ECONOMIA- Pagina 195

Nemmeno le Feste natalizie hanno rilanciato il comparto della frutta piemontese

Confagricoltura: “Vendite giù di oltre il 10%. Servono aiuti alle aziende ma il comparto va ripensato”

 

Se le feste natalizie rappresentano storicamente un periodo ottimale per le vendite di prodotti agroalimentari, con l’ortofrutta pronta a imbandire le tavole degli italiani, le scorse settimane hanno tristemente smentito questa tradizione, con il comparto frutticolo che ha chiuso l’anno con numeri nettamente al ribasso, per quanto riguarda i consumi da parte delle famiglie. “Tra la crescita dell’inflazione e le tante difficoltà economiche che si stanno susseguendo nemmeno le Feste hanno rilanciato il comparto della frutta, già segnato dall’emergenza siccità e dal caro bollette e materiali – spiega Michele Ponso presidente della sezione Frutta di Confagricoltura Cuneo e della FNP frutticola di Confagricoltura -. Si parla di un crollo nelle vendite di oltre il 10% rispetto all’anno scorso, in un periodo in cui solitamente i consumi salgono: siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Per questo siamo in assiduo contatto con i vertici nazionali di Confagricoltura per ribadire al Ministero la drammatica situazione”.

 

Le vendite sono il riflesso del periodo che stiamo vivendo – aggiunge Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “A questo punto, dobbiamo necessariamente interrogarci su come ripensare l’intero comparto. Nel breve termine è indispensabile l’intervento dello Stato a favore delle aziende per integrare le perdite o perlomeno aiutarle a rientrare degli extra costi di produzione”.

 

Le soluzioni proposte da Confagricoltura sono concrete e diversificate per un comparto che impatta fortemente sull’economia piemontese con circa 8.000 aziende frutticole (la maggior parte situate nel distretto del Saluzzese), per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari: “La filiera dell’ortofrutta è chiamata a valutare nuove varietà di prodotto, magari più ambite dal consumatore; ridurre i costi di manodopera, anche se difficile, essendo l’Italia uno dei Paesi con la maggior spesa per collaboratore in Europa; aumentare l’associazionismo per le vendite collettive, e molto altro – continua Allasia -. Nel frattempo, il Governo e l’Unione Europea devono rendersi conto delle difficoltà e agire in soccorso”.

 

Intanto Confagricoltura chiede al Governo di affrettare i tempi per costituire il catasto frutticolo oramai richiesto da anni; istituire un Tavolo frutticolo nazionale permanente per affrontare lo stato di crisi e puntare al rilancio del comparto; mirare a ottenere la moratoria sui mutui e la concessione di aiuti per l’espianto e il reimpianto; risolvere la problematica relativa alla sospensione dei contributi; indirizzare la ricerca e destinare i fondi regionali per la risoluzione delle problematiche più urgenti.

La lunga vita del vetro

Adattabile, naturale, amico dell’ambiente. Come riciclarlo e quali errori evitare.

Si differenzia sempre di più con la consapevolezza dei benefici che questa azione produce sul nostro ambiente, ma anche sull’economia circolare e sul giro virtuoso del riuso.

Il 2022, come ha comunicato l’Onu, è stato  l’anno del vetro, questa celebrazione servirà a far capire ancora di più quanto questo materiale, ottenuto attraverso la solidificazione di silice e sodio, sia prezioso ed ecosostenibile, sarà una occasione per approfondire temi che riguardano il suo utilizzo e i vantaggi della sua raccolta, ovviamente se fatta correttamente.

I numeri parlano chiaro, nel 2020 CoReVe, il consorzio del recupero del vetro, ha raccolto circa 390mila tonnellate di questo longevo materiale, la percentuale individuale della raccolta è del 40% mentre quella generale è del 78,6% con un aumento del 3,6 rispetto al 2019.

Come avviene la raccolta del vetro?

Come è noto, giornalmente oggetti di vetro di diverse tipologie vengono gettati nelle campane che troviamo in ogni parte delle nostre città oppure ritirati con il servizio porta a porta. Successivamente il materiale arriva ai centri di trattamento dove viene separato dalle parti non utilizzabili e inviato alle vetrerie che, attraverso la fusione, lo rimettono in vita dando forma a nuovi contenitori. Dopo rigidi controlli, i nuovi oggetti vengonoinviati alle ditte imbottigliatrici e riempiti con diversi prodotti.Grazie a questa importante ed efficiente attività CoReVe, nel 2020, ha potuto versare 86 milioni di euro di corrispettivi economici, derivati dalla racconta differenziata, ai comuni convenzionati.

Sono circa 10 miliardi i contenitori in vetro che ogni anno vengono prodotti in Italia e utilizzati per la conservazione di generi alimentari, cosmetici e farmaci; questi recipienti garantiscono il mantenimento di tutte le caratteristiche chimico-fisiche dei prodotti contenuti anche dopo il processo di riciclo.

Per migliorare ulteriormente questo attuale e soddisfacente risultato, ridimensionare le emissioni di biossido di carbonio (già al – 2,2% nel 2020) e risparmiare maggiori quantità di barili di petrolio, è necessario un impegno ancora più profondo e costante che deve mirare a ridurre lo scarto tra il vetro raccolto e quello riciclato.

Cosa di deve fare per assicurare una raccolta corretta del vetro?

Purtroppo ci sono ancora alcuni errori che molti di noi commettono come, per esempio, buttare i contenitori nelle campane apposite in buste di plastica e con i tappi di metallo e gettare, nelle stesse, materiali come pyrex o ceramica, che fondono a temperature diverse, o specchi e oggetti in cristallo che contengono piombo.

Il vetro, questo prezioso materiale che vanta 5000 anni di storia,  garantisce la conservazione di differenti prodotti, dei loro profumi e delle loro caratteristiche principali, può essere riciclato e riutilizzato all’infinito, è un materiale eterno che contribuisce al benessere ambientale e ad una economia che vuole autogenerarsi attraverso la riparazione, il riutilizzo e la condivisione . La comprensione delle sue potenzialità e una raccolta eseguita correttamente  sono presupposti determinanti per partecipare alla creazione di un pianeta più pulito e in salute.

Maria La Barbera 

Fonte dati CoReVE

www.coreve.it

Pnrr, infrastrutture, Metro 2 e Olimpiadi: Lo Russo e Cirio in missione a Roma

Per la Metro 2 chiesta la possibilità di un commissario straordinario come già autorizzato per il Parco della Salute

Missione congiunta ieri a Roma del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo per fare il punto su alcuni dei dossier prioritari per il territorio.

Con il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto è stato affrontato lo stato di attuazione del Pnrr, che porterà in Piemonte almeno 6 miliardi di euro, 4,6 dei quali destinati a Regione, Comune di Torino ed altri Enti locali (il resto arriverà attraverso i bandi a cui si sono candidati in modo diretto gli atenei, le aziende e i soggetti privati). È stata concordata per metà marzo una visita a Torino del Ministro, che ha anche espresso il proprio apprezzamento per la scelta di Regione e Comune di istituire una cabina di regia, una esperienza unica in Italia che verrà portata a esempio nazionale come modello virtuoso di coordinamento.

Incontro anche con il ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati per un confronto in particolare sul nuovo Codice degli appalti, che sarà approvato entro fine marzo e sul quale Presidente e Sindaco hanno ribadito la necessità di procedure veloci e il più possibile semplificate per alleggerire il carico burocratico di aziende e istituzioni, ancor più in questa fase di attuazione delle progettualità del Pnrr.

Terzo importante incontro della giornata romana quello con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Sul tavolo in particolare la richiesta da parte di Comune e Regione di prevedere per la realizzazione della Metro 2 una figura commissariale con poteri straordinari, in maniera analoga a quanto già autorizzato dal Governo per il Parco della Salute. 

«Questo ci permetterebbe di avere garanzie su procedure e tempi della gara e del cantiere per un’altra delle opere strategiche e urgenti che il nostro territorio aspetta da anni – spiegano il presidente Cirio e il sindaco Lo Russo -. Il ministro Salvini si è mostrato disponibile a farsi portavoce della nostra richiesta. Abbiamo anche affrontato il tema dell’avanzamento dei lavori per la Tav, che vede nel 2023 un anno decisivo con l’affidamento dei lavori per la tratta italiana del tunnel di base, un cantiere che il Ministro tornerà presto a visitare di persona».

È stato fatto il punto anche sull’Asti-Cuneo: dopo lo sblocco proprio nei giorni scorsi del via libera all’ultimo lotto 2.6/A da parte del Ministero dell’Ambiente, è stata garantita da parte del Ministero delle Infrastrutture la massima attenzione affinché si proceda rapidamente con l’ultima definitiva autorizzazione in capo al Ministero dei Beni Culturali.

L’incontro con il ministro Salvini è stato, infine, l’occasione per ribadire la disponibilità di Torino e del Piemonte a mettere a disposizione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 il proprio patrimonio di impianti olimpici.

Sport, arte e cultura nella trasmissione “Parla Con Me”

La prima puntata del 2023

“Parla Con Me”, il format dedicato al settore agroalimentare, all’innovazione, alla tecnologia e al territorio, condotto e ideato da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager e Digital Strategist in questo settore, riprende con il palinsesto del nuovo anno con una puntata prevista giovedì 12 gennaio prossimo alle ore 18:00, in cui si parlerà di produzione, retail, storia, arte, cultura e sport. Si tratta di un insieme di argomenti che saranno trattati da Alberto Samonà, giornalista e scrittore, già Assessore ai Beni Culturali e all’Identità siciliana della Regione Sicilia;Dominga Fragassi, Responsabile Corporate Pam Panorama; Nuccia Alboni, Responsabile Amministrazione e Marketing presso Melanzì e Fabio Alessandrello, Presidente ASD Team Melanzì Vittoria e Direttore Commerciale di Melanzì.

Il sottile fil rouge che unisce questi ospiti è presente nel fatto che l’azienda agricola Melanzì non ha concentrato la sua attenzione solo sulla commercializzazione dei prodotti, ma l’ha spostata anche sullo sport e il ciclismo, attraverso il quale conduce a scoprire il territorio, generando cultura e sensibilizzando il turismo.

Dominga Fragassi parlerà di come la storica insegna della grande distribuzione possa sostenere la cultura, come nel caso del contributo alla ristrutturazione del pianterreno dello storico palazzo veneziano “Museo di Palazzo Fortuny”. Si tratta di una storia interessante da raccontare, che fa emergere l’importanza di essere presenti sul territorio per contribuire alla crescita e renderlo più attrattivo agli occhi dei turisti.

Alberto Samonà spiegherà l’importanza di dare valore al territorio italiano, che ci viene invidiato da tutto il mondo, per generare valore, cultura, turismo e impatto economico.

Da quest’anno le trasmissioni saranno live sulla pagina Linkedin e sul canale YouTube di “Parla Con Me”, sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio.

La trasmissione ha anche aperto il canale Telegram.

Per riascoltare tutte le edizioni precedenti si può visitare il sito: www.parlaconmeofficial.it

MARA MARTELLOTTA

Consumatori e rottamazione, Polliotto (Unc): “Ecco che cosa c’è da sapere”

I consigli della Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte per rispettare regole e termini di adesione

Gli italiani e i debiti con l’erario, un triste binomio. Le cartelle esattoriali tornano a cadere a pioggia, ma non sempre sono da pagare. Buona parte di esse, infatti, sovente presenta vizi di forma e un alto tasso di potenziale possibilità di prescrizione. Motivo per cui, alla ricezione delle stesse, è sempre bene affidarsi a professionisti competenti per richiedere un esame preventivo di valutazione, al fine di verificare con esattezza se esse sono da pagare oppure no.

Ma c’è di più. Due sono le date da segnare per lo stralcio debiti fino a 1.000 euro previsto dalla manovra 2023, di cui, una riguarda i propri debiti con il comune. La legge di bilancio 2023, come approvata ed approdata in Gazzetta Ufficiale, ha cambiato le carte in tavola rispetto a quanto era previsto nel suo testo iniziale in merito allo stralcio debiti fino a 1.000 euro. Infatti, il proprio comune potrebbe decidere di non aderire allo stralcio.

In pratica è stabilito che, alla data del 31 marzo 2023, l’ente di riscossione a cui le amministrazioni hanno affidato il recupero dei crediti verso i cittadini (quindi, debiti per questi ultimi), annullerà in automatico quelli affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2015 di importo fino a 1.000 euro. L’annullamento sarà automatico. Questo significa che nessuna domanda dovrà essere presentata per vedersi applicare questo stralcio”, esordisce l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Cose diverse, invece, sono previste nel caso in cui si tratti di debiti affidati all’agente riscossione da enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e/o dagli enti pubblici previdenziali.

Cosa più importante però è che, in ogni caso, chiosa l’Avvocato Patrizia Polliotto, “l’ente creditore potrà stabilire di non applicare lo stralcio. Quindi, il comune, ad esempio, potrà decidere di non applicare l’annullamento debiti. La norma stabilisce anche una data entro cui il comune dovrà decidere. Questi, infatti, come si evince anche dalla guida ufficiale sullo stralcio debiti fino a 1.000 euro dell’Agenzia Entrate Riscossione, dovrà decidere con apposito provvedimento (delibera). Inoltre, lo dovrà comunicare all’ente di riscossione entro il 31 gennaio 2023”.

È questa, dunque, la data da segnare e dopo la quale il cittadino potrà conoscere se e come il comune con cui ha il debito abbia aderito o meno allo stralcio.

Unc Piemonte è attiva telefonicamente allo 011 5611800 dal lunedì al venerdì in normale orario d’ufficio, e anche via mail all’indirizzo di posta elettronica uncpiemonte@gmail.com, e sul sito www.uncpiemonte.it.

Bruxelles, gli stage retribuiti della Regione per universitari e neolaureati

Una nuova opportunità per gli studenti degli atenei piemontesi. Il presidente Cirio: «L’Europa è una fonte di lavoro che vogliamo rendere più accessibile ai nostri giovani». Il 2023 porta una bella novità per gli studenti e neolaureati delle Università piemontesi.

La Regione Piemonte, infatti, ha deciso di mettere a disposizione 30 stage retribuiti (“tirocini curricolari ed extra curricolari”) della durata di 4 mesi, presso il proprio Ufficio di Bruxelles.
I primi stage partiranno a marzo e per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 20 gennaio (tutte le info si trovano sul sito della Regione).
La selezione avverrà con una procedura realizzata in collaborazione con le Università del territorio. Possono fare domanda gli studenti di lauree triennali o magistrali (anche a ciclo unico), regolarmente iscritti a un corso di studi o laureati da non più di 12 mesi, presso gli Atenei piemontesi. Per lo stage verrà riconosciuta una indennità di 1.000 euro lordi al mese, oltre a un contributo a forfait extra di 250 euro per il volo.
Lo stage è finalizzato a: rafforzare le competenze linguistiche; consolidare le competenze nel campo della legislazione europea, dei processi decisionali europei e della relativa governance; permettere l’acquisizione di una conoscenza diretta del contesto istituzionale europeo attraverso la partecipazione alle diverse attività promosse e presenziate dalla Regione Piemonte a Bruxelles; potenziare le capacità di lavoro sia autonome sia di gruppo all’interno di un contesto internazionale, e sviluppare abilità di risoluzione dei problemi grazie allo svolgimento dei compiti assegnati; accumulare esperienza nell’organizzazione di eventi, conferenze e incontri internazionali.
«Visto il crescente rilievo delle politiche Ue, ho voluto che i nostri giovani avessero l’occasione di una esperienza di questo tipo. Ma non tutti possono permettersi i costi di vivere all’estero, per questo è importante che lo stage sia retribuito, affinché sia davvero una opportunità accessibile a tutti» – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che dal 2014 al 2019 è stato parlamentare europeo, impegnandosi principalmente nella difesa delle produzioni italiane di qualità, sia come membro della commissione Agricoltura che di quella per la Sicurezza alimentare, oltre che come presidente della Commissione Economica di Euronest per i rapporti con l’Europa Orientale. Un impegno consolidato in quegli anni con ricadute anche sul presente, che lo vede oggi alla guida della Delegazione italiana del Comitato europeo delle Regioni.
Torino, 5 gennaio 2023

«Credo che aver inaugurato 20 anni fa una sede a Bruxelles sia stata una ottima intuizione – continua il presidente Cirio -. Per contare in Europa bisogna lavorare assiduamente per costruire e consolidare le relazioni. Questo è uno dei valori che desideravo poter mettere a disposizione del Piemonte e dei piemontesi, dopo la mia esperienza a Bruxelles, e sono felice di aver avuto l’occasione di farlo in questi anni, a cominciare dalla nuova programmazione 2021-2027. Non solo siamo stati tra le prime regioni in Europa a ricevere il via libera dalla Commissione Ue su Fse (Fondo sociale europeo) e Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), ma su ognuno di essi abbiamo ottenuto circa 500 milioni di euro in più rispetto al passato. È un risultato importante, che mi rende orgoglioso. Il mio desiderio è fare in modo che le ricadute positive per il nostro territorio siano massime, a cominciare dalle opportunità di lavoro che, grazie a questi stage, renderemo più accessibili ai nostri giovani, ai quali dico di studiare tanto, approfondire le lingue, viaggiare: la Regione sarà al vostro fianco, perché voi siete il nostro futuro».
La Regione Piemonte ha inaugurato la propria presenza a Bruxelles nel 2002, con l’obiettivo di facilitare il dialogo tra il territorio e l’Europa. Le attività principali sono comunicare con l’Ue e i relativi portatori di interessi, informare tempestivamente la Giunta Regionale sulle novità provenienti da Bruxelles e fare da tramite tra i soggetti piemontesi, pubblici o privati, e le istituzioni europee. La sede si trova in Rue du Trône 62, a pochi passi dalle principali istituzioni europee, e oltre agli uffici con quattro funzionari esperti in affari europei, dispone di una sala conferenze e di una sala esposizioni. Nel 2014 è stato inaugurato anche il ristorante e wine bar Io sono Piemonte, che propone le eccellenze dell’enogastronomia piemontese al pubblico internazionale che vive e frequenta regolarmente Bruxelles.
Per info sugli stage e presentare la domanda: https://www.regione.piemonte.it/web/ amministrazione/organizzazione/regione-piemonte-bruxelles/stage-sovvenzionati-ufficio- bruxelles.

Merlo: Industria della neve e Via Lattea. Subito un confronto

 Tra Regione Piemonte, Enti Locali e gestori degli impianti.

“Di fronte al problema, sempre più incombente, di come far fronte alla cosiddetta ‘industria della
neve’ dopo le croniche difficoltà legate ai costi dell’innevamento, alla persistente siccità, alla
mancanza di acqua e alla poca neve, è indubbio che la questione non può più essere elusa o
rinviata. È quantomai necessario, quindi, affrontare di petto il problema con un confronto tra la
Regione Piemonte, i Comuni interessati con le relative Unioni Montane e i gestori degli impianti.
Non è più pensabile, infatti, immaginare di pianificare un’altra stagione turistica invernale se
dovessero persistere le criticità meteorologiche e climatiche a cui abbiamo assistito quest’anno e
che, secondo gli stessi esperti, potrebbero tranquillamente riproporsi per i prossimi anni.
Una situazione, cioè, che richiede adesso una iniziativa politica, di comune intesa con gli operatori
del settore, per evitare che nell’arco di poco tempo si debba registrare il tracollo economico e
produttivo di un settore che per molti anni è stato l’elemento trainante di molti territori montani
dell’intero Piemonte.
E, infine, serve anche una iniziativa che non può non mettere in campo già un nuovo modello di
sviluppo estivo ed invernale che per molto tempo è stato sostanzialmente unidirezionale per molte
stazioni sciistiche piemontesi. Forse è arrivato il momento di diversificare l’offerta. Ma, al riguardo,
è indispensabile un progetto di sviluppo accompagnato da cospicue risorse pubbliche e private.
Ed è per questi motivi che serve, al più presto, un confronto serrato tra Regione Piemonte, enti
locali coinvolti e gestori degli impianti”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Italdesign, Politecnico di Torino e Shindler a Las Vegas

Fanno  il loro esordio al CES – Consumer Electronics Show grazie a CLIMB-E, il progetto che propone una soluzione altamente innovativa nell’ambito della mobilità urbana ed autonoma di livello 5 – in cui il mezzo può guidare da solo in qualsiasi scenario e circostanza e non è richiesto intervento umano – anticipando la propria visione delle attività socio-commerciali del futuro per una fruizione diretta ed immediata, evolvendo il concetto di mobilità di prossimità in mobilità di continuità.

In questa collaborazione Italdesign, il Politecnico con i Dipartimenti di Architettura e Design DAD e Scienze, Progetto e Politiche del Territorio DIST e Schindler rappresentano i tre mondi dell’innovazione e della ricerca nel settore della mobilità, della mobilità verticale e dell’architettura, del design e delle infrastrutture urbane; si uniscono per dar vita a un concetto di integrazione del mezzo di trasporto nell’ambiente abitativo contemporaneo e del futuro immaginando la possibilità di spostarsi partendo direttamente da casa propria, o dal posto di lavoro, senza dover mai cambiare mezzo di trasporto, garantendo, oltre al massimo comfort, anche l’abbattimento delle barriere architettoniche.

CLIMB-E è un mezzo di trasporto modulare composto da una capsula, concepita per un uso di proprietà, in grado di trasportare, nelle varie configurazioni, fino a 4 persone e da abbinare, quando in movimento, con una piattaforma completamente elettrica (skid) condivisa e a guida autonoma.  Il suo valore aggiunto è rappresentato dalla capacità della capsula di salire sulle facciate degli edifici e diventare parte integrante delle varie locazioni abitative, o di lavoro, diventando un’ulteriore stanza e/o ampliamento delle stesse.

Il team di progetto del Politecnico, composto da Michele Bonino, Chiara Di Presa, Francesca Merico, Pier Paolo Peruccio e Cristina Pronello,  si è occupato dell’integrazione con l’architettura e la città: CLIMB-E – nella sua doppia funzione di trasporto e di estensione della casa o dell’ufficio – è il punto d’incontro tra mobilità e architettura: un ibrido tra mezzo di trasporto e luogo domestico, performante e tecnologico ma anche accogliente e ospitale.

Lo studio dell’integrazione della capsula nella facciata degli edifici rappresenta anch’essa una novità architettonica, che rende il volto urbano degli edifici, tradizionalmente immobile, un sistema in movimento. Durante la risalita, CLIMB-E ha una piena autonomia funzionale, garantendo privacy e velocità dello spostamento ma, allo stesso tempo, si interseca con la distribuzione verticale di scale e ascensori, offrendo alla facciata tridimensionalità e qualità spaziale. Un altro elemento di novità architettonica pensato dal team è rappresentato dalla possibilità, attraverso illuminazione interna alla capsula o effetti grafici sull’esterno delle parti vetrate, di arricchire la facciata con messaggi, loghi, colori che la rende di fatto un display sofisticato.

Il progetto prevede il prelievo della capsula direttamente dal proprio appartamento grazie al sistema di montacarichi sviluppato da Schindler ed il successivo trasferimento al piano stradale per l’abbinamento allo skid. L’intero sistema è gestito tramite una App dedicata che permette ai proprietari di prenotare il proprio viaggio sia in ambiente urbano che extraurbano, oppure anche di prenotare un servizio specifico a domicilio, attraverso capsule dedicate ad assistenza medica di base, ad analisi mediche in telemedicina, servizi di catering e di show cooking per eventi privati, servizi veterinari per animali domestici e molto altro.

Automotive, il Piemonte dell’innovazione protagonista a Las Vegas

Piemonte, la sua Regione e le sue politiche di attrazione di investimenti – che vedono in Ceipiemonte la società one-stop-shop a disposizione delle aziende interessate al territorio regionale – sono state protagoniste oggi al CES di Las Vegas all’interno dell’Italian Pavillion organizzata da ITA, Italian Trade Agency.

All’Innovation Talk sono intervenuti il presidente di Ceipiemonte Dario Peirone, l’assessore regionale all’internazionalizzazione Fabrizio Ricca, e il CEO di Italdesign Antonio Casu.

«Il Piemonte, con il suo capoluogo Torino, prima capitale d’Italia, è terra di inventori, designer, ingegneri e capitale dell’automotive alle numerose realtà storiche della tradizione automobilistica che hanno contribuito alla filiera di Fiat prima e di Stellantis poi – ha detto l’assessore all’internazionalizzazione della Regione Piemonte Fabrizio Ricca – Un’eredità che ancora oggi dialoga con l’economia e l’innovazione attraverso l’indotto automotive, aerospazio e tutte le aziende innovative presenti nella regione: il Piemonte è una terra di manifattura e tecnologia avanzata in cui risiedono grandi aziende leader nei loro settori e supply chain qualificate e complete».

Forte di queste competenze, della vocazione all’innovazione, della tradizione manufatturiera e del capitale umano e manageriale ad alta specializzazione, il territorio piemontese è attrattivo in termini di investimenti esteri nel settore tecnologico e non solo. «Sono infatti oltre 1.300 i player internazionali hanno scelto il Piemonte come luogo di localizzazione dei loro investimenti, di cui circa il 10% nei comparti automotive e trasporti che generano più di un terzo del valore aggiunto e più del 20% del fatturato, occupando quasi 17.500 addetti, pari al 28,6% del settore», ha spiegato Dario Peirone presidente di Ceipiemonte.

Fra le 50 startup selezionate per far parte della missione italiana quattro sono piemontesi. 

Ecco una breve descrizione:

Aspechome | www.aspechome.it | Cuneo | IoT & Wearable

Aspechome è una startup innovativa che ha sviluppato un sistema “Energy Smart Home” – una centralina che lavora grazie a un software costantemente aggiornato, in grado di ottimizzare il consumo energetico dei dispositivi collegati a un impianto fotovoltaico, immagazzinando e distribuendo l’energia prodotta.

Domethics | www.domethics.com | Torino | IoT & Wearable

Domethics sviluppa prodotti e tecnologie IoT legate alle smart home e ai servizi di telemedicina. DocDog è un tappeto smart che monitora i parametri vitali dei cani, determinando lo stato di salute dell’animale. È possibile condividere in tempo reale i dati col proprio veterinario. Domethics ha vinto l’Innovation Award al CES 2022.

Evolvo | www.evolvomobility.com | Torino | Green Energy & Mobility

Evolvo offre soluzioni di mobilità smart e sostenibile in contesti urbani per privati, aziende ed enti locali, come il noleggio a lungo termine di e-bike e scooter elettrici, la fornitura di attrezzatura tecnica per l’utilizzo dei mezzi, e stazioni di ricarica smart dotate di dispositivi di sicurezza.

Strategic Bim | www.strategicbim.it | Torino | IoT & Wearable

Strategic Bim sviluppa software per la gestione dei dati degli edifici in ottica sostenibile. UTwin è un’app che mostra un gemello digitale dell’edificio con parametri aggiornati in tempo reale (temperatura, umidità, consumi, etc.) sulla base dei quali possono essere previste automazioni per l’accensione o lo spegnimento di impianti.

Il futuro della montagna non può dipendere solo dall’industria della neve

I riflettori tornano ad essere puntati sulle montagne torinesi e sul loro futuro.

Ha ravvivato il dibattito  alcune settimane fa il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, quando ha riproposto di concedere alle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina alcuni degli impianti dei Giochi olimpici torinesi del 2006. Un modo elegante per rimettere in pista il capoluogo piemontese nelle gare olimpiche del 2024 alle quali non si è candidato per il “gran rifiuto” della ex sindaca Appendino.

Poi la montagna torna protagonista suo malgrado per i cambiamenti del clima: il 2023 è iniziato con temperature  miti a causa di un afflusso di aria subtropicale da ovest tiepida e umida. Così in Piemonte – non solo in pianura, ma anche in montagna – le gelate non si sono viste fino ai 1.500 metri e la neve è piuttosto scarsa sulle montagne torinesi. Mentre la Regione vara nuove misure per il rilancio della montagna, sia dal punto di vista turistico, sia per evitare la desertificazione commerciale, alcune proposte  di sviluppo  e richieste di maggiore attenzione sulla montagna giungono anche dalle forze politiche e dagli amministratori locali.

Una di queste è di Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato e Consigliere Nazionale Anci.  Dice Merlo: “adesso va studiato un nuovo modello di sviluppo. L’industria della neve non è più sufficiente. A cominciare dalla Via Lattea”. Per il sindaco di Pragelato serve “nuovo modello di sviluppo per quei territori montani che sino ad oggi, in Piemonte, hanno avuto come fulcro e perno della loro vocazione il turismo legato alla neve. Sono molteplici gli elementi che impongono questa riflessione e questo rinnovato impegno programmatico coinvolgendo, innanzitutto, gli enti locali sovra comunali e gli stessi operatori del settore che sono stati protagonisti. Oltre ai gestori degli impianti e ai consorzi turistici del settore”.
“Del resto,  – osserva Merlo – quando le condizioni legate all’ambiente diventano progressivamente ostative per confermare una situazione che abbiamo conosciuto e sperimentato sino ad oggi anche con successo e con risultati ragguardevoli – a cominciare, ad esempio, dai costi sempre più consistenti e massicci per garantire l’innevamento delle varie piste – la riconversione di un territorio, peraltro qualificato e prestigioso sotto il profilo turistico e sportivo come quello dell’alta Val Susa, è quasi d’obbligo”.

“Ed è proprio a partire dal futuro della vocazione turistica, e quindi produttiva, del comprensorio territoriale della Via Lattea – conclude- che deve iniziare questa riflessione legata direttamente ad un nuovo modello di sviluppo. Non si può più basare il tutto sul turismo della neve della stagione invernale. E questo non è solo un compito, oltrechè un dovere, degli amministratori locali di questi territorio. Dev’essere un impegno politico preciso e non più eludibile anche della Regione Piemonte e della Città Metropolitana. E cioè, anticipare i tempi prima che sia troppo tardi. Questo, del resto, dovrebbe essere anche, e sempre, la funzione precipua della politica e di una credibile ed autorevole classe dirigente”.