ECONOMIA- Pagina 391

Non si può camminare. Ma si deve pensare

Questo nostro popolo come sta reagendo alla crisi attuale? In particolare torinesi e piemontesi? Direi a macchia di leopardo, con una decisa preponderanza delle persone civili. Ad oggi, almeno.

Comunque è difficile ed arbitrario fare una foto nitida della realtà. Verrà il tempo anche per questo. Ora ci accontentiamo di impressioni, di sensazioni e di frammenti d’ informazione.

Anche il web non può e forse non vuole essere oggettivo. Personalmente mi manca la materia
prima che sono le lunghe e solitarie passeggiate per questa nostra città. Passeggiate con la
possibilità del tempo misto al pensiero e al ragionamento. Ora non si può e soprattutto non si
deve passeggiare, ma si può e si deve continuare a ragionare e pensare. Magari sostituire le
camminate con maggiori letture ed approfondimenti. Dai balconi qualcosa si può osservare, ma
fa da padrone il passa parola con telefonini e mail. E poi  le distorsioni e i drammi.

Famiglie che chiedono aiuto al comune e vengono sballottate ad onlus che recapitano pochi
generi alimentari a volte anche marciti. Il comune che esaurisce in poco tempo la disponibilità economica
per i bonus alimentari. O alla Gran Madre troppe passeggiate a go-go e capannelli di non italiani
incuranti di tutto e di tutti. E poi l’assessore al welfare piemontese dà i numeri sbagliati semplicemente
perché non sa leggere i dati dei suoi funzionari.

L’ unita di Crisi sta facendo acqua da tutte le parti e non si coordina con il comitato di crisi
scientifico? Per ora una sola certezza: il Piemonte è in controtendenza nazionale con più
morti e più contagi. Peserà negativamente la vicenda delle case di riposo ma non c’è da stare allegri.
Dietro l’angolo l’appuntamento con Pasqua e Pasquetta. Veramente ci sarà qualcuno che vuole
organizzare grigliate? Ma visto che la mamma degli stupidi è sempre incinta meglio prevenire
che curare. Azzardando e semplificando l’80 % del popolo è stato ok ! Il restante no. Da un lato
storie di abnegazione e di solidarietà. Dall’altro di opportunismo ed individualismo. Ma non è
finita, Anzi. Da quello che capisco dovremmo convivere con covid 19 fin tanto che qualcuno non
inventerà il vaccino idoneo. Qui i contrari ai vaccini tacciono.

Sono dimostrazione pratica che l’ideologia nulla ha a che fare con la scienza.
Oggi abbiamo un’altra certezza: con il blocco totale non si può andare avanti ma anticipando
la ripresa si vanificherebbe la ripresa stessa. Ripresa economica e ripresa dei rapporti umani
e sociali. Tutto non sarà come prima ed un minimo di autocontrollo e di regole dobbiamo
continuare ad averlo, sperando che l’ 80% riduca il 20 % e non viceversa. Ma c’è qualcuno che
pensa a come riprendere? Spero ardentemente di sì. Come spero che chi è preposto nel
programmare la ripresa non appartenga al 20 %. Ci vorrà organizzazione. Questo è un fatto
incontrovertibile, come è incomprensibile che noi italiani siamo debolucci. Molti politici sono
preoccupati per la burocrazia. Condivido. Ma, mi pare che la soluzione relativamente semplice è
non farla contare nel momento decisionale. Ad emergenza ci vogliono soluzioni e gestioni
emergenziali. Praticamente commissari regionali e nazionali.

Mio suocero ha 84 anni. Da manovale edile è diventato capo cantiere di grandi opere dallo Stadio
Olimpico di Roma al porto di Manfredonia. Veniva mandato dalla sua impresa per recuperare
tempo e lavoro visto che erano in ritardo per l’ ultimazione dei lavori. Uno con le palle che non
andava tanto per il sottile e che mi ripete con orgoglio che nei suoi 40 anni di lavoro non ha mai avuto
un morto in cantiere. Magari all’inizio non era troppo sopportato da cottimisti e lavoratori edili.
Nel suo DNA non c’ era l idea del consenso ma solo il raggiungimento dell’obbiettivo nel rispetto
delle regole.

Ebbene, soprattutto a tavola mi ha ripetuto: sospendere i lavori in un cantiere è un attimo.
Riprenderli ci vogliono settimane se non mesi. Aggiungo io che ci vuole intelligenza e capacità.
Molto più complesso fare ripartire un’ intera nazione. Ma non vedo strade diverse da questa.
Speriamo, e per quello che ci è dato facciamoci sentire in tutti i modi. Ne va della nostra Torino,
del nostro Piemonte e della nostra Italia. Stando a casa per ripartire il più presto possibile. Lo
dobbiamo in particolare ai nostri figli per il loro futuro, che poi almeno per un pezzetto sarà anche
il nostro.

Patrizio Tosetto

Affitti: “Rifinanziare il fondo di sostegno”

Per Confedilizia il Governo deve dare risposte ai proprietari di immobili

Riceviamo e pubblichiamo

 

Confedilizia sostiene la proposta del Sunia al Governo di “rifinanziare il fondo di sostegno all’affitto, assegnando direttamente ai locatori i contributi, con procedure semplificate e senza orpelli burocratici”.

 

Occorre alleggerire il grave problema dell’emergenza abitativa legata al Covid 19 e da parte del Governo ci devono essere chiare risposte ai proprietari di immobili.

 

E’ fondamentale un massiccio sostegno alla casa. Il Governo dovrà pensare a procedure semplificate con versamenti dei contributi per l’affitto direttamente al proprietario .

 

L’immobile è una risorsa del nostro paese. Il rischio è l’incremento di sfratti a danno di proprietari ed inquilini.

Gli industriali: “O si riparte o si perdono 150 mila posti di lavoro”

Sono stimati in 100 o addirittura 150.000 i posti di lavoro a rischio a Torino e in Piemonte a causa del Coronavirus. La richiesta è di ripartire in fretta.

Questa è la stima degli industriali, secondo i quali è in  pericolo  il 10% delle imprese.

“Non intendiamo dare messaggi allarmistici. Ma dobbiamo evitare questo scenario, il peggiore. E per questa ragione dobbiamo riaprire al più presto le fabbriche”, così il presidente degli industriali di Torino, Dario Gallina.

 

(Foto: il Torinese)

Sul sito della Regione la mappa del contagio nei comuni piemontesi

Da oggi, sul sito web della Regione Piemonte è possibile visualizzare la mappa del contagio da coronavirus covid19 in Piemonte, con il numero dei casi positivi, l’incidenza del contagio in rapporto ai residenti e la curva epidemiologica, comune per comune.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ringraziando i tecnici del Consorzio per il sistema informativo (Csi) di stanza all’Unità di crisi della Regione Piemonte che hanno messo a punto l’applicativo del sito.

«Nella gestione dell’emergenza – osserva l’assessore Icardi – abbiamo prestato fin dall’inizio la massima attenzione alla registrazione e documentazione dei dati dell’epidemia. Il punto di partenza è stata la realizzazione della piattaforma informatica covid Piemonte per condividere in tempo reale con prefetti, sindaci, operatori sanitari, forze dell’ordine e medici di base le informazioni su analisi dei tamponi, presa in carico dei pazienti, dimissioni, trasferimenti, acquisizioni straordinarie di personale, servizi e presidi medici e gestione delle quarantene. Il tutto nella massima sicurezza, tramite accesso con credenziali riservate. Grazie a questa tecnologia, siamo ora in grado di offrire anche ai cittadini una dettagliata rappresentazione dell’andamento dell’epidemia sul territorio, così che ognuno possa rendersi bene conto delle proporzioni del contagio».

Il nuovo applicativo è stato sviluppato dall’Area Cartografia e Territorio del Csi, attingendo direttamente alle informazioni della piattaforma Covid-19, dove vengono caricati giornalmente tutti i dati dell’epidemia in corso relativamente ai 1.181 comuni del Piemonte.

Sul piano tecnico, il progetto si avvale dell’infrastruttura per l’informazione geografica regionale che contiene l’insieme di dati territoriali, metadati, servizi e tecnologie di rete, politiche e accordi istituzionali, volti alla condivisione dei dati geospaziali a supporto dei processi decisionali.

Tutti gli elementi territoriali che fanno parte dell’infrastruttura possono essere rappresentati su Cartografia generale e tematica prodotta a partire dai livelli di base contenuti nella Base Dati Territoriale di Riferimento degli Enti.

La mappa del contagio covid in Piemonte è pubblicata all’indirizzo  https://www.regione.piemonte.it/web/covid-19-mappa-dei-contagi-piemonte  e la sua consultazione è libera da parte di tutti i cittadini.

Il virus ci rammenta che la vita dell’uomo è sospesa a un filo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni    A meno di considerare il Coronavirus un castigo divino come il diluvio universale e la distruzione di Sodoma e Gomorra, alla base della pandemia ci sono delle cause scatenanti di origine umana. Dio è misericordia e il Dio delle vendette bibliche appare molto remoto, anche se certamente l’umanità si è così totalmente discostata da ogni etica naturale e religiosa da essere diventata una società profana, libertina e secolarizzata, molto lontana anche da quei princìpi laici di natura etica che molti vivevano <<Come se Dio non esistesse>>, per dirla con Ugo Grozio.

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Oggi il rifiuto di ogni regola etica ha travolto ogni riferimento e resta alla testimonianza dei cattolici il richiamo a certi valori oggi totalmente negletti. Le responsabilità dello scatenarsi del virus sono umane e andranno individuate, in parte sono le stesse di sempre cioè la mancanza delle più elementari regole igieniche sanitarie che in società come quella cinese non vengono applicate: un misto di società arcaica e di società altamente industriale che rivela forti, evidenti contraddizioni.

Con ciò non si vuole richiamare il determinismo storico che spiega gli accadimenti con un susseguirsi di cause ed effetti. A volte nella storia c’è anche la casualità che gioca ruoli determinanti. E c’è soprattutto il libero arbitrio dei protagonisti che, per quanto condizionati da altri fattori, agiscono con un quid di libertà individuale che li rende responsabili in prima persona almeno in una certa percentuale. Il virus ha archiviato per sempre quelle che Leopardi citava nella  Ginestra: <<le magnifiche sorti e progressive >> dell’umanità, l’illusione illuministica, ripresa dai Positivisti, di un progresso indefinito e incontenibile che avrebbe sconfitto gradualmente tutti i mali dell’umanità attraverso la scienza e la tecnica. Ci siamo resi conto che con gli ospedali pieni di morti certi miti con cui siamo convissuti erano e sono del tutto fallaci.

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La vita dell’uomo è sospesa ad un filo, è come la foglia autunnale di Ungaretti in tutta la sua fragilità. C’è chi ha paragonato la pandemia ad una guerra mondiale ed ha persino teorizzato che il Novecento, come ebbe inizio nel 1914 con la Grande Guerra,si è chiuso nel 2020 con la pandemia. Sono confronti azzardati e le guerre sono realtà diverse dalle epidemie, anche se nelle guerra del Peloponneso Tucidide descrive la guerra e la peste che insieme segneranno il declino della civiltà greca. Gianni Oliva ha lucidamente posto in evidenza come il dato più vistoso di questa crisi terribile che ci sta travolgendo sia  l’incapacità di dare una risposta globale (e non meramente nazionale) ad un fenomeno inedito che dovrebbe trovare le diverse Nazioni unite nel combattere il morbo.Al contrari, soprattutto i Paesi europei vanno in ordine sparso quasi la pandemia non li riguardasse tutti in pari maniera. Sembra tornare l’invito di Leopardi che sempre nella Ginestra parla di <<social catena >> tra gli uomini ,alleati contro le ingiustizie della Natura.

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Ci sono dei giornalisti che si ritengono anche degli storici come Paolo Mieli, che prevedono dopo la pandemia tempi migliori, di grande sviluppo, fondando questa ipotesi  sulla base che dopo certe calamità gli uomini hanno ripreso a vivere con rinnovato entusiasmo e con tenacia maggiore . Questo guardare con ottimismo al futuro di fronte a tanti morti e a tanti disastri economici appare purtroppo infondato perché neppure i dopoguerra hanno segnato in modo univoco la storia del dopo. Non vale neppure la distinzione tra le guerre vinte e quelle perdute perché le crisi postbelliche hanno riguardato Nazioni vittoriose e vinte indifferentemente. Pensare ad un periodo di nuovo slancio creativo con attività economiche boccheggianti che rischiano la chiusura, appare utopistico e velleitario perché in una società complessa come l’odierna i confronti che Mieli fa con il passato sono del tutto infondati non solo perché la storia non si ripete mai automaticamente,ma soprattutto perché l’economia contemporanea non ha dei precedenti con cui confrontarsi.

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Inoltre,  viene del tutto svalutata la miseria che sta già determinando la pandemia e la conseguente rabbia sociale che può scatenarsi da un momento all’altro. Un modello di sviluppo si è sicuramente inceppato, se non è del tutto entrato in crisi. E appare anche evidente il contrasto tra chi invoca il modello Genova (il ponte ricostruito senza guardare ai troppi formalismi che imbrigliano i cantieri) e chi come Carlin Petrini punta il dito contro il liberismo economico causa, a suo dire, di tutti i mali. Lo slogan “Tutto andrà bene” appare molto autoconsolatorio, ma privo di riscontri. Lo storico deve fermarsi a raccogliere fatti e riflessioni per scrivere la storia che oggi stiamo vivendo. Andare oltre e fare previsioni apparirebbe persino una mancanza di serietà in tempi che invece impongono ragionamenti austeri e severi, senza concessioni populistiche.

 

Indurre a sperare visioni ottimistiche che non abbiano fondamento nella realtà dell’oggi significa riproporre quella che Hegel definitiva la “pappa del cuore” e che Bobbio a volte mi citava come una scappatoia zuccherosa e sentimentale da evitare. Una scappatoia seducente e confortante ma anche ingannevole che l’uomo di cultura deve avere il coraggio di non perseguire ne’ per se’ ne’ per altri.

.Indurre a sperare visioni ottimistiche che n

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Gruppo 3A: Despar non aumenta i prezzi

Il Gruppo 3A – che opera in Piemonte, LiguriaValle dAosta e Lombardia – da sempre attento ai consumatorigarantisce che non ci saranno aumenti di prezzo nei punti vendita della rete a marchio Despar

 

Il presidente Marco Fuso: Eventuali rincari saranno assorbiti in parte dalla nostra Cooperativail rimanente direttamente dai negozi. Proseguono in modo regolare le promozioni sui singoli punti vendita

 

In questo momento difficile e del tutto straordinario, abbiamo il dovere di contribuire facendo la nostra parte, per tutelare i nostri clienti ed aiutarli concretamentenel momento in cui si recano nei nostri punti vendita.

Con queste parole Marco Fuso, presidente del Gruppo 3A – Cooperativa che si occupa di distribuzione organizzata di prodotti alimentari e non solo, con sede ad Asti e presente sul territorio con linsegna Despar – spiega il piano messo in atto durante lemergenza sanitaria di contenimento della pandemia da Coronavirus. Strategia che si compone di due punti distinti ed entrambi importanti, per evitare un aumento dei prezzi e, allo stesso momento, per continuare ad offrire le normali attività promozionali ai propri clienti. 

Due sono le strategie commerciali che il Gruppo 3A e una cordata di imprenditori stanno attuando in questo momento – precisa il presidente, il cuneese Fuso -. Si parla tanto, purtroppo, dei così detti furbetti del prezzo, ossia di quei commerciati che aumentano i prezzi in maniera spropositata, senza alcuna base concreta che giustifichi il rialzo. Per questo il Gruppo ha deciso di assorbire internamente tutte le variazioni di listino che potranno essere chieste dallindustria.

Aumenti legati alla realtà del momento, dati per esempio da incrementi rilevanti della forza lavoro, dalla difficoltà di reperire mezzi per il trasporto merce e il conseguente aumento dei costi degli stessi trasporti. Un rialzo che la cooperativa astigiana non farà pesare sullo scontrino dei clienti che fanno la spesa nei loro punti vendita ad insegna Despar.

 

Questo significa – sottolinea il presidente  Marco Fuso – che anche se un prodotto aumenterà per noi, ossia allingrosso, non subirà variazioni per i consumatori, rimanendo in vendita sullo scaffale con lo stesso prezzo. Questo per tutelare proprio lanello della filiera che in questo singolare periodo risulta il più debole, visto il momento di crisi. Inoltre allinterno della nostra rete vendita, proseguono le abituali promozioni, quindi i nostri clienti troveranno ancora le offerte del volantino, anche se chiaramente non può essere distribuito, proprio per lemergenza sanitaria in atto.

 

Colgo anche l’occasione – conclude il presidente Fuso – per rassicurare i clienti: la distribuzione non subirà variazionila nostra logistica è in grado di far fronte allaumento della richiesta che si è verificata in questi ultimi mesi.

 

La 3A – Alimentaristi Astigiani Associati – è un centro di distribuzione con un fatturato alle casse di 145 milioni di euro, 750 collaboratori, composto da 149 negozi di cui 20 di proprietà e 129 associati – situati in Piemonte, LiguriaValle dAosta e Lombardia – dal primo di gennaio di questanno passato sotto linsegna Despar.

Poste e Carabinieri consegnano la pensione agli anziani

Grazie alla collaborazione tra Poste e l’Arma dei Carabinieri, 23.000 pensionati di età pari o superiore a 75 anni potranno richiedere la consegna della pensione a domicilio per tutta la durata dell’emergenza da Covid-19, evitando così di doversi recare negli Uffici Postali

 

Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione.

 

L’accordo è parte del più ampio sforzo messo in atto dai due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare la diffusione del Covid-19 e mitigarne gli effetti, anche mediante l’adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone, ed in particolare dei soggetti a maggior rischio, in ogni caso garantendo il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. L’iniziativa permette anche di tutelare i soggetti beneficiari dalla commissione di reati a loro danno, quali, truffe, rapine e scippi.

 

In base alla convenzione appena sottoscritta i Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni.

 

La collaborazione è frutto della consapevolezza di entrambi i sottoscrittori di ricoprire un ruolo strategico a sostegno del Paese e conferma la loro vocazione alla prossimità verso i territori e le categorie più fragili. Il risultato è scaturito dalla capacità dei Carabinieri e degli operatori di Poste Italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare sia dei Comandi Stazione Carabinieri sia degli Uffici Postali sull’intero territorio nazionale, a fornire un servizio efficace e solidale.

 

L’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane continueranno ad assicurare il servizio di erogazione e consegna al domicilio delle pensioni agli ultra settantacinquenni per l’intera durata dell’emergenza Covid-19.

L’importanza dei Touchpoint nella Customer Experience 5.0

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Sostenere il comparto agroalimentare piemontese

L’Assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa lancia un appello ai rappresentati della GDO per sensibilizzare alla promozione dei prodotti delle piccole e medie aziende agricole piemontesi all’interno dei supermarket: “Come Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte vogliamo evidenziare la grande emergenza di molte aziende piemontesi con i loro prodotti agro-alimentari a breve scadenza   che a causa soprattutto della chiusura dei mercati si ritrovano impossibilitati a collocarli e commercializzarli.

Siamo in una situazione drammatica per molti comparti agricoli piemontesi ed il nostro impegno è rivolto alla sensibilizzazione della promozione dei prodotti delle piccole e medie aziende agricole piemontesi anche all’interno dei punti vendita della GDO.

Particolari criticità sono ad ora state segnalate dal comparto caprino, da quello ortofrutticolo e da quello dei prodotti ittici di acquacoltura mentre un forte appello di aiuto arriva anche dall’intero comparto florovivaistico piemontese.

Il nostro è un intervento di sensibilizzazione per questo particolare momento ma anche l’inizio di un progetto futuro che vuole premiare i nostri prodotti e le nostre aziende piemontesi e quindi  speriamo di ricevere una vostra disponibilità considerando che al fine di poter rafforzare la sponsorizzazione, anche i vari consorzi si sono resi disponibili per opportune campagne promozionali”. “Siamo in un momento dove la difesa del nostro territorio è essenziale per il futuro economico di tutta la popolazione piemontese e riteniamo che anche la GDO in questo momento debba fare la sua parte”, conclude l’assessore Protopapa.

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Reale Group e taxi a tutela della salute

Arrivano 78.OOO euro  per installare divisori tra guidatore e passeggeri

 

A seguito dello stanziamento dell’importo di 5 milioni di euro per l’emergenza Coronavirus COVID-19 (in gran parte della loro totalità quasi interamente distribuiti), nelle ultime ore Reale Group, grazie a una consolidata collaborazione con la Città di Torino, ha definito un nuovo progetto del valore di 78mila euro su cui impegnarsi.

L’iniziativa permetterà di offrire maggiore protezione ai 1500 tassisti dell’area metropolitana di Torino con l’installazione, su tutte le auto, di un separatore tra la parte anteriore e la parte posteriore del veicolo per ridurre il rischio di contagio di autisti e passeggeri. Una volta passata l’emergenza, la paratia garantirà comunque una maggior sicurezza e tutela di tutti.

“Il nostro Gruppo, come già fatto in precedenti occasioni, vuole essere vicino a tutta la collettività con interventi rapidi e concreti, che rispecchiano la sua natura mutualistica – Ha dichiarato Luca Filippone, Direttore Generale Reale Mutua, Capogruppo Reale Group – La realizzazione di questo progetto, volto a tutelare la salute di tassisti e loro passeggeri in questo momento delicato per tutti, non sarebbe mai stata possibile in tempi così brevi senza il sostegno della Città e la collaborazione di tutti i tassisti torinesi”.

“E’ nei momenti difficili che Torino mostra compattezza, coesione, dinamicità nelle risposte necessarie per affrontare l’epidemia in corso – ha dichiarato la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Sostenere il lavoro dei taxisti, che svolgono un servizio importante per la collettività, fornendo loro strumenti per operare con maggiore sicurezza è un passo verso l’uscita dall’emergenza. Ringrazio Reale Group per questo aiuto alla collettività, che manifesta il suo forte radicamento nel nostro territorio, l’attenzione e la disponibilità a essere parte attiva della comunità torinese”.

“Grazie alla donazione di Reale Mutua l’intera categoria taxi di Torino potrà adempiere, in sicurezza, al proprio servizio. Riteniamo l’intervento significativo per la Città e meritevole di apprezzamento per le sue finalità” ha dichiarato Selene Concas, Referente Associazioni Tassisti-Casartigiani Settore Taxi.

Reale Group è un Gruppo internazionale attivo in Italia, in Spagna e in Cile attraverso la Capogruppo – Società Reale Mutua di Assicurazioni, la più grande compagnia assicurativa italiana in forma di mutua e le sue controllate. Offre soluzioni e tutela a circa 5 milioni di clienti in campo assicurativo, bancario, immobiliare e dei servizi; con oltre 3.700 dipendenti tra Italia, Spagna e Cile, Reale Group evidenzia una solidità tra le più elevate del mercato, testimoniata da un indice di solvibilità (Solvency II), calcolato secondo il Modello Interno Parziale di Gruppo, pari al 281,4% (Year End 2018).Reale Group nel 2018 ha chiuso con utile pari a 148 milioni di euro, con una raccolta premi di quasi 5 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente.