ECONOMIA

Casa, in Piemonte rilancio delle compravendite

Fiaip Piemonte : nel 2024 oltre 64 mila e 400 compravendite con l’1% in più di prezzi in crescita

In Piemonte, nel 2024, sono state vendute 64 mila e 400 case, registrando un incremento dell’1% rispetto al 2023.

“L’anno si è concluso positivamente grazie al graduale calo di interesse sui mutui, che ha rilanciato le compravendite nella seconda parte dell’anno – spiega Marco Pusceddu, Presidente di Fiaip Piemonte – i prezzi delle abitazioni sono aumentati mediamente tra il 2 e il 4 % sotto la spinta dell’inflazione, con differenze territoriali significative. Salgono nei centri ad alta domanda e vocazione turistica, mentre sono stabili e in calo nei piccoli borghi decentrati, spesso caratterizzati da immobili da ristrutturare obsoleti”

Secondo un’analisi condotta da Fiaip Piemonte sui dati provvisori dell’Agenzia delle Entrate, il primo semestre ha registrato una flessione del -3,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre il secondo semestre ha recuperato con il +5,8%. Nel corso del trimestre 2024 emerge una progressiva risalita delle compravendite  he ha permesso di recuperare la flessione più significativa dell’8% dei primi tre mesi del 2024. Nel secondo trimestre gli scambi sono stati più stabili, sullo 0,7%, per poi passare in campo positivo nel terzo, +6,4%, e nel quarto trimestre, +5,4%.

“A invertire la rotta è stata la graduale discesa di tassi sui mutui rispetto al 2023, anno invece dominato dalla volatilità che aveva frenato il mercato – sottolinea il Presidente Fiaip Piemonte”.

Infatti, a inizio 2024, il tasso fisso era sopra il 4% per poi scendere a fine anno sotto il 3,5%. Inoltre, i mutui green, destinati agli immobili di classe energetica A o B, offrivano condizioni migliori, con tassi vicini al 2,5%. Nei primi mesi del 2025 c’è stato un ulteriore taglio dei tassi, e quella oggi variabile torna competitivo, scendendo per la prima volta dopo due anni, mentre il fisso risulta conveniente, intorno al 3%, rappresentando una scelta solida per chi cerca soluzioni per il lungo periodo, soprattutto per chi compra casa. Osservando un arco temporale più lungo, il mercato immobiliare risulta dinamico, con volumi importanti. Dal 2018 al 2024 il numero di compravendite è cresciuto più del 23%, e oltre il 19% dal 2019. Si guarda quindi con fiducia al 2025.

“Le previsioni sono positive – conclude Pusceddu – la stabilità incoraggia le intenzioni d’acquisto, e se i tassi continueranno a scendere potremo assistere a una nuova fase di crescita delle transazioni”.

Le province piemontesi, nel 2024, hanno mostrato andamenti diversificati. Il miglior risultato lo ha raggiunto il biellese, che ha registrato il 9,4% in più con 2711 abitazioni vendute, trainate dalla città di Biella, seguite dal vercellese (+7,5%), astigiano (+7%), segue il torinese, che segna un +1,1% con 34 mila e 604 abitazioni compravendite, e Torino, che traina con il +1,6% e oltre 15 mila vendite. In campo negativo si registrano l’alessandrino, con un calo di -0,2%, e il capoluogo che risente di un calo di – 6%, il cuneese registra una lieve flessione dei volumi di -1,4%, anche se la città di Cuneo rimane positiva con il +29%. Una leggera flessione si registra nel novarese, dove Novara e la città più penalizzata con il – 5,7%, il Verbano Cusio Ossola registra il -2,7%, anche se Verbania registra un maggior equilibrio con un +0,4%.

Mara Martellotta

Dimore storiche e luoghi del cinema confermano Torino meta turistica per la primavera

NUMEROSI I TORINESI IN VIAGGIO NEI PONTI

 

Dimore storiche e luoghi del cinema accanto alle attrazioni turistiche più tradizionali per turisti italiani e stranieri. Viaggi a medio e lungo raggio per i torinesi che approfittano dei ponti, tra Italia, Africa e USA.

 

Maria Luisa Coppa, Presidente Ascom Torino: «Aspettiamo a braccia aperte i turisti che hanno scelto Torino per le vacanze di Pasqua, pronti ad offrire il meglio della nostra offerta turistica ed enogastronomica. Un buon momento anche per fare shopping».

 Il meteo sembra non favorire gli spostamenti, ma a Torino si respira un’atmosfera da ‘sold out’ per quanto riguarda le prenotazioni turistiche per il periodo di Pasqua e i giorni successivi. Fiavet Piemonte – Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo, aderente ad Ascom, conferma il 70-80% di occupazione di visite guidate e pacchetti turistici in città, prenotati soprattutto da italiani, francesi, americani e inglesi. A cui si aggiunge la novità dei turisti polacchi che ora possono raggiungere Torino da Cracovia con un volo low cost. E il dato è destinato ad aumentare grazie alle aspettative delle prenotazioni dell’ultimo minuto. Molto bene anche gli alberghi, mentre l’associazione dei pubblici esercizi Epat Ascom segnala ristoranti e pasticcerie soddisfatti per le prenotazioni.

«Le previsioni di arrivo dei visitatori e dei turisti sono molto positive – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa -. Torino si conferma una meta gradita per un soggiorno all’insegna soprattutto della cultura e dell’enogastronomia. Ma anche i negozi sono pronti ad accogliere i turisti, offrendo quella ‘torinesità’ che si sta facendo conoscere ed apprezzare sempre di più per lo stile e l’eleganza che la contraddistingue.  I nostri ristoranti sono soddisfatti delle prenotazioni e segnalano molti ‘al completo’ per la giornata di Pasqua, mentre la Pasquetta sarà dedicata maggiormente ai pranzi con amici e parenti. Probabilmente a casa, se il maltempo impedirà il tradizionale pic nic all’aperto. Pasticcerie e gastronomie stanno completando le preparazioni per i moltissimi ordini, mentre colombe e uova sono già state opzionate da tempo, nonostante i rincari. Segno che, alla qualità e alla bontà non si rinuncia».  Il meteo non promette bene, ma «il maltempo – prosegue la presidente Coppa – influisce soprattutto sulla scelta del mare e della montagna, mentre è meno impattante sulla città, dal momento che può offrire visite a musei, monumenti e luoghi d’arte, oltre a tutte le proposte dei ristoranti, dei caffè e dei bar, dove l’aperitivo è un momento certamente da non perdere. Torino poi ha i portici che danno riparo dalla pioggia e accolgono cittadini e turisti in ogni stagione».

Numerosi i turisti attesi in città. «Oggi assistiamo alla tendenza della prenotazione last second per i week end di cultura a Torino, che porteranno probabilmente ad una ottima fruizione proprio sotto data – sottolinea Laura Audi, presidente Fiavet -.  Le visite più richieste sono il Museo Egizio, il Palazzo Reale, soprattutto nella proposta by night, Venaria Reale, ma anche le visite a Castelli e dimore private del Piemonte, visitabili grazie all’accordo tra Fiavet e l’Associazione Dimore storiche. Molto richiesti anche i luoghi del cinema, grazie all’effetto traino della famosa serie Lidia Poet che non solo ha dato una grande visibilità al Piemonte e a Torino, ma ha anche scatenato la voglia di scoprire palazzi, giardini, strade, monumenti, parchi e paesi protagonisti delle produzioni cinematografiche di grande successo».

Riscontri positivi anche dagli alberghi torinesi. «La tendenza va verso le prenotazioni last-minute anche per via del maltempo che sta colpendo diverse parti del Paese – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – . L’incertezza meteorologica e le precipitazioni giocano però solitamente a favore delle destinazioni d’arte come Torino perché i turisti tendono a privilegiare mete in cui possono visitare musei. Siamo quindi fiduciosi che il weekend di Pasqua possa regalare a consuntivo dei risultati soddisfacenti».

E se da un lato la città sarà piena di turisti in ‘incoming’, dall’altro anche i torinesi confermano la voglia di viaggiare, sia in Italia sia all’estero. Grazie alla possibilità di approfittare di lunghi ponti tra Pasqua e l’inizio di maggio, sono numerosi i torinesi che si sono affidati alle agenzie di viaggio per organizzare le vacanze, apprezzandone soprattutto la sicurezza e la professionalità. Le agenzie di viaggio Fiavet confermano l’andamento positivo dei pacchetti ‘viaggio’, con numeri in crescita rispetto allo scorso anno. Le mete scelte per i ponti sono sempre l’Italia, con le città d’arte ma anche la costiera Amalfitana e il Sud Italia. Gli amanti del caldo hanno optato soprattutto per Mar Rosso e Marocco. In aumento i viaggi organizzati a New York e nei grandi parchi nazionali Usa, ma emergono anche mete nuove come Uzbekistan e Colombia. «La voglia di scoprire il mondo – evidenzia Laura Audi – passa sempre più tramite le agenzie viaggio e i tour operator, poiché la professionalità e la competenza sono valori riconosciuti dal pubblico che vuole viaggiare bene e al meglio. Anche la recente apertura di un colosso come Ryanair ad un canale preferenziale per la vendita dei suoi voli attraverso le agenzie di viaggio dà ragione alle previsioni».

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata alle migliori idee imprenditoriali

Al via la XXI edizione

• Aperte le candidature per l’edizione 2025 di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata a progetti, idee imprenditoriali e aziende che vogliono innovare la società.
• È possibile partecipare – gratuitamente – sia al Concorso delle Idee (Fase I) entro il 3 giugno, che alla Business Plan Competition (Fase II), cui candidarsi entro il 28 luglio con un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale.
• Il montepremi complessivo è di oltre 65.000 euro, erogato in denaro e servizi.

Prende ufficialmente il via la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2025, la Business Plan Competition che promuove la nascita di startup innovative nei territori piemontesi e valdostani. Giunta alla sua XXI edizione e promossa dagli incubatori I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e 2i3T, Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, la competizione si svolge nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), il più importante appuntamento italiano per le nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza.

Finanziata dalla Regione Piemonte con le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e organizzata nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione promosso da PNICube, la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta si articola in due tappe.

La Fase I è il Concorso delle Idee, che premia le migliori idee imprenditoriali in servizi gratuiti di supporto erogati dagli Incubatori di impresa finalizzati alla stesura del Business Plan, oltre a servizi di orientamento e consulenza sui temi della Smart Mobility a Torino, erogati nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove. Sarà inoltre possibile usufruire dei servizi gratuiti di orientamento ed accompagnamento erogati dagli esperti di Invitalia, Partner Ufficiale del Premio Nazionale dell’Innovazione, per la presentazione delle domande di agevolazione sugli incentivi dedicati alla creazione d’impresa.

Per partecipare c’è tempo fino al 3 giugno, compilando la candidatura sul sito ufficiale del concorso www.startcup-piemonte-vda.it. I team che presenteranno le migliori idee imprenditoriali e supereranno la fase di selezione saranno contattate direttamente dagli Incubatori per avviare i servizi di consulenza.

La Fase II, ovvero la Business Plan Competition, prenderà il via il 4 giugno e terminerà il 28 luglio, dando accesso alla selezione finale e ai premi erogati in denaro e servizi. Per partecipare, è necessario presentare un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale sempre tramite la piattaforma www.startcup-piemonte-vda.it.

Si può partecipare ad una sola o ad entrambe le fasi, gratuitamente, presentando un’idea di impresa oppure un progetto imprenditoriale che, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, siano frutto del lavoro di un singolo o di un gruppo di individui e finalizzati alla nascita di una startup innovativa.

Sono ammessi, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) ed i titolari di imprese appena avviate come specificato sul Regolamento della competizione. Durante il processo online di candidatura, i proponenti dovranno individuare un Incubatore di riferimento, scegliendolo tra gli Incubatori di imprese degli Enti Promotori (I3P – Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore di Imprese dell’Università di Torino, oppure Pépinières d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin, in caso di candidatura al Premio Valle d’Aosta).

Ad essere ammessi alla competizione sono idee e progetti imprenditoriali che fanno riferimento alle categorie di gara:

• Life Sciences, per prodotti e/o servizi innovativi per migliorare la salute delle persone;
• ICT, cioè prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media per la cybersecurity e per il cloud computing – ad esempio e-commerce, social media, mobile, gaming – e tecnologie hardware e software innovative – ad esempio dispositivi di microelettronica e fotonica, materiali avanzati per l’ICT, nuove architetture computazionali, tecnologie in ambito AI/LLM, imaging;
• Cleantech & Energy (prodotti e/o servizi innovativi orientati al miglioramento della sostenibilità ambientale, la salvaguardia dell’ambiente, la gestione dell’energia);
• Industrial (prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti, innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato);
• Turismo e Industria Culturale e Creativa (prodotti e/o servizi innovativi rivolti al settore del turismo e dell’industria culturale e creativa).
Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Piemonte, afferma: “Ogni progetto presentato alla Start Cup è un passo concreto verso il futuro: la Regione Piemonte punta sull’innovazione e sul talento giovanile come leve per un’economia dinamica e competitiva. La Start Cup Piemonte Valle d’Aosta è un’opportunità unica per promuovere il progresso tecnologico, con progetti che riflettono l’importanza di investire in conoscenza e collaborazione tra università, istituzioni e imprese. Sostenere questa progettazione significa fermare la fuga dei cervelli, creare sviluppo e occupazione qualificata, e rafforzare il legame tra ricerca, impresa e territorio. Lavoriamo per liberare energie, investiamo nei talenti e ampliamo il ventaglio di opportunità per creare valore: è quello che il sistema economico chiede alla politica”.

Andrea Tronzano, assessore alle attività produttive della Regione Piemonte, sottolinea: “Con la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta investiamo nei talenti e nelle idee che possono davvero fare la differenza per il futuro del nostro territorio. Sostenere la nascita di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione significa creare sviluppo, occupazione qualificata e valore aggiunto per l’intero ecosistema economico piemontese. Grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus accompagniamo i giovani imprenditori lungo un percorso che parte dall’idea e arriva al mercato, rafforzando il legame tra ricerca, impresa e territorio”.

Il comitato organizzativo di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, composto dai due incubatori piemontesi, commenta: “Start Cup Piemonte Valle d’Aosta rappresenta ormai un punto di riferimento consolidato per l’innovazione regionale. Edizione dopo edizione, l’iniziativa offre una fotografia aggiornata del fermento imprenditoriale locale, evidenziando i trend emergenti e i settori su cui è strategico concentrare risorse, attenzione e investimenti. È anche un momento prezioso per attivare nuove connessioni tra università, ricerca e impresa, favorendo un ecosistema sempre più integrato, inclusivo e capace di generare impatto. Il valore aggiunto dell’iniziativa risiede proprio nella capacità di stimolare l’innovazione dal basso, coinvolgendo attivamente giovani imprenditori, ricercatori e realtà territoriali in un processo di crescita condiviso. La rete degli incubatori e dei partner continua ad ampliarsi, a testimonianza di un sistema che crede fortemente nella cultura dell’innovazione come motore per lo sviluppo economico e sociale del territorio.”

Montepremi totale di oltre 65.000 euro per il concorso dei Business Plan

Entro novembre saranno decretati i migliori progetti di startup partecipanti alla Business Plan Competition (Fase II) che riceveranno premi e menzioni speciali attribuiti con il supporto di una Giuria composta da imprenditori, venture capitalist e business angel. Grazie alla dotazione messa a disposizione dagli Enti Promotori e dai Sostenitori dell’edizione 2025, il montepremi complessivo sarà di oltre 65.000 euro e sarà erogato in denaro e servizi offerti da diversi partner.

I tre vincitori assoluti riceveranno premi in denaro. Al primo classificato andrà un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000 e al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione all’edizione 2025 del PNI, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che quest’anno si svolgerà a Ferrara, presso Ferrara Expo, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre 2025. L’evento sarà organizzato congiuntamente da PNICube e dall’ Università degli Studi di Ferrara, nell’ambito di ECOSISTER – Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna, finanziato dal PNRR.

Grazie a Sponsor e Partner interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione, Start Cup Piemonte Valle d’Aosta prevede inoltre una serie di premi speciali:

• Fondazione CRC, attenta ad interventi rivolti a competitività e sviluppo sostenibile, assegnerà il Premio Fondazione CRC di 10.000 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo;
• Regione Autonoma Valle d’Aosta, tesa allo sviluppo imprenditoriale sul territorio valdostano, assegnerà il Premio Valle d’Aosta di 7.500 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Pépinière d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin;
• Distretto Aerospaziale Piemonte, associazione che si pone l’obiettivo di potenziare il settore dell’aerospazio – collaborando con tutti gli attori del settore e anche tramite la creazione di progetti per la diffusione dell’innovazione – assegnerà il Premio Sostenibilità nell’Aerospazio di 7.500 euro al miglior progetto che consideri il tema della sostenibilità nell’aeronautica e nello spazio;
• Fondazione Laura & Franco Beltramo ETS, ente interessato a contribuire concretamente alla nascita e allo sviluppo di nuova imprenditorialità innovativa, offrirà due Premi Social Innovation di complessivi 7.500 euro destinati a due migliori progetti imprenditoriali in campo medico, farmaceutico, delle biotecnologie, dell’agricoltura e del fabbisogno alimentare che favoriscano il progresso sociale e lo sviluppo di condizioni di vita migliori;
• Fondazione LINKS, centro di ricerca interessato a favorire la crescita tecnologica ed economica, aumentare la competitività dell’ecosistema e valorizzare la proprietà intellettuale, metterà in palio il Premio Città del Futuro e Sostenibilità, del valore complessivo di 7.500 euro sotto forma di credito spendibile in servizi tecnici erogati dal personale LINKS, a massimo due dei migliori progetti che propongono prodotti e/o servizi innovativi basati su tecnologie legate alla sostenibilità;
• Jacobacci & Partners, società di riferimento nel panorama italiano e una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, destinerà ai due migliori progetti imprenditoriali con caratteristiche di proprietà intellettuale, due premi del valore complessivo di 7.000 euro, erogati sotto forma di credito spendibile in servizi di consulenza in tema di tutela di marchi, modelli e brevetti;
• il Premio UniCredit Start Lab, offerto da UniCredit, interessata a supportare le startup innovative nelle fasi di vita aziendale con azioni specifiche, consisterà in una sessione di mentorship per valutare l’idoneità di un progetto ad essere ammesso a contenuti mirati del programma Start Lab;
• tre premi “Future Mobility” in servizi, destinati ad altrettanti progetti imprenditoriali in tema di mobilità urbana smart e sostenibile, offerti nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove.
Previste anche cinque menzioni speciali:

• “Imprenditoria Femminile”, per il miglior progetto di impresa al femminile con un team a maggioranza femminile (maggiore del 50%);
• “Social Innovation”, per il miglior progetto di innovazione sociale, che propone soluzioni innovative in uno dei campi previsti dall’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo 155/2006 sull’impresa sociale;
• “Open Innovation / Spin Off Industriali”, dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di Ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un ateneo piemontese;
• “Climate Change”, per il miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente;
• “Tecnologie Sostenibili”, al progetto che si distingue particolarmente per la sua originalità intesa come relativa all’ambito del marchio oppure della tecnologia assegnato da Jacobacci & Partners.
Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando completo: https://www.startcup-piemonte-vda.it/

Fitto al grattacielo Piemonte

Il punto sull’avanzamento della spesa dei fondi europei assegnati al Piemonte e un approfondimento sulle opportunità offerte dalla revisione di medio termine. Sono stati questi gli argomenti del vertice, oggi pomeriggio al Grattacielo Piemonte, tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme alla Giunta regionale, e il vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme Raffaele Fitto.

Durante l’incontro il Piemonte ha presentato al vicepresidente la chiusura della programmazione 2014-2020, che in Piemonte ha coinvolto per quanto riguarda il Fesr oltre 20 mila imprese. Tra i risultati ottenuti oltre 620 nuovi posti di lavoro in ricerca e sviluppo e la collaborazione di 840 con istituti di ricerca. Gli interventi sul risparmio energetico sugli edifici pubblici finanziati dal FESR hanno poi consentito di ridurre di oltre 10 milioni di kilowatt-ora/anno il consumo energetico di queste strutture, il taglio di quasi 100 mila tonnellate di anidride carbonica e la sostituzione di circa 10 mila punti luce. Per quanto riguarda l’Fse, le misure del settennato 2014-20 hanno coinvolto oltre 670 mila partecipanti, di cui il 72 per cento giovani.

E’ stato fatto anche il punto sull’avanzamento della nuova programmazione 2021-27, che per il Fesr in Piemonte vale 1,5 miliardi e per l’Fse 1,3 miliardi.

Anche in questa programmazione il Piemonte conferma la sua ottima capacità di spesa delle risorse europee: rispetto all’obiettivo fissato dalla Commissione per il 31 dicembre 2025, il Piemonte è già ora al 99% per quanto riguarda il Fesr e al 93% dell’obiettivo per quanto riguarda l’Fse”, spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

In particolare, per quanto riguarda il Fesr la Commissione chiede di spendere, a fine anno, 218 milioni di euro, e a oggi il Piemonte ne ha già spesi 216 milioni; sull’Fse, rispetto all’obiettivo di 179 milioni da spendere entro fine anno, il Piemonte è già a quota 165,8.

Il Piemonte ha poi già raggiunto gli obiettivi sull’apprendistato duale previsti dagli investimenti PNRR legati al FSE, grazie alla solidità del sistema regionale di istruzione e formazione professionale. Anche il Programma GOL sta dando buoni risultati, adattato alle esigenze del territorio per riqualificare i lavoratori colpiti dalle crisi aziendali.

Con il vicepresidente abbiamo approfondito modalità e opportunità offerte dalla revisione di medio termine – aggiunge Cirio – che dà la possibilità di riprogrammare le risorse su cinque nuove priorità che sono competitività, energia, casa, acqua e difesa, con la possibilità di ottenere, su questi assi, risorse che non necessitano di cofinanziamento regionale e quindi liberano risorse per coprire altri investimenti”.

Occupazione e investimenti, imprese ottimiste. Timori sull’export

L’indagine congiunturale tra 1.300 associati del sistema confindustriale regionale conferma
la resilienza del sistema economico nonostante le forti turbolenze delle ultime settimane.
Amalberto: “E’ un risultato tutt’altro che scontato che arriva dopo una prolungata instabilità”

Dopo tre trimestri in contrazione, le attese delle imprese piemontesi tornano in campo positivo. Ciò avviene nonostante uno scenario di grande incertezza globale, aumentata dall’entrata in vigore dei dazi da parte degli Stati Uniti il 2 aprile e subito rimandata di 90 giorni. È quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata a marzo dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di circa 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese.

Dalle imprese arrivano attese positive per occupazione (saldo ottimisti/pessimisti al +7,0%), produzione (+4,4%) e ordini (+2,9%), mentre restano negativi i saldi per l’export (-3,6%) e la redditività (-5,2%). Questi ultimi sono legati all’attesa dei dazi, non ancora entrati in vigore al momento della rilevazione ma ampiamente anticipati, e quindi dati per scontati da chi ha risposto all’indagine. Ciononostante, gli investimenti vengono confermati e interessano oltre il 70% delle aziende. Addirittura, un quarto delle imprese rispondenti ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, un dato in crescita. In questo quadro, l’indice di utilizzo di impianti e risorse resta stabile al 77% mentre si riduce il ricorso alla CIG, attivata dal 10,5% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove sale al 14,1%.

I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore delle attese per l’economia piemontese. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo mesi di annunci sui dazi che espongono a notevoli rischi il nostro export. L’andamento che registriamo dalle risposte che compongono questa indagine conferma, invece, la resilienza del nostro sistema produttivo, capace di adattarsi rapidamente a scenari altamente complessi grazie alla forza delle filiere, alla qualità del ‘Made in’ e alla capacità di presidiare mercati strategici a livello globale. Si tratta di un segnale importante, che va colto per continuare a investire, innovare e rafforzare la competitività per trasformare questa ripresa in crescita strutturale” commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Tornando ai dati complessivi, sono la sintesi di andamenti settoriali differenziati. Infatti, se da un lato nel comparto manifatturiero si rileva una certa prudenza (per la produzione, saldo fra ottimisti/pessimisti al +1,7%), dall’altro il terziario prosegue la crescita avviata dalla pandemia in poi (saldo al +10,4%), anche in virtù di una bassa incidenza dell’export che preserva maggiormente il mercato dei servizi dalle tensioni internazionali. Guardando ai singoli settori, nell’industria si registrano previsioni non omogenee sull’andamento della produzione. In particolare, migliorano le attese per cartario grafico (+24,1%), edilizia e impiantisti (+15,3%), chimica (+10,4%) e tessile-abbigliamento (+5,9%). Resta negativa la metalmeccanica: il saldo fra chi prevede una riduzione dei volumi nel trimestre e chi si attende un andamento stabile o in crescita, è al -6,1%, che diventa -24,6% per le realtà dell’automotive e -2,7% per quelle della meccatronica. Nel terziario tutti i comparti esprimono attese favorevoli, pur con diversa intensità. Particolarmente positive le attese per l’ICT (+23,0%).

In termini dimensionali, si conferma la tradizionale forbice che vede le grandi imprese esprimere attese maggiormente positive rispetto alle altre: fra le realtà con meno di 50 dipendenti l’indice di fiducia sulla produzione è al +3,2%, mentre fra quelle con 50 o più addetti si attesta al +7,2%. Com’è facilmente intuibile, la positività delle attese è inversamente proporzionale alla quota di export sul fatturato: le aziende che esportano poco hanno attese sulla produzione più ottimistiche (+7,3% per le aziende che esportano una quota inferiore al 10% del fatturato e +5,1% per quelle che inviano all’estero dal 10 al 30% del fatturato) rispetto a quelle che esportano una quota maggiore di merci (-2,1% per quelle che esportano dal 30 al 60% e -0,5% per quelle che esportano oltre il 60% del prodotto). A livello generale, aumentano le aziende che temono una crescita di costi energetici, materie prime e logistica, con tempi di pagamento che restano stabili e un aumento del numero di imprese con un carnet ordini di medio-lungo periodo.

Su scala territoriale si osservano andamenti differenziati. Le attese sulla produzione si presentano sopra la media regionale a Verbania (15,7%), Asti (11,4%), Cuneo (+6,7%), Biella, che torna positiva dopo 7 trimestri (+7,5%) e Torino (4,5%). Prudenti ma ancora positive le attese ad Alessandria e Novara (rispettivamente +3,5% e +2,5%). Negativi i saldi per Vercelli (-4,8%) e Canavese (-7,1%). Focalizzandosi su Torino, per il secondo trimestre 2025, il 22,2% delle aziende torinesi prevede un aumento della produzione, contro il 17,6% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +4,5%, migliora rispetto a quello del I trimestre (+0,3%). Nella manifattura il saldo ottimisti/pessimisti è negativo (-1,8%), a causa dell’aggravarsi della crisi del comparto automotive e dell’aumento dell’incertezza per il futuro del settore. Per gli ordinativi, il saldo è del +1,6%, in miglioramento di 3,7 punti rispetto alla scorsa rilevazione. Positive le attese sull’occupazione, che registrano un bilancio pari a +4,3%. Buona la propensione a investire in nuovi impianti: il 23% di imprese ha programmi di spesa significativi. Si assesta il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’11,1% delle imprese (il 16,9% nell’industria). Cala leggermente il tasso di utilizzo di impianti e risorse (76%), che rimane sui valori medi di lungo periodo. Come a livello regionale, nel capoluogo si registrano attese negative per le esportazioni (-4,7% il saldo ottimisti/pessimisti).

A Torino Satispay e Dott per semplificare i pagamenti nella micromobilità condivisa

Dott, operatore leader della micromobilità elettrica in sharing, annuncia una nuova partnership con Satispay, l’innovativo circuito di pagamento mobile di nuova generazione. Grazie a questa collaborazione, Dott integrerà Satispay come nuovo metodo di pagamento all’interno della propria app, ampliando così le opzioni digitali disponibili per gli utenti nella Città Metropolitana di Torino, dove la micromobilità è già parte integrante dello stile di vita urbano.

Grazie all’integrazione con Satispay, i suoi oltre 5,3 milioni di utenti potranno approfittare di vantaggi esclusivi: tutti coloro che scaricheranno l’app Dott e inseriranno il codice SATISPAY30 nella sezione promozioni riceveranno il 30% di sconto sui primi 10 noleggi (sulla tariffa al consumo, valido per 30 giorni dal riscatto). Parallelamente, gli utenti Dott che scaricheranno Satispay e si registreranno con il codice promozionale DOTT15, riceveranno un bonus di 15€ sul proprio wallet Satispay, non appena spenderanno i primi 5€ tramite l’app (entro 30 giorni dalla registrazione).

“La micromobilità è entrata nella quotidianità di moltissimi torinesi. Facilitare il processo di pagamento del nostro servizio grazie a partner affidabili e sicuri è per noi di primaria importanza- afferma Andrea Giaretta, Regional Manager di Dott – l’integrazione con Satispay rappresenta, dunque, un passo avanti nella nostra missione di rendere la mobilità sostenibile sempre più accessibile e senza barriere. Insieme, rafforziamo il nostro ruolo nel favorire la diffusione di pagamenti digitali alternativi, contribuendo alla crescita di un ecosistema di mobilità sempre più innovativo e inclusivo.”

Angela Maria Avino, Chief Business Development Officer di Satispay commenta: “Siamo molto orgogliosi di annunciare l’accordo tra Satispay e Dott che rappresenta l’unione perfetta tra innovazione nei pagamenti e mobilità sostenibile. Rendendo più fluido l’accesso alla micromobilità in sharing, non offriamo solo un servizio più veloce, ma contribuiamo a promuovere uno stile di vita urbano più smart e rispettoso dell’ambiente. Insieme, vogliamo migliorare le abitudini quotidiane delle persone, dimostrando che la tecnologia può rendere semplice anche la scelta più sostenibile”.

Mara Martellotta

In Canavese la Giornata del Made in Italy

martedì 15 aprile 2025 – Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata Nazionale del Made in Italy, Ascom Confcommercio Torino e Provincia, in collaborazione con la sede territoriale di Chivasso, ha promosso l’iniziativa “Nocciolini ed Erbaluce, un connubio vincente”, riconosciuta e inserita nel programma ufficiale degli eventi nazionali dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’appuntamento, articolato in due momenti nelle sedi dell’Istituto Carlo Ubertini di Caluso e Chivasso, ha rappresentato un’occasione di confronto tra scuola, mondo produttivo e istituzioni. Obiettivo: trasmettere alle nuove generazioni il valore culturale, economico e sociale delle produzioni tipiche del territorio, come i Nocciolini di Chivasso e il vino Erbaluce di Caluso, due capisaldi dell’identità enogastronomica canavesana e due prodotti gemellati dal 2018 per esprimere l’autenticità e i valori del Canavese.

«In un mondo sempre più digitale e innovativo, sono proprio i prodotti più autentici e tradizionali a trasmettere il valore di un territorio – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa -. Vogliamo che le nuove generazioni comprendano a fondo questo principio, perché solo conoscendo le proprie radici è possibile costruire un futuro consapevole. I Nocciolini di Chivasso e l’Erbaluce di Caluso non sono soltanto eccellenze gastronomiche, ma veri e propri ambasciatori del territorio, capaci di attrarre visitatori, scatenare l’emozione, stimolare curiosità e generare un indotto importante per le economie locali. Sono prodotti che raccontano storie di saper fare, di cultura e di comunità e che diventano strumenti per costruire un modello di sviluppo sostenibile, che mette al centro le identità locali e ne fa un volano per il turismo e la promozione territoriale».

«Abbiamo voluto aderire alla Giornata del Made in Italy – evidenzia Carlo Nicosia, presidente Ascom Chivasso – poiché siamo convinti che la valorizzazione del nostro territorio debba avere come veicolo i prodotti tipici, i frutti della terra e la rete di negozi che li presenta, con competenza e cortesia. Ascom Confcommercio, col patrocinio della Città di Chivasso, ha festeggiato pochi mesi fa i 120 anni del rilascio del brevetto dei Nocciolini, posizionando una targa nel luogo del primo forno di produzione; quest’anno ricorrono i 30 anni dall’intuizione della nostra presidente Coppa che ha fatto nascere la Festa a loro dedicata e il 10 settembre 2025 verrà presentato il francobollo tematico celebrativo dei Nocciolini. Nell’incontro di oggi all’Istituto Superiore Carlo Ubertini, col Presidente di Confagricoltura Gianluigi Orsolani e con le tre aziende produttrici dei Nocciolini abbiamo anche ricordato il gemellaggio tra il Passito di Erbaluce e i Nocciolini, siglato dai due Comuni pochi anni fa. Sono grato alla dirigente scolastica Concetta Eleonora Buscemi per aver ospitato nelle sedi di Caluso e Chivasso i nostri incontri e per aver coinvolto tantissimi giovani allievi che hanno partecipato con entusiasmo e attenzione. Grazie alle Amministrazioni del Comune di Caluso e della Città di Chivasso per la loro presenza, che ha arricchito il prestigio degli appuntamenti

«Parlare di Made in Italy negli Istituti di Istruzione Superiore che formano le nuove generazioni è basilare – dichiara il presidente di Confagricoltura Torino Gian Luigi Orsolani – e rientra appieno nelle attività di formazione che Confagricoltura Torino svolge nelle scuole alberghiere e agrarie, peraltro anche con le due sedi dell’Ubertini. Nocciolini e Caluso passito sono un connubio eccezionale che, permettetemi, il campanilismo sono sì Made in Italy ma anche Made in Canavese. Orgoglio contadino e saper fare tramandato da generazioni che consegniamo agli allievi perché ne diventino degni ambasciatori».

Con una produzione media di circa 300 quintali l’anno i Nocciolini di Chivasso rappresentano un unicum nel panorama dolciario italiano. Tre soli ingredienti, zucchero, albume e nocciole, e appena un grammo di peso; è il dolce più piccolo del mondo, ma il più grande nell’aggregare cultura, storia, commercio ed enogastronomia di un territorio che ha voglia di crescere ancora. Nati nel 1850 ad opera del pasticcere Giovanni Podio, rappresentarono l’Italia all’Esposizione Universale del 1900 a Parigi e nel 1904 ottennero il brevetto col relativo marchio di fabbrica rilasciato dal Ministero del commercio del Regno d’Italia. Un ruolo di ‘ambasciatori del territorio’ che continua anche ai giorni nostri. Poche settimane fa, i nocciolini di Chivasso hanno infatti rappresentato l’Italia anche in Arabia Saudita, dove sono stati protagonisti della cena di gala a bordo dell’Amerigo Vespucci, a Jeddah. Oggi sono tre i produttori ufficiali dei Nocciolini di Chivasso: la pasticceria Bonfante, la Dolciaria Fontana e il Dolce Canavese.

L’Erbaluce di Caluso, il cui vitigno deve leggendariamente il nome ad Albaluce, la ninfa nata dall’amore impossibile tra l’Alba e il Sole, è una delle espressioni più raffinate della viticoltura piemontese. Prima Doc di vini bianchi del Piemonte, dal 1967, e Docg dal 2010, l’Erbaluce racconta una storia di rinascita che simboleggia la riscossa di tanti piccoli territori. Oggi sono 39 le cantine iscritte al  Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini Docg Caluso, Carema e Canavese Doc e tre le produzioni principali: l’Erbaluce spumante, con una produzione annua di quasi 100 mila bottiglie, l’Erbaluce Fermo con 840 mila bottiglie e l’Erbaluce Passito con 25 mila bottiglie. In particolare, quest’ultimo è il più indicato per l’abbinamento con la pasticceria e trova il binomio perfetto proprio con i con nocciolini di Chivasso.

Il progetto “Nocciolini ed Erbaluce” si inserisce in un più ampio impegno di Ascom per promuovere una cultura del fare legata alle radici dei territori. In un contesto globale che premia autenticità, filiere corte e qualità certificata, le micro-eccellenze locali possono costituire un asset competitivo, anche in chiave turistica.

La Regione sostiene i birrifici artigianali

Da due bandi dell’assessore Bongioanni sostegno a 13 produttori e consorzi di birra artigianale. Quattro birre oggi si fregiano del logo Birra Da Filiera Piemontese

 

Sono tredici i birrifici artigianali piemontesi che potranno beneficiare del sostegno offerto da due bandi voluti dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni , lanciati a fine dicembre e di cui è stata pubblicata l’11 aprile la graduatoria.

Undici di essi hanno presentato progetti per l’acquisto di macchinari e apparecchiature per la produzione e riceveranno un contributo complessivo di 158.677.52 euro, che copre il 40% dell’impegno finanziario ammissibile di 399. 693.79 euro.

Due i consorzi di produttori che hanno risposto al bando di formazione per il sostegno nella realizzazione di attività formative e nella realizzazione di eventi per far conoscere il proprio prodotto. Riceveranno dalla Regione Piemonte un contributo complessivo di 27.300 euro.

“Con le risorse stanziate siamo riusciti a finanziare tutte le domande pervenute per entrambi i bandi. Nessuno è restato fuori – spiega l’assessore Bongioanni -. La filiera brassicola è un’espressione dell’eccellenza agroalimentare “made in Piemonte” che va sostenuta e promossa scommettendo sulla sua capacità di legare tradizione, territorio e innovazione. Nel bilancio regionale 2025 sono riuscito a far aggiungere ulteriori 80 mila euro per il suo sostegno. Proprio nelle settimane in cui a ‘Agricoltura È’ e a Vinitaly abbiamo lanciato il nuovo brand “Eccellenza Piemonte-Piemonte is” sono orgoglioso che anche i produttori della nostra birra artigianale possano contribuire alla crescita dell’immagine del Piemonte come terra di assoluta qualità in ogni comparto agroalimentare. Sono già quattro le birre artigianali made in Piemonte che oggi possono fregiarsi del logo di “Birra da filiera piemontese”.

Beneficiari del contributo regionale messo a disposizione dei due bandi sono i produttori di birra artigianale situati sul territorio piemontese, iscritti al Registro delle Imprese, al Registro dei birrifici artigianali e titolari di partita Iva idonea allo svolgimento delle attività.

Il settore brassicolo piemontese conta una novantina di birrifici artigianali, di cui 13 agricoli. Ad oggi sono iscritti al registro regionale 34 birrifici, 10 agricoli e 24 artigianali.

Sono quattro le birre made in Piemonte che ora si possono fregiarsi del logo “Birra Da Filiera Piemontese”, ideato e lanciato dalla Regione Piemonte e concesso a microbirrifici e birrifici del territorio regionale iscritti al registro, che hanno presentato un progetto organico di materie prime e di lavorazione di filiera interamente svolto sul territorio regionale.

Sono la birra BogIa Nen della BBm Birra e Bevande Magiche che commercializza con il marchio Birra Carrù, la birra 3841 della Qebere di Piasco ( Birra Kauss), La Birra Chiara Biellese e la Birra alla Castagna Biellese della Valdilana.

 

Mara Martellotta

A Rivoli mini-salone del Lavoro

Si è svolto venerdì 11 aprile presso il Centro d’Incontro “Don Puglisi” di via Camandona 9/A a Rivoli, il primo dei Mini Saloni del Lavoro organizzati dal Comune di Rivoli, nell’ambito del progetto “Destinazione Lavoro – Investo nel mio futuro”.

L’iniziativa, dedicata al settore dei servizi di Pulizia e Assistenza Familiare, ha visto la partecipazione di diverse realtà del territorio – tra cui Samsic ItaliaBosco della StellaResidenza Villa ElenaDussmann e Star Service Hotel – pronte a incontrare cittadini in cerca di occupazione e a raccogliere candidature per i profili più ricercati nel settore. L’incontro ha offerto un’importante occasione di orientamento e dialogo diretto con il mondo del lavoro.

Questo appuntamento rappresenta il primo di una serie di eventi programmati per il 2025, che si affiancano e potenziano il già consolidato Salone del Lavoro, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta occupazionale attraverso format più agili e mirati a singoli comparti produttivi.

Con ‘Destinazione Lavoro’ vogliamo dare continuità e concretezza alle politiche attive del lavoro sul nostro territorio – dichiara l’Assessore al Lavoro Marco Tilelli – avvicinando le persone in cerca di occupazione alle aziende che operano localmente, offrendo occasioni di confronto reale e diretto“.

Il prossimo Mini Salone si terrà il 4 giugno 2025 e sarà dedicato al settore della ristorazione.

Gli eventi sono organizzati dal Comune di Rivoli con il supporto operativo del Consorzio Turismovest e la collaborazione del Centro per l’Impiego di Rivoli, nell’ambito del Patto Territoriale Zona Ovest di Torino.

Al MeBo Experience un confronto a tutto campo tra imprese ed istituzioni

Filiere produttive ed Made In sono sempre più il binomio indissolubile per la competitività dell’intero sistema manifatturiero italiano di cui le Piccole e Medie Imprese piemontesi sono protagoniste a livello globale. In questo quadro emerge sempre di più la necessità di aumentare il grado di coordinamento lungo le filiere, conferendo ai fornitori più strategici (e strutturati) il compito di farsi gestori di subsistemi, supportando le realtà più piccole nel raggiungere livelli di evoluzione organizzativa e finanziaria necessari alla sopravvivenza dell’intera filiera. Solo così si possono promuovere concretamente innovazione e sviluppo sostenibile, affrontare sfide complesse come quelle dettate dal cambiamento climatico, dalla rivoluzione digitale, dall’evoluzione dei mercati, dalle esigenze di sicurezza e di coesione sociale.

In questo quadro, tessile e agroalimentare piemontesi rappresentano una vera e propria avanguardia e sono state al centro dell’analisi svolta nel corso del convegno ‘Filiere, Made in e PMI: sinergie per un ecosistema strategico’ organizzato da Piccola Industria Confindustria e Piccola Industria di Confindustria Piemonte, in collaborazione con l’Unione Industriale Biellese, presso il MeBo Experience – Museo Menabrea Botalla di Biella.

In un momento di grandi sfide per il nostro tessuto industriale come quello attuale, è fondamentale puntare sul rafforzamento delle filiere produttive e sul valore del Made in Italy. Dobbiamo proteggere le nostre eccellenze, investire in innovazione e sostenibilità, e garantire alle imprese un ambiente favorevole alla crescita, con meno burocrazia e più accesso ai finanziamenti. Solo con uno sforzo collettivo potremo trasformare le difficoltà in opportunità e costruire un futuro solido per l’industria piemontese” ha detto in apertura lavori Alberto Biraghi, Presidente Piccola Industria di Confindustria Piemonte,

Paolo Barberis Canonico, Presidente dell’Unione Industriale Biellese, aggiunge: “Il made in Italy è un patrimonio soprattutto culturale, che genera conseguenze economiche: è un brand riconosciuto in tutto il mondo che rappresenta le capacità uniche del “saper fare” italiano in svariati settori. In questo senso, sarebbe forse opportuno affiancare al concetto di ‘made in Italy’ anche quello di ‘made by Italians’ perché sono le persone che fanno la differenza, a partire dagli imprenditori.  L’industria, infatti, è il cuore pulsante del Made in Italy e la forza della nostra filiera produttiva è la sinergia tra competenze, territori e passione. Una filiera che, nei diversi settori, va sostenuta, rafforzata e valorizzata per superare i limiti dimensionali della maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale, a beneficio di un sistema più solido e competitivo”.

È stata poi la volta dei saluti introduttivi di Vincenzo Zezza, Direttore della Casa del Made in Italy Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del Mimit, l’evento rientra infatti nelle iniziative promosse dal Ministero delle Imprese e del Made In e legate alla Giornata nazionale del Made in Italy. Successivamente ha preso la parola Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi Confindustria, con un intervento sull’evoluzione delle filiere, analizzandone le prospettive future. Uno dei momenti centrali dell’evento è stato il focus sulla collaborazione tra le Imprese all’interno delle Filiere, con l’approfondimento su due settori strategici per il territorio piemontese: l’Agroindustria e il Tessile. Per l’Agroalimentare sono intervenuti Giorgio Baldini ed Ercole Cigognini, entrambi della Direzione commerciale di Esselunga, Andrea Bonino, Vicepresidente di Piccola Industria Confindustria Piemonte, Marco Brugo Ceriotti, Presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, e Franco Thedy, Amministratore di Birra Menabrea.  Per il settore tessile sono intervenuti Marco Bardelle, Co-fondatore di Magnolab, Marco Bortolini, Vicepresidente per lo Sviluppo delle Filiere Industriali dell’Unione Industriale Biellese, Franco Ferraris, Responsabile Tessile del Gruppo Ermenegildo Zegna e Ettore Piacenza, Direttore Generale della divisione tessitura di Fratelli Piacenza.

Ha poi preso a parola Elena Chiorino, Vicepresidente della Regione Piemonte, che nel suo intervento ha sottolineato come “le istituzioni abbiano il dovere di essere al fianco delle imprese e delle filiere strategiche del nostro territorio, accompagnandole in un percorso di crescita e consolidamento che valorizzi il Made in Italy e le straordinarie competenze delle nostre Pmi, dei nostri imprenditori e lavoratori. Il Piemonte, con eccellenze come il tessile e l’agroalimentare, dimostra come tradizione e innovazione possano coniugarsi in un modello vincente, capace di affrontare le sfide della doppia transizione digitale ed ecologica. La politica regionale ha un obiettivo chiarissimo: supportare la capacità imprenditoriale. Tessile ed agroalimentare sono settori strategici di traino per la nostra regione, ma anche per l’Italia. Dalla formazione alla semplificazione, da finanziamenti che superino il ‘bando-centrismo’ al welfare aziendale: siamo in campo e sappiamo cosa dobbiamo fare per tradurre la volontà in azione”.

A chiudere i lavori Mirko Bragagnolo, Vicepresidente per le Filiere di Piccola Industria Confindustria, che ha messo l’accento sulla necessità che “le PMI passino da fornitrici a partner strategici delle filiere. Un obiettivo prioritario per le piccole imprese ma altrettanto strategico per i Capo-filiera: tanto più forte sarà l’anello debole, tanto più forte sarà la filiera stessa. Negli anni – ha spiegato il vicepresidente – abbiamo visto più volte intere filiere andare in crisi a causa di una sola impresa debole lungo la catena, per questo è quanto mai necessario che i capo-filiera mettano in campo iniziative a 360° per rendere le proprie filiere più resilienti, affidabili, efficienti. E devono svolgere un ruolo sempre più trainante per le PMI, condividendo benefici, sfruttando sinergie, cooperando in maniera sempre più integrata. Le sfide che ci aspettano nel futuro non sono semplici, ma se remiamo tutti dalla stessa parte ce la faremo. A partire dal Governo: la politica industriale deve tornare al centro del dibattito seriamente, con una visione strategica che abbia una programmazione almeno triennale e metta al centro pochi temi, ma essenziali: dall’energia alla demografia, dalla produttività alla semplificazione”.