il -11,2%, tuttavia i prezzi salgono dell’1,5%.

Dall’analisi svolta da Fiaip Torino sui dati dell’Agenzie delle Entrate, il calo delle transazioni ha attraversato tutti i trimestri dell’anno, passando dal -9% dei primi tre mesi al -17% del terzo trimestre, gli ultimi tre mesi dell’anno invece hanno visto un rallentamento della caduta con il -4,6%.

La cintura di Torino registra gli aumenti dei prezzi medi di vendita più alti, circa il 2%; il resto della provincia, quindi i comuni più distanti da Torino, non mostrano particolari incrementi, ma una tenuta del valore, segnando il +0,7%. Anche l’area sciabile registra quotazioni in lieve aumento, circa l’1,8% rispetto al 2022. “I centri città e le aree in prossimità delle stazioni sciistiche vantano gli incrementi più alti. I comuni che nell’ultimo anno hanno registrato i maggiori aumenti di valore al metro quadro sono Sauze d’Oulx e Pragelato, meno Sestriere e Bardonecchia, che restano sostanzialmente stabili, tra lo zero e l’1%”, spiega Pietro Teta, membro del Centro studi Fiaip.

Rivoli, Moncalieri e Collegno sono i comuni con le variazioni più alte, in cui le percentuali di aumento dei prezzi nelle zone centrali sfiorano il 4%. Hanno posizioni strategiche e collegamenti diretti con Torino. Lo sviluppo della metropolitana fino a Rivoli darà ulteriore vigore alla zona, spingendo ulteriormente i prezzi. A Collegno, Borgata Paradiso è il quartiere su cui gravita la maggiore ricerca di case e che mostra i valori più alti.


COMMERCIALE

Il settore commerciale a Torino nel 2023 registra un lieve incremento delle compravendite di immobili destinati a negozi e uffici con un andamento stabile dei prezzi e in leggero rialzo.

Dall’elaborazione Fiaip Torino sui dati provvisori dell’Agenzia delle Entrate, le transazioni di negozi e laboratori lo scorso anno sono state a Torino 1.051 con un aumento del 4,4% rispetto all’anno prima (3,6%), in provincia con 676 (+13,2) e complessivamente si sono registrate 1.727 transazioni (+7,6%). Andamento analogo per il comparto degli uffici: a Torino si è registrato il 4,7% con 253 transazioni, nel resto della provincia si sono conclusi 163 passaggi di proprietà (+19,4) e complessivamente nel territorio ci sono state 416 scambi con un aumento degli scambi del 10%.

Dopo le significative perdite di valore degli anni passati, i prezzi nel 2023 restano stabili, complice l’inflazione e il generale aumento del costo della vita. A Torino, gli uffici registrano una media di aumento dei prezzi dell’1,3%, mentre i negozi lo 0,5% (centro +2%, semicentro +0,5% e periferie -1%).

“Si tratta di un mercato contenuto e marginale, spesso interessato dalla possibilità di un cambio di destinazione d’uso, per trasformare l’immobile in un’abitazione – commenta Aurelio Ameriodel Centro studi Fiaip -. L’aumento delle vendite, pur attestandosi su numeri modesti, trova il favore di prezzi che non hanno subito particolari aumenti”.

 

BOX E POSTI AUTO

Il mercato dei posti auto e dei box segue prevalentemente quello residenziale e nel 2023 vede prezzi in crescita di circa dell’1,7% e uncalo delle compravendite rispetto al 2022 di circa il 6% a Torino, con quasi 6mila compravendite, e del 10% nel resto della provincia, dove sono stati venduti oltre 14mila box auto in un anno.