ECONOMIA- Pagina 298

Ex Embraco, l’aiuto della Caritas ai lavoratori: 9 giorni ai licenziamenti

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Alcuni momenti della consegna dei pacchi della Caritas ai lavoratori ex Embraco per i quali mancano solo 9 giorni ai licenziamenti.

Presente il cardinale Cesare Nosiglia che in tutta questa lunga vertenza non ha mai fatto mancare il suo appoggio alle 400 famiglie coinvolte da questa vicenda. Il 20 aprile i lavoratori si sono autoconvocati a Roma.

GUARDA IL VIDEO: https://www.facebook.com/watch/?v=310450467334746

Fondi regionali per salariati nelle aziende agricole

125 mila euro complessivi per l’acquisto e affitto delle unità abitative temporanee

Per l’anno 2021 Comuni, Unioni di Comuni e Consorzi di Comuni del Piemonte potranno contare su una dotazione finanziaria complessiva di 125mila euro che la Regione assegna per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali non fissi che operano nelle aziende agricole.

Lo ha stabilito oggi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa e in applicazione della Legge regionale 12/2016, definendo i criteri di assegnazione dei contributi e le tipologie di strutture abitative prefabbricate per l’ospitalità dei lavoratori stagionali in agricoltura.

 Viene concesso un contributo forfettario di 1.500 euro per l’acquisto di strutture prefabbricate ad uso stagionale, e un contributo di 500 euro per la locazione (comprensivi di trasporto ed installazione) e viene finanziato l’adeguamento igienico-sanitario in strutture esistenti non residenziali che siano di proprietà pubblica o nella disponibilità effettiva degli Enti locali richiedenti. Per strutture prefabbricate si intendono container di tipo abitativo e prefabbricati modulari ad uso di servizi igienici. Il periodo di utilizzo non può essere superiore a centottanta giorni all’anno.

Il contributo massimo che può essere assegnato ad ogni ente locale è di 25mila euro e avranno priorità gli enti con minor numero di abitanti al fine di consentire una distribuzione capillare delle strutture abitative e limitare gli spostamenti degli stessi lavoratori stagionali.

“Anche per il 2021 dalla Regione Piemonte arriva un sostegno diretto ai Comuni per gestire l’ospitalità dei lavoratori stagionali non fissi in strutture conformi alle norme igienico-sanitarie, con più risorse e con regole modificate e migliorate dopo l’esperienza dello scorso anno e nel rispetto delle segnalazioni ricevute dai territori coinvolti – sottolinea l’assessore regionale Marco Protopapa – Inoltre la possibilità di collocare le strutture direttamente nelle aziende agricole per chi ne fa richiesta offre una disponibilità immediata di manodopera in azienda e garantisce maggior sicurezza in tempo di Covid, evitando concentrazioni di numeri elevati di persone in strutture centralizzate e limitando gli spostamenti tra comuni”.

Alla Saa il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management a cura di Progesia e Banca di Caraglio

Per tutti i settori del business. SAA – School of Management di Torino, 21 maggio – 17 dicembre

Saper gestire l’employee e la customer experience è oggi fondamentale per ogni tipo di azienda di prodotti o servizi che intenda posizionarsi strategicamente sul mercato.

Le organizzazioni che vogliono mantenere e consolidare la propria competitività devono infatti puntare su soluzioni pensate per migliorare le interazioni tra brand e cliente, gestire e coinvolgere attivamente le Risorse Umane in modo da anticipare e superare le aspettative del target e costruire una relazione solida e duratura nel tempo. Ciò è possibile grazie all’acquisizione di competenze quali la psicologia del consumatore, il marketing strategico, la leadership, l’economia comportamentale e un mindset orientato alla crescita.

Per questa ragione Saa – School of Management dell’Università di Torino, Progesia, società specializzata in strategia di business, neuromarketing e pricing comportamentale e Banca di Caraglio organizzano il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management che inizierà il 21 maggio e terminerà il 17 dicembre. Tanti gli argomenti trattati nell’arco delle 100 ore: dalla digital transformation all’emotional management nella customer e nell’employee experience, dal welfare aziendale alla business intelligence, dalle strategie di comunicazione all’importanza dello storytelling.

Il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management si rivolge ai laureati (laurea di primo livello, laurea vecchio ordinamento, laurea magistrale, lauree straniere equipollenti) di ogni facoltà o dipartimento, a manager, direttori e direttrici generali, direttori e direttrici commerciali e dipendenti con consolidata esperienza di lavoro che vogliono apprendere lo studio e la progettazione di nuove soluzioni pensate per migliorare le interazioni tra brand e cliente, gestendo e coinvolgendo attivamente le Risorse Umane. Alla teoria, svolta da docenti universitari e da affermati manager del settore, sono affiancate numerose esercitazioni pratiche progettate replicando le strategie dei più grandi brand internazionali.

L’obiettivo del Master è formare una figura professionale oggi sempre più centrale nelle scelte strategiche di qualsiasi azienda. Un manager capace di comprendere i nuovi scenari della relazione tra brand e consumatore, che sappia applicare le dinamiche dell’approccio human centric, gestire al meglio la relazione tra la soddisfazione del personale e quella del cliente, che conosca i principi del welfare aziendale e del benessere organizzativo e che sia in grado di utilizzare al meglio gli strumenti strategici della customer experience.

Il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management vede la presenza di prestigiosi partner nazionali e internazionali che, essendo già focalizzati sui vari aspetti delle Risorse Umane e della Customer Experience Management, offrono ai partecipanti una visione a 360 gradi dell’industria sia a livello teorico che pratico.  Le lezioni si svolgono in modalità mista online e in presenza, anche con visite on-site presso i partner, sono full time due volte al mese il venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00 e sono strutturate in modo che possa accedervi anche chi già svolge un incarico professionale. La parte teorica e quella pratica sono equilibrate e le nozioni acquisite vengono applicate attraverso esercitazioni e laboratori. Al termine di ogni sessione mensile ai partecipanti verranno richiesti dei feedback; è inoltre prevista l’attivazione di tirocini facoltativi presso le aziende partner e al completamento con successo del corso verrà rilasciato un certificato validato Saa – School of Management e Dipartimento di Management.

Il master si svolgerà presso la Saa – School of Management di Torino in via Ventimiglia 115.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a info.master@progesia.com oppure contattare il n. 011 18861192.

Abitare la montagna

Confcooperative Cuneo e Uncem Piemonte lanciano una serie di video conferenze per mettere a fuoco spazi e opportunità di sviluppo delle aree montane. 

Un ciclo di incontri programmato dal 27 aprile all’8 luglio 2021, quattro martedì, dalle ore 18 alle 20. L’iniziativa è realizzata con il contributo della CCIAA di Cuneo.

L’obiettivo è promuovere una imprenditorialità che sappia coniugare dimensione economica e sociale con un preciso taglio comunitario.
Riteniamo che il favorire e sostenere sul piano economico e sociale risposte collaborative che possano trovare nella cooperazione, ma non solo, una forte attenzione al territorio, rappresenti un contributo prezioso per una più alta presenza e qualità della vita in questi contesti.

I temi vanno dalla promozione dei servizi ecosistemi, alla opportunità delle comunità energetiche, dalla risorsa cooperazione alle problematiche legate ai servizi e agli spazi dove favorire una più piena socialità, in risposta ai bisogni di dialogo e cittadinanza che le persone esprimono.

Ogni incontro vedrà l’introduzione di figure di esperti a cui seguirà la presentazione di proposte sui temi affrontati accompagnate dal racconto di esperienze che ne dimostrino la fattibilità. “I contenuti che affronteremo – evidenzia Alessandro Durando, Presidente di Confcooperative Cuneo – mettono in luce come il parlare di alte terre significa ragionare più complessivamente dello sviluppo del nostro paese sollecitando una più coerente e virtuosa relazione tra montagna e pianura, aree interne e aree urbane”.
“Per Uncem è molto significativa questa collaborazione con Confcooperative su iniziative formative che partono dai territori e dalle comunità vive. E che si rivolgono agli stessi territori, alle nostre comunità – afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte – Ripartire dai territori vuol dire guardare e lavorare per i chi i territori li vive e li orienta, puntando su sviluppo, crescita, organizzazione dei servizi. In questa direzione, il patto tra Confcooperative e Uncem è decisivo”.

 

Ristoranti e hotel: il Covid brucia 38 miliardi

Le stime dell’Osservatorio sui bilanci pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti 

RISTORANTI E ALBERGHI: NEL BIENNIO 2020/21 IL COVID BRUCIA 38,5 MILIARDI DI EURO 

Nel 2021 si stima una riduzione del fatturato del -35% contro il -44,2% del 2020 

Il settore ristoranti e alberghi a causa dell’emergenza Covid-19 brucia nel biennio 2020-2021 oltre 38miliardi di euro. In particolare le oltre 74 mila società di capitali di questo comparto realizzerebbero complessivamente una perdita di 38,503 miliardi di euro, pari a circa la metà dell’intero settore. Il settore dell’alloggio registrerebbe un calo complessivo di 17,5 miliardi di euro, mentre quello della ristorazione una flessione di 21 miliardi di euro. Il 2021 si presenta però leggermente migliore del 2020 rispetto al 2019. Quest’anno, infatti, il fatturato complessivo delle società di capitali è previsto ridursi del -35% contro il -44,2% del 2020.

Sono le stime quantificate dall’Osservatorio sui Bilanci 2019 del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Il campione analizzato è formato da quasi 75 mila società con oltre 670 mila dipendenti e quasi 49 miliardi di fatturato a valori 2019. In termini di fatturato, le società di capitali esaminate in queste simulazioni coprono più del 50% dell’intero settore che presenta, sempre a valori 2019, un fatturato complessivo vicino ai 90 miliardi di euro con circa un milione e mezzo di occupati.  La stragrande maggioranza delle società prese in esame dall’Osservatorio non supera i 10 milioni di euro di fatturato. Sono appena 410 le società di capitali che superano i 10 milioni di fatturato con ricavi però superiori a 14 miliardi di euro, il 29% del totale ed occupano quasi 144 mila dipendenti, il 21% del totale.

Le simulazioni sono state condotte tenendo conto degli andamenti congiunturali di settore del 2020 così come rilevati dall’Istat e dal Mef e dalle proiezioni condotte sul 2021. Queste ultime sono state elaborate tenendo conto della stagionalità del comparto turistico e dell’impatto delle misure restrittive adottate dal governo per il primo trimestre dell’anno. Per la restante parte dell’anno, le simulazioni sono state condotte prevedendo una graduale, ma parziale, ripresa del settore man mano che le vaccinazioni proseguono e gli indicatori permettono la riapertura delle attività. In ogni caso, si prevede un forte recupero nel terzo trimestre che, in alcuni casi, raggiunge il 90% dei livelli pre-covid, e un buon recupero anche nel quarto trimestre che, però, soprattutto per il settore degli alberghi, dovrebbe risentire ancora in maniera fortemente negativa il crollo degli arrivi dall’estero. 

L’Osservatorio analizza anche l’epoca precovid. Nel 2019, rispetto all’anno precedente, le Srl del settore ristoranti e alberghi erano in crescita.  In particolare, a fronte di un aumento degli addetti dell’1,4%, si registrava un incremento dei ricavi del 6,3% e del valore della produzione del 6,1%, che si traducevano in una crescita del valore aggiunto del 5,3%. A livello geografico le performance migliori in termini di fatturato si registravano nel Sud (+6,5%), mentre la crescita più bassa al Centro (+3,5%).

Simulazione fatturato Società di capitali Servizi di alloggio e ristorazione. Anni 2019, 2020 e 2021 (Valori in migliaia di euro)  

COMPARTI

SOCIETA’

RICAVI  

2019

RICAVI  

2020

RICAVI  

2021

PERDITA BIENNIO  

2020-2021

ALLOGGIO

19.729

18.663

9.256

10.624

-17.444

RISTORAZIONE

54.701

29.955

17.883

20.968

-21.059

TOTALE

74.430

48.618

27.140

31.593

-38.503

Bitcoin: “merda d’artista”?

Merda d’artista è un’opera dell’artista italiano Piero Manzoni. Nel dicembre del 1961, l’autore sigillò 90 barattoli di latta, uguali a quelli utilizzati normalmente per la carne in scatola, ai quali applicò un’etichetta identificativa, tradotta in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), con la scritta «Merda d’artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961». Sulla parte superiore del barattolo è apposto un numero progressivo da 01 a 90 insieme alla firma dell’artista.

L’artista stabilì il prezzo in 300 grammi di oro zecchino, e vendette tutte le scatolette incassando cifre enormi; ed alcuni esemplari furono acquistati addirittura da musei (ad esempio la Tate Modern di Londra, il Museo del Novecento di Milano, il Centro Pompidou di Parigi ed il Museum of Modern Art di New York).

Il costo dei barattoli è elevato: a dicembre 2016, un collezionista ha comprato un esemplare a 275.000 euro! Verificare cosa ci sia dentro significa distruggere l’opera ed azzerarne il valore; un amico di Manzoni, Agostino Bonalumi, ha dichiarato che all’interno delle scatole vi è un po’ di gesso. Nel 2008, il francese Bernard Bazile ne ha aperto una trovandovi dentro una seconda lattina più piccola (che però non ha aperto).
In questa breve narrazione ho trovato molte somiglianze con un fenomeno attualissimo che sta appassionando ed intrigando il mondo, quello del boom della più famosa criptovaluta, il bitcoin.
Il bitcoin è stato creato da un artista, un artista della finanza, che si è inventato una nuova “moneta” chiamandola fantasiosamente “bitcoin”, sintesi fra bit (contrazione di binary unit) e coin (moneta).
L’artista si chiama (secondo la storiografia corrente) Satoshi Nakamoto, e sarebbe, come indica il nome, giapponese. Usiamo il condizionale perché tra i tanti misteri che avvolgono la criptovaluta c’è proprio l’identità di chi l’ha inventato: nessuno ha mai conosciuto il simpatico Nakamoto, non si sa dove viva, quando sia nato, che studi abbia fatto…
Un’ipotesi diffusa è che in realtà si tratti di uno pseudonimo usato da un gruppo di esperti informatici di qualche università americana che si nascondono dietro un nome di fantasia per operare liberamente.
Il bitcoin non è emesso da una banca centrale statale (come le normali valute circolanti), ma lo si ottiene attraverso un complicatissimo sistema algebrico, risolvendo un “algoritmo” attraverso computer potentissimi che lavorano giorni e giorni per risolvere la formula ed estrarre il sospirato strumento.

 

Chi riesce ad estrarlo (l’operazione si chiama in inglese mining, che è proprio l’operazione di estrazione da una miniera) oggi diventa ricco perché il valore è di circa 63.000 dollari.
Ne ha fatta di strada quel bit!
Il primo minatore che è riuscito ad impossessarsene e ad utilizzarlo lo ha usato per comprarsi due pizze a Jacksonville, in Florida. Era il 2010 e Laszlo Hanyeczilk pensate, ha offerto al pizzaiolo di pagare con quella cosa strana, l’altro ha accettato un po’ per curiosità un po’ per scommessa ed ha incassato la bellezza di 10.000 bitcoin. Valore attribuito a “quella cosa”: 3 millesimi di dollaro!
Sicuramente il ristoratore se ne sarà sbarazzato (anche qui la storia è oscura e sfiora la leggenda…), facendo il peggior affare della vita, perché oggi quei 10.000 bitcoin rappresenterebbero una pizza del valore di ben 630 milioni di dollari!
A cosa serve questa moneta?
Come tutte le sue “sorelle reali”, la sua funzione è duplice: essere strumento di pagamento ed essere strumento di investimento.
Diamo qualche indicazione.
Dove spendere il bitcoin?

Poiché non è una moneta legale, può essere utilizzato per comprare beni o servizi solo in negozi che lo accettano; è una trattativa privata, perché nessuno può obbligare un concessionario auto o un supermercato ad accettare criptovaluta per una vendita. Sotto questo profilo la funzione del bitcoin è praticamente nulla. Esplorando i vari siti che indicano i punti vendita che accettano pagamenti con la moneta virtuale si scopre che in Piemonte sono solo 25… E se qualcuno si prende la briga di contattare i nominativi indicati scoprirà che alcuni cascano dalle nuvole perché in realtà non hanno mai accettato di entrare nel circuito. C’è qualche negozio di computer ed informatica, un paio di studi di architettura, due negozi di regali; un po’ poco per poter dire che la moneta circola e serve a comprare.
Vediamo il secondo utilizzo, quello dell’investimento.
Qui il discorso è diverso: infatti le transazioni sono numerosissime e quasi tutti coloro che comprano bitcoin lo fanno per tenerselo e vedere le quotazioni salire ogni giorno. Certo, i guadagni sono stati favolosi per chi ci ha creduto ed ha tenuto la posizione. Pensate che nel 2017 (otto anni dopo la sua nascita), valeva intorno a 800 dollari, ma a fine anno era schizzato a 20.000.
Dopo un pesante tracollo che lo fece precipitare a 3.000 dollari, è iniziata una galoppata che lo ha portato ai livelli attuali, oltre quota 60.000.
Un affare?

Chi ha avuto la fortuna di comprarselo a prezzi bassi e di tenerselo sicuramente oggi si sente ricco; chi lo ha comprato nel 2017 e, spaventato, lo ha venduto l’anno dopo (sono stati tanti!) ci ha rimesso la camicia mandando in fumo i suoi risparmi.
Bisogna ricordare che il valore della moneta virtuale non è determinabile sulla base di normali parametri (come avviene con dollaro, euro, sterlina), ma è fissato dall’incontro di domanda ed offerta senza precisi motivi: se molti chiedono di comprare e pochi vendono, il prezzo sale, altrimenti scende. Finché cresce la “febbre”, la crescita è assicurata…
Il bitcoin vale 1.000 oppure 10.000, oppure 100.000? Qualunque prezzo è plausibile; anche quello che a mio avviso è il più corretto, cioè zero…
Perché se si apre la scatoletta del bitcoin, è possibile che ci si trovi davanti ad un “pensierino” firmato Satoshi Nakamoto!

Gianluigi De Marchi

Semplificazione: ma dove? Ora rispunta la TEFA

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A cura di: lineaitaliapiemonte.it

I cittadini di Torino stanno ricevendo in questi giorni dal Comune, tramite la Soris, la richiesta di pagamento dell’acconto per la TARI, la Tassa raccolta rifiuti, relativa al 2021.

Come si dice, il peggio sta nei dettagli: per rendersene conto basta guardare alla TEFA, tassa nascosta nella Tari di cui in questi giorni si sta ricevendo richiesta di pagamento. Ma la burocrazia, a detta di tutte le forze politiche, non doveva essere semplice e chiara a tutti?…

di Carlo Manacorda

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Manutenzione stradale, la Regione investe in risorse e programmazione

Si apre una nuova stagione per la manutenzione del sistema stradale in Piemonte?

Due i fattori determinanti: l’imminente passaggio ad Anas di circa 1000 chilometri di strade piemontesi e il finanziamento regionale triennale di 3 milioni di euro sul bilancio appena approvato. Lo ha chiarito  l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi in Consiglio Regionale.

«Ci siamo adoperati con impegno per superare l’approccio degli anni passati – ha spiegato l’assessore Gabusi -, che voleva accentrare a livello nazionale la gestione complessiva del sistema stradale. Ci siamo dati un metodo trasparente di individuazione delle opere prioritarie, chiedendo alle Province quali fossero, e abbiamo cominciato a mettere risorse per finanziare le progettazioni. Oggi sappiamo, in modo trasparente, quali sono le trenta opere prioritarie e su queste ci muoveremo in maniera importante, non solo finanziando la progettazione, ma anche chiedendo che tutta questa progettazione venga presa in carico da Anas. Dobbiamo realizzare queste opere e il veicolo che abbiamo oggi è il Contratto di Programma con Anas: dobbiamo renderlo più tempestivo coadiuvando l’Ente nella progettazione, che per noi deve essere realizzata dagli Enti territoriali di riferimento».

Tra le opere strategiche indicate dalla Province sono poi state individuate quelle prioritarie da inserire all’interno del Recovery Plan e della trattativa per il Contratto di Programma Anas. «Puntiamo – ha specificato l’assessore Gabusi – a far finanziare soprattutto quelle opere per dare le gambe operative agli interventi, con un’attenzione specifica alla riduzione delle tempistiche di progettazione e realizzazione».

Il Piemonte scommette sull’idrogeno

Centri di ricerca, aziende e associazioni supportano l’iniziativa, voluta da Regione Piemonte e Città di Torino, per ospitare il Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno

“Il Piemonte scommette sull’idrogeno per contribuire alla crescita delle imprese, per lo sviluppo della ricerca e per il rilancio dell’economia, in chiave di sostenibilità ambientale. Oggi il Piemonte rappresenta in questo settore tecnologico la regione italiana con l’offerta più completa di spazi, dotazioni ed intelligence a servizio delle imprese nazionali ed è un territorio di eccellenza di livello europeo: le sue imprese e i suoi centri di ricerca sono in grado di rispondere alle nuove sfide sulle tecnologie dell’idrogeno lanciate dai mercati internazionali. Il Piemonte è una regione leader in Europa nel comparto manifatturiero con imprese teste di filiera nell’automotive, nell’aerospazio, nei settori ferroviario, chimica ed energia. Questo tessuto industriale alimenta filiere di eccellenza che coinvolgono piccole e medie imprese ad alto contenuto tecnologico a scala regionale, nazionale e internazionale. Una regione che si qualifica come un motore industriale nazionale. Siamo pronti e preparati per la grande sfida dell’idrogeno”.

Così l’assessore regionale all’Ambiente, Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati, nel corso della presentazione a centri di ricerca, aziende e associazioni, che sostengono l’iniziativa, del position paper proposto da Regione Piemonte e Città di Torino, per ospitare il Centro Nazionale di Alta Tecnologia, elaborato da Environment Park.

“La Città di Torino ha istituito a inizio 2020 un tavolo di lavoro specifico sull’idrogeno e le tecnologie emergenti ad esso collegate, denominato “Torino Circolare”. Obiettivi dell’iniziativa sono valorizzare gli attori della filiera della mobilità sostenibile cittadina e coordinare gli sforzi per far avanzare, in maniera coesa e inclusiva per il territorio, la ricerca e l’innovazione su questa nuova frontiera tecnologica – dichiara l’Assessore per l’Innovazione e la Smart City della Città di Torino, Marco Pironti – Siamo molto contenti di veder convergere il nostro lavoro nella proposta istituzionale allargata guidata dalla Regione Piemonte. In questo modo il nostro territorio potrà assumere un ruolo strategico rispetto al Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno”

Una regione, dunque, nella quale è presente un ecosistema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico di rilevanza europea; una rete di competenze gestite dai centri di ricerca pubblici del territorio che dialogano con imprese locali, nazionali e internazionali e, parallelamente, un sistema di imprese manifatturiere attive nel campo dell’idrogeno, concentrate in diverse filiere.

Una candidatura, o più tecnicamente una manifestazione di interesse spontanea, sostenuta dal sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico – Politecnico di Torino, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale , IIT (Istituto Italiano di tecnologia) e Environment Park-  e da moltissime aziende:  Acea Pinerolese Industriale; Alstom Ferroviaria; Avio, Avio Aero; Cim 4.0; Fpt Industrial brand di Cnh Industrial; Gtt – Gruppo Torinese Trasporti; Comau;  Iren; Italgas, Leonardo, Marelli Europe; Novamont; Giacomini; Memc Electronic Materials; Punch Torino; Sagat; Smat – Società Metropolitana Acque Torino; Solvay Specialty Polymers Italy, Thales Alenia Space Italia e Toyota Motor Italia. E a queste, altre se ne aggiungeranno.

A supportarla anche Dap – Distretto Aerospaziale Piemonte, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte, Confapi Piemonte, Cna Piemonte, Sindacato Artigiani CasArtigiani, Amma (Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate) e Anfia.

La “candidatura” sarà inviata al Governo nei prossimi giorni.

Ristoranti: il problema delle chiusure commentato da chi è del mestiere

A cura di : lineaitaliapiemonte.it

Ecco dove ha sbagliato il governo con i ristoratori: i problemi delle misure di chiusura commentate da chi è del mestiere

Incontriamo Franco Trad, titolare di un bistrot libanese al cortile del Maglio, per mettere in rilievo le incongruenze della normativa che impedisce le aperture.

 

Guarda il video:

https://www.facebook.com/watch/live/?v=1165023640607030&ref=watch_permalink