CULTURA- Pagina 29

“La cultura dietro l’angolo”, in tutta la città 240 eventi diffusi da maggio a Natale

La cultura dietro l’angolo, progetto della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino, giunge alla sua terza edizione. Un programma di oltre 240 attività culturali diffuse nelle diverse circoscrizioni che, da maggio a dicembre 2024, porterà la cultura in tutta la città, grazie al coinvolgimento attivo di istituzioni culturali e presidi territoriali.

Per l’assessora alla Cultura e l’assessore al Welfare della Città, La cultura dietro l’angolo rappresenta un’opportunità davvero importante per riscoprire il valore delle relazioni umane e dei legami di vicinato e costruire, attraverso la partecipazione attiva dei cittadini e il coinvolgimento di tante realtà cittadine tra istituzioni, musei, biblioteche, presidi territoriali e reti di solidarietà, una città più inclusiva, solidale e vivace. La cultura diventa così un catalizzatore di connessioni umane e interazioni sociali, offrendo alle persone la possibilità di incontrarsi, condividere esperienze e interessi e costruire legami.

Per Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, La cultura dietro l’angolo nasce per rispondere alla sfida di portare la cultura a poca distanza da casa, creando nuove occasioni di relazione, condivisione e partecipazione ed è un’iniziativa realizzata attraverso la valorizzazione degli spazi pubblici di aggregazione della città e la costruzione di una rete di collaborazioni con alcuni dei più importanti attori pubblici e culturali torinesi. Il cambiamento diventa infatti possibile grazie ad alleanze territoriali, impegno collettivo, scambi di competenze e co-progettazione tra tutte le forze in campo.

I partner

La cultura dietro l’angolo è un progetto della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino. L’iniziativa è sviluppata con la Fondazione Ufficio Pio, Arci Torino, la Rete Case del Quartiere, la Rete di Torino Solidale. La realizzazione del programma è resa possibile grazie alla sinergia, all’impegno collettivo e allo scambio di competenze tra queste realtà e tutti i soggetti coinvolti nella co-programmazione e nella co-progettazione, che anche quest’anno saranno Associazione CentroScienza Onlus, Museo Egizio, Unione Musicale, Fondazione TRG, TPE – Teatro Piemonte Europa, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, coordinati dall’Associazione Abbonamento Musei, in collaborazione con dieci presidi civici territoriali: Casa nel Parco nella Circoscrizione 2; Fabbrica delle E/Binaria nella Circoscrizione 3; Più SpazioQuattro nella Circoscrizione 4; Officine CAOS – Casa del Quartiere Vallette e Beeozanam nella Circoscrizione 5; Bagni Pubblici di via Agliè, Biblioteca civica “Don Lorenzo Milani” e Centro Interculturale della Città di Torino nella Circoscrizione 6; Biblioteca civica “Italo Calvino” nella Circoscrizione 7; Casa del Quartiere di San Salvario nella Circoscrizione 8. Il programma si avvale, inoltre, del prezioso contributo di altri presidi della Rete Torino Solidale, come Cascina Roccafranca, Gruppo Abele e la Consulta per le Persone in Difficoltà.

Le feste di maggio e di settembre

La terza edizione inaugurerà con una grande festa diffusa nei dieci presidi territoriali, da giovedì 2 a sabato 4 maggio, alla quale parteciperanno tutti i soggetti coinvolti nel progetto. Ognuna delle dieci feste nasce dalla co-progettazione di un ente culturale e di un presidio territoriale e sarà un’occasione per promuovere e far scoprire alla cittadinanza tutti gli eventi e le opportunità in programma, in cui le case del quartiere, le biblioteche civiche e i presidi del territorio si animeranno di concerti, spettacoli teatrali, performance artistiche, giochi, appuntamenti di divulgazione scientifica e molto altro. Da lunedì 13 maggio partirà invece la programmazione ordinaria delle attività, che prevede un appuntamento settimanale fisso in ogni presidio e che proseguirà fino a dicembre, con un’interruzione soltanto nel mese di agosto. Un altro grande momento di incontro e condivisione saranno le feste d’autunno, da giovedì 12 a sabato 14 settembre.

Il programma della terza edizione

Anche quest’anno La cultura dietro l’angolo propone un ricco calendario di appuntamenti gratuiti di musica, teatro, scienza, arte, storia e fotografia che copre un periodo prolungato, da maggio a dicembre, con ben 240 appuntamenti diffusi in tutta la città, gratuiti e a cadenza settimanale e due grandi momenti di festa.

L’associazione CentroScienza onlus propone tre laboratori. “La scienza sotto il lavello!” insegnerà ai partecipanti a leggere le etichette dei prodotti che utilizziamo quotidianamente, come saponi e detersivi, per riconoscere le sostanze di cui sono composte e imparare a utilizzarli al meglio per non causare danni alle persone e all’ambiente. “Il cammino del cibo” è invece un percorso che spiega il funzionamento del nostro apparato digestivo e come avere cura del nostro stomaco, fegato e intestino attraverso un’alimentazione sana. Infine “Googlare” è il laboratorio che si concentra sulla ricerca di informazioni in rete e a riconoscere e distinguere le notizie vere da quelle false, cercando le fonti di informazione più affidabili.

La Fondazione TRG propone “Ritratti”, un laboratorio in cui si cercherà di dare risposta a domande quali Cosa vuol dire abitare? Perché condividere? Esiste un luogo dove trovare la felicità? per costruire il mosaico di punti di vista che sarà il punto di partenza per la realizzazione di un podcast.

Tre i laboratori di Gallerie d’Italia. “Gesti sulla mappa” si propone di creare un collage collettivo dei gesti storici e di quelli dei giorni nostri a partire dalle mappe dei quartieri della nostra città, utilizzando anche le foto dell’Agenzia Publifoto. Sempre dall’archivio Publifoto saranno tratte le immagini utilizzate nel laboratorio “Paesaggi di quartiere”, per riflettere sull’evoluzione del paesaggio e creare un piccolo libro a fisarmonica in cui ognuno potrà realizzare il proprio paesaggio di quartiere. “Ritratti musicali” è invece un laboratorio che ripercorre le canzoni più belle ed emozionanti del Festival di Sanremo.

“L’ho scelto perché…” del Museo Egizio è il laboratorio che cerca di spiegare la curiosa attrazione che proviamo di fronte ai reperti dell’antichità e come la nostra storia personale possa connettersi con gli oggetti risalenti a migliaia di anni fa conservati al Museo.

Il Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale mette in campo i suoi attori, che guideranno i partecipanti alla scoperta della forza delle parole usate da Dante Alighieri nei versi più celebri della Divina Commedia attraverso i laboratori “UNDICI – Viaggi e meraviglie della Commedia”, “UNDICI – Vizi e virtù nella Commedia” e “UNDICI – Il gioco della Commedia”.

TPE propone invece il ciclo di laboratori teatrali “Fantasmi”, un viaggio di esplorazione di ciò che non è manifesto, attraverso corpo, movimento, voce e parola.

Unione Musicale realizzerà tre progetti: “Tutti in coro” è un concerto interattivo in cui i partecipanti potranno assaporare la bellezza del cantare insieme; “Ascolta che musica” e “Ottoni per aria” sono invece momenti di avvicinamento alla musica classica, attraverso l’ascolto di celebri brani e la scoperta degli strumenti ad arco e a fiato.

Partendo da immagini tratte dalle sue collezioni, la  GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, con il progetto “La Natura dell’Arte” affronterà il tema del paesaggio inteso sia come rappresentazione della natura, sia come espressione dell’interiorità, sia come spazio di relazione tra luoghi e persone. Tre laboratori dal titolo “Paesaggio Cromatico / luce/spazio/materia” con quattro opere ogni volta differenti dall’Ottocento al Contemporaneo, permetteranno di immergersi nella Natura dell’Arte, sperimentando tecniche differenti: l’acquerello, il collage e la pittura materica.

La connessione con i festival cittadini

Con la terza edizione, La cultura dietro l’angolo rafforza ulteriormente la sinergia con le tante iniziative culturali in città, come il Torino Jazz Festival e MITO per la Città. A partire da quest’anno, poi, anche i vincitori dei più recenti bandi indetti dalla Città di Torino per l’assegnazione dei fondi del Ministero della Cultura per le attività di spettacolo dal vivo e per la programmazione culturale estiva saranno coinvolti nella programmazione degli eventi del palinsesto de La cultura dietro l’angolo, una novità che permetterà di ampliare ulteriormente l’offerta culturale, offrendo alle comunità locali una gamma ancora più ampia di esperienze artistiche e culturali.

La card

Per partecipare alle attività de La cultura dietro l’angolo basterà recarsi in uno dei dieci presidi territoriali, dove verrà rilasciata una tessera, che permette anche di accedere gratuitamente o a prezzi scontati a preziose proposte e occasioni culturali. La card consente infatti di visitare gratuitamente le collezioni permanenti del Museo Egizio, della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e delle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo fino alla fine dell’anno e di usufruire di riduzioni sul prezzo dei biglietti per concerti, spettacoli e incontri delle stagioni di Unione Musicale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Fondazione TRG, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Associazione CentroScienza Onlus. I biglietti, in numero limitato per ciascuno spettacolo, sono acquistabili esclusivamente recandosi nei diversi presidi territoriali muniti di card. La lista completa delle opportunità offerte è consultabile sul sito www.laculturadietrolangolo.it.

(foto archivio)

Mostre e musei torinesi dal 25 aprile al Primo Maggio, boom di visitatori

I Musei Reali di Torino consolidano la loro posizione di rilievo tra le istituzioni culturali più apprezzate dal pubblico. Tra giovedì 25 aprile e mercoledì 1 maggio 2024 sono state 36.065 le persone che hanno approfittato della ricca offerta del sistema museale: 28.359 hanno ammirato le collezioni permanenti e i percorsi di visita dei Musei Reali, comprendenti anche l’inedito percorso della Basilica paleocristiana del Salvatore e la mostra archeologica La Scandalosa e la Magnifica300 anni di ricerche su Industria e sul culto di Iside in Piemonte, aperti in occasione del tricentenario del Museo di Antichità.

 

Molto positivo è anche il dato di affluenza alla mostra L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro (3.334), aperta fino al 30 giugno in Biblioteca Reale con due sezioni collaterali in Galleria Sabauda, e all’esposizione Guercino. Il mestiere del pittore (4.372), in corso fino al 28 luglio nelle Sale Chiablese.

 

Rispetto allo stesso periodo del 2023, i Musei Reali registrano nel mese di aprile 2024 oltre 100.000 ingressi, incrementando del +83% il numero di biglietti.

Nei giorni del ponte della Liberazione e dei Lavoratori, da mercoledì 24 aprile a mercoledì 1° maggio 2024, i visitatori al Museo Nazionale dell’Automobile sono stati circa 25.000. Il giorno di maggiore affluenza è stato sabato 27 aprile con 5.013 ingressi.

Sono 26.340 le persone che hanno visitato, tra giovedì 25 aprile e mercoledì 1 maggio 2024, le collezioni permanenti e le mostre in corso alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, al MAO Museo d’Arte Orientale e a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.

Un ottimo risultato in 6 giorni di apertura al pubblico, grazie soprattutto al rinnovato grande successo della mostra Liberty. Torino capitale a Palazzo Madama e anche grazie alle tariffe speciali offerte nelle giornate della Festa della Liberazione e della Festa dei lavoratori.

Buona partenza per le nuove mostre Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte alla GAM e Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded al MAO.

In particolare, sono stati 6.670 i visitatori della GAM7.300 quelli del MAO e ben 12.370 quelli di Palazzo Madama.

Strepitoso successo per la mostra dedicata ad Ayrton Senna e inaugurata proprio il 24 aprile (in programma fino al 13 ottobre): lunghe file di appassionati hanno atteso con pazienza di visitare l’esposizione che racconta il campione brasiliano nella ricorrenza dei trent’anni dalla sua scomparsa.

Nela giornata del Primo Maggio il collegamento in live streaming dall’Autodromo di Imola per le celebrazioni commemorative dalla curva del Tamburello, seguito dal talk con Carlo Cavicchi, curatore della mostra, e Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO, moderati da Federica Masolin, giornalista Sky Sport, ha registrato oltre 4.000 presenze. Sold out anche le speciali visite guidate alla mostra di sabato 27 aprile, domenica 28 aprile e mercoledì 1° maggio.

 

Giorgio Stella. Scatti fotografici come … “geografie dell’anima”

Al “Collegio San Giuseppe” di Torino la prima retrospettiva dedicata al fotografo torinese mancato alcuni mesi fa

Fino a sabato 4 maggio

L’occhio del fotografo – come quello del pittore – si sa, è sempre un po’ “speciale”. Anche quando non ha fra le mani i “ferri del mestiere”. L’inquadratura, le luci, i particolari. Ogni cosa di un qualunque paesaggio, o di una scheggia di architettura urbana, gli appare secondo un suo particolare schema che, un giorno (chissà?) potrà cristallizzarsi come d’incanto in scatti unici e singolari. Se poi, a quell’occhio un po’ “speciale” s’aggiunge – in fase lavorativa – anche la capacità (non frequente) di fissare e trattenere le cose con la “lente dell’anima”, allora il “gesto” si fa “meraviglia” e poesia. Ed il “gioco” è fatto. “Gioco d’arte”. Arte vera. Arte pura. Quella capace di regalarti immagini che ti tengono lì, immobile, a fissare anche solo un particolare dell’intero soggetto e a portartelo dentro e addosso per sempre.  Sensazione estraniante e benefica! Mi è capitata qualche giorno fa all’inaugurazione della mostra – omaggio dedicata dal “Collegio San Giuseppe” di Torino al bravo davvero bravo fotografo torinese Giorgio Stella, mancato nel luglio scorso, lasciando un vuoto non da poco nel migliore panorama dell’arte torinese. E non solo.

Curata dalla pittrice Luisa Porporato, con la presentazione di Fratel Alfredo Centra (direttore dell’“Istituto” di via San Francesco da Paola), del critico Angelo Mistrangelo e di Alberto Novo (presidente dell’“Associazione Fotografica NAMIAS” di Parma), la rassegna, in programma fino a sabato 4 maggio, comprende una quarantina di scatti in bianco e nero dedicati ai suoi “Viaggi”, compiuti nei luoghi più misteriosi e affascinanti del Pianeta o anche solo sotto casa, fra le bellezze (mai del tutto conosciute) della sua Torino o, andando e volando oltre le mura e i confini della città, fra scorci tutti particolari di una “stelliana” Venezia o della grandiosa, a tratti “improbabile” New York City. Scatti dunque come … “geografie dell’anima”. Mi è piaciuto – e spero non aver toccato la suscettibilità di alcuno – titolare così la personale di Stella. In parete, paesaggi esotici. Che di più non si può. Indimenticabili.

Per l’esasperazione di una tecnica tanto attenta da perderci gli occhi e il controllo di quella resa “veristica” mai disgiunta dall’interpretazione dei “sensi” che affiora in ogni sua immagine. In quest’ottica, scorrono realtà che vanno dalle “lagune glaciali” e dagli “icberg blu” d’Islanda (“Terra del fuoco e del ghiaccio”, su cui nel 2005 Stella pubblica anche un libro edito da “Elena Morea”), fino al magico mistero che scorre lungo le acque dell’Irrawaddy in Myanmar o alla “complessa” sacralità dei templi di “Ta Prohm” o di “Angkor Wat”, capolavoro di tutta l’arte “Khmer” (una delle meraviglie del mondo) in Cambogia, per chiudersi ai più vicini “notturni torinesi” e alla grandiosità di una New York, colta “in momenti di silenzio – scrive bene Alfredo Centra – che accentuano la bellezza di angoli richiamanti pensieri di eternità nel contesto di imponenti architetture moderne”. Meraviglie! E pensare che fino al 2000 la fotografia è stata per Stella un semplice hobby. Importante ma solo hobby. Solo dal 2000/2003 l’arte fotografica diventa invece per lui “mestiere” a tempo pieno. Attratto inizialmente dalla stampa in bianco e nero e affezionato al negativo all’argento, dal 2005 – in cerca sempre più di una fotografia nitida, esatta e corretta – si dedica alla “stampa al Platino/Palladio” (tecnica considerata “il punto di arrivo qualitativo nella stampa fotografica in bianco e nero”), aderendo al “Gruppo Rodolfo Namias” con sede a Parma e che riunisce fotografi impegnati per l’appunto nel recupero delle più antiche tecniche di stampa.

“Non per un recupero nostalgico – scriveva Stella – di vecchie tecniche, ma per un nuovo utilizzo di uno strumento in più a disposizione del fotografo. Io vedo la stampa finale un po’ come l’esecuzione di un brano musicale dallo spartito, che contiene delle indicazioni per eseguire una musica … Però poi c’è sempre spazio per l’interpretazione degli esecutori, così per noi fotografi le ‘Antiche Tecniche’ sono uno strumento in più per suonare la nostra musica”. E che musica, ragazzi! Per ricordarla, insieme al suo grande esecutore, Luisa Porporato ha voluto annotare, in catalogo, alcuni versi di Sant’Agostino“Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dov’erano, ma sono dovunque siamo noi”. A dimostrarlo i molti colleghi, amici, compagni di vita dell’artista presenti, nei giorni scorsi, al vernissage. E chissà? E’ bello crederci. Lì, forse, c’era anche Giorgio. Fra tutti noi e le sue magiche, poetiche … “geografie dell’anima”.

Gianni Milani

 

Giorgio Stella

“Collegio San Giuseppe”, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250 o www.collegiosangiuseppe.it

Fino al 4 maggio

Orari: dal lun. al ven. 11/12,30 e 16,30/18,30; sab. 11/12,30

Nelle foto: Giorgio Stella, “Islanda”, “Myanmar”, “Torino – La Mole”, New York

“Il Mandala della prosperità” al MAO dal 26 al 28 aprile

 

 

Da venerdì 26 a domenica 28 aprile, dalle 10 alle 18, il MAO ha il piacere di presentare l’evento “Il Mandala della prosperità”, a cura dell’Associazione Fedinsieme e della Casa della Cultura del Tibet. Per tre giorni consecutivi si potrà assistere alla creazione di un Mandala di sabbia ad opera di un gruppo di monaci buddisti della tradizione tibetana Geluk. Quella del Mandala, fonte di bellezza e perfezione, che rappresenta una delle più alte rappresentazioni della cultura spirituale buddista, è una pratica che prevede la costruzione di un complesso disegni composto da forme geometriche iscritti in un cerchio, mediante l’utilizzo di sabbia di vari colori, ciascuno con la sua valenza simbolica.

Frutto di una tradizione risalente a oltre 2500 anni fa, questa pratica è legata ai concetti di prosperità, pace, armonia e, soprattutto, all’idea di impermanenza e di distacco dalle cose materiali. Dopo aver lavorato per giorni alla composizione dell’opera, i monaci autorizzati allo svolgimento della pratica celebrano la cerimonia di dissoluzione, durante la quale la sabbia che compone il Mandala viene dispersa in acqua o distribuita alle persone presenti al rito. Durante l’evento al MAO, le fasi di creazione del Mandala si alterneranno a momenti di recita di Sutra e Mantra propiziatori, per culminare nella distruzione del Mandala domenica 28 aprile alle ore 17.

I visitatori del museo potranno assistere a tutte le fasi del processo, avvicinandosi così alla tradizione di riti nati sotto altri cieli. La partecipazione è inclusa nel biglietto d’ingresso al museo.

 

Mara Martellotta

“Il Mandala della prosperità” al MAO dal 26 al 28 aprile

Da venerdì 26 a domenica 28 aprile, dalle 10 alle 18, il MAO ha il piacere di presentare l’evento “Il Mandala della prosperità”, a cura dell’Associazione Fedinsieme e della Casa della Cultura del Tibet. Per tre giorni consecutivi si potrà assistere alla creazione di un Mandala di sabbia ad opera di un gruppo di monaci buddisti della tradizione tibetana Geluk. Quella del Mandala, fonte di bellezza e perfezione, che rappresenta una delle più alte rappresentazioni della cultura spirituale buddista, è una pratica che prevede la costruzione di un complesso disegni composto da forme geometriche iscritti in un cerchio, mediante l’utilizzo di sabbia di vari colori, ciascuno con la sua valenza simbolica.

Frutto di una tradizione risalente a oltre 2500 anni fa, questa pratica è legata ai concetti di prosperità, pace, armonia e, soprattutto, all’idea di impermanenza e di distacco dalle cose materiali. Dopo aver lavorato per giorni alla composizione dell’opera, i monaci autorizzati allo svolgimento della pratica celebrano la cerimonia di dissoluzione, durante la quale la sabbia che compone il Mandala viene dispersa in acqua o distribuita alle persone presenti al rito. Durante l’evento al MAO, le fasi di creazione del Mandala si alterneranno a momenti di recita di Sutra e Mantra propiziatori, per culminare nella distruzione del Mandala domenica 28 aprile alle ore 17.

I visitatori del museo potranno assistere a tutte le fasi del processo, avvicinandosi così alla tradizione di riti nati sotto altri cieli. La partecipazione è inclusa nel biglietto d’ingresso al museo.

 

Mara Martellotta

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musaei

26 aprile – 2 maggio 2024

 

VENERDI 26 APRILE

 

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 aprile dalle 10 alle 18

IL MANDALA DELLA PROSPERITÀ

MAO – creazione di un mandala

Da venerdì 26 a domenica 28 aprile dalle 10 alle 18 il MAO ha il piacere di ospitare l’evento “Il Mandala della prosperità”, a cura dell’associazione Fedinsieme e della Casa della Cultura del Tibet.

Per tre giorni i visitatori del museo avranno la possibilità di assistere alla creazione di un mandala di sabbia a opera di un gruppo di monaci buddhisti della tradizione tibetana Geluk.

Quella del mandala, fonte di bellezza e perfezione che rappresenta una delle più alte espressioni artistiche e spirituali della tradizione buddhista, è una pratica che prevede la costruzione di un complesso disegno composto da forme geometriche inscritte in un cerchio mediante l’utilizzo di sabbia di vari colori, ciascuno con la sua valenza simbolica.

Frutto di una tradizione risalente a oltre 2500 anni fa, questa pratica è legata ai concetti di prosperità, pace, armonia e soprattutto all’idea di impermanenza e di distacco dalle cose materiali: dopo aver lavorato per giorni alla composizione dell’opera infatti, i monaci autorizzati allo svolgimento della pratica celebrano la cerimonia di dissoluzione, durante la quale la sabbia che compone il mandala viene dispersa in acqua o distribuita alle persone presenti al rito.

Durante l’evento al MAO, le fasi di creazione del mandala si alterneranno a momenti di recita di sutra e mantra propiziatori, per culminare infine nella distruzione del mandala domenica 28 aprile alle ore 17.

I visitatori del museo potranno assistere a tutte le fasi del processo, avvicinandosi così a tradizioni e riti nati sotto altri cieli.

Partecipazione inclusa nel biglietto di ingresso al museo.

 

 

SABATO 27 APRILE

 

Sabato 27 aprile dalle 14 alle 17.30

TRASFORMIAMO LE COLLEZIONI IN MANGA!

MAO – visita guidata e workshop

A cura di Theatrum Sabaudiae

Il linguaggio visivo dei manga, noto in tutto il mondo nel suo sviluppo contemporaneo, rappresenta un ricchissimo genere figurativo le cui origini attraversano secoli di cultura artistica giapponese. La visita guidata alla galleria del MAO dedicata al Giappone si soffermerà su alcuni nuclei di opere della collezione per apprezzarne in particolare la forza espressiva e l’energia del tratto pittorico in una varietà di manifestazioni, dai grandi paraventi alle stampe policrome ukiyo-e.

Segue il workshop di disegno in stile manga a cura di Marco e Mattia Boetti. Ispirati dalle opere in esposizione, l’esperienza proseguirà con un laboratorio didattico finalizzato alla creazione da parte dei partecipanti di una propria interpretazione di un soggetto di arte giapponese della collezione permanente del museo, precedentemente selezionato per l’occasione dagli artisti, utilizzando i segni grafici dello stile manga.

L’attività prevede un momento introduttivo in cui verranno fornite specifiche nozioni tecniche sull’utilizzo di alcuni tratti caratteristici per l’elaborazione di personaggi e ambienti naturali partendo da schemi composti da quadrati e rettangoli, ogni partecipante verrà poi guidato nell’esecuzione pratica per sperimentare la propria creatività e calarsi nei panni di un mangaka.

Al termine del laboratorio, ogni alunno porterà con sé, a ricordo dell’esperienza, il proprio disegno realizzato a matita e “chinato” utilizzando penne a sfera (biro).

Marco Boetti si diploma in Illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design di Torino e segue corsi di approfondimento sia sulle principali tecniche artistiche in questo campo che su grafica e didattica. Collabora con Enti Pubblici (italiani ed esteri), privati e case editrici, specializzandosi nell’illustrazione naturalistica e nella didattica realizzando laboratori di disegno per bambini e adulti principianti, pannellistica per parchi e musei, murales, diorami e trompe-l’œil, manifesti e progetti grafici mirati.

Mattia Boetti si diploma in grafica e pubblicità presso l’Istituto A. Cravetta – G. Marconi di Savigliano e si dedica a studi di approfondimento nello stesso ambito. Realizza progetti grafici mirati, laboratori didattici di disegno e a tema divulgativo per bambini e adulti principianti, pannellistica per parchi e musei, murales, diorami e trompe-l’œil con tecnica ad acrilico, etichette enologiche e progetti per l’editoria. Tra le principali collaborazioni, si citano : British Museum, Natural History Museum, Tate Britain (Londra) – Comune di Genova per il progetto Io vivo qui (in collaborazione con l’associazione culturale Amistà) – Biblioteca Internazionale per ragazzi Edmondo de Amicis e Orto Botanico dell’Ateneo (Genova) per l’esposizione Euroflora ’06 – Filatoio di Caraglio (Cuneo) in occasione della mostra Texture del fotografo Steve McCurry (in collaborazione con l’associazione culturale Artea) – Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza (2023, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente) e di Ferrara – Museo Geopaleontologico Capellini (Bologna) – CUFA Comando Unità Forestali e Agroalimentari (Roma) – Accademia dei Georgofili (Firenze) e Keith Art Shop Café (Pisa) – Gruppo Editoriale RCS, Hobby & Work Publishing (Milano) – Tavole per il Parco Naturale Regionale di Portofino dell’Aveto (Genova) e delle Alpi Liguri (Imperia).

Prenotazione obbligatoria. L’iniziativa verrà attivata al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti, fino ad esaurimento posti disponibili.

Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costo: 24€ a persona

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; ingresso gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

GIOVEDI 2 MAGGIO

 

Giovedì 2 maggio dalle 12:00 alle 21:00

EXPANDED – I PAESAGGI DELL’ARTE

GAM – preview a ingresso libero della nuova mostra in occasione dell’inaugurazione di Exposed Torino Foto Festival

3 maggio – settembre 2024

La GAM è felice di presentare l’esposizione, a cura di Elena Volpato, dedicata ad alcuni fotografi che hanno saputo restituire i molteplici aspetti dell’arte e ritrarne nel senso più ampio i suoi paesaggi composti di opere e architetture, del volto degli artisti e dei loro momenti di lavoro nello studio o nel paesaggio naturale.

L’esposizione è parte di Expanded, il percorso di rilettura in tre capitoli della Collezione fotografica della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che è parte del programma di EXPOSED. Torino Foto Festival. Il progetto si completa con Expanded Without, alle OGR Torino, ed Expanded With, nelle sale del Castello di Rivoli. Grazie al sostegno di Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la GAM ha potuto rinnovare il proprio impegno collezionistico acquisendo 22 fotografie di Gianfranco Gorgoni, realizzate tra il 1970 e il 1974. Le foto sono dedicate alle diverse fasi di realizzazione dell’opera Spiral Jetty di Robert Smithson, di opere di Michael Heizer, oltre che ad alcuni ritratti di artisti come Bruce Nauman, Dan Flavin, Agnes Martin ed Ellsworth Kelly.

(Comunicato stampa allegato)

 

GIOVEDI 2 MAGGIO

 

Giovedì 2 maggio ore 17:30

HOUSES AND GARDENS OF KYOTO

MAO – Lecture dell’architetto e scrittore Thomas Daniell

Nonostante la rapida modernizzazione e i danni subiti nel corso dei secoli, Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di un millennio, rimane un archivio ricco e inesauribile della storia e della cultura del Paese del Sol Levante.

Il volume Houses and gardens of Kyoto presenta un’ampia gamma di case tradizionali di Kyoto di ogni periodo della storia della città: dalle ville estive ai monumentali templi buddisti, dagli ariosi padiglioni da giardino alle locande tradizionali, tutti con i loro spazi esterni associati, siano essi piccoli cortili o pittoreschi giardini adatti a lunghe passeggiate.

La lecture si terrà in inglese con traduzione di Marco Imperadori.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

 


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Con un euro al museo il 25 aprile e 1 maggio

Ingresso a 1€ per le collezioni permanenti di GAM, MAO e Palazzo Madama. Tariffa ridotta a 1€ per le mostre Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte e Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded e a 5€ per Liberty. Torino Capitale.

 

 

 

La Fondazione Torino Musei celebra il 25 aprile e il 1° maggio proponendo nelle due giornate la tariffa speciale a 1€ per accedere alle collezioni permanenti e alle esposizioni collegate alla GAM, al MAO e a Palazzo Madama. Aggiungendo 1€ si potranno visitare anche le mostre temporanee della GAM Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte e del MAO Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded. La mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama è visitabile alla tariffa speciale di 5€.

L’offerta non si applica ai possessori di Abbonamento Musei Torino.

 

 

Cosa si può visitare:

·       Alla GAM: oltre alle collezioni permanenti, il pubblico potrà visitare le mostre temporanee Jacopo Benassi. Autoritratto criminale in Wunderkammer, Simone Forti in Videoteca Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte (+1€).

·       Al MAO: i visitatori possono scegliere fra le cinque gallerie delle collezioni permanenti, la mostra temporanea Contemporary Monogatari nella galleria giapponese, che chiuderà il 5 maggio, e Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded  (+1€).

·       A Palazzo Madama: oltre alle collezioni permanenti, i visitatori potranno visitare le mostre temporanee La meraviglia della seta e del peltro a Torino e Liberty. Torino Capitale (+5€)

La mostra Max Pinckers. State of Emergency, attualmente chiusa, riaprirà il 1 maggio e sarà inclusa nel biglietto a 1€ per le collezioni.

 

Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo: apertura 25 aprile e 1 maggio

le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza propongono per giovedì 25 aprile un’apertura con ingresso gratuito e saranno regolarmente aperte anche mercoledì 1° maggio. Domenica 5 maggio, come ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito per tutti i visitatori. Stesse modalità di apertura gratuita anche per la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi ad Arezzo. La Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato è visitabile tutte le domeniche e nei giorni festivi, sempre ad ingresso gratuito.

In particolare a Torino è aperta la mostra “Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza” a cura di Lauren Johnston e in collaborazione con National Geographic. La mostra, prima retrospettiva in Europa dedicata alla fotografa, espone circa 90 fotografie e offre una panoramica sull’importante lavoro di ricerca di Cristina Mittermeier, fotografa, biologa marina e attivista che, nel corso degli anni, ha documentato la bellezza del nostro pianeta, dai paesaggi alla fauna selvatica in continua evoluzione, alle diverse culture e tradizioni delle popolazioni che vivono in simbiosi con la natura.

Prosegue fino al 12 maggio anche la mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976” a cura di Aldo Grasso. L’esposizione presenta 85 fotografie provenienti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo sul Festival di Sanremo, la più celebre manifestazione della canzone italiana che rappresenta un capitolo importante non solo della storia della musica e della televisione ma anche della storia sociale del Paese.

Padre Dall’Oglio nelle foto di Ivo Saglietti a Deir Mar Musa

È semplicemente un abbraccio ma intenso e carico di entusiasmo e di amicizia quello tra padre Paolo Dall’Oglio e un musulmano del monastero. É la fotografia scelta come immagine simbolo della mostra “Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di padre Paolo Dall’Oglio”, negli scatti del fotoreporter Ivo Saglietti allestita nella splendida cornice del Castello Reale di Govone, in provincia di Cuneo, al confine con l’astigiano, fino al 26 maggio, in collaborazione con l’Associazione Govone Residenza Sabauda, Govone Arte e il Centro di promozione Culturale Govone e il Castello. Una foto in cui, afferma la curatrice dell’esposizione Tiziana Bonomo, “c’è la sintesi di tutta la capacità fotografica di un reporter in grado di cogliere il senso profondo dei sentimenti umani”. Non solo ma è anche un’istantanea significativa per la presenza sullo sfondo di una bambina siriana sorridente che guarda Paolo e l’amico Ivo, forse il simbolo di una via di dialogo e di speranza in una regione tanto tormentata e investita da guerre e terrorismo, quel dialogo che il missionario italiano cercava di continuo, tra cristiani e musulmani, nel suo monastero in Siria, Deir Mar Musa. I due protagonisti della mostra, il sacerdote gesuita e il reporter, non ci sono più: Saglietti è morto cinque mesi fa mentre Dall’Oglio, molto impegnato nel dialogo interreligioso, fu rapito il 29 luglio 2013 in Siria e da allora non si è saputo più nulla, forse sequestrato da agenti del regime siriano o da miliziani jihadisti. La mostra vuole ricordarli entrambi e far sapere chi erano questi due uomini molto diversi per formazione ed esperienze sul campo ma animati da una profonda amicizia.
Ivo Saglietti, più volte ospite nel monastero dove abitava Dall’Oglio, ha immortalato con il suo obiettivo la vita quotidiana dei monaci, dello stesso gesuita e della gente comune in una terra devastata dai conflitti. Le foto esposte parlano del dialogo possibile tra le religioni nella comunità rifondata da Padre Paolo Dall’Oglio nell’antico monastero siriano Deir Mar Musa al-Abashi (Monastero di San Mosè l’Abissino) luogo frequentato e vissuto da cattolici e musulmani, incastonato tra le montagne siriane del Qalamun, a circa 80 chilometri a nord di Damasco. Padre Paolo approdò in Medio Oriente negli anni Settanta “per servire l’impegno della Chiesa nel mondo musulmano”, come scrisse egli stesso. Dall’amicizia profonda con padre Paolo, rifondatore della comunità monastica cattolico-siriaca “Al Khalil”, erede di una tradizione eremitica del VI secolo, sono nati i libri “Sotto la tenda di Abramo” (Mario Peliti, 2004), “Ritorno a Deir Mar Musa, l’utopia di padre Dall’Oglio (Emuse, 2023) e la mostra fotografica a Govone. “Le tue foto per noi sono un richiamo, un monito, un programma e un incoraggiamento”.
Così padre Dall’Oglio, scomparso in Siria undici anni fa, scriveva al reporter Ivo Saglietti che varie volte si recò al monastero Deir Mar Musa per continuare il suo lavoro di fotoreporter. Saglietti nasce in Francia ma trascorre la sua adolescenza ad Alba e nel 1975 inizia ad occuparsi di fotografia proprio a Torino diventando cineoperatore. Premio World Press Photo nel 1992 è diventato famoso per aver girato documentari in Medio Oriente, Africa, America Latina e Balcani. Inoltre ha documentato in giro per il mondo la diffusione di malattie infettive di grande impatto come la tubercolosi, la malaria e l’Aids. Rimase affascinato da questo antichissimo sito siriano da cui lo stesso padre Paolo restò incantato dopo avervi trascorso una decina di giorni durante un ritiro spirituale. Nella mostra sono esposti anche alcuni testi, in parte tratti dalle lettere tra il gesuita e il reporter.
“Mi auguro che anche gli studenti vengano a vedere questa mostra”, osserva la curatrice Bonomo nonché fondatrice di ArtPhotò, convinta che le nuove generazioni devono conoscere questi luoghi anche solo attraverso scatti fotografici per rendersi conto dell’importanza della convivenza tra fedi diverse in una terra martoriata dalle guerre. Il fotoreporter Ivo Saglietti è protagonista di due esposizioni in contemporanea, al Castello di Govone e nella Chiesa di San Domenico ad Alba. In entrambe le sedi la curatrice Bonomo ha selezionato insieme a Federico Montaldo dell’Archivio Saglietti e alla casa editrice Emuse una trentina di fotografie in bianco e nero esposte al pubblico fino al 26 maggio, da venerdì a domenica ore 10-12,30/15-18.
Filippo Re
nelle foto:
L’abbraccio tra il gesuita Paolo e un musulmano
Il fotoreporter Ivo Saglietti con padre Paolo Dall’Oglio
Scene di vita nel monastero siriano Deir Mar Musa