ECONOMIA- Pagina 265

Come diventare manager del turismo culturale

Aperte le iscrizioni alla terza edizione del Master Universitario di I livello in “Progettazione, comunicazione e management del turismo culturale“, attivato dall’Università degli Studi di Torino (Dipartimento Culture, Politica e Società – capofila; Dipartimento di Informatica; Dipartimento di Management)

Il corso di studi, che verrà presentato con un webinar il 7 ottobre, intende fornire una preparazione specifica e mirata per operare nel mondo del turismo culturale ad ampio raggio, trasmettendo competenze tecniche e manageriali per formare professionisti, sia nel settore pubblico sia in quello privato.

Il Master si rivolge a neolaureati in possesso di qualsiasi laurea del vecchio e del nuovo ordinamento (I e II livello) interessati e appassionati di cultura e turismo, come pure a lavoratori interessati ad un percorso di professionalizzazione.
La presentazione del Master e il programma dettagliato sono consultabili sul sito: www.masterculturaeturismo.it

Il Master è sostenuto da VisitPiemonte e rientra nel programma di scambio di competenze nel settore turistico e congressuale, con formazione specifica prevista dalla Convenzione con l’Università degli Studi di Torino per sviluppare figure professionali con profili specializzati nel settore.

Consumi o scegli? Gli incontri di Altromercato

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ALTROMERCATO INAUGURA IL CICLO DI INCONTRI “CONSUMI O SCEGLI?”, DEDICATI AL CONSUMO CONSAPEVOLE E ALLE SCELTE SOSTENIBILI, OSPITATI SULLA PIATTAFORMA “ATTIVIAMO ENERGIE POSITIVE”

Una serie di appuntamenti virtuali per raccontare come scegliere da che parte stare.

Il consumo consapevole, le scelte sostenibili, il lato oscuro del mercato e le alternative per renderlo migliore.

 Per condividere esperienze e strumenti del Commercio Equo e Solidale con chi ha voglia di cambiamento

 

 Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e la seconda al mondo, e “Attiviamo Energie Positive”, spazio digitale gratuito di co-progettazione, formazione e divulgazione dei temi dell’innovazione sociale, con un focus particolare su terzo settore e pratiche di economia ideato da Produzioni dal Basso, presentano un ciclo di incontri intitolato “Consumi o scegli?”.

Consumo consapevole, scelte sostenibili e Commercio Equo e Solidale come strumenti reali per un cambiamento concreto, per modificare il mercato e mettere al centro delle scelte le persone e l’ambiente, un percorso guidato dalla voce e dall’esperienza di chi da oltre 30 anni lavora quotidianamente in questa direzione.

Il ciclo si aprirà il 21 settembre alle 18 con un incontro intitolato “Consumi o scegli?”.

Su questa domanda si interrogheranno Paolo Iabichino, Direttore Creativo e Scrittore Pubblicitario e Alessandro Franceschini, Presidente Altromercato. Un dialogo attorno al ruolo attivo del consumatore di oggi, sul potere delle scelte di acquisto che ognuno di noi possiede per influenzare i brand indirizzandoli verso scelte etiche e sugli stessi brand che decidono di agire e di prendere posizione. L’esempio della genesi della Campagna di Comunicazione integrata e l’azione di brand activism compiuta da Altromercato come case history.

La partecipazione agli incontri è facile e gratuita e non richiede alcuna registrazione. 

L’interazione con i relatori sarà possibile tramite chat.

RELATORI:

Paolo Iabichino, Direttore creativo, scrittore pubblicitario e co-fondatore dell’Osservatorio Civic Brands assieme a IPSOS 

LINKEDIN: https://www.linkedin.com/in/iabicus/ 

Alessandro Franceschini, Presidente Altromercato e Coordinatore del Comitato Brand Identity Altromercato. Da quasi 30 anni è impegnato attivamente nel panorama del Commercio Equo e Solidale Italiano.

LINKEDIN: https://www.linkedin.com/in/alessandro-franceschini-equo/ 

Per maggiori informazioni sugli incontri: https://www.attiviamoenergiepositive.it/laboratori/altromercato/ 

ALTROMERCATO

Altromercato è la principale realtà di Commercio Equo e Solidale italiana e tra le più grandi al mondo. È una Impresa Sociale formata da 94 Soci e 225 Botteghe, gestisce rapporti con oltre 140 organizzazioni di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo. Il lavoro di centinaia di migliaia di artigiani e contadini viene rispettato ed equamente retribuito, perché si basa su una filiera trasparente e tracciabile, che tutela i produttori, l’ambiente e garantisce la qualità dei prodotti. 

Altromercato propone prodotti che hanno una caratteristica comune: sono buoni per chi li sceglie e per chi li produce. La sua gamma si compone di prodotti alimentari, molti dei quali biologici, anche freschi e una selezione di prodotti tipici italiani (Solidale Italiano), una linea di igiene e cosmesi naturale (Natyr), articoli di artigianato per la casa e ricorrenze, abbigliamento e accessori della linea di moda etica On Earth. 

Le principali referenze sono presenti anche in 1500 punti vendita della grande distribuzione e 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, Gruppi di Acquisto Solidale. 

Con Altromercato si alimenta un’economia sana, un circolo virtuoso – dal produttore al consumatore – che dura da trent’anni, uno stile di vita sostenibile per tutti. 

 

Effetto casa, boom di compravendite

CORRONO LE COMPRAVENDITE IMMOBILIARI: A TORINO +55 % IN UN ANNO

Continua la crescita delle compravendite immobiliari residenziali. Il mercato conferma un andamento positivo e chiude il secondo trimestre del 2021 con un aumento degli scambi del 73,4% rispetto allo stesso trimestre del 2020, penalizzato dal lockdown. Significativo il confronto con il secondo semestre del 2019 che evidenzia una crescita delle transazioni del 26,1%. È ancora una volta evidente, come già avvenuto nel primo trimestre del 2020, la migliore performance dei comuni non capoluoghi che mettono a segno un incremento dell’81,6% rispetto al secondo trimestre del 2020 e del 31,3% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Tra le grandi città, in cui l’aumento medio rispetto al 2020 è stato del 54,6%, spiccano le performance di Palermo (+70,3%), Napoli (+67,1%) e Genova (+65,7%). Bene anche Bari, Roma e Torino. Rispetto al secondo trimestre del 2019 il numero di compravendite nelle grandi città è aumentato mediamente del 14,0%.

L’analisi del compravenduto realizzato dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenzia che, nel secondo trimestre del 2021, il 76,4% ha acquistato come prima casa, il 7,4% come casa vacanza ed il 16,2% per investimento.

La tipologia più compravenduta si conferma il trilocale con il 34,4% ma è interessante l’aumento della percentuale di chi ha acquistato tagli più grandi, tra cui anche soluzioni indipendenti.

L’acquisto dell’abitazione resta quindi sempre prioritario per gli italiani: i mutui più convenienti insieme ai benefici fiscali per le ristrutturazioni e l’effetto del lockdown ancora vivo hanno portato a questi risultati oltre le aspettative.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

150 anni di Frejus al Museo del Risorgimento

A Torino, presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano fino all’1 novembre 2021

“DI PIETRA E FERRO: 150 ANNI DEL TRAFORO DEL FREJUS”

Una mostra promossa da TELT in collaborazione con il Museo racconta lo scavo del primo traforo transalpino, a un secolo e mezzo dalla sua inaugurazione: storia, personaggi e innovazioni di una grande opera italo-francese ed europea.

 Il 17 settembre di 150 anni fa si inaugurava a Bardonecchia e Modane la prima galleria ferroviaria al mondo attraverso una catena montuosa; tre giorni di festeggiamenti celebrarono questo passaggio storico nei collegamenti europei.

TELT, promotore pubblico della Torino-Lione, e Museo Nazionale del Risorgimento Italiano propongono un viaggio in quella storia: a Palazzo Carignano di Torino, sede del Museo e del Parlamento Subalpino che nel 1857 decretò l’opera, si apre la mostra “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fréjus”. Il percorso espositivo sarà inaugurato questa sera alle 18:00 dal presidente e dal Direttore del Museo, Mauro Caliendo  e Ferruccio Martinotti, e dal direttore generale di TELT, Mario Virano.

Il Traforo del Frejus – spiega Caliendovide la luce grazie all’insistenza tenace di Camillo Cavour, il primo ministro di Vittorio Emanuele II, nonostante critiche e contrarietà. Le sue parole io nutro ferma fiducia che voi coronerete la vostra opera con la più grande delle imprese moderne deliberando il perforamento del Moncenisio furono pronunciate in un appassionato discorso proprio qui a Palazzo Carignano nella Camera del Parlamento Subalpino, che è il cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. La mostra DI PIETRA E FERRO racconta dunque una storia che ci appartiene, una storia che porterà alla realizzazione di un’opera importantissima per lo sviluppo dell’Italia tra Ottocento e Novecento perché permise il collegamento con le grandi capitali d’Europa, il progresso nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nei commerci. Una mostra che su questi temi saprà certamente suscitare riflessioni anche oggi”.

Lo scavo del Frejus – aggiunge Viranoè una storia di visione europea, di innovazioni scientifico-tecnologiche pionieristiche, di lavoro che ha cambiato i destini dei territori interessati, proiettandoli in Europa già a fine Ottocento, lasciando importanti ricadute visibili ancora ai giorni nostri. Per questo, a 150 anni dalla sua realizzazione, e nell’Anno Europeo delle Ferrovie, abbiamo voluto condividere il racconto di quell’epopea. Sentiamo la responsabilità di tramandare l’archeologia del sotterraneo, raccogliendone le testimonianze e mettendole a disposizione di appassionati, studiosi e grande pubblico. La mostra è un mix di messaggi e testimonianze del passato, miniera di informazioni d’interesse storico-ingegneristico di livello internazionale, fortemente attuali e proiettati nel futuro. Abbiamo voluto porre l’accento su alcuni elementi di questa storia come uno sguardo alle nostre radici per guardare avanti, convinti che le grandi sfide portino a grandi risultati. L’epopea del Frejus lo dimostra”.

Attraverso documenti originali dell’epoca, voci, immagini, ricostruzioni e personaggi, due percorsi paralleli  nel Corridoio della Camera Italiana raccontano quei 14 anni di lavori: da un lato l’infrastruttura, dalla proposta alla realizzazione, fino alle celebrazioni, inquadrata anche in un contesto di eventi internazionali; dall’altro, i protagonisti che furono “motori” dell’opera con le idee (i politici Cavour e Menabrea), le innovazioni scientifico-tecnologiche (gli ingegneri Sommeiller, Grandis, Grattoni), il lavoro (le società operaie, i lavoratori locali e immigrati).

L’esposizione riunisce documenti, tavole, foto e litografie provenienti dalla collezione storica di TELT e testimonianze originali provenienti dagli archivi del Museo: tutti questi materiali ricostruiscono i principali passaggi di quella che nel 1871 fu, insieme al taglio dell’istmo di Suez, una delle due grandi opere dell’Ottocento, il primo grande cantiere binazionale. Si alternano progetti e relative reazioni istituzionali, disegni della prima perforatrice meccanica usata per lo scavo, xilografie pubblicate sui media dell’epoca che raccontano l’avanzamento dei lavori, vedute dei paesaggi alpini di fine Ottocento, cronache delle feste per l’inaugurazione del 1871, fino al “Genio alato”, testimonianza voluta dalle società operaie di tutta Italia nel 1879 per celebrare il lavoro sul tunnel Bardonecchia-Modane.

La mostra vuole dare evidenza ad alcuni elementi sul Fréjus, realizzato negli stessi anni in cui si “costruiva” l’Italia: è l’opera che ha dato inizio alla storia delle grandi gallerie alpine ed è la prima grande strada per l’Europa; rappresentò una sfida enorme dal punto di vista ingegneristico (13 km completati in 14 anni) e finanziario; si iniziò scavando a mano i fori per le mine, si terminò con l’utilizzo delle perforatrici meccaniche.

Punto di partenza è una lapide commemorativa dei caduti sul lavoro durante lo scavo promossa da TELT, Genio Civile, Rete Ferroviaria Italiana e Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani per i 150 anni del traforo, svelata il 5 settembre alla presenza delle istituzioni europee in occasione del passaggio a Torino del Connecting Europe express.

La mostra “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Frejus”, in doppia lingua, italiano e francese, come il cantiere che racconta, è visitabile fino al 1° novembre 2021, con il biglietto di ingresso al Museo ed è gratuita per i possessori delle tessere Abbonamento Musei Piemonte e Torino Piemonte Card.

Media partner dell’iniziativa è Torino Storia.

 

Informazioni generali sulla mostra

Titolo: Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Frejus
Sede: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8 
Periodo18 settembre – 1 novembre 2021, mar-dom ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17.30), lunedì chiuso
Ingresso: biglietto unico mostra + museo 10 euro (previste le consuete riduzioni), gratis per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card

Tutte le informazioni su www.museorisorgimentotorino.it e www.telt-sas.com

Il latte, fattore di salute

L’Accademia di Medicina di Torino organizza un corso nazionale di aggiornamento per Medici Chirurghi intitolato “Il latte, un fattore di salute” che si svolgerà per via telematica il 22, 28 settembre e 6 ottobre, dalle 17 alle 19. Il corso è coordinato da Gianni Bona, Direttore Emerito Clinica Pediatrica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara e Giuseppe Poli, Professore Emerito Università di Torino. Al prof. Bona si alterneranno come moderatori Claudio Fabris, Professore Emerito Università di Torino e Aishah Pathak, Esperta in Dialogo e Comunicazione Internazionale.

Articolato in tre incontri, il programma prevede un’analisi aggiornata dei davvero molteplici aspetti clinici e biologici del latte in generale, con particolare approfondimento su quello umano, ponendo però in risalto anche l’innovazione tecnologica raggiunta dall’industria a proposito dell’alimento latte, il più antico ma sempre tra i più attuali. Saranno esposte nel dettaglio le ultime acquisizioni sulle effettive capacità antivirali e di riduzione del rischio di malattie croniche dell’adulto/anziano esercitate dall’assunzione del latte, specie alla nascita e nei primi mesi/anni di vita. Infine, verrà fatta una panoramica sull’attuale consumo di latte (specialmente bovino) nelle varie fasce d’età e sui continui progressi della ricerca scientifica volta al miglioramento della qualità di questo prezioso elemento.

Per partecipare al corso, la cui adesione è gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili e che erogherà 9 crediti formativi ECM occorre iscriversi al sito del provider www.symposium.it/eventi.

Si potrà seguire il primo incontro anche accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina (via Po 18, Torino), previa prenotazione da effettuare via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e dietro presentazione di Green Pass. Gli incontri successivi verranno tenuti solo in modalità web.

Anteprima Torino Fashion Week al Teatro Sociale di Pinerolo

Dal 5 al 26 settembre 2021. In mostra lo stile italiano indipendente tra arte, cibo e colori

Le sfilate della TFW, in digital streaming, si svolgeranno a Palazzo Madama | Torino | 15-21 novembre

Taglio del nastro venerdì 10 settembre ore 18 per la Rassegna “Artigianato Pinerolo”

TModa, CNA Torino e CNA Federmoda, con il supporto della Camera di commercio di Torino, sono orgogliosi di portare a Pinerolo in occasione della Rassegna dell’Artigianato l’Anteprima della Torino Fashion Week 2021, l’evento più importante a livello piemontese per la promozione del made in Italy nel comparto moda-accessori che ha saputo affermarsi anche nel panorama internazionale.

La sesta edizione della TFW si terrà anche quest’anno in versione 100% digital a causa della pandemia di Coronavirus dal 15 al 21 novembre. Un’edizione che avrà però due anteprime «reali»: la prima a Pinerolo attraverso la mostra “La moda tra arte, cibo e colori. Peccati di gusto e per gli occhi”, fruibile da tutti; e la seconda, su inviti, il 13 novembre alle ore 19, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, in via Bogino 9 a Torino, con un defilé in presenza e la premiazione degli stilisti.

La sala “Caramba” del Teatro Sociale di Pinerolo, accoglie dal 5 al 26 settembre gli abiti e gli accessori moda che solcheranno in modalità virtuale la catwalk di Palazzo Madama, una sfilata che sarà possibile vedere in diretta streaming sul sito www.torinofashion­week.eu


CNA Torino nel presentarli in anteprima, ha deciso di giocare con i colori delle mele, frutto tipico del territorio, e di tutte le altre eccellenze enogastronomiche del Pinerolese, e di far incontrare questi colori e le emozioni che in noi suscitano con altri colori, quelli dei tessuti e degli accessori moda, per realizzare una grande mostra che è al tempo stesso vetrina e provocazione.
Una vetrina di bellezza e di bontà firmata dalla scenografa Eleonora Rasetto per la curatela di Vitaliano Alessio Stefanoni che diventa provocazione per gli occhi e per i sensi, con le creazioni a tema food di Non Mangiarlo by Crisiplastica, le immagini del fotografo pubblicitario Guido Siviero e le poltrone progettate e realizzate interamente in Italia dal designer italo­iracheno Hussain Harba progettate e realizzate interamente in Italia e l’abito scultura creato con le stoffe di Tessitura Corte dall’Istituto di Taglio e Confezione Ferrero Floriana di Pinerolo che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra.

Come una grande tavola imbandita, questa sala propone al pubblico un menù d’eccezione i cui ingredienti non sono soltanto i frutti della terra e della sapiente trasformazione delle mani degli artigiani, ma anche i tessuti e le loro forme eleganti che gli stilisti della edizione 2021 della Torino Fashion Week hanno saputo loro attribuire con talento e creatività.

 

Orari:

venerdì, 15­-20
sabato, 10­-13 e 15­-20
domenica, 10­-13 e 15-­20
Ingresso gratuito

 

Elenco degli stilisti associati a CNA Federmoda
protagonisti della “Sfilata made in Italy” a La Rinascente nell’ambito della Torino Fashion Week e partecipanti all’Anteprima al Teatro Sociale di Pinerolo:
Adelyur Fashion by Adele Vasilache
Anyta Style by Sara Marrari
Cristina Doneddu
Soho by Daniela Bosco
Verman Style by Mioara Verman

Special Guest:
Hussain Harba

 

Informazione promozionale

 

Artigiani scettici sulla ripresa: molto dipenderà dal Recovery Fund

 “L’artigianato piemontese nutre ancora preoccupazioni sulla possibilità di una piena ripresa. La ripartenza è ora collegata all’impiego corretto delle ingenti risorse del Recovery Fund e di riforme strutturali degli ammortizzatori sociali, del mercato del lavoro e della burocrazia”.

  

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte pubblica il compendio dati del primo semestre 2021 riguardante gli indicatori principali che caratterizzano il trend del comparto artigiano piemontese.

Dalle indagini congiunturali trimestrali realizzate da Confartigianato Imprese Piemonte nell’ultimo trimestre 2020 e nei primi tre del 2021 emerge il perdurare di un certo pessimismo, dovuto alla situazione di preoccupazione e disagio conseguenti alla pandemia da Covid–19 il cui impatto sull’economia, oltre che sulla sanità, non può ancora dirsi superato.

“L’artigianato piemontese –commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– nutre ancora preoccupazioni in ordine alla possibilità di una totale ripresa. La chiave per la ripartenza è ora legata all’impiego corretto delle ingenti risorse del Recovery Fund e di riforme strutturali degli ammortizzatori sociali, del mercato del lavoro e della burocrazia che tengano conto delle piccole e medie imprese, che costituiscono il 98 per cento del tessuto produttivo del nostro Paese”.

“Il credito –continua Felici– si conferma strategico per le micro e piccole imprese. Infatti a livello territoriale, in merito al costo del credito, nel primo trimestre 2021 il tasso d’interesse pagato dalle imprese in Italia è del 3,51%. Le imprese del Mezzogiorno pagano un tasso di interesse del 4,77%, 126 punti base sopra il 3,33% del Centro-Nord. Nel dettaglio regionale i tassi più alti si rilevano in Calabria (6,54%, + 303 punti base), Molise (5,67%, + 216 punti), Sardegna (5,24%, + 173 punti), Sicilia (5,11% + 160 punti). Credito relativamente meno costoso in Trentino-Alto Adige (2,92%, – 59 punti sotto la media), Lombardia (3,10%, -41 punti), Veneto (3,13%, – 38 punti).  In Piemonte il valore è 3,41%, – 42 punti”.

In base ai dati dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, al 30 giugno 2021, le imprese artigiane piemontesi ammontavano a 117.315; secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel secondo semestre dell’anno 2021 è stimabile una piccola riduzione di imprese molto contenuta pari a 20 unità produttive.

Dal monitoraggio dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornato al 31 agosto 2021, risulta che gli apprendisti, rispetto ai 20.116 del 2020 sono 16.833, confermando, dopo i quattro anni di crescita (dal 2016 al 2019), una sensibile riduzione, imputabile in gran parte alla situazione pandemica, che ha ridotto le opportunità occupazionali anche per gli apprendisti.

Al 30 giugno 2021 l’occupazione nell’artigianato in Piemonte si posiziona sulle 238.298 unità lavorative, di cui 130.717 autonomi e 107.581 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo preso in esame, di 75.235 posti di lavoro.

Il miglioramento della situazione sanitaria, conseguente all’avvicinarsi dell’immunità di gregge dovuta al successo della campagna vaccinale, anche a causa della progressiva estensione del green pass, comincia a produrre effetti positivi sull’economia. Secondo le stime OCSE si prevede che l’economia italiana recuperi i livelli del 2019 entro la prima metà del 2022, dopo una crescita stimata per quest’anno al 5,9%, mentre il debito pubblico salirà quasi al 160% del PLI nel 2021.

“Un ulteriore elemento di criticità per le imprese –conclude Felici– è costituito dai ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni. Infatti ben il 60,2% dei Comuni italiani non rispetta il termine di legge di 30 giorni per pagare le aziende fornitrici di beni e servizi.  Nel 2020 i debiti commerciali della PA verso i fornitori privati sono saliti a 58 miliardi, con un aumento di 4 miliardi rispetto al 2019. I debiti della Pubblica Amministrazione sull’economia nazionale pesano per 3,1 punti di PIL a fronte della media europea dell’1,7. I ritardi nei pagamenti peggiorano le condizioni dei piccoli imprenditori, che hanno già dovuto fronteggiare le difficoltà economiche derivanti dalla pandemia. Si auspica quindi che le riforme legate al PNRR contribuiscano anche ad accelerare i tempi di pagamento della PA, in modo da non superare il termine dei 30 giorni”.

Consiglio aperto sulla crisi Embraco, appello a Roma dalla Regione. I sindacati: “Trattati come provincia dell’impero”

“Abbiamo deciso di convocare questo Consiglio regionale aperto per fare il punto sul tavolo di crisi e discutere di una situazione che si protrae sin dall’anno 2000, e che purtroppo continua a persistere e non sembra ad oggi trovare una facile soluzione, nonostante l’impegno di tutte le istituzioni pubbliche. Questa Assemblea legislativa è da sempre vicina ai lavoratori e continuerà a esserlo finché la drammatica situazione non verrà risolta”.

Così il presidente del Consiglio regionale Stefano allasia  ha aperto la seduta dedicata all’ex Embraco e alle ricadute occupazionali, con interventi della Giunta, dei gruppi consiliari, del Mise, sindaci e rappresentanti dei lavoratori.

“Abbiamo ottenuto l’estensione degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre, ma per allora deve esserci onestà intellettuale sulla certezza di una soluzione – è la richiesta del presidente della Gunta – perché di pacche sulle spalle i lavoratori e le loro famiglie ne hanno già ricevute fin troppe. Ora il rischio è quello di un altro pacco sotto l’albero di Natale, questa volta vuoto però. Dobbiamo pulire la macchia del Piemonte su questa vicenda, in una regione che invece ha tanti imprenditori illuminati e di grande responsabilità sociale. Qui invece c’è stata solo irresponsabilità totale e noi dobbiamo fare in modo che casi del genere non accadano mai più. Per questo, anche in vista dei fondi europei del Pnrr, deve essere chiaro che chi viene in Italia e in Piemonte, e prende risorse pubbliche, deve restarci. Altrimenti le restituisce. E questo va scritto in legge”.
Dura la presa di posizione dell’assessore al Lavoro: “quella di Embraco è la storia di promesse sempre mancate, fino al fallimento del progetto Italcomp, un piano che tutti ritenevano potesse funzionare e farci diventare il polo europeo dei compressori. Come assessorato stiamo lavorando, con gli strumenti a disposizione, a un piano di formazione e ricollocazione che però deve essere finalizzato ad un progetto di reindustrializzazione che solo il governo centrale può fornire. Nonostante gli sforzi del nostro territorio, è dal 23 aprile che non riusciamo ad avere un’interlocuzione diretta con il Mise. Da soli non possiamo farcela, il silenzio è assordante. La soluzione non possono essere gli ammortizzatori per prendere tempo, che diventano l’eutanasia di 391 famiglie. Sta mancando l’orgoglio e la visione industriale di questa nazione, una volontà di rilancio con l’impegno di due regioni. Abbiamo chiesto al governo di dirci quale potrebbe essere l’alternativa al progetto Italcomp, avere un governo che si arrende è inaccettabile”.
“Il progetto Italcomp non è più fattibile da tempo. La posizione del Mise è stata ribadita più volte anche al tavolo Acc. Bisogna cercare di trovare altre soluzioni – ha spiegato Luca Annibaletti, coordinatore della struttura per le crisi d’impresa del Mise – abbiamo ribadito che il programma di politiche attive e il piano di reindustrializzazione avranno tutto il supporto per studiare un percorso insieme alle istituzioni locali. Abbiamo ben presente questo caso, dal ministero c’è la massima disponibilità a collaborare per arrivare a una soluzione”.
Per i sindaci di Chieri e Riva di Chieri “in questa seduta sembra di essere arrivati ai titoli di coda. In questi anni abbiamo ascoltato progetti anche fantasiosi, ma lo stabilimento è drammaticamente vuoto. È mancato il Mise e il ministro non si è mai dimostrato disponibile a incontrare sindacati e lavoratori. Abbiamo creduto al progetto Italcomp, abbiamo sentito parlare di investitori esteri, ma questo “papa straniero” non si è mai palesato e il commissario Castro ha recentemente detto che lo stabilimento non è adatto alla produzione di compressori. I lavoratori vogliono risposte a questa ferita aperta. Vogliamo sapere se esistono scenari concreti e non aspettare la fine della cassa integrazione. Invitiamo ministro e viceministro a venire a guardare negli occhi gli operai e dire con chiarezza che la vicenda si è esaurita”.
L’assenza del governo è stata lamentata anche dai rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dai lavoratori intervenuti: “Siamo trattati come la provincia di una colonia, abbiamo bisogno di essere ricevuti al Mise per un confronto franco e aperto per dare continuità ai lavoratori. Embraco è lo specchio della politica industriale italiana, tutte le vertenze sono a un punto morto e non vediamo politiche attive concrete. Il territorio deve essere unito e pretendere uno scatto di dignità, chiedendo di porre fine a interventi industriali predatori come quello che ci riguarda”.

Turin Coffee, bilancio positivo

Si è conclusa domenica 12 settembre la quarta edizione del Turin Coffee, il Salone Internazionale del Caffè, la manifestazione dedicata al caffè come punto di incontro tra mondi diversi, l’alta cucina, la pasticceria, la mixology, ma anche la cultura e l’editoria, il turismo, lo sport e l’integrazione. Un’edizione che ha registrato un grande successo di pubblico, con oltre 50 mila passaggi nei due giorni di evento. Così, il Salone Internazionale del Caffè è pronto a dare l’appuntamento a Torino, in Piazza San Carlo nel 2022 con la quinta edizione.

Due giorni di manifestazione, sabato 11 e domenica 12 settembre, per oltre 17 appuntamenti, tre chef, due pasticceri e un mastro gelatiere, due barman, due campionesse di Latte Art, ma anche e soprattutto le tre maggiori torrefazioni piemontesi, Lavazza, Caffè Vergnano e Costadoro, e sette tra le più di nicchia, Caffè Boutic, Caffè Perrero, Dicaf Ghigo, Giuliano Caffè, Hobby Caffè, Mokabar, Oropuro.

Un racconto sul caffè e con il caffè, con degustazioni, creazioni di primi piatti, dessert ma anche cocktail, presentazioni di libri e di progetti, sistemi di estrazione alternativi, chiacchierate sulla cultura del beverage ma anche sulla storia e sulla tecnica. Un racconto che ha messo l’accento su quanto il caffè sia importante, fulcro della nostra quotidianità e della nostra identità culturale.

L’edizione 2021 di Turin Coffee è stata un successo travolgente. In uno dei luoghi più belli della capitale italiana del caffè, si sono incontrati l’entusiasmo e la passione delle migliori torrefazioni e la voglia di degustare l’eccellenza della caffetteria di migliaia di persone. È stata un’esperienza che ha offerto felicità per tutti: per gli espositori, oltre 20 aziende tra torrefattori e affini al caffè, e per il numerosissimo pubblico, oltre 50 mila passaggi nei 2 giorni. Una festa, che ha segnalato il forte desiderio di rinascita della città, attraverso attività enogastronomiche, culturali, in attesa del grande appuntamento internazionale delle ATP Finals”, afferma Pier Luigi Rosito, presidente dell’Associazione di promozione sociale EatBin.

Conferenza mondiale turismo del vino, in Piemonte nel 2022

Passaggio di consegne,  a Reguengos de Monsaraz, in Portogallo, tra la quinta Conferenza mondiale del turismo enologico e la sesta edizione, che si terrà nel settembre 2022 in Italia e in particolare in Piemonte, cuore dei paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

L’anfora simbolo dell’evento passa adesso nelle mani del Presidente Alberto Cirioe dell’Assessore al Turismo della Regione Piemonte, presenti oggi in Portogallo insieme al Ministro del Turismo. Con loro anche i rappresentanti del Comune di Alba e dell’Ente del Turismo Langhe Monferrato Roero.

Il Ministro del Turismo ha parlato di una grandissima occasione per l’Italia e il Piemonte e ha annunciato che, in accordo con la Regione Piemonte, si organizzerà un percorso condiviso con tutte le altre Regioni italiane, per un confronto su come far da volano al turismo. Il Ministro ha ribadito che il nostro Paese ha potenzialità enormi, ma deve organizzarsi meglio per farle conoscere in tutto il mondo.

Il Presidente della Regione Piemonte ha sottolineato che l’evento si terrà nell’area dove si producono i vini che ci rendono orgogliosi e rispettati nel mondo, lo stesso rispetto che si deve avere verso i contadini, senza i quali non ci sarebbe il vino. Ecco perché l’anno prossimo in Piemonte si parlerà di sostenibilità, di rispetto dell’ambiente e delle persone, e soprattutto di territorio. La Regione vuole fare la sua parte, in sinergia con le diverse anime di questo settore, per continuare a far crescere la forza del vino piemontese, che produce ricchezza e posti di lavoro.

L’Assessore regionale al Turismo ha evidenziato che la manifestazione rappresenterà una grande opportunità in chiave di sviluppo rurale e turistico, perché il Piemonte ha 45.000 ettari di vigne, 49 vini doc e docg con un giro d’affari solo per l’export di un miliardo di euro e oltre 550.000 fruitori del turismo enogastronomico. Ci sono quindi tutti gli elementi e le potenzialità per dare valore allo sviluppo rurale del territorio e intercettare altre presenze turistiche.

Il Presidente dell’ente turismo Langhe Monferrato Roero ha osservato che sarà una vetrina prestigiosa per mettere in evidenza il territorio e i temi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione, importantissimi per il post pandemia.

L’Assessore al Turismo del Comune di Alba ha sostenuto come sia una straordinaria occasione per raccontarsi e una grande sfida di crescita per l’offerta enogastronomica e turistica del Piemonte.

Le Conferenze mondiali del turismo enologico sono promosse da UNWTO, organizzazione del turismo delle Nazioni Unite.

ALCUNI NUMERI SUL VINO IN PIEMONTE

Quasi 45.000 ettari di vigneto e 49 vini tra doco e docg. Un settore che coinvolge 18.000 aziende agricole, 280 imprese e 54 cantine cooperative. Oltre 2,2 milioni di ettolitri di vini all’anno, di cui il 60% esportato, per un valore dell’export di circa 1 miliardo di euro.

Ogni anno le colline del vino e del gusto del Piemonte sono visitate da 550.000 turisti che arrivano da ogni parte del mondo, per un totale di 1,6 milioni di pernottamenti. Un settore in costante crescita quello del turismo enologico, che rafforza anche la nostra eccellenza gastronomica. Da quella più semplice della tradizione a quella più ricercata.

Il Piemonte vanta 46 chef stellati e circa 24.000 ristoratori attivi, con un gradimento complessivo, da parte dei turisti, di quasi 91 punti su 100 rilevati dalle recensioni online.