ECONOMIA- Pagina 280

Comprare casa in montagna: mercato in risalita

Forte interesse per le località italiane

Il mercato della casa vacanza ha avuto un buon recupero già subito dopo il primo lockdown. I nostri dati – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasaci dicono che la percentuale di chi ha acquistato come casa vacanza nel primo semestre del 2021 è al 6,4% dal 5,5% del periodo pre-pandemia.

La chiusura forzata ha portato ad una maggiore richiesta di abitazioni in località turistiche al fine di avere una valvola di sfogo o un luogo dove poter trascorrere eventuali altri lockdown. La possibilità poi di poter lavorare in smart working ha fatto in modo che in tanti decidessero di farlo proprio da queste località sia durante il lockdown sia nei periodi successivi.

La tipologia più richiesta e compravenduta è il piccolo trilocale ma, dopo il 2019, è aumentata la percentuale di chi cerca soluzioni indipendenti.  

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa rileva che nelle località turistiche di montagna i prezzi in media sono in aumento dello 0,6%.

In questa prima parte del 2021 hanno tenuto i valori a Bardonecchia (-0,2%), Roccaraso(0,0%), Cervinia (0%), Pinzolo(+0,9%), Asiago (+4,6%), Ponte di Legno (+4,4%) per citarne alcune. Tra le motivazioni, al di là dell’aumentata domanda di casa vacanza, sono da annoverare: la vicinanza alle piste, la presenza di servizi, la facile raggiungibilità, l’investimento in offerta di servizi per i turisti (ad esempio le terme) o in altre infrastrutture come piste ciclabili (soprattutto per la montagna estiva).

Si conferma la ricerca di abitazioni anche in località più defilate o in zone fino a oggi non considerate in seguito ai nuovi criteri di ricerca emersi post lockdown. La motivazione principale è la possibilità di acquistare con budget più contenuti.  

In Val d’Aosta a Cogne continua a esserci interesse per il vicino comune di Sarre anche se caratterizzato   maggiormente da un mercato di prima casa e ha beneficiato del fatto di offrire immobili più in linea con i desideri attuali: spazi esterni e camera in più. I prezzi sono anche più accessibili e questo ha determinato un leggero rialzo. Interesse in più si registra per le vicine Introd e Valsavaranche i cui prezzi si aggirano rispettivamente intorno a 1250 € al mq e 1000 € al mq, contro i 2300 € al mq di Cogne. Restando in questa regione segnaliamo Torgnon, dove durante il lockdown in tanti si sono trasferiti per lunghi periodi grazie allo smart working e che, per questo motivo, ora sono interessati anche alla presenza di una stanza in più. Le richieste arrivano da Piemonte, Lombardia, Liguria. Gli chalet e i rascard posizionati all’interno della vallata sono oggetto di interesse per gli acquirenti stranieri (Francia, Svizzera ed Olanda). I rascard si preferiscono già in buono stato e hanno prezzi intorno a 200 mila €. A Torgnon ci sono prezzi medi di 1800-2000 € al mq. Il mercato immobiliare di La Magdaleine, poco considerato fino a qualche anno fa, ha avuto una riscoperta subito dopo il lockdown. Il paese offre tranquillità, è soleggiato e ha attirato l’interesse di chi voleva acquistare da fuori regione a prezzi contenuti. Si trovano sia piccoli contesti condominiali sia soluzioni bifamiliari. Prezzi medi intorno a 1300 € al mq.        

             

A Oulx in Piemonte, nell’ultimo anno, sono cresciuti coloro che acquistano la casa nelle località di montagna per farne la residenza, grazie alla possibilità di lavorare in smart working e alla facilità con cui si raggiunge il centro di Torino in macchina e in treno. Inoltre, a Oulx è presente la scuola superiore DesAmbrois che attira un ristretto numero di famiglie da altre province i cui figli si dedicano all’attività agonistica. La cittadina l’anno scorso ha segnalato, infatti, un aumento di residenti.  A questi acquirenti si aggiungono coloro che cercano la casa vacanza, utilizzata sempre più spesso anche nei week end e non solo durante la stagione estiva.  In più Oulx ha il vantaggio di registrare prezzi contenuti. Infatti, si investono mediamente intorno a 50-100 mila € per acquistare bilocali o trilocali. In spolvero, proprio grazie al fenomeno del pendolarismo, la zona della Stazione dove un usato si scambia a prezzi medi di 1500 € al mq.

A Ponte di Legno, in Lombardia, il mercato della seconda casa è dinamico e i prezzi sono in leggero aumento a causa di una forte domanda e di un’offerta che inizia a scarseggiare.

Le richieste arrivano prevalentemente da persone residenti in Lombardia ma, negli ultimi tempi, si registra un interesse da parte di acquirenti francesi ed inglesi che decidono di acquistare dalla futura nascita degli impianti termali. La domanda si sta orientando verso trilocali da 65-70 mq su cui investire intorno a 220-250 mila €: l’idea che si sta diffondendo è quella di utilizzare l’abitazione per tutta la famiglia e spesso anche per periodi più lunghi grazie allo smart working. Chi ha un capitale più contenuto opta per Temù dove i prezzi sono inferiori a 2000 € al mq.

Nell’altopiano di Asiago, in Veneto, c’è un interesse crescente per le località di Gallio e Roana che stanno registrando infatti prezzi in salita anche se restano più accessibili rispetto ad Asiago. A Gallio e Roana si acquista rispettivamente a 1800 e 1600 € al mq contro i 2500-2600 € al mq di Asiago. Queste due località hanno dalla loro anche il fatto di essere dotate di piste recentemente ristrutturate.  

In Abruzzo a Roccaraso il mercato è dinamico e stanno tornando anche gli investitori che realizzano casa vacanza o BB da mettere a reddito. Continua però ad esserci interesse per il vicino comune di Rivisondoli i cui prezzi più bassi attirano gli acquirenti con budget inferiore.  Infatti, una soluzione in buono stato non supera i 2000 € al mq contro i 2500 € al mq di Roccaraso.

Il mercato sta lentamente avviandosi verso la normalità, ci sono anche investitori interessati all’acquisto per mettere a reddito. La casa in montagna offre la possibilità di ottenere un affitto stagionale sia in inverno sia in estate. In alcuni casi si affitta anche durante l’anno (nei mesi vacanti) a lavoratori con contratti a termine. Considerando solo l’affitto stagionale, orientativamente, il rendimento annuo lordo si aggira intorno al 4% con punte che possono arrivare al 7%.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Iren cresce nelle rinnovabili acquistando impianti fotovoltaici

In Puglia,  per 121,5 MW, tra cui il più grande parco fotovoltaico d’Italia

Iren S.p.A. ha sottoscritto  un accordo vincolante per l’acquisizione da European Energy del 100% delle quote di Puglia Holding Srl, tramite la propria controllata Iren Energia S.p.A.. La società Puglia Holding Srl controlla a sua volta integralmente 5 Special Purpose Vehicle (SPV) intestatarie delle diverse autorizzazioni di costruzione e gestione dei parchi fotovoltaici di ASI Troia situati nelle località di San Vincenzo e Montevergine nella provincia di Foggia e del complesso di Palo situato in Provincia di Bari.
Gli impianti di ASI Troia sono stati costruiti tra il 2019 ed il 2021 e hanno una capacità installata di 103 MW risultando il più grande parco fotovoltaico realizzato in Italia ad oggi; gli impianti di Palo hanno una capacità installata di 18,5 MW e sono in corso di finalizzazione. Complessivamente gli impianti consentono una produzione di energia elettrica di circa 180 GWh all’anno e circa il 50% dei volumi generati beneficiano di una tariffa “feed in” per 20 anni.
L’operazione Puglia Holding ha un enterprise value di 166 milioni e un ebitda atteso nel medio periodo degli impianti fotovoltaici pienamente operativi di circa 15 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto nel corso del primo trimestre del 2022 e prevede possibili aggiustamenti di prezzo relativi, essenzialmente, alla posizione finanziaria netta e al capitale circolante e al verificarsi di determinate condizioni contrattuali circa le performance dell’impianto di Palo.
Unitamente all’operazione Puglia Holding Srl, Iren Energia e European Energy hanno stipulato un accordo commerciale sulla pipeline di sviluppo di European Energy, pari a complessivi 437,5 MWp distribuiti su quattro siti fra Lazio, Sicilia e Puglia, di cui 38,8 MWp già autorizzati, che prevede la possibilità per Iren Energia di investire, in un periodo di esclusiva e a vari stadi di sviluppo, sulla pipeline esercitando taluni diritti.
L’operazione permette al Gruppo Iren di crescere nel settore delle rinnovabili, in particolare nel settore fotovoltaico, e rientra pienamente tra gli investimenti strategici per la transizione ecologica delineati nel Piano Industriale.

“L’acquisizione del parco fotovoltaico più grande d’Italia – commenta Renato Boero, Presidente di Iren – permette al Gruppo di crescere nel settore delle rinnovabili, sostenendo l’impegno di riduzione delle emissioni di carbonio declinato nell’ultimo piano industriale. Siamo confidenti di poter concludere ulteriori operazioni di questo tipo nei prossimi mesi, accelerando il processo di decarbonizzazione delle nostre attività”.
“Nel contesto attuale di elevata volatilità dello scenario energetico – dichiara Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren – aumentare la produzione di elettricità da fonte rinnovabile, ci permette di essere maggiormente competitivi, offrendo un prodotto sostenibile a prezzi vantaggiosi per i nostri clienti. L’accordo di partnership con European Energy mira ad un ulteriore sviluppo impiantistico, accelerando il raggiungimento dei target evidenzianti nel Piano Industriale con l’obiettivo di colmare il gap tra la richiesta di energia green da parte della nostra customer base ed i volumi di produzione attraverso l’incremento della capacità rinnovabile”.

Arrivano i fondi inglesi a fare shopping a Sestriere e Torino

A cura di Electomagazine 


Non serviva Nostradamus

per anticipare che la disastrosa gestione del Covid da parte del governo degli Incapaci avrebbe favorito la distruzione del settore turistico italiano e l’arrivo degli investitori stranieri, pronti a mettere sul tavolo quei milioni di euro che gli operatori italiani sono sempre restii a spendere. Soprattutto a Torino e nel Torinese. Così sono arrivati gli inglesi, con un assegno da un centinaio di milioni abbondanti, per acquistare gli impianti sciistici della Via Lattea.

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Arrivano i fondi inglesi a far shopping a Sestriere e Torino

In arrivo a Torino più di 230 milioni dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’inclusione

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Circa  234 milioni di euro arriveranno dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’ inclusione sociale di Torino e area metropolitana

113 milioni per il capoluogo e 120,5 per i Comuni della provincia più vulnerabili in base agli indicatori del ministero. Questi potranno consorziarsi fra loro o con i Comuni al di sotto dell’indice di vulnerabilità.

Il sindaco di Torino e primo cittadino metropolitano Stefano Lo Russo ha firmato il decreto che indica i termini e le tempistiche del finanziamento che  definisce “un’occasione unica di rigenerazione, rilancio economico e ricucitura sociale”.

Guida ai bonus per migliorare la tua casa

Il primo grande problema del complesso mondo della casa è naturalmente essere in una casa. La casa è un bene primario, indispensabile e alla base di ogni evoluzione.

Durante la pandemia abbiamo scoperto ancor di più il ruolo importantissimo della casa, il suo valore affettivo, facendoci rivedere le nostre abitudini, il rapporto con la quotidianità e gli interventi per prendersene più cura, rinnovandola.
Una spinta a questo rinnovamento per renderla più funzionale, più moderna, più tecnologica, sono gli incentivi governativi, e ci riferiamo in particolar modo ai vari bonus per i lavori in casa nati come incentivo nel post pandemia.
Inoltre, nonostante il COVID abbia sviluppato nuove esigenze come, ad esempio, case con sfoghi esterni come terrazzi o giardino, il fattore centrale nelle scelte delle famiglie italiane rimane il prezzo.
Ci rivolgiamo al Sig. Antoine Nappa, che con la sua agenzia TORINOCASE Sas, fornisce un servizio molto particolare, a 360° verso chi si rivolge a loro per comprare o vendere casa, offrendo assistenza legale, giuridica, fiscale, ma anche sostenendo e guidando i propri clienti per aderire a tutte le pratiche necessarie previsti dai vari bonus del 2022.
Sig. Nappa, ci può fare da guida a tutte le agevolazioni e i bonus previsti dalla Legge di Bilancio 2022 sulla casa?
“Il 2021 è stato l’anno dei bonus con decine di detrazioni ed agevolazioni a favore dei contribuenti e il settore più caratterizzato da incentivi statali è stato sicuramente quello dei bonus per i lavori in casa. La Legge di Bilancio 2022 ha confermato molti di questi bonus 2021 senza variazioni particolari, mentre per altri non è successa la stessa cosa in quanto sono stati resi meno convenienti o addirittura cancellati.”
Per scendere nel particolare, mi piacerebbe che lei ci indicasse quelli più importanti per chi volesse acquistare la prima casa.
“Noi come TORINOCASE SAS nel 2021 abbiamo venduto molti immobili prima casa a giovani o coppie giovani, facendo usufruire loro di tutte le agevolazioni previste dal bonus prima casa per i giovani under 36. Questo bonus permette ai giovani, ad esempio, di non pagare l’imposta di registro ipotecaria e catastale e anche di accedere a un mutuo garantito dalla CONSAP, per una somma fino a 250 mila euro che copra anche il 100% del prezzo dell’abitazione. Condizioni necessaria è quella di presentare un ISEE non superiore ai 40 mila euro l’anno pro capite.
Inoltre, come agenzia assistiamo, tutti i nostri clienti nell’accedere a quanti bonus possibili presenti sul mercato, per migliorare e valorizzare il proprio immobile”
Ma se a comprare la prima casa non è un “giovane under 36”, ci sono lo stesso particolari agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2022?
“Certamente – aggiunge il Sig. Nappa- esistono e consistono in una serie di agevolazioni fiscali finalizzate a favore dell’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. E’ ridotta, ad esempio, l’imposta di registro dal 9% al 2% da calcolare in base al valore catastale dell’immobile. Il bonus prevede che il bonus prima casa spetti a chi compra un immobile nel Comune dove risiede, con la condizione che non deve possedere altre abitazioni nella stessa città o altri immobili per cui si è percepito il bonus.

Continuiamo allora Sig. Nappa a parlare di altre agevolazioni previste per il 2022 che riguardano la valorizzazione del proprio immobile.
“Beh, possiamo parlare del bonus mobili ed elettrodomestici che però per il 2022, è stato sì riconfermato ma notevolmente ridimensionato. Il bonus prevede uno sconto sulla spesa del 50 % sulla spesa fatta per l’acquisto di mobili ed alcune categorie di elettrodomestici, con una detrazione massima a partire dal 1° gennaio prossimo, di 10 mila euro (nel 2021 il tetto massimo era 16 mila euro). Il bonus è stato riconfermato fino al 2024. Anche in questo caso siamo in grado di guidare i nostri clienti con il nostro team per adempiere a tutte le pratiche necessarie, non solo per questo bonus ma per tutto ciò che riguarda la valorizzazione dell’immobile dei nostri clienti.”

Virginia Sanchesi

Commercio, i corsi per manager di Distretto

Avviato il ciclo di incontri: i professionisti hanno il compito di diventare gli animatori dei centri naturali per proporre un’offerta diversa rispetto alla grande distribuzione

L’assessore al Commercio Vittoria Poggio: «Passo importante per dare credibilità a tutto il comparto»

 

È iniziato il primo ciclo di incontri per la formazione dei manager dei 77 distretti del Commercio Piemontesi. «Un passaggio importante – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – grazie al quale si entra nel vivo della programmazione». L’orientamento è di far diventare queste figure dei veri e propri animatori, dialogheranno con le istituzioni, dovranno coordinare i progetti, diventeranno anche un punto di riferimento per i commercianti e per i soci. «Questa figura – ha proseguito l’assessore – è strategica per la programmazione ma soprattutto per la credibilità dei duc e di tutto il comparto commerciale, mi ha fatto piacere registrare la volontà dei sindaci di investire sulla professionalità che è cruciale per la messa a terra dei progetti». Progetti che la Regione ha già finanziato con una tranche ai primi 25 a cui seguirà una seconda per arrivare fino a 77.

L’obiettivo è di creare degli «ecosistemi» autonomi capaci di proporre alle comunità un’offerta commerciale diversa rispetto a quella della grande distribuzione. Nel 2022 continuerà la misura di sostegno delle attività progettuali dei singoli Distretti per rendere attuative le idee dei territori e per incentivare la ripresa e il miglioramento dei luoghi del commercio naturale.

Consumatori, Polliotto (Unc): “Prodotti difettosi e garanzie, tutte le novità”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori illustra i cambiamenti intercorsi dal 1° gennaio 2022.

Prodotti difettosi e garanzie, ecco le novità di legge. Al via una normativa che riscrive le regole del gioco per i produttori, per i quali è sempre consigliabile una verifica giuridico-legale preventiva dei propri formulari contrattuali al fine di renderli il più possibile adempienti e sicuri anche per chi fa impresa, in special modo per le PMI. “A partire dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il decreto legislativo 170/2021 che modifica gli articoli da 128 a 135 del Codice del Consumo (e introduce gli articoli da 135bis a 135septies), in attuazione alla direttiva europea n. 2019/771 sulla vendita di beni che si applica a tutti contratti conclusi successivamente al 1° gennaio 2022”, esordisce Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
La riforma interessa oltre a quelli di vendita, anche altri contratti a tal fine equiparati (permuta, somministrazione, appalto, opera, fornitura di beni da fabbricare o produrre), indipendentemente dal fatto che la stipulazione del contratto avvenga fisicamente nei negozi, a distanza oppure online. Sono beni oggetto di vendita anche acqua, gas, energia elettrica in un volume o in una quantità determinata, beni mobili materiali anche da assemblare, animali vivi e infine anche oggetti usati.
“Quando si procede a un acquisto, il primo passo consiste nel verificare se sussistono i requisiti individuati dalla legge per considerare un bene conforme al contratto. Qualora manchi anche uno solo di questi elementi, infatti, il consumatore può attivare le garanzie. A proposito di dichiarazioni pubbliche la nuova normativa ha previsto degli obblighi rafforzati per il venditore. Il venditore è sempre vincolato a ciò che dichiara pubblicamente ossia rivolgendosi a un numero di persone indeterminato e ampio, salvo il caso in cui dimostri che non conosceva la dichiarazione o non avrebbe potuto conoscerla usando l’ordinaria diligenza”, approfondisce il legale. “Se un bene non soddisfa i requisiti previsti dalla legge – prosegue – il venditore deve specificamente informare il consumatore delle caratteristiche particolari del bene e, solo se il consumatore le accetta espressamente e separatamente, allora il venditore è esente da responsabilità. Il venditore è responsabile nei confronti del consumatore di qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene che si manifesti entro due anni dalla consegna”.
Le regole in esame valgono anche per i contratti che hanno a oggetto beni contenenti elementi o servizi digitali. Se invece il difetto di conformità dovesse derivare dalla condotta di un’altra persona diversa dal venditore finale che è parte della catena contrattuale distributiva, il consumatore potrà rivolgersi comunque al venditore. Sarà poi quest’ultimo ad agire eventualmente in regresso nei confronti delle persone effettivamente responsabili nella catena commerciale.
In caso di prodotti difettosi, il consumatore ha diritto “Alla sostituzione o alla riparazione del bene. La scelta è libera e alternativa purché il rimedio preferito non sia impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore. La riparazione o la sostituzione devono avvenire senza spese per il consumatore, entro un congruo lasso di tempo e senza arrecare notevoli inconvenienti. Oppure alla riduzione proporzionale del prezzo o alla risoluzione del contratto. Questi rimedi cosiddetti “secondari” possono essere attivati solo nel caso in cui il venditore non abbia effettuato la riparazione o la sostituzione del bene (o si sia rifiutato); persista il difetto di conformità nonostante l’intervento del venditore; il difetto sia grave; oppure il venditore non possa procedere entro un periodo di tempo ragionevole o senza inconvenienti per il consumatore. Si ricorda che, in caso di difetto di conformità, il consumatore può rifiutarsi di eseguire il pagamento fino a quando il venditore non abbia adempiuto ai relativi obblighi, così come previsto dal Codice Civile”, precisa Patrizia Polliotto. “Questi rimedi a disposizione del consumatore si estendono anche ai casi in cui il bene venduto non possa essere utilizzato o il suo uso è parzialmente limitato a causa della violazione di diritti dei terzi di proprietà intellettuale. È infatti il venditore ad essere responsabile per aver messo a disposizione della clientela beni su cui altri soggetti esercitano dei diritti, che sono incompatibili con i diritti dei futuri acquirenti”, precisa la Presidente di UNC Piemonte.
La nuova legge ha previsto degli obblighi più severi per il venditore o il produttore che offrono una garanzia convenzionale ulteriore e aggiuntiva rispetto a quella legale. “Infatti – conclude l’Avvocato Polliotto – se le condizioni stabilite nella dichiarazione di garanzia sono meno vantaggiose di quelle che sono state promesse in pubblicità, la garanzia vincola il venditore secondo le modalità pubblicizzate.  La dichiarazione di garanzia convenzionale deve essere fornita al consumatore non oltre il momento della consegna della merce, su supporto durevole e redatta in un linguaggio semplice e comprensibile”.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il General Manager di Starbucks Italy Srl, Giampaolo Grossi, a Parlaconme

Ospite della trasmissione condotta da Simona Riccio

Sarà Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italy Srl, il protagonista dell’appuntamento di mercoledì 19 gennaio prossimo dalle 18 alle 19, nell’ambito della trasmissione PARLACONME sulla Radio web Radiovidanetwork, condotta da Simona Riccio, Organic Specialist e Social Media Manager del CAAT, Centro agroalimentare di Torino.

Titolo della puntata di PARLACONME sarà  “Condividere con gli altri ciò che hai vissuto e imparato nella vita è  un dovere”. Dalla classifica di Reputation Manager pubblicata dalla testata giornalistica Largo Consumo, Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italy Srl, risulta essere uno dei Top Ceo su Linkedin con 35 mila followers, ma ciò che lo rende tale non sonosolo i numeri dei collegamenti, ma anche il valore dei contenuti, che vanno al di là del ruolo ricoperto.

Simona Riccio, Social Media Manager del CAAT, è stata menzionata sul post Linkedin di Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo, per fornire una sua opinione sulla classifica e sui top Ceo. La sua attenzione è  ricaduta sul profilo di Giampaolo Grossi che, come emerge dall’intervista radiofonica, comunica molto bene se stesso e gli insegnamenti ricevuti, dal rispetto verso i collaboratori alla convinzione dell’importanza di lavorare in team, ascoltando i bisogni del prossimo e mantenendo sempre un atteggiamento di umiltà.

Durante la puntata Giampaolo Grossi illustrerà anche i luoghi in cui vengono realizzate le materie prime dei prodotti che vengono utilizzati da Sturbucks e le persone che si prendono cura di tali materie, che sono ‘cittadini del mondo’. Il valore dell’inclusione di genere, sesso, colore, etnia e religione rappresenta un tema molto caro a Giampaolo Grossi e anche a Simona Riccio che, da tempo,ne ha fatto il fulcro della sua trasmissione PARLACONME, coniugandolo anche al femminile, con la partecipazione di donne impegnate nel settore agroalimentare.

La trasmissione PARLACONME viene trasmessa in diretta web Radio da Radiovidanetwork sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vidanetwork.

Mara Martellotta 

Per ascoltare la trasmissione

Collegarsi al sito www.vidanetwork.it

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Su speaker Alexa e Google Home

Dal giorno successivo sarà possibile ascoltare la puntata senza stacchi pubblicitari sul sito www.parlaconmeofficial.it

Bonus mobili ed elettrodomestici, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Confermato anche per il 2022 (e fino al 2024) il cd. bonus mobili ed elettrodomestici. La prima novità riguardante il bonus mobili ed elettrodomestici è quella relativa alla proroga: chi, infatti, non ha ancora usufruito dello sconto potrà farlo nel 2022 (ma anche nel 2023 e nel 2024).

L’agevolazione è stata estesa, come già accennato sopra, per altri tre anni, confermando gli stessi requisiti validi fino al 31 dicembre 2021.

Va ricordato, a tal proposito, che il bonus mobili ed elettrodomestici è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10 mila euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Potrà continuare a beneficiare della detrazione chi acquista mobili ed elettrodomestici nuovi nel 2021 e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020.Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Inoltre, per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Quando è stato introdotto, il bonus mobili ed elettrodomestici riconosceva uno sconto Irpef entro il limite massimo di 10 mila euro. Nel 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è stato elevato a 16 mila euro, per poi tornare a 10 mila euro nel 2022. Tra le principali novità delle Legge di Bilancio, infatti, vi è il ricalcolo degli importi massimi di spesa.

Nello specifico, indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, è possibile fruire di una detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 10 mila euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Il limite dei 10 mila euro scenderà poi a 5mila euro nel 2023 e nel 2024, ma riguarderà sempre la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

Assegno unico, come fare domanda

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Dal 1° gennaio 2022 è finalmente possibile presentare la domanda per l’Assegno unico e universale tramite il servizio online dell’INPS.

Si tratta di un sostegno economico dato alle famiglie che sostituisce il premio nascita (bonus mamma domani), l’assegno di natalità (bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni.

Si chiama “unico” perché semplifica e potenzia gli interventi a favore della genitorialità e della natalità, e “universale” perché è garantito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.

L’Assegno unico e universale spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni:

per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza; per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea; svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale; per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

La domanda deve essere presentata da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale.

L’importo dell’Assegno unico è determinato secondo il valore ISEE. Per questo motivo l’ISEE, valido e corretto, serve per fare la domanda, anche se non è obbligatorio. E’ possibile presentare la domanda anche senza ISEE ma in questo caso si accederà solo all’importo minimo previsto per l’Assegno unico. Sarà comunque possibile inviare l’ISEE successivamente ed avere accesso all’importo specifico e previsto per il proprio nucleo familiare.  E’ possibile inviare l’ISEE entro il 30 giugno 2022 con il riconoscimento retroattivo degli importi spettanti a decorrere dal mese di marzo.

L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere comunque richiesto anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila. In questo caso però saranno corrisposti gli importi minimi dell’assegno previsti dalla normativa.

L’Assegno unico non concorre inoltre alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF.

L’importo dell’Assegno unico e universale viene determinato in base all’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi.

Più precisamente, è prevista: una quota variabile modulata in modo progressivo: si va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro. Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con 4 o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità.

Vi è poi una quota a titolo di maggiorazioni per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’assegno dovesse risultare inferiore a quello che deriva dalla somma dei valori teorici dell’assegno al nucleo familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), che si sarebbero percepite nel regime precedente la riforma.

L’importo riconosciuto sarà corrisposto in via ordinaria sulle coordinate IBAN intestate al richiedente o tramite bonifico domiciliato.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.