ECONOMIA- Pagina 270

Film Commission anche a Valenza

E’ pienamente operativo il protocollo d’intesa tra la Città di Valenza e la fondazione senza scopo di lucro Film Commission Torino Piemonte.

L’adesione di Valenza, siglata dal Sindaco, Maurizio Oddone e dal presidente di Film Commission, Paolo Damilano, era stato preparata da un incontro in Municipio tra lo stesso Oddone e l’Assessore ai Beni Culturali e Turismo, Alessia Zaio e Davide Bracco, responsabile delle partnership istituzionali, al quale era seguito un sopralluogo dello stesso che aveva effettuato una prima ricognizione fotografica dei luoghi più suggestivi di Valenza e dei suoi dintorni. E, come primo passaggio concreto questi luoghi, che potrebbero in forza del protocollo e della collaborazione tra le due parti, diventare delle location cinematografiche, sono visibili al link https://www.fctp.it/location_list.php?q=Valenza.

Il documento ha come obiettivo garantire la massima collaborazione tra la Città, Film Commission e le case di produzione per evidenziare tutto ciò che la città nei diversi settori può offrire alle produzioni audiovisive per rendere Valenza ed il suo territorio competitivi a livello nazionale. Da ciò deriverà, da un lato la concessione del patrocinio gratuito del Comune per le attività di ripresa effettuate sul territorio cittadino, riconoscendo a Film Commission il ruolo di capofila per le varie pratiche inerenti le eventuali produzioni. Dal canto suo Film Commission collaborerà con l’Amministrazione affinché venga riconosciuta dalle produzioni la citazione e l’apposizione del logo della Città nei titoli di coda e la citazione della collaborazione con Valenza in tutte le comunicazioni.

“Sono i primi passi di una collaborazione che riteniamo importante – dicono il Sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore Alessia Zaio – per la promozione della Città e del territorio ad un livello nazionale e non solo. La qualità delle produzioni promosse da Film Commission Torino Piemonte è un indubbio biglietto da visita di notevole portata”.

Economia, nel terzo trimestre forte ripresa in Piemonte

Il Comitato Torino Finanza ha registrato lo sprint dell’economia della nostra regione, che ha superato i valori della crisi del 2015. Buoni segnali anche dal III trimestre.

Dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino viene la conferma della forte ripresa dell’economia piemontese nel II Trimestre di quest’anno, dopo la depressione provocata dal lungo lockdown.

Il Pil del secondo trimestre ha fatto registrare un balzo in avanti del 17,3% (rispetto allo stesso trimestre del 2020), la stessa percentuale del Pil nazionale
Il Comitato Torino Finanza valuta l’andamento dell’economia della regione quasi in tempo reale attraverso un modello statistico-economico innovativo denominato Pil nowcasting, che permette di avere indicazioni estremamente affidabili in tempi molto rapidi, al contrario delle statistiche ufficiali che calcolano le variazioni regionali del Pil solo annualmente e “oltre un anno dopo”.
Grazie allo sprint del II trimestre (135 miliardi), il Pil annualizzato ha superato il minimo della crisi del 2015 (130 miliardi), nonché il minimo della crisi del 2009 (129 miliardi). Mancano, però, ancora 9 miliardi, ossia il 7% perché il livello dell’attività economica ritorni almeno al livello di prima della crisi del 2008-9.
Segnali positivi anche dalla variazione tendenziale del III trimestre (quello in corso), acquisita al 31 luglio del 2021: +3,2%. Il rimbalzo quindi sta continuando.
Nel secondo trimestre il Piemonte supera la media europea, la cui crescita è stata del +13,2%.
I fattori che hanno favorito la ripresa sono stati il miglioramento dell’immatricolazione di vetture (+89% nel primo semestre in Italia e +27% in Europa), che ha trainato la componentistica piemontese, dei settori del turismo, della cultura e dello shopping.
“I dati del Pil del II Trimestre, rilevati dal nostro modello di calcolo – dichiara Vladimiro Rambaldi, presidente del Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino – sono molto confortanti: vi è stato un rimbalzo record dell’economia regionale, grazie alla elevata specializzazione manifatturiera e alla sostenuta dinamica delle esportazioni. Ma non bisogna abbassare la guardia nei confronti della pandemia, perché una impennata dei contagi potrebbe portare a nuovi provvedimenti restrittivi e, quindi, a una penalizzazione delle attività di industria, commercio e servizi. E’ importante procedere speditamente con il piano vaccinale”.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “I dati diffusi oggi stimano positivamente la variazione tendenziale del Pil piemontese del II e III trimestre. Ma molto c’è ancora da fare per trasformare questo rimbalzo in una vera e propria crescita economica strutturata della nostra regione, che sappia guardare con fiducia e ottimismo oltre il periodo di emergenza sanitaria. I nostri sforzi, come istituzioni locali, devono continuare a concentrarsi sul sostegno dei settori che hanno appeal e mercato all’estero e che ci caratterizzano da sempre. Buoni risultati arrivano dal turismo, un settore che può fare la differenza per il nostro Pil”.

 

 

Volpiano, sportello virtuale per le pratiche edilizie e geoportali


Nell’ambito della strategia di informatizzazione degli uffici comunali

Il Comune di Volpiano ha attivato lo Sportello virtuale per la gestione degli appuntamenti riguardanti la gestione delle pratiche di edilizia e urbanistica, per cittadini e professionisti, con la possibilità di interloquire da remoto con gli uffici preposti. L’iniziativa si colloca nell’ambito della strategia di informatizzazione del Comune di Volpiano che vede la presenza, da anni, del portale GIS (Geographic information system), attraverso il quale è possibile verificare l’andamento delle pratiche o navigare graficamente sul territorio e ottenere informazioni di carattere urbanistico a livello catastale, integrando le norme e i vincoli del piano regolatore, e persino il censimento del patrimonio arboreo pubblico; per questo servizio sono previsti alcuni tutorial per un migliore utilizzo di questo strumento da parte degli utenti. Inoltre, recentemente è stato attivato il portale della Protezione civile, sul quale è possibile individuare i rischi del territorio e consultare i piani di emergenza esterna delle aziende e tutti i documenti riguardanti il piano di protezione civile comunale. Entrambi i portali si raggiungono collegandosi al sito www.comune.volpiano.to.it, dalla sezione denominata «accessi rapidi», sotto le voci «sportello unico edilizia» e «portale della protezione civile».

Commenta il sindaco Emanuele De Zuanne: «La collaborazione con la società Technical Design, che dura da oltre dieci anni, ha permesso al Comune di essere tra i primi a fornire a cittadini e professionisti le visualizzazioni cartografiche del territorio con gli aggiornamenti urbanistici e i vari piani territoriali, oltre all’iter delle pratiche edilizie e, più recentemente, nuovi layer con i sottoservizi di reti gas, acquedotti e fognature, gli impianti di illuminazione pubblica e il censimento arboreo pubblico; grazie ai tutorial si potrà rendere ancora più diffuso l’utilizzo di questi strumenti, mentre lo sportello virtuale per la gestione degli appuntamenti con gli uffici permette di semplificare e velocizzare le riunioni».

Ad Acea Energie la gara per il metano

Acea Energie Nuove, società attiva nel settore gas metano, energia elettrica e servizi efficientamento energetico con sede a Pinerolo, si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo la gara per l’approvvigionamento di gas naturale di Water Alliance – Acque di Lombardia e Utility Alliance del Piemonte, reti di utility che aggregano le venti principali aziende del settore idrico di Piemonte e Lombardia, tra le quali si annoverano, tra le altre, BRIANZACQUE S.p.A., MM S.p.A., CAP HOLDING, PADANIA ACQUE, SMA TORINO.

Acea Energie Nuove si è aggiudicata la fornitura di un volume complessivo di oltre 15 milioni di metri cubi per un fatturato atteso di circa 7 milioni di euro.

La società si contraddistingue per la sua vocazione allo sviluppo e promozione delle rinnovabili, l’efficientamento energetico e per la qualità e la competitività delle condizioni offerte ai suoi clienti.

Vino, aumenti delle rese: le riserve vendemmiali

La Regione ufficializza le quantità per Asti e Moscato d’Asti Docg, Barolo e Barbaresco Docg, Brachetto d’Acqui Docg e Piemonte Brachetto, Gavi Docg

 

L’Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha ufficializzato le rese ad ettaro, le riserve vendemmialie e la destinazione dei superi per la vendemmia 2021 accogliendo lerichieste di aumento comunicate dai rispettivi Consorzi di tutela per Asti Docg e Moscato d’Asti, Brachetto d’Acqui Docg e Piemonte Brachetto Doc, Barolo e Barbaresco Docg, Gavi Docg.

Novità per il Piemonte l’utilizzo dello strumento dello Stoccaggio, misura di contenimento dell’offerta della DO, che sarà introdotto per il governo del prodotto della DOCG Brachetto d’Acqui  e della DOC Piemonte Brachetto.

Apprezzo il segnale positivo che ricevo dal comparto vitivinicolo, rispetto al 2020 aumentano i quantitativi stabiliti per le rese e le riserve vendemmiali. Il mercato  si è rivelato favorevole dopo il lungo periodo di fermo e anche il posizionamento in nuovi mercati esteri ha consolidato il trend positivo che stanno vivendo i prodotti vinicoli piemontesi. E’ stato comunque necessario prevedere, quale misura di contenimento delle rese e di gestione dei volumi immessi sul mercato,  lo stoccaggio di parte del prodotto a DO in attesa dell’evoluzione del mercato verso condizioni, che ci auspichiamo si rivelino in breve, ancora più favorevoli delle attuali. Lo stoccaggio permetterà di modulare l’offerta in maniera compatibile con le dinamiche della domanda” – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.

I dati in dettaglio sono pubblicati sul sito della Regione Piemonte al link: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/viticoltura-enologia/provvedimenti-vendemmiali

In sintesi:

– Docg Asti e Moscato d’Asti, resa 100 quintali per ettaro e riserva vendemmiale 15 quintali per ettaro.

– Docg Brachetto d’Acquiresa tipologia Spumante: 50 quintali per ettaro; resa tipologia Tappo Raso: 50 quintali per ettaro.

Per la misura dello stoccaggio il cui periodo termina il 31 gennaio 2022, sono stati definiti i seguenti quantitativi: tipologia Spumante 10 quintali per ettaro e tipologia Tappo raso: 30 quintali per ettaro.

– Doc Piemonte Brachetto, resa tipologia Spumante: 65 quintali per ettaro, resa tipologia Tappo Raso: 65 quintali per ettaro.

Per la misura dello stoccaggio, il cui periodo termina il 31 gennaio 2022, è stato definito il quantitativo di 25 quintali per ettaro.

– Docg Gavi, resa tipologia tranquillo, frizzante, spumante: 95 quintali per ettaro; resa per menzione vigna: 85 quintali per ettaro; resa per tipologia Riserva e Riserva Spumante metodo classico: 65 quintali per ettaro.

Riserva vendemmiale per tipologia tranquillo, frizzante, spumante: 19 quintali per ettaro; menzione vigna: 7 quintali per ettaro; tipologia Riserva e Riserva Spumante metodo classico: 13 quintali per ettaro.

– Docg Barolo e Barbaresco, rese da disciplinare di produzione e destinazione dei superi del 20% concesso: 15% a distillazione o altri usi consentiti e 5% a Vino.

In Afghanistan il tramonto dell’Occidente

Errare è umano, perseverare è diabolico.

Gli Stati Uniti, dopo gli accordi di Parigi lasciarono il Vietnam, confidando nella ‘vietnamizzazione’ del conflitto. Nel 2021, dopo che il processo di sganciamento era partito con l’Amministrazione di Donald Trump, in Afghanistatn è successa la stessa cosa. L’afganistanizzazione del conflitto è stata una completa debacle e adesso gli Occidentali se ne vanno, e quello che era successo a Pnom Penh, quello che era successo a Saigon accade anche a Kabul. In un mondo dove tutto si dimentica in fretta, complici i clic di gradimento su Facebook e le storie di Istagram (per tacere di Tik Tok), c’è ancora una generazione che era poco più che adolescente negli anni Settanta ma che ricorda molto bene quello che accadde. E quello che è accaduto, sta accadendo e accadrà in queste ore a Kabul e in Afghanistan è, per dirla alla Garcia Marquez, la ‘Cronaca di una morte annunciata’. Non entro nei dettagli della geopolitica, nel fatto che i Talebani saranno una spina nel fianco per avversari degli Stati Uniti nella moderna versione del ‘Grande Gioco’, ovvero la Russia di Putin, la Cina comunista e l’Iran degli ayatollah, ma qualche domanda è necessario porsela. Nel 2001, sullo slancio ideale della ferita all’Occidente (perché tale era) la coalizione internazionale, Italia compresa, ha attaccato l’Afghanistan con il deliberato intento di mettere fine al regime teocratico dei Talebani e sradicare il terrorismo islamista di Bin Laden, con il dichiarato intento di portare la democrazia nel Paese (quale fosse il modello di democrazia per gli afghani nessuno però se lo è mai chiesto o lo ha spiegato). Qualche risultato lo si è ottenuto, certamente, ma come sempre il Paese non è mai stato sottomesso del tutto e neppure è stato sradicato il retroterra, compreso quello in Pakistan e nella zona tribale, dove certe idee hanno un profondo radicamento. Nel vent’anni di presenza Usa, Onu, Nato, e anche italiana. La missione italiana, per tacere delle altre, ha riportato 53 morti e 700 feriti, alcuni dei quali porteranno per tutta la vita le conseguenzed

di quanto accaduto sul loro corpo. E già questo è un bilancio che deve suscitare altri interrogativi, di per sé stesso, senza contare il costo della missione nel suo complesso. E’ pertanto lecito chiedersi, per quale motivo i soldati, i cooperanti, i giornalisti italiani sono andati a morire se poi, alla fine, tutto torna come prima. E questo non vale soltanto per gli italiani, ma per tutte le nazionalità che in quella lontana terra hanno sudato sangue, sudore e lacrime. E che dire di quei collaboratori delle nostre, e delle altre, forze militari straniere, che in queste ore stanno rischiando la vita. Kabul potrebbe diventare, con le debite differenze, una nuova Pnom Penh, più una Saigon, Certo gli attori sono diversi, le motivazioni sono differenti, ma i risultati, ovvero le morti violente, sono e saranno le stesse. Un titolo come ‘Paura per chi resta a Kabul’ suona come ipocrita perché questa tragedia si doveva e di poteva evitare e dovrebbe aprire gli occhi sia ai supertifosi dell’Aquila, sia ai pacifisti di casa nostra.

Oswald Spengler nel suo profetico libro ‘Il tramonto dell’Occidente’ scritto tra il 1918 ed il 1923 qualche torto non lo aveva. Eppure eravamo negli anni alla fine della Prima Guerra Mondiale.

E oggi, nonostante le parole, i proclami, i tweet, la realtà non è che una: gli Usa, la Nato, l’Unione Europea, ancora incerta sul come e se accogliere i profughi, hanno fallito la loro missione in quel lontano paese asiatico, E le conseguenze le pagheremo tutti negli anni a venire. Adesso la speranza è che almeno a chi ha creduto nell’Europa, nella Nato, negli Usa, venga tesa una scialuppa di salvataggio.

Personalmente non posso che dirmi schifato e stomacato.

Massimo Iaretti

 

Infortuni sul lavoro, Piemonte in “zona arancione”

ALTRE 104 VITTIME SUL LAVORO REGISTRATE IN ITALIA NEL SOLO MESE DI GIUGNO. COSÌ IL PRIMO SEMESTRE 2021 SI CHIUDE CON 538 MORTI BIANCHE.

 

ED ECCO LA MAPPA DEL PAESE ELABORATA DALL’OSSERVATORIO VEGA ENGINEERING CHE SEGNALA LE REGIONI IN CUI È PIÙ PERICOLOSO LAVORARE: DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA. LOMBARDIA E TOSCANA TRA LE PIÙ SICURE. CAMPANIA E PUGLIA TRA QUELLE MENO SICURE.

 

L’emergenza morti bianche continua nonostante lo smart working e nonostante le attività produttive non siano ancora ripartite a pieno regime a causa dell’emergenza sanitaria.

 

E a finire in zona rossa nel primo semestre del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 19,4 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise e Abruzzo.

 

In Zona ArancioneLazioPiemonte, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

In Zona Gialla: Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Sicilia, Valle D’Aosta. In Zona Bianca: Toscana, Lombardia, Sardegna, Liguria e Marche.

(In allegato e sul sito vegaengineering.com sono disponibili i grafici e i dati).

 

 

“Da esperti di sicurezza sul lavoro da quasi un trentennio, ribadiamo che questo è il rischio reale di morte sul lavoro nel nostro Paese – spiega Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio mestrino – Perché, è proprio attraverso il calcolo dell’incidenza della mortalità sulla popolazione lavorativa che si descrive con maggior precisione l’emergenza. Così accade, ad esempio, che sebbene la Lombardia risulti essere la regione con il maggior numero di infortuni mortali sul lavoro, faccia invece rilevare l’incidenza di mortalità tra le più basse del Paese. Risultato: la Lombardia è una delle regioni più sicure per i lavoratori e rimane in zona bianca.”

 

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA.

 

Con i numeri assoluti la Lombardia, come sempre, è la regione in cui si conta il maggior numero di vittime in occasione di lavoro a causa dell’elevato numero di lavoratori. Nel primo semestre 2021, in Lombardia si sono registrati 52 decessi. Seguono: Campania (49), Lazio (47), Puglia (41), Piemonte (38), Emilia Romagna (35), Veneto (32), Abruzzo (23), Sicilia (22), Toscana (21), Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (12), Molise e Umbria (11), Calabria (9), Marche (8), Liguria e Basilicata (7), Sardegna (6), Valle D’Aosta (1). Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia.

 

Nei primi sei mesi del 2021 sono 538 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste sono 444 quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 94 sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. Rispetto a fine maggio 2021, ci sono 104 vittime in più.

Il settore delle Costruzioni è quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti (51 dall’inizio dell’anno, 8 in più rispetto a maggio). Seguono: Attività Manifatturiere (41), Trasporto e Magazzinaggio (40 vittime da inizio anno), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (31), Amministrazione Pubblica e Difesa (14), Sanità e Assistenza Sociale (13).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (314 su un totale di 444).

 

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo semestre 2021 sono 40 su 444.

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi sei mesi del 2021 sono 58.

Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi sei mesi dell’anno.

 

*La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l’Italia “a colori”. Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l’emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – che da oltre un decennio elabora indagini statistiche sulle morti bianche nel nostro Paese – ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un’incidenza media nazionale (Im=19,4).

Il master Upa studia il turismo in Piemonte

Il progetto finale di un team di studenti del Master UPA in “Strategie di comunicazione integrata al tempo del digitale” è incentrato su una proposta di campagna di comunicazione turistica del Piemonte.

Istituito oltre trent’anni fa in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Master “Strategie di comunicazione integrata al tempo del digitale” si svolge a Milano dal 2013 in collaborazione con UPA – Utenti Pubblicità Associati – la storica associazione che riunisce le aziende che investono in pubblicità in Italia.

Il Master è rivolto a laureati con un brillante percorso di studi e a giovani professionisti che devono confrontarsi con un mercato che impone un continuo aggiornamento delle competenze di marketing e di comunicazione. Fiore all’occhiello del Master sono i “project work”, realizzati dai ragazzi in piccoli gruppi e basati su brief reali assegnati dalle aziende associate.

Nell’ambito della collaborazione di VisitPiemonte con UPA, gli studenti hanno sviluppato un piano di comunicazione turistica della nostra regione. Basato su un’approfondita analisi del territorio, dei competitor, dei target e delle best practices, l’elaborato ha puntato sui temi dell’innovazione, delle esperienze sviluppate intorno a delle “palette colori” diverse a seconda delle stagioni, e della narrazione sensoriale e su toni comunicativi di empatia, semplicità e inclusività.

“Piemonte, un racconto da vivere” è stato il claim ideato per la campagna rivolta ad un target di Millennials, declinata sui mercati italiano ed europeo e pianificata soprattutto sui vari canali social tramite immagini, video, podcast e attraverso il racconto di narratori locali. Il progetto ha proposto anche il ridisegno del sito web in modalità “mobile first”.

La presentazione del progetto si è svolta il 23 giugno scorso davanti alla Commissione d’esame e il 27 luglio è stato presentato in video-collegamento a tutto lo Staff di VisitPiemonte.

La Regione a sostegno del comparto apistico

In arrivo i bandi 2021 per i contributi alle aziende e alle associazioni dei produttori

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, ha approvato una serie di provvedimenti a favore del settore apistico piemontese per gli anni 2021-2022.

Con 1, 3 milioni di euro di risorse finanziarie assegnate dal Ministero delle Politiche agricole al Piemonte per il periodo compreso tra il 1° agosto 2021 e il 31 dicembre 2022, sulla base della ripartizione alle singole Regioni dei fondi derivanti dall’Unione Europea, l’Assessorato all’Agricoltura predispone l’apertura di quattro bandiche saranno pubblicati sul sito della Regione Piemonte nelle prossime settimane.

I bandi regionali andranno a beneficiare le aziende agricole e le associazioni di produttori che richiedono contributi per assistenza tecnica alle aziende; corsi di formazione, azioni di comunicazione, acquisto dei presidi sanitari e analisi dei prodotti dell’apicoltura; attrezzature per le aziende, attrezzature per il nomadismo e il ripopolamento; ricerca.

Inoltre in attuazione della Legge regionale n.20/1998 in materia di sostentamento e sviluppo dell’apicoltura in Piemonte, la Giunta regionale ha assegnato una dotazione finanziaria di 300 mila euro per la richiesta di contributi da parte delle associazioni apistiche riconosciute dalla Regione per la realizzazione del servizio di assistenza tecnica agli apicoltori, in particolare per affrontare le problematiche inerenti alle patologie e ai parassiti delle api; per la formazione e l’aggiornamento degli apicoltori e dei tecnici apistici; per la promozione e valorizzazione dell’apicoltura e dei suoi prodotti.

“Con l’attivazione dei bandi 2021 la Regione dà un aiuto concreto al comparto apistico piemontese che sta registrando gravi criticità a causa del cambiamento climatico, come emerso anche dal tavolo regionale che si è tenuto a luglio – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa – Il Piemonte si distingue a livello nazionale per numero di produttori e per la qualità del nostro miele, caratteristiche che vogliamo mantenere e pertanto ho ritenuto che venissero incrementati i contributi in particolare a sostegno della ricerca e a favore del ripopolamento”.

La Città assume 100 funzionari con contratto di formazione

La Città di Torino nel giugno scorso ha presentato alla Regione Piemonte il progetto formativo per l’assunzione dei primi 100 Funzionari (cat D) con contratto di Formazione e Lavoro della durata di 24 mesi. Il progetto è stato approvato dalla Regione il 29 luglio e quindi è iniziata la procedura per le assunzioni.

 

Il Comune sta definendo con Formez Pa, con cui è associato, le specifiche tecniche dell’avviso di selezione che verrà pubblicato al più presto, presumibilmente nel mese di settembre.

 

Le nomine riguarderanno diverse specializzazioni necessarie per far fronte alle progettualità previste dal PNRR.

 

Tra le figure ricercate vi sono esperti in rendicontazione, esperti giuridici ed in contabilità pubblica, analisti informatici, ingegneri strutturisti, esperti in valutazione ambientale strategica e bonifiche, pianificatori urbanistici, tecnici esperti in ambito energetico e in trasporti e mobilità.