Cogliere il mondo in prospettiva
#5YearsInPerspective. In mostra i più significativi scatti fotografici di viaggio di Alberto Trivero, giovane ingegnere informatico torinese
Cogliere il mondo in prospettiva è oggi quanto mai prezioso, soprattutto in questo tempo ed in una società da poco uscita dall’emergenza. Ed è assolutamente affascinante farlo attraverso le fotografie di viaggio, come quelle raccolte da Alberto Trivero, giovane ingegnere informatico torinese, e raccolte nella mostra intitolata “Cinque anni in prospettiva”, ospitata presso l’associazione torinese ARTE.
In fondo aveva ragione il famoso poeta e scrittore portoghese Fernando Pessoa ad affermare che la vita consiste in ciò che facciamo di essa e che “i viaggi sono i viaggiatori stessi e che ciò che vediamo è ciò che siamo”.
“La mostra – spiega lo stesso Alberto Trivero – raccoglie gli scatti fotografici, circa una cinquantina, tra cui alcuni inediti, che ho ritenuto più significativi tra quelli realizzati negli ultimi cinque anni, durante i viaggi compiuti attraverso Europa, India, America ed Africa. Si tratta di fotografie scattate in India ( nel Ladakh, nel Rajastan e nella catena dell’Himalaya nella parte settentrionale del Paese), in Marocco, nei Parchi Naturali dell’Ovest degli States, a Creta e in Spagna. Il progetto di un’esposizione è nato a partire dal mio primo fotolibro, realizzato all’inizio della pandemia, e che reca lo stesso titolo di questa mia mostra fotografica”.
Essa è ospitata presso ARTE, Associazione Culturale Artisti, in corso Francia 169, e rimarrà aperta fino al 17 luglio prossimo, dalle 19 alle 20 tutti i giorni e su appuntamento telefonico.
ARTE Associazione Culturale Artisti. Corso Francia 169. Torino
Mara Martellotta
L’isola del libro
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Willa Cather “Il canto dell’allodola” -Fazi- euro 18,50
E’ inedito in Italia questo romanzo scritto dall’americana Willa Cather (1873- 1947) nata in Virginia, poi trasferitasi con la famiglia nel Nebraska, dove visse a stretto contatto con gli immigrati cechi e scandinavi. Fu anche insegnante e giornalista: nel 1906 si trasferì a New York lavorando per il “McClure’s Magazine”e soggiornò a lungo in Francia, ad Avignone. Scrittrice prolifica pubblicò vari romanzi e vinse il Premio Pulitzer nel 1923 con “Uno dei nostri”. In America conobbe grande fama perché seppe dare voce alla gente di frontiera, raccontando il grande Ovest che conosceva bene, perché ci era nata e aveva insegnato a Pittsburg.
“Il canto dell’allodola” è la storia della giovane Thea Kronberg, nata nell’entroterra americano a inizi 900, a Moonstone nel Colorado: piccola cittadina al confine col deserto, popolata da emigrati europei in cerca di nuove opportunità.
La famiglia di Thea è di origini svedesi, figlia di un pastore metodista, quarta di sette fratelli, e la seguiamo a partire dai suoi 11 anni, mentre accudisce il fratellino ultimo nato, ma soprattutto prende lezioni di pianoforte da un maestro tedesco che l’ha particolarmente a cuore.
Thea è intelligente, sensibile e piena di entusiasmo, sa far breccia negli animi di uomini saggi come l’affascinante dottor Archie (incastrato in un matrimonio infelice) o far platonicamente innamorare di sé lo sfortunato macchinista Ray. E’ grazie a loro che spicca il volo verso Chicago, dove alloggerà in vari pensionati, farà lavoretti per mantenersi e prenderà lezioni di musica. Nella grande città ventosa e frenetica scoprirà che il suo vero talento non è per i tasti del pianoforte, ma per il canto.
La sua è la storia di «…una persona fuori dal comune in un mondo molto, molto comune», come intuisce ben presto il dottor Archie che la sprona a volare più alto. La bellissima parabola di come si può nascere da gente rozza e diventare migliore.
Pare che la storia di Thea sia ispirata all’incontro della scrittrice con la cantante Olive Fremstad, soprano e mezzo soprano famoso all’epoca, che cantò anche con Enrico Caruso ( pure lei svedese e nata nel Minnesota).
Willa Cather fu a sua volta un personaggio da romanzo che, secondo i biografi, ebbe un solo grande amore, l’amica Isabelle McClung alla quale dedicò proprio “Il canto dell’allodola”.
Sylvia Townsend Warner “Il cuore vero” -Adelphi- euro 18,00
Sylvia Townsend Warner (1893-1978) è stata un’importante scrittrice, nata e sospesa tra 800 e 900: vicina al primo per stile di scrittura, ma proiettata nel secondo per i temi trattati. Fu una donna decisamente anticonformista, femminista, visse 40 anni con la poetessa Valentine Acklad, lottò per i diritti degli omosessuali e combatté in Spagna nella Guerra Civile.
“Il cuore vero” rimanda al poema di Apuleio “Amore e Psiche” e narra la storia della 16enne orfanella Sukey Bond.
Una vicenda tristissima segnata dalla perdita dei genitori a 11 anni, lei primogenita e unica femmina di una nidiata di bambini che il destino sparpaglierà in adozione. Viene separata dai fratellini e mandata in orfanotrofio per 5 anni, poi spedita a servizio in una landa desolata e umida dell’Essex nel 1873.
E’ li che conosce e si innamora –ricambiata- del giovane Eric: biondo, svagato, inoffensivo e tenerissimo. Condividono l’amore per gli animali e la natura, ma lui non è come gli altri. Da tutti è considerato “un idiota”, malato di mente senza speranze di guarigione, reietto che la madre ha allontanato vergognandosene. Quando Eric ha l’ennesima crisi convulsiva lo allontanano da Sukey e sbattono lei in mezzo alla strada.
Ma è innamorata, combattiva e per niente disposta a rinunciare a quel legame. Il romanzo narra le sue peripezie e la sua battaglia per ritrovarlo, incluso un incontro nientemeno che con la Regina Vittoria.
Sono pagine che rimandano ai grandi scrittori vittoriani, come Thomas Hardy e la sua “Tess dei d’Ubervilles”, ma con una modernità straordinaria. Sukey dovrà lottare contro la cattiveria delle altre servette, ma anche contro persone altolocate che irradiano insensibilità e spietatezza.
Una critica arguta che la Townsend fa delle signore dell’epoca che si ammantavano del buonismo di opere di bene per sentirsi più nobili, ma poi dei bisognosi se ne infischiavano altamente.
Pagine che possiamo decodificare come manifesto femminista, con l’eroina Sukey dal “cuore vero” che non si ferma davanti a nulla pur di trovare il suo Cupido. Un altro personaggio femminile che la Townsend ci ha lasciato dopo “Lolly Willowes” (Adelphi 2016), storia di una donna che diventa strega per sfuggire ai lacci della società degli anni Venti
Alessandro Robecchi “I cerchi nell’acqua” -Sellerio- euro 15,00
Il protagonista dei romanzi di Robecchi, Carlo Monterossi -autore di televisione spazzatura e col pallino da investigatore casuale- in questa avventura cede il primo piano ai due poliziotti Tarcisio Ghezzi e Antonio Carella, sullo sfondo di una Milano sotterranea che li vede impegnati in due indagini parallele, scandite in capitoli alterni.
Tarcisio Ghezzi, 60 anni e in odor di pensione dopo 40 anni «di onorato servizio, sposato con Rosa, niente figli, zero carriera, tanti chilometri per poco reddito…» ha in corso una sua battaglia personale e un torto da raddrizzare.
Antonio Carella è il collega più giovane, lavoratore instancabile che non va mai in vacanza oppure usa le ferie(ne ha una tonnellata da smaltire, ma proprio non è capace di fermarsi e riposare) per risolvere vecchi casi. E anche lui ha un fatto privato di cui occuparsi.
Entrambi sono sulle tracce di due ex detenuti. Quello di Ghezzi è il 66enne Pietro Salina, ladro maldestro e sfortunato, fuori dal carcere da qualche anno, che in passato è stato il protagonista del primo caso risolto da Ghezzi.
Invece Carella è alle costole di tal Alessio Vinciguerra, 39enne rammollito e un po’ ingrassato, ora di nuovo libero dopo neanche 5 anni di galera.
Inutile dire che i due poliziotti sono un po’ le pecore nere della questura, due cani sciolti con caratteri ed età diversi; in comune un forte senso di giustizia e l’empatia per le sofferenze altrui. Mentre conducono le loro battaglie private, intanto c’è un caso bollente da risolvere. L’omicidio dell’artigiano e famoso restauratore Crodi, picchiato a morte nel suo magazzino-laboratorio.
Un gran bel rebus che parte senza indizi: nessun segno di scasso né di furto, zero tracce o testimoni. Poi qualcosa si ingarbuglia, una signora della Milano super- bene muove le sue pedine e denuncia che nell’atelier non c’è più il suo preziosissimo orologio di epoca napoleonica, quello che Crodi doveva sistemare per la vendita niente meno che a Sotheby’s per 170.000 euro. Alla denuncia della madama seguirà un coro di altri clienti, in una bagarre anche mediatica che complicherà le cose…..
E il resto a voi scoprirlo tra continui colpi di scena e un filo sottile che segna il confine tra poliziotti e malavitosi, che forse a volte si può travalicare…
Le port sacre’
La poesia di Alessia Savoini
Dans la dernière involution du rêve
qui explique les ailes à un chérubin sans visage
la blessure de la terre
dans le don de la mort
se donne de la vie.
Il profondo rosso della cultura dopo il lockdown
Dopo il lockdown il mondo della cultura piemontese ha finalmente l’occasione per incontrarsi con le dovute “distanze” all’interno del Teatro Carignano di Torino per assistere all’evento che l’Osservatorio Culturale del Piemonte ogni anno riserva al racconto dei dati sulla cultura in regione.
Tuttavia, il Covid ha sparigliato le carte e il racconto del 2019 rimane solo sullo sfondo, divenendo lo scenario su cui emergono i numeri di un’urgenza: quella indotta dalle perdite del comparto culturale in Regione nei primi sei mesi del 2020. Il racconto degli effetti dell’emergenza Covid-19 diviene ancor più cruciale per un comparto caratterizzato da una cronica debolezza strutturale.
Come eravamo: da un 2019 nella norma a un 2020 dove ogni regola fa eccezione
Sulla scia degli anni che lo hanno preceduto, il 2019 in Piemonte non segna variazioni significative: cresce di poco il pubblico dei musei che arriva a sfiorare i 6 milioni e 680 mila ingressi mentre l’Abbonamento Musei, nell’anniversario dei suoi 25 anni, raggiunge quasi 130 mila tessere vendute e poco meno di un milione di visite effettuate; il cinema nel 2019 recupera le perdite in termini di spettatori e incassi dell’anno precedente e aumentano di poco raggiungendo quota 261 milioni le risorse messe a disposizione dall’insieme dei soggetti istituzionali che sostengono la cultura. Seppure il 2019 possa essere visto come un anno “nella norma”, nel contesto attuale, assume un suo ruolo come momento terminale di una serie precedente. Un “prima”, dopo il quale la cultura è obbligata a ripensarsi. Il 23 febbraio 2020 e il Decreto Legge n.6 (il primo di una serie di provvedimenti e misure per far fronte e contenere la pandemia sanitaria dovuta alla diffusione in Italia del Coronavirus) segna una cesura. Mai prima d’allora nella storia recente dalla Seconda guerra mondiale musei, biblioteche, cinema e teatri erano stati chiusi per un periodo così lungo.
Il monitoraggio degli effetti del Covid-19 sul comparto culturale piemontese
Sin da subito, all’inizio dell’emergenza Covid, l’Osservatorio Culturale ha predisposto un monitoraggio ad hoc rivolto agli operatori e alle organizzazioni del comparto presenti sul territorio regionale piemontese, con l’obiettivo di fornire un quadro di quali fossero gli effetti diretti e la dimensione complessiva dei danni economici arrecati al sistema culturale dalle misure restrittive adottate dal Governo. Cuore del monitoraggio sono state le 3 fasi di rilevazione dei dati che hanno seguito temporalmente le disposizioni ministeriali che si sono succedute e consentito di osservare passo dopo passo cosa stesse accadendo. Hanno preso parte alle tre fasi di rilevazione 958 soggetti attivi nel settore culturale regionale (operatori dello spettacolo dal vivo, musei e beni culturali, organizzazioni impegnate in eventi, biblioteche e archivi, centri culturali, imprese culturali ed erogatori di servizi al comparto). Un campione confrontabile di 246 soggetti su 958 ha aderito almeno alla seconda e alla terza fase di monitoraggio, consentendo di tracciare l’evoluzione delle difficoltà e di operare un raffronto tra i vari periodi di rilevazione. In base alle risposte fornite esclusivamente dai soggetti rispondenti, le perdite dichiarate ammontano a circa 36 milioni di euro, di questi 23,4 milioni (oltre il 65% del totale) sono riconducibili al campione confrontabile. Pesano sulle casse delle organizzazioni non solo le entrate mancate ma anche i costi sostenuti durante il periodo di chiusura e sospensione delle attività: 16 milioni di euro (11,3 dei quali riferiti al solo campione confrontabile). Le cifre maggiori sono riconducibili al patrimonio, ovvero ai musei e beni culturali (il costo medio sostenuto ammonta a circa 125.000 euro).
La stima delle perdite economiche del comparto culturale piemontese nei primi sei mesi del 2020
Oltre alle indicazioni derivate dai questionari, l’Osservatorio Culturale del Piemonte si è avvalso delle serie storiche riguardanti gli ingressi nei musei, gli spettatori e gli incassi relativi allo spettacolo dal vivo e all’esercizio cinematografico di tutta la Regione degli ultimi anni per determinare una stima delle perdite economiche riferita all’intero universo degli operatori e non solo al sottoinsieme dei rispondenti al monitoraggio. Si stimano in circa 50 milioni di euro i mancati incassi di tre comparti dell’offerta culturale regionale:
– Musei: perdono tra i 19 e i 20 milioni di euro, ripartiti in una cifra attorno ai 14 Mln € per la sola città di Torino e attorno ai 6 Mln € per tutto il resto della Regione.
– Spettacolo dal vivo: la perdita è stimata attorno ai 17,5 Mln di Euro (1,5 Mln da servizi non effettuati come laboratori, didattica, affitti, service a manifestazioni ecc. mentre i restanti 16 Mln € da mancati incassi da biglietteria, da ripartirsi in una quota attorno al 75% per la città di Torino e i rimanenti 4 Mln di Euro per il territorio regionale). Una forte variabilità nella cifra complessiva è relativa, anno per anno, ai grandi concerti pop che rappresentano macchine economiche di forte impatto. Inoltre, la stima sulle perdite del primo semestre non comprende la stagione estiva, ricca di eventi ma soprattutto di festival che intersecano i diversi settori, musica di generi differenti, teatro, danza, cinema.
– Cinema: la perdita secca è stimata in circa 13,5 milioni di euro, se si tiene conto della media di incassi negli ultimi 5 anni, suddivisibili in circa 5,5 Mln € per Torino e 8 Mln € per il territorio regionale.
In questo conteggio non rientrano i contratti per forniture esterne che musei e organizzazioni di spettacolo dal vivo hanno interrotto verso le cooperative, le imprese di pulizie, i servizi didattici, tutte risorse che vengono a mancare all’insieme del comparto culturale e al suo indotto. Vanno aggiunti al conteggio anche gli operatori e le imprese che si occupano della produzione di attività culturali, dagli eventi all’organizzazione di mostre, alla valorizzazione dei beni culturali e del comparto che viene compreso nel termine imprese culturali e creative (con imprese che vanno dal design all’editoria, al comparto audiovisivo, ai videogames…). Considerando l’intero paesaggio, il computo delle perdite si estende ed emerge con evidenza come nel primo semestre si possa considerare già superata la soglia dei 100 milioni di euro.
Il lavoro culturale e l’emergenza degli invisibili
Il comparto culturale vede tra le fila dei propri lavoratori una forte presenza di soggetti non inquadrati nei contratti di dipendenza. Oltre alle partite Iva, i Co.Co.Co., ma anche lavoratori intermittenti (soprattutto dello Spettacolo Dal Vivo) con forme contrattuali che non permettono, nella gran parte dei casi, di essere inclusi nella platea dei destinatari di possibili sussidi. Lavoratori inquadrati, titolari di contratti regolari, che pagano tasse e contributi ma invisibili ai database degli istituti nazionali al momento di erogare forme di sussidio e aiuto, che si stima prossimo alle 300 mila unità a livello nazionale.
Nei diversi rilevamenti degli effetti del COVID sull’occupazione culturale e con l’ultima rilevazione di maggio effettuata dall’Osservatorio è possibile confrontare come cambia la situazione per coloro che hanno risposto ai successivi questionari: la quota di coloro che hanno avuto accesso a forme di sostegno e di ammortizzatori sociali passa dal 10% della prima rilevazione al 29% della seconda e si attesta sul 44% nel terzo questionario, testimoniando l’allargamento progressivo della platea degli aventi diritto a forme di sostegno e di ammortizzazione delle perdite economiche. Si tratta per la maggior parte dei casi di Cassa integrazione ordinaria e in deroga o di Fondo integrativo salariale (poco più della metà in entrambe le rilevazioni). Seguono il bonus di 600 € (poco più del 20% nella seconda rilevazione, poco più del 30% nella terza), e la sospensione nel pagamento dei contributi, al 10% nella seconda rilevazione, sopra al 35% nella terza.
In tempo di distanziamento, la cultura abbraccia il digitale
Malgrado le plurime difficoltà, durante il lockdown le organizzazioni culturali hanno manifestato un comportamento reattivo per riaffermare la propria presenza in modo alternativo attraverso strumenti digitali e canali social. Certamente è aumentata la consapevolezza dell’importanza del digitale anche per quelle realtà culturali che per tanto tempo se ne sono tenute a distanza. Dai questionari compilati nel corso del monitoraggio risulta che il 64% dei rispondenti ha avviato iniziative, progettato o ideato contenuti per compensare la chiusura dei siti con un rapporto almeno virtuale con i propri pubblici. Una quota pari al 20% del totale ha prodotto contenuti nuovi espressamente progettati per il web, mentre per la maggioranza dei soggetti si è trattato di “spostare in rete” materiali già disponibili in formato digitale. Si evidenzia un balzo in avanti nell’uso del digitale e l’85% dei rispondenti ha reso disponibili le offerte digitali in maniera completamente gratuita.
Vale la pena sottolineare anche l’importante ruolo dell’offerta digitale nel caso delle biblioteche: la stima di 220 mila prestiti mancati viene attenuata dal potenziamento dei servizi digitali presenti già prima del lockdown e offerti attraverso la piattaforma di MLOL: nei sistemi bibliotecari piemontesi in cui è attivo il servizio gli accessi nei mesi da marzo a giugno sono raddoppiati, tanto che nel primo semestre del 2020 sono stati quasi raggiunti gli accessi di tutto il 2019. Simile la crescita dei prestiti di e-book che nel 2019 sono stati circa 62 mila e nei primi 5 mesi del 2020 poco meno di 52 mila. Le consultazioni dei quotidiani e delle riviste in tutto il 2019 sono state di 1,3 milioni mentre alla fine di maggio 2020 erano poco meno di 1,1 milioni.
Sfide: fare i conti con pubblici, sostenibilità e missione che la cultura vuole avere
Il COVID si è abbattuto su di un comparto già in condizioni di sostenibilità precaria, indebolito da lunghi anni di crisi economica, caratterizzato da grande frammentazione interna e da un quadro normativo incompleto e contraddittorio. Oggi la cultura si trova a fare i conti con i costi del distanziamento sociale e le limitazioni che abbassano le soglie di pubblico in moltissimi casi ben al di sotto delle soglie di sostenibilità economica. Molte istituzioni e organizzazioni culturali dovranno ripensare da zero le forme di sostenibilità e ri-inventare nuovi business model. Come afferma Luca Dal Pozzolo, Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte: «Pensare a un pubblico più che dimezzato, non significa un automatismo nel chiedere più soldi allo Stato per ripianare le perdite, indipendentemente dalla natura dell’organizzazione, ma implica trovare un altro modello di sostenibilità, economica, sociale e culturale e ripensare completamente la propria missione. Il pubblico nelle sale non significa solo euro nelle biglietterie, ma è anche l’indicatore di come le risorse – e specie quelle pubbliche – vengano distribuite nel corpo sociale. La conquista del più vasto pubblico possibile è un compito etico delle istituzioni, oltre a essere l’indicatore dell’efficacia della redistribuzione delle risorse pubbliche nella società. Un’offerta culturale costretta entro dimensioni di pubblico ridotte al limite dell’elitario, deve necessariamente pensare a un diverso modo di diffondere la propria produzione culturale, se vuole mantenere margini di legittimazione sociale per la propria spesa e per la quota di parte pubblica».
‘Torino a Cielo Aperto’ è il ricco cartellone di eventi culturali e ricreativi diffusi su tutto il territorio che si pone l’obiettivo di invitare i cittadini a riappropriarsi degli spazi pubblici e dei parchi cittadini dopo il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19.
Il progetto – proposto dagli assessorati alla Cultura, ai Giovani, al Turismo e Commercio, all’Ambiente e all’Istruzione della Città di Torino, in collaborazione con Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e Iren – presenta 22 ‘punti estivi’ realizzati da associazioni culturali con il contributo della Città; 4 arene cinematografiche; la programmazione ‘Blu Oltremare’ che si realizza nel cortile di Combo a cura del Teatro Stabile di Torino con la collaborazione del Teatro Regio, di TPE – Teatro Piemonte Europa e Fondazione TRG, Piemonte dal Vivo, Todays, TJF e MITO per la Città, Torino Spiritualità/Circolo dei lettori e alcune delle compagnie del progetto Torino Arti Performative; ‘Spettacoli a Cielo Aperto’ nell’arena della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani; gli eventi estivi nei cortili e i Festival.
Gli appuntamenti saranno organizzati nel pieno rispetto delle nuove prescrizioni dettate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per garantire al pubblico di assistere in sicurezza e con assoluta tranquillità a tutte le iniziative.
“L’emergenza Covid ha messo a dura prova la città e i suoi abitanti. Infatti per mesi abbiamo dovuto rinunciare alle nostre abitudini, ai nostri spazi, ai nostri incontri e ai nostri eventi – sottolinea la Sindaca di Torino, Chiara Appendino -. Abbiamo lavorato fin dal primo giorno di lockdown per ritornare appena possibile alla normalità e i torinesi ci hanno sempre supportati con grande senso di responsabilità. Tra le tante azioni intraprese, la collaborazione con gli operatori dello spettacolo e le diverse realtà del territorio, ci ha permesso di realizzare la rassegna estiva Torino a Cielo Aperto. Grazie ai molti appuntamenti in programma i cittadini potranno assistere in totale sicurezza a spettacoli, intrattenimenti, proiezioni cinematografiche e a molto altro ancora contribuendo a consolidare quella rete sociale che la pandemia ha messo a rischio. Ringrazio – conclude la Sindaca – tutte e tutti coloro che lo hanno reso possibile.”
Spazi esterni, giardini, aree intorno a musei e oratori, parchi, piazze, terrazze e cortili saranno, all’interno del programma di ‘Torino a Cielo Aperto, il palcoscenico ideale per spettacoli, musica, cinema, teatro, laboratori, talk, incontri, wellness, performance, listening session, tour guidati, cene interculturali, yoga al tramonto e passeggiate nel parco, sperimentazioni, walkscape, educational, cabaret, animazione, visual art, sonorizzazioni, workshop, scuola dj, narrazioni e seminari. Luoghi in cui si potrà nuovamente assaporare il gusto dello stare insieme, fisicamente distanti ma socialmente vicini per trascorrere un’estate di svago in città.
Sono inoltre stati individuati spazi pubblici e spazi insoliti nelle 8 circoscrizioni cittadine con l’obiettivo di avviare sperimentazioni volte all’aggregazione. Nello specifico sono stati schedati circa 220 cortili e, quelli considerati compatibili con l’organizzazione di attività, ospiteranno appuntamenti culturali, ricreativi, sociali e/o di intrattenimento, con una particolare attenzione alla sostenibilità dal punto di vista ambientale. Le iniziative culturali e commerciali di quest’anno vanno, infatti, nella direzione di una Torino vivibile e partecipata. Il territorio finalmente diventa fisicamente il luogo attrattivo per eccellenza.
Per l’estate torinese la Città ha realizzato anche un piano d’azione al fine di valorizzare gli spazi pubblici aperti a supporto delle attività commerciali per favorire la ripresa dell’attività economica. E, nell’ottica di una città ‘a cielo aperto’, oltre alla nuova edizione del mercatino ‘Il Libro Ritrovato’ (piazza Carlo Felice, la prima domenica del mese) e l’istituzione di quello dei produttori agricoli AGRIFLOR dedicato ai vivaisti (piazzo Vittorio, quarta domenica del mese), nei week end di luglio sono previste edizioni straordinarie di alcuni mercatini tematici (http://mercati.comune.torino.it).
Il rilancio della promozione turistica e culturale potrà inoltre avvalersi della nuova programmazione del palinsesto degli eventi dell’anno di ‘Torino Città del Cinema 2020’. Fino al 20 luglio la Mole Antonelliana sarà un cinema ‘a cielo aperto’ grazie a uno spettacolo di videoproiezione altamente innovativo inaugurato la notte di San Giovanni. Dalle 22 alle 0:30 i quattro lati della cupola si animano contemporaneamente con uno videomapping della durata di 20 minuti: un omaggio alla Torino cinematografica, al cinema italiano e alle grandi star internazionali di tutti i tempi, in un montaggio serrato e visionario realizzato da Donato Sansone.
La programmazione estiva di ‘Torino a Cielo Aperto’ si rivolge anche ai più piccoli. L’Amministrazione Comunale ha infatti organizzato un ventaglio di attività a loro rivolte, per fornire un servizio essenziale ai genitori che devono conciliare la vita con l’attività lavorativa e opportunità di gioco e socialità ai figli dopo il lungo periodo di isolamento. Tra gli appuntamenti a loro dedicati Nidi estate (da 0 a 3 anni), ‘Bimbi Estate’ (dai 3 ai 6 anni) ed ‘Estate Ragazzi’ (dai 6 agli 11 anni).
Sarà una maratona che coinvolgerà tantissimi lavoratori tra cui attori, tecnici, musicisti, operatori, addetti ai servizi, alla sicurezza e alla somministrazione, ingegneri, danzatori, coreografi, costumisti, registi, direttori e tanti altri. Una spinta per far ripartire il motore creativo della città e permettere ai torinesi di rivivere gli spazi urbani e ai turisti di conoscere meglio Torino. Una stagione che non mancherà di stupirci con appuntamenti di qualità capaci di soddisfare ogni esigenza di fruizione culturale.
Tutta l’offerta – grazie alla collaborazione con l’Università di Torino – sarà accessibile attraverso FirstLife , una piattaforma sviluppata dal gruppo di ricerca ‘Social Computing’ del Dipartimento di Informatica guidato dal professor Guido Boella. Si tratta di un social network civico basato su una mappa interattiva che permetterà a tutti di consultare agevolmente le proposte cittadine, alla quale potranno contribuire anche gli stessi operatori culturali.
Il calendario della rassegna è consultabile anche su CityAROUND (www.cityaround.it). L’app gratuita, nata a Torino e pensata per il Turismo Sostenibile, garantisce la sicurezza e il distanziamento fisico. È una porta digitale con cui immergersi, grazie a un semplice tocco sul proprio device, nei circuiti tematici, turistici e outdoor più belli della città da visitare a piedi o in bicicletta. Nell’app esiste anche una sezione dedicata ai principali eventi e manifestazioni. Scaricabile dall’8 luglio in tutti gli store, sarà l’agenda digitale e il navigatore ufficiale di tutti gli eventi.
‘Torino a Cielo Aperto’ è anche il titolo dello spot promozionale – https://youtu.be/EK15meN-4Vg – della durata di 45 secondi realizzato da Turismo Torino e Provincia come strumento per raccontare le peculiarità del capoluogo piemontese attraversato da due fiumi, immerso nel verde, ricco di piazze auliche, palazzi storici, musei e dehors da cui poter ammirare ogni bellezza in piena libertà e sicurezza. Una città ben organizzata, che ti fa sentire a casa e che risponde alle esigenze e ai bisogni dei ‘viaggiatori’ post lockdown. Il video termina con l’invito a visitare Torino grazie all’offerta regionale ‘Sei nostro ospite due notti su tre’. Informazioni sul voucher vacanza: www.turismotorino.org
PUNTI ESTIVI
‘EVERGREEN FESTIVAL 2020’
Associazione Tedacà – Parco della Tesoriera
Musica, teatro, talk, laboratori per bambini e adulti, incontri, spettacoli
www.evergreenfest.wordpress.com
‘MANIFESTAZIONI ESTIVE IMBARCHINO 2020’
Associazione Banda Larga – Parco del Valentino, prato fronte Imbarchino
Wellness, teatro, performance, incontri, cinema, listening session, tour guidati del parco del Valentino, residenze artistiche
‘IL GIARDINO DI OFF TOPIC’
Associazione Torino Youth Center – Cortile Off Topic, via Pallavicino 35
Musica, teatro, cantautorato, appuntamenti per bambini, contaminazioni
artistiche
‘ZOE COMMUNITY FEST 2020’
Associazione Comala – Spazio esterno Associazione Comala, corso Ferrucci (cortile dell’ex Caserma La Marmora)
Musica, letteratura, teatro, incontri, cinema
‘PIAZZA CECCHI 2020 – ESTATE IN AURORA E ALLA CASA DEL QUARTIERE’
Associazione Il campanile ONLUS – Giardino Alimonda; cortile interno Cecchi Point; via Cuneo/via Lanino e scalinata di via Noè
Teatro, musica, proiezioni cinematografiche, aggregazione, incontri, cene interculturali
‘ESTATE A SUD’
Fondazione Mirafiori (in collaborazione con il Centro Protagonismo Giovanile Strada delle Cacce) – Centro Protagonismo Giovanile Strada delle Cacce e Casa nel Parco
Musica, cinema, scienza, laboratori, spettacoli, yoga al tramonto e passeggiate
HIROSHIMA SOUND GARDEN
Il giardino estivo di Hiroshima mon amour
Hiroshima Mon Amour – Cortile Hiroshima, via Bossoli 83
Concerti di musica acustica, cantautorale e di teatro musicale, sperimentazione, educational, incontri
‘IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI’
Stalker Teatro – Cortile Oratorio Parrocchia Santa Famiglia di Nazaret
Spettacoli dal vivo, incontri, walkscape
‘GREEN DOT’
Spiriti indipendenti – viale Cagni, Parco del Valentino
Cultura, musica, spettacolo ed educazione per le famiglie e i giovani
‘ESTATE AL PARCO DEL FANTASTICO’
Associazione Immagina – Area esterna intorno al Mufant, Museo del Fantastico (via Reiss Romoli)
Attività di engagement e partecipazione attiva (giardinaggio e laboratori collettivi), incontri/conferenze, laboratori creativi per famiglie con bimbi, performance artistiche e musicali
‘SUN OF A BEACH VOL II’
Associazione Spazi Musicali – Cortile Spazio 211, via Cigna 211
Musica giovane, performance di buskers, arti visive, cinema
‘ESTATE IN CIRCOLO 2020’
L’Arteficio – Giardino pubblico di via Carlo Ignazio Giulio 14/a
Concerti, performance teatrali e cabaret, animazione
‘ESTATE IN VINCOLI’
Associazione San Pietro in Vincoli – Ex Cimitero San Pietro in Vincoli
Concerti, conferenze, spettacoli teatrali, attività per bambini e famiglie
‘THIS MUST BE THE PLACE’Associazione Teatro Orfeo – Area esterna Cap 10100. corso Moncalieri 18
Teatro, cinema, live, laboratori, incontri
‘URBAN GARDEN’
Q35 APS – Area esterna spazio Q35. via Quittengo
Visual art, sonorizzazioni, workshop, scuola dj, cinema, laboratori per bambini e adulti
‘ESTATE IN PORTINERIA’
Rete Italiana Cultura Popolare – piazza della Repubblica
Narrazioni, seminari, incontri, cinema, concerti
www.reteitalianaculturapopolare.org
‘IL CORTILE DELLA FELICITÀ’
Associazione Nessuno – Polo Lombroso 16, terrazza
Appuntamenti artistico-culturali, performativi, incontri, laboratori, cinema sul tema della felicità civica
‘CINEMA IN FAMIGLIA – LA FINESTRA SUL CORTILE’
Associazione Zampanò – piazza Delpiano; piazzale Rostagno; area pedonale Di Nanni
Rassegna cinematografica itinerante
‘STASERA TI RACCONTO UN LIBRO’
Assemblea Teatro – Mausoleo de la Bela Rosin area esterna
Teatro, incontri, letture
‘OVERSOUND 2020’
UISP Torino – Palazzina Ex Lancia di via Cumiana
Eventi di musica dal vivo, performance danzanti e teatrali su film muti
‘LA GRANDE BELLEZZA A TORINO’
Su Misura APS – Area esterna community hub di via Baltea
live talks – 14 appuntamenti
https://www.facebook.com/events/3055374434539631/
E- STATE IN PIAZZA D’ARMI
Associazione Acca – piazza d’Armi
Spettacoli, presentazioni libri, incontri, danza, cabaret
ARENE CINEMATOGRAFICHE
CINEMA AL CASTELLO
Arena Associazione Arturo Ambrosio – Castello del Valentino
È un progetto dell’Associazione Arturo Ambrosio e del Cinema Ambrosio di Torino che prevede la realizzazione di un’arena estiva nella suggestiva cornice del cortile del Castello del Valentino dal 9 luglio al 30 agosto. Le proiezioni inizieranno alle 21.30 e saranno precedute da interventi e presentazioni. L’obiettivo è di offrire al pubblico un programma variegato di cultura e di intrattenimento anche grazie alla collaborazione di altri soggetti culturali (Politecnico di Torino, Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, Associazione Baretti ecc).
Per tutti gli eventi il prezzo sarà: 7,00 euro per il biglietto intero; 6,00 euro per il ridotto (Arci e Aiace) e 5 euro ridotto over 60 e studenti. Abbonamento Cinema Ambrosio. In caso di pioggia le proiezioni potrebbero tenersi nello stesso giorno e alla stessa ora nel cinema Ambrosio (info su relativi sito e social).
Il programma è disponibile su www.ambrosiocinema.it/arena/
CINEMA A PALAZZO – 9^ EDIZIONE
Associazione Distretto Cinema – Corte d’Onore di Palazzo Reale
È un progetto dell’Associazione Distretto Cinema che propone un’arena all’interno della Corte d’Onore di Palazzo Reale, dal 10 luglio al 30 agosto – partner Musei Reali e Museo Nazionale del Cinema – con proiezioni tutti i giorni dalle 22.00 (a eccezione del lunedì).
Le tariffe dei biglietti di ingresso saranno di 6 euro (intero), 5 euro e 4 euro (ridotti).
Il programma è disponibile su www.distrettocinema.it
UN’ESTATE AL CINEMA 2020 – BARRIERA È CASA MIA
Arena Cineteatro Monterosa/Associazione Museo Nazionale del Cinema – Via Brandizzo 65
Si tratta di un progetto dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) e del Cineteatro Monterosa negli spazi all’aperto dell’Oratorio Michele Rua nel quartiere di Barriera di Milano, dal 6 luglio al 12 agosto.
La rassegna si compone di 18 appuntamenti – suddivisi in sei percorsi tematici – per un totale di 21 film fra lungometraggi, documentari e cortometraggi che verranno proposti in versione silent movie con l’ausilio di cuffie. È previsto un biglietto unico a 3 euro e la possibilità di praticare il biglietto sospeso (da donare a chi non se lo può permettere). Le proiezioni avranno inizio alle ore 21.30.
Il programma è disponibile su www.amnc.it
PORTOFRANCO SUMMER NIGHT 2020 – 10^ EDIZIONE
Arena Cineteatro Baretti c/o Casa del Quartiere – Via Morgari 14
È un progetto dell’Agenzia per lo Sviluppo di San Salvario ONLUS realizzato in partenariato con il Cineteatro Baretti all’interno del cortile di un luogo di aggregazione e crocevia di iniziative e proposte culturali, quale la Casa del Quartiere di San Salvario.
La programmazione cinematografica intende riprodurre il format di PortoFranco, la rassegna permanente di cinema invisibile del CineTeatro Baretti. La rassegna sarà in versione silent movie. L’ingresso sarà di 4 euro (comprensivo del noleggio delle cuffie). Verrà inoltre promossa una raccolta ‘up to you’ di denaro o generi alimentari per aiutare coloro che sono in difficoltà nell’ambito dell’iniziativa della ‘Rete Solidale a sostegno della popolazione per affrontare l’emergenza epidemiologica da Covid-19’ sviluppata dalla Città di Torino con Arci, Caritas, Euphemia, EduCare e Rete delle Case del Quartiere. Tutti i martedì e giovedì, da luglio a settembre.
Il programma è disponibile su www.cineteatrobaretti.it
CORTILI AD ARTE
‘Cortili ad arte 2020’ è un’iniziativa – realizzata da Fondazione Contrada Torino ONLUS, in collaborazione con Circoscrizioni, ATC, Enti e Associazioni di territorio – con cui la Città intende sperimentare proposte creative attraverso metodi di fruizione innovativi.
I cortili condominiali individuati diventano vere e propri teatri naturali, che permettono la partecipazione di un elevato numero di persone grazie ai propri affacci e saranno animati da iniziative di natura culturale, sociale e di intrattenimento.
La chiamata pubblica rivolta agli artisti e alle artiste scade questa sera e individua i contenuti che costituiranno il “cartellone” cittadino. Le Circoscrizioni e gli amministratori e le amministratrici dei condomini saranno chiamati a sostenere la scelta di distribuzione dei contenuti in base alla sensibilità dei condomini.
BLU OLTREMARE – NEL CORTILE DI COMBO
La Città di Torino, insieme alla Fondazione per la Cultura Torino, ha incaricato il Teatro Stabile di coordinare un programma di iniziative dal titolo ‘Blu Oltremare’ nel Cortile di Combo (ex caserma dei Vigili del Fuoco, corso Regina Margherita 128, oggi sede di un ostello). Da mercoledì 15 luglio a domenica 27 settembre, è in programma un cartellone interdisciplinare composto da 50 appuntamenti in cui si alterneranno musica classica, jazz, rock, teatro di prosa, circo contemporaneo, incontri e letture.
Si tratta di una rassegna che riunisce per la prima volta grandi manifestazioni come MiTo SettembreMusica, Torino Jazz Festival, Todays Festival, Torino Spiritualità, realizzate dalle istituzioni culturali del territorio tra cui il Teatro Regio, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Piemonte dal Vivo, la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, il Circolo dei lettori oltre ad alcune compagnie indipendenti di Torino Arti Performative.
SPETTACOLI A CIELO APERTO – (TEATRO RAGAZZI)
La Fondazione TRG Onlus – che ha accolto l’invito della Città a collaborare per l’apertura di nuovi spazi all’aperto – il 21 giugno ha inaugurato alla Casa del Teatro una nuovissima arena da 150 posti che ospita la rassegna ‘Spettacoli a Cielo Aperto’. Un’occasione, per famiglie e giovani, di ritrovarsi e assistere a una programmazione multidisciplinare che racchiude spettacoli di teatro e di danza, appuntamenti musicali e momenti di incontro realizzati in collaborazione con diverse istituzioni torinesi.
Programma completo www.casateatroragazzi.it
GLOCAL D’ESTATE
Dal 15 luglio al 4 agosto il Glocal Film Festival – organizzato dall’associazione Piemonte Movie e diretto da Gabriele Diverio – sospeso lo scorso marzo a causa del Covid-19, troverà una nuova forma in versione estiva e diffusa, in cui film in concorso e proiezioni speciali saranno accolti da arene cinematografiche, rassegne e spazi cittadini per 9 appuntamenti dedicati alla creatività e all’industria cinematografica piemontese.
Programma completo: www.piemontemovie.com
(Foto: il panorama di Torino è di Mihai Bursuc)
La consolazione della bellezza
“Esiste un aspetto spirituale, legato indissolubilmente a ciascuno di noi: la ricerca consolatoria della bellezza” della quale “nonostante carestie, guerre e pestilenze, non abbiamo mai potuto fare a meno”, come scrive Bruto Pomodoro nella introduzione al catalogo della bella mostra “ Novecento in cortile” con cui il museo Accorsi-Ometto riparte dopo il Covid.
E di bellezza ce n’è tanta concentrata nelle undici sculture ospitate ( bronzi, acciai, terracotte ) nel bel cortile di Palazzo Accorsi, in via Po, nel centro di Torino: opere di sei fra i maggiori interpreti internazionali della scultura del dopoguerra che mettono a confronto astrattismo e realismo. In mostra si possono ammirare il monumentale Mercurio (anni ’80) di Arman, uno fra i massimi esponenti del nouveau réalisme, famoso per le sue accumulazioni, per gli strumenti musicali e per le sue frammentazioni; i bronzi patinati Tensione verticale (1963-64) e Sole deposto (1982) di Gio’ Pomodoro, testimonianze di due diversi cicli produttivi del Maestro marchigiano; la grande terracotta Cavalcata interrotta (1990) di Paolo Borghi che ben rappresenta la sua poetica di rivisitazione dell’arte classica e di indagine sul mito; il maestoso acciaio satinato Asteroide (2017) di Riccardo Cordero in cui la forma plastica astratta è posta in dialogo con lo spazio circostante; i due grandi bronzi di Igor Mitoraj, Icaro alato (2000) e Luci di Nara pietrificata (2014), che testimoniano la visione postmoderna dell’artista; infine, di Ivan Theimer, Tobiolo (1999), Tartaruga con montagna (2004), Medusa (2005) e Obelisco ( 1993) quattro opere in bronzo di diverse dimensioni fra loro collegate da un unico denominatore: un solido impianto classico che riecheggia ai miti rappresentati dalla scultura greca, alla simbologia egizia dei grandi Obelischi fino al manierismo toscano.
Una mostra, voluta dal direttore del museo Luca Mana , con l’organizzazione di Giuliana Godio. Allestimento a cura dell’Officina delle idee di Diego Giachello.
Con l’occasione il museo Accorsi-Ometto inaugura la nuova sala delle Arti del Barocco, con alcuni pezzi di gran pregio entrati recentemente nelle collezioni del museo.
Museo Accorsi-Ometto fino all’11 ottobre
Regole di accesso e informazioni tel. 011 837 688 int. 3 oppure biglietteria@fondazioneaccorsi-ometto.it
In mostra sono ammesse massimo 23 persone, ogni mezz’ora, per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza . La prenotazione è vivamente consigliata, gradito il pagamento elettronico. È obbligatorio l’uso delle mascherine.
Venerdì 10 luglio, all’Evergreen Fest al Parco della Tesoriera (corso Francia 186-192, Torino) – dopo la presentazione del libro Caccia all’omo. Viaggio nel paese dell’omofobia di Simone Alliva (Fandango Libri) alle 20.45 – Valdimir Luxuria sarà protagonista della serata Senza peli…sulla lingua – Fra parole e musica il coraggio di essere Vladimir (ore 21.30).
Sul palco Simone Schinocca, direttore del festival, intervisterà Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival, il più antico festival cinematografico LGBT di Italia, attivista, scrittrice, personaggio televisivo, drammaturga ed ex deputata della XV Legislatura, diventata la prima persona transgender a essere eletta al parlamento di uno Stato Europeo. Vladimir Luxuria interpreterà inoltre alcune canzoni accompagnata dal pianoforte del maestro Emanuele Francesconi. Sul palco, per l’occasione, Luxuria, sarà anche nella veste di cantante e proporrà al pubblico un repertorio musicale.
I due appuntamenti della serata sono in collaborazione con Coordinamento Torino Pride.
Il Festival
Potersi godersi la cultura, in tutta sicurezza. Evergreen Fest, con questo obbiettivo, torna a Torino al Parco della Tesoriera dal 4 luglio con 241 artisti coinvolti, 45 serate, 59 spettacoli, 6 spettacoli per bambini e famiglie, 5 concerti di musica classica, 10 presentazioni di libri, 30 presentazioni di progetti delle associazioni del territorio, 108 ore di laboratori per tutte le fasce di età.
Gli organizzatori hanno studiato un percorso di riavvicinamento del pubblico che superi la diffidenza generata dal periodo pandemico e che accompagni artisti, spettatori e associazioni che si occupano di bene comune, ad incontrarsi nuovamente. Partendo da una riflessione oggi imprescindibile: la sostenibilità della società contemporanea.
Giunto alla sua quinta edizione, il festival si svolge dal 4 luglio al 16 agosto 2020 presso il Parco della Tesoriera (corso Francia 186-192, Torino), con ingresso gratuito.
La programmazione alterna sul palco personalità e artisti fra cui, Drusilla Foer (sold out il 6 luglio), Maurizio Lobina (Eiffel 65), Supershok, Tournée da bar, Orchestra Terra Madre, BandaKadabra, Andrea Cerrato, Federico Sirianni, Fran e i pensieri molesti, Stefano Giussani, Simone Alliva, Chiara Sfregola e molte e molti altri.
Il calendario è scaricabile su www.evergreenfest.it.
Evergreen Fest è un progetto di Tedacà, con il sostegno di Città di Torino, Fondazione per la Cultura, Corto Circuito, Piemonte dal Vivo, Regione Piemonte e TAP; in collaborazione con Fertili Terreni Teatro, Associazione Coordinamento Musicale, Coordinamento Torino Pride; con il patrocinio della Quarta Circoscrizione e con la media partnership di Radio Energy.
Evergreen Fest è un progetto selezionato dal bando Corto Circuito 2020 – Piemonte dal Vivo.
Il Premio Flaiano a Valerio Binasco
Per la regia teatrale dello spettacolo RUMORI FUORI SCENA prodotto dal Teatro Stabile Di Torino – Teatro Nazionale
Ecco le motivazioni al premio
Da anni ormai Valerio Binasco spicca tra gli esponenti della migliore
tradizione di interpretazione amorevole e creativa dei testi, nel solco dei suoi
maestri Marco Sciaccaluga e Carlo Cecchi e, dietro di loro, dei riformatori del
teatro del dopoguerra, Visconti e Strehler. In una ricca carriera, Binasco ha
affrontato classici, dai greci a Shakespeare e Molière, e contemporanei come
l’irlandese Martin McDonagh o il norvegese Jon Fosse, ovvero come la sua
amata e assai congeniale Natalia Ginzburg, di cui il 15 giugno ha recuperato
“L’intervista”, primo spettacolo in sala post-pandemia presso lo Stabile di
Torino di cui è apprezzatissimo direttore artistico.
Inseguendo l’aurora
Appuntamento l’8, il 9 ed il 10 luglio con l’inaugurazione della nuova mostra dell’artista torinese Roberto Demarchi dal titolo“Inseguendo l’aurora”, sul tema dell’alba, tanto amato dalla letteratura e dell‘arte e più che mai attuale
“Inseguendo l’aurora“ è il titolo della nuova mostra dell’artista torinese Roberto Demarchi, titolo che vuole essere esso stesso metafora non soltanto di una auspicata rinascita nel periodo storico che stiamo vivendo, ma anche del valore profondo dell’opera artistica e pittorica.
Con questa esposizione l’artista Roberto Demarchi dà appuntamento ai visitatori, collezionisti ed appassionati d’arte, per la sua prima mostra promossa dopo l’emergenza sanitaria che ha cambiato le nostre vite. E lo fa con tre serate artistiche distinte, in conformità alle norme vigenti, onde evitare affollamenti, mercoledì 8 luglio, giovedì 9 e venerdì 10 luglio prossimi, dalle 18.30 alle 21, nel suo spazio espositivo di corso Rosselli 11.
Il tema dell‘aurora ha ispirato l’opera ed il pensiero dell’artista torinese già in tempi antecedenti la pandemia, prendendo corpo e vita soprattutto nella produzione artistica di questi mesi dell’anno, contraddistinti dal lockdown e da una fase delicata che l’umanità si è trovata a vivere ed affrontare, sia dal punto di vista sanitario sia da quello psicologico. E le opere pittoriche di Roberto Demarchi in mostra, dedicate al tema dell‘aurora, declinano perfettamente questo tema sotto varie forme, alcune anche con riferimento ad opere liriche che presentano dei brani contenenti dei riferimenti ad essa.
Da sempre metafora della rinascita a nuova vita, l’aurora, che rappresenta la fase di passaggio tra la notte ed il giorno, si manifestacon il primo chiarore del mattino, ed è stata da sempre oggetto e fonte di ispirazione per la letteratura e l‘arte di tutti i tempi. Se già Shakespeare affermava “Dolce è l’alba che illumina gli amanti”, la poetessa inglese Emily Dickinson sottolineava che “a tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell’aurora”.
Le opere pittoriche di Roberto Demarchi ci illuminano metaforicamente in questo viaggio verso un’aurora che può benrappresentare un cammino di rinascita, da tutti auspicata in questa fase post Covid, in cui soltanto l‘unione virtuale di tutti, in nome di valori forti, e l’appellarsi ad un patrimonio collettivo di cultura e di arte potrà consentire di riprendere il cammino, rinnovati nello spirito.
MARA MARTELLOTTA
Prenotazione
Telefonicamente al numero 3480928218 o via mail all’indirizzo rb.demarchi@gmail.com
Indicando giorno scelto ed eventualmente fascia oraria.