L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares oggi è a Torino. Incontrerà il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo per parlare del futuro di Mirafiori, la fabbrica simbolo del gruppo in Italia. Tavares potrebbe visitare anche la seconda fabbrica piemontese del gruppo, a Verrone nel Biellese. Istituzioni e sindacati attendono risposte sul progetto della creazione a Mirafiori di un polo del riciclo delle batterie esauste e delle auto elettriche.
|
|
Caro Direttore,
La mia speranza è che attraverso il Suo giornale si riesca a sollecitare tutta la Citta’ , a riprendere slancio economico e sociale e a investire nel futuro e nel rilancio della Città. Possibile che le grandi scelte di CAVOUR , la grande VISION del Prof. Giuseppe Grosso cui si deve la nostra rete autostradale e i trafori autostradali e la lezione di Sindaci come Peyron e Porcellana e di politici come Bodrato e DonatCattin non abbiano lasciato germogli nei cuori e nelle teste dei torinesi di oggi?
Torino, non si ferma la corsa dei prezzi
Ad Agosto non si ferma la corsa dei prezzi a Torino con il caro energia che continua nella sua corsa spingendo in alto anche i prezzi dei beni alimentari. Al +39,3% registrato dai beni energetici, si assomma la crescita di oltre 9 punti percentuali per un rincaro della spesa alimentare che colpisce fortemente i consumatori e le famiglie.
A seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 112,0 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +7,4% rispetto al mese di Agosto 2021 (tasso tendenziale).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano -0,7% sul mese precedente e +7,4% su agosto2021. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +1,9% rispetto al mese di luglio 2022 e +9,7% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,6% sul mese precedente e +3,3% rispetto ad agosto 2021.
Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,5% su base congiunturale e +10,3% su base tendenziale.
I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:
Beni Alimentari +0,7% sul mese precedente e +9,2% sull’anno precedente,
Beni Energetici +1,2% sul mese precedente e +39,3% sull’anno precedente,
Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,
Altri Beni +0,3% sul mese precedente e +3,3% sull’ anno precedente.
Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,6% su base congiunturale e +3,3% su base tendenziale.
Sono state riscontrate le seguenti variazioni:
Servizi relativi all’Abitazione INVARIATO sul mese precedente e +1,3% sull’anno precedente,
Servizi relativi alle Comunicazioni INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,
Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +0,3% sul mese precedente e +3,7% sull’anno precedente,
Servizi relativi ai Trasporti +2,7% sul mese precedente e +10,8% sull’anno precedente,
Servizi vari INVARIATO sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente.
L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,6% rispetto al mese precedente e +4,2% rispetto all’anno precedente.
Gli indici dei prezzi al consumo di Agosto 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.
L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sullaqualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).
Nel mese di Agosto 2022 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 112,0 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +7,4% rispetto al mese di Agosto 2021 (tasso tendenziale).
L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.
I dati relativi al mese di agosto si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/
Vino, un’ottima annata ma tanti problemi
PRESENTATE LE PREVISIONI VENDEMMIALI DI ASSOENOLOGI, ISMEA E UIV
VINO, VENDEMMIA: VIGNETO ITALIA PIÙ FORTE DI CALDO E SICCITÀ. QUALITÀ UVE SORPRENDENTE, QUANTITÀ SUPERA MEDIA ULTIMI 5 ANNI (+3%)
SUL MERCATO PESANO INCOGNITE CONGIUNTURALI, BENE L’EXPORT MA VALORI GONFIATI DA INFLAZIONE
(Roma, 14 settembre 2022). Un’annata soddisfacente per quantità e sorprendente per qualità. Secondo le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate oggi al Mipaaf, la siccità e il caldo record di quest’anno non hanno compromesso il vigneto Italia che, all’avvio della campagna vendemmiale, promette uve di qualità dal buono all’ottimo, con una quantità in linea con la media delle ultime annate. A garantire la tenuta del prodotto finale, oltre alle provvidenziali piogge di agosto, il lavoro straordinario di ricerca e applicazione dei produttori su una vite sempre più resiliente alle avversità climatiche e metereologiche. Secondo i dati presentati oggi alla presenza, tra gli altri, del ministro e del sottosegretario alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli e Gian Marco Centinaio, la produzione 2022 dovrebbe infatti attestarsi intorno ai 50,27 milioni di ettolitri di vino, la stessa quantità dello scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino il dato Agea 2021) e a +3% rispetto alla media del quinquennio 2017-2021, anche se rimane cruciale l’andamento meteorologico delle prossime settimane. Condizioni climatiche favorevoli alla maturazione delle uve potrebbero infatti far virare le previsioni in segno positivo, mentre un clima inadatto per le varietà tardive influirebbe negativamente sul prodotto vendemmiale.
Secondo Fabio Del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale Ismea: “In termini di mercati l’Italia ha chiuso la campagna 21/22 con rialzi dei listini soprattutto nei vini al vertice della piramide qualitativa. Le prime battute della nuova campagna delineano uno scenario ancora incerto dove a pesare sono le molte incognite legate anche alle tensioni sui costi e alla logistica, che già lo sorso anno avevano creato preoccupazioni agli operatori ma che ora sono ancora più pressanti. I buoni risultati produttivi stimati, a dispetto dei timori estivi sulla siccità, fanno sì che ci sarà disponibilità di prodotto di qualità anche in questa campagna e, mentre sul fronte estero la domanda sembra tenere seppur non con i brillanti risultati del 2021, su quella interna si evidenzia qualche segnale di cedimento negli acquisti presso la distribuzione moderna anche se si deve considerare il recupero del fuori casa”.
“La vendemmia in corso ci sta consegnando una qualità delle uve che va da buona a ottima – ha dichiarato Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi -. Molto dipende dalle aree di riferimento, mai come in questa stagione il giudizio quanti-qualitativo è totalmente a macchia di leopardo e questo è dovuto essenzialmente a un clima estremo che ha pesantemente condizionato, in particolare, i mesi di maggio, giugno e soprattutto luglio con punte di calore che hanno superato i 40 gradi e una siccità tanto prolungata. Fortunatamente, in agosto, su gran parte del Paese – tranne che per qualche eccezione – sono arrivate delle piogge ‘intelligenti’ e cioè che non hanno procurato danni, così da permettere alla vite la sua ripresa vegetativa e di portare a maturazione le uve senza particolari stress. Ma a contenere gli effetti negativi dei cambiamenti climatici è stato anche l’approccio scientifico che noi enologi abbiamo messo in campo a sostegno dei vigneti. Oggi più che mai sono fondamentali scienza e ricerca nella viticoltura e in cantina, spazio ad apprendisti stregoni del vino non c’è più, se mai ci fosse stato in passato. Da qui alla fine di settembre confidiamo in un tempo soleggiato, caldo il giusto e magari accompagnato da una leggera brezza, così che le uve ancora da raccogliere possano arrivare alla perfetta maturazione così da andare a produrre vini capaci di imporsi ancora una volta sugli scenari enologici nazionali e internazionali”.
Per il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi: “La vigna si è rivelata ancora una volta il pivot della filiera, dimostrando come anche con caldo e siccità si possa fare vini di alta qualità e volumi soddisfacenti. Un plauso va poi a imprese e produttori, che una volta di più hanno aiutato le piante a fronteggiare nel migliore dei modi le avversità del clima. Ma la partita non termina con la vendemmia, perché specie in una fase congiunturale così delicata emerge sempre più la consapevolezza che si possa e si debba fare meglio sul fronte del valore del nostro vino. Il tanto declamato record produttivo non è infatti una condizione sufficiente per generare ricchezza: le “rese valoriali” del vigneto Italia – secondo un’analisi realizzata dall’Osservatorio Uiv – registrano performance nettamente inferiori rispetto a quelle francesi, che segna una redditività tripla per ogni ettaro coltivato (16,6mila euro vs 6 mila) e per ogni ettolitro prodotto (294 vs 82 euro). Serve fare ancora strada per garantire una remuneratività direttamente proporzionale alla qualità prodotta, con un percorso che parta da un governo del settore più razionale in materia di denominazioni di origine fino al vino comune. Dobbiamo ambire a scrivere – o riscrivere – una vera carta vocazionale dei nostri territori, ancorata a indicatori reali, con poche regole ma chiare per tutti i soggetti coinvolti, dai produttori agli enti di controllo per finire al trade e ai consumatori”.
Andamento climatico e vegetativo
Con un -46% di precipitazione cumulata da inizio anno a fine luglio rispetto alla media degli ultimi 30 anni, il 2022 si è distinto come l’anno più siccitoso dal 1800 ad oggi, aggravato anche dalle temperature più calde delle ultime cinque decadi. Una congiuntura climatica eccezionale, mitigata dalle piogge di agosto, che non ha danneggiato il vigneto Italia dove, pur mantenendo alta la soglia di attenzione al meteo delle prossime settimane, si attende un’annata più che buona con uve caratterizzate da gradazioni potenziali medio alte. Particolare attenzione è rivolta ai tenori polifenolici delle uve a bacca rossa che determinano potenziali aspettative di eccellenza per i vini da invecchiamento. Dal punto di vista fitosanitario, la situazione del vigneto italiano appare generalmente ottima, con rarissimi attacchi di patogeni.
Geografia del vigneto Italia e Europa 2022
Resta stabile anche la classifica delle Regioni italiane, capeggiata dal Veneto che, con 11,5 milioni di ettolitri, produce da solo oltre 1/5 del vino italiano. Seguono Puglia ed Emilia-Romagna, con rispettivamente 10,6 e 7,4 milioni di ettolitri, per un prodotto complessivo delle tre Regioni pari al 59% dell’intero vigneto italiano. Sul fronte degli andamenti, la peculiarità della stagione non consente di formulare previsioni omogenee neanche nello stesso areale. Nel Nord Ovest si assiste alla importante flessione della Lombardia (-20%), seguita da quella più moderata del Piemonte (-9%) e della Liguria (-5%) mentre si stima in crescita la Valle d’Aosta (+10%). A Nord-Est segnalate in recupero rispetto allo scorso anno sia Trentino Alto Adige (+10%) che Emilia Romagna (+4%) mentre perdite di lieve entità potrebbero esserci in Veneto (-3%), con il Friuli Venezia Giulia sostanzialmente stabile. Meno variabile la situazione al Centro, dove si assiste al deciso rialzo dei volumi per Umbria (+10%) e Toscana (+12%), seguito da un più moderato aumento nelle Marche e nel Lazio (entrambe a +5%). Al Sud il lieve incremento della Puglia (+3%) si contrappone alla leggera flessione della Sicilia (-5%); si prevede una produzione stabile per l’Abruzzo, il Molise e la Calabria. In crescita anche Campania (+4%), Sardegna (+15%) e Basilicata (10%).
Per quanto riguarda la qualità, in linea generale si aspettano vini eccellenti in Trentino Alto Adige e Sicilia, mentre puntano l’asticella sull’“ottimo” Piemonte, Val d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia e Sardegna, con Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria più caute su previsioni “buone/ottime”. “Buone” invece le attese per le etichette lombarde e venete.
Secondo le stime produttive rilevate oggi dal segretario generale dell’associazione degli imprenditori europei Ceev, Ignacio Sánchez Recarte, anche nel Vecchio Continente si registra un’alta variabilità delle produzioni dovuta al clima. Nel complesso il vigneto Europa ha tenuto, con una crescita della Francia sulla media del quinquennio (+3,5%, a 44 mln di hl), mentre scala la Spagna, dove è prevista una contrazione sul periodo del 16%. Stabili i livelli produttivi in Germania e Portogallo.
Il mercato, il primo semestre dell’export tricolore
Con la vendemmia 2022 l’Italia del vino mantiene il primato produttivo mentre quello del fatturato rimane in casa francese. Sul fronte del mercato, secondo le ultime elaborazioni su base Istat, l’Italia ha chiuso il primo semestre con il record in valore di 3,8 miliardi di euro (+13,5% sul pari periodo 2021) mentre è piatto il trend dei volumi esportati: +0,4%. I fermi e frizzanti imbottigliati segnano un +10,3% in valore ma cedono in volume l’1,2%. Inarrestabile la performance del comparto spumanti, che nella prima parte dell’anno sfiorano il miliardo di euro in valore (+25,5%), con i volumi a +10,6%. In netta crescita – soprattutto per effetto dell’inflazione – il prezzo medio che sale del 13,1% e addirittura di quasi il 18% negli Stati Uniti, il cui mercato è tenuto in piedi anche dal dollaro forte. Nel primo buyer al mondo la crescita tricolore in valore è infatti del 13,3%, con i volumi in contrazione del 3,8%.
Link alla cartella per scaricare il report completo e le foto della conferenza stampa: https://bit.ly/3RXjmnY
Produzione di vino e mosto in Italia (migliaia di ettolitri)
Media 2017-2021 | 2021 | 2022* | Var.% 2022*/2021 | |
Piemonte | 2.708 | 2.770 | 2.510 | -9% |
Valle d’Aosta | 15 | 15 | 16 | 10% |
Lombardia | 1.386 | 1.318 | 1.050 | -20% |
Trentino-Alto A. | 1.356 | 1.237 | 1.360 | 10% |
Veneto | 11.502 | 11.750 | 11.456 | -3% |
Friuli-V.Giulia | 1.868 | 2.019 | 2.019 | 0% |
Liguria | 41 | 41 | 39 | -5% |
Emilia-Romagna | 7.627 | 7.117 | 7.380 | 4% |
Toscana | 2.169 | 2.050 | 2.290 | 12% |
Umbria | 374 | 346 | 380 | 10% |
Marche | 836 | 853 | 895 | 5% |
Lazio | 788 | 854 | 895 | 5% |
Abruzzo | 3.260 | 3.348 | 3.348 | 0% |
Molise | 223 | 243 | 243 | 0% |
Campania | 680 | 673 | 700 | 4% |
Puglia | 9.193 | 10.368 | 10.630 | 3% |
Basilicata | 81 | 87 | 95 | 10% |
Calabria | 110 | 117 | 117 | 0% |
Sicilia | 4.192 | 4.577 | 4.331 | -5% |
Sardegna | 415 | 449 | 515 | 15% |
Italia | 48.825 | 50.232 | 50.270 | 0% |
Fonte: Agea per il 2021 e *stima Assoenologi, Ismea e UIV per il 2022
Tra gli interventi quello del Vicepresidente della Sezione UCID di Torino e anche Presidente del CAAT di Torino, Marco Lazzarino.
L’Ucid di Torino promuove la “diciassettesima Giornata per la Custodia” del creato che, per l’Arcidiocesi di Torino, si svolgerà sabato 17 settembre prossimo dalle 9 alle 16.30 presso il Museo A come Ambiente, in corso Umbria 90. Vi partecipano l’Arcidiocesi di Torino Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Commissione regionale della PSL Piemonte e Val d’Aosta.
I lavori prenderanno avvio alle 9.15 con gli interventi del Delegato Regionale dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Gaetano Quadrelli, e monsignor Marco Arnolfo, arcivescovo di Vercelli e vescovo incaricato per la PSL.
La prima tematica che verrà trattata riguarda ‘Quale sostenibilità nella proposta dell’ecologia integrale e della Laudato Si’, su cui parlerà Isabella Brianza. Claudia Galletto di Ires Piemonte esaminerà il tema del “Cambio di paradigma e politiche di sostenibilità. A che punto è il Piemonte?”
Dalle 10.45 si terrà una tavola rotonda ricca di esperienze e riflessioni critiche sull’intreccio tra sostenibilità, giustizia e utilizzo consapevole delle risorse naturali. Su questo tema interverrà Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte. Un interessante “Report Terre d’acqua” è curato da Francesca Vietti, a nome delle diocesi di Biella, Casale Monferrato, Novara e Vercelli.
Il Presidente del CAAT, Marco Lazzarino, parlerà di “Esempi di Economia circolare del CAAT di Torino”; Luca Perino illustrerà l’esperienza del progetto “L’energia nel Bosco”.
A partire dalle 11.45 si terrà un dialogo tra Giorgio Brizio, di Friday for Future di Torino, e Alessandro Svaluto Ferro, direttore UPSL di Torino.
Seguirà poi un momento di celebrazione ecumenica e un pranzo offerto da Coldiretti Piemonte.
Una preziosa opportunità sarà quella della visita guidata e del laboratorio presso il Museo A come Ambiente.
Mara Martellotta
IL POLITECNICO DI TORINO PARTECIPA ALLA CREAZIONE DI TRE INFRASTRUTTURE DI RICERCA PER DARE NUOVI IMPULSI ALL’INNOVAZIONE
Al progetto iENTRANCE@ENL per la generazione
e lo stoccaggio di energia verde
assegnati più di 75 milioni di euro
Insieme le tre infrastrutture riceveranno circa115 milioni di euro
Sono stati assegnati i finanziamenti per l’attuazione del “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione” – Investimento 3.1 del PNRR – Missione 4, “Istruzione e Ricerca” – Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” pubblicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca il 20 dicembre 2021 e il Politecnico di Torino farà parte di ben tre di queste infrastrutture sulle trenta totali previste. Tradotto in cifre, le infrastrutture in cui è coinvolto l’Ateneo riceveranno in totale circa 115 milioni di euro, di cui più di 15,5 milioni al Politecnico di Torino.
L’investimento complessivo del PNRR sulle infrastrutture di ricerca è di 1,08 miliardi di euro, e ha ’obiettivo di facilitare l’interazione tra la conoscenza scientifica generata da infrastrutture di ricerca di alta qualità e il settore economico, per dare impulso all’innovazione.
“Per il Politecnico e per il nostro territorio l’ottenimento di questi finanziamenti e l’essere parte di questi tre nuovi poli di ricerca a livello nazionale rappresenta un risultato importantissimo che sarà un volano per l’economia e per l’occupazione di profili altamente qualificati. L’Ateneo potrà così dotarsi di nuove attrezzature e connettersi a reti nazionali e internazionali per condurre le proprie ricerche in sinergia con aziende ed enti di ricerca di altissima qualità”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.
LE INFRASTRUTTURE DI RICERCA IN CUI È COINVOLTO IL POLITECNICO
- iENTRANCE@ENL – Infrastructure for ENergy TRAnsition aNd Circular Economy @ EuroNanoLab
Nuovi materiali, processi e sistemi per la generazione, lo stoccaggio e la distribuzione dell’energia sono cruciali per il futuro del nostro pianeta. La “Infrastructure for Energy Transition and Circular Economy @ EuroNanoLab” (iENTRANCE@ENL) si propone di diventare l’infrastruttura di ricerca di riferimento a livello italiano per la ricerca su nanomateriali per l’energia, processi e dispositivi per produzione verde, stoccaggio e distribuzione di energia, caratterizzazione di materiali alla micro e nanoscala, tecnologie per la realizzazione di strumenti e sistemi.
Sarà strutturata in 6 nodi geografici riconosciuti a livello internazionale in aree di ricerca complementari coordinati da uno hub centrale. Il nodo di Torino, al quale contribuiscono Politecnico di Torino e INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica – si occuperà di materiali, processi sostenibili e sistemi, inclusa la loro caratterizzazione metrologica, per la transizione energetica e l’economica circolare.
Si tratta di un’iniziativa strategica in grado di mettere a sistema le competenze del Politecnico – presenti in infrastrutture regionali quali CO2CCL, https://co2circlelab.eu/ e del MITE come SEASTAR, https://www.seastar.center/ – nella sintesi di nanomateriali funzionali e nella loro lavorazione per la produzione e utilizzo di idrogeno per la cattura e la valorizzazione dell’anidride carbonica, per la raccolta di energia rinnovabile lontano dalla costa (offshore), per i dispositivi elettrochimici impiegati nella conversione e stoccaggio dell’energia e per lo stoccaggio sotterraneo di vettori energetici, con le competenze dell’INRIM in merito alla metrologia, soprattutto per le reti gas e le reti elettriche intelligenti. Questa nuova infrastruttura potenzia significativamente, nella direzione della ricerca per la transizione energetica, la sinergia tra Politecnico e INRiM nel laboratorio congiunto di micro e nano fabbricazione PiQuET (https://piquetlab.it/).
In particolare, l’INRiM metterà a disposizione le competenze metrologiche nello studio delle proprietà magnetiche, elettriche, ottiche e termodinamiche della materia, che si integrano per la realizzazione di standard quantistici delle unità di misura, nonché per materiali innovativi e dispositivi nanostrutturati tipici delle tecnologie emergenti, come la fotonica, la spintronica e la nanoelettronica.
Uno degli obiettivi principali è quello di realizzare prototipi e dimostratori tecnologici, certificati dal punto di vista metrologico, a supporto del piano strategico del Politecnico per la transizione energetica, rafforzato da una prospettiva di economia circolare basata sulla valorizzazione dei rifiuti e sul maggiore utilizzo di energie rinnovabili nella lavorazione dei materiali.
Ente Coordinatore: CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche
Coordinatore scientifico: Vittorio Morandi – CNR-IMM-Bologna
Budget totale: 75.165.078 €
Coordinatore scientifico al Politecnico di Torino: Fabrizio Pirri – Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT)
Budget Politecnico di Torino: 14.296.940 €
- GeoSciences IR: un’infrastruttura di ricerca per la Rete Italiana dei Servizi Geologici
Il progetto GeoSciences IR mira a creare la rete italiana per le geoscienze, una nuova infrastruttura di ricerca per la ‘Rete Italiana dei Servizi Geologici’ RISG, un network di coordinamento tra ISPRA, Servizio Geologico d’Italia, e Servizi Geologici Regionali (RGS), ovvero gli uffici tecnici all’interno di Regioni, Province Autonome e Agenzie Ambientali Regionali.
GeoSciences fornirà a ISPRA e RGS competenze e supporto tecnico-scientifico su specifici temi individuati dagli RGS come prioritari. Tale obiettivo sarà principalmente raggiunto attraverso azioni di trasferimento di conoscenze tecnico-scientifiche da parte di Università e Istituti di ricerca riconosciuti come eccellenze a livello nazionale.
Il Politecnico di Torino svilupperà azioni relative alla realizzazione di sistemi informativi dedicati alla gestione delle risorse geologiche nazionali.
L’obiettivo è il superamento dell’attuale frammentazione di dati e competenze sulle georisorse, in particolare sulle materie prime definite critiche dalla Commissione Europea. L’attuale necessità di riattivare la ricerca mineraria è un primo passo per diminuire l’eccessiva dipendenza dalle importazioni di materie prime da mercati internazionali sempre più instabili, al fine di costruire solide filiere domestiche e garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile all’industria italiana.
Il Politecnico sarà inoltre impegnato su specifiche attività di rafforzamento delle capacità di rispondere alle emergenze ambientali e ai relativi piani d’azione attraverso i Servizi Copernicus.
Ente coordinatore: ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Coordinatore scientifico: Luca Guerrieri
Budget totale: 16.671.851 €
Coordinatore scientifico al Politecnico di Torino
Budget Politecnico di Torino: Giovanni Andrea Blengini, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI)
Budget Politecnico di Torino: 681.590 €
- EBRAINS-Italy – European Brain ReseArch INfrastructureS-Italy
EBRAINS-Italy sarà il nodo italiano dell’infrastruttura distribuita europea di EBRAINS che mira a consentire alle attività cliniche e sperimentali nel settore sanitario di sfruttare adeguatamente le più avanzate tecnologie di modellazione, computazione e analisi dei dati disponibili nel campo delle neuroscienze.
L’obiettivo principale è riunire in un’infrastruttura di ricerca diversi gruppi con competenze trasversali nei campi della modellistica, dell’High Performance Computing e delle neuroscienze sperimentali/teoriche operanti in Italia, integrando le attività al fine di garantire sinergie e generare un sostanziale progresso nella produzione e diffusione di conoscenza nei settori scientifici, industriali e sociali su tutto il territorio nazionale.
I risultati ottenuti dal progetto in termini di know-how saranno resi disponibili da un punto di accesso unico al fine di rafforzare il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuove collaborazioni internazionali per la ricerca e lo sviluppo.
Il Politecnico di Torino sarà parte del gruppo di “Analysis, Modeling, and Simulation facilities and services” che avrà un ruolo decisivo nel consentire a EBRAINS-Italy di sviluppare tecnologie innovative per la scoperta e la validazione di nuovi farmaci e terapie, protocolli di stimolazione fisica per malattie cerebrali, applicazioni di digital twins, medicina personalizzata e di precisione, robotica bio-ispirata, interfacce cervello-macchina e calcolo neuromorfico.
Nel dettaglio, lo scopo principale del Politecnico di Torino sarà la creazione di un Neuromorphic Computing Lab incentrato sullo studio, lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie neuromorfiche di ultima generazione. Il Neuromorphic Computing Lab fornirà due contributi principali all’infrastruttura:
- Una piattaforma neuromorfica all’avanguardia per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni che sfruttano sistemi informatici digitali/neuromorfici eterogenei;
- Un framework per dare supporto agli sviluppatori nel processo di ingegnerizzazione end-to-end di simulazioni di Spiking Neural Networks (SNN) eseguite su dispositivi neuromorfici. Tale framework sarà progettato al fine di permettere la simulazioni di modelli SNN osservati in vivo e lo sviluppo di algoritmi di Machine Learning neuromorfici da utilizzare come strumenti per l’analisi dei dati prodotti dai partner del progetto.
Grazie a questi due componenti, il Neuromorphic Computing Lab potrà sviluppare nuovi tipi di sistemi eterogenei che supportino i paradigmi del calcolo neuromorfico in grado di interpretare e imparare continuamente dai dati e risolvere problemi complessi in modo efficiente.
Coordinatore: CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche
Coordinatore scientifico: Michele Migliore – CNR-IBF Institute of Biophysics
Budget totale: 22.370.240 €
Coordinatore scientifico al Politecnico di Torino: Enrico Macii – Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST)
Budget Politecnico di Torino: 587.000 €
Piemonte al centro del turismo mondiale del vino
È tutto pronto in Piemonte per accogliere la 6a Conferenza dell’UNWTO sul Turismo del Vino, il grande appuntamento internazionale che dal 19 al 21 settembre vedrà confrontarsi ad Alba e nei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero i maggiori esperti mondiali del settore.
La Conferenza, promossa dall’Organizzazione Mondiale del Turismo e sviluppata con il Ministero del Turismo, l’Ente Nazionale del Turismo e la Regione Piemonte col supporto di VisitPiemonte ed Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero, prevede un fitto programma di incontri, relazioni e dibattiti, oltre a workshop e seminari presso alcune delle più significative realtà vitivinicole.
Per l’occasione, inoltre, 12 giornalisti internazionali di prestigiose testate provenienti da Benelux, Austria, Regno Unito, Francia e Scandinavia parteciperanno a un press tour che toccherà Asti e la Douja d’Or, Pollenzo con l’Albergo dell’Agenzia, Neive, il Roero, il Castello di Grinzane Cavour e i vigneti di Langhe, Monferrato e Roero.
Ma non solo: la Conferenza rappresenta anche un’occasione per la Regione Piemonte di coinvolgere la filiera piemontese dell’enoturismo e dell’enogastronomia, dando visibilità alla costruzione di momenti di racconto delle proprie specificità vitivinicole ed enogastronomiche, oltre che a fiere, rassegne, eventi, degustazioni e incontri. Da segnalare, tra le altre, le iniziative delle Enoteche regionali, che hanno stilato un calendario di “gemellaggi” con realtà di altre regioni italiane: 9 serate, tra il 16 settembre e il mese di ottobre, dove le Enoteche Acqui “Terme e Vino”, Albugnano, Barbaresco, Casale Monferrato, Colline Alfieri dell’Astigiano, Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Ovada e del Monferrato, Vini della Provincia di Torino, Nizza Monferrato incontreranno realtà provenienti da Puglia, Lombardia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Sicilia e Toscana.
Il presidente della Regione Alberto Cirio puntualizza che gli ospiti internazional isaranno immersi nella straordinaria realtà delle colline Patrimonio Unesco, territorio che da anni sta lavorando intensamente su quegli stessi obiettivi della Conferenza: sviluppare l’enoturismo innovandolo in esperienze, marketing e partnership, creare una più ampia gamma di opportunità che possano affrontare anche i momenti di crisi, stimolare la partecipazione attiva e il pensiero consapevole per aumentare il valore delle destinazioni, rendere il turismo un protagonista del cammino verso un ambiente più sostenibile e inclusivo, costruire un futuro resiliente per le comunità rurali. Un bagaglio di competenze costruite con passione e creatività, un format che ha tutte le caratteristiche per essere esteso al resto del territorio piemontese.
L’assessore regionale al Turismo aggiunge che si tratta di un’ulteriore, importante, occasione per far conoscere al mondo le eccellenze vitivinicole e turistiche piemontesi, la cui qualità riconosciuta è confermata dalla sempre crescente attenzione del turista enologico.
Ogni anno le colline del vino e del gusto del Piemonte sono visitate da 700.000 turisti da ogni parte del mondo per un totale 1,6 milioni di pernottamenti. Un successo di un settore forte di 18.000 aziende agricole, 14 Enoteche Regionali e 33 Botteghe del Vino, 4.300 produttori con le loro associazioni, 280 imprese industriali e 54 cantine cooperative, 24.000 ristoratori tra cui 45 chef stellati, 7 Agenzie turistiche locali e 7 Strade del Vino.
Con l’illustrazione dell’assessore al bilancio Andrea Tronzano, si è avviato in prima Commissione in Consiglio regionale il percorso della variazione del bilancio di previsione 2022-24 e del bilancio consolidato 2021.
La variazione prevede più risorse in molti settori: in particolare la scuola, il lavoro, la sanità e la cultura.
3,2 milioni di euro sono destinati ad aumentare il budget per le borse di studio universitarie; 2 milioni vanno alle rette della scuola paritaria, altrettanti agli assegni di studio; 3 milioni per il miglioramento della qualità dell’aria nelle aule scolastiche.
Per quanto riguarda il lavoro, 8 milioni vengono destinati nel 2023 alle politiche per il lavoro realizzate dalle imprese, 800 mila euro per il fondo per l’acquisizione delle aziende in crisi.
7,3 milioni sono previsti per la proroga dei lavoratori precari della sanità impiegati nella cura del Covid. Anche le risorse per la cultura aumentano, di 4 milioni.
La Commissione ha anche approvato l’assestamento del bilancio del Consiglio regionale, presentato dal presidente del Consiglio. Oltre alla conferma degli investimenti per l’ammodernamento del patrimonio edilizio dell’ente, il provvedimento prevede la restituzione alla Giunta regionale di 9,9 milioni, grazie ai forti risparmi realizzati dal Consiglio.
Per una nuova economia circolare al centro della casa che Nespresso ha rinnovato in Italia, a Torino
In occasione dell’apertura della nuova boutique in via Roma si estende anche al Piemonte il progetto di economia circolare denominato “Da Chicco a Chicco”, vale a dire dell’iniziativa per cui dalle capsule di caffè usate da Nespresso nasce il riso che verrà donato a oltre 100 mila persone in Piemonte ogni anno.
Nespresso, pioniera e punto di riferimento del caffè di alta qualità, ancora una volta conferma il suo ruolo di attore impegnato nella creazione di valore per la società e il territorio italiano. Lo fa lanciando la nuova collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte, nell’ambito del progetto di Nespresso di recupero e riciclo delle capsule esauste, dal titolo “Da Chicco a Chicco”.
Si tratta di un’iniziativa fulcro e esempio tangibile di impatto positivo da parte dell’azienda sui territori e sulle persone, nella completa consapevolezza che il caffè possa contribuire positivamente nei confronti dell’ambiente e degli uomini, della comunità e del clima. Questa iniziativa rientra nel programma “Nespresso per l’Italia”, una serie di attività a supporto del patrimonio ambientale, sociale e culturale, capace di rendere speciale il nostro Paese.
L’avvio della collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte avviene in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Nespresso in Italia, a Torino, sempre in via Roma, ma in una veste rinnovata.
Si tratta di un luogo capace di ispirare, coinvolgere e emozionare, all’interno di una serie di storie del caffè, momenti educativi, di degustazione e una nuova area definita “Roastery”. Qui sarà possibile per il cliente desideroso di farlo di seguire la tostatura del caffè in tempo reale. Lo spazio comprende 140 mq di area vendita e tre diversi ambienti e nasce in via Roma nella precedente boutique completamente rinnovata. Obiettivo di questa area è quello di mettere al centro la cultura del caffè nel mondo, offrendo ai clienti un’area interamente dedicata al riciclo e al recupero delle capsule realizzate in alluminio. Il progetto circolare “Da Chicco a Chicco” consente di trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso.
Questo progetto circolare è nato nel 2011 grazie alla collaborazione con il CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), l’Utilitalia e CIC ( Consorzio Italiano Compostatori) e dimostra la volontà da parte della Nespresso di garantire una seconda vita alle capsule esauste, proprio attraverso il loro riciclo, permettendo ai clienti la riconsegna di queste capsule nell’apposita area recycling, presente all’interno della boutique di Nespresso, oltre che in altre isole ecologiche che sono partner di questa iniziativa in tutta Italia. Sono sei i punti di raccolta disponibili in Piemonte, 150 in Italia, in oltre 80 città.
Le capsule esauste, una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, vengono lavorate e recuperate. L’alluminio, infatti, viene destinato alle fonderie per poter avviare un processo di riciclo capace di trasformarlo in nuovi oggetti. Il caffè esausto verrà a sua volta inviato presso un impianto di compostaggio per essere trasformato in compost, che sarà poi ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto tramite questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e donato a diversi Banchi alimentari, della Lombardia, del Lazio e, quest’anno, del Piemonte.
“Siamo molto orgogliosi di aver avviato questa collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte – spiega Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana – si tratta di un ulteriore tassello del nostro impegno volto a restituire una seconda vita alle capsule esauste, attraverso il progetto “Da Chicco a Chicco”.
Le capsule esauste diventano una preziosa risorsa per l’ambiente e la società, un obiettivo che, nel corso degli anni, stiamo perseguendo e vogliamo sempre più attuare, permettendo al progetto di crescere sempre di più, costituendo un importante valore aggiunto per il Paese”.
Entrare a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” – afferma Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte – ha per noi un profondo valore aggiunto sotto molti punti di vista. Ci permette di donare un prodotto estremamente prezioso, come il riso, che non è scontato per noi recuperare dalla filiera produttiva. È un elemento inclusivo della tradizione culinaria e abbraccia tante culture diverse, a partire da quella piemontese, per la quale le risaie costituiscono un bene primario, prezioso, sia dal punto di vista economico, sia ambientale. Questo progetto permetterà di supportare 563 strutture caritative con 100 mila piatti di riso del territorio.
La collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare ha permesso di donare 4 mila quintali di riso, che risultano equivalenti a oltre 4 milioni di piatti che, grazie al coinvolgimento del Banco Alimentare del Piemonte, rappresenteranno un valido supporto nei confronti di 2 mila strutture caritative e più di 400 mila persone ogni anno.
Il Banco Alimentare è stato, tra l’altro, impegnato in un anno come il 2021, particolarmente impegnativo per le pesanti conseguenze sociali e economiche generate dall’emergenza sanitaria conseguente questa pandemia. Attualmente il Banco Alimentare, anche grazie a questa preziosa collaborazione con la Nespresso Italia, si pone l’obiettivo di migliorare la capacità di relazione tra i soggetti e i volontari attivi nel settore degli approvvigionamenti, industria e GDO, individuando canali di approvvigionamento e partnership anche nei settori del profit, del pubblico e del terzo settore.
Mara Martellotta