CULTURA- Pagina 37

Lo sbarco in Normandia e “i lunghi singulti dei violini d’autunno” di Verlaine

Per diverse settimane, dopo le imponenti celebrazioni ufficiali, la Normandia ospiterà le rievocazioni storiche in occasione dell’ottantesimo anniversario dello sbarco alleato del 6 giugno 1944 che aprì il secondo fronte europeo contro le armate del Terzo Reich, allo scopo di alleggerire il fronte orientale dove da tre anni l’Armata Rossa sovietica stava combattendo contro i tedeschi. Una vicenda che cambiò la storia europea, imprimendo una svolta al secondo conflitto mondiale, iniziata molto tempo prima quando venne pensata e organizzata l’imponente operazione militare tra la penisola del Cotentin e la zona di Caen, capoluogo del Calvados normanno, preparando mezzi e truppe, considerando il meteo, le distanze marine, le maree. L’annuncio dello sbarco venne dato con delle frasi in codice trasmesse da Radio Londra utilizzando la poesia Canzone d’autunno di Paul Verlaine. Furono utilizzati i primi versi (“I lunghi singulti dei violini d’autunno” ) il primo giugno e poi i versi successivi al massimo nelle 48 ore precedenti l’attacco per avvertire la Resistenza francese. Il terzo e il quarto verso della poesia (“mi lacerano il cuore di un languore monotono”) arrivarono la sera dal 5 giugno 1944. All’alba del giorno dopo ebbe inizio la più grande offensiva militare della storia. In quello che verrà ricordato come il “giorno più lungo” – in codice, operazione Overlord – gli anglo-americani impiegarono un impressionante numero di uomini e mezzi. Circa 150mila soldati americani, britannici, canadesi, polacchi e francesi attraversarono il Canale della Manica, trasportati o appoggiati da quasi 7 mila navi e 11 mila aerei, sbarcando su cinque spiagge – ribattezzate Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword– nel tratto di costa normanna che si estende per circa un centinaio di chilometri tra Le Havre e Cherbourg. I nazisti del Terzo Reich avevano costruito, dalla Norvegia al sud della Francia, un sistema di bunker e fortificazioni conosciuto come il Vallo Atlantico ed erano convinti che un eventuale sbarco alleato sarebbe avvenuto nel Pas de Calais, nel punto in cui la costa inglese e quella francese sono più vicine. E lì avevano concentrato gran parte delle loro forze.

L’operazione Overlord avvenne invece più a sud, sulle spiagge di Nomandia e la battaglia divampò violentissima. Nel primo giorno dello sbarco furono più di diecimila le perdite alleate tra morti – oltre un terzo del totale – feriti, prigionieri e dispersi. Oltre novemila quelle tedesche. Sul litorale della Côte de Nacre, la splendida costa di madreperla, da Deauville a Cherbourg, da Arromanches al promontorio della Pointe du Hoc, si consumò una delle vicende più drammatiche e sanguinose della storia del Novecento. Il panorama stupendo che domina e s’affaccia sull’oceano rende quasi impossibile immaginare tanta violenza e dolore. Eppure basta guardarsi attorno per vedere ancora le ferite prodotte dai campi di battaglia: voragini aperte nel terreno dalle bombe piovute dal cielo e dal mare, resti delle casematte e dei pontoni sulle spiagge, bunker e postazioni d’artiglieria pesante, i tanti cimiteri e musei di guerra disseminati ovunque a testimoniare ciò che accadde ottant’anni fa. Lo sbarco in Normandia fu decisivo per la vittoria degli alleati che ad un prezzo altissimo riuscirono a conquistare una testa di ponte, combattendo per altri due mesi prima che l’esercito tedesco cedesse e cominciasse una ritirata che sarebbe finita soltanto ai confini della Germania. La battaglia di Normandia durò dal 6 giugno al 25 agosto del 1944, con la liberazione di Parigi, e fu una delle più cruente tra quelle combattute sul fronte occidentale, costando più di 70mila morti fra gli alleati e oltre 200mila fra i tedeschi. Altri 20mila furono i morti fra i civili. Moltissimi di quei soldati caduti riposano oggi nei 30 cimiteri distribuiti in tutta la regione, dei quali 22 nel solo dipartimento del Calvados. Ci sono quelli canadesi di Bretteville-sur-Laize e Bény-Reviers e quelli britannici (ben sedici), a partire da Bayeux, una delle prime città ad essere liberate dai nazisti dove, il 16 giugno 1944, il Generale De Gaulle tenne il suo primo discorso sul suolo francese libero. Il cimitero di Bayeux raccoglie le spoglie di quasi quattromila combattenti britannici e un memoriale che ricorda i 1809 soldati del Commonwealth che non hanno ricevuto una sepoltura. C’è quello imponente di Colleville-sur-Mer, il più famoso cimitero americano della seconda guerra mondiale in Europa che ospita, allineate sotto le croci bianche, le tombe di 9387 soldati caduti durante lo sbarco e i combattimenti che seguirono, situato sulle alture che sovrastano la spiaggia ribattezzata “bloody Omaha”, la sanguinosa Omaha. Quindici chilometri più a sud, quasi sperduto nella campagna, non distante dal piccolo abitato di La Cambe c’è il cimitero dove riposano i corpi di 21.222 soldati tedeschi, il doppio di quelli sepolti a Colleville. Non c’è vigilanza armata e nemmeno un religioso silenzio lì attorno, essendo quasi ai bordi dell’autostrada Parigi-Cherbourg, dove rombano le auto e i Tir. Non è a ridosso della linea del fronte, affacciato sulle spiagge del D-day. In quel tempo era una retrovia. Eppure, nonostante quello di La Cambe sia “un cimitero dei vinti” è pienamente percepibile forse più lì che altrove l’orrore, la violenza e l’incubo della guerra. Una scritta in pietra ammonisce in tedesco “dunkel ist”, è buio. Buio come il tempo che ci è dato vivere, con le guerre in Medio Oriente e ai confini europei dell’Est, a riprova che, con buona pace di Cicerone, la storia non è quasi mai maestra di vita. Buio come il destino dei tanti che caddero su entrambi i fronti nel 1944, sotto quella luce del nord di Normandia che gli impressionisti immortalarono sulle loro tele fondando la loro straordinaria corrente artistica che celebra quest’anno il suo secolo e mezzo di vita.

Marco Travaglini

Da Capodanno all’Epifania nei musei di Torino

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Una visita ai musei di Torino, occasione di passare le feste all’insegna della cultura

A dicembre e gennaio, in occasione delle Festività, i Musei Reali sono aperti con il consueto orario, da martedì a domenica, unica chiusura anticipata il 24/12 alle ore 16 (biglietteria 9-15).

 

Domenica 31/12 dalle ore 16, in occasione del concerto che avrà luogo in piazza Castello, l’ingresso sarà consentito esclusivamente da piazza San Giovanni 4 (accanto al campanile del Duomo).

 

In occasione delle festività il Museo Nazionale del Cinema propone una serie di aperture straordinarie e variazioni d’orario:

tutti i sabati apertura  fino alle 22

 

domenica 31 dicembre apertura dalle 9 alle 18

lunedì 1 gennaio apertura dalle 14 alle 19

martedì 2 gennaio apertura dalle 9 alle 19

sabato 6 gennaio apertura  fino alle 22

La biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo.

Il Museo prevede per tutto il periodo natalizio una serie di eventi e visite legate alla mostra  Il Mondo di Tim Burton.

Al piano accoglienza della Mole Antonelliana si può ammirare un Albero di Natale alto quattro metri, appositamente realizzato dalle Scuole Tecniche San Carlo in linea con l’estetica dei più celebri film burtoniani.

 

Mercoledì 6 gennaio ore 17
VOLA VOLA LA BEFANA! – LABORATORIO DI TRUCCHI ED EFFETTI SPECIALI

Al cinema nulla è impossibile: volare sulla scopa come la befana, animare oggetti o creare una perfetta copia di sé! Un laboratorio per sperimentare la magia degli effetti speciali e dei trucchi cinematografici. I partecipanti riceveranno il video realizzato durante il laboratorio. Per bambini dagli 8 anni.
Durata 1ora e 30 minuti – costo € 6 + ingresso ridotto al Museo

Inoltre, tutte le domeniche e, dal 24 dicembre al 7 gennaio, tutti i giorni alle ore 15:

ALLA SCOPERTA DEL MUSEO DEL CINEMA | Visita guidata
Per conoscere il Museo del Cinema e le sue meraviglie, dal teatro d’ombre ai fratelli Lumière fino ai grandi protagonisti della storia del cinema.
Durata 1ora e 30 minuti – costo € 6 + ingresso ridotto al Museo – max 15 partecipanti – prenotazioni a questo LINK

e tutti  i Sabati e  le  domeniche alle ore 10.20,  14.00 e 16.40

SALITA A PIEDI ALLA CUPOLA DELLA MOLE ANTONELLIANA

Visita guidata alle meraviglie architettoniche e ai luoghi mai visti della Mole Antonelliana. Un percorso a piedi, dal piano terra fino alla Terrazza Panoramica a 85 metri di altezza, lungo le scale dell’intercapedine della Cupola.

La visita alla Cupola è sconsigliata ai visitatori affetti da difficoltà motorie, gravi difetti della vista o dell’udito, cardiopatie o patologie polmonari, claustrofobia, sindromi da disorientamento (labirintite, vertigini, ecc.).
La visita alla Cupola non è consentita ai bambini di età inferiore a 6 anni.
Durata 1h – Costo € 10 a persona
MERCHANDISING XMAS EDITION

Per tutto il mese di dicembre e fino al 7 gennaio 2024, il merchandising della mostra si arricchisce con diverse christmas baubles limited edition, in acquisto presso il bookshop del Museo. Per coloro che vorranno condividere la magia della mostra con i propri cari, sarà disponibile per la prima volta la formula “A Natale regala Tim Burton”: alle casse della Mole si potrà acquistare il pack che include due biglietti per la mostra e una pallina di Natale componibile in limited edition: una vera chicca per gli appassionati e i collezionisti.

Costo bambini: € 8 (biglietto di ingresso alla mostra gratuito per i bambini fino a 5 anni);

Costo adulti accompagnatori: biglietto di ingresso alla mostra ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Prenotazione obbligatoria e pagamento online

 

Il Museo Nazionale del Risorgimento  sarà aperto con il consueto orario:
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17).

Chiusure:
24-25 dicembre e 1° gennaio.

Visite guidate
Sono previste visite guidate al percorso espositivo del museo nei giorni 26-30 e 31 dicembre e 6 gennaio, con partenza alle ore 15.30. Prenotazione telefonica obbligatoria al numero 011 5621147 (biglietto di ingresso al museo + 4 euro per visita guidata; per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card solo 4 euro per la visita guidata).

 

MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile:

Domenica  31 dicembre

Dalle 10:00 alle 14:00

Lunedì  1 gennaio 2024
Dalle 14:00 alle 19:00

In tutti gli altri giorni il Museo osserva i consueti orari di apertura.

 

La Galleria della Scrittura al Museo Egizio

Dopo lavori di consolidamento e restauro, riapre il terzo piano del Museo che amplia così il percorso espositivo con un nuovo allestimento: la Galleria della Scrittura.
Si tratta di mille metri quadrati che ospitano 248 reperti, un viaggio in 10 sezioni all’origine delle scritture dell’antico Egitto, a ritroso nel tempo di 4000 anni.

Non solo geroglifici e l’avventura che nei secoli portò alla loro decifrazione e alla nascita dell’Egittologia, ma anche lo ieratico, il demotico e poi il copto. Raccontare la storia della scrittura antica, nelle sue varianti ed evoluzioni significa anche descrivere la società, le articolazioni dello stato e in ultimo la figura dello scriba, custode della memoria storica dell’antica civiltà egizia e depositario di un saper fare, che affonda le sue origini nel mito ed è avvolto da un’aura quasi sacra.

Il progetto espositivo è a cura di Paolo Marini, Federico Poole e Susanne Toepfer, quest’ultima responsabile della Papiroteca del Museo Egizio.

 

 

“Overlap”. Arte e Scienza si incontrano per raccontare le migrazioni

Al “Teatro Bellarte” di Torino la presentazione del progetto. Venerdì 22 dicembre, ore 17,30

Il progetto, di rilievo internazionale, è di strettissima attualità. Nato nel 2019, “Overlap – Eventi tra arte e scienza su biodiversità e migrazione” è  realizzato dall’Associazione Culturale torinese – con sede a Sassari – “Senza Confini Di Pelle” che vede il coinvolgimento di artisti, scienziati e “richiedenti asilo”. “Overlap”, sovrapposizione (dall’inglese) o interazione, per l’appunto: sul piatto le possibilità di un gioco comune e di “particolari” conoscenze, anch’esse messe in comune, fra Arte e Scienza, sulla constatazione di base che “negli spostamenti fra Africa ed Europa, le migrazioni degli uccelli e le rotte delle persone migranti coincidono”. Ad illustrare i primi tre anni dell’iniziativa (2019 – 2021) sarà l’omonimo libro “Overlap” (Ed. “Senza Confini Di Pelle”, “Collana Icemura”, 2022), presentato  a Torino venerdì prossimo 22 dicembre (ore 19,30), al “Teatro Bellarte” di via Ludovico Bellardi 116, in collaborazione con il “Festival delle Migrazioni – Prgramma OFF”, ideato ed organizzato dalle Compagnie Teatrali “Almateatro”, “AMA Factory” e “Tedacà”. L’evento avrà carattere performativo, con esibizioni live, e proiezioni di videodanza e foto. Saranno presenti i due direttori artistici di “Senza Confini Di Pelle” e curatori del volume, Valentina Solinas e Dario La Stella, in dialogo con Maurizio Menicucci, per anni inviato speciale del telegiornale scientifico e tecnologico “Leonardo” di Rai3.

Ingresso libero, non è necessaria la prenotazione.

I workshop multidisciplinari residenziali, fulcro del progetto “Overlap”, si svolgono all’interno del Parco Nazionale dell’“Asinara”, in Sardegna. L’iniziativa pone in dialogo un gruppo di lavoro composto da artisti, studenti e docenti universitari di differenti discipline, quali danza, fotografia, arte visiva, urbanistica, antropologia, geografia, biologia, insieme a cittadini e “richiedenti asilo”. Ognuna di queste figure “mette a disposizione degli altri – sottolineano i responsabili del progetto – le proprie capacità e conoscenze per portare avanti la ricerca sui temi della migrazione, della biodiversità e della residenza, partendo dall’osservazione delle rotte migratorie compiute da esseri umani e uccelli, le quali sono sovrapponibili”. Con “Overlap”, arte e scienza si configurano dunque come le indissolubili lenti di lettura di un processo universale qual è la migrazione degli esseri viventi “attraverso confini tangibili o impalpabili”. Le attività compiute sull’isola dell’Asinara sono “lo strumento d’elezione della ricerca e i risultati vengono trasmessi al pubblico attraverso eventi performativi, espositivi e scientifici (mostre, spettacoli, conferenze) e la pubblicazione in questione”. La cui presentazione al torinese “Teatro Bellarte” sarà realizzata  da “Senza Confini Di Pelle” nell’ambito del progetto “Icemura” con il contributo di “Fondazione di Sardegna”, “Regione Sardegna”, e del “MIC – Direzione Generale Spettacolo” e la collaborazione di 23 partner.

A corredo della narrazione, il libro è arricchito di ben 106 immagini, contenuti multimediali video, videodanze, approfondimenti e fotografie, fruibili attraverso “QR CODE” e rappresenta la prima monografia della Collana “Icemura” che ha l’obiettivo specifico di produrre pubblicazioni scientifiche proposte in una veste artistica. L’opera è corale e si avvale del contributo di 14 autori afferenti alle “Università degli Studi” di Cagliari e di Sassari, alle Associazioni “Cult”, “MEDU– Medici per i Diritti Umani”, “Senza Confini Di Pelle”, “Tusitala” e all’“Ente Parco Nazionale dell’Asinara”, tutti partner del progetto.

g. m.

Per info: “Senza Confini Di Pelle”, corso Regio Parco 30, Torino; tel. 011/8391248 o www.senzaconfinidipelle.com

Nelle foto:

–       “Reflection”, 2022, Ph. Dario La Stella

–       “Overlap – Asinara”, Ph. SCDP

Il Teatro Regio si veste di nuovo, con l’allestimento che racconta la sua storia

Una nuova tessera si aggiunge al grande mosaico delle iniziative del Teatro Regio per celebrare i 50 anni dalla sua riapertura. Da oggi, sotto i portici antistanti l’ingresso, un nuovo scenografico allestimento racconta la storia del teatro.

Immagini, foto e testi per un racconto storico-fotografico che permetterà ai passanti di scoprire e approfondire i momenti fondamentali della storia del Regio. Il 1740, quando nacque il teatro settecentesco, riconosciuto all’epoca come “il più grandioso e compìto d’Europa”. Il 1973, anno della riapertura del nuovo teatro, dopo il devastante incendio del 1936, ricostruito su progetto dell’architetto Carlo Mollino e dell’ingegnere Marcello Zavelani Rossi. Proprio in omaggio a Mollino, la scritta “Teatro Regio Torino”, realizzata in neon e ricavata dalla grafia dell’architetto torinese, è stata posizionata sulla grande vetrata di ingresso del Teatro.

“Il 2023 è stato caratterizzato da un intenso lavoro di consolidamento economico-finanziario e organizzativo e di programmazione per il prossimo futuro” – commenta il Sindaco Stefano Lo Russo -. “Il Teatro Regio è un patrimonio importante che intendiamo rilanciare sia grazie alla prima stagione programmata dal sovrintendente Mathieu Jouvin, che coniuga innovazione e tradizione, grandi nomi internazionali e artisti emergenti, sia con iniziative come quella di oggi, che ne sottolinea il valore architettonico, che può essere fruito anche fuori dalla programmazione artistica. Il 2023 è stato l’anno dei record per Torino: abbiamo raggiunto il record di presenze negli alberghi, di biglietti staccati nei musei e di passeggeri transitati dall’aeroporto di Caselle. Un rilancio turistico e culturale in cui anche il Teatro Regio ha la sua parte. Il migliore auspicio per il 2024 è che nuovi stakeholder economici decidano di partecipare in maniera costante a questa nuova vita del Teatro Regio. Nel frattempo lavoreremo affinché il teatro abbia la miglior configurazione possibile dal punto di vista delle risorse umane e per sviluppare nuove iniziative, a partire da quelle estive.”

Il nuovo allestimento delle arcate si inserisce nell’ampio programma di festeggiamenti per “Regio 50”, iniziato il 10 aprile scorso con la proiezione sulla Mole Antonelliana del logo appositamente creato per l’anniversario, e successivamente con due giornate di porte aperte gratuite, per proseguire a luglio con il concerto di gala “I Vespri siciliani” di Giuseppe Verdi, per ricordare la riapertura del Teatro, l’inaugurazione della mostra sotto le arcate di via Po che fa rivivere le emozioni degli spettacoli messi in scena negli ultimi 50 anni e la mostra Carlo Mollino: Atlante, che approfondisce la straordinaria complessità dell’artefice del Nuovo Regio.

La morte dell’artista Giovanni Anselmo

La vita di Giovanni Anselmo, artista di fama internazionale e tra i più importanti esponenti dell’Arte povera, si è conclusa ieri a Torino, la città in cui ebbe inizio la sua carriera. Tra le sue ultime opere, la nuova Luce d’Artista Orizzonti. Aveva 89 anni.

 

L’esordio nel 1967 alla Galleria Gian Enzo Sperone, poi le mostre con gli artisti dell’Arte povera, guidati da Germano Celant, il critico d’arte che diede il nome al movimento. Nel corso della sua carriera partecipò tre volte alla Biennale di Venezia e vinse il Leone d’oro per la Pittura nel 1990.

“Apprendo con grande dolore della scomparsa di Giovanni Anselmo” – ha dichiarato l’assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia -. “Un grande Maestro, di rilievo internazionale, tra i protagonisti dell’Arte Povera, che proprio quest’anno ha offerto alla nostra città la sua creatività per regalarci una nuova Luce d’Artista, Orizzonti. Ho avuto l’onore e il piacere di ascoltare dalle sue parole il racconto di quest’opera, capace di estendere il nostro orizzonte oltre i confini di una piazza, in una giornata piena di luce che inondava la sua stanza. Ci consola e ci riempie di orgoglio sapere questa splendida opera, forse la sua ultima, continuerà ad illuminare la nostra città.”

Nelle sue opere Anselmo ha rappresentato le energie del cosmo e della vita, riflettendo su concetti come la gravità, l’equilibrio e le forze della natura. Con l’opera Orizzonti, che da quest’anno arricchisce il progetto delle Luci d’Artista di Torino, l’artista ha voluto mettere in relazione un luogo di Torino, piazza Carlo Alberto, dove l’installazione luminosa è allestita, con uno spazio più ampio, globale, geografico e infine cosmico, superando gli orizzonti stessi della città. Un intervento che nelle intenzioni dell’artista permetterà allo spettatore, così come al passante casuale, di andare “oltre” il mero dato spaziale in cui si trova a vivere in quel momento. L’installazione si compone di 4 luci di colore blu che rappresentano le parole Nord, Est, Sud e Ovest, i 4 punti cardinali. Le luci sono visibili contemporaneamente dal centro della piazza, così da permettere a chiunque passi di orientarsi, cercando la propria direzione nello spazio.

I vincitori del Premio Paliotto

 INDETTO DAL ROTARY CLUB TORINO DUOMO

Sabato 16 dicembre scorso si è tenuta la premiazione dei vincitori del Premio Letterario e Fotografico Nazionale “Il Paliotto”, organizzato dal Rotary Club Torino Duomo e giunto alla sua terza edizione.

Nella prestigiosa cornice della Sala Garden del Best Western Plus Executive Hotel and Suits di Torino, il patron del Premio, Marco Novara, e la Presidente del Rotary Club Torino Duomo, Rachele Gatto, hanno annunciato i nomi dei premiati nelle due categorie: fotografia e letteratura.

La giornata ha visto una nutrita e appassionata partecipazione sotto lo sguardo attento di una giuria d’eccezione che vanta nomi di spicco nel panorama artistico e culturale come Michelangelo De Biasio, il fotogiornalista Toni Spagone e il fotografo Angelo Fiore, Titti Gabella, l’autore, editore e noto personaggio televisivo l’architetto Angelo Garini, la giornalista e scrittrice Sabrina Gonzatto, il giornalista, regista e conduttore Giulio Gragna, la scrittrice ed editore Laura Graziano, la docente e scrittrice Elisabetta Piras e il giornalista e critico letterario di Tuttolibri Bruno Quaranta.

La Presidente del Rotary Club Torino Duomo ha aperto la giornata nella maniera tradizionale per il noto Rotary Club, con il suono della campana. A seguire, il patron Marco Novara ha condotto l’evento in un’atmosfera molto piacevole e spontanea che ha portato a una partecipazione sentita, con qualche commossa lacrima da parte dei vincitori.

Provenienti da tutta Italia, i premiati hanno avuto la possibilità di illustrare brevemente le loro opere letterarie e fotografiche, descrivendo l’ispirazione alla loro origine. Dopo l’elenco delle Menzioni d’onore della giuria, è arrivato il momento della premiazione dei vincitori. I premi sono stati offerti in collaborazione con la casa editrice Lisianthus Editore che ha messo in palio la pubblicazione per l’opera vincitrice assoluta nella sezione letteratura inedita, Mattarte di Raffaello Lucchese, che ha fornito pregiate opere di antiquariato, e Realy Easy Star che ha prodotto immagini fine art, tra le quali anche illustrazioni della Divina Commedia di Gustave Doré, per la categoria fotografia.

Ad aggiudicarsi il Primo Premio nella sezione fotografia è stato Gianluca Scardazza con “Silentium” che ha ottenuto anche il Premio Assoluto della categoria con la sua “Oltre le linee”. Nella letteratura edita ha vinto nella sezione libri per bambini, “Le avventure di Carlo il Tarlo” di Valeria Panero e Luca Reano, i quali si sono aggiudicati anche il premio assoluto nella categoria Letteratura Edita. Si è aggiudicato il primo posto nella categoria letteratura edita, sezione narrativa, “Le radici nell’acqua” di Vincenza Lorusso. “Con te ovunque andrai” di Iria Berardi è stata l’opera premiata nella categoria dei libri inediti per bambini, mentre Enrico Cabianca ha trionfato nella categoria narrativa inedita con il suo giallo ambientato a Torino, “La dea muta – delitti senza nome” che ha vinto anche il premio assoluto dedicato agli inediti, aggiudicandosi così la pubblicazione dell’opera con la casa editrice Lisianthus Editore.

La giornata si è conclusa tra gli applausi degli astanti e il suono della campana in perfetto accordo con la filosofia rotariana che anche quest’anno ha saputo offrire un evento di alta valenza culturale, unendo due arti compenetrate come la letteratura e la fotografia in un evento che speriamo di rivivere anche il prossimo anno.

Mara Martellotta

Fondazione Amendola, festa di fine anno

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CON INAUGURAZIONE DELL’INSTALLAZIONE “SCENARIO”

Appuntamento aperto a tutti martedì 19 dicembre dalle ore 18 
nella sede di via Tollegno 52 a Torino, nel quartiere Barriera di Milano

In occasione delle festività natalizie, la Fondazione Amendola – da sempre protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nell’organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano – apre le porte della sua sede per un evento di fine anno aperto a tutti.

Appuntamento martedì 19 dicembre a partire dalle ore 18, in via Tollegno 52 a Torino: buffet e brindisi saranno accompagnati dal dj set a cura dell’associazione Original Artisti.

Durante la festa ci sarà l’inaugurazione di “Scenario”, installazione visiva e sonora unica a cura di Matilde Ugolini, Matteo Bilotto, Leonardo Moiso e Michele Grosso. Sarà anche possibile visitare la mostra attualmente ospitata nelle sale della Fondazione Amendola, “La pittura dell’Invisibile. Piero Rambaudi e l’astrattismo torinese tra gli anni ’50 e ’70”, inaugurata lo scorso 7 dicembre, che mette in luce la figura dell’artista piemontese Piero Rambaudi in dialogo con sei astrattisti: Albino Galvano, Paola Levi Montalcini, Filippo Scroppo, Carol Rama, Mario Davico e Gino Gorza.

SCENARIO 
L’installazione “Scenario” accompagna visivamente l’omonimo brano Scenario dei Casino Royale in una riflessione rivolta al futuro, sull’Io e sul Noi. Quali sono le priorità e in quale direzione andare?

Il percorso inizia con l’avvio del brano Scenario e si sviluppa in tre macroaree:

  • una mostra per i posteri sui risultati dell’Io consumistico e individualista, ovvero una galleria di rifiuti, che rappresenta il nostro percorso fino a oggi;
  • una tenda delle memorie, il punto centrale del percorso, dove il visitatore si immergerà in memorie fisiche (rappresentate da floppy disk, cd e vhs) in cui fermarsi a riflettere sulla direzione cui tendere, a partire da quanto imparato finora;
  • un salotto di ascolto, in cui l’utente sarà immerso nell’ascolto del podcast “Post – Un Radiodramma Post Apocalittico”, scritto da Davide Mela, producer e sceneggiatore torinese, e interpretato dall’attore Stefano Accomo. È la storia di un uomo comune che, dopo aver coltivato l’Io, si ritrova in un futuro prossimo in cui non esiste più il Noi e dovrà affrontarne le conseguenze. Questo ascolto porrà il visitatore fisicamente di fronte a quattro schermi, che proiettano immagini di accompagnamento, e uno specchio digitale, in cui monitorare la propria reazione all’esperienza.

Capitale Italiana della Cultura 2026: Alba Bra Langhe Roero tra le dieci finaliste

#ABLR2026

Alba Bra Langhe e Roero è tra le finaliste candidate a Capitale Italiana della Cultura 2026. Il Ministero Italiano della Cultura ha reso nota oggi la selezione delle dieci candidature in shortlist.

È un grandissimo orgoglio sapere che il nostro territorio è riuscito a entrare nella rosa finale dei candidati a diventare Capitale italiana della Cultura 2026″, dichiara Carlo Bosindaco di Alba e Presidente del Comitato per la candidatura di Alba Bra Langhe Roero a Città Capitale della Cultura“Una candidatura unica che ha coinvolto 88 comuni evidenziando la nostra capacità di lavorare in sinergia e che mette in luce l’importante patrimonio culturale alla base del successo delle nostre colline, riconosciute patrimonio dell’Umanità dall’Unesco”.

Dopo aver esaminato i sedici progetti, la Giuria, presieduta da Davide Maria Desario, ha presentato la lista delle dieci città finaliste che vede anche la partecipazione di Alba Bra Langhe Roero.
Gli enti presenteranno i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica che si svolgerà al Ministero il 4 e 5 marzo 2024, in una serie di incontri di approfondimento dei progetti di candidatura, mentre la proclamazione ufficiale della Capitale Italiana della Cultura 2026 avverrà entro il 29 marzo 2024.

“Incammino. La porta di Torino” in mostra a Bruxelles

Il turismo religioso, inclusivo e sostenibile al centro del progetto “Via Francigena for All” con la mostra Incammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena, presentata a Palazzo Madama – MuseoCivico d’Arte Antica di Torino dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, e ora allestita dal 13 dicembre 2023 al 14 giugno 2024 a Bruxelles, negli spazi di Regione Piemonte. Si tratta di un percorso multidisciplinare e interattivo, un vero e proprio cammino virtuale che dalla storia

conduce all’attualità con una prospettiva di visita aperta, dove la comunità e il suo territorio diventano accoglienti a 360 gradi.

 

A realizzarlo è Regione Piemonte in collaborazione con Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e la Fondazione Carlo Acutis. Il progetto, supportato anche da ENIT, vede al centro la via Francigena come una delle massime espressioni della promozione del turismo religioso e inclusivo e come occasione per soffermarsi su uno dei cammini più importanti italiani: quello che attraversa il Piemonte con la mostra/percorso che narra il territorio mettendo in risalto le centralità storiche e contemporanee della regione, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio sulla Via Francigena.

 

Ad accompagnare il percorso, la riflessione sul tema del pellegrino — colui che si muove per la salvezza materiale, del corpo e dello spirito — e del viaggio dei Santi di Carità, da San Giovanni Bosco a San Giuseppe Cafasso, da San Giuseppe Benedetto Cottolengo ai beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, con una serie di incontri con l’anima della regione tramite un approfondimento visivo dedicato ai suoi temi fondanti. La mostra è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello mondiale.

 

Una serie di opere che si ispirano ai concetti del pellegrinaggio, della spiritualità, della Sindone, dei cammini, dei Santi di Carità ma anche di quelli che sono gli aspetti morfologici essenziali del Piemonte e del rapporto tra uomo, natura e cibo. Nella seconda sezione sono accolti tutta una serie di materiali videoappositamente realizzati a illustrare la Via Francigena e gli itinerari sindonici, permettendo ai visitatori di immergersi nei paesaggi dei luoghi attraversati. Nella terza sezione, una grande mappa interattiva evidenzia i cammini del progetto “Via Francigena for all” e i cammini sindonici illustrati nel libro di Sisto Giriodi Le altre Sindoni. La mappa è affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte. Opere poco conosciute anche da molti piemontesi, nonostante costituiscano un singolare caso di devozione popolare, un ciclo d’arte lungo tre secoli. Nella quarta sezione, infine, si trova una raffigurazione dell’opera ideata dall’artista torinese Carlo Gloria sul tema del cammino, esposta alla residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles.

 

Il progetto espositivo si propone di offrire un’esperienza coinvolgente e interattiva e di sensibilizzare il pubblico sul tema del pellegrinaggio, della spiritualità e della natura, promuovendo il turismo sostenibile e inclusivo.

 

“Il Piemonte crede nel turismo religioso e lo sta valorizzando in modo da renderlo anche più accessibileattraverso il progetto “Via Francigena For All” che amplia la cultura dell’accoglienza rivolta alle persone in difficoltà” sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Turismo eCultura Vittoria Poggio.

 

“La Fondazione dal 2022 promuove progetti ispirati al potente messaggio trasmesso dalla Sindone, bene di importante attrattiva internazionale. Con la mostra collegata al progetto “Via Francigena for all” si conferma la proficua collaborazione pubblico – privato, volto a far conoscere la centralità di Torino su questo tema” afferma Adriana Acutis, vicepresidente della Fondazione Carlo Acutis. “Il nuovo rinascimento dell’illustrazione italiana riunito a narrare il senso profondo del cammino, il viaggio personale, nel Piemonte delle montagne, nel Piemonte dei colli e delle acque. Ove sempre l’etica religiosa è stata sostenuta dall’etica del lavoro, e viceversa, in un paradigma che si fa Europa” dichiara Giovanni C.F. Villa, direttore di Palazzo Madama Torino.

 

 

DOVE: SPAZI REGIONE PIEMONTE

Rue du Trône 62 – Bruxelles

QUANDO: 13 dicembre 2023 – 14 giugno 2024

LINK ALLE IMMAGINI: https://bit.ly/IncamminoaBruxelles

Vannacci e i Lions

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il generale Vannacci ha diritto a presentare il suo libro dappertutto e il presidente di una periferica circoscrizione torinese che glielo vorrebbe impedire, si rivela come sempre fazioso, vietando in un luogo pubblico di presentare un libro solo perché non piace al presidente. La cosa che stupisce è che il Lions o  meglio il Lions Taurasia (mai sentito) organizzi la presentazione e anche la cena   per festeggiare il generale. I valori del Lions non sono  proprio quelli espressi dal libro del generale. Il Lions è dedito a services di aiuto sociale e trascura da anni la cultura. La cultura al Lions non interessa? L’attuale governatore non si premura  neppure di prendere contatto con i pochi soci rimasti che occupino una posizione intellettuale. Essi danno fastidio? Il governatore in carica si è fissato con la gentilezza e ha ideato persino un biscotto che si richiama alla gentilezza, parola poco marziale. I Lions frequentano conventi religiosi e sono da tempo estranei alla vita culturale. Aprire gli occhi alla cultura di fronte alle pagine da caserma del generale non appare edificante. Molto ha messo di suo il Ministro – gigante alla Difesa nel decretare il successo a  Vannacci che forse dice anche qualcosa di vero perché il culturalmente  corretto è sempre più indigesto. Ma che il Lions promuova  Vannacci appare quanto meno poco “gentile “… Fatto a Natale poi appare proprio fuori posto. I miei amici Lions Romolo Tosetto e Dario Cravero forse si rigirano nella tomba.