CULTURA- Pagina 124

Tutto esaurito alla Grande Invasione

Si chiude con un bilancio positivo l’ottava edizione de La grande invasione, il festival della lettura di Ivrea che da l28 al 30 agosto 2020, finalmente in presenza ,ha registrato il tutto esaurito per ognuno degli eventi in programma.

Reading, lezioni, mostre per un totale di oltre 100 ospiti in tre giorni.La grande invasione è un evento sempre molto atteso dalla città di Ivrea e tanto più significativo quest’anno, visto che il festival nasce dalla volontà di condividere tutti insieme un atto tradizionalmente solitario come quello della lettura. Per questo, dopo aver proposto nelle abituali date di inizio giugno il ciclo di lezioni online #aspettandoinvasione2020, gli organizzatori hanno iniziato a lavorare sul programma affinché il festival si potesse svolgere entro la fine dell’estate.“La condizione perché questa edizione si potesse svolgere regolarmente era riuscire a fare tutto nella massima sicurezza:le norme che abbiamo adottato sono state addirittura più severe di quelle previste dal Ministero, eppure questo non ha frenato l’entusiasmo del pubblico che,accettando di buon grado le indicazioni del personale volontario al controllo accessi,ha continuato ad affluire nei luoghi del festival, sia quelli all’aperto sia al chiuso.Anche negli spazi in cui sono state allestite le cinque mostre, a cui si poteva accedere in gruppi ristretti,c’è stato sempre movimento”,commentano i curatori dell’evento Marco Cassini e Gianmario Pilo.“C’era un gran bisogno di riunirsi, senza contare che a causa del lockdown molti autori, tra cui gli esordienti, non hanno avuto modo di far conoscere il loro libro e anche per questo abbiamo voluto dare loro spazio”.Tutto questo è stato possibile grazie all’impagabile sforzo da parte dello staff e dei volontari.Soddisfatte della risposta del pubblico anche Lucia Panzieri e Silvia Trabalza,che a proposito della Piccola invasione,raccontano:“Non solo i piccoli lettori, ma anche gli insegnanti e i genitori hanno partecipato con interesse ai vari incontri, che infatti nonostante il meteo sfavorevole sono andati tutti esauriti. In particolare siamo contente della collaborazione avviata con Babelica e Matota Festival”.In questa annata particolare un grazie va ai partner e sponsor che hanno reso possibile, con illoro importante contributo,l’edizione 2020: la Città di Ivrea e la Regione Piemonte, IntesaSanpaolo e Fondazione Compagnia di SanPaolo, AEG Cooperativa, Azimut, Icas, Scuola Holden,YogiTea, Carmomech, Aircom, Progind, Matrix Mechatronics, Core Informatica, Osai,Message, Sirio Assicura, Dirivet .L’appuntamento per la nona edizione della Grande invasione è tra nove mesi, dal 28 al 30 maggio 2021, naturalmente a Ivrea.
www.lagrandeinvasione.it

In viaggio con Contrera per le strade di Barriera di Milano

La trilogia di Contrera è una trilogia sulla saga di Barriera di Milano, scritta da Christian Frascella. Poche le speranze di tornare agli antichi splendori. Bel libro anche l’ultimo,  e soprattutto scritto in modo magistrale ed accattivante, come del resto i primi due della serie.

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L’autore è nato in Barriera nel 1973 e probabilmente ha sentito, o gli e stato raccontato di una Barriera viva  e presente, direi (forse eccessivamente) identitaria. Prima ci nascevi,  ci vivevi e ci morivi. Ora puoi solo scappare. L’invenzione di Contrera, detective ed ex poliziotto che ha il suo ufficio in una lavanderia a gettoni gestita da un marocchino è assolutamente originale. Contrera è un campione nel fare ciò che non dovrebbe fare per raggiungere ciò che vorrebbe raggiungere. Fallisce in tutto meticolosamente, tranne capire chi è l’assassino.
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Ex poliziotto- perché corrotto – che ha deluso il padre, mitico poliziotto di Barriera che tutti stimavano, un poliziotto di strada che amava ed era amato da una intera collettività. Collettività che ora non esiste più. Negli anni 70 il commissariato di Zona era in via Malone. Tra corso Giulio Cesare e Corso Vercelli. Per gioco, noi ragazzi di Barriera, ci avvicinavamo ai muri scrivendo slogan politici. Il commissario sapeva. Ci faceva fare sapendo della nostra innocuità’. In via Feletto i bar dei calabresi: dalle sei di sera si riempivano di muratori che bevevano birra mangiando noccioline americane. E i pugliesi che inondavano piazza Foroni ed il suoi banchi del mercato. In via Crescentino si produceva ancora con una miriade di artigiani. Tanti falegnami nei cortili delle case. Come i materassai che al cambio di stagione venivano a riattare i materassi. Tra falegnami e materassai quanta polvere! Torniamo alla letteratura.
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Anche negli affetti Contrera è un disastro. Separato con figlia adolescente ha decisamente rapporti difficili improntati alla più totale rottura. Non ci fosse la sua amorevole sorella dormirebbe per strada. Adorato dai nipoti e disprezzato dal cognato direttore di banca. Vivono dalle parti di via Oxlia dopo piazza Rebaudengo. Mi ricordo che fino alla fine degli anni 60 era poco costruita, poi il boom delle case popolari. Minima la comunità Rom. Qualche piccolo furto, ma nel complesso la situazione era accettabile. In Piazza Rebaudengo c’è ancora la pesa pubblica,  ovviamente in disuso.
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Dalle basse di Stura partivano i carbonai che vendevano il carbone a Porta Palazzo. Dopo corso Vercelli si infilavano in via Renato Martorelli, pochissime auto con il solo rumore degli zoccoli. Il carretto si fermava. L’oste si chiamava Giacu e versava un quartino di vino rigorosamente rosso e poi via, verso l‘altra osteria. Si sa che il carbone asciuga e l’acqua era controindicata. Ora corso Giulio Cesare e corso Vercelli sono  tra i più grandi supermercati di droga. Tra i più convenienti. Contrera sguazza in questa melma tra improbabili giustizieri della notte, capi mafiosi e gang senegalesi. Non è una novità che in corso Novara angolo corso Giulio Cesare bande rivali si prendano ad accettate. Proprio davanti alla lapide di Elio Barontini, partigiano anarchico. E le case di ringhiera di via Cuneo e via Bra dove ora trovarci un italiano è pressoché impossibile, ma negli anni 60 ci abitavano mia nonna materna e gli zii sempre materni. Primo turno alle sei del mattino tra Grandi Motori e Facis in Corso Emilia. Ora Contrera indaga su omicidi e degrado. Una volta la Barriera era terra di operai ed artigiani, ora è terra di spacciatori ed emarginati. Un territorio in balia di se’ stesso ad un paio di chilometri dal centro e dal quadrilatero romano, dove ebbe i natali la nostra bella città.
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Confessiamo un un nostro personale debito verso l’autore. Riesce a descrivere questa disperazione con una certa leggerezza che rende la lettura gradevole e meno onerosa per chi ci è nato e vissuto, come il sottoscritto. Il suo racconto penetra nelle strade dandone una visione nitida. Contrera usa l’auto della sorella. La sua gli è stata bruciata perché ha pestato i piedi a chi non doveva pestarli. È un uomo capace schiacciato dal troppo peso del ricordo di suo padre. Piccoli viaggi in auto  che, concretamente ti fanno capire che cosa è diventata Barriera. Ad una cena tra vecchi amici mi sfottevano perché invocavo l’intervento dell’Esercito e  poi dicevano, giustamente , che Chistian Frascella era un grande per questi suoi romanzi. Nel terzo libro mi sembra che le conclusioni siano molto ma molto simili. A mali estremi estremi rimedi. Quando c’è cancrena bisogna amputare. Viceversa tutto il corpo si ammala. Francamente è dura sperare, ma è l’unica carta in mano che abbiamo da calare. Proprio il finale pessimismo dell’autore potrebbe essere un buon viatico affinché qualcosa cambi. Si diceva una volta che per ritornare in paradiso bisogna scendere negli inferi. Indubbiamente Barriera di Milano sta conoscendo qualcosa di molto simile all’inferno. Durissima la risalita,  ma è un nostro dovere impegnarci e sperare ancora.
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Patrizio Tosetto
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(Le foto di Barriera sono di Urban Lab Torino)

Transmission people to people. Proroga al 6 gennaio

La mostra TRANSMISSIONS people-to-people, allestita al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, sarà prorogata fino al 6 gennaio 2021.  Oltre a recuperare i giorni di chiusura dovuti al lockdown e il programma di visite ed appuntamenti per il pubblico già previsto in primavera, il Museo offre l’opportunità di vedere una mostra importante che ha già avuto un consenso e un apprezzamento significativo da parte dei visitatori con la conferma di un livello internazionale di interesse.

Curata da Tiziana Bonomo, l’esposizione presenta 60 fotografie di grande formato (di cui alcune inedite) di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo. “Siamo contenti di questa proroga – dichiarano i due autori – perché è un segnale che viene da un’istituzione importante come il Museo del Risorgimento di uno spirito di ripresa e di rilancio delle attività culturali che hanno sofferto l’impatto del Covid19”.

Per oltre 7 anni i due fotografi hanno viaggiato in Asia, Africa e Europa (senza dimenticare il Piemonte) per documentare l’universalità dell’atto umano di trasmissione e raccontare le storie di uomini e donne di mestiere che trasmettono tradizioni con spirito di innovazione contribuendo a preservare un patrimonio di diversità culturale. Tra il 2010 e il 2018, i Baldizzone hanno cercato e fotografato più di 200 maestri e allievi, formatori e apprendisti: maîtres d’art francesi, Tesori Umani Viventi del Giappone, artisti, artigiani, creativi celebri o sconosciuti, depositari di oltre quaranta discipline.  

Storie che saranno ancora svelate durante i prossimi Incontri con gli Autori, l’appuntamento mensile molto apprezzato dai visitatori della mostra.  “Li portiamo sulla scena rendendoli partecipi di cosa è voluto dire essere presenti al momento dello scatto e lavorare per oltre sette anni su uno stesso tema – dichiarano Tiziana e Gianni Baldizzone – La gente si appassiona alle storie personali degli oltre duecento maestri e allievi che abbiamo fotografato e intervistato: non solo quelli che trasmettono la conoscenza in Giappone, in Africa o in India, ma anche realtà torinesi come la gastroenterologia dell’ospedale Mauriziano, che, istituita nel 1913, è la più antica in Italia o la scuola dell’acqua della SMAT”.

Fino al 6 gennaio 2021 sarà inoltre programmato un calendario di incontri su argomenti connessi al tema della trasmissione della conoscenza: passaggio non solo di tecniche, ma soprattutto di saper fare, di saper vivere, di saper essere. Da padre a figlio, da maestro a discepolo, da donna a donna, da bambino a bambino, da Oriente a Occidente.

Arrigo Levi, addio all’ultimo grande direttore

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / La morte di Arrigo Levi priva il giornalismo dell’ ultimo grande direttore e di uno degli ultimi giornalisti di alta professionalità e di sicura onestà intellettuale. Ci siamo conosciuti e frequentati durante tutto il suo periodo di direzione alla  “Stampa”, un periodo funestato dal terrorismo e dalla morte di Carlo Casalegno, vicedirettore del giornale e vittima delle Br.

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Levi era andato volontario nella prima guerra – arabo israeliana nel 1948 in difesa dello Stato di Israele, un’ idea che mantenne coerente per tutta la sua vita, cantando, in fin di vita, in ospedale, l’Inno di Israele. Era un uomo di respiro  internazionale e credo che il clima torinese un po’ provinciale gli stesse stretto anche se cercò di dialogare con la città.
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 Volle continuare l’opera di Alberto Ronchey  di cui fu successore, nell’aprire il giornale a contributi e idee diverse, rispetto ad un principio liberale che egli sentiva profondamente. Tra i nuovi collaboratori ci furono Manlio Brosio e Aldo Garosci. Chiese delle vignette al grande Mino Maccari, creando una speciale terza pagina della domenica.  A presentarmelo durante un pranzo al “Cambio” fu il direttore uscente Ronchey  che volle raccomandargli il <<suo Pannunzio >> che durante la direzione di Levi  divenne luogo prediletto degli incontri fantasiosi del Conte di Cavour immaginati da Stefano Reggiani su idea Ferruccio Borio. Credo che gli stesse stretta una parte di redazione e un’altra parte che fiancheggiava i terroristi rappresentasse una vera spina nel fianco. Fu lui a non volere la direzione di “Stampa sera“ , covo di estrema sinistra, che fino ad allora aveva per direttore lo stesso giornalista che dirigeva l’edizione del mattino. Aveva tra i suoi redattori uno dei più grandi giornalisti, Vittorio Messori, che forse non poté valorizzare come avrebbe meritato. Stiamo già sentendo con fastidio  le voci dei giornalistini egocentrici e narcisisti che si autodefiniscono  il  braccio destro” del direttore e ne tessono le lodi post mortem.  Ricordo che quando Gheddafi chiese la sua testa per un elzeviro scherzoso di Fruttero e Lucentini, il Centro “Pannunzio” fece affiggere un manifesto in tutta Torino di solidarietà a Levi. Conservo una sua lettera molto affettuosa di ringraziamento. Poi il  rapporto continuò durante il settennato di Ciampi alla presidenza della Repubblica. Ebbi più consuetudine con Gaetano Gifuni, segretario generale, ma spesso mi sentii anche con Levi che una volta venne su mio invito a ricordare Casalegno insieme al direttore Marcello Sorgi al liceo d’Azeglio durante la presidenza di Giovanni Ramella.  Mi permisi nel mio intervento di definire Casalegno un moderato, considerando che altri lo ritenevano impropriamente uomo di destra. Moderato, dissi, in opposizione ad estremista. Levi non accettò questa tesi e sostenne che Carlo era un <<estremista della democrazia >>, una tesi  che lasciò perplessa  la vedova di Carlo Dedy  che condivideva le mie idee. Poi alla cena al “Cambio” che seguì nacque un confronto molto affettuoso ma vivace tra Dedi e Levi su Casalegno. In seguito parlammo noi due a lungo di Ciampi di cui era Consigliere: mi disse di lui delle cose molto affettuose e intime che rivelano la grandezza umana ed intellettuale del Presidente di cui ho scritto in un mio libro. Poteva apparire strano che una grande penna del giornalismo internazionale rinunciasse alla scrittura per servire un Capo dello Stato, ma capii che Levi lo fece, sentendolo come una missione civile. Prima di tutto è stato un grande italiano fedele alle Istituzioni della Repubblica. E  anche come tale gli va reso grazie.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Il Castello di Marchierù apre domenica 30

Domenica 30 agosto nell’ambito dell’ Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese, circuito a cui hanno aderito castelli,palazzi ed antiche ville private, per lo più finora non aperte al pubblico, sarà visitabile il Castello di Marchierù (Villafranca Piemonte)

Come di consueto, saranno i proprietari del castello, appartenenti alla stassa famiglia che lo occupa dal 1220, ad accompagnare e guidare le visite delle sale ammobiliate, della cappella gentilizia, delle scuderie settecentesche e del parco ottocentesco, dalle10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
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Prenotazione obbligatoria al 3405266980 * segreteria@castellodimarchieru.it – segreteria@castellodimarchieru.it 3394105153
Saranno adottati gli accorgimenti necessari alla salvaguardia della salute degli  ospiti, che dovranno essere obbligatoriamente muniti di mascherina ed utilizzare gli igienizzanti predisposti.

Visita guidata: adulti € 8 * bimbi gratis fino a 10 anni* Passport e TorinoPiemontecard € 5

Il premio “Flaiano” a Enzo Ghigo

Ad Alassio la consegna del Premio “Flaiano” al Presidente del Museo Nazionale del Cinema, Enzo Ghigo, a cura del Centro Pannunzio.

Nel corso della serata la presentazione del libro “Mario Pannunzio – La civiltà liberale” di Pier Franco Quaglieni.

Nelle foto: Ghigo, Quaglieni e gli altri partecipanti

Week-end ai Musei Reali, tra visite speciali dedicate alla Collezione Gualino e al cinema

Sono numerose le iniziative proposte dai Musei Reali in programma questo fine settimana.

Torinesi e turisti potranno, infatti, concedersi momenti speciali e di relax in uno dei luoghi simbolo della Città.

 

Dal virtuale al Reale

Se durante il lockdown l’esperienza di visita si è trasferita sui canali digitali e sulla piattaforma èreale (ereale.beniculturali.it), ogni mercoledì e venerdì alle ore 17 gli approfondimenti tematici tornano in museo con il programma “Dal virtuale al Reale”. Curatori e tecnici dei Musei Reali conducono i visitatori alla scoperta di opere e luoghi meno noti, rivelando inedite curiosità. Il 21 agosto il curatore Giorgio Careddu presenta “Oriente in Armeria Reale. Armi e armature dal continente asiatico”, mentre il 26 agosto l’archeologo Rosario Anzalone conduce i visitatori “Sulle tracce degli Etruschi nel Piemonte preromano”. La visita costa 7 euro.

 

Visite speciali

Sabato 22 e domenica 23 agosto alle ore 15, l’itinerario Bentornato a Palazzo! è visitabile con gli storici dell’arte e le guide di CoopCulture, alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria e la Galleria della Sindone, per scorgere anche il restauro “a vista” dell’altare della Cappella. Il percorso, della durata di un’ora, è fruibile in gruppi composti da massimo 8 persone al costo di 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali. Per una visita individuale, è possibile scaricare MRT, l’App ufficiale dei Musei Reali comprendente l’audioguida completa con oltre 35 ascolti, oppure acquistare al Museum Shop la nuova guida I Musei Reali di Torino, realizzata in collaborazione con CoopCulture e pubblicata da Allemandi Editore in italiano, inglese e francese.

 

Domenica 23 agosto, alle ore 15.30 e alle ore 17, è in programma anche una visita speciale “I mondi di Riccardo Gualino”, visita esclusiva alla Collezione della Galleria Sabauda con affaccio sulla terrazza. La proposta è un progetto CoopCulture per approfondire la collezione, considerata una delle più significative e importanti raccolte italiane del Novecento e che comprende reperti archeologici, arredi, oreficerie, arazzi e tessuti, sculture e dipinti, donati dal grande viaggiatore e imprenditore cosmopolita Riccardo Gualino. Le visite, acquistabili solo online, sono a carattere speciale e per un massimo di 5 visitatori. Per informazioni dettagliate info.torino@coopculture.it.

 

Cinema Reale

Venerdì 21 agosto, alle ore 18, CoopCulture offre al pubblico una visita speciale dedicata al mondo del cinema.  Un affascinante viaggio tra cinema e vita di corte da Barry Lindon di Kubrick a Marie Antoinette di Sofia Coppola un percorso iconografico per scoprire Palazzo Reale attraverso una selezione di suggestioni cinematografiche. È possibile prenotare la visita chiamando il numero 011.19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. Il costo della visita è di 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

 

Attività ai Giardini Reali

Nel weekend continua l’esperienza Welcome green, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali e vegetali che impreziosiscono i Giardini Reali, in programma domenica 23 agosto alle ore 16, al costo di 7 euro. È possibile acquistare il biglietto online sul sito dei Musei Reali www.museireali.beniculturali.it, prenotarsi con un’e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it o chiamando il numero 011 19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13, oppure rivolgersi direttamente in biglietteria il giorno dell’evento o nei giorni precedenti.

 

Sempre domenica 23 agosto, dalle ore 15.30 alle 18.30, i giovani artisti della Pinacoteca Albertina attendono gli appassionati di pittura per il workshop Acquarello Garden, progettato da CoopCulture per imparare a ritrarre i Giardini con la tecnica dell’acquarello. Le lezioni sono aperte per un massimo di 12 partecipanti, al costo di 30 euro per i possessori dell’Abbonamento Musei e 35 euro per i non abbonati (prenotazione obbligatoria via e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it).

 

Le attività del Caffè Reale

All’interno della suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Venerdì 21 agosto, i sapori della tradizione piemontese tornano protagonisti grazie alla lezione di cucinasotto il porticato. I partecipanti potranno imparare a preparare il vitello in salsa tonnata, uno dei piatti tipici della cultura gastronomica regionale. L’incontro si terrà dalle 17 alle 19 per un minimo di 12 persone. Il costo è di 20 euro per gli adulti. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net

 

Per i visitatori che si recheranno ai Musei Reali in bicicletta, ogni venerdì, sabato e domenica il Caffè Reale Torino propone l’iniziativa A Palazzo in Bicicletta e offre un dolce assaggio di pasticceria tipica regionale – un bacio di dama, un novarese, un torcetto o una pasta di meliga – a chi si presenti con un casco, una maglietta da corsa o un accessorio legato al mezzo a due ruote ecosostenibile per eccellenza.

 

Cinema a Palazzo

Prosegue anche ad agosto la nona edizione della rassegna d’autore Cinema a Palazzo, ospitata nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale e organizzata da Distretto Cinema. Il programma è pubblicato sul sito dei Musei Reali e di Distretto Cinema (distrettocinema.it). Conservando il biglietto intero degli spettacoli, si potrà accedere ai Musei Reali con ingresso ridotto e, presentando il biglietto intero dei Musei Reali, per assistere alle proiezioni sarà applicata la riduzione a 4 euro. Apertura biglietteria alle ore 21 e inizio proiezioni alle ore 22. I biglietti possono essere acquistati anche online sul sito www.mailticket.it. Per informazioni, 324 8868183 e info@distrettocinema.com.

 

TOward2030. What are you doing?

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing?Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e da Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino. Il documentario Street art for the sustainable development, dedicato alla realizzazione del progetto, ha vinto il premio Massimo Troisi al Festival di Salina. Una selezione di immagini tratte dal documentario è visibile in mostra.

 

Le iniziative TOward2030. What are you doing e Cinema a Palazzo sono incluse nel programma “Torino a Cielo Aperto”(www.torinoestate.it/torinoacieloaperto).

 

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MUSEI REALI TORINO
museireali.beniculturali.it

 

Orari

Dal martedì alla domenica: 9 – 19
Orario biglietteria: 9 – 18
Ultimo ingresso ore 18

 

La Biblioteca Reale è aperta da lunedì a venerdì in orario 9-13 e 14-18 (solo consultazione con prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it). Dal 10 al 22 agosto 2020, l’orario di apertura sarà il seguente: dalle 8 alle 15.42, con accesso per gli utenti dalle 9 alle 13. Le regole di prenotazione rimangono le stesse.

 

Biglietti

Dal martedì alla domenica

Intero: Euro 15

Ridotto: Euro 13 per partecipanti a visite guidate e per soci FAI

Ridotto: Euro 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Visite ed appuntamenti speciali

Gli appuntamenti sono inseriti nel fine settimana e secondo un calendario consultabile sul sito museireali.beniculturali.it e sulla pagina dedicata www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284

 

Nel rispetto delle norme vigenti, negli spazi interni i gruppi saranno formati da un numero massimo di 8 partecipanti.

 

La biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, è aperta dalle 9 alle 18

 

Informazioni e prenotazioni al numero 011 19560449 o via e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it

Web: Coopculture.it

foto: Ermano Orcorte

Golden hour, vivere il tramonto estivo

Giovedì 27 agosto dalle 19.00 alle 24.00 Giardino GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Via Magenta, 31 Torino

www.gamtorino.it

 

GOLDEN HOUR
Club Silencio alla GAM

 

Ingresso solo su prenotazione. L’accesso sarà consentito fino al raggiungimento della capienza massima

 

A partire dalle ore 19:00 l’associazione Club Silencio animerà i giardini della GAM, proponendo il suo nuovo format Golden Hour con cui vivere al meglio il tramonto estivo.

Nella serata di giovedì 27 agosto il museo resterà aperto fino alle ore 24:00 (ultimo ingresso ore 23:00) per visita alle collezioni permanenti del contemporaneo e alla mostra “Works” dedicata a Helmut Newton, visitabili con un biglietto ridotto a 8€.

Gratuito invece l’accesso ai giardini che saranno animati da Club Silencio con musica e cocktail bar (consumazione facoltativa).

L’accredito online è obbligatorio per tutte e due le opzioni. Verrà richiesto di specificare una precisa fascia oraria così da garantire il rispetto della distanza interpersonale lungo il percorso espositivo.

L’evento è stato progettato nel pieno rispetto delle normative di sicurezza, pertanto verrà rilevata la temperatura dei partecipanti all’ingresso, sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina e dovrà essere mantenuta la distanza interpersonale di 1 metro.

Accredito obbligatorio al linkhttps://bit.ly/ACCREDITO-GAM

Torino dei miracoli

Torino, bellezza, magia e mistero

Torino città magica per definizione, malinconica e misteriosa, cosa nasconde dietro le fitte nebbie che si alzano dal fiume? Spiriti e fantasmi si aggirano per le vie, complici della notte e del plenilunio, malvagi satanassi si occultano sotto terra, là dove il rumore degli scarichi fognari può celare i fracassi degli inferi. Cara Torino, città di millimetrici equilibri, se si presta attenzione, si può udire il doppio battito dei tuoi due cuori.

Articolo 1: Torino geograficamente magica
Articolo 2: Le mitiche origini di Augusta Taurinorum
Articolo 3: I segreti della Gran Madre
Articolo 4: La meridiana che non segna l’ora
Articolo 5: Alla ricerca delle Grotte Alchemiche
Articolo 6: Dove si trova ël Barabiciu?
Articolo 7: Chi vi sarebbe piaciuto incontrare a Torino?
Articolo 8: Gli enigmi di Gustavo Roll
Articolo 9: Osservati da più dimensioni: spiriti e guardiani di soglia
Articolo 10: Torino dei miracoli

Articolo 10: Torino dei miracoli

Torino è talmente magica che c’è spazio anche per i miracoli.
Data: 29 aprile 1644. Alla periferia di Torino, in riva al Po, nell’attuale C.so Casale 195, c’era solo un pilone votivo dedicato alla Madonna. Nei pressi si trovava un mulino ad acqua, e lì si stavano dirigendo Margherita Mollar e la figlia di 11 anni. Mentre la madre affidava al mugnaio il sacco di farina, la figlia si allontanò per giocare in riva al fiume. In un attimo la piccola cadde nell’acqua, la corrente la stava trascinando via tra le sue grida spaventate e le urla terrorizzate della madre. Quando tutto sembrava ormai perduto, la mamma della piccola, disperata, non trovò sostegno se non nell’invocare un’altra Madre. Ed ecco il miracolo: una bianca signora comparve sull’acqua, prese per mano la bambina e la accompagnò fino alla riva. Il prodigio ebbe larga eco e per volontà della reggente Maria Cristina di Francia, nello stesso luogo, l’anno seguente venne eretta una chiesa che fu aperta ai fedeli il 25 maggio del 1645, chiamata ancora oggi “Madonna del Pilone”.

Dunque, se i miracoli non avvengono qui a Torino, dove è conservata la Santa Sindone e dove pare sia nascosto il Santo Graal, allora dove dovrebbero avvenire? Andando indietro nel tempo, l’urbe augustea fu sede di un altro avvenimento soprannaturale, conosciuto come il miracolo del SS Sacramento. Siamo nel 1453, la Francia e il Ducato di Piemonte-Savoia sono in guerra, Renato d’Angiò vuole riconquistare il Regno di Napoli e, per nascondere la vera motivazione dello scontro, addita l’unione tra Carlotta di Savoia e il figlio di re Carlo VII, Luigi. Proprio in questo periodo turbolento e tumultuoso, l’esercito piemontese saccheggiò Exilles, senza risparmiare la chiesa del paese, da cui alcuni soldati sottrassero l’ostensorio con l’ostia consacrata. Quegli stessi uomini, il 6 giugno, festa del Corpus Domini, tornarono in città, a Torino, per vendere la merce rubata e ricavarne qualche soldo. Accadde a questo punto che il mulo che trasportava la refurtiva decise di sdraiarsi, facendo così cadere giù dalle borse tutto il bottino: gli oggetti rotolarono rumorosamente a terra, attirando l’attenzione della gente, invece l’ostia consacrata fuoriuscì dal sacco aleggiando nell’aria e risplendendo come un piccolo sole.

Nel trambusto un sacerdote alzò il calice verso l’ostia, e questa si inserì al suo interno, il calice venne portato in processione nella cattedrale di S. Giovanni. Ben undici persone confermarono l’accaduto, firmando un documento ufficiale andato ovviamente perduto. Sul luogo in cui accadde il miracolo venne dapprima eretta una colonna, poi un’intera chiesa, denominata Corpus Domini.  Anche l’unica prova tangibile dell’avvenimento è andata distrutta, l’ostia, venerata per anni, fu consumata per ordine della Santa Sede, “per non obbligare Dio a fare un continuo miracolo, conservandola intatta”.  Pare che l’avvenimento divino abbia ispirato molti uomini a dedicarsi a Dio e all’aiuto del prossimo; se sia stato per questo motivo o meno, è indubbio che nel XIX secolo il Piemonte abbia dato i natali a religiosi illustri e magnanimi, come Don Bosco, Cottolengo o Cafasso.  Proprio a Torino si tenne, nel 1953, il Congresso Eucaristico Nazionale, in cui intervenne colui che in futuro sarebbe stato Papa Giovanni XXIII. Certo queste storie appartengono ad un tempo in cui nessuno avrebbe messo in discussione la veridicità di tali avvenimenti, quando fede e magia impregnavano la quotidianità e davano rapide ed esaustive risposte per quasi ogni cosa, e c’era una frase, un ritornello, un’esclamazione adatta a chiedere aiuti divini o per scongiurare il malocchio.

“Sant’Antòini pien ëd virtù, fame trové lòn ch’a l’hai përdu”, e subito venivano fuori le chiavi, le penne, gli occhiali e tutti quegli oggetti che costantemente “non si vogliono” far trovare; per il meteo valevano i “di’d marca”, decisamente più veritieri ed immediati delle applicazioni sui cellulari; e per essere pronti ad ogni evenienza bastava fare attenzione ai pruriti, per esempio se dava fastidio il palmo della mano destra presto sarebbero arrivati dei soldi, al contrario “sente’l nas a smangè, a l’é quaidun ch’a veul rusé”; attenzione invece ai bambini che sentivano i genitori dire “i-t l’as la schin-a ch’a t’smangia!” E poi badate alle orecchie, “oria drita paròla mal dita, oria manca paròla franca”.  Tempi tanto lontani che pure non se ne vanno, perché gli usi si sono radicati nei nostri comportamenti, essi continuano a vivere nei nostri gesti quotidiani, solo che non ne conosciamo il vero significato. Quante volte diciamo “salute” a chi starnutisce, è una semplice reazione di cortesia, no? Affatto, sono dei demoni che solleticano il naso, in modo che l’anima esca dal corpo, e allora ecco l’esortazione di augurio, affinché i satanassi si allontanino e lascino in pace il malcapitato. Possiamo allora giocare a fare meno gli scettici, e finché ci sarà ancora un innamorato pronto a staccare i petali di una margherita chiedendo “m’ama, non m’ama”, la magia sarà con noi, almeno un pizzico, a consigliarci come agire in queste nostre esistenze così razionali.

Alessia Cagnotto

Ultimo appuntamento con la Pinacoteca Albertina ai Giardini reali

Workshop di acquarello en plein air ai Giardini Reali ritrovati: riprese pittoriche in punta di pennello delle varie aree con la possibilità di studiare angolazioni e scorci inserendo i particolari architettonici e decorativi presenti nel Verde Reale.

Dalle ore 15.30 alle 18.30:

–        domenica 23 agosto

Il costo di ogni singolo appuntamento è  di euro 35 – euro 30 (Abbonati Musei)

I Giardini dei Musei Reali di Torino hanno accesso gratuito.

Info e prenotazioni: pinacoteca.albertina@coopculture.it – tel. 011.0897370 (tutti i giorni 10-18 tranne il martedì e il mercoledì).