ECONOMIA- Pagina 169

La soddisfazione di Ascom per la misura Mip della Regione

In  riferimento al finanziamento da 6,3 milioni di euro per la misura MIP Mettersi in Proprio per il prossimo triennio da parte della Regione Piemonte, Ascom Torino esprime la propria soddisfazione per  questo importante finanziamento.

“Desideriamo sottolineare – dichiara il direttore di Ascom Confcommercio Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano – l’importanza di questa storica misura, che consente alle persone di tradurre la loro idea imprenditoriale in nuova impresa, partendo con tutti gli strumenti necessari per affrontare la sfida. Ascom Torino, attiva sul campo con Mip sin dalla creazione del servizio, mette a disposizione professionisti e tutor con esperienza e competenza per avere la giusta cassetta degli attrezzi”.

Vilnius in visita alle comunità energetiche condominiali di Acea Pinerolese Energia

Una delegazione della istituzione pubblica “Renovate the City” della Città di Vilnius, Capitale della Lituania, è stata  in visita a Pinerolo per conoscere il modello virtuoso in fatto di transizione energetica del condomini autoconsumatori collettivi, le comunità energetiche condominiali, di Acea Pinerolese Energia con il progetto Energheia.

Il programma Renovate the City di Vilnius si pone l’obiettivo di rinnovare i quartieri di Vilnius e gli oltre 5000 condomini e particolare attenzione ha destato in ambito dell’Unione Europea, la Case History di Acea Pinerolese in fatto di notevole riduzione dei costi energetici per i cittadini e di transizione concreta e possibile alle fonti rinnovabili.

Un modello Pinerolo replicabile a Vilnius, Città con la quale l’azienda pubblica Acea Pinerolese Energia è in contatto e ha così attivato uno scambio per dare consulenza all’azienda pubblica della Capitale Lituana in questa opera significativa verso l’efficientamento energetico come previsto dalle direttive Europee.

Il modello Pinerolese delle Comunità energetiche condominiali era stato infatti al centro dell’attenzione dei Paesi Europei in occasione di un incontro tenutosi nello scorso dicembre al Comitato delle Regioni dell’Unione Europea a Bruxelles, come soluzione alla riduzione dei costi dell’energia e apertura concreta a un modello che favorisca in Europa il passaggio progressivo alle fonti rinnovabili e all’indipendenza energetica.

E l’incontro odierno si inserisce nella scia di trasferimento di conoscenze innestate da questa presentazione pubblica in occasione del Renovation Summit europeo di Bruxelles organizzato da Housing Europe sul tema “Fast Tracking innovation to mitigate the energy crisis”.

All’incontro con i vertici dell’azienda rappresentati dall’Ing.Francesco Carcioffo AU di Acea Pinerolese Energia ed Ezio Chiaramello Direttore Operativo di Acea Pinerolese Energia e Lorenzo Civalleri rappresentante di Tecnozenith, Azienda che opera in Joint Venture nell’ambito del Progetto Energheia, ha portato il suo saluto il Sindaco di Pinerolo Luca Salvai che ha elogiato il ruolo di Acea quale azienda che rappresenta per tutti un bene pubblico di proprietà dei Comuni Pinerolesi che va valorizzato per il ruolo che ha, e che avrà in futuro, in tematiche come la transizione energetica nelle quali rappresenta lo stato dell’arte più avanzato in questa materia con un marcato vantaggio competitivo.

In allegato Foto della Delegazione Lituana davanti al 1° Condominio  Autoconsumatore d’Italia a Pinerolo insieme ai rappresentanti Acea Pinerolese e Tecnozenith

 

Consulenti del lavoro insieme per la legalità

Protocollo d’intesa tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino: insieme per l’orientamento al lavoro e la legalità

 È con l’orgoglio dell’appartenenza che l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa che formalizza la collaborazione tra le due realtà per lo sviluppo di progetti sulla tematica dell’orientamento al lavoro e dei principi di etica e legalità del lavoro.

La presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino, Luisella Fassino, e il presidente dell’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino, Claudio Larocca, hanno espresso tutta la loro soddisfazione per questo importante accordo, che rappresenta un passo storico per la categoria dei consulenti del lavoro torinesi.

“Questo Protocollo, che si inserisce in un momento di crisi delle vocazioni verso le libere professioni da parte dei giovani, permetterà di migliorare lo scambio di idee e consolidare collaborazioni infra- generazionali per sviluppare iniziative mirate all’orientamento al lavoro, e alla legalità, – ha dichiarato la presidente Fassino – Questi temi sono fondamentali per l’attrazione e le crescita dei giovani verso una professione che dispiega il suo importante ruolo sociale verso  le imprese, le persone e le istituzioni”

Il presidente Larocca ha aggiunto: “Per noi, giovani Consulenti del Lavoro, questa sottoscrizione rappresenta un grande onore e un’opportunità unica di crescita e formazione. Siamo certi che insieme all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino potremo portare avanti progetti innovativi e utili per i cittadini e per il mondo del lavoro”.

Il Protocollo d’intesa prevede la realizzazione di iniziative formative e informative per i giovani e le imprese sui temi dell’orientamento al lavoro e della legalità, nonché la promozione di attività di networking e di scambio di buone pratiche tra professionisti del settore.

L’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Torino si impegnano a lavorare insieme con passione e dedizione per promuovere i valori etici e professionali della categoria e per sostenere il progresso e lo sviluppo della nostra società.Grazie

Siglato il contratto: 207 euro mensili in più ai lavoratori Stellantis

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È stato firmato il contratto collettivo specifico dei lavoratori Iveco,  CnhI,  Ferrari e Stellantis. Prossimo step all’assemblea dei delegati a Roma  lunedì 13 e successivamente nelle assemblee di fabbrica.

La crescita delle retribuzioni base è dell’11% in due anni, pari a oltre 207 euro mensili sulla media.

Il premio di risultato verrà  tassato al 5% e non a tassazione corrente.

Per Stellantis è stato anche introdotto un premio legato alla redditività aggiungendo al premio precedente circa 200 euro l’anno.

Parlami di spreco incontrerà il cast del film “Non morirò di fame”

Giovedì  9 marzo

Parla con me incontrerà  giovedì  9 marzo prossimo, durante la trasmissione condotta da Simona Riccio “Parlami di spreco” parte del celebre cast del film “Non morirò  di fame”, un’opera che ha saputo toccare corde emotive profonde, suscitando  un grande interesse sui social e nelle sale cinematografiche dove è  stato proiettato.

“Non morirò  di fame” è  un film che racconta la storia di Pier, interpretato dall’attore torinese Michele di Mauro, ex chef stellato che vive ai margini della società,  ma ritroverà il suo amore per la cucina attraverso un viaggio nel recupero alimentare, elaborando ricette con ingredienti salvati dallo spreco.

Parla con me ha partecipato all’anteprima e ne ha parlato sui canali social del brand e della founder Simona Riccio, suscitando ampio interesse in quanto nel film non si parla solo di spreco alimentare, ma di rapporti umani e di amicizie  vere, che la trasmissione pone al centro.

“La puntata del 9 marzo – ha dichiarato Simona Riccio –rappresenta un’occasione unica per stimolare una riflessione sui temi della lotta agli sprechi alimentari e dell’agricoltura sostenibile. Insieme possiamo fare la differenza e promuovere un mondo più  giusto.

Il film è  stato realizzato dal regista Umberto Spinazzola, prodotto e distribuito da La Sarraz Pictures, RAI Cinema e Megafun Production.

Del film si è parlato nella puntata precedente con il coinvolgimento di Giuliana Malaguti, responsabile Comunicazione  del Banco Alimentare, Linda Senfett, responsabile della Sosta di Sant’Egidio, che saranno nuovamente ospiti live, e Paola Bortolani, food blogger. A sorpresa nella puntata precedente vi è  stato l’intervento di Michele di Mauro.

La puntata,  ideata e condotta da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager, specialista del mercato agroalimentare,  avrà  come testimonial l’onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge 166/16 Antispreco e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera.

Verrà  mandata in onda Live sulla pagina Linkedin e sul canale You Tube di “Parla con me”, sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio.

MARA MARTELLOTTA

Quando nel 1977 due donne fondarono Fiaip Torino

Luisa Depanis e Antonietta De Stefanis, tra le prime agenti immobiliari della città

Due donne, tra le prime agenti immobiliari di Torino, fondarono nel 1977 il collegio provinciale di Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). Sono Luisa Depanis e Antonietta De Stefanis Palazzo.

“Nel ’77 creammo Fiaip Torino in contemporanea con la nascita della Federazione nazionale. Subito, il collegio provinciale fu presieduto da Antonietta De Stefanis Palazzo, ma l’anno dopo si trasferì in un’altra città e la presidenza del collegio passò a me. Un anno più tardi, insieme a dei colleghi, creammo anche il collegio regionale del Piemonte”, racconta Luisa Depanis (classe 1952), presidente Fiaip Torino dal ‘78 al ’90una delle prime donne a diventare agente immobiliare a Torino e a sostenere l’esame di abilitazione professionale e di iscrizione al Ruolo.

“Il giorno del mio esame ero l’unica donna presente – ricorda Luisa –Agli inizi degli Ottanta ci saranno state, sì e no, 4 o 5 donne in tutta la città a svolgere il mestiere di agente. Allora era una professione prettamente maschile, come quasi tutte d’altronde, fatte poche eccezioni”.

La Depanis ha cominciato ad occuparsi delle case quando aveva solo 16 anni, prima come dipendente, poi all’età di 25 anni aprendo la sua prima agenzia in via San Quintino. Non è stato facile per lei inserirsi nel mondo del lavoro.

“Era un mestiere da uomini ed era difficile ricevere fiducia ed ottenere un incarico di vendita – spiega Luisa Depanis -. Ero giovane e donna, si doveva sgomitare un po’: bisognava riuscire a far superare l’iniziale diffidenza. Infatti, i primi clienti erano soprattutto persone un po’ fuori dagli schemi, con personalità bizzarre, che mossi anche dalla curiosità, sceglievano di affidarsi a una figura femminile. Per esempio, artisti, imprenditori che avevano viaggiato, ex nobili. C’era chi teneva in casa rettili, chi addirittura aveva un piccolo squalo in un acquario e chi comprava casa con borsoni di cambiali”.

Ma oltre al fattore culturale, era un lavoro che per una donna presentava qualche rischio: “Si va per case per visionare gli alloggi e fare stime – racconta Luisa – si entra, ci si chiude la porta alle spalle e si resta sole con il proprietario. Non sai mai che tipo di persona ti trovi davanti e non sono mancati gli inconvenienti. C’era chi prendeva l’occasione al balzo per fare qualche avances: ricordo un gioielliere che mi invitò a trattenermi aprendo una scatola con un rolex d’oro dentro. Ma ci fu anche chi cercò di serrare la porta, lo sviai con astuzia, inventando di dover scendere e raggiungere un collaboratore. Comportamenti spiacevoli e acquisizioni perse. Il mondo poi è cambiato velocemente”.

In generale, la professione di agente immobiliare ha avuto una sua dignità con il tempo. “Era un lavoro che nasceva sul campo, da chi lo faceva: una stretta di mano al bar e via, a prescindere se si era esperti o meno. Una modalità che lasciava ampio spazio agli errori. Poi è diventata una professione, grazie anche al lavoro delle Federazioni che hanno saputo organizzare bene questo mestiere”.

“L’impegno di associazioni, come la Fiaip – spiega Depanis – hanno portato a un cambiamento radicale dell’agente immobiliare, soprattutto nei confronti del cliente, per la tutela di chi compra e vende casa. Hanno formalizzato la professione, puntando alle competenze, spesso trasversali, amministrative, fiscali, contrattuali. Oggi c’è tutta un’altra professionalità e la figura dell’agente immobiliare è cambiata in meglio”. 

Imprese artigiane femminili a Torino e in Piemonte, vivacità e resilienza

Al 31 dicembre 2022 imprese femminili artigiane in Piemonte 19.766 (+0,6% rispetto al 2019)

 

Imprese artigiane giovanili femminili 2.715

 3.179 imprese artigiane straniere femminili

 

la dinamica delle imprese femminili artigiane è migliore (+0,6% rispetto al 2019) delle imprese femminili totali (-0,1%)

 

Sara Origlia (Presidente di Donne Impresa di Confartigianato Piemonte):” Occorre ri-pensare il ruolo della donna nella società, nell’ambiente di lavoro e in famiglia attraverso un salto culturale che sappia riposizionare i diversi ruoli in un contesto nuovo e dinamico”.

 

 

Al 31 dicembre 2022 le imprese femminili artigiane con sede in Piemonte ammontavano a 19.766 (totali 95.593), in diminuzione di 11 unità (-0,1%) rispetto a quanto registrato nel 2021 e 119 unità in più (+0,6%) rispetto al 2019.

Da questi dati si evince che la dinamica delle imprese femminili artigiane è migliore (+0,6% rispetto al 2019) delle imprese femminili totali (-0,1%).

 

A livello territoriale, al 31 dicembre, le 19.766 imprese femminili artigiane erano così suddivise: 10.055 a Torino, 2858 a Cuneo, 1927 ad Alessandria, 1693 a Novara, 915 ad Asti, 834 a Biella,821 a Vercelli e 663 nel Verbano-Cusio Ossola.

Al 31 dicembre 2022 in Piemonte le imprese artigiane giovanili femminili ammontavano a 2.715 con una variazione di -14 unità sul 2021 e -101 unità sul 2019.

Le imprese artigiane straniere femminili a fine dicembre ammontavano a 3.179 con una variazione di +125 unità rispetto al 2021 e +419 unità rispetto al 2019.

Questi dati, commenta Sara Origlia, Presidente di Confartigianato Piemonte Donne impresa, documentano una vivacità dell’imprenditoria dell’artigianato femminile che ha dimostrato forti doti di resilienza. Ha resistito, infatti, durante l’onda d’urto causata dalla pandemia e dimostra, ogni giorno, una forte capacità di adattamento e di inventiva. Particolarmente performante è il settore delle imprese artigiane straniere femminili che hanno registrato un incremento di 419 unità rispetto al 2019”.

Sul fronte lavoro, però, c’è ancora molto da fare per sostenere e valorizzare le imprese femminili -continua Origlia- e fornire opportunità e strumenti per le donne che vogliono fare impresa. Occorre favorire le imprenditrici che vogliono diventare madri, senza essere penalizzate sul piano professionale e tessere quella rete di assistenza e di servizi attraverso un welfare che sappia supportare e conciliare la professione dell’imprenditrice con la famiglia. Occorre ri-pensare il ruolo della donna nella società, nell’ambiente di lavoro e in famiglia attraverso un salto culturale che sappia riposizionare i diversi ruoli in un contesto nuovo e dinamico”.

Secondo diverse analisi statistiche le donne lavorano di meno e, soprattutto, sono meno valorizzate sul posto di lavoro rispetto agli uomini. In Italia, siamo all’ultimo posto nell’Ue per il tasso di occupazione, pari al 58,1%, delle donne tra 25 e 49 anni in coppia con figli a carico; inoltre, e il 71,2% dei “neet” under 35 è rappresentato da 651 mila giovani donne che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione. Tra il 2019 e il 2022, il lavoro indipendente femminile è diminuito del 5,8%.
Nonostante i diversi ostacoli, le donne italiane sono tra le più intraprendenti d’Europa: il nostro Paese conta, infatti, 1.469.000 imprenditrici e lavoratrici autonome, il numero maggiore tra i Paesi Ue, con un grado di istruzione superiore ai colleghi maschi. Per sostenere questa propensione delle donne a fare impresa sono necessari interventi che facilitino loro l’accesso a strumenti per investire e creare occupazione, che consentano di conciliare lavoro e famiglia, che eliminino le disparità di trattamento tra lavoro autonomo e lavoro dipendente.

Superbonus, crediti incagliati: “in Piemonte a rischio 12 mila posti di lavoro”

Nelle MPI artigiane delle costruzioni, settore che subirebbe una contrazione del 14% degli addetti.

 

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): “Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro”.

 Ecco le proposte dell’Associazione Artigiana al Governo

 

Sui crediti incagliati del superbonus il Piemonte si gioca almeno 12.620 posti di lavoro diretti nelle MPI artigiane delle costruzioni, settore che subirebbe una contrazione del 14% degli addetti. Ma il conteggio totale delle posizioni che rischiano di dover fare i conti nei prossimi giorni con la cassa integrazione e la perdita del lavoro, potrebbe aumentare vertiginosamente tra diretti e imprese collegate.

 

 Situazione pesante che potrebbe riverberarsi anche sui territori: in provincia di Torino, solo nelle MPI edili, si stimano 5.870 i posti a rischio, a Cuneo 2.240, ad Alessandria 1.210, a Novara 1010, ad Asti 750, nel Verbano 520 e a Vercelli e Biella 510.

 

Sono queste le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato contenute nel dossier: Occupati a rischio nelle MPI delle Costruzioni per inesigibilità dei crediti incagliati per i bonus edilizi”.

 “Sui bonus edilizi ci giochiamo occupazione e futuro se non cambierà il decreto del Governo che ha gettato nell’incertezza migliaia di imprese – afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – per questo bisogna trovare soluzioni urgenti alla situazione delle aziende con i crediti che, giorno dopo giorno, da incagliati stanno diventando senza valore e quindi inesigibili”.

Confartigianato ricorda anche come nelle piccole e medie imprese nelle costruzioni, settore che ha registrato un aumento della produttività del 5,8%, ritmo doppio del 2,6% del totale economia, sia impiegato l’87,2% degli addetti, Inoltre, quello delle costruzioni è il comparto che nel 2022 ha assorbito l’85,5% delle posizioni lavorative create.

Non è ammissibile penalizzare le imprese che hanno la sola colpa di aver utilizzato la Legge, realizzato gli interventi minuziosamente previsti dalla normativa, applicato i prezzari regionali, sopportato gli enormi oneri burocratici – commenta Enzo Tanino, Presidente Confartigianato imprese edilizia – senza contare l’aver affrontato le 224 modifiche, una ogni 16 giorni”.

I dati dimostrano come l’economia  regionale faticherà non poco a reggere tale improvviso stop – conclude Felici  –  auspichiamo, quindi, che le Forze Sociali e gli Enti Locali affianchino le Associazioni di Categoria nelle azioni di pressione nei confronti del Governo affinché si superi il blocco e siano individuate soluzioni compatibili con la realtà economica delle imprese e con le difficoltà che stanno vivendo le famiglie. Vogliamo porre al centro della nostra azione la salvaguardia delle migliaia di imprese che rischiano la chiusura mettendo a repentaglio innumerevoli posti di lavoro”.

“E gli “incagliati” che non rientrano nelle casse, -conclude Tanino–  cominciano a creare seri problemi di liquidità alle imprese che per far fronte anche alle comuni attività quotidiane, devono rivolgersi alle Banche per avere i necessari finanziamenti.”

LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO AL GOVERNO SUI CREDITI

 

I numeri generati dal superbonus sono stati presentati da Confartigianato nei vari confronti con il Governo quale contributo alla risoluzione del problema dei crediti incagliati per la quale.

Secondo la Confederazione è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’individuazione di un acquirente pubblico di ultima istanza particolarmente necessario per i crediti di minore importo. Va anche ampliato l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante. Gli Artigiani sollecitano anche il rinvio della data, fissata al 17 febbraio 2023, entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da CILA, Confartigianatochiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio di tali lavori. Secondo la Confederazione, l’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa e la ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi sismici per i quali la detrazione del 110% è ammessa sino al 2025.

Sviluppo rurale del Piemonte, nuove opportunità per le aziende e il territorio

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Priorità a giovani, irriguo, agroambiente, biologico, zootecnia, apicoltura e riso

La Regione è pronta ad attivare la nuova programmazione dello sviluppo rurale del Piemonte per il periodo 2023 – 2027, con una dotazione finanziaria di 756 milioni di euro,dei quali andranno a beneficiare nei prossimi anni oltre 50 mila aziende agricole su su un milione di ettari di superficie agricola.

“Oggi presentiamo un Psr più ricco rispetto al passato perché mette a disposizione 756 milioni in 5 anni – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – È anche più facile, perché abbiamo ridotto il più possibile la burocrazia richiesta. Ed è un Psr più vero perché risponde alle esigenze attuali dell’agricoltura, a partire dai fondi per combattere la siccità e la carenza d’acqua che sono diventate un’emergenza pressante per i nostri agricoltori e allevatori, dimostra attenzione alla gestione della fauna selvatica, che in Piemonte si traduce anche con il contrasto alla peste suina. Un importante capitolo è poi dedicato a sostenere gli agricoltori nell’ affrontare le difficoltà del settore della frutticoltura. Con questa programmazione la Regione conferma poi l’attenzione alla montagna e all’agricoltura innovativa, rappresentata dai tanti giovani che scelgono di investire in questo settore, per sviluppare e far crescere la qualità dei nostri prodotti agricoli”.

L’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa precisa: “La nuova programmazione nasce dal confronto con le organizzazioni agricole e dai tavoli nazionali in Commissione politiche agricole e risponde agli obiettivi definiti dall’Europa. Abbiamo grandi risorse finanziarie per cinque anni che si traducono in un’opportunità per il comparto agricolo piemontese. Molto è stato destinato agli interventi agro climatico ambientali, come richiede la Politica agricola comune, ma è anche rivolto a garantire il reddito delle aziende, ad aumentare la competitività e gli investimenti nell’innovazione utili ad affrontare le criticità di mercato e quelle legate al cambiamento climatico. Grande attenzione è stata rivolta al comparto irriguo per gestire l’acqua in un periodo di criticità: manutenzione, nuovi impianti che prevedono una miglior gestione dell’ irrigazione ed opere di stoccaggio saranno sostenute dal nuovo CSR con almeno 55 milioni”.

Con la nuova programmazione prosegue il sostengo ai giovani che decidono di aprire nuove attività, vengono destinati alla montagna 126 milioni e 54 milioni per le foreste. Proseguono le misure della precedente programmazione ma ci sono anche nuovi interventi che andremo ad applicare grazie al lavoro che è stato fatto ascoltando il territorio. Questi fondi europei per l’agricoltura si integrano nella strategia di sviluppo di altri servizi per la nostra montagna ed i territori”, dichiara il vicepresidente e assessore alla Montagna e Foreste Fabio Carosso.

Priorità a giovani agricoltori, irriguo, agroambiente, biologico, zootecnia e benessere animale, apicoltura, risicoltura, innovazione e formazione.

Attraverso lo sviluppo rurale 2023-2027, per gli addetti ai lavori CSR – Complemento per lo sviluppo rurale, la Regione attiverà 50 tipologie di interventi nel corso dei cinque anni, che andranno a beneficiare aziende agricole e forestali, allevatori, enti pubblici, piccole e medie imprese.

Sono 257 i milioni di euro assegnati sulle misure agro-climatico-ambientali (tra queste 58,5 milioni per la produzione integrata, 53 milioni per l’agricoltura biologica, 25 milioni per la gestione sostenibile dei pascoli, 21 milioni per le risaie, 8 milioni per l’apicoltura).

268 milioni sono assegnati per gli investimenti di aziende e imprese, che comprendono 34 milioni per l’irriguo e 7 milioni per il benessere animale.

Sono 126 i milioni per la montagna (di cui 43 milioni sono per indennità compensative – zone svantaggiate di montagna) e54 milioni per le foreste, a sostegno dei Gal – Gruppi di azione locale 51,4 milioni, 43 milioni per l’insediamento dei giovani e l’avvio di start up in ambito extra-agricolo.

primi bandi che verranno aperti nel 2023, a partire dal mese di aprile, saranno quelli di alcuni interventi agro-climatico-ambientali e di investimenti per il benessere animale, per investimenti per il risparmio idrico.

In aiuto ai futuri beneficiari la Regione Piemonte ha realizzato una guida pratica, in cui sono riportati i singoli interventi, che sarà disponibile (in formato pdf) sul sito della Regione e verrà distribuita a tutte le aziende agricole e forestali, ai Comuni, enti coinvolti e organizzazioni professionali. Per l’occasione è stato realizzato il nuovo logo dello sviluppo rurale che identifica il Piemonte con le aree territoriali che compongono il mondo rurale: pianura, collina, montagna. Da queste aree nascono i prodotti di qualità che sono le eccellenze piemontesi. La pianta con i germogli indica il passaggio dal territorio verso nuovi mercati.

Inoltre per offrire un’informazione più specifica sui bandi regionali che verranno attivati, la Regione organizza alcuni incontri sul territorio, aperti ai cittadini, con la partecipazione dei funzionari dell’Assessorato regionale all’Agricoltura: il primo appuntamento sarà ad Alessandria il 9 marzo alle ore 17, a Palazzo Monferrato.

Sul sito della Regione Piemonte è possibile consultare la sezione “Sviluppo rurale del Piemonte” al linkhttps://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte

Cultura, turismo e rigenerazione urbana. Aziende e soluzioni per le città del futuro

SOLUZIONI URBANE INNOVATIVE. AL VIA A TORINO LA SECONDA CALL4TESTING “FUTURE CITY”
SU CULTURA, TURISMO E RIGENERAZIONE URBANA, SMART SERVICES, GESTIONE DEL
TERRITORIO E SOSTENIBILITÀ

Una dotazione di circa 500 mila euro per la sperimentazione di nuove tecnologie utili alla città del
futuro focalizzate sui temi Cultura, turismo e rigenerazione urbana; Smart services; Gestione del
territorio e sostenibilità

Da lunedì 6 marzo, fino al 28 aprile la seconda edizione di Call4Testing a tema Future
Cities, per lo sviluppo di stili di vita urbana intelligenti, lanciata dal Comune di Torino nell’ambito di
CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti torinese. Un progetto quadriennale finanziato dal
Ministero per le Imprese e il Made in Italy e realizzata in collaborazione con tutti i partner e gli
stakeholder della Casa.

Con il nuovo Avviso Pubblico “Future City”, la Casa delle Tecnologie rafforza il suo ruolo ormai
consolidato di centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti legate al 5G
stimolando lo sviluppo sperimentale e il testing in condizioni reali di soluzioni tecnologiche
innovative allo stadio pre-commerciale in grado di migliorare la qualità di vita in città, abilitate dal
5G e dalle tecnologie emergenti (AI, IoT, Blockchain), con un focus particolare su robot
collaborativi, Realtà Virtuale ed aumentata, Metaverso e software per simulazioni, anche in vista
di una loro successiva diffusione sul mercato. Questa seconda call intende promuovere
sperimentazioni in tre ambiti diversi:

● Gestione del territorio, sostenibilità e rigenerazione urbana, con l’obiettivo di promuovere
strumenti, strategie e soluzioni innovative per la riprogettazione di spazi ed edifici pubblici
secondo criteri anzitutto di sostenibilità – perseguendo l’obiettivo della neutralità climatica
al 2030 a cui la Città di Torino ha aderito nell’ambito della “Mission 100 Città
Climaticamente Neutrali” – nonché di sicurezza, accessibilità e vivibilità sociale.
● Smart services per innovare le modalità di erogazione di servizi pubblici o di interesse
pubblico, tramite le soluzioni digitali “Smart Services”, perseguendo obiettivi di efficacia,
efficienza, sostenibilità, usabilità e accessibilità per tutti.
● Cultura, turismo, eventi ed education, per incoraggiare la valorizzazione e la fruizione del
patrimonio culturale, naturalistico, industriale, urbano da parte dei city user. Il tutto con
l’obiettivo di promuovere la vocazione della Città di Torino quale hub culturale e sede di
grandi eventi artistici, musicali e sportivi, non dimenticandone le ricadute in termini di
rigenerazione urbana e di education.

Rispetto allo scorso anno, la call è stata anche arricchita da tre challenge messe a punto grazie alla
collaborazione con tre attori del comitato stakeholder di CTE Next. La Regione Piemonte – Azienda
Sanitaria ZERO, NUE 112 – propone la “challenge” di progettazione e realizzazione di un sistema
che consenta di automatizzare la traduzione nelle lingue dei segni del testo scritto proveniente
dall’operatore del 112 a favore dei cittadini interessati da situazioni di emergenza. Planet Smart
City ha segnalato il proprio interesse a osservare, fornire supporto e accompagnamento dedicato a
proposte di sperimentazione che ricadano nell’ambito “proptech”, ovvero tecnologie applicate al
mondo delle costruzioni e dell’immobiliare. Infine, la challenge di Iren che spinge per soluzioni
nell’ambito del monitoraggio e della gestione degli asset e delle infrastrutture urbane.

“La capacità di sperimentare e sviluppare soluzioni tecnologiche innovative è un fattore decisivo nel
percorso che la Città di Torino sta portando avanti, anche per il raggiungimento di un obiettivo
importante come quello della neutralità climatica, insieme ad altre 8 Città italiane nella missione
europea NetZeroCities. La seconda edizione della Call4Testing ‘Future Cities’ conferma la vocazione
della nostra città, pronta ad accompagnare e supportare la realtà urbana nelle sfide presenti e
future, collaborando con innovatori, imprese, partner pubblici e privati e stakeholder, nella ricerca
di soluzioni replicabili, capaci di coniugare la transizione digitale con una maggiore sostenibilità
ambientale e una migliore qualità di vita delle persone” dichiara l’Assessora all’Innovazione della
Città di Torino Chiara Foglietta.

Con circa 500.000 euro di fondi a disposizione, start-up e PMI lavoreranno per co-disegnare e
testare per un periodo di nove mesi, insieme alla Cittàdi Torino, ai partner e agli stakeholder di
CTE Next, i servizi e i prodotti abilitati dal 5G e dalle tecnologie emergenti per rendere Torino più
accessibile, sostenibile ed efficiente. I progetti proposti saranno vagliati da una commissione
rappresentativa dei 13 partner della Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino – Università degli
studi di Torino, Politecnico di Torino, I3P S – Incubatore del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore
imprese Università di Torino, Competence Industry Manufacturing 4.0, 5T – Tecnologie
Telematiche Trasporti Traffico Torino, CSI Piemonte, Digital Magics, Fondazione Links, Talent
Garden, TIM e Fondazione Piemonte Innova – e saranno finanziati fino al 70% per un importo fino
a 70 mila euro ciascuno su un massimo di 100 mila euro. Una somma nettamente superiore alla
prima edizione, che prevedeva contributi fino a 25.000 euro per impresa a copertura di massimo il
50% delle spese di sperimentazione.

Possono partecipare alla call le Start up e le PMI italiane che abbiano un interesse economico e di
ricerca e sviluppo sul territorio torinese. I documenti per la candidatura sono scaricabili dal sito
istituzionale del Comune di Torino http://www.comune.torino.it/bandi/ e dal sito di progetto CTE
NEXT https://www.ctenext.it/. Il prossimo 22 marzo, inoltre, coloro che sono interessati a
partecipare avranno l’opportunità di conoscere i successi e gli utilizzi della precedente edizione
della call, nonché di scoprire le opportunità offerte dalla nuova edizione con un evento dedicato
alle OGR Torino.

La prima stagione di Call4Testing ha ricevuto 27 proposte da altrettante start-up, di cui ne sono
state selezionate 9, sui temi della mobilità, dell’accessibilità e dell’innovazione nel mondo
sanitario. ALBA ROBOT ha sperimentato una tecnologia di guida assistita e rilevazione degli
ostacoli su mezzi esistenti per persone a mobilità ridotta in spazi indoor ed outdoor. HIPERT lavora
su un sistema di sicurezza per i pedoni che attraversano la strada. WATERVIEW potenzia le
telecamere esistenti come sensori per il meteo e per individuare condizioni di visibilità ridotta,
allagamenti o innevamenti della strada. DROPPER analizza i flussi di persone con grandissima
precisione per la gestione emergenza in caso di grandi affollamenti e profila i flussi turistici e la loro
provenienza. ABZERO sviluppa il trasporto di materiale sanitario con droni autonomi e abilitati da
algoritmi di intelligenza artificiale. MAVTECH utilizza droni ultraleggeri a basso costo per analizzare
il patrimonio verde urbano. CITYFRIEND sperimenta esperienze turistiche inclusive secondo il
modello del “museo diffuso”, sia indoor sia outdoor. ARES2T è focalizzata su una soluzione per la
raccolta dei dati di consumo energetico, la profilazione dei consumi a diversi livelli di aggregazione
e il controllo dinamico in tempo reale dei carichi energetici. ZERODIVISION opera su strumenti di
realtà aumentata abilitati dal 5G a supporto degli operatori tecnici impegnati nella manutenzione
degli apparati in un contesto industriale.

CTE Next, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, è un progetto con capofila il Comune di
Torino, formalmente inaugurato il 6 luglio 2021, con l’obiettivo di realizzare un centro di
trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G, in stretta
collaborazione con gli atenei cittadini e gli altri partner strategici. A oggi sono 400 le imprese che
hanno aderito alla community di innovatori vicini alla Casa di cui oltre 160 coinvolte attivamente:
fra queste prevalgono le imprese digital e deep tech con una preponderanza in ambito Smart
Mobility e Smart City.

Sono inoltre 83 i servizi erogati, 71 le imprese servite e 82 i soggetti beneficiari di corsi di
formazione. 20 le sperimentazioni e 310.000 euro di contributi a rimborso dello sviluppo dei
modelli di business 5G e della dimostrazione in campo. Vasto anche il catalogo di servizi per
accompagnare le imprese dall’idea di business fino alla sperimentazione in campo, passando per
un continuum di opportunità ed eventi di community, networking e formazione. Da segnalare
l’ulteriore apporto del Comitato Stakeholder di CTE Next: ovvero un gruppo attivo di corporate e
antenne territoriali che ha ampliato le opportunità della Casa con numerose attività e servizi.
Il progetto ha un valore di oltre 13 milioni e mezzo di euro e si sviluppa in quattro anni, durante i
quali l’obiettivo è di lavorare in rete con start-up, imprese, cittadini e istituzioni.

CTE NEXT ha inoltre attivato un Comitato Stakeholder allargato che ha l’obiettivo di ampliare le
opportunità e le sinergie del progetto con altri attori pubblici e privati di rilievo per l’ecosistema
locale dell’innovazione.