ECONOMIA- Pagina 394

Banche chiuse e bancomat vuoti nei paesi di montagna

Non solo gli Istituti di credito hanno chiuso molti uffici e filiali nei Comuni montani nelle ultime settimane, a causa dell’emergenza sanitaria. Molte banche hanno anche smesso di ricaricare i bancomat e le cassette di sicurezza non sono accessibili

Uncem (Unione comunità ed enti montani) continua a ricevere lettere di Sindaci indignati, non informati delle chiusure così come gli utenti. “Almeno un giorno o due la settimana le filiali potevano essere lasciate aperte – commenta Marco Bussone, Presidente Uncem, che ha scritto una nuova lettera stamani all’Abi, ai banchieri, al Ministro Gualtieri – Invece le banche più grandi in particolare hanno bloccato pure i bancomat, non ricaricandoli. Per avere qualche soldo in tasca, dai Comuni montani bisogna fare chilometri lungo la valle per un prelievo. E così anche per i depositi da parte di esercenti e altri operatori. Questa azione unilaterale non va assolutamente bene e non agevola i cittadini. Il rischio evocato dai Sindaci è che queste chiusure non siano temporanee, ma definitive. Ne abbiamo viste troppe negli ultimi anni e non vorremmo ne seguissero altre al termine dell’emergenza sanitaria”.

Uncem ha anche chiesto agli Istituti di Credito, in un nuovo “patto” da scrivere con i territori, di offrire gratuitamente i Pos a tutti gli esercizi commerciali delle aree montane, eliminando il canone e calmierando le commissioni. “Sarebbe un atto di attenzione per i territori – spiega ancora Bussone – che agevolerebbe gli operatori e i cittadini”

Soluzioni innovative per risolvere la crisi

Il mondo finanziario sta reagendo alla grave crisi economica generata dalla pandemia in maniera “tradizionale”, inondando i mercati di liquidità ed attuando politiche di ampliamento del debito pubblico.

Eppure mai come in questo periodo è pericoloso creare nuovo debito che andrà a gravare sulle spalle delle nuove generazioni, zavorrandole di un peso che sarà insostenibile se non si verificasse (fatto altamente improbabile) un boom economico di straordinaria portata.

Sarebbe molto meglio studiare una forma alternativa (che non è certo di “finanza creativa”, essendo già stata sperimentata con successo un secolo fa) di raccolta di capitali da destinare al sostegno ed al rilancio dell’attività produttiva.

Intendo riferirmi all’emissione di un prestito irredimibile (cioè senza obbligo di rimborso), che paghi ai possessori una rendita perpetua ad un tasso “incentivante” (oggi potrebbe essere un 3% annuo).

Il titolo, denominato “Rendita”, è un tipo particolare di obbligazioni, che attribuisce al possessore solo il pagamento degli interessi e non anche la restituzione del capitale.

Ne ho già accennato su queste colonne lo scorso 23 marzo, illustrandone i vantaggi sia per lo Stato che per i risparmiatori-investitori.

Ritorno ora sull’argomento con una nuova riflessione.

Gli interventi finora messi in campo sono tutti rigorosamente nazionali, ognuno pensa al suo orticello, senza una strategia comune che invece, in un mondo che da anni predica la globalizzazione, dovrebbe pensare in grande, a livello europeo se non addirittura mondiale.

Molti in Europa hanno proposto l’emissione di Eurobond (denominati, sull’onda dell’emotività, “coronabond”), cioè titoli emessi e garantiti dall’intera Comunità europea e non da un singolo Stato. Favorevoli a questa soluzione (che, tra l’altro, sottolineerebbe in maniera visibile ed efficace che l’Europa esiste e non è solo un flatus voci…) sono alcuni Paesi come l’Italia, la Spagna, la Francia, il Portogallo, il Belgio e, negli ultimi giorni, altre nove nazioni minori); ma i Paesi con finanze solide si oppongono ferocemente all’ipotesi, non volendo condividere il debito dei Paesi “deboli”.

Bene, allora mettiamo in campo un po’ di fantasia, e proviamo ad emettere Europabond dei Paesi favorevoli, che s’impegnino a sorreggersi mutualmente, dando così maggior solidità all’emissione rispetto a quelle di ognuno di loro. Titoli che potremmo definire, come suggerito dall’amico Francesco Femia (collega da lunga data con il quale ho scritto il saggio storico IL REGNO UNITO D’ITALIA e con il quale ho affinato questa proposta) con la sigla IEB, cioè “Irredeemable European Bond”.

Vuoi vedere che anche i risparmiatori e le banche tedesche o olandesi sottoscriverebbero questi titoli? Con l’effetto di indirizzare proprio verso i Paesi “deboli” le loro risorse, beneficiando di un interesse reale elevato anziché accettare interessi negativi acquistando i Bund tedeschi…

 

 Gianluigi De Marchi 

demarketing2008@libero.it

Turismo e Via Lattea, un piano per non soccombere

L’intervento del sindaco di Pragelato Merlo

“I numeri dei comuni appartenenti alla Unione Montana Via Lattea sono abbastanza noti. I sei comuni contano 4500 abitanti circa e oltre 5 mila persone che lavorano per il settore riconducibile al comparto della ‘neve’ e del turismo più in generale. Ma sono centinaia gli esercizi – ristoranti, alberghi, trattorie, bed & breakfast, casa vacanze, e via discorrendo – che sono collegati direttamente al turismo invernale ed estivo di questi Comuni e che contribuiscono, con la loro attività, a creare reddito ed occupazione per l’intera valle. Oltre ad essere, come tutti sanno, un polo turistico e sportivo tra i più gettonati a livello nazionale ed europeo.

Ora, alla luce di questa drammatica emergenza sanitaria con cui dovremo, purtroppo, convivere a lungo, ritengo sia indispensabile che i vertici politici ed istituzionali della Unione Montana Via Lattea affrontino unitariamente e al più presto possibile questa anomala ed inedita situazione per individuare la strada che permetta da un lato un supporto finanziario concreto ed immediato per tutte queste aziende e, dall’altro, un piano di rilancio di questa infrastruttura che crea sviluppo ed occupazione per le due valli.

Certo, oggi la tutela e la garanzia della salute dei cittadini è indubbiamente l’unica e vera priorità in questa fase difficile per tutti. Però, come amministratori locali di queso comparto territoriale abbiamo anche il dovere, sin da subito, di elaborare un progetto che sia capace di salvaguardare un settore che era e resta decisivo per la conservazione della specificità, della bellezza e della unicità di questi territori. E il confronto, credo, va già avviato anche in questo clima di emergenza nazionale”.

Come fare domanda per il buono spesa a Torino

La Città di Torino informa che il  servizio, attivo da venerdì 3 aprile alle ore 10:00, consentirà al cittadino di procedere al caricamento on line della domanda per accedere al buono spesa per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, dando priorità a coloro che non ricevono alcun sostegno economico pubblico (Reddito di Cittadinanza, REI, NASPI, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altro da specificare nel modulo da compilare)

Le specifiche per l’attribuzione dei buoni spesa ai diversi nuclei familiari sono state così definite dalla Città di Torino, in funzione del numero di componenti del nucleo stesso:
– da 1 a 2 componenti buono spesa di € 300
– da 3 a 4 componenti buono spesa di € 400
– da 5 o più componenti buono spesa di € 500

L’erogazione avverrà attraverso la consegna al cittadino di un documento in formato pdf che contiene l’indicazione dell’ammontare equivalente a quanto assegnato in buoni spendibili da € 25/cadauno, che il cittadino potrà scaricare da uno specifico portale che verrà indicato con la mail di conferma e stampare su carta o salvare sullo smartphone per il loro utilizzo presso gli esercizi commerciali convenzionati.
La Città di Torino ha identificato nella società DAY il soggetto, già fornitore dei buoni pasto per il comune, per la gestione dei buoni spesa da assegnare ai cittadini.

Esiste una seconda modalità di accesso al servizio, essa prevede il ricorso ad un call center dove un operatore comunale effettuerà, in collegamento telefonico con l’utente, la compilazione della domanda on-line per conto dell’utente, sul medesimo portale. Il servizio di call center sarà aperto nei seguenti orari:
Venerdì 3 aprile dalle ore 10 alle ore 18
Sabato 4 aprile dalle ore 9 alle ore 17
Domenica 5 aprile dalle ore 9 alle ore 12
Dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18

L’indirizzo della pagina web per l’inoltro delle domande online ed il numero del call center saranno comunicati sul sito della Città www.comune.torino.it  a partire dalle ore 10 di venerdì 3 aprile 2020.

Consumatori, attenti alle truffe online

Anche a Torino nei giorni della pandemia da Covid-19 aumentano le segnalazioni legate alle truffe on-line

Coronavirus, tempo di emergenza. Ma anche di truffe on line, maggiori specialmente in un momento in cui il web rappresenta per gli italiani -soprattutto i più giovani- il solo modo di fare acquisti durante il lockdown.

Aumentano, in questi giorni, le segnalazioni alle Forze dell’Ordine relative a raggiri compiuti in rete. Tra queste, anche quelle legate al caso ‘Guido Cosentino’: “Su Ebay, Kijiji, Bakeca.it e anche sui social più diffusi appaiono già da tempo, anche in questi giorni drammatici, annunci relativi alla vendita di biglietti per concerti, telefoni e apparati tecnologici nuovi e di ultima generazione spesso proposti a cifre vantaggiose e credibili, incluse mascherine, gel per la pulizia delle mani e dispositivi di protezione oggi per lo più introvabili”, spiega Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.

Il noto legale spiega che “dalle numerose segnalazioni pervenute sembrerebbe che questo venditore utilizzi un nome non corrispondente al vero “Guido Cosentino”, utilizzerebbe numeri di telefono falsi per lo più utenze intestate a soggetti femminili e invierebbe mail in privato allegando la foto di un documento, principalmente la carta d’identità, che parrebbe non corrisponderebbe alla sua persona, tutti elementi utilizzati per indurre in errore il potenziale acquirente e convincerlo all’acquisto. Ma c’è di più, pare che una volta che il malcapitato effettui il pagamento, per lo più su carte ricaricabili bancarie e postali, appoggiate su conti correnti esteri, non solo non riceve la merce ordinata ma il venditore scompare nel nulla e perde così anche l’importo versato”. Al momento, riferisce l’Avvocato Polliotto che le Procure competenti stanno facendo indagini al fine di accertare se “al nominativo ‘Guido Cosentino’ corrisponda l’effettivo autore delle truffe, o se si tratti, invece, anche di un furto d’identità a danno di terzi a opera di singoli od organizzazioni criminali complesse. Le Procure competenti stanno facendo le dovute indagini”.

In ogni caso tutti coloro che sono stati coinvolti in questa vicenda o in altre analoghe dovrebbero avere il coraggio di denunciare il fatto affinché possano, una volta individuato il responsabile, ottenere il giusto ristoro attraverso la costituzione di parte civile nel procedimento penale, azioni civili a tutela del consumatore truffato o soluzioni transattive. Il Presidente consiglia, quindi, che “in linea generale, per gli acquisti sui siti di aste on-line o di e-commerce, è buona norma concludere i pagamenti sempre e solo attraverso gli strumenti indicati sulla piattaforma e tracciabili, anche per poter correttamente fruire del diritto di recesso, laddove legislativamente previsto e applicabile, e di altre eventuali forme di cautela a vantaggio degli acquirenti”.

L’Avvocato Polliotto raccomanda, inoltre, che: “prima di procedere con gli acquisti di qualsiasi genere, ad oggi, data l’emergenza sanitaria soprattutto di materiale come mascherine, guanti e gel e prodotti igienizzanti, di effettuare delle verifiche sul web, ad esempio inserendo su Google il numero di telefono o il nominativo indicato sull’annuncio per scoprire con un click se, magari, si sta per incappare in un malfattore già segnalato da altri utenti sulla rete anche sui social, oppure leggere eventuali recensioni presenti sul medesimo sito di e-commerce o verificare se lo stesso annuncio è presente su altri siti. E’ importante, si ribadisce, nel caso si pensi di essere stati truffati, di sporgere denuncia presso il comando delle Forze dell’Ordine nei pressi della vostra abitazione, magari previo contatto e nel rispetto delle norme di blocco della circolazione legate all’emergenza sanitaria in corso”, conclude la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Per maggiori informazioni i legali dell’Unione Nazionale Consumatori –Comitato Regionale del Piemonte sono a disposizione per chiarimenti e per assistervi contattando il numero 011.5611800 o scrivendo una e-mail a uncpiemonte@gmail.com.

Confiapp aiuta le aziende

ConfiApp è il servizio di Confartigianato Imprese Alessandria che utilizza l’innovativo portale e le app dedicate su piattaforme iOS e Android, pensato per mettere in comunicazione la domanda e l’offerta delle aziende associate a Confartigianato e del pubblico

Usufruibile gratuitamente da tutte le aziende della provincia, anche non associate, ConfiApp rappresenta un aiuto concreto per superare insieme questo momento difficile.

Scaricando l’app sul proprio smartphone o accedendo alla piattaforma tramite computer si potranno visionare tutte le attività che offrono servizio a domicilio e comunicare con le stesse, tramite mail, telefono, Whatsapp o direttamente dalla piattaforma in modo semplice, veloce ed intuitivo.
Le aziende, semplicemente facendone richiesta, potranno ricevere gratuitamente i dati di accesso a quello che è un vero e proprio minisito dove potranno inserire, in completa autonomia, immagini, filmati, descrizioni e quant’altro possa essere utile a comunicare agli utenti la propria offerta.
Inoltre l’app è dotata di un servizio notifiche push che permette, in tempo reale, di ricevere comunicazioni precise ed attendibili legate all’emergenza sanitaria da parte dei consulenti preparati e costantemente aggiornati dell’Associazione, costituendo un canale informativo molto importante in questo momento.
Il direttore di Confartigianato Imprese Alessandria, Piero Gulminetti dichiara: “Confartigianato Imprese Alessandria, anche in questo momento, vuole essere vicino, con questo servizio, a tutte le piccole imprese, artigiane e commerciali del nostro territorio, ai professionisti, ai lavoratori autonomi. E’ uno strumento per assisterli ed aiutarli a fronteggiare anche questo momento di crisi, strumento che si aggiunge a tutti i nostri servizi di consulenza ed assistenza dei nostri uffici e che non hanno mai cessato di venire erogati’.

www.confiapp.it

Per ora resta chiuso il mercato di Porta Palazzo

Al termine dell’incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di oggi sulla riapertura del Mercato di Porta Palazzo è emerso che il progetto presentato dalla Commissione mercato di Porta Palazzo ha ancora degli aspetti da chiarire per quanto riguarda la garanzia del livello di sicurezza per gli ambulanti e per i clienti

Questo anche alla luce delle indicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dove sono state prorogate tutte le misure di limitazione delle attività e sugli spostamenti fino al 13 aprile.

L’area mercatale di Porta Palazzo è stata ed è una delle aree cittadine più importanti sotto l’aspetto commerciale e per l’indubbia valenza sociale. Anche per questo motivo l’Amministrazione comunale nei prossimi giorni approfondirà con le parti interessate gli aspetti per migliorare la sicurezza del mercato nell’ottica di lavorare alla sua riapertura.

“La Città di Torino – si legge in una nota di Palazzo Civico – ringrazia tutte le Forze dell’Ordine che si stanno prodigando con la massima disponibilità per garantire la sicurezza e il controllo dei mercati cittadini”.

Didattica a distanza, dal Governo i fondi per le scuole del Piemonte

Oltre 5,6 milioni di euro: sono  le risorse destinate alle scuole del Piemonte per il potenziamento della didattica a distanza

E’ quanto previsto dal riparto degli 85 milioni stanziati dal governo attraverso il decreto Cura Italia.

“Si lavora con rapidità per potenziare la didattica a distanza, per mettere tutti gli studenti in grado di poterla seguire e dando a tutti gli insegnanti le conoscenze per poterla effettuare”. Così la ministra Azzolina. Per la ripartizione delle risorse è stato scelto un criterio che permetta di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità.  In Piemonte, sul totale,  672mila euro sono destinati alle piattaforme e agli strumenti digitali, 4,6 milioni alla connettività di rete e ai dispositivi digitali e  336 mila euro alla formazione del personale scolastico.

I grappoli resteranno attaccati alla vite?

In queste settimane di emergenza sanitaria, lo scienziato del vino Donato Lanati si rivolge ai vigneron e non solo. Per loro, una riflessione un po’ meno scientifica e un po’ più personale

Tra numeri, mercati e scenari inediti, come viene percepita l’emergenza sanitaria dal mondo dell’enologia? Le grandi aziende sono chiuse. Le esportazioni bloccate. I grappoli, resteranno attaccati alla vite?
“Se pensiamo che un microrganismo, infinitamente microscopico, è stato in grado di far crollare le nostre certezze e, a livello mondiale, inceppare tutti gli equilibri, credo che sia giunto il tempo delle riflessioni più profonde”.
Siamo abituati ad avere tutto, o quasi, sotto controllo. “Perdere il comando e senza sapere per quanto, è ciò che più spaventa”. Si percepiscono il limite alla libertà e la vulnerabilità umana.
“La natura segue il suo percorso anche se, talvolta, è inesorabile. L’azione antropica, in tutto questo, indubbiamente fa la sua parte. La storia ci ha insegnato che le calamità si ripetono (iniziano e finiscono), ma abbiamo anche imparato che l’uomo sa adoperarsi per fronteggiarle. Oggi, dalla nostra parte ci sono scienza, conoscenza e informazione. Il mondo scientifico sconfiggerà questo virus”.
Mercati chiusi ed esportazioni bloccate. I grappoli resteranno, dunque, appesi alla vite?
“Chi ragiona in questo modo, pensa solo al business. Il vino è vita che continua; è amore e rispetto per la natura. Ai lamentosi davanti al bicchiere mezzo vuoto, io preferisco i propositivi con il calice mezzo pieno”.
Le difficoltà si combattono aumentando la consapevolezza. L’imperativo è: reagire.
“E’ giunto il momento di valorizzare maggiormente il prodotto italiano. Il marchio Made in Italy non è solamente provenienza geografica: è espressione di indiscussa eccellenza, un valore fatto di storia, tradizioni, esperienza, ricerca, tenacia e creatività”.
Da dove ripartire? Personalmente, quando tutto questo finirà, ripartirò con quelli che pensano sopra la riga, dal calice mezzo pieno. Con loro, traccerò la strada del futuro”.
E’ giunto anche il tempo per riclassificare le priorità della vita.
Chi produce vino, vive in una dimensione fortunata: anche se costretto a casa, affacciandosi alla finestra, non vede il cemento. Gli uomini del vino vedono la natura che si rinnova. La vista è parte essenziale del nostro pensiero; la visione della natura aiuterà”.
Dopo il Coronavirus, il valore della vita sarà aumentato. “Per me, il bicchiere è sempre mezzo pieno e contiene una vita più consapevole”.

Come scegliere la raccolta fondi online

Il noto legale torinese in prima linea nella difesa dei cittadini chiarisce l’importanza di regole chiare anche nel crowfunding solidale per quanti vogliano contribuire in rete

SCONTRO FEDEZ-CODACONS, INTERVIENE PATRIZIA POLLIOTTO DI UNIONE CONSUMATORI PIEMONTE

Coronavirus, tempo di crisi, solidarietà e accesi scontri sul web: anche quando, al centro di tutto, vi sono iniziative solidali. “Quanto accaduto a livello pubblico in questi giorni tra Fedez-Ferragni e il Codacons, nel cui merito mi astengo dall’introdurmi, offre lo spunto per alcune, fondamentali riflessioni sul tema della donazioni benefiche al tempo di Internet”. E’ quanto afferma Patrizia Polliotto, stimato legale nonché Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

“In un momento in cui massima e prodiga è l’attenzione dell’opinione pubblica al dramma in atto e contestualmente anche agli sforzi collettivi profusi a cercare di arginarlo, si moltiplicano le iniziative di raccolta fondi a favore di questa o quella nobile causa. Occorre, nella scelta, prestare attenzione, affidando il proprio contributo soltanto a quelle piattaforme universalmente riconosciute per svolgere tale tipo di attività. Esiste, altresì, anche la possibilità di rivolgersi all’ASSIF, l’Associazione Italiana Fundraiser, che dal 2000 ad oggi è il punto di riferimento riconosciuto per gli operatori del settore”, prosegue l’Avvocato Polliotto.

Che riprende: “Il problema, quasi sempre, si nasconde nella scarsa informazione a disposizione degli utenti del web, che difficilmente, stante la stringatezza dei testi introduttivi e di accompagnamento presenti sui social e le pagine ufficiali delle varie campagne, presentano ben chiare alla lettura tutte le clausole relative ai criteri di raccolta e ripartizione delle campagne stesse. Occorre, pertanto, accompagnare queste iniziative affidandosi anche ai professionisti della comunicazione, giornalisti e uffici stampa, perché tutto sia ben spiegato anche nei dettagli, offrendo ai potenziali aderenti tutte le più ampie, corrette ed esaustive informazioni in proposito”, conclude Patrizia Polliotto.

Si invita tutti i coloro i quali fossero interessati ad effettuare una donazione di qualsiasi entità a leggere attentamente le condizioni contrattuali facendo riferimento solo alle informazioni pubblicate sui siti internet e provenienti da canali ufficiali.