ECONOMIA- Pagina 183

Le eccellenze food & beverage piemontesi a Rimini

BEER&FOOD ATTRACTION, A RIMINI PROTAGONISTE LE FILIERE DELL’EATING OUT

PRESENTI ANCHE 40 AZIENDE PIEMONTESI

 

  • In fiera a Rimini dal 19 al 22 febbraio 2023 l’8ª edizione dell’appuntamento leader per l’eating out
  • In contemporanea, la 5ª edizione di BBTech expo e la 12a edizione dell’International Horeca Meeting di Italgrob
  • Novità di prodotto, competizione e formazione professionale: Beer&Food Attraction il secondo appuntamento 2023 del Food&Beverage Network di Italian Exhibition Group

beerandfoodattraction.it

Rimini,– Le eccellenze birrarie italiane e internazionali, artigianali e mainstream. Il variegato mosaico del mondo beverage a 360°, dalle acque minerali ai succhi di frutta, dai soft drink agli spirits, dai coloniali agli energy drink. Il tutto abbinato con le proposte food che rispecchiano le nuove esperienze di consumo fuori casa, dal fast casual dining al mondo gourmet.

Beer&Food Attraction – The Eating Out Experience Show, il salone di Italian Exhibition Group giunto alla sua 8ª edizione si tiene in Fiera di Rimini dal 19 al 22 febbraio 2023 in contemporanea con la 5ª edizione di BBTech expo, la fiera professionale delle tecnologie e materie prime per birre e bevande, e con la 12ª edizione dell’International Horeca Meeting di Italgrob.

Oltre 600 i brand presenti all’edizione 2023, con 60 mila metri quadri di area espositiva, decine di migliaia gli operatori professionali attesi – distributori horeca e pubblici esercizi – anche dall’estero. Grazie infatti alla partnership con ICE Agenzia e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il network dei regional advisor di Italian Exhibition Group sono già confermati 114 buyer da 36 paesi. Le delegazioni più numerose provengono da Spagna, Gran Bretagna, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Israele, Svezia.

 

Saranno presenti anche 40 aziende piemontesi.

 

CANEDIGUERRA –  CDG SRL ALESSANDRIA AL
BEVCO SRL CASTELLETTO MONFERRATO AL
BIRRIFICIO SAGRIN SNC DI GIUSEPPE LUCI E MATTEO BILLIA CALAMANDRANA AT
CIMEC SRL NIZZA MONFERRATO AT
F.LLI SACLA’ SPA ASTI AT
BIRRA ELVO GRAGLIA BI
BIRRA MENABREA SPA BIELLA BI
LAURETANA SPA GRAGLIA BI
BALADIN BIRRIFICIO AGRICOLO PIOZZO CN
BIRRA CARRU’ GIRATEMPO CARRU’ CN
BIRRIFICIO 2 SORELLE SANTO STEFANO BELBO CN
BIRRIFICIO DELLA GRANDA LAGNASCO CN
ECO TECNOLOGIE DI ALIZERI MARCO BENE VAGIENNA CN
GAI MACCHINE IMBOTTIGLIATRICI SPA CERESOLE D’ALBA CN
IDRORICERCHE SRL CHIUSA DI PESIO CN
ORSA DRINKS SRL MARENE CN
RIZZOLIO EQUIPMENTS S.R.L ALBA CN
SAN BERNARDO SPA GARESSIO CN
BIRRA 100VENTI BORGOMANERO NO
CIS SRL BRIGA NOVARESE NO
CROCE DI MALTO TRECATE NO
HORDEUM SRL  – BIRRIFICIO AGRICOLO DI NOVARA NOVARA NO
BIOVA SRL Torino TO
BIRRIFICIO FILODILANA SRL AVIGLIANA TORINO TO
BIRRIFICIO SAN MICHELE SRL SANT’AMBROGIO DI TORINO TO
CAFFE’ VERGNANO SPA SANTENA TO
CHIRIOTTI EDITORI SRL PINEROLO TO
COMPAGNIA DEI CARAIBI SPA SOCIETA’ BENEFIT VIDRACCO TO
CONDIVIDO SPA TORINO TO
DIAGEO ITALIA S.P.A. TORINO TO
F & G SRL COMPAGNIA DI COMMERCIO BRUINO TO
GRAVITA’ ZERO Giaveno TO
J.GASCO SRL TORINO TO
MARTINI & ROSSI SPA PESSIONE DI CHIERI TO
MVS SRL VOLVERA TO
PARSIFAL BIRRIFICIO ARTIGIANALE SRL San Raffaele Cimena TO
SIMATEC SRL VAIE TO
TRINCA SRL BRUERE TO
BIRRA DOMODOSSOLA SRL DOMODOSSOLA VB
BIRRIFICIO SANT’ANDREA SRL BORGO VERCELLI VC

 

L’HORECA AL COMPLETO IN UN UNICO APPUNTAMENTO

Beer&Food Attraction, ospita tutte le filiere horeca con un layout dove prende forma la collaborazione con le principali associazioni e realtà di settore tra cui Italgrob – Federazione Italiana Distributori Horeca, FIC – Federazione Italiana Cuochi, Assobirra, Unionbirrai, Cast Alimenti, Confimprese, e tutti gli stakeholders associativi del mondo horeca. Business, formazione, networking, apertura ai mercati esteri, qualificano Beer&Food Attraction come un community catalyst con prodotti, ingredienti, novità tecnologiche e una sempre più marcata attenzione ai temi delle nuove modalità e stili di consumo.

VISIONE, FORMAZIONE, FOCUS MERCATI E COMPETIZIONI

Beer&Food Attraction affianca alle proposte delle aziende espositrici presenti in fiera, un sempre più articolato calendario di eventi che rappresenta una leva di formazione professionale e uno strumento di promozione e scouting di nuove tendenze e eccellenze.

Quattro le ‘Arene’ in cui si alternano demo, masterclass, talk di formazione e concorsi coinvolgendo personalità rilevanti per ciascuna filiera rappresentata.

NOVITA’ 2023: IL DEBUTTO DEL PROGETTO SPECIALE ‘MIXOLOGY CIRCUS’ E LA FOOD COURT

Grande attesa anche per Mixology Circus, che debutta a Beer&Food Attraction 2023 e realizzata da Italian Exhibition Group con la consulenza di Samuele Ambrosi, Cocktail Bar Developer titolare del Cloakroom Cocktail Lab e Vice Presidente AIBES – Associazione Italiana Barmen e Sostenitori – e di The Prince Factory, collettivo di professionisti del settore del bere miscelato e del mondo del bar. Un’iniziativa speciale, a cui si può accedere acquistando un ticket dedicato, incentrata sull’arte di miscelare alcolici con altri ingredienti per creare cocktail indimenticabili, con masterclass di alto livello a cura di esperti del settore, e allestita con 8 postazioni dalle quali i migliori bartender dei più esclusivi cocktail bar presentano una speciale list di 3 mixed drink, dimostrando e condividendo expertise e passione. Un’occasione unica per raccontare e assaporare i prodotti delle aziende di spirits partner, sapientemente mixati dai migliori bartender, con un approccio più consapevole al consumo, a partire dalla valorizzazione del saper fare, dalla qualità degli ingredienti e dalla degustazione immersiva.

Tra le altre novità dell’edizione 2023 di Beer&Food Attraction segnaliamo la Food Court realizzata in partnership con Confimprese e dedicata alla ristorazione commerciale. Una ‘corte’ che vede il coinvolgimento di innovativi format di ristorazione quali I Love Pokè, Panzo Milano, Kebhouze. Inoltre, grazie alla presenza di Randstad Italia, società del Gruppo leader mondiale nei servizi per le risorse umane, il nuovo spazio diventa anche un crocevia di incontro tra domanda e offerta di lavoro per i professionisti del settore.

ABOUT BEER&FOOD ATTRACTION 2023

Data: 19 – 22 febbraio 2023; Organizzazione: Italian Exhibition Group SpA; edizione: 8ª; periodicità: annuale; info: https://www.beerandfoodattraction.it/

ABOUT BBTECH EXPO 2023

Data: 19 – 22 febbraio 2023; Organizzazione: Italian Exhibition Group SpA; edizione: 5ª; periodicità: annuale; info: https://www.bbtechexpo.com/

 

Stop alle autovetture a benzina e diesel, “un regalo alla Cina”

“La decisione dell’Unione europea di imporre, a partire dal 2035, lo stop alle autovetture a benzina e a diesel non è una vittoria ambientalista ma un’ulteriore certificazione che in Europa dominano lobby che affermano i loro interessi sulla testa degli Stati e, soprattutto, sulle spalle dei cittadini. Il combinato disposto della transizione obbligata verso l’elettrico e dell’efficientamento energetico degli immobili contribuirà a spazzare vie quel che resta della classe media e a impoverire ulteriormente il nostro Paese”.  Così Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte. “Non solo lo stop ai motori inquinanti significherà migliaia di posti di lavoro persi nell’automotive e nell’indotto della componentistica, – aggiunge Felici – non solo imprese e famiglie saranno costrette a cambiare auto e furgoni, ma, soprattutto, con questa decisione si fa un grande regalo alla Cina. La Cina è uno dei Paesi maggiormente inquinanti, non è soggetta ad alcun tipo di restrizione green, e verrà così a beneficiare del blocco della produzione dei motori termici che si autoimpone l’Europa che inquina meno. Infatti, i motori elettrici sono realizzati con componenti cinesi. Un autentico regalo geopolitico ad un’autocrazia che si è resa responsabile della pandemia del Covid,  che ha colonizzato l’Africa e che non nasconde le proprie mire espansionistiche nel Pacifico. Un regalo incomprensibile da parte dell’Europa: voglio sperare che dietro questa oscenità ci siano valigie di contanti come per il Qatar, altrimenti saremmo di fronte a insania pura”.

Pane con farine di insetti, Coldiretti: “Torino non deve dimenticare la sicurezza alimentare”

Rilanciamo tra i giovani il consumo di pane da filiera a Km Zero

Coldiretti Torino accoglie con preoccupazione la notizia che proprio dal capoluogo subalpino potrebbe partire la panificazione commerciale con farina di insetti polverizzati.

«Non sono la sperimentazione e la conoscenza a spaventarci – ci tiene a precisare Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – Il mondo agricolo torinese è carico di innovazione e lavora ogni giorno a stretto contatto con la ricerca scientifica come dimostrano i numerosi progetti in corso tra l’Università di Torino e le aziende agricole. Nemmeno ci spaventa l’entomologia. Gli agricoltori conoscono bene gli insetti: ci hanno a che fare tutti i giorni. Nessun agricoltore prova ribrezzo nell’osservarli, nel maneggiarli e nel cercare di capire come può difendersi dagli attacchi dei parassiti, vecchi e nuovi che il cambiamento climatico porta con sé. Ed è proprio da questo approccio disincantato e non modaiolo che ci sentiamo di esprimere le nostre riserve sulla diffusione dei derivati proteici da insetti nell’alimentazione dei torinesi».

La tradizione alimentare piemontese ha da sempre fonti proteiche invidiate dalle diete di tutto il mondo. Pensiamo ai formaggi freschi leggeri come il tomino o quelli più grassi e stagionati ma gustosissimi come la toma o gli erborinati. Senza contare la carne cruda piemontese o le mocette magre come la bresaola. Altre fonti proteiche tradizionali sono i legumi, le uova da galline allevate a terra, i prodotti apistici, i pesci di acqua dolce come la trota. «Ci troviamo di fronte al paradosso che le nostre tradizionali fonti di proteine, cui il nostro microbiota è adattato da millenni, vengono demonizzate mentre si saluta con entusiasmo un “novel food” di cui non conosciamo fino in fondo la nostra capacità di assimilazione e le potenzialità allergeniche. A differenza dei rigidi protocolli in vigore per gli allevamenti degli animali vertebrati, per gli insetti non abbiamo nemmeno metodiche sufficientemente rodate per evitare contaminazioni da agenti patogeni dannosi per l’Uomo».

Sui pericoli allergenici sono ancora troppi i dubbi da parte del mondo scientifico. Gli insetti sono utilizzabili per i mangimi dei pesci, in acquacoltura, e spesso dal 2015, cioè da quando si è iniziato a parlare di moda dell’entomofagia, si confonde l’utilizzo come mangime ittico con l’alimentazione umana.

Torino ha un forte tradizione di soggetti che si occupano di sicurezza alimentare e tutela dei consumatori. La città ha imparato dagli scandali del passato che hanno investito mense scolastiche, esercizi di alimenti etnici, commercio alimentare illegale.

Coldiretti Torino si appella alle istituzioni perché non venga meno il principio di precauzione che è alla base della legislazione sanitaria europea e che a Torino guida da anni le attività amministrative e di controllo sul settore della produzione e della commercializzazione alimentare.

«Non possiamo permetterci scandali alimentari che lederebbero l’immagine estremamente positiva che ha oggi il sistema torinese del cibo nel suo rapporto tra produzioni sicure e spesso tipiche e i consumatori su cui occorre continuare l’opera di educazione verso la salute alimentare anche rilanciando prodotti tradizionali oggi ingiustamente attaccati.

«Invece di assecondare la nascita di una moda, magari passeggera, che proporrebbe pagnotte con farine di insetti Coldiretti Torino chiede di rilanciare il consumo del pane, oggi ingiustamente demonizzato. Serve diffondere nuovamente la cultura del pane e l’educazione alla sua fragranza. Serve diffondere la conoscenza dell’arte della coltivazione del grano, della molitura e della panificazione. Oggi il vero rischio è che, nelle nostra vita frettolosa, il pane fresco sia sostituito da prodotti cerealicoli a lunga conservazione. Coldiretti Torino ha creato le filiere del pane torinese al Km Zero con il Gran dij Bric prodotto sulla collina Chivassese e con i grani prodotti a Stupinigi. Noi facciamo della conoscenza del pane e del grano una battaglia per tutti i cittadini e per l’ambiente. Le esperienze con insetti lasciamole ai nostri viaggi esotici: il nostro pane profumato, dalla crosta croccante semplice e nutriente è quello che vogliamo tramandare anche alle giovani generazioni».

FOTO DI REPERTORIO

Confartigianato imprese, migliora il clima di fiducia ma i valori economici non rassicurano

La prima indagine trimestrale congiunturale del 2023, redatta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte, rileva un trend uniforme negli indicatori del clima di fiducia delle imprese artigiane piemontesi: i valori, seppur in lieve miglioramento rispetto all’ultimo trimestre dell’anno, mantengono dati ampiamente negativi.

Il dato relativo all’andamento occupazionale, nonostante il leggero miglioramento rilevato, mantiene un valore negativo, passando dal -4,78% al -2,02%.

Si osserva analoga dinamica nell’ipotesi di assunzione di apprendisti, dove il saldo passa da -21,82% a -18,82%.

 

Per quanto riguarda le previsioni di produzione totale, diventa meno marcata la negatività del saldo, variando da -17,27% a -5,88%.

Un andamento non dissimile riguarda il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini, che cala dal -17,04% al -5,55%.

 

Passando invece all’analisi delle previsioni di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese, il dato cala da 38,41% al 34,96%; quelle di carnet da uno a tre mesi diminuiscono dal 44,09% al 41,01%; quelle di carnet superiore ai tre mesi compensano le precedenti dinamiche, salendo dal 17,50% al 24,03%.

 

Le proiezioni di investimenti per ampliamenti aumentano dal 7,95% al 10,23%; quelle per sostituzioni salgono lievemente dal 15,91% al 16,36%; infine, gli intervistati che non hanno programmato investimenti calano di più di 2 punti percentuali, passando dal 76,14% al 73,41%.

 

Per quanto riguarda le previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, la proiezione conferma il timido miglioramento rilevato nelle variabili sopracitate, con il saldo che passa dal -35,68% al -30,93%, confermando la prevalenza di imprese artigiane che non prevedono un aumento nell’acquisizione di nuovi ordini per esportazioni nell’immediato futuro.

 

Infine, le stime di regolarità negli incassi aumentano dal 64,32% al 68,07%, le previsioni di ritardi negli incassi diminuiscono dal 35,45% al 31,09%, mentre le previsioni di anticipi negli incassi permangono vicine allo 0% del campione, passando dallo 0,23% allo 0,84%.

 

“Il 2023 ci pone davanti a diverse sfide che dobbiamo assolutamente vincere – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte. – L’anno passato ha infatti lasciato aperti molti punti interrogativi, strettamente legati alle dinamiche sovranazionali: la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’inflazione galoppante sono solamente alcune delle problematiche che il nostro Paese sta affrontando. Spesso, tuttavia, nelle crisi si annidano delle opportunità da saper cogliere e sfruttare per accelerare l’innovazione, il progresso e l’affrancamento dalla dipendenza esterna, soprattutto in materia energetica”.

“Nonostante gli interventi messi in campo negli ultimi mesi abbiano mostrato i primi timidi risultati – continua Felici – certificati da una revisione al rialzo delle stime sull’andamento del PIL rispetto a quanto prospettato a novembre 2022, è ad esempio necessario considerare che dobbiamo abituarci a dei prezzi del gas che rimarranno strutturalmente più elevati. Nella prospettiva di medio-lungo termine sarà quindi essenziale programmare un efficace piano fiscale di legislatura che sia strettamente legato al piano delle riforme, con una prospettiva strutturale e non più emergenziale. A questo dovrà essere senz’altro accompagnata una razionalizzazione della spesa pubblica a sostegno della produttività delle imprese e della crescita economica, con interventi volti alla crescita reale senza un ribaltamento sui prezzi”.

“Come in passato, – conclude Felici – i corpi intermedi dovranno farsi parte attiva nel percorso concertativo per strutturare interventi su misura dei nostri territori, perché non si assista ad una dispersione delle risorse che le imprese e le famiglie hanno messo a disposizione con sacrificio”.

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la prima indagine trimestrale 2023 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.

Torino impoverita: Giachino scrive a Fornero

“Per la  trasformazione a opera delle Amministrazioni di sinistra. Alta disoccupazione giovanile, stipendi dimezzati e molti poveri in più”

  
Lettera aperta a Elsa Fornero 

Carissima Professoressa,

Le scrivo una lettera aperta perché il suo giudizio positivo espresso su La Stampa a proposito della trasformazione di Torino, e’ generoso e sbagliato.
La sensibilità umana e sociale è una base essenziale per chi in un modo o nell’altro si occupa della cosa pubblica sia esso la Città o il Paese in cui vive e non dipende dalla condizione sociale. Senza arrivare ai grandissimi Santi sociali, Don Bosco, Cottolengo e Cafasso, Giulia di Barolo e il marito erano ricchi ma ebbero una sensibilità sociale altissima che li portò a lanciare una iniziativa importante a favore dei più deboli. Donat-Cattin , con cui ho avuto l’onore di lavorare per sei anni, nella sua azione politica e di governo era mosso da una sensibilità sociale fortissima che stupiva chi gli stava vicino e che determinava e guidava la sua azione di governo. Dopo il fortissimo aumento del petrolio che portò  al raddoppio delle bollette della luce, Donat-Cattin , In soli trenta giorni, promulgò la tariffa sociale della energia elettrica che ne riduceva il costo per una fascia importante della utenza, mettendola a carico dell’Enel.
Questa sensibilità sociale mi pare molto diminuita soprattutto a sinistra e nella area intellettuale che in questi ultimi trent’anni ha amministrato Torino e ne ha governato la trasformazione . Torino da quasi trent’anni non cresce di meno solo rispetto a Milano , Bologna e altre Città da Roma in su ma cresce di meno della media nazionale . Ieri Unioncamere ha aggiunto un altro dato significativo. Gli stipendi a Torino sono la metà di quelli di Milano e sono inferiore a quelli di Città del Veneto e dell’Emilia che negli anni cinquanta e sessanta erano più povere di noi.
Le scrivo perché non concordo con il giudizio che a lei ha espresso stamane su La Stampa laddove scrive “Torino ha alle spalle una crisi da trasformazione produttiva non facile, è tutto sommato la Città ha saputo gestirla bene.”
Come aveva visto bene l’Arcivescovo Nosiglia, Torino ha almeno metà della Città che sta male, con pensioni basse, con tanta disoccupazione, cassa integrazione, con tanto lavoro a tempo determinato e a meno di 1000 euro al mese. A queste condizioni economiche si aggiunga il degrado dei Quartieri svantaggiati o di periferia in cui vivono. Certo che Torino nella sua parte centrale , da quella settecentesca a quella liberty , è molto bella e grazie ai suoi portici, alle sue piazze , ai suoi bei palazzi che piacevano tanto a Nietzsche.
Ma mse da corso Regina invece di voltare a sinistra verso il centro, vai a destra le cose cambiano molto. Non a caso i Parroci , che hanno una dose di sensibilità superiore ai politici di sinistra, a Gennaio 2022 incontrando Lorusso chiesero meno degrado e più sicurezza. 13 mesi dopo la situazione è peggiorata. Torino doveva difendere di più e meglio la propria industria dell’auto come hanno fatto tedeschi, francesi e spagnoli sia perché nell’industria vi è molta ricerca, molti servizi avanzati e stipendi più alti di quelli del commercio e del turismo. L’operaio FIAT riusciva a risparmiare e a far studiare i figli . Oggi con i grandi eventi , si diffonde la immagine della Città ma si genera lavoro a tempo determinato e meno retribuito . Un ragazzo mi ha detto che in tutto ha lavorato 3 mesi in un anno con contributi pensionistici che Lei conosce meglio di me.
Dalla trasformazione a cura delle amministrazioni di sinistra , che non a caso sono forti nella ZTL e in collina, la Città è impoverita e senza la prospettiva di ritornare in testa alle classifiche perchè tutte le cose , anche importanti, messe in moto non riescono a farci crescere più della media nazionale come ripeto ossessivamente dal 2008 quando mi accorsi che anche nel 2006 eravamo cresciuti meno della media nazionale. E ora se le cose non cambieranno Torino pagherà più di altre Città italiane la fine delle auto con motore endotermico e la crisi di tante aziende dell’indotto auto.
E meno male che noi, non altri, abbiamo salvato la TAV che ci potrà consentire,  soprattutto se cercheremo di allearci a Genova , Lione e Milano, di ritornare centrali nell’Europa del terzo millennio. Anche Genova con la trasformazione gestita dalla sinistra si era impoverita ma nel  2017 con la elezione di un nuovo Sindaco, Marco Bucci, ha saputo rilanciarsi partendo dal suo porto che genera direttamente e indirettamente tanti occupati quanto ne generava Mirafiori. A Genova nel porto hanno investito tutti i grandi operatori mondiali , come se nella Mirafiori avessero investito Renault , Volkswagen e Ford. Così oggi Genova si trova alleata ad Amburgo proprio mentre il PNRR le ha assegnato l’opera più importante , la nuova Diga che consentirà il raddoppio della sua potenzialità.
Siccome i suoi colleghi Docenti di Storia hanno insegnato male Cavour , Torino non riesce a capire che più si sviluppa il porto di Genova e più Torino e il Piemonte ci possono guadagnare.
A questo punto Io mi porrei la domanda su cosa vuol dire  definirsi progressista e di sinistra se amministrando la Città la si impoverisce ? Non a caso la gauche caviar parla molto di diritti e non parla più del lavoro, il diritto più grande e importante economicamente e socialmente.
Cara Professoressa, che seguo sempre con interesse, se Lei andasse una volta a Messa alla Domenica alla Madonna della Pace in corso Giulio Cesare 80 si renderebbe conto di come la trasformazione gestita dagli ultimi cinque Sindaci , Lorusso compreso, non sia stata quel successo tanto decantato dai giornali , cosiddetti indipendenti.
Con simpatia,
Mino Giachino
Responsabile Logistica FdI Piemonte
già sottosegretario alle Infrastrutture

Anche le fabbriche invecchiano E tra gli operai prevalgono i precari

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Il futuro dell’indotto auto è preoccupante, se si pensa alla decisione di abolire diesel e benzina nel 2035. Lo è soprattutto per Torino, dove la crisi dell’automotive è ormai realtà da anni e le imprese che gravitano attorno a quel mondo sono ancora molto diffuse, conseguenza della storia del Piemonte e del suo capoluogo da sempre legati alla Fiat e a quel (poco) che ne resta.

Ma ci sono anche altre preoccupazioni.  Anche le fabbriche invecchiano e tra gli operai  prevalgono i precari. Per questo la Fiom, la categoria della Cgil con più iscritti, vuole comunicare “con un nuovo linguaggio”, Lo dice all’Ansa il segretario generale Michele De Palma, confermato al congresso di Padova con il 97% dei voti alla guida dell’organizzazione. Chiede a Fim e Uilm “di avviare subito un percorso comune per presentare una piattaforma unitaria in vista del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici” e di prestare attenzione sia al tema del salario, sia a quello della stabilizzazione dei precari. “All’interno delle  fabbriche non c’è solidarietà, ognuno si gestisce per sé. I ragazzi e le ragazze non sanno che esiste il sindacato e che esistono i diritti” osserva De Palma. “Andando avanti in questo modo – conclude –  noi rappresenteremo uomini e donne sempre più in là con l’età. Ci vogliono i giovani, ma dobbiamo andare a parlare con loro, usare un linguaggio diverso. La relazione con le nuove generazioni non va costruita solo su una politica generale, le grandi manifestazioni, o l’idea del cambiamento, ma su questioni  pratiche”.

(Foto IL TORINESE)

Gli atenei e la Regione insieme per un Piemonte sostenibile

Nel Palazzo della Regione in piazza Castello a Torino , Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Gian Carlo Avanzi, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, e Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, hanno firmato l’Accordo della Rete delle Università Piemontesi per lo Sviluppo Sostenibile – RUS Piemonte, con cui le quattro Università confermano di essere allineate agli obiettivi della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile (SRSvS) e di essere disponibili per un lavoro a fianco della Regione per portare il Piemonte sul percorso di transizione verso un nuovo modello di sviluppo. Era presente Matteo Marnati, Assessore della Regione Piemonte, con specifica delega ad Ambiente, Energia e Ricerca, con i connessi rapporti con Atenei.

Negli anni 2020-2022, le Università piemontesi sono state impegnate congiuntamente nel progetto PASS – Piemonte e Accademia per lo Sviluppo Sostenibile, finanziato dal Ministero per la Transizione Ecologica. I quattro atenei piemontesi fanno parte della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), che si propone la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli atenei italiani (a livello urbano, regionale, nazionale, internazionale). A conclusione del progetto PASS, le quattro Università piemontesi hanno voluto definire un coordinamento delle attività svolte su scala regionale nell’ambito della RUS nazionale, dando così vita alla RUS Piemonte.

I quattro Atenei piemontesi, unendo le forze nella RUS Piemonte, avranno la possibilità di realizzare azioni congiunte di coinvolgimento della popolazione (la cosiddetta terza missione delle Università), che potranno impattare su una comunità di oltre 140.000 persone, considerando l’insieme di studenti, collaboratori, staff tecnico-amministrativo e docenti. Queste azioni saranno rivolte a far crescere la “conoscenza, formazione e coinvolgimento” delle nuove generazioni, in un’ampia riflessione sullo sviluppo sostenibile del territorio.

Le sfide poste al 2030 e 2050 dall’Agenda Globale e dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile impongono sistemi di governance collaborativi e transdisciplinari, che creino le condizioni per significativi salti di qualità nell’implementazione di politiche per la sostenibilità. Attraverso il progetto PASS e sul modello della RUS nazionale è stata definita e avviata una modalità operativa innovativa, nel contesto regionale, fondata sulla collaborazione tra le quattro Università piemontesi – Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Università del Piemonte Orientale, Politecnico di Torino e Università di Torino – e la Regione Piemonte, volta alla condivisione, all’elaborazione e all’attuazione delle politiche regionali per la SRSvS.

Attraverso il perseguimento degli obiettivi prefissati, il progetto PASS ha facilitato le condizioni per la promozione di una governance collaborativa, innovativa e duratura, tra Regione Piemonte e Atenei piemontesi, volta a valorizzare le sinergie del territorio e accelerare i tempi della transizione allo sviluppo sostenibile. È stato così possibile procedere all’individuazione di un sistema di collaborazione Regione-Atenei, attraverso la definizione delle modalità di cooperazione e di coinvolgimento del personale, unitamente all’attivazione di un primo nucleo di cooperazione tra RUS Piemonte e Regione Piemonte. L’esperienza del progetto PASS rappresenta il punto di partenza per la creazione di un rapporto strutturato fra la Regione e gli Atenei, tale da diffondere la cultura e le buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno delle Università piemontesi, e promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità locali.

Parallelamente, valorizzando i rapporti di collaborazione tra Università e Regione nell’ambito di progetti di ricerca finanziati dalla Regione stessa, si è costituito un quadro delle competenze universitarie piemontesi in materia di sviluppo sostenibile, definendo gli strumenti per orientare la ricerca sui temi prioritari e potenziando gli stimoli per la diffusione degli studi di natura transdisciplinare sul tema.

Sotto il profilo del governo del territorio, attraverso l‘individuazione e il rafforzamento delle sinergie tra ambiti di pianificazione regionali e tra questi e le Università, si è poi attivato un processo di revisione concertato degli strumenti regionali unitamente alla co-definizione di una visione collaborativa della pianificazione, capace di identificare elementi di innovazione. Tutte queste azioni sono state improntate ad un’ottica evolutiva pluriennale, ovvero volta ad una collaborazione duratura tra Atenei e Regione oltre il termine progettuale stesso, proponendosi di estendere tale collaborazione a tutti i campi della sostenibilità (i.e. istituzionale, sociale, economica e ambientale).

“La decisione del Piemonte di puntare allo sviluppo sostenibile del territorio è una scelta fondamentale che può dare buoni frutti solo se condiviso e realizzato con tutti i soggetti istituzionali che presidiano le frontiere del cambiamento e di cui le Università sono senz’altro alfieri imprescindibili – dichiara il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. “L’accordo che viene siglato oggi conferma l’alto livello di sintonia e di collaborazione che esiste e che ha l’obiettivo di garantire al Piemonte di poter crescere e di farlo in equilibrio con il suo prezioso patrimonio di risorse naturali”.

TEDxTorino. Un incondizionato amore per l’essere umano

Domenica 19 febbraio 2023. Ore 14.30 | Torino, Lingotto Fiere – Via Nizza 294

L’evento è anche visibile in diretta streaming su https://virtualvenue.stream/event-TEDxTorino al costo di 5 euro

È tutto pronto per il primo TEDxTorino del 2023, il TEDx più grande d’Italia per numero di volontari che, domenica 19 febbraio al Lingotto Fiere di Torino, porterà sul palco l’Amore, quello con la A maiuscola. L’amore per le persone. L’amore per l’umanità.

Per celebrare l’evento, domani sera la Mole Antonelliana si illuminerà con il logo della manifestazione.

Una grande arena, quasi 100 volontari, più di 1500 spettatori, migliaia di collegamenti in streaming e 15 speaker, tutti con qualcosa di molto interessante da raccontare.

Dallo scrittore Giudo Catalano all’influencer Marcello Ascani, dal fotografo Luca Bortolato all’attivista Serena Mancini, passando per Giulia Musso di Fondazione Paideia e Alessandro Messinadi Banca Etica, i 15 relatori che calcheranno il palco di TEDxTorino – Un incondizionato amore per l’essere umano sono persone comuni e, allo stesso tempo, rivoluzionarie, con una “storia d’amore per l’umanità” da raccontare.

Ognuno di loro ha tra i 5 e i 14 minuti per salire sul palco e parlare della propria idea. Innovativa, controcorrente, sorprendente, il bello è che anche argomenti che sembrano distanti e poco comprensibili, sul palco di TEDx hanno la capacità di apparire semplici e alla portata di tutti. Il modello, ormai diffuso, è quello di TED, l’organizzazione no profit americana nata nella Silicon Valley per andare alla “ricerca di idee che meritano di essere diffuse” e condividerle.

In un periodo di sfiducia diffusa, di distanze, di conflitti e antagonismi, TEDxTorino ha cercato idee che uniscano, includano e restituiscano alle persone l’orgoglio e la meraviglia di appartenere al genere umano. Per ripartire da queste, con uno sguardo di fiducia e di speranza nei confronti dell’umanità.

TEDxTorino

Domenica 19 febbraio 2023. Ore 14.30

Torino, Lingotto Fiere – Via Nizza 294

Informazioni e biglietti su: www.tedxtorino.com

L’evento è anche visibile in diretta streaming su https://virtualvenue.stream/event-TEDxTorino al costo di 5 euro.

Confagricoltura al Consiglio Regionale: “Abbiamo chiesto tutele per il settore”

Si è svolto il 15 febbraio, l’incontro tra il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia e i vertici di Confagricoltura in vista dell’elaborazione del bilancio per l’anno 2023 della Regione Piemonte.

Negli ultimi decenni le politiche europee hanno chiesto agli agricoltori di produrre sempre di meno: oggi invece è necessario tornare a produrre di più. Siamo il primo settore dell’economia del Paese e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare grazie a politiche che incentivino la produzione, nel rispetto della salute del consumatore e dell’ambiente”. Lo afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte, sottolineando che l’agricoltura in questo momento si trova ad affrontare sfide molto serie per le quali servono strumenti nuovi e lungimiranza nella pianificazione delle prossime scelte colturali.

Il direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana ha a sua volta rammentato quanto accaduto nel 2022, anno caratterizzato da un andamento metereologico con pochi riscontri nel passato, che ha sottoposto a un pesante stress tutte le coltivazioni, con ripercussioni sulle produzioni e le rese. “Purtroppo, è un fenomeno che non accenna a rientrare in parametri più ordinari neanche nell’attuale stagione. Abbiamo infatti già alcuni pessimi riscontri per il mese di gennaio e gli inizi di febbraio, che evidenziano la scarsità di precipitazioni, anche nevose, e il fatto che gli alvei dei fiumi siano già quasi completamente in secca” ha concluso il direttore.

 

Confagricoltura Piemonte come portavoce del mondo agricolo ha chiesto che negli impegni di spesa del nuovo bilancio siano inseriti fondi per investire nella ricerca, avviare velocemente la fase operativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finalizzata a creare una rete idraulica in grado di rispondere ai cambiamenti climatici, ripensare a una strategia per il contenimento degli ungulati con indennizzi equi agli agricoltori e a snellire le procedure per i rimborsi dei danni da siccità.

Turismo, una stagione felice per Torino e il Piemonte

E la regione torna ai livelli pre-covid,  anzi meglio. I visitatori esteri crescono dell’11%. Gli arrivi aumentano del 3,3% rispetto al 2019 e del 57% rispetto al 2021

 

Continua il trend positivo del turismo in Piemonte, che nel 2022 ha registrato complessivamente movimenti turistici migliori non solo del 2021 ma anche del 2019. Particolarmente significativi quelli dall’estero, che salgono dell’11% rispetto al periodo pre-pandemico, con una quota di pernottamenti che sale al 47% generato da visitatori provenienti dai principali 7 mercati europei: Germania, BeNeLux, Francia, Svizzera, UK, Scandinavia, Spagna e dagli USA.

I dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte – Visit Piemonte per fotografare l’anno appena concluso del turismo, sono stati presentati  nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte alla presenza del presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio, dell’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio e del presidente del Cda di Visit Piemonte, Beppe Carlevaris. Ha moderato l’incontro Alessandro Zanon, direttore di Visit Piemonte e ha presentato i dati Cristina Bergonzo dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte-Visit Piemonte.

 

Il forte incremento registrato a partire dal mese di aprile ha portato a recuperare pienamente gli arrivi del 2019 in agosto e i pernottamenti del 2019 in ottobre. Rispetto al 2021 abbiamo avuto +57% di arrivi e +51% dipresenze; in confronto al 2019: +3,3% di arrivi e +0,1% di pernottamenti.

Il risultato positivo a livello regionale è stato trainato dalla Città di Torino e dai territori dei laghi e delle colline, mentre la montagna, pur registrando incrementi rispetto al 2021, resta al di sotto dei valori del 2019 nei primi tre mesi dell’anno, a causa delle limitazioni ancora legate al contenimento della pandemia.

L’aumento dei contenuti delle recensioni on-line per la ricettività conferma l’andamento dei dati statistici con un +50,9% confrontato all’anno precedente. Buono il valore del sentiment verso la ricettività piemontese, che risulta 85,8/10:, superiore a quello dell’Italia, pari a 84,9/100.

«La presentazione dei dati turistici è un momento importante perché i numeri e i turisti sono una prova di ciò che si è fatto: se le cose funzionano significa che si è lavorato bene. E i meriti di questo successo sono condivisi, a cominciare dai privati, grazie alla qualità dell’ospitalità, della ristorazione e dei servizi che sono un traino per il turismo. Oltre vent’anni fa la Regione vide le potenzialità di questo settore e si lavorò ad investimenti pubblici per incentivare un sistema che aveva già nei laghi una eccellenza internazionale. Poi arrivarono le Olimpiadi invernali del 2006 che diedero al Piemonte la “patente turistica”, con la crescita di Torino e dell’impiantistica montana e anche delle nostre colline Patrimonio Unesco. Se oggi abbiamo una crescita non solo rispetto al 2021, ma soprattutto al 2019, vuol dire che il sistema ha funzionato», ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio,che ha annunciato che il Piemonte ospiterà nel 2024 il grande evento “Connect” dedicato al mondo aeroportuale.

«Il Piemonte cresce di più della media europea. Mentre infatti i paesi europei torneranno ai livelli prepandemia soltanto nel 2024, il Piemonte ha già recuperato il 100% sul 2019 superandolo addirittura di 3 punti, per la precisione con una crescita del 3,3% per quanto riguarda gli arrivi e di +11% dall’estero. E quindi non solo abbiamo recuperato il terreno perduto ma siamo anche cresciuti. E ci auguriamo di poter raggiungere l’obiettivo di arrivare al 10% del Pil del comparto turistico», dichiara l’assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio.

«Nulla accade per caso, ma grazie a un grande lavoro e investimenti fatti negli anni, e i risultati eclatanti raggiunti in termini di arrivi e presenze nel 2022 dimostrano quanto la nostra regione sia attrattiva per il turismo nazionale e internazionale. Ma, accanto all’aspetto quantitativo, occorre sottolineare gli altri elementi che hanno determinato il successo della destinazione Piemonte nello scorso anno: la diversificazione dell’offerta lungo le 4 stagioni; la qualità dei servizi, giudicata infatti in modo molto positivo e con un punteggio superiore alla media nazionale dalle recensioni online rilevate dal nostro Osservatorio; i grandi eventi, che sono stati per molti visitatori l’occasione per conoscerci e uno stimolo a tornare – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente del CdA di Visit Piemonte – Da rilevare, anche il consolidamento della domanda di montagna invernale, malgrado la penalizzazione subita a causa della coda della pandemia a cavallo tra 2021 e 2022. Tutto questo ci conferma che siamo sulla strada giusta, e devo dire che sono in molti ad essere passati dalla sorpresa per questi risultati, alla consapevolezza che il turismo è diventato trainante nell’economia piemontese, con ricadute importanti sugli altri settori».

I DATI

Contesto nazionale e internazionale

Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO)[1], nel 2022 il turismo internazionale ha recuperatoil 63% dei livelli pre-pandemici raggiungendo risultati inaspettati, dovuti alla forte domanda “repressa” negli ultimi anni e all’allentamento delle restrizioni in gran parte dei Paesi: oltre 900 milioni di turisti hanno intrapreso viaggi internazionali, duplicando i risultati del 2021 ma restando ancora al di sotto dei livelli del 2019. L’Europa, considerata la più grande regione-destinazione del mondo, ha registrato 585 milioni di arrivi, raggiungendo l’80% dei livelli del 2019.

Il turismo internazionale è destinato a consolidare la sua ripresa nel 2023, anche se il settore dovrà far fronte a diverse sfide economiche, geopolitiche e sanitarie. Però, nonostante le buone prospettive, la maggior parte degli esperti ritiene che i livelli del 2019 saranno totalmente raggiunti a partire da 2024: nel 2023, infatti, si presuppone che si arriverà ad un recupero tra l’80% e il 95%

Anche secondo l’indagine dell’European Travel Commission[2], il 2022 è stato l’anno della ripresa del turismo. Focalizzando l’attenzione sull’estate 2022, i viaggiatori europei che hanno deciso di non effettuare viaggi internazionali, hanno scelto i paesi mediterranei: l’Italia come prima destinazione, seguita da Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi, organizzando vacanze all’insegna di soggiorni in città, attività in mezzo alla natura e all’aria aperta ed esperienze culturali. Coloro che, invece, hanno intrapreso viaggi internazionali sono stati mossi dal forte desiderio di conoscere nuove culture, nuove tipologie di cibo, visitare luoghi unici e perdersi nella natura.

Il bilancio del turismo in Italia nei primi nove mesi del 2022 risulta positivo, ma non ancora al passo con i livelli pre-pandemici. Secondo ISTAT, rispetto allo stesso periodo del 2019 mancano ancora all’appello circa 39 milioni di presenze, con un saldo negativo pari a -10,3% (in particolare, -13,8% per la clientela estera e -6,7% per quella italiana).

Dai primi dati statistici provvisori dei movimenti turistici di alcune regioni si evince un recupero non ancora omogeneo su tutto il territorio nazionale: Emilia-Romagna e Valle d’Aosta ancora in calo di oltre il 5% rispetto al 2019, mentre la Liguria in crescita di oltre il 2%.

Movimenti turistici in Piemonte

Andamenti, Mercati e Provenienze[3]

Nonostante un inizio di anno complesso, il 2022 chiude con +56,7% di arrivi e +51,4% di presenze rispetto al 2021. Anche in confronto al 2019 abbiamo guadagnato quote di mercato: si registra un incremento del 3,3% di arrivi, mentre i pernottamenti restano stabili.

I movimenti turistici italiani crescono del 34% negli arrivi e del 27% nei pernottamenti rispetto all’annoprecedente, ma restano ancora al di sotto dei valori del 2019.

Rispetto al 2021 raddoppiano gli arrivi dall’estero e crescono di quasi il 90% le relative presenze; incrementano il loro valore anche in confronto al 2019: +11%.

La ripartizione del totale pernottamenti è quasi pari tra provenienze italiane ed estere: rispettivamente, 51% e 49%.

La Germania è sempre il primo mercato estero per arrivi e pernottamenti: i turisti tedeschi che hanno scelto il Piemonte hanno prodotto un incremento del 23% degli arrivi e del 30% dei pernottamenti rispetto al 2019; a seguire, Benelux, Francia e Svizzera che superano tutti i valori del 2019. In quinta posizione il Regno Unito che, pur restando sotto ai valori del periodo pre-pandemico (e pre-Brexit), moltiplica per otto i valori del 2021.

Si segnala la settima posizione degli Stati Uniti, che registra una crescita delle presenze di quasi il 7%confrontato al 2019.

Infine la Spagna, in ottava posizione, vede una crescita importante rispetto al periodo pre-pandemico: +35% di arrivi e +44% di pernottamenti.

Guardando alle provenienze italiane, il Piemonte e le regioni di prossimità (Lombardia e Liguria) sono le tre principali provenienze. Il turismo interno cresce di più in termini di arrivi (+20%) che di pernottamenti, (+16%) lasciando ancora a distanza i risultati del 2019.

I lombardi dimostrano un’alta fidelizzazione: superano infatti i dati del 2019, con +20% di arrivi e +25% dipresenze. Da segnalare la performance del Veneto e dell’Emilia Romagna che superano i valori del 2019: rispettivamente, +11% e +9% di arrivi. Nei pernottamenti si evidenzia la terza posizione del Lazio e la quartadella Puglia.

Movimenti turistici in Piemonte – Dinamica delle aree prodotto

Analizzando le diverse aree del territorio piemontese si evidenzia che:

  • nel periodo estivo 2022 il prodotto lago registra +39% degli arrivi e +40% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2021 e migliora i risultati del 2019: +15% di arrivi e +16% di pernottamenti; la componente estera, predominante in questo territorio, fa rilevare l’84% dei pernottamenti e risulta in crescita del 14% di arrivi e del 18% di presenze rapportato all’estate del 2019;
  • rispetto al 2021, in crescita anche la montagna estiva: +26% di arrivi e +19% di presenze, superando negli arrivi anche i valori del 2019: +8%; per quanto riguarda le presenze non si raggiungono i valori del periodo pre-pandemico: calo riconducibile alla riduzione dei pernottamenti dei piemontesi nella nostra regione.

Nella stagione invernale 2021/2022 la montagna quintuplica i valori rispetto allo stesso periododell’anno precedente, colpito pesantemente dalle restrizioni dettate dalla pandemia; in confronto alla stagione 2019/2020, si registra una crescita del 27% di arrivi e dell’8% di presenze;

  • ottimo l’andamento del 2022 per le colline piemontesi, per le quali si verifica un aumento degli arrivi del33% e del 31% delle presenze rispetto al 2021; in crescita anche in confronto al periodo pre-pandemico:+7% di arrivi e +12% di presenze;
  • Torino con la prima cintura registra nel 2022 un incremento di oltre il 75% di arrivi e del 60% di presenzerispetto al 2021 e supera anche i valori del 2019, con quasi +3% di arrivi e +7% di presenze, recuperando lo stop subito dalle città d’arte, dalle destinazioni culturali e di short break.

Movimenti turistici in Piemonte – Dinamica nei territori delle ATL

Valutando gli andamenti nei territori di competenza delle Agenzie Turistiche Locali (ATL), tutti hanno incrementato i movimenti rispetto al 2021, riducendo il divario dell’anno scorso in confronto al 2019:

  • il territorio dell’ATL di Turismo Torino e Provincia registra il maggior numero di movimenti turistici: oltre2 milioni e 500 mila arrivi e quasi 6 milioni e 700 mila presenze con una crescita rispetto al 2021, +76,5% di arrivi e +65,6% di presenze, ma ancora minori dei livelli 2019 a causa del limitato flusso turistico nei primi mesi dell’anno che ha penalizzato il territorio della montagna;
  • al secondo posto, il Distretto Turistico dei Laghi totalizza oltre 1 milione e 250 mila arrivi e più di 4 milioni e 300 mila presenze, registrando un incremento sia rispetto al 2021 che in confronto al 2019(+11,5% di arrivi e +14,6% di presenze);
  • le Langhe Monferrato Roero registrano quasi 620 mila arrivi e oltre 1 milione e 360 mila presenze, a fronte di una crescita sia rispetto al 2021, +31,7% di arrivi e +33,1% di pernottamenti, che in confronto al 2019, +13,2% di arrivi e +17,7% di presenze;
  • l’ATL del Cuneese rileva oltre 365 mila arrivi e quasi 915 mila presenze, in crescita rispetto al 2021(+38,4% di arrivi e +28,6% di pernottamenti); deve ancora recuperare i valori del 2019 a causa della limitata mobilità che nella prima parte dell’anno ha avuto un forte impatto negativo sulle destinazioni montane;
  • Alexala registra oltre 320 mila arrivi e quasi 677 mila presenze, in crescita rispetto al 2021; aumentano i pernottamenti, +1,2%, in confronto al 2019;
  • buono il risultato di Biella Valsesia Vercelli che, con quasi 230 mila arrivi e quasi 575 mila presenze, è in crescita sia rispetto al 2021, +33% dei movimenti turistici, sia in confronto al periodo pre-pandemico: +18% di arrivi e +12,6% di pernottamenti;
  • Novara, con oltre 220 mila arrivi e 450 mila presenze, risulta in aumento rispetto al 2021, +34,5% di arrivie +22,7% di presenze, ma in calo in confronto al 2019.

Monitoraggio delle recensioni on-line e sentiment

Il monitoraggio delle recensioni on-line conferma l’aumento dei visitatori della nostra regione, evidenziando incrementi coerenti con le prime indicazioni dei dati statistici dei movimenti turistici.

In particolare, si evidenzia che per il comparto della ricettività, direttamente correlato agli arrivi turistici, il numero delle recensioni in Piemonte nel 2022[4] è aumentato del 50,9% rispetto al 2021.

  • il sentiment del periodo per il “prodotto” Piemonte nel suo complesso – ricettività, ristorazione e attrazioni – è pari a 86,9/100, più positivo rispetto al totale Italia pari a 86,3/100; per il comparto ricettività: 85,8/100 per il Piemonte vs 84,9/100 per l’Italia;
  • per quanto riguarda le aree prodotto piemontesi, le recensioni relative alla filiera ricettiva hanno registrato incrementi importanti in tutti i territori:

o   per il prodotto lago: +52,8%;

o   la montagna: +42,7%;

o   per le colline: +25,2%;

o   per Torino e prima cintura: +84,9%.

 

Spend Index

L’andamento della spesa conferma l’aumento della fruizione turistica del territorio con un’espansione della quota estera.

Infatti, l’indice di spesa delle carte di credito estere risulta sempre maggiore rispetto ai valori dell’anno precedente per il Verbano e Torino.

Anche per le due categorie merceologiche principali della filiera turistica – alloggio e ristorazione – l’indice presenta un andamento coerente con i movimenti turistici. In particolare a Torino il picco dell’indice di spesa per l’alloggio è nel mese di novembre con un valore che supera quello del 2021; nel Verbano l’andamento conferma il successo del periodo estivo con il picco di agosto maggiore di quello del 2021.

Focus – Città di Torino

Grazie anche agli eventi ospitati nel capoluogo piemontese, il 2022 chiude con +87,7% di arrivi e +64,7% di presenze rispetto al 2021. L’incremento dei movimenti turistici è nettamente positivo anche in confronto al 2019: +5,6% di arrivi e +6% di presenze.

La quota dei pernottamenti di provenienza italiana supera ancora nettamente quella estera: rispettivamente, 63% e 37%.

I movimenti turistici italiani crescono del 62,1% negli arrivi e del 40,7% nei pernottamenti rispetto all’annoprecedente. Piemonte e Lombardia sono le due principali provenienze: i lombardi superano i dati del 2019,+20% di arrivi e +87% di presenze, registrando un maggiore tempo medio di permanenza, che passa da 1,8 a 2,9 notti.

I movimenti dall’estero moltiplicano per 2,5 il valore del 2021 e crescono anche rispetto al 2019: +23% gli arrivi e +26,8% le presenze. Il primo mercato estero è la Francia, che vale il 18% della quota estera. Seguono Spagna,Svizzera e Germania con il 7%. Emerge la performance del mercato spagnolo: +70% nei pernottamenti rispetto al 2019. Da segnalare la sesta posizione degli Stati Uniti che vede una crescita di quasi il 12% delle presenzerispetto al 2019.

Analizzando l’andamento mensile, è ottobre quello che ottiene il maggior numero di arriviquasi 169.000 –seguito da novembre; maggio, invece, segna il valore più alto nei pernottamenti: oltre 470.000.

Dall’analisi dei dati giornalieri si osserva come il periodo del «ponte di Ognissanti» (29 ottobre – 1° novembre), ottenga risultati superiori rispetto agli anni precedenti. Più nel dettaglio si osserva un andamento positivo dei giorni immediatamente successivi (2-3-4-5-6 novembre), probabilmente legato ad un prolungamento della vacanza.

Per quanto riguarda l’evento delle Nitto ATP Finals (13-20 novembre), nei giorni infrasettimanali si nota un incremento del numero medio di arrivi del 23% rispetto alla settimana precedente, e del 15% in confronto a quella successiva; per le presenze la crescita è stata del 23% in entrambi i casi.

Positivo anche il risultato del monitoraggio delle recensioni on-line del comparto ricettività per l’anno 2022: infatti, il loro numero nell’area di Torino e prima cintura[5] è aumentato dell’84,9% rispetto al 2021.

Gli entusiasmanti dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte – Visit Piemonte confermano i riscontri che abbiamo costantemente da parte delle imprese associate ad Ascom – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Commercio Torino e provincia -. Il turismo è in trasformazione e sta compiendo grandi passi confermando la realtà di un settore economicamente importante e con un deciso contributo alla formazione del pil piemontese e nazionale.

Basti pensare alle agenzie di viaggio e ai tour operator, che dall’ out going sono passati con grande soddisfazione all’in coming degli ultimi anni. Guardando al futuro sappiamo di poter contare sui benefici del nuovo hub di Ryanair a Caselle, che pone prospettive interessanti per un aumento delle presenze: se saremo bravi a posizionarci come una meta turistica di primo livello tutto il territorio non potrà che beneficiarne.

L’ATL Torino è al primo posto in Piemonte per incremento dei movimenti turistici nel 2022, nonostante le difficoltà della stagione invernale, soprattutto in corrispondenza dei grandi eventi e dei ponti: questo innanzitutto perché le imprese si sono rimboccate le maniche scoprendo una rinnovata energia dopo gli anni orrendi del Covid. Sostenute dalle istituzioni e dai rappresentanti di categoria come Ascom, gli operatori del turismo hanno creduto nel valore della proposta turistica, nella qualità dell’offerta e oggi sono orgogliosi di aver fatto esclamare ai tanti turisti ‘che bella scoperta’. Ora dobbiamo mantenere il punto sul pregio della nostra offerta, posizionarci sempre di più come una città accogliente, dove le strutture ricettive e di ristorazione sono il primo biglietto da visita di un luogo straordinario per storia, cultura e gastronomia.

E con gli albergatori e i ristoratori, anche i pasticceri, i commercianti e le guide turistiche: professionisti oggi in prima linea per tenere alta la bandiera del turismo a Torino, consapevoli di essere il primo elemento moltiplicatore di un movimento che si affida sempre di più alle recensioni, che nell’area di Torino e prima cintura sono aumentate dell’84,9% rispetto al 2021.