ECONOMIA- Pagina 301

Parrucchieri e centri estetici : “Un appello alle istituzioni, vogliamo riaprire”

Confartigianato Imprese Piemonte e Confartigianato Imprese Torino lanciano un accorato appello alla politica e alle istituzioni locali, per favorire la riapertura dei servizi alla persona (acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing) con una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica nell’allegato 24, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo l’incremento del fenomeno dell’abusivismo.

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  – Ricordiamo che il 6 aprile scorso la Prefettura di Torino, successivamente alle sollecitazioni che il Comitato Unitario delle Confederazioni Artigiane del Piemonte ha avanzato alle Istituzioni del territorio rispetto al tema dell’abusivismo per le imprese operanti nel comparto delle acconciature e dell’estetica, ha convocato una riunione per la trattazione del problema relativo all’abusivismo.

 

In quell’occasione Alberto Sacco, Assessore al Commercio e Artigianato del Comune di Torino, ha anticipato che è allo studio una campagna di sensibilizzazione rivolta al contrasto dell’abusivismo. La campagna riguarderà più settori, tra questi anche quelli afferenti il benessere.

Confartigianato Imprese Piemonte e Confartigianato Imprese Torino si fanno portavoce delle istanze e del grido di allarme lanciato dalle imprese del benessere rispetto ai disagi provocati dalla chiusura di tali attività nelle zone rosse prevista dall’allegato 24 al DPCM del 2 marzo scorso, nel quale i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere sono stati aggiunti ai servizi dei centri estetici, già esclusi dallo stesso allegato al DPCM del 3 novembre 2020.

Secondo l’ultimo DPCM le imprese del benessere (chiuse dal 15 marzo), rimarranno chiuse fino a quando il Piemonte sarà in zona rossa (probabilmente fino al 12 aprile).

Confartigianato Imprese ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi in questo mese di serrata causerà alle imprese di acconciatura e di estetica del Piemonte una perdita economica di circa 30 milioni di euro.

Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori in Piemonte si registrano 12.137 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, con circa 22mila addetti, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici.

Un settore sempre sotto attacco da parte degli abusivi; secondo un recente calcolo sempre di Confartigianato, si stima come in Piemonte “colpiscono” direttamente il 20% delle imprese regolari.

 

Ed è soprattutto in questo periodo che nel settore del benessere e della cura della persona è allarme per il proliferare di abusivi e irregolari che offrono “servizi itineranti e a domicilio” per il taglio dei capelli, manicure e trattamenti estetici.

“Al di là dei pesanti danni economici a carico delle imprese – sottolinea Giuseppe Anastasia, responsabile settore benessere di Confartigianato Imprese Torino – i provvedimenti hanno favorito, fin dalla prima chiusura del marzo dello scorso anno, una pericolosa e ormai ingestibile proliferazione dell’offerta irregolare, agevolata dalla disponibilità di soggetti che, a fronte dell’impennata della richiesta,  continuano a erogare abusivamente al proprio domicilio o in quello del cliente, i servizi preclusi alle imprese. È stato fatto pertanto presente, anche con una nota del nostro Presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli indirizzata al Ministro Giorgetti, che la chiusura delle attività regolari, proprio in considerazione della particolare situazione emergenziale che vede un aumento costante dei contagi dovuti alla maggiore virulenza delle varianti del SARS-CoV-2, va a nostro avviso nella direzione opposta a quella auspicata dal Governo, andando ad amplificare il rischio piuttosto che contenerlo. E’ opportuno definire al più presto strumenti più incisivi coinvolgendo le autorità competenti che possano eliminare o quantomeno arginare questi servizi forniti abusivamente, ridando spazio alle imprese in regola che seguono i protocolli anti-contagio Covid-19.”

“Ci sono almeno tre validi motivi per la riapertura – spiegano Stefania Baiolini, Presidente Nazionale e Regionale di Confartigianato Estetiste  e Enrico Frea, Presidente Regionale del settore acconciature di Confartigianato Imprese Piemonte – Primo, gli investimenti e le precauzioni adottati per l’adeguamento ai protocolli di sicurezza per garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro e per evitare la diffusione del coronavirus, garantiscono nei saloni e nei locali aziendali elevati ed efficaci livelli di prevenzione, ulteriori peraltro alle già rigide misure di sicurezza normalmente rispettate dagli operatori del settore a tutela della salute della propria clientela. Secondo, i saloni e i centri dove vengono prestate le attività di servizi alla persona non possono in alcun modo essere intesi quali luoghi di assembramento, stante il rigoroso rispetto degli indirizzi operativi riportati nell’Allegato 9 al D.P.C.M. 02 marzo 2021 per i singoli settori di attività, che consentono l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione (su appuntamento) con rigorosi protocolli di igiene e il mantenimento dell’elenco delle presenze per almeno 14 giorni. Ed infine, permettendo la regolare apertura delle attività, le imprese potrebbero contare sugli introiti derivanti dai servizi e dalle prestazioni resi alla propria clientela, senza gravare sui conti pubblici per gli ammortizzatori sociali”.

 

“Per questi motivi – concludono Baiolini e Frea – chiediamo ai rappresentanti politici di intervenire per favorire una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica nell’allegato 24, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini fruitori di tali servizi erogati abusivamente e chiediamo, infine, di intraprendere azioni mirate per porre fine al dilagarsi della piaga dell’abusivismo”.

La Regione: “Presto tavolo su Embraco al Mise”

Nelle risposte conclusive, Chiorino ha dato per probabile un incontro a Roma per il 15 aprile.

Sono due le strategie che bisogna porre in essere: “In primo luogo un forte appello al sistema bancario, che però al momento sembra essere fermo: la situazione di Embraco è collegata a quella di Acc di Mel in Veneto che ha una difficoltà ma solo in termini economico-finanziari, perché le commesse ci sono. Ad Acc manca la liquidità, per cui il commissario è costretto a chiedere una riduzione dei salari dei dipendenti e addirittura il rifiuto di alcune commesse”. Il progetto è quello che le due società si uniscano in Italcomp, che vedrebbe Riva di Chieri (To) sede della grande manifattura dei compressori. Secondo l’asasessore “Il piano in essere è importante e di grande rilancio del territorio. Si può creare un polo non solo italiano, ma anche europeo per la produzione dei compressori”.

I posti di lavoro in gioco sono circa 400 per la torinese Embraco e 300 per la bellunese Acc.

L’altra strategia è quella di intervenire sulla Commissione europea, che per il momento non ha concesso il via libera a un aiuto finanziario pubblico per la fusione, mentre le lettere di licenziamento sono arrivate. “Un comportamento – sottolinea l’assessore – che non è coerente rispetto a decisioni prese in situazioni simile successe in altri Paesi”. Ma intervenire in sede europea “richiede comunque tempi più lunghi, adesso la priorità è un aiuto rapido da parte del sistema bancario”.

“La procedura di licenziamento è in corso, i tempi sono stretti: bisogna riuscire ad avere un finanziamento. Speriamo che con un passaggio istituzionale anche al Mise, si ottenga il risultato. Finpiemonte potrà intervenire nel passaggio successivo, ma non su Acc direttamente che non è piemontese. Siamo anche in continuo contatto con la regione Veneto”, ha concluso Chiorino.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha assicurato che il partito piemontese sta dialogando direttamente con Maurizio Molinari (capogruppo alla camera e segretario subalpino del Carroccio) e con il ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto di attivare un’audizione dei lavoratori e insistito nel domandare con Giorgetti un canale preferenziale su questo tema.

Daniele Valle (Pd) ha rimarcato la necessità di intervenire in fretta, “perché le lettere di licenziamento ci mettono pressione. Importante uscire oggi con una data fissata per l’incontro”.

Per Silvio Magliano (Moderati) “il tema dello sblocco dei licenziamenti rischia di diventare presto un problema che andrà oltre Embraco, per diverse aziende piemontesi”.

Tutto sul Superbonus 110%. Un ciclo di incontri online per rispondere alle domande

A cura dell’Associazione Proprietà Edilizia – Confedilizia Torino

Ape Confedilizia Torino organizza 8 incontri online per rispondere a tutte le domande sul Superbonus 110%.

L’Ecobonus 110% contenuto nel Decreto Rilancio prevede una detrazione del 110% sui lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica di case private e condomini. In alternativa alle detrazioni, il Superbonus permette di scegliere la cessione del credito o sconto in fattura.

Si tratta di una misura molto complessa, che necessita diversi approfondimenti per essere spiegata bene.

A partire dal 7 aprile 2021, ogni mercoledì dalle 14,30 alle 16 sulla piattaforma Zoom, i consulenti di Ape Confedilizia Torino spiegheranno, in modo pratico, come funziona l’Ecobonus 110% e quali sono le sue caratteristiche principali.

Le domande dovranno pervenire ai consulenti il venerdì antecedente il webinair alla mail apetorino2020@gmail.com.

I webinair sono gratuiti per gli associati Ape Confedilizia e con una quota di 10 euro per i non associati.

L’iscrizione è obbligatoria via mail apetorino2020@gmail.com.

Il link e le istruzioni per partecipare al webinair saranno trasmesse alla conferma delle iscrizioni.

Info: 011/5214218

Ufficio Comunicazione

Ape Confedilizia Torino

Tel. 377/3189023

Associazione Proprietà Edilizia – Confedilizia Torino

SUPERBONUS 110%

CICLO DI WEBINAIR PER RISPONDERE ALLE DOMANDE

CALENDARIO

Mercoledì 7 aprile ore 14,30-16

Aspetti fiscali e novità in merito a cura del Dott. Lorenzo Berta e del Dottor Marco Cazzara

Mercoledì 14 aprile ore 14,30-16

Contrattualistica, aspetti legali e condominio a cura degli Avvocati Saveria Del Vecchio, AnnaRosa Penna e Fabrizio Cardaci

Mercoledì 21 aprile ore 14,30-16

Rapporti con General Contractor/banche e loro Advisor a cura del Dottor Lorenzo Berta e dell’Ing. Lorenzo Balsamelli

Mercoledì 28 aprile ore 14,30-16

Aspetti energetici e temi di isolamento termico a cura dell’Ing. Lorenzo Balsamelli

Mercoledì 5 maggio ore 14,30-16

Sismabonus: quando si può applicare a cura dell’Ing. Andrea Baracco

Mercoledì 12 maggio ore 14,30-16

Gli aspetti urbanistici a cura dell’Arch. Marco Aimetti

Mercoledì 19 maggio ore 14,30-16

Rapporto tra i vari bonus sull’immobile a cura del Dott. Lorenzo Berta e dell’Ing. Lorenzo Balsamelli

Mercoledì 26 maggio ore 14,30-16

Le procedure e i percorsi: dalla fattibilità alla fine lavori a cura dell’Ing. Lorenzo Balsamelli

 

Le borse di studio assegnate agli studenti-atleti del Poli

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Silvia Crosio e Giacomo Paolini si sono aggiudicati un premio del valore di 5000 euro per “particolari meriti sportivi ed accademici” grazie al programma Dual Career, inserito all’interno del più ampio percorso di valorizzazione delle potenzialità dello sport universitario che è PolitoSport

DUAL CAREER: ASSEGNATE LE PRIME DUE BORSE DI STUDIO AGLI STUDENTI-ATLETI DEL POLITECNICO DI TORINO

 

Canottaggio e scherma: sono le due discipline sportive in cui sono impegnati a livello agonistico i due studenti del Politecnico di Torino risultati vincitori delle prime due borse di studio previste dal programma “Dual Career”. Selezionati da una giuria apposita, ad aggiudicarsi il premio di 5000 euro per “particolari meriti sportivi ed accademici” sono Silvia Crosio, iscritta al Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, che sulla canoa ha conquistato diverse medaglie d’oro sia a livello europeo che mondiale, e Giacomo Paolini, pluricampione nazionale e internazionale nella scherma e studente di Ingegneria Gestionale.

Inserito nel più ampio percorso di valorizzazione dello sport universitario – che è PolitoSport – il programma “Dual Career” è stato lanciato dall’Ateneo nel 2018 ed è stato pensato per aiutare gli studenti-atleti a conciliare sport e studio, grazie ad agevolazioni e riconoscimento di crediti formativi. Programma che si è ampliato grazie all’istituzione delle prime due borse di studio, novità dell’ultimo anno, che potrebbero crescere di numero grazie a sponsorizzazioni da parte di aziende interessate.

Carriera accademica e carriera sportiva richiedono ai nostri studenti uno sforzo notevole: come riassume bene il nome del programma si tratta appunto di una doppia carriera – dichiara Marco BarlaReferente del Rettore per le attività sportive – a partire da questo anno, ad integrazione di quanto già fatto in precedenza, abbiamo deciso di attivare due borse di studio per riconoscere anche economicamente l’impegno e dare un aiuto utile a mantenere gli alti livelli sia sui libri che sul campo da gioco, senza dover per forza rinunciare ad uno dei due. Sono i primi due riconoscimenti di quella che, ci auguriamo, sarà una lunga serie”.

La nuova prepagata delle Poste è Green

Realizzata in materiale biodegradabile, offre nuove  funzioni per i ragazzi e i loro genitori, dal “parental control” alla “paghetta”

POSTEPAY GREEN: SOSTENIBILE PER I PIU’ GIOVANI

 

E’ disponibile presso tutti i 12.800 uffici postali la nuova carta di pagamento ricaricabile Postepay Green, realizzata in collaborazione con Visa, dedicata ai ragazzi da 10 a 17 anni e prodotta in materiale biodegradabile (composta per l’82% da acido polilattico di origine biologica) all’insegna della sostenibilità.

 

Con Postepay Green, Poste Italiane amplia ulteriormente il campo delle proprie applicazioni in chiave ESG (Environmental, Social e Governance) per la tutela ambientale, favorendo lo sviluppo e l’uso di prodotti ecosostenibili, con l’obiettivo di tagliare il traguardo di 20 milioni di carte biodegradabili entro il 2025.

 

La gestione della nuova carta è ottimizzata dall’App Postepay, che consente di soddisfare sia le esigenze dei figli che quelle dei genitori: i giovani possono fare acquisti e pagamenti quotidiani in autonomia, in modalità fisica e digitale, o scambiare piccole somme di denaro con i propri amici; i genitori, invece, possono utilizzare l’App per personalizzare l’uso della carta Green in base alle necessità di spesa del momento.

 

Dopo aver scaricato l’App Postepay, i ragazzi possono accedere a servizi innovativi e “smart”, come i pagamenti nei negozi convenzionati con “Codice Postepay” (basta inquadrare con la fotocamera dello smartphone il codice QR esposto), i pagamenti con lo smartphone tramite Google Pay, i trasferimenti di denaro “p2p” da una carta Postepay all’altra, o l’acquisto del biglietto dei mezzi di trasporto; con Postepay Green, inoltre, si può partecipare al programma ScontiPoste e fare acquisti e-commerce o nei negozi. E con la funzione contactless il pagamento diventa anche COVID free.

 

I genitori possono essere accanto ai propri figli in modo rapido e sicuro, anche grazie agli innovativi servizi a loro dedicati. Con Postepay Green è possibile inviare la “paghetta” tramite l’App Postepay o il sito postepay.it in modo semplice e veloce: i genitori possono scegliere di impostare una “paghetta automatica” per ricaricare la carta del proprio figlio, ad esempio ogni settimana (a tempo) oppure ogni volta che il saldo disponibile scende al di sotto della soglia prescelta (a soglia), per essere sicuri che la Postepay Green sia sempre carica.

 

Tramite il servizio di “parental control”, i genitori possono anche tenere sotto controllo le spese del proprio figlio, impostare i limiti di prelievo/spesa, abilitare/disabilitare la carta agli acquisti online per singole categorie merceologiche e l’utilizzo all’estero.

 

La Postepay Green si può ricaricare attraverso tutti i canali disponibili per altre carte Postepay: presso un ufficio postale, presso gli sportelli automatici ATM Postamat, tramite le tabaccherie e i punti vendita convenzionati della rete PuntoLIS, oppure online sul sito postepay.it o, ancora, dallo smartphone o dal tablet grazie alle App gratuite Postepay e BancoPosta.

 

La carta Postepay Green ha un costo di emissione di soli 5 euro e può essere richiesta dal genitore o tutore in qualsiasi ufficio postale senza la necessità della presenza dei ragazzi (basta avere con sé i propri documenti di identità e quelli del figlio).

 

Ulteriori informazioni sulla nuova Postepay Green e su tutti gli atri prodotti della gamma Postepay sono disponibili sul sito postepay.it.

 

Polliotto nel cda di Reply

Il noto legale torinese entra nella Governance del player torinese di rilevanza internazionale, leader nella consulenza aziendale e system integration, tra le prime 25 società italiane per tasso di crescita.

 

Un nuovo, prestigioso incarico per il noto legale torinese Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, e un curriculum di tutto rispetto che annovera posizioni e ruoli di primo piano in affermate e prestigiose realtà pubbliche e private italiane.

E’ l’avvocato in equilibrio tra grande azienda e consumerismo la principale novità della lista numero 1 dei candidati a comporre il prossimo Consiglio di amministrazione di ‘Reply’, la brillante quotata torinese guidata dalla famiglia Rizzante, società fondata nel 1996 sotto la Mole e oggi tra le prime in assoluto per tasso di crescita nel Paese con oltre 7mila dipendenti nel mondo distribuiti su più controllate.

Sono grata della fiducia ricevuta dalla famiglia Rizzante, creatrice di una delle maggiori aziende nazionali, testimonianza concreta di quel Piemonte operoso e capace, in grado di esportare la parte migliore di sé, delle proprie esperienze e competenze. Una realtà che certamente è in grado di fare la differenza anche nell’ambito dei progetti del ‘Next Generation EU’ per la ripresa dallo stallo dovuto alla pandemia da Covid-19” afferma con soddisfazione il noto legale.

Patrizia Polliotto è stata indicata da Alika, la holding titolare del 39,754% del capitale di Reply e del 56,891 dei diritti di voto. Tra i nuovi candidati da Alika spiccano anche il torinese Marco Cusinato, top manager di Reply e l’astigiano Franco Gianolio, ingegnere elettronico con una precedente, lunga e brillante carriera in Fiat. 

L’avvocato Polliotto è cassazionista, legale d’impresa e d’affari specializzata nella prevenzione del contenzioso societario, classe 1962, è titolare dell’omonimo studio con 12 avvocati specializzati con sede anche a Milano e Roma. 

Vincitrice dell’ambìto ‘Premio Quarto Potere 2019’ conferitole dall’omonima Fondazione piemontese per l’impegno profuso nell’informazione ai consumatori, è autrice del fortunato volume ‘La Sola dei Famosi’, un vademecum di diritto consumeristico tratto dal racconto delle truffe più singolari occorse ai vip di tutto il mondo.

Ha altresì pubblicato con il Dottor Francesco Neri il breve saggio sul case study Intesa San Paolo e UBI Banca: ‘Banche e rischi finanziari estremi’, in cui ha messo in evidenza come, nonostante la sopraggiunta pandemia, grazie alla solidità di Intesa San Paolo e alla bravura del suo management, sia stata portata a termine l’operazione di fusione bancaria più importante in Europa con grande creazione di valore per la Banca e per i territori di riferimento.

Nel corso della sua carriera ha avviato anche un’intensa attività pubblicistica, firmando rubriche di diritto per autorevoli organi di informazione, quali i settimanali nazionali a grande tiratura ‘In Famiglia’ e ‘Adesso’, e il quotidiano ‘CronacaQui.

Presidente dell’Istituto Galeazzi di Milano, struttura di eccellenza del ‘Gruppo San Donato’- primo Gruppo di sanità privata in Italia – l’Avvocato Polliotto ricopre anche la carica di Consigliere di Amministrazione delle quotate ‘Nb Aurora’ e ‘Vincenzo Zucchi’, nonché della ‘Banca del Fucino’, Presidente del Consiglio di Garanzia e componente Odv della ‘Juventus’, Presidente dell’Odv di ‘Iigm’, Componente dell’Odv della ‘Compagnia di San Paolo’ e dell’’Ufficio Pio’ della stessa fondazione torinese, della quale è stata per molti anni Componente del Consiglio Generale e del Comitato di Gestione.

Commercio su area pubblica, la Regione scrive al governo

«Valutare ipotesi di estendere a tutte le categorie del commercio la vendita su area pubblica nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid-19»

 

Con una lettera a firma del Presidente Alberto Cirio e degli assessori al Commercio Vittoria Poggio e alla Semplificazione Maurizio Marrone, la Regione ha chiesto al Governo di estendere a tutte le categorie merceologiche la possibilità di vendita su area pubblica.

«Siamo consapevoli delle estreme difficoltà degli operatori del settore – si legge nella comunicazione inviata ai ministri della Salute Roberto Speranza, delle Finanze Daniele Franco e dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti – in particolar modo di quello extra-alimentare, quale effetto dei divieti introdotti dei recenti dPCM che, come è noto, prevede la presenza sulle aree mercatali dei soli generi alimentari, florovivaistici e agricoli».

«Riteniamo – sottolineano il presidente e gli assessori – che il ruolo cardine del commercio di prossimità offerto dai mercati rionali all’aperto vada salvaguardato sia per la funzione sociale, ma soprattutto per l’aspetto occupazionale. Per queste ragioni pur nel rispetto di tutte le norme di prevenzione sanitaria del Covid-19, portiamo alla vostra attenzione, sapendo che il Governo è intento a ragionare sull’eventuale rimodulazione delle restrizioni previste, di valutare la possibilità di ammettere tutte le categorie di commercio al dettaglio su area pubblica».

Giovani imprenditori: “Intelligenza artificiale grande opportunità”

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione di Alberto Lazzaro, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’U.I. di Torino, in merito all’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A) e all’opportunità per Torino.

 

“L’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale rappresenta non solo il futuro di Torino ma dell’intero Paese, ed è la più grande opportunità che ha la nostra città per arginare la fuga dei cervelli a cui da troppi anni assistiamo inerti. L’innovazione e la connessione tra formazione e impresa che tale iniziativa creerebbe garantirebbe un’inversione di tendenza all’emorragia di giovani che scelgono altre città o altri posti nel mondo per stabilirsi, creare una famiglia e sviluppare il proprio business. Questo Istituto si inserisce in un progetto più grande di sviluppo strategico per il rilancio dell’economia locale e non solo: dal Manufacturing Technology Competence Center (MTCC) alla Cittadella dell’Aerospazio alla Città della Salute. Se la politica e le parti sociali perderanno l’occasione di rimanere uniti in queste partite ne risponderanno alle prossime generazioni e non solo alle prossime elezioni”. 

Ance e Confindustria Piemonte: “Situazione difficile per le imprese, materie prime troppo care”

Coro unanime di Ance Piemonte e Valle d’Aosta e Confindustria Piemonte per denunciare l’eccezionale rincaro nei prezzi di acquisto di materie prime, derivati e conseguentemente dei principali materiali da costruzioni, di entità così elevata da rischiare di compromettere la regolare prosecuzione dei lavori affidati

L’eccezionale aumento riguarda il prezzo dell’acciaio, che tra novembre 2020 e febbraio 2021 è aumentato del 130%. Una dinamica che, oltre ai prodotti siderurgici, si osserva anche in altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come, ad esempio, i polietileni che nello stesso periodo hanno mostrato incrementi superiori al 40%, il rame +17% e il petrolio +34%. Ma i dati sono in continua evoluzione e il trend sembra destinato ad aumentare per i prossimi mesi.

Il Presidente dell’Ance Piemonte e Valle d’Aosta PAOLA MALABAILA: Gli impatti sulla produzione e sugli scambi commerciali causati dalla pandemia hanno ridisegnato il futuro delle supply chain a livello globale, scaricando sul settore edile il caro materialiSiamo molto preoccupati perché le imprese sono in forte sofferenza e questi incrementi eccezionali non fanno che aggiungersi alle già ingenti difficoltà finanziarie e patrimoniali dovute alle dinamiche disfunzionali di appalto connesse alla pandemia. Abbiamo chiesto alla Regione Piemonte di aggiornare il prezzario regionale basandosi sui prezzi delle materie prime e semilavorati rilevati nei primi tre mesi del 2021 anziché sulla media dei prezzi nel 2020 falsata dalla pandemia e tenere conto di questa infuocata dei prezzi.

Il Presidente di Confindustria Piemonte MARCO GAY: “Le ragioni di tale situazione derivano da una serie di congiunture internazionali, impreviste e imprevedibili, che si inseriscono in un mercato già gravemente anomalo per la crisi pandemica in atto. Un’impennata così rapida non si era mai verificata e di questo passo tra un paio di mesi il rischio è che alcune imprese siano costrette a sospendere la produzione. Oltre ai rincari, non si riescono a reperire materiali e i tempi di consegna si sono dilatati rispetto agli standard, senza contare che la qualità si è notevolmente abbassata. Riscontriamo troppe incertezze e tutto ciò sta assumendo dimensioni tali da minacciare la ripresa economica post-Covid del comparto dell’edilizia con pesanti ricadute su tutta la filiera”.

Qual è lo stato di salute delle imprese piemontesi? A rischio il 35%

Studio Temporary Manager S.p.A.società specializzata nei servizi di temporary management al fianco delle aziende in difficoltà, ha fotografato lo stato di crisi delle aziende italiane, dividendole in categorie con rating positivo e critico. Secondo la rielaborazione, condotta su base dati AIDA sui bilanci depositati da un campione di circa 72 mila imprese italiane, con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro, in Piemonte il 35% presenta al momento un rating a rischio.

L’analisi di Studio Temporary Manager: in Italia rating a rischio per ben il 36% delle aziende con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro, con otto regioni che superano il 40%. La discontinuità con il passato affidata a manager credibili al fianco dell’imprenditore
è la chiave di un risanamento efficace

A soffrire maggiormente le aziende della Sicilia (43%), Abruzzo (42%), Lazio (42%), Molise (42%), Puglia (42%), Calabria (42%), Basilicata (41%) e Sardegna (41%). Alberto Cerini, STM: “2021 all’insegna dell’incertezza, ma un piano di ristrutturazione aziendale efficace può creare un clima di fiducia e consenso presso i principali stakeholders, offrendo così una seconda possibilità ad un’impresa in crisi”

 

Crisi d’impresa, piano di risanamento, ristrutturazione aziendale (c.d. Turnaround), sono state tra le parole più ricorrenti del 2020 appena trascorso e le prossime su cui puntare. Un anno complesso per le PMI italiane, che ha visto secondo il Cerved un aumento dei default del +10% rispetto ai mesi pre-Covid e la previsione di un raddoppio per il 2021, nonostante gli aiuti statali e le speranze affidate al Recovery Plan. Ma qual è la situazione oggi? Quante imprese non ce la faranno quando le moratorie e le proroghe finiranno? In questo scenario di incertezza, Studio Temporary Manager S.p.A., società specializzata nei servizi di temporary management al fianco delle aziende in difficoltà, ha elaborato un’analisi sui bilanci depositati presso la Camera di Commercio di circa 72 mila imprese italiane, con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro, fotografando lo stato di crisi delle aziende e dividendole in categorie con rating positivo e critico. Sul totale del campione preso in esame, il 36% presenta al momento un rating a rischio.

Se ci si sposta poi a livello regionale, tutti i territori mostrano segnali di sofferenza ma con valori variabili. In otto regioni le imprese con un rating a rischio superano il 40% e tutte il 30%: tra queste si evidenziano la Sicilia (43%), l’Abruzzo (42%), il Lazio (42%), il Molise (42%), la Puglia (42%), la Calabria (41%), la Basilicata (41%) e la Sardegna (41%). Seguono l’Umbria (39%), l’Emilia Romagna (37%), la Liguria (37%), la Toscana (36%), il Piemonte (35%), la Lombardia (35%), il Friuli-Venezia Giulia (34%), la Valle d’Aosta (34%), la Campania (33%), le Marche (34%), il Trentino-Alto Adige (31%) e il Veneto (31%)

 

“Dalla nostra analisi emerge che già nei bilanci ad oggi depositati sono presenti evidenti segnali di criticità; molto probabilmente l’impatto del Covid e la relativa chiusura a intermittenza di molte attività accelereranno la crisi delle imprese italiane già fragili, a cui se ne aggiungeranno altre, e ciò comprometterà in modo significativo la capacità delle stesse di far fronte ai propri impegni finanziari futuri – ha dichiarato Alberto Cerini, Responsabile “Corporate Turnaround & Restructuring” di Studio Temporary Manager  Di conseguenza, anche il rapporto con gli istituti di credito è divenuto più complesso e richiede ora più che mai assistenza qualificata per poter accedere alle opportunità finanziarie messe a disposizione dai recenti provvedimenti legislativi. Portare a compimento un piano di risanamento aziendale di successo può offrire una seconda possibilità ad un’impresa in crisi, e per far ciò va creato un clima di fiducia e consenso presso i principali stakeholders, cioè clienti, fornitori, banche e fisco, in quanto è solo con l’appoggio anche di questi ultimi che si può implementare un efficace rilancio aziendale.”

 

Cosa dovrebbero fare gli imprenditori? Secondo Cerini “La discontinuità con il passato affidata a manager credibili al fianco dell’imprenditore è la chiave di un risanamento efficace. Inoltre, è importante da un lato riconoscere ed ammettere la crisi in corso e gli errori fatti nel passato, perché questa consapevolezza permette di non rifare i medesimi errori nel futuro; dall’altro avere il coraggio e la forza di fare cambiamenti, di innovare (anche grazie alle agevolazioni fiscali in essere) e implementare velocemente azioni spesso difficili, se necessario tramite gli strumenti legislativi disponibili, che consentano però poi alla propria impresa di tornare a prosperare.”

 

Per aiutare gli imprenditori Studio Temporary Manager ha realizzato un vademecum di 10 regole utili nei momenti di crisi aziendale:

1)        Discontinuità con il passato: identificare il giusto team per la gestione della crisi e affiancare agli imprenditori manager adeguati, se necessario esterni all’azienda

2)        Fermare l’emorragia: stop loss

3)        Essere reattivi: 1 mese vale 1 anno

4)        Ristrutturare l’indebitamento finanziario

5)        Risolvere i problemi industriali

6)        Comunicare in modo efficace il progetto di risanamento ai terzi

7)        Gestire l’azienda per cassa

8)        Focalizzarsi su ciò di cui si ha esperienza (core business)

9)        Porre le basi per il futuro, anche con operazioni di M&A

10)     Avere umiltà ma anche coraggio e forza di innovare

REGIONE RATING POSITIVO  RATING CRITICO
SICILIA 57% 43%
ABRUZZO 58% 42%
LAZIO 58% 42%
MOLISE 58% 42%
PUGLIA 58% 42%
CALABRIA 59% 41%
BASILICATA 59% 41%
SARDEGNA 59% 41%
UMBRIA 61% 39%
EMILIA ROMAGNA 63% 37%
LIGURIA 63% 37%
TOSCANA 64% 36%
PIEMONTE 65% 35%
LOMBARDIA 65% 35%
FRIULI-VENEZIA GIULIA 66% 34%
VALLE D’AOSTA 66% 34%
CAMPANIA 66% 34%
MARCHE 67% 33%
VENETO 69% 31%
TRENTINO-ALTO ADIGE 69% 31%
TOTALE ITALIA 64% 36%

Fonte e campione: Rielaborazione Studio Temporary Manager S.p.A. (www.temporarymanager.info) su base dati AIDA. L’analisi è stata condotta sui bilanci depositati da un campione di circa 72 mila imprese italiane, con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro