ECONOMIA- Pagina 186

Carrello della spesa più caro del 30% per i piemontesi

Da Ferragosto ad oggi  il carrello della spesa costa il 30% in più per i torinesi e per i piemontesi.

La fotografia è del comitato regionale di Unc (Unione nazionale consumatori). Dice il presidente, l’avvocato Patrizia Polliotto:

“L’incremento dei prezzi dell’energia e del gas  pesa soprattutto sui beni di prima necessità che richiedono il maggior impiego di attrezzature e processi per giungere al prodotto finale. Ed è così che i prodotti dell’arte bianca, con zuccheri, farine, olii e pasta, fanno registrare un +30% di spesa nel carrello settimanale. Se già l’acquisto di carne, pesce, frutta e ortaggi ha subito un calo medio del 22%, è altresì vero che anche scatolame e alimenti a lunga scadenza, sinora preferiti in sostituzione di questi, stanno registrando incrementi importanti nel prezzo, stimabili attorno a un  +18%. E ciò in considerazione dei rincari delle materie prime, plastiche soprattutto, che allungano i tempi di confezionamento e consegna”. I più penalizzati sono i consumatori anziani che si servono dei negozi tradizionali e non comprano online.

Trasparenza nelle opere pubbliche del Pnrr. Intesa tra Città di Torino e Guardia di Finanza

La Città di Torino e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza con la sottoscrizione del Protocollo firmato  a Palazzo Civico intendono definire la reciproca collaborazione, nell’ambito dei rispettivi fini istituzionali, allo scopo di consolidare le azioni a tutela della legalità e della trasparenza, rafforzando il sistema di monitoraggio e vigilanza con particolare riguardo all’esecuzione di opere pubbliche o di servizi connessi alla realizzazione del PNRR, in modo da prevenire e contrastare ogni condotta illecita lesiva degli interessi economici e finanziari pubblici.

E’ interesse comune delle Parti firmatarie attivare un tempestivo flusso informativo a favore della Guardia di Finanza, quale forza di polizia economica- finanziaria specializzata nella tutela della spesa pubblica nazionale ed europea, al fine di prevenire e contrastare tentativi di utilizzo irregolare e/o fraudolente delle risorse erogate.

Con la Guardia di Finanza avviamo un metodo di lavoro di collaborazione finalizzata alla prevenzione e al contrasto alla criminalità in vista dei lavori che si avvieranno con le risorse del Pnrr. – ha sottolineato il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – Costituire questo gruppo di lavoro coinvolge la Segreteria generale del Comune di Torino e i settori contratti e appalti e quello dei fondi strutturali, sono gli uffici tecnici che concretamente seguiranno questi appalti. Sappiamo che grandi risorse pubbliche attirano anche la criminalità, per questo abbiamo voluto avviare uno scambio di informazioni che vuole ridurre il rischio e dare un nuovo metodo di lavoro innovativo”.

In particolare il Protocollo impegna la Città a fornire alla Guardia di Finanza dati, notizie, informazioni utili relativamente all’affidamento di lavori, servizi, forniture rientranti nelle progettualità finanziate con fondi stanziati dal PNRR e a segnalare, ove venga riscontrata, la ricorrenza di possibili anomalie di carattere economico-finanziario.

La Guardia di Finanza vuole porsi al fianco delle Amministrazioni locali che saranno impegnate nei prossimi mesi in attività complesse e delicate connesse all’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. – ha evidenziato il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Gen. B. Luigi Vinciguerra – L’odierna intesa si prefigge l’obiettivo di assicurare il corretto impiego delle risorse finanziarie destinate a Torino attraverso un flusso di dati e informazioni utili nei confronti del Corpo nel momento in cui dovessero emergere dei sospetti circa il corretto impiego di queste provvidenze. Si tratta, quindi, di un partenariato che mira a rafforzare la collaborazione con il Comune di Torino, al fine di prevenire e contrastare qualsiasi violazione connessa all’utilizzo di tali provviste, nel quadro delle rispettive competenze”.

Allo scopo di consolidare azioni comuni verranno promossi e organizzati incontri formativi e riunioni tra i responsabili delle istruttorie amministrative e i rappresentanti dei reparti operativi della Guardia di Finanza competenti per territorio per favorire lo scambio di esperienze maturate nei vari settori interessati.

Un aiuto alle piscine del Piemonte

Il presidente Cirio e l’assessore Ricca: “Affianchiamo alle misure per aiutare famiglie e imprese, un altro scudo contro l’emergenza sanitaria ed energetica”

La Regione Piemonte ha deliberato lo stanziamento di 840 mila euro per sostenere le spese che gli impianti con piscine coperte hanno dovuto affrontare nel periodo di emergenza pandemica, con un particolare riferimento alla voce di spesa legata all’energia. Il contributo è a favore dei soggetti gestori di impianti sportivi con piscina situati in Piemonte, con almeno una vasca coperta. Le richieste dovranno contenere i dati riferiti alle spese energetiche (elettriche e termiche) a carico dei gestori.

Questo stanziamento per le piscine si aggiunge alle risorse destinate a sostenere il mondo sportivo piemontese dallo scoppio della pandemia. Nel corso del biennio 2020-2021, infatti, la Regione Piemonte ha erogato agli operatori del settore circa 12,5 milioni di euro e oggi di fronte alle ulteriori difficoltà per i rincari dei costi dell’energia, arriva un ulteriore aiuto per sostenere l’impiantistica sportiva territoriale.

“Per il mondo dello sport l’emergenza Covid è stata un terremoto drammatico che ha rischiato di compromettere gravemente persino la sopravvivenza di molte realtà del territorio – affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Oggi, davanti a noi, da affrontare c’è una nuova enorme difficoltà causata dal rincaro dell’energia. Ci siamo già attivati per essere al fianco delle famiglie e delle imprese che non possono essere lasciate sole in questa nuova emergenza. Accanto a loro c’è anche il nostro tessuto sportivo che rappresenta un patrimonio da tutelare a servizio del territorio. Per questo tra le risorse per sostenere lo sport di base abbiamo destinato una misura anche alle piscine, strutture tra le più energivore nel comparto sportivo. Ad oggi abbiamo investito più di 12 milioni di euro in ristori dedicati a chi lavora in questo settore, un impegno che ha avuto anche il merito di velocizzare la ripartenza dell’intero comparto e di prepararlo al grande anno di eventi inaugurato con la vittoria del titolo di Regione Europea dello Sport”.

 

“Vorrei esprimere soddisfazione per l’apertura dello sportello Finpiemonte che curerà l’erogazione delle risorse messe a bando dalla Regione Piemonte per gli impianti natatori piemontesi – sottolinea Alessandra Biletta, vicepresidente della Commissione Sport del Consiglio regionale e prima firmataria di diversi provvedimenti sul tema -.Il comparto è uscito fortemente provato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria e da quelle del conflitto russo ucraino che ha portato ad un rincaro smisurato del costo dell’energia. Non potevamo lasciare queste attività da sole perché il rischio era che gran parte di esse chiudessero i battenti. Raccogliamo i frutti del lavoro sinergico fatto in accordo con il presidente Cirio, l’assessore Ricca ed il Comitato regionale del Piemonte della Federazione Italiana Nuoto”.

Per accedere al sostegno piscine è necessario presentare istanza tramite la compilazione del form disponibile su
piattaforma digitale regionale. Le domande possono essere inviate via Internet, fino alle ore 12 del 28 ottobre 2022, compilando il modulo telematico disponibile sul sito: https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-cultura-turismo-sport-finanziamenti-domande

Per facilitare la compilazione della domanda, alla pagina
https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-cultura-turismo-sport-finanziamenti-domande
nella sezione “documentazione bandi”, è disponibile un tutorial che supporta nella comprensione di tutte le fasi della procedura informatica di compilazione.

Bonus 150 euro a novembre: chi ne ha diritto

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’indennità da 150 euro per i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i pensionati, i disoccupati e i percettori di reddito di cittadinanza introdotta dal governo Draghi con il decreto Aiuti ter è in dirittura di arrivo. L’importo sarà infatti accreditato nel mese di novembre o nel mese di dicembre, in base alla categoria.

Per i lavoratori dipendenti, fatta eccezione per quelli con rapporto di lavoro domestico, il principale requisito è avere una retribuzione imponibile nel mese si novembre 2022 non superiore a un importo di 1.538 euro. È riconosciuta dai datori di lavoro nella busta paga che riguarda tale mese (per alcuni arriverà alla fine di novembre, per altri a inizio o metà dicembre).

Arriverà anche ai lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro domestico che hanno già ricevuto il precedente bonus da 200 euro. Per loro sarà corrisposta automaticamente dall’Inps nel mese di novembre.

Il bonus da 150 euro spetta una tantum. Non è cedibile, né sequestrabile o pignorabile, non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

Su richiesta l’Inps eroga l’indennità anche ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) e agli assegnasti di ricerca con contratti attivi ala data dell’entrata in vigore del decreto legge 17 maggio 2022 n. 50 iscritti alla gestione separata. L’indennità è corrisposta esclusivamente ai soggetti che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti di lavoro non superiore ai 20 mila euro per il 2021.

Rientrano nella misura dell’Inps, su richiesta, anche i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti e ai lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 hanno totalizzato almeno 50 giornate lavorative con reddito inferiore ai 20 mila euro.

L’indennità una tantum da 200 euro per i lavoratori autonomi prevista da dl 15 luglio 2022 di cui vi abbiamo parlato qua è maggiorata di 150 euro a condizione che nel periodo d’imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore ai 20 mila euro.

Il bonus da 150 euro spetta anche ai pensionati titolari di uno o più trattamenti previdenziali o sociali, di invalidità, di accompagnamento alla pensione con decorrenza entro il 1° ottobre 2022 e di reddito personale assoggettabile a Irpef non superiore per l’anno 2021 a 20 mila euro. Viene erogato dall’Inps o dagli altri enti previdenziali nell’assegno del mese di novembre 2022.

L’indennità spetta anche ai titolari di disoccupazione Naspi e disoccupazione Dis-Coll a novembre 2022, disoccupazione agricola di competenza del 2021. Il bonus da 150 euro è erogato anche ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza, in automatico, con la rata di novembre 2022.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Ecco il grattacielo. Ma la più grande opera per il Piemonte sarebbe la creazione di nuovi posti di lavoro

Non ci ha fatto una bella figura il centro destra al Senato. Davanti a tutti, ma proprio davanti a tutti Berlusca ha mandato letteralmente a stendere La Russa che da di lì a poco diventerà Presidente del Senato. Seconda carica dello Stato. Mica noccioline.

La Russa ringrazia i 17 voti piovuti dal cielo.
Poi alla camera il ” capolavoro ” ha il suo compimento con l’elezione di Fontana filo Putin. E in tutte e due le sedi un solo messaggio: Berlusca non conti niente. Le opposizioni in ordine sparso. Del resto se lo sono detto in campagna elettorale: botte da orbi per tutta la legislatura. Ma noi torinesi non ci curiamo di queste beghe. Oggi giornata epocale.  È stato inaugurato il nuovo Grattacielo della Regione  Piemonte. Incredibile no? Meglio tardi che mai. Se vi interessa il terreno è stato acquistato nel 2004. Solo 18 anni fa.


Come passa il tempo. Prendo un taxi per arrivarci ed il taxista è un fiume di parole.
Accidenti nessuno ne sapeva nulla. Sto sindaco ( Lo Russo) è da un anno eletto e “non ha fatto nulla per la città. Prima ho votato cinquestelle e poi Damilano”. Arrivo nel piazzale. Francamente non tanta gente. Molti giornasti e totale assenza del PD. Comincia il sindaco Stefano Lo Russo che chiede scusa ai cittadini torinesi per i ritardi.  Subito ripreso dal governatore Alberto  Cirio che continua nelle scuse e nella volontà di realizzare la concordia istituzionale. Bontà loro.
Fa capolino l’ assessore Pentenero e poco dopo ecco l’alza  bandiera e l’inno d’Italia.
Penso: e dietro al grattacielo  che cosa c’è?
Che cosa faranno i 2000 impiegati e funzionari nel nuovo palazzo. Il mistero si infittisce. Comunque l’insieme è gradevole e si vedrà se solo è apparenza o sostanza.
Sicuramente è comodo per gli spostamenti.
Entrata della metropolitana a 50 metri e dopo 15 minuti sono a Porta Nuova dove ricominciano i dolori. Ragnatele diffuse dimostrano che da quelle parti pulizie ed igiene sono un optional. Dicono che chi si accontenta gode.

Io continuo ad essere preoccupato per il futuro dei nostri figli. Veramente mala tempora currunt. Insisto ripetendomi. Sono mesi e mesi che si parla di aumenti delle bollette e delle cartelle di equitalia. Sono mesi e mesi che non fanno nulla lasciando al cittadino una sola scelta:  pagare o non pagare. Gli insoluti per tasse non pagate raggiungono livelli record. Concretamente pochi pagano e se si vuole fare cassa il condono è necessario. E ritorna, anche la domanda iniziale. Ma Cirio ha battezzato il grattacelo Piemonte. Bello, direi persino intrigante ma se il Piemonte non saprà  creare nuovi posti di lavoro saranno solo parole.
Parole vuote per un Piemonte che continuerà ad essere senza lavoro e senza identità.

Patrizio Tosetto

Crisi energetica, inflazione e guerra gli incubi delle imprese piemontesi

LE PREVISIONI PER IL IV TRIMESTRE 2022

Lindagine congiunturale, realizzata da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, raccoglie le valutazioni di quasi 1.300 imprese manifatturiere e dei servizi in un momento particolarmente delicato.

Il rallentamento dell’economia globale e il forte aumento dell’incertezza hanno determinato un sensibile raffreddamento del clima di fiducia, che fino all’estate era ancora cautamente ottimistico. Gli indicatori su produzione e ordini arretrano di circa 10 punti rispetto alla rilevazione di giugno. Non si tratta, tuttavia, di una svolta in direzione inequivocabilmente recessiva. Il saldo tra previsioni di aumento e riduzione si mantiene,infatti, intorno al livello di equilibrio.

Conferme di questa analisi vengono anche dalla tenuta degli altri indicatori. Il tasso di utilizzo degli impianti resta attestato su livelli molto elevati, superiori alla media di lungo periodo. Rimangono positive le previsioni sull’occupazione; aumenta di poco il ricorso alla CIG. Sostanzialmente stabili investimenti e condizioni di pagamento. Continua, invece, a peggiorare, in misura molto marcata, la redditività; le imprese sono strette tra costi in crescita (energia ma non solo) e impossibilità di scaricare gli aumenti sui clienti.  

I risultati della nostra indagine, peraltro, sono pienamente in linea con quelli di analoghi sondaggi sul clima di fiducia a livello nazionale e internazionale, ad esempio l’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) rilevato da S&P in numerosi paesi.

A livello settoriale, emergono ampie differenze tra manifatturiero e servizi. Le imprese manifatturiere sono,infatti, molto più caute, con un saldo ottimisti-pessimisti lievemente negativo per produzione, ordini ed export. In particolare, peggiorano le attese delle imprese chimiche, metallurgiche, tessili e del legno. Nella metalmeccanica il clima di fiducia si indebolisce fortemente: il saldo sulla produzione perde 15 punti rispetto a giugno, pur rimanendo poco al di sopra del punto di equilibrio.

Nel comparto dei servizi, invece, la frenata, pur percepibile, è decisamente più morbida; i saldi restano solidamente in zona espansiva, ma perdono terreno rispetto a giugno.

Commenti sulle previsioni del quarto trimestre 2022

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino: «Stiamo vivendo una fase di eccezionale incertezza. Gli sviluppi della guerra e dell’emergenza energetica vanno oltre qualunque ragionevole previsione. L’inflazione pesa su consumi e potere d’acquisto; non può dirsi ancora sotto controllo nonostante gli interventi delle banche centrali. Di fronte a uno scenario così complesso e preoccupante, non bisogna tuttavia abbandonarsi all’inerzia o al fatalismo. Le possibili azioni correttive, per imprese e famiglie, sono molte. In questo, il ruolo delle associazioni imprenditoriali è ancora più cruciale, come lo è stato durante la pandemia. Confindustria ha elaborato proposte concrete e praticabili per ridurre la bolletta energetica e razionalizzare i consumi di elettricità e gas. A livello locale, l’Unione Industriali Torino ha scelto di non restare passiva né di limitarsi a invocare sussidi e aiuti. Al contrario, abbiamo messo a punto una serie di strumenti di consulenza alle imprese come lo sportello commodity, il consorzio energia, gli interventi di consulenza per il risparmio energetico, che si aggiungono al tradizionale supporto a crescita, modernizzazione e accesso al credito».

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «L’indagine congiunturale che presentiamo disegna uno scenario, pur nel maggiore periodo di incertezza da 15 anni a questa parte, di cauto ottimismo della ragione, che si basa sul portafoglio ordini, la volontà e la capacità delle nostre aziende di lavorare nel presente con una visione, che definirei di scala superiore. Conviviamo infatti con una traiettoria storica lungo la quale non cambiano delle variabili ma l’intera equazione. E transizione ambientale, energetica e tecnologica non hanno un orizzonte di lungo periodo ma già di medio. Offriranno, se sapremo lavorare insieme, opportunità concrete per affrontare il presente e costruire il futuro. Sono temi al centro delle nostre agende e del piano di politica industriale condiviso con la Regione Piemonte su cui lavoriamo incessantemente forti di un’industria piemontese che non vuole né fermarsi, né arretrare soprattutto adesso».

Ecco i principali risultati dell’indagine

Per il quarto trimestre del 2022, le attese sulla produzione delle quasi 1.300 imprese piemontesi registrano un deciso assestamento (-11,2 punti percentuali rispetto a giugno) rispetto al terzo trimestre: il 20,3% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attività, contro il 18,2% che si attende una diminuzione. Il saldo ottimisti-pessimisti è pari a +2,1 punti percentuali.

Il 17,2% delle rispondenti prevede un aumento dell’occupazione, contro il 7,4% che ne prevede la riduzione, e un saldo ottimisti-pessimisti pari a +9,8% (e un calo di 5 punti rispetto a giugno). Trend negativo per gli ordinativi, con un saldo del -0,6%% e un calo di oltre 10 punti rispetto alla scorsa rilevazione.

Prudenti anche le attese sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -5,3%, probabilmente a causa del rallentamento delle economie mondiali e alla difficile situazione del commercio globale. Il rallentamento degli investimenti riguarda il 25,7% delle rispondenti (erano il 27,8% a giugno). Cresce il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’8,5% delle imprese, in aumento di 3,4 punti percentuali rispetto a giugno.Stabile il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Si allarga la forbice tra le imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti), ancora ottimiste (saldo +10,5%) e le più piccole (sotto i 50 addetti), che registrano un saldo del -1,6%.

Con la rilevazione di giugno sono state introdotte alcune domande relative all’aumento dei prezzi: anche a settembre la maggioranza delle rispondenti ha rilevato aumenti di prezzo di materie prime (75,8) energia (91,3%) e trasporti (82,0%).

A livello territoriale, si osserva un quadro con luci e ombre. Da un lato, le previsioni di Asti, Novara, Torinoe Canavese restano ottimistiche, con saldi rispettivamente del 10,8%, 8,1%, 6,7% e 16,3%. Brusca frenata ad Alessandria, dove le previsioni tornano vicine allo zero, con saldo a 0,8%. Negative, invece le attese a Vercelli, Verbania, Biella, Cuneo, con saldi rispettivamente a -10,2%, -6,1%, -4,1% e -1,1%.

Nel manifatturiero, le attese per il quarto trimestre 2022 sono in frenata rispetto al terziario, con indicatori negativi, dopo sei trimestri di crescita. In particolare i saldi ottimisti-pessimisti per ordini e produzione sono pari a -4,6% e 1,8%, in calo, rispettivamente, di 11,1 e12,4 punti rispetto al terzo trimestre. L’export cala di 7,7 punti e registra un saldo del -5,7%.

Ancora relativamente positiva, invece, l’occupazione, con un saldo che resta al 7,6%. Frenano gli investimenti, che interessano il 26,4% delle aziende. Perde un punto il tasso di utilizzo delle risorse (77,9%) e aumenta il ricorso alla CIG, che riguarda oggi il 10,8% delle imprese.

A livello settoriale, le attese della metalmeccanicarestano superiori alla media regionale, come accade da oltre un anno, con un ricorso alla CIG che risale al 10%; per contro, gli investimenti restano alti e interessano il 30,2% delle rispondenti. In particolare, si segnalal’ottima performance per meccatronica (+11,2%), mentre frena il comparto dei prodotti in metallo(-1,9%). Buon andamento anche per il comparto degli impiantisti (+19,5%) e della gomma-plastica, che dopo la frenata di giugno, registra un saldo positivo (+4,3%).

Negative le attese nell’alimentare, con un saldo del -2,4%, investimenti sopra la media regionale (32,1%) e un ricorso alla CIG al 9,5%.

Frena il comparto delledilizia che, pur restando positivo, perde oltre 15 punti e registra un saldo pari a +1,4%, inferiore alla media regionale. Negativi anchetessile (-10,6%), manifatture varie (-2,1%) e legno(-26,7%).

Nei servizi il clima di fiducia è ancora favorevole, pur con indicatori leggermente più prudenti quelli osservati a giugno. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari al 12,1% (era 19,9% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi è pari a +9,9% (da +19,0%), quello sull’occupazione è pari +15,3%. Gli investimenti aumentano di 0,8 punti (24%), così come il ricorso alla CIG (da 1,9% a 2,3%). Migliora il tasso di utilizzo delle risorse (86,8%).

A livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono per lo più ottimistiche per il quarto trimestre 2022, pur con qualche segno di assestamento nei saldi ottimisti-pessimisti. Stabili le attese per i servizi alle imprese (22,2%), altri servizi (+15,1%), utility (10,5%), e i trasporti (+12,9%). Tiene bene l’ICT, con un saldo sui livelli di attività che passa da +24,2% a +13,9%. Crolla il commercio e turismo (da +17,6% a -9,3%).

Polliotto (Unc): “Consumatori, attenti alle finte associazioni consumeristiche”

L’invito alla prudenza di Unc Piemonte: “Diffidate da chi chiede soldi per telefono o a domicilio”

Tempi duri per i consumatori. “L’avvento del Covid ha moltiplicato le occasioni di distanziamento sociale, favorendo involontariamente altresì l’insorgere di sacche di microcriminalità in cui s’inseriscono quotidianamente nuovi tipi di truffe”.

Esordisce così l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

All’ordine del giorno anche i tranelli a opera dei finti addetti di associazioni consumeristiche inesistenti pronti a tentare di convincere telefonicamente anziani e persone in buona fede a farsi versare quote di adesione o di rinnovo di presunte tessere. Oppure prenotando appuntamenti a domicilio ed esibendo false generalità per sé e l’ente in nome del quale si propongono. E’bene ricordare ai consumatori che nessuna associazione consumeristica autorizza in alcun modo propri messi a visitare a domicilio singoli e famiglie. E che nessuna richiesta di denaro può essere avanzata in simile maniera”, approfondisce il noto legale.

Per poi proseguire: “E’ sempre importante rammentare altresì di verificare opportunamente l’autenticità delle associazioni titolate, e sapere altresì che ogni incontro con il consumatore in difficoltà si svolge presso uffici autorizzati, con l’ausilio di opportune metodologie di acquisizione dei dati sensibili e di trattamento delle informazioni riservate. Così come il rilascio delle tessere avviene presso gli sportelli autorizzati, con rilascio di regolare ricevuta fiscale e recepimento dei consensi informativi per la privacy per la registrazione dell’utente in qualità di nuovo socio”.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il Piemonte prima regione in Italia nel metaverso

Si parte da un progetto di contrasto al cyberbullismo in collaborazione con CSI e l’Ordine degli Psicologi del Piemonte, presentato al Festival del metaverso.  L’assessore Marnati: «Partiamo con un progetto “sociale”, vogliamo sperimentare la nuova frontiera della psicologia». L’assessore Caucino: «Il metaverso è una grandissima opportunità anche per il miglioramento della didattica»

«La Regione Piemonte è la prima Regione in Italia che sbarca nel metaverso. Una decisione che abbiamo maturato, insieme al Csi, partendo dall’assunto che una Pubblica Amministrazione debba integrarsi con l’innovazione, non solo stare “ai tempi” ma, se possibile, precorrerli e costruire qualcosa nella realtà virtuale, e il mondo del metaverso ha avuto una forte accelerazione negli ultimi tempi soprattutto fra i giovani, anche per fornire servizi ai cittadini e alle imprese».

Lo ha affermato l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati, intervenuto al Festival del metaverso, il primo in Italia, organizzato da ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) al Duomo delle OGR a Torino.

«Abbiamo deciso di partire dal “tema sociale” – ha aggiunto – perché è nostro compito occuparci delle fragilità. Da questa considerazione ad agosto, abbiamo iniziato a costruire il “nostro” metaverso, che riproduce la nostra nuova sede, il nuovo grattacielo in cui stiamo per trasferirci, e, come primo progetto, ci occuperemo di cyberbullismo, fenomeno che oggi colpisce molti ragazzi, in collaborazione con CSI e Ordine degli Psicologi del Piemonte. Vogliamo sperimentare la nuova frontiera della psicologia, qualcosa che diventerà, ne siamo certi, una grandissima opportunità nei prossimi anni. In parallelo svilupperemo anche servizi per i cittadini e le imprese, il tutto con la garanzia della massima sicurezza».

«Entro fine novembre – aggiunge Marnati – ci sarà un open day al CTE del CSI per entrare finalmente con i visori all’interno del nostro nuovo metaverso e provarlo di persona».

Per l’assessore regionale alle Politiche Famigliari, Chiara Caucino, «il Metaverso rappresenta una grandissima opportunità, oltre che per la lotta al cyberbullismo, per il miglioramento della didattica. I dati in nostro possesso parlano di un miglioramento del 40 per cento per quanto riguarda la didattica “immersiva”, maggiore del 35 per cento del più tradizionale, se così si può dire in un mondo in rapidissima evoluzione “E-Learning”. Il tutto con uno sguardo molto attento alle fragilità e alle situazioni in cui poter interagire con lo sportello della Regione Piemonte può diventare un momento fondamentale e determinante. Un plauso, quindi, a questa iniziativa che conferma come il Piemonte sia una Regione sempre all’avanguardia nello sfruttare le nuove tecnologie al servizio dei cittadini in maniera concreta ed efficace».

Per Pietro Pacini, direttore generale del CSI Piemonte «Da anni il CSI e la Regione Piemonte lavorano in una logica multicanale nell’erogazione dei propri servizi al cittadino. Credo che il metaverso potrà diventare un ulteriore canale a disposizione delle persone per usufruire dei servizi pubblici digitali in modo completamente nuovo. Si tratta di un percorso che iniziamo ora con alcune sperimentazioni che si affineranno via via nel tempo accompagnandosi con le attività di trasformazione digitale già in atto, quali l’integrazione sempre più massiccia dei servizi, l’identità digitale ancora più spinta, la sicurezza informatica, il cloud. Per tutti noi è una grande sfida perché il metaverso potrà davvero cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare o di rapportarci con la Pubblica Amministrazione».

Per Andrea Lazzara, membro dell’esecutivo dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte: «Per noi è importante partecipare a questo progetto perché è al passo con i tempi. Il nostro ruolo, nel progetto, è quello di ricordare che l’obiettivo dello sportello è un servizio e non un prodotto, concetto molto importante perché rimanda alla responsabilità del servizio pubblico che deve contribuire, nelle attività del metaverso, a garantire le regole del gioco, definire la cornice all’interno della quale si opera. In Italia ci sono circa 18mila ragazzi che in un anno sono vittime di aggressioni di vario tipo, da questo punto di vista 7 bambini su 10 denunciano anche loro atti di aggressione e purtroppo nel mondo ci sono circa 200mila ragazzi all’anno che mettono in atto tentativi anticonservativi a causa di condotte di bullismo. Per questo motivo ben vengano iniziative di questo tipo, anche se occorre prendersi tutto il tempo necessario, tenuto conto che lavoreremo con bambini e ragazzi, per offrire un servizio migliore e soprattutto efficace. Con lo sportello del metaverso daremmo una possibilità in più ai ragazzi, attraverso il loro avatar, di denunciare quanto gli sta accadendo senza “perderci la faccia”, superando la vergogna che li blocca nel mondo reale».

Ok dall’Europa al Fondo Sviluppo: in arrivo a Torino e in Piemonte 1,5 miliardi di euro per ricerca, sviluppo e innovazione

La Commissione europea ha approvato ufficialmente il Fondo europeo per lo sviluppo regionale del Piemonte (Fesr), che stanzia quasi 1,5 miliardi di euro, oltre 500 in più rispetto al periodo precedente 2014-2020.

Articolate in 4 obiettivi, le risorse del Fesr serviranno a sostenere ricerca, sviluppo e innovazione, competitività e transizione digitale per le imprese piemontesi (oltre 800 milioni), la transizione ecologica e la mobilità urbana sostenibile (475) con misure specifiche nel campo dell’energia, i progetti di sviluppo territoriale delle comunità locali (140), il potenziamento delle competenze (20 milioni in sinergia con il Fondo sociale europeo).

Da Bruxelles, dove ha voluto essere presente nel giorno in cui la Commissione europea ha dato il via libera al Fesr “perché si tratta del coronamento di un lavoro iniziato dal primo giorno del mio insediamento”, il presidente della Regione Alberto Cirio ha affermato che “nonostante la grave emergenza che abbiamo dovuto affrontare a causa del Covid, abbiamo lavorato duramente per dare al nostro Piemonte le risorse necessarie per una ripartenza solida. Essere riusciti ad aumentare del 50% la dotazione del Fesr è un risultato di cui andare fieri, ma che non sarebbe potuto essere raggiunto senza l’impegno e la collaborazione della Commissione europea. Pertanto voglio esprimere un sincero ringraziamento alla Commissaria Ferreira per aver dimostrato in maniera concreta la vicinanza dell’Europa ai territori e al Piemonte in particolare. Quella del Piemonte con i fondi europei è una storia di successo, per questo motivo partiremo molto velocemente con l’attuazione del Fesr, soprattutto per dare risposte concrete a cittadini e imprese rispetto alle difficili sfide che abbiamo di fronte, sia dal punto di vista della ripresa economica, sia rispetto alla crisi energetica che stiamo vivendo.

Con il presidente Cirio la commissaria europea per la Politica regionale Elisa Ferreira: “La Politica di Coesione è al cuore dello sviluppo economico e sociale delle Regioni europee. Oggi mi sono congratulata con il presidente Cirio per la recente approvazione del Fesr del Piemonte, che delinea le linee di investimento nei prossimi anni. L’Unione Europea, attraverso i fondi strutturali, investirà in Piemonte quasi 600 milioni di euro nella ricerca e innovazione, la competitività delle imprese, l’energia rinnovabile, la creazione di impiego e le competenze digitali. Condividiamo l’obbiettivo di promuovere uno sviluppo economico sostenibile, che riduce le disuguaglianze tra territori e nella società”.

 

Soddisfazione è stata espressa anche dagli assessori interessati. Per Andrea Tronzano (Sviluppo delle Attività produttive) e Fabrizio Ricca (Internazionalizzazione), “un miliardo e mezzo per dare veramente seguito alla politica industriale che abbiamo in mente e che vogliamo attuare dopo aver ascoltato i territori ed esserci confrontati con loro che sarà utilissimo per rendere appetibile la nostra Regione e per posizionarla a livello internazionale. La manifattura d’eccellenza, l’automotive, l’aerospazio, la chimica, i semiconduttori sono alcuni dei settori in cui si andrà a investire per un gioco di squadra con il sistema imprenditoriale piemontese quanto mai utile per far crescere il nostro tessuto produttivo”. Matteo Marnati (Ambiente, Energia e Innovazione), rileva“una cifra importante, della quale poco meno di 500 milioni di euro saranno destinati a progetti nel campo della transizione ecologica, della mobilità urbana sostenibile e dell’energia, temi oggi più che mai cruciali alla luce dei cambiamenti climatici in atto e della crisi energetica con la quale ci stiamo confrontando.  Fondi che ci permetteranno di scaricare a terra altri progetti, in aggiunta a quelli presentati a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che ci consentiranno di proseguire sulla strada della transizione ecologica. Vogliamo costruire un nuovo Piemonte più sostenibile e più digitale con l’obiettivo di far crescere l’economia della nostra regione”.

Il presidente degli industriali: “Torino non è una città triste, si dedichi di più all’innovazione e alla crescita”

“Torino non è una città triste. Abbiamo bisogno di una grande Torino, dedichiamoci di più all’innovazione e alla crescita. Torino resterà, deve restare, uno dei luoghi cardine del futuro della mobilità: su questo occorre un impegno comune di tutti coloro che hanno responsabilità decisionali”

Lo afferma il presidente dell’Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj, in apertura dell’assemblea degli imprenditori alla quale è intervenuto il capo di Confindustria Carlo Bonomi. Presenti il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, i vertici delle Fondazioni Francesco Profumo e Giovanni Quaglia, i rettori degli atenei torinesi, i leader dei sindacati.

Ha aggiunto Marsiaj:  A Stellantis possiamo chiedere di più solo se a anche noi stessi chiediamo di più e se aumentiamo la densità di chi investe in mobilità a Torino. Al nuovo governo chiediamo di valutare un impegno speciale  su questo punto, che non sia  non vago”.