ECONOMIA- Pagina 251

Caat, fondi Pnrr: sinergia con Italmercati

Sinergia da parte del CAAT all’interno di Italmercati anche per l’utilizzo dei fondi previsti dal PNRR

 

Digitalizzazione, aggregazione e valorizzazione della struttura. Sono questi gli obiettivi sui quali vertici del CAAT, Centro Agroalimentare di Torino, sta da tempo lavorando e in direzione dei quali prosegue il suo impegno per l’anno 2022.

“I mercati all’ingrosso stanno sempre più  dimostrando – afferma il Presidente del CAAT Marco Lazzarino (nella foto) – un’enorme potenzialità e hanno assicurato una preziosa continuità lavorativa e negli approvvigionamenti agroalimentari anche nei tempi di lockdown,durante il primo anno di pandemia. Il CAAT ha dimostrato questa capacità  e sta ora perseguendo un obiettivo di aggregazione nell’ambito dell’associazione che riunisce tutti i mercati all’ingrosso italiani, Italmercati, nella convinzione dell’importanza di unificare le diverse strategie di sviluppo”.

“Alla luce di questo principio – precisa il presidente Marco Lazzarino – CAAT si sta muovendo nell’alveo di Italmercati anche per quanto riguarda i fondi del PNRR. Abbiamo tenuto costanti interlocuzioni con i ministeri che si occupano del nostro settore, ne sia dimostrazione il fatto che i mercati all’ingrosso e la logistica del settore ortofrutticolo sono esplicitamente citati nel PNRR con una indicazione di stanziamento complessivo di 800 milioni. Per approcciare al meglio questo importante capitolo abbiamo deciso di lavorare sinergicamente e di incaricare una società di consulenza con l’obiettivo di elaborare e presentare  progetti che abbiano una coerenza tra di loro, in modo da incrementare le probabilità di ottenere i fondi Pnrr. Gli ambiti dei progetti su cui stiamo lavorando sono digitalizzazione, energie rinnovabili, contrasto allo spreco alimentare ed economia circolare. Sono fermamente convinto che solo proponendo dei progetti di alto livello e che abbiano un respiro nazionale, sia possibile intercettare i fondi per potenziare la rete dei poli logistici del settore agroalimentare, che rappresentano infrastrutture strategiche al pari dei porti e degli interporti”

 

Covid e scuola: attività al femminile a rischio se le regole non cambiano

Caro direttore, vorrei richiamare l’attenzione della pubblica opinione su una questione cruciale e delicata che riguarda le donne e le madri in questo momento.

Purtroppo la situazione scolastica è fuori controllo, i protocolli nazionali non sono recepiti dall’ASL, che ha dichiarato tramite comunicazione ai Presidi di inviare le classi in quarantena anche solo in caso di 1 positivo per sezione.  Questo ha inchiodato totalmente migliaia di bambini e ragazzi nelle ultime due settimane.

La quarantena, che scatta in automatico, prevede dopo 10 gg di effettuare un tampone (anche privato) che presentantato alla scuola, con esito negativo prevede il rientro in classe il girono successivo.

Tutto questo in “deroga” alla normativa nazionale, che prevede invece che NON ci sia la quarantena e che si possa continuare la didattica in presenza fino a 3 casi conclamati, che i bambini siano in auto/sorveglianza ed indossino la mascherina ffp2 per 10 giorni (cfr decreto legge n. 1/22).

Arrivo ad un esempio diretto, ci sono famiglie con 1, 2 o 3 bambini in dad dai primi di dicembre.
Come sappiamo, avere bambini alle elementari o all’asilo in qurantena, implica la presenza costante del genitore, che come abbiamo purtroppo sperimentato tendenzialmente è la madre.

Le quarantene oltretutto non sono spesso retribuite, nei settori privati a volte comportano la pressione da parte dell’azienda sulla lavoratrice, anche le aziende meglio intenzionate in questo frangente stanno soffrendo per i notevoli casi covid, ma le qurantene delle donne dovute a contatti EVENTUALI dei figli spesso sono percepite in modo sbagliato e vengono automaticamente “meno giustificate”.

Nelle microonprese e nelle PMI la situazione è drammatica non solo per dipendenti ma anche per titolari.
Come può un titolare con pochi dipendenti gestire una sitauzione simile e garantire la propria azienda e le proprie lavoratrici, se le stesse donne si trovano in questo momento nell’impossibilità di lavorare e far rendere l’azienda?
E se la titolare fosse donna e madre come potrebbe garantire la gestione aziendale se costretta fisicamente alla quarantena per i figli?

Come possiamo affrontare quarantene continue con un esercizio commerciale che implica il lavoro diretto nel negozio?
Come possiamo garantire l’equità nelle assunzioni e nei salari, se le madri devono rimanere a casa, loro malgrado, spesso creando disagi all’azienda stessa e sicuramente alla propria carriera o professione?

Molte attività al femminile, se le normative in merito alla scuola non saranno cambiate o coadiuvate da aiuti diretti e concreti, verranno chiuse.
Chiuse definitivamente e colpevolmente.

Lo smart working non può valere per operaie, imprenditrici o commercianti.
Non è giusto che ci sia una netta spaccatura tra garantiti e non garantiti, dove in questo secondo caso le donne ne fanno le spese doppie!

Tutto ciò pone le basi ad una NETTA disparità tra i generi, da aggiungere a quella che sempre abbiamo denunciato e che ci impegnamo ad arginare.

Mi chiedo se non sia possibile prendere una posizione ed avanzare proposte volte al sostegno IMMEDIATO delle famiglie e dei datori di lavoro privati che non ostacolano e comprendono la problematica in questione, aiuti che potrebbero partire da più soggetti, ognuno con la propria area di competenza, associazioni di categoria enti territoriali ecc ecc.

Potrebbe potenzialmente perfino essere istituita una figura precisa, con un nome definito per la “persona” (solitamente donna) che si fa carico dell’onere familiare e dell’assistenza ai figli minori non solo in presenza di malattia, ma anche di qurantena, figura alla quale sarebbe logico garantire diritti e sostegni diretti ed immediati.

Il rischio effettivo è quello che TANTISSIME donne possano , con questo sistema assurdo dovuto ai ritardi ASL, perdere mesi interi di lavoro.

In pratica una bomba ad orologeria che porterà alle dimissioni molte donne, dimissioni sia volontarie che intimate, o semplicemente all’interruzione e sospensione della propria carriera per un tempo indefinito con tutto ciò che comporta.

La normativa nazionale era ingestibile già a dicembre, ma se fosse stata calata a terra avrebbe permesso una parvenza di normalità.

Tutto ciò non è accaduto.

Quello a cui stiamo assistendo è uno stillicidio di competenze, di carriere, di attività e soprattutto di DIGNITÀ specialmente femminili.

Sarebbe bello poter produrre un documento specifico che studi la situaizione di questi giorni e che si creerà a causa della discrepanza tra la norma e le disposizioni asl, per chiedere dei confronti o la costituzione di tavoli a tutte le associazioni di categorie e gli enti del territorio per poter insieme trovare una tempestiva ed auspicata soluzione.

Dalla indipendenza economica e dalla libertà fisica nasce tutto ciò che noi abbiamo conquistato in decenni nella faticosa evoluzione verso la parità, ma soprattutto, equità di genere.

In questo momento sono entrambe a repentaglio per molte di donne, e non possiamo permetterci di non intervenire o denunciarne le conseguenze.

Lucrezia Bono

Comprare casa in montagna: mercato in risalita

Forte interesse per le località italiane

Il mercato della casa vacanza ha avuto un buon recupero già subito dopo il primo lockdown. I nostri dati – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasaci dicono che la percentuale di chi ha acquistato come casa vacanza nel primo semestre del 2021 è al 6,4% dal 5,5% del periodo pre-pandemia.

La chiusura forzata ha portato ad una maggiore richiesta di abitazioni in località turistiche al fine di avere una valvola di sfogo o un luogo dove poter trascorrere eventuali altri lockdown. La possibilità poi di poter lavorare in smart working ha fatto in modo che in tanti decidessero di farlo proprio da queste località sia durante il lockdown sia nei periodi successivi.

La tipologia più richiesta e compravenduta è il piccolo trilocale ma, dopo il 2019, è aumentata la percentuale di chi cerca soluzioni indipendenti.  

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa rileva che nelle località turistiche di montagna i prezzi in media sono in aumento dello 0,6%.

In questa prima parte del 2021 hanno tenuto i valori a Bardonecchia (-0,2%), Roccaraso(0,0%), Cervinia (0%), Pinzolo(+0,9%), Asiago (+4,6%), Ponte di Legno (+4,4%) per citarne alcune. Tra le motivazioni, al di là dell’aumentata domanda di casa vacanza, sono da annoverare: la vicinanza alle piste, la presenza di servizi, la facile raggiungibilità, l’investimento in offerta di servizi per i turisti (ad esempio le terme) o in altre infrastrutture come piste ciclabili (soprattutto per la montagna estiva).

Si conferma la ricerca di abitazioni anche in località più defilate o in zone fino a oggi non considerate in seguito ai nuovi criteri di ricerca emersi post lockdown. La motivazione principale è la possibilità di acquistare con budget più contenuti.  

In Val d’Aosta a Cogne continua a esserci interesse per il vicino comune di Sarre anche se caratterizzato   maggiormente da un mercato di prima casa e ha beneficiato del fatto di offrire immobili più in linea con i desideri attuali: spazi esterni e camera in più. I prezzi sono anche più accessibili e questo ha determinato un leggero rialzo. Interesse in più si registra per le vicine Introd e Valsavaranche i cui prezzi si aggirano rispettivamente intorno a 1250 € al mq e 1000 € al mq, contro i 2300 € al mq di Cogne. Restando in questa regione segnaliamo Torgnon, dove durante il lockdown in tanti si sono trasferiti per lunghi periodi grazie allo smart working e che, per questo motivo, ora sono interessati anche alla presenza di una stanza in più. Le richieste arrivano da Piemonte, Lombardia, Liguria. Gli chalet e i rascard posizionati all’interno della vallata sono oggetto di interesse per gli acquirenti stranieri (Francia, Svizzera ed Olanda). I rascard si preferiscono già in buono stato e hanno prezzi intorno a 200 mila €. A Torgnon ci sono prezzi medi di 1800-2000 € al mq. Il mercato immobiliare di La Magdaleine, poco considerato fino a qualche anno fa, ha avuto una riscoperta subito dopo il lockdown. Il paese offre tranquillità, è soleggiato e ha attirato l’interesse di chi voleva acquistare da fuori regione a prezzi contenuti. Si trovano sia piccoli contesti condominiali sia soluzioni bifamiliari. Prezzi medi intorno a 1300 € al mq.        

             

A Oulx in Piemonte, nell’ultimo anno, sono cresciuti coloro che acquistano la casa nelle località di montagna per farne la residenza, grazie alla possibilità di lavorare in smart working e alla facilità con cui si raggiunge il centro di Torino in macchina e in treno. Inoltre, a Oulx è presente la scuola superiore DesAmbrois che attira un ristretto numero di famiglie da altre province i cui figli si dedicano all’attività agonistica. La cittadina l’anno scorso ha segnalato, infatti, un aumento di residenti.  A questi acquirenti si aggiungono coloro che cercano la casa vacanza, utilizzata sempre più spesso anche nei week end e non solo durante la stagione estiva.  In più Oulx ha il vantaggio di registrare prezzi contenuti. Infatti, si investono mediamente intorno a 50-100 mila € per acquistare bilocali o trilocali. In spolvero, proprio grazie al fenomeno del pendolarismo, la zona della Stazione dove un usato si scambia a prezzi medi di 1500 € al mq.

A Ponte di Legno, in Lombardia, il mercato della seconda casa è dinamico e i prezzi sono in leggero aumento a causa di una forte domanda e di un’offerta che inizia a scarseggiare.

Le richieste arrivano prevalentemente da persone residenti in Lombardia ma, negli ultimi tempi, si registra un interesse da parte di acquirenti francesi ed inglesi che decidono di acquistare dalla futura nascita degli impianti termali. La domanda si sta orientando verso trilocali da 65-70 mq su cui investire intorno a 220-250 mila €: l’idea che si sta diffondendo è quella di utilizzare l’abitazione per tutta la famiglia e spesso anche per periodi più lunghi grazie allo smart working. Chi ha un capitale più contenuto opta per Temù dove i prezzi sono inferiori a 2000 € al mq.

Nell’altopiano di Asiago, in Veneto, c’è un interesse crescente per le località di Gallio e Roana che stanno registrando infatti prezzi in salita anche se restano più accessibili rispetto ad Asiago. A Gallio e Roana si acquista rispettivamente a 1800 e 1600 € al mq contro i 2500-2600 € al mq di Asiago. Queste due località hanno dalla loro anche il fatto di essere dotate di piste recentemente ristrutturate.  

In Abruzzo a Roccaraso il mercato è dinamico e stanno tornando anche gli investitori che realizzano casa vacanza o BB da mettere a reddito. Continua però ad esserci interesse per il vicino comune di Rivisondoli i cui prezzi più bassi attirano gli acquirenti con budget inferiore.  Infatti, una soluzione in buono stato non supera i 2000 € al mq contro i 2500 € al mq di Roccaraso.

Il mercato sta lentamente avviandosi verso la normalità, ci sono anche investitori interessati all’acquisto per mettere a reddito. La casa in montagna offre la possibilità di ottenere un affitto stagionale sia in inverno sia in estate. In alcuni casi si affitta anche durante l’anno (nei mesi vacanti) a lavoratori con contratti a termine. Considerando solo l’affitto stagionale, orientativamente, il rendimento annuo lordo si aggira intorno al 4% con punte che possono arrivare al 7%.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Iren cresce nelle rinnovabili acquistando impianti fotovoltaici

In Puglia,  per 121,5 MW, tra cui il più grande parco fotovoltaico d’Italia

Iren S.p.A. ha sottoscritto  un accordo vincolante per l’acquisizione da European Energy del 100% delle quote di Puglia Holding Srl, tramite la propria controllata Iren Energia S.p.A.. La società Puglia Holding Srl controlla a sua volta integralmente 5 Special Purpose Vehicle (SPV) intestatarie delle diverse autorizzazioni di costruzione e gestione dei parchi fotovoltaici di ASI Troia situati nelle località di San Vincenzo e Montevergine nella provincia di Foggia e del complesso di Palo situato in Provincia di Bari.
Gli impianti di ASI Troia sono stati costruiti tra il 2019 ed il 2021 e hanno una capacità installata di 103 MW risultando il più grande parco fotovoltaico realizzato in Italia ad oggi; gli impianti di Palo hanno una capacità installata di 18,5 MW e sono in corso di finalizzazione. Complessivamente gli impianti consentono una produzione di energia elettrica di circa 180 GWh all’anno e circa il 50% dei volumi generati beneficiano di una tariffa “feed in” per 20 anni.
L’operazione Puglia Holding ha un enterprise value di 166 milioni e un ebitda atteso nel medio periodo degli impianti fotovoltaici pienamente operativi di circa 15 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto nel corso del primo trimestre del 2022 e prevede possibili aggiustamenti di prezzo relativi, essenzialmente, alla posizione finanziaria netta e al capitale circolante e al verificarsi di determinate condizioni contrattuali circa le performance dell’impianto di Palo.
Unitamente all’operazione Puglia Holding Srl, Iren Energia e European Energy hanno stipulato un accordo commerciale sulla pipeline di sviluppo di European Energy, pari a complessivi 437,5 MWp distribuiti su quattro siti fra Lazio, Sicilia e Puglia, di cui 38,8 MWp già autorizzati, che prevede la possibilità per Iren Energia di investire, in un periodo di esclusiva e a vari stadi di sviluppo, sulla pipeline esercitando taluni diritti.
L’operazione permette al Gruppo Iren di crescere nel settore delle rinnovabili, in particolare nel settore fotovoltaico, e rientra pienamente tra gli investimenti strategici per la transizione ecologica delineati nel Piano Industriale.

“L’acquisizione del parco fotovoltaico più grande d’Italia – commenta Renato Boero, Presidente di Iren – permette al Gruppo di crescere nel settore delle rinnovabili, sostenendo l’impegno di riduzione delle emissioni di carbonio declinato nell’ultimo piano industriale. Siamo confidenti di poter concludere ulteriori operazioni di questo tipo nei prossimi mesi, accelerando il processo di decarbonizzazione delle nostre attività”.
“Nel contesto attuale di elevata volatilità dello scenario energetico – dichiara Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren – aumentare la produzione di elettricità da fonte rinnovabile, ci permette di essere maggiormente competitivi, offrendo un prodotto sostenibile a prezzi vantaggiosi per i nostri clienti. L’accordo di partnership con European Energy mira ad un ulteriore sviluppo impiantistico, accelerando il raggiungimento dei target evidenzianti nel Piano Industriale con l’obiettivo di colmare il gap tra la richiesta di energia green da parte della nostra customer base ed i volumi di produzione attraverso l’incremento della capacità rinnovabile”.

Arrivano i fondi inglesi a fare shopping a Sestriere e Torino

A cura di Electomagazine 


Non serviva Nostradamus

per anticipare che la disastrosa gestione del Covid da parte del governo degli Incapaci avrebbe favorito la distruzione del settore turistico italiano e l’arrivo degli investitori stranieri, pronti a mettere sul tavolo quei milioni di euro che gli operatori italiani sono sempre restii a spendere. Soprattutto a Torino e nel Torinese. Così sono arrivati gli inglesi, con un assegno da un centinaio di milioni abbondanti, per acquistare gli impianti sciistici della Via Lattea.

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Arrivano i fondi inglesi a far shopping a Sestriere e Torino

In arrivo a Torino più di 230 milioni dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’inclusione

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Circa  234 milioni di euro arriveranno dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’ inclusione sociale di Torino e area metropolitana

113 milioni per il capoluogo e 120,5 per i Comuni della provincia più vulnerabili in base agli indicatori del ministero. Questi potranno consorziarsi fra loro o con i Comuni al di sotto dell’indice di vulnerabilità.

Il sindaco di Torino e primo cittadino metropolitano Stefano Lo Russo ha firmato il decreto che indica i termini e le tempistiche del finanziamento che  definisce “un’occasione unica di rigenerazione, rilancio economico e ricucitura sociale”.

Guida ai bonus per migliorare la tua casa

Il primo grande problema del complesso mondo della casa è naturalmente essere in una casa. La casa è un bene primario, indispensabile e alla base di ogni evoluzione.

Durante la pandemia abbiamo scoperto ancor di più il ruolo importantissimo della casa, il suo valore affettivo, facendoci rivedere le nostre abitudini, il rapporto con la quotidianità e gli interventi per prendersene più cura, rinnovandola.
Una spinta a questo rinnovamento per renderla più funzionale, più moderna, più tecnologica, sono gli incentivi governativi, e ci riferiamo in particolar modo ai vari bonus per i lavori in casa nati come incentivo nel post pandemia.
Inoltre, nonostante il COVID abbia sviluppato nuove esigenze come, ad esempio, case con sfoghi esterni come terrazzi o giardino, il fattore centrale nelle scelte delle famiglie italiane rimane il prezzo.
Ci rivolgiamo al Sig. Antoine Nappa, che con la sua agenzia TORINOCASE Sas, fornisce un servizio molto particolare, a 360° verso chi si rivolge a loro per comprare o vendere casa, offrendo assistenza legale, giuridica, fiscale, ma anche sostenendo e guidando i propri clienti per aderire a tutte le pratiche necessarie previsti dai vari bonus del 2022.
Sig. Nappa, ci può fare da guida a tutte le agevolazioni e i bonus previsti dalla Legge di Bilancio 2022 sulla casa?
“Il 2021 è stato l’anno dei bonus con decine di detrazioni ed agevolazioni a favore dei contribuenti e il settore più caratterizzato da incentivi statali è stato sicuramente quello dei bonus per i lavori in casa. La Legge di Bilancio 2022 ha confermato molti di questi bonus 2021 senza variazioni particolari, mentre per altri non è successa la stessa cosa in quanto sono stati resi meno convenienti o addirittura cancellati.”
Per scendere nel particolare, mi piacerebbe che lei ci indicasse quelli più importanti per chi volesse acquistare la prima casa.
“Noi come TORINOCASE SAS nel 2021 abbiamo venduto molti immobili prima casa a giovani o coppie giovani, facendo usufruire loro di tutte le agevolazioni previste dal bonus prima casa per i giovani under 36. Questo bonus permette ai giovani, ad esempio, di non pagare l’imposta di registro ipotecaria e catastale e anche di accedere a un mutuo garantito dalla CONSAP, per una somma fino a 250 mila euro che copra anche il 100% del prezzo dell’abitazione. Condizioni necessaria è quella di presentare un ISEE non superiore ai 40 mila euro l’anno pro capite.
Inoltre, come agenzia assistiamo, tutti i nostri clienti nell’accedere a quanti bonus possibili presenti sul mercato, per migliorare e valorizzare il proprio immobile”
Ma se a comprare la prima casa non è un “giovane under 36”, ci sono lo stesso particolari agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2022?
“Certamente – aggiunge il Sig. Nappa- esistono e consistono in una serie di agevolazioni fiscali finalizzate a favore dell’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. E’ ridotta, ad esempio, l’imposta di registro dal 9% al 2% da calcolare in base al valore catastale dell’immobile. Il bonus prevede che il bonus prima casa spetti a chi compra un immobile nel Comune dove risiede, con la condizione che non deve possedere altre abitazioni nella stessa città o altri immobili per cui si è percepito il bonus.

Continuiamo allora Sig. Nappa a parlare di altre agevolazioni previste per il 2022 che riguardano la valorizzazione del proprio immobile.
“Beh, possiamo parlare del bonus mobili ed elettrodomestici che però per il 2022, è stato sì riconfermato ma notevolmente ridimensionato. Il bonus prevede uno sconto sulla spesa del 50 % sulla spesa fatta per l’acquisto di mobili ed alcune categorie di elettrodomestici, con una detrazione massima a partire dal 1° gennaio prossimo, di 10 mila euro (nel 2021 il tetto massimo era 16 mila euro). Il bonus è stato riconfermato fino al 2024. Anche in questo caso siamo in grado di guidare i nostri clienti con il nostro team per adempiere a tutte le pratiche necessarie, non solo per questo bonus ma per tutto ciò che riguarda la valorizzazione dell’immobile dei nostri clienti.”

Virginia Sanchesi

Commercio, i corsi per manager di Distretto

Avviato il ciclo di incontri: i professionisti hanno il compito di diventare gli animatori dei centri naturali per proporre un’offerta diversa rispetto alla grande distribuzione

L’assessore al Commercio Vittoria Poggio: «Passo importante per dare credibilità a tutto il comparto»

 

È iniziato il primo ciclo di incontri per la formazione dei manager dei 77 distretti del Commercio Piemontesi. «Un passaggio importante – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – grazie al quale si entra nel vivo della programmazione». L’orientamento è di far diventare queste figure dei veri e propri animatori, dialogheranno con le istituzioni, dovranno coordinare i progetti, diventeranno anche un punto di riferimento per i commercianti e per i soci. «Questa figura – ha proseguito l’assessore – è strategica per la programmazione ma soprattutto per la credibilità dei duc e di tutto il comparto commerciale, mi ha fatto piacere registrare la volontà dei sindaci di investire sulla professionalità che è cruciale per la messa a terra dei progetti». Progetti che la Regione ha già finanziato con una tranche ai primi 25 a cui seguirà una seconda per arrivare fino a 77.

L’obiettivo è di creare degli «ecosistemi» autonomi capaci di proporre alle comunità un’offerta commerciale diversa rispetto a quella della grande distribuzione. Nel 2022 continuerà la misura di sostegno delle attività progettuali dei singoli Distretti per rendere attuative le idee dei territori e per incentivare la ripresa e il miglioramento dei luoghi del commercio naturale.

Consumatori, Polliotto (Unc): “Prodotti difettosi e garanzie, tutte le novità”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori illustra i cambiamenti intercorsi dal 1° gennaio 2022.

Prodotti difettosi e garanzie, ecco le novità di legge. Al via una normativa che riscrive le regole del gioco per i produttori, per i quali è sempre consigliabile una verifica giuridico-legale preventiva dei propri formulari contrattuali al fine di renderli il più possibile adempienti e sicuri anche per chi fa impresa, in special modo per le PMI. “A partire dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il decreto legislativo 170/2021 che modifica gli articoli da 128 a 135 del Codice del Consumo (e introduce gli articoli da 135bis a 135septies), in attuazione alla direttiva europea n. 2019/771 sulla vendita di beni che si applica a tutti contratti conclusi successivamente al 1° gennaio 2022”, esordisce Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
La riforma interessa oltre a quelli di vendita, anche altri contratti a tal fine equiparati (permuta, somministrazione, appalto, opera, fornitura di beni da fabbricare o produrre), indipendentemente dal fatto che la stipulazione del contratto avvenga fisicamente nei negozi, a distanza oppure online. Sono beni oggetto di vendita anche acqua, gas, energia elettrica in un volume o in una quantità determinata, beni mobili materiali anche da assemblare, animali vivi e infine anche oggetti usati.
“Quando si procede a un acquisto, il primo passo consiste nel verificare se sussistono i requisiti individuati dalla legge per considerare un bene conforme al contratto. Qualora manchi anche uno solo di questi elementi, infatti, il consumatore può attivare le garanzie. A proposito di dichiarazioni pubbliche la nuova normativa ha previsto degli obblighi rafforzati per il venditore. Il venditore è sempre vincolato a ciò che dichiara pubblicamente ossia rivolgendosi a un numero di persone indeterminato e ampio, salvo il caso in cui dimostri che non conosceva la dichiarazione o non avrebbe potuto conoscerla usando l’ordinaria diligenza”, approfondisce il legale. “Se un bene non soddisfa i requisiti previsti dalla legge – prosegue – il venditore deve specificamente informare il consumatore delle caratteristiche particolari del bene e, solo se il consumatore le accetta espressamente e separatamente, allora il venditore è esente da responsabilità. Il venditore è responsabile nei confronti del consumatore di qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene che si manifesti entro due anni dalla consegna”.
Le regole in esame valgono anche per i contratti che hanno a oggetto beni contenenti elementi o servizi digitali. Se invece il difetto di conformità dovesse derivare dalla condotta di un’altra persona diversa dal venditore finale che è parte della catena contrattuale distributiva, il consumatore potrà rivolgersi comunque al venditore. Sarà poi quest’ultimo ad agire eventualmente in regresso nei confronti delle persone effettivamente responsabili nella catena commerciale.
In caso di prodotti difettosi, il consumatore ha diritto “Alla sostituzione o alla riparazione del bene. La scelta è libera e alternativa purché il rimedio preferito non sia impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore. La riparazione o la sostituzione devono avvenire senza spese per il consumatore, entro un congruo lasso di tempo e senza arrecare notevoli inconvenienti. Oppure alla riduzione proporzionale del prezzo o alla risoluzione del contratto. Questi rimedi cosiddetti “secondari” possono essere attivati solo nel caso in cui il venditore non abbia effettuato la riparazione o la sostituzione del bene (o si sia rifiutato); persista il difetto di conformità nonostante l’intervento del venditore; il difetto sia grave; oppure il venditore non possa procedere entro un periodo di tempo ragionevole o senza inconvenienti per il consumatore. Si ricorda che, in caso di difetto di conformità, il consumatore può rifiutarsi di eseguire il pagamento fino a quando il venditore non abbia adempiuto ai relativi obblighi, così come previsto dal Codice Civile”, precisa Patrizia Polliotto. “Questi rimedi a disposizione del consumatore si estendono anche ai casi in cui il bene venduto non possa essere utilizzato o il suo uso è parzialmente limitato a causa della violazione di diritti dei terzi di proprietà intellettuale. È infatti il venditore ad essere responsabile per aver messo a disposizione della clientela beni su cui altri soggetti esercitano dei diritti, che sono incompatibili con i diritti dei futuri acquirenti”, precisa la Presidente di UNC Piemonte.
La nuova legge ha previsto degli obblighi più severi per il venditore o il produttore che offrono una garanzia convenzionale ulteriore e aggiuntiva rispetto a quella legale. “Infatti – conclude l’Avvocato Polliotto – se le condizioni stabilite nella dichiarazione di garanzia sono meno vantaggiose di quelle che sono state promesse in pubblicità, la garanzia vincola il venditore secondo le modalità pubblicizzate.  La dichiarazione di garanzia convenzionale deve essere fornita al consumatore non oltre il momento della consegna della merce, su supporto durevole e redatta in un linguaggio semplice e comprensibile”.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il General Manager di Starbucks Italy Srl, Giampaolo Grossi, a Parlaconme

Ospite della trasmissione condotta da Simona Riccio

Sarà Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italy Srl, il protagonista dell’appuntamento di mercoledì 19 gennaio prossimo dalle 18 alle 19, nell’ambito della trasmissione PARLACONME sulla Radio web Radiovidanetwork, condotta da Simona Riccio, Organic Specialist e Social Media Manager del CAAT, Centro agroalimentare di Torino.

Titolo della puntata di PARLACONME sarà  “Condividere con gli altri ciò che hai vissuto e imparato nella vita è  un dovere”. Dalla classifica di Reputation Manager pubblicata dalla testata giornalistica Largo Consumo, Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italy Srl, risulta essere uno dei Top Ceo su Linkedin con 35 mila followers, ma ciò che lo rende tale non sonosolo i numeri dei collegamenti, ma anche il valore dei contenuti, che vanno al di là del ruolo ricoperto.

Simona Riccio, Social Media Manager del CAAT, è stata menzionata sul post Linkedin di Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo, per fornire una sua opinione sulla classifica e sui top Ceo. La sua attenzione è  ricaduta sul profilo di Giampaolo Grossi che, come emerge dall’intervista radiofonica, comunica molto bene se stesso e gli insegnamenti ricevuti, dal rispetto verso i collaboratori alla convinzione dell’importanza di lavorare in team, ascoltando i bisogni del prossimo e mantenendo sempre un atteggiamento di umiltà.

Durante la puntata Giampaolo Grossi illustrerà anche i luoghi in cui vengono realizzate le materie prime dei prodotti che vengono utilizzati da Sturbucks e le persone che si prendono cura di tali materie, che sono ‘cittadini del mondo’. Il valore dell’inclusione di genere, sesso, colore, etnia e religione rappresenta un tema molto caro a Giampaolo Grossi e anche a Simona Riccio che, da tempo,ne ha fatto il fulcro della sua trasmissione PARLACONME, coniugandolo anche al femminile, con la partecipazione di donne impegnate nel settore agroalimentare.

La trasmissione PARLACONME viene trasmessa in diretta web Radio da Radiovidanetwork sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vidanetwork.

Mara Martellotta 

Per ascoltare la trasmissione

Collegarsi al sito www.vidanetwork.it

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Dal giorno successivo sarà possibile ascoltare la puntata senza stacchi pubblicitari sul sito www.parlaconmeofficial.it