ECONOMIA- Pagina 19

Effetto Trump: ripercussioni sull’agricoltura italiana, secondo Confagricoltura 

Il tema dazi preoccupa tutti i Paesi e il mondo imprenditoriale. L’annuncio del neopresidente USA Donald Trump di nuove tariffe al 25% sulle esportazioni agroalimentari made in italy potrebbe pesare sulle casse dello Stato italiano fino a 2 miliardi di euro.

“A suonare di slogan e a colpi di scena il Presidente USA Donald Trump sta sconvolgendo l’ordine economico internazionale denigrando l’Europa è i suoi valori – afferma Enrico Allasia, Presidente di Confagricoltura Piemonte – è necessario intervenire o a rimetterci il prezzo più alto sarà ancora una volta l’agricoltura italiana e piemontese”.

Sono le parole a commento di Enrico Allasia di fronte all’ennesima minaccia di smantellare ogni patto di organizzazione multilaterale fondata sulla cooperazione e la liberalizzazione, che hanno contraddistinto gli scambi tra America ed Europa almeno negli ultimi cento anni.

“Se il negoziato sarà basato sull’introduzione di dazi e sanzioni anche verso gli alleati, per ottenere vantaggi politici ed economici, dovremo sederci al più presto al tavolo e parlare la stessa lingua” – evidenzia con preoccupazione Allasia – “Scongiuriamo una seconda grande depressione o le aziende piemontesi che esportano oltre oceano e non solo andranno incontro a chiusura certa delle attività”- sostiene in ultimo.

Confagricoltura ha raccolto le preoccupazioni manifestate dagli imprenditori dei diversi comparti agricoli della Regione e le ha depositate all’attenzione del Presidente Massimiliano Giansanti che, in veste di Presidente del Copa, a metà marzo incontrerà il suo omologo statunitense: l’auspicio è arrivare a condizioni che garantiscano equilibrio e autosufficienza alimentare sia negli Stati Uniti sia in Europa.

Mara Martellotta

Legalità, gruppo di lavoro contro il caporalato agricolo

Come era nel programma di legislatura della Commissione Legalità del Consiglio regionale presieduta da Domenico Rossi,  è stata decisa all’unanimità l’istituzione del gruppo di lavoro contro il caporalato, che appunto si occuperà del contrasto allo sfruttamento lavorativo in campo agricolo.

L’iniziativa odierna è partita da una proposta di Giulia Marro (Avs), che ha sollecitato la decisione, avvenuta come detto con il voto favorevole di tutti i commissari presenti, sia di maggioranza, sia di opposizione.

Il gruppo di lavoro analizzerà il fenomeno dello sfruttamento nelle sue dinamiche specifiche, individuerà soluzioni concrete, che includano strumenti di prevenzione, contrasto e supporto ai lavoratori coinvolti; l’obiettivo è anche quello di coinvolgere attivamente tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati, quali sindacati, associazioni di categoria, enti locali e autorità di vigilanza.

La finalità ultima – spiega Rossi – “è proporre misure sia normative, sia amministrative e pratiche, in modo che siano applicabili già dalla prossima stagione di lavoro agricolo”.

Regione, approvato il bilancio finanziario gestionale

a Giunta regionale del Piemonte ha approvato oggi il Documento tecnico di accompagnamento e il Bilancio finanziario gestionale 2025-2027, strumenti essenziali per l’attuazione del bilancio regionale e che garantiscono la gestione efficiente delle risorse e la trasparenza nella spesa pubblica.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, illustrando il provvedimento, ha chiarito che il bilancio gestionale suddivide le risorse in missioni, programmi e macroaggregati, assicurando una pianificazione dettagliata delle entrate e delle spese previste per il prossimo triennio. “Questa delibera – spiega Tronzano – rappresenta un passaggio fondamentale per garantire la stabilità finanziaria della Regione e completare il quadro della programmazione finanziaria 2025-2027, dando operatività alle scelte già definite nel bilancio di previsione. Le risorse vengono distribuite in modo trasparente tra i vari settori strategici, dalla sanità allo sviluppo economico, dalla mobilità agli investimenti pubblici. La nostra strategia è chiara: contenere il disavanzo, sostenere gli investimenti e garantire ai cittadini servizi di qualità senza aumentare la pressione fiscale”.

La Regione conferma così il proprio impegno per una gestione finanziaria sostenibile, efficace, orientata allo sviluppo economico e alla tutela dei servizi essenziali.

Nel Bilancio gestionale 2025-2027 grande attenzione è riservata alla sanità, con oltre 9,36 miliardi di euro destinati al settore nel 2025, pari all’85% delle entrate correnti. Un impegno che si traduce anche in un massiccio piano di investimenti per la modernizzazione delle strutture ospedaliere, con 4,5 miliardi di euro stanziati per l’edilizia sanitaria, attingendo a risorse provenienti da Inail (2 miliardi), fondi statali (1 miliardo) e PNRR (445 milioni). Sul fronte dello sviluppo economico il Piemonte rafforza il sostegno a imprese e innovazione con 311 milioni di euro destinati a pmi, artigianato e commercio, un incremento significativo rispetto ai 216 milioni stanziati nel 2024.

A livello fiscale la Regione conferma il proprio impegno a non aumentare la pressione sui cittadini e sulle imprese, mantenendo entrate tributarie stabili attorno agli 11 miliardi di euro per il 2025.

Parallelamente prosegue il percorso di contenimento del disavanzo, con una riduzione progressiva che prevede un recupero di 235,9 milioni di euro nel 2025, 237,7 milioni nel 2026 e 239,6 milioni nel 2027, assicurando la sostenibilità finanziaria senza sacrificare gli investimenti strategici.

Al Salone del Vino già in 10mila. Si prosegue con gli incontri B2B

Il Salone del Vino Torino 2025 supera le aspettative: sin dal primo giorno di apertura grande successo di pubblico, con code all’ingresso

– Il Salone del Vino Torino 2025 alla sua terza edizione supera tutte le aspettative: con una grande affluenza di pubblico già dal primo giorno (sabato 1° marzo) continua ora il lungo weekend che culminerà lunedì 3 marzo con la giornata B2B. Oltre 9 mila presenze alle OGR Torino fino a domenica 2 marzo, a cui si aggiungeranno nella giornata di  lunedì 3 marzo, 2 mila operatori professionali. Grande successo inoltre per il fitto programma di masterclass gratuite, tutte sold out, con oltre 2 mila partecipanti nel fine settimana. Sono questi i primi numeri della terza edizione del Salone del Vino Torino, un grande evento pensato per raccontare a tutti i winelovers il mondo del vino attraverso tradizione e innovazione ma anche cultura, musica e letteratura, arte e design.

«Il Salone del Vino Torino supera quest’anno di gran lunga tutte le aspettative – racconta Patrizio Anisio direttore del Salone del Vino Torino – siamo felicissimi di vedere i sorrisi delle cantine e l’entusiasmo del pubblico. Non vediamo l’ora di incontrare domani il reparto professional

Etichette allarmistiche UE? “Un disastro per i vini del Torinese”

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La presa di posizione di Coldiretti

Sarebbe un disastro per la viticoltura del Torinese l’imposizione europea delle etichette sulle bottiglie di vino che sembrano pensate apposta per scoraggiarne il consumo.
Il vino è un alimento che è soprattutto cultura dei vitigni, dei territori con le loro distinte peculiarità, delle tradizioni e delle innovazioni nelle
tecniche enologiche. Il vino si degusta, si sorseggia insieme a
dei buoni cibi. L’educazione al bere consapevole e la cultura del vino
si praticano con il coinvolgimento dei consumatori e soprattutto dei
giovani. Respingiamo le pulsioni proibizionistiche e l’onda salutista
che vorrebbero spazzare via millenni di cultura dei nostri territori e che
ha plasmato le civiltà del Mediterraneo e della stessa Europa».
Sarebbe assai fuorviante, continua il Presidente Coldiretti, chiamare vino un prodotto che non abbia le peculiarità del vino che ingannerebbe, di fatto, i consumatori. Sarebbe opportuno che quella bevanda venisse chiamata con un nome diverso da “vino” in modo da non confondere i consumatori.

FRANCESCO VALENTE

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Pechino, 95° di Pininfarina in occasione dell’Italian Design Day

Istituto Italiano di Cultura e Ambasciata d’Italia

Pechino, 28 febbraio 2025 – L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Pechino hanno ospitato un evento speciale per celebrare il 95° anniversario di Pininfarina nell’ambito dell’Italian Design Day, un’iniziativa volta a valorizzare l’eccellenza del design italiano e la sua capacità di innovazione e dialogo culturale. L’evento è stato inaugurato dal discorso introduttivo di S.E. l’Ambasciatore Massimo Ambrosetti.

Nell’edizione 2025, dedicata al tema “Inequalities. Design for a Better Life”, sottolineiamo il ruolo cruciale del design italiano di alta qualità nel migliorare la vita delle persone, ridurre le disuguaglianze, valorizzare le differenze e facilitare l’accesso al benessere individuale e collettivo. Nel corso delle ultime otto edizioni, l’Italian Design Day ha visto l’organizzazione di oltre 1600 eventi in tutto il mondo, coinvolgendo più di 600 designer, architetti, imprenditori, accademici e giornalisti specializzati. Questi protagonisti hanno promosso l’innovazione, l’industria e l’artigianato italiano, dialogando con le comunità artistiche, accademiche e imprenditoriali dei paesi ospitanti”, ha evidenziato S.E. l’Ambasciatore, sottolineando l’importanza dell’Italian Design Day nella promozione del Made in Italy a livello globale.

All’evento hanno partecipato importanti rappresentanti di Pininfarina, tra cui il Vicepresidente e Amministratore Delegato Silvio Angori, il Direttore Generale di Pininfarina Shanghai Li Hanqing e il Senior Vice President of Design Matteo Fioravanti. Proprio a Fioravanti è stato conferito il titolo di Design Ambassador per la Cina per il 2025, in riconoscimento del ruolo chiave svolto da Pininfarina nella promozione del Made in Italy nel mercato cinese. Durante l’evento, Fioravanti ha tenuto una lectio magistralis sul design ispirata al tema di questa edizione dell’Italian Design Day: “Inequalities. Design for a Better Life”.

Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine all’Ambasciatore d’Italia e all’Istituto Italiano di Cultura per aver ospitato questo evento nell’ambito dell’Italian Design Day, una celebrazione della creatività, dell’innovazione e dello scambio culturale”, ha dichiarato l’AD Angori.

Riflettendo sul percorso di Pininfarina, la Cina occupa un posto speciale nella nostra storia e nel nostro futuro. Il nostro lavoro in Cina incarna la missione di fondere l’eleganza e la carica emozionale del design italiano con la tecnologia d’avanguardia e la sostenibilità. Questa visione ci ha permesso di ottenere prestigiosi riconoscimenti, tra cui l’Italian Excellence Prize ai China Awards 2022 e il premio Most Trending Brand agli IDI–Italian Design Icons 2024 di Shanghai.”

Fondata nel 1930, Pininfarina è sinonimo di eccellenza italiana, capace di coniugare estetica, innovazione tecnologica e sostenibilità. La sua presenza in Cina risale al 1996, quando divenne la prima azienda di design italiana a collaborare con le case automobilistiche cinesi. Dal 2010, con la fondazione di Pininfarina Shanghai, l’azienda ha consolidato la propria presenza nel mercato cinese, offrendo servizi di design che spaziano dall’automotive all’architettura e al design industriale.

Tra i progetti più recenti e significativi per il mercato cinese figurano il masterplan per una città visionaria nel Delta del Fiume Yangtze, progettata all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione; il camion elettrico intelligente Xingtu, realizzato per DeepWay; e collaborazioni nel design industriale, come l’ascensore progettato per Otis Electric Elevator Company.

La celebrazione del 95° anniversario di Pininfarina a Pechino è stata un’opportunità unica per riflettere sull’eredità dell’azienda e sul suo contributo al dialogo tra Italia e Cina. L’evento ha incluso una mostra retrospettiva che ha ripercorso i progetti iconici di Pininfarina, esempi perfetti dei valori di creatività, artigianalità e sostenibilità che definiscono l’essenza del Made in Italy.

L’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura rinnovano il loro impegno nella promozione del design italiano come ponte culturale tra le due nazioni, celebrando con orgoglio uno dei suoi massimi esponenti: Pininfarina.

La crisi del commercio nasce dalla bassa crescita dell’economia torinese

E anche dai troppi Centri Commerciali, dalla mancanza di sicurezza, da Amazon etc.

Caro Direttore,
Venerdi ho seguito per due ore l’incontro sul commerci tenutosi in Barriera di Milano e ho visto che qualcuno non ha ancora capito perché a Torino hanno chiuso molti negozi. Quante volte in passato se uno perdeva lavoro si dava da fare per aprire una attività commerciale? Perché allora a Torino la economia cresceva bene e la domanda di consumi era alta. Ora non più. Torino da venticinque anni cresce meno della media nazionale e questo ha impoverito molta gente al punto che nel 2012, tredici anni fa, l’Arcivescovo di Torino denunciava la esistenza di due Torino, quella che sta bene e la metà che sta male. Negli ultimi anni la metà che sta male, che abita prevalentemente in Barriera, Aurora Mirafiori Sud, Falchera e Vallette , purtroppo ha visto peggiorare ulteriormente la situazione e quindi consuma di meno. La Crisi del Commercio torinese che si vede dalle tante chiusure dei negozi, nasce cioè  dalla bassa crescita economica della Città che come dico da tempo e come ha confermato Banca d’Italia in vent’anni ha perso 18 punti rispetto a Bologna. Alla bassa crescita economica che ha il suo epicentro nella crisi del settore auto e nella riduzione di personale a Mirafiori e in tante aziende dell’indotto si aggiunge l’effetto di aver autorizzato da parte del Comune  la apertura di troppi Centri Commerciali, dalla mancanza di sicurezza, da Amazon etc. Prima annotazione , nonostante  le amministrazioni del PD abbiano autorizzato tanti centri commerciali molti commercianti continuano a votare PD o gruppi satelliti. Mistero gaudioso. Se si studia il PIL torinese o il fatturato economico di Torino si vede che senza considerare il settore bancario, al primo posto c’è l’industria e i servizi alla industria , dai Centri di ricerca al Design alle aziende dell’indotto, il commercio viene dopo , dopo ci sono  il turismo e la cultura e la pubblica amministrazione.
La domanda di consumi nasce quindi dai redditi che vengono pagati agli addetti dei vari settori. Non a caso l’industria è il settore secondario e il commercio terziario. Dovrebbe essere evidente che se cala la attività industriale e Torino da oltre 15 anni  è la capitale della cassa integrazione (che paga uno stipendio al 60-70%) e’ evidente che la domanda di consumi da parte di decine di migliaia di famiglie cala. Difendere l’industria dell’auto come sostengo da tempo non vuol dire difendere solo un settore tecnologico dove c’è ricerca soprattutto ora che a Torino il Governo Meloni ha assegnato il Centro per la intelligenza artificiale ma vuol dire la domanda di consumi e  sostenere le attività commerciali . I commercianti torinesi dovrebbero votare tutti il sottoscritto come i trasportatori e i pendolari. Quando la FIAT tirava c’era coda anche nei ristoranti e negli alberghi torinesi . Un settore quello dell’auto che interessa almeno un quarto della attività formativa del Politecnico di Torino. L’industria, non mi stancherò mai di dirlo, lavora con contratti a tempo indeterminato e paga 14 mensilità all’anno.  Ieri il presidente del Comitato Barriera Giuseppe Dramisino ha portato i dati di un sondaggio fatto tra la gente secondo il quale il 51% preferisce andare al supermercato perché hanno un parcheggio interno e hanno un servizio di vigilanza privata. La mancanza di sicurezza e’ l’altra causa che mette in difficoltà il piccolo commercio.
Ecco perché i commercianti dovrebbero battersi per rilanciare lo sviluppo di Torino difendendo l’industria , impegnarsi sul settore dell’aerospazio e per le infrastrutture come la tangenziale, la Metro e la TAV, rilanciare l’aeroporto e battersi perché gli eventi non si svolgano solo nel Centro della Città. Se non si rilancia la economia faccio fatica a pensare che il commercio riesca a rilanciarsi e a chiedere i finanziamenti di cui ha parlato il simpatico assessore Chiavarino. Ecco perché saranno decisive le prossime elezioni comunali .
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti FDI

A Carmagnola torna la Fiera di Primavera

Sabato 8 e domenica 9 marzo a Carmagnolaritorna il consueto appuntamento con la Fiera di Primavera, giunta alla 561a edizione, organizzata dal Comune e patrocinata dalla Città metropolitana di Torino. La Fiera coniuga spazi dedicati all’agricoltura, alle macchine agricole, ai prodotti del territorio e all’allevamento e quest’anno è preceduta dall’evento speciale “Il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese presenta la 561aFiera Primaverile”, in programma venerdì 7 marzo dalle 17,30 alle 19,30 ad ingresso libero nel salone fieristico di viale Garibaldi 27-29. L’incontro sarà condotto da Simona Riccio, digital strategist della filiera agroalimentare: sarà un’occasione per conoscere da vicino il lavoro e le tradizioni di casari, produttori agricoli e macellai del territorio, che racconteranno le loro esperienze legate alla trasformazione di prodotti come miele,peperoni, pasta, vino e birra, con un focus particolare su latte e carne. Gli studenti della sezione di Agraria dell’Istituto Baldessano-Roccati, dell’Istituto Alberghiero Norberto Bobbio di Carignano e dell’AgenForm-Formazione e specializzazione nel settore della trasformazione della carne e del latte di Moretta offriranno il loro contributo pratico e didattico. Al termine verrà offerta una degustazione gratuita.

Seguendo lo schema consolidato delle precedenti edizioni, il cuore della fiera sarà piazza Italia, sede del foro boario, dove si terranno le mostre zootecniche provinciali della razza bovina Piemontese e Frisona Italiana, giunte alla 44ª edizione. L’ARA-Associazione Regionale Allevatori Piemonte curerà l’organizzazione in collaborazione con le associazioni degli allevatori delle due razze, offrendo un punto di riferimento per gli operatori del settore zootecnico, i quali esporranno i migliori capi bovini allevati nel territorio della Città metropolitana di Torino e iscritti agli albi genealogici dell’ARA. I capi arriveranno sin dalle 14 di venerdì 7 marzo.

La 44a Mostra Provinciale del Bovino di Razza Piemontese prevede per sabato 8 a partire dalle 14,30 la valutazione dei soggetti esposti, mentre domenica 9 alle 11,30 inizierà la valutazione finale. La 44a Mostra Provinciale del Bovino di Razza Frisona Italiana prevede per sabato 8 marzo a partire dalle 17 il concorso Junior Show riservato ai giovani allevatori. Domenica 9 marzo alle 9,30 inizierà la valutazione dei soggetti giovani, a cui seguirà, alle 14,30, quella dei soggetti adulti. Le premiazioni e i saluti istituzionali sono in programma alle 17,30.

Le vie e le piazze attorno al Foro Boario si trasformeranno in un grande spazio espositivo, accogliendo il meglio della produzione di macchine e attrezzature agricole provenienti da tutto il Nord Italia. Durante le due giornate di Fiera, in collaborazione con la SOMS, la Società Orticola di Mutuo Soccorso “Domenico Ferrero”, le rotonde di viale Garibaldi nei pressi del Foro Boario e lo spazio esterno del salone fieristico di fronte al mercato del bestiame ospiteranno il Mercato dei produttori agricoli e degli artigiani del cibo, con degustazioni di prodotti tipici. Nei giardini del castello, gli artigiani aderenti alla SOMS esporranno le loro creazioni in una mostra mercato dedicata all’ingegno e alla tradizione artigiana. Domenica 9 marzo i visitatori troveranno anche la Fattoria in Città nei giardini del castello sul prolungamento di via Silvio Pellico, con conigli, esemplari avicoli ornamentali e altri animali di piccola taglia. Nel mercato fieristico nel centro cittadino esporranno le loro merci oltre 200 ambulanti e ci sarà anche il Mercantico, con articoli di antiquariato, l’oggettistica e l’hobbismo in piazza IV Martiri e in corso Matteotti.

Per ulteriori dettagli si può consultare il portale Internet www.comune.carmagnola.to.it

Alle Ogr il Salone del Vino di Torino, il più importante evento del settore in Piemonte

Il Salone del Vino di Torino giunge alla sua terza edizione ed è in programma da sabato 1 a lunedì 3 marzo all’interno di un unico grande spazio, le OGR di Torino. Ad anticiparlo una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno del ricco palinsesto OFF, che da quest’anno ruota intorno a 4 sedi principali: OFFTOPIC, Kombo Torino, Mercato Centrale e Eataly Torino Lingotto. Sono 50 gli appuntamenti in programma da lunedì 24 febbraio che accompagneranno il pubblico fino al lungo weekend del Salone del Vino, una manifestazione dedicata a tutti gli amanti del vino in una “grande cantina aperta per tutte le cantine piemontesi”, fra tradizione e innovazione, cultura e letteratura.

Mission del Salone del Vino è raccontare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo tutti i territori del vino della nostra regione, approfondendone unicità e tipicità e analizzando nuovi trend e sfide del futuro.

Il Slaone del Vino Torino 2025 è organizzato da KLUG APS, con il patrocinio e il sostegno di Camera di Commercio di Torino, Union Camere Piemonte, Turismo Torino e Provincia, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, AMIAT Gruppo Iren, con il contributo di Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.

“Il Salone del Vino di Torino 2025 cresce sia negli spazi espositivi sia nelle collaborazioni del mondo del vino piemontese, permettendo ancora di più al grande pubblico di conoscere caratteristiche, peculiarità e varietà di ogni nostro vitigno attraverso le numerose masterclass gratuite. Siamo molti di questa edizione – sottolinea Patrizio Anisio, direttore del Salone del Vino di Torino – perché sarà un’esperienza immersiva e partecipata. Una settimana unica per Torino e il Piemonte”.

“Torino e il vino sono legati da un filo indissolubile, fatto di passione e innovazione – sottolinea l’Assessore allo Sport, Grandi Eventi e Turismo della Città di Torino Domenico Carretta – un legame che ogni anno il Salone del Vino di Torino contribuisce a rinsaldare attraverso il racconto delle grandi etichette e delle grandi realtà vinicole, ma anche delle storie delle famiglie di chi ogni giorno lavora per offrire il meglio della produzione locale e nazionale. Anche per questa edizione il Salone del Vino sarà arricchito da un ricco palinsesto OFF, dedicato a tutti gli appassionati del settore è ai visitatori che desiderano approfondire il rapporto tra vino e innovazione. Le OGR Torino, insieme ad altre suggestive location della città si trasformeranno in un palcoscenico straordinario ospitando oltre 500 cantine e più di 50 eventi, talk, workshop e masterclass che coinvolgeranno il pubblico in un viaggio sensoriale unico”.

“Il Salone del Vino è la più grande vetrina del vino piemontese nella sua capitale- dichiara l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni – produttori, Consorzi ed enoteche di tutto il Piemonte sono presenti con il ricco display della loro produzione, dalle grandi etichette ai vini eroici e di nicchia. Il Salone del Vino rappresenta un’occasione importante sulla strada di quel rapporto organico tra produzione agroalimentare di qualità e territorio, che è l’obiettivo a cui la Regione Piemonte sta lavorando con decisione. Dobbiamo promuovere sempre di più il brand del Piemonte attraverso i nostri vini e cibi d’eccellenza, ambasciatori di una terra dove paesaggio, storia, cibo, cultura materiale e immateriale esprimono un potenziale formidabile, in grado di generare turismo, conoscenza e ricadute su tutta la filiera. Il vino piemontese, in questo disegno, fa da apripista, è la locomotiva che traina su mercati nazionali e internazionali l’intero comparto del nostro agroalimentare verso il posto che merita”.

La terza edizione entra nel vivo sabato 1 e domenica 2 marzo con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico alle OGR. Si prosegue lunedì 3 marzo con la giornata dedicata agli operatori professionali. Non sarà un Salone dove si potrà solo degustare e ascoltare le storie dei produttori presenti, ma sarà anche una grande fiera in cui acquistare le etichette preferite, come in cantina. Per la prima volta sarà presente u ‘area ospite “Fuori Piemonte”, dove sarà possibile incontrare cantine da tutta Italia distintesi per l’attenzione alla sostenibilità, alla grande qualità e alle nuove sperimentazioni in vigna, come per l’utilizzo di vitigni piwi.

Inoltre, grazie alla collaborazione con Maestri del Gusto di Torino e Provincia, dieci eccellenze gastronomiche del territorio faranno scoprire la loro arte nel valorizzare materie prime e tradizioni, insieme ad un’area food, in collaborazione con SNODO e RIS8, Guru e Midai Food Lab, per accompagnare il vino a tante proposte culinarie. Il weekend perfetto esiste, e dalla fortunata coincidenza di date nasce anche uno spazio dedicato a CioccolaTÒ, in cui si potranno conoscere, grazie a 10 masterclass, gli abbinamenti tra vino, vermouth, spirits e i prodotti delle grandi aziende dolciarie di Torino. Il Salone del Vino è anche dibattito e approfondimento culturale grazie all’area talk dedicata, a ingresso libero, dove ad essere protagonista sarà il futuro del settore vitivinicolo, attraverso speech, interviste e dibattiti che spazieranno dall’enoturismo, alle nuove tendenze dei giovani, dalla sostenibilità sociale del vino alle domande su naturale o supernaturale; e poi ancora intelligenza artificiale, doni in vigna, design sostenibile, vini ancestrali, il futuro dello sfuso e le nuove tendenze.

 

Mara Martellotta

 

 

A Mirafiori la Fiat 500 ibrida, primi prototipi da maggio

FIAT 500 ibrida in arrivo a  Mirafiori.  Secondo quanto si apprende da fonti di Stellantis in aprile partiranno nello  stabilimento  storico torinese  le procedure per la  produzione del nuovo modello, previsto per il  prossimo  novembre.

I primi prototipi saranno pronti nel mese di maggio.  Nell’unità lastratura si effettueranno modifiche sulla linea del pavimento centrale per far posto a componenti e sottosistemi. Ci sarà anche una nuova linea, con  robot di saldatura.

L’adeguamento dello stabilimento di Mirafiori per la 500 ibrida è previsto nell’ambito del Piano Italia di Stellantis.