“Il Piemonte – dichiara la presidente della Commissione Ambiente, Silvana Accossato – è una delle regioni più esposte al rischio idrogeologico, dove il 12,7 per cento della popolazione risiede in zone a rischio, condizione di esposizione che a livello nazionale ci vede secondi solo a Napoli”
Il maltempo in Piemonte continua a fare danni e purtroppo vittime. Nelle ultime settimane ci sono stati oltre un centinaio di famiglie sfollate, un morto nel Biellese e numerosi danni sono stati segnalati dai Comuni in numerose parti del Piemonte. Lo ha riferito l’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione civile, Alberto Valmaggia, nella seduta congiunta in Consiglio regionale del Piemonte delle Commissioni II (pianificazione territoriale) e V (ambiente), presiedute rispettivamente da Nadia Conticelli e Silvana Accossato del partito democratico.
“Le ultime precipitazioni – commenta Nadia Conticelli – hanno causato una situazione di vera emergenza. In Piemonte – rimarca –, solo il 12 e 13 ottobre scorso, sono stati 85 i Comuni dell’alessandrino coinvolti e nel Verbano una decina ad aver subito danni per circa 70 milioni di euro”. Al momento la quantificazione dei danni causati dalle precipitazioni tra gli eventi di metà ottobre e quelli del 4-5 novembre superano i 100 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro già spesi con ordinanze dai sindaci per le emergenze. “Il Piemonte – dichiara la presidente della Commissione Ambiente, Silvana Accossato – è una delle regioni più esposte al rischio idrogeologico, dove il 12,7 per cento della popolazione risiede in zone a rischio, condizione di esposizione che a livello nazionale ci vede secondi solo a Napoli”. “Chiediamo – sottolineano Conticelli e Accossato – l’erogazione immediata dei fondi per l’emergenza regionale e che il Governo dichiari presto lo stato di calamità, almeno per le aree del Piemonte particolarmente colpite”.
In Commissione si è poi parlato della Direttiva europea “Alluvioni”, che prevede interventi strutturali e su questo la presidente della Commissione ambiente dichiara: “dobbiamo dotarci di un piano regionale nel quale individuare le opere pubbliche prioritarie per la difesa del suolo, nonché di un piano di interventi di pulizia dei fiumi, intereventi da pianificare in accordo con i Comuni. L’europa ci chiede di farlo nel 2015, dobbiamo partire subito con l’individiazione delle aree sensibili e l’elenco dei lavori prioritari”.
“Ci troviamo – sottolineano Conticelli e Accossato – di fronte a una situazione da affrontare subito. Oltre ai danni sul territorio – concludono – dobbiamo intervenire a sostegno delle attività produttive e dei privati che hanno subito danni”.
(Foto: il Torinese)