Le attività di settembre
Parco del Castello di Miradolo – San Secondo di Pinerolo (To)
La Rassegna estiva della Fondazione Cosso, nel Parco del Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo (To), prosegue nel mese di settembre, in occasione della mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”. La mostra e il Parco storico sono visitabili dal venerdì al lunedì, ore 10 – 19.30. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Lunedì 6 settembre, dalle 20.30, la Fondazione Cosso accoglierà l’evento di lancio di “PineCult”, la tessera che permette ai pinerolesi dai 13 ai 29 anni di usufruire a prezzo ridotto della ricca offerta culturale e – da quest’anno – anche sportiva del territorio. L’appuntamento, promosso da Comune di Pinerolo e Fondazione Cosso con la collaborazione di Loft Pinerolo Urban Box e gruppo di supporto Yepp Pinerolo, prevede una serata con cinema gratuito nel parco per 200 possessori di PineCult oltre alla possibilità di visitare la mostra “Oltre il Giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone” con ingresso agevolato a € 5,00.
Per la proiezione dell film “The Help”: prenotazione obbligatoria con Eventbrite: pinecultcard.eventbrite.com
Dalle 19, per chi lo desidera, pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino.
Per la mostra e il pic-nic prenotazione obbligatoria allo 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Immersi nella quiete della natura del Parco, mercoledì 8 settembre, alle 21.30, avrà luogo una serata dedicata ai temi della sostenibilità e del benessere del pianeta con la proiezione del film “Generation Greta”, introdotta alle 20 dal Circolo Legambiente di Pinerolo in collaborazione con l’Associazione Pensieri in Piazza.
Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Giovedì 9 settembre, alle 20, il Bistrot del Castello di Miradolo propone una cena flambè, organizzata in collaborazione con il Ristorante Piazza Duomo di Pinerolo e l’Associazione Arte in Tavola Onlus, per apprezzare la raffinatezza della cucina flambè preparata direttamente al tavolo da Maitre professionisti, con la possibilità di gustare i migliori vini in abbinamento.
65 € a persona. Prenotazione obbligatoria entro lunedì 6 settembre al 331 4732983.
Per chi lo desidera, prima della cena è possibile visitare la mostra “Oltre il giardino”.
Nella stessa settimana, l’Associazione Scienza senza confini porta al Castello di Miradolo “Scienza in giardino: cellule in arte”, attività didattico-scientifica in programma domenica 12 settembre, alle 15.00, per le famiglie con bambini di età 5/11 anni. Nel laboratorio mobile di Scienza Senza Confini i bambini imparano a osservare al microscopio tessuti animali e vegetali; prendendo ispirazione dalle immagini delle cellule possono proporne colorate rappresentazioni artistiche, servendosi di materiale vegetale raccolto nel Parco e oggetti di recupero, cui dare una nuova funzione.
Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Venerdì 17 settembre, alle 19, torna “Le bollicine del pinerolese”: laboratorio di degustazione con vini, salumi e formaggi del territorio. A cura del Comitato di Condotta Slow Food del Pinerolese, in collaborazione con Antica Pasticceria Castino.
25€ degustazione e visita del Parco storico, 20€ per i soci Slow Food. Prenotazione obbligatoria entro lunedì 13 allo 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Sabato 18 settembre, dalle 15.30, la Fondazione Cosso e il progetto artistico Avant-dernière pensée, insieme agli studenti e ai docenti del “Progetto Ulisse” 2020/2021, presentano la conclusione del percorso sviluppato in questo anno scolastico. Parallelamente sarà presentato il progetto “Tessendo Arte” a cura del liceo artistico dell’I.I.S. M. Buniva di Pinerolo i cui studenti daranno vita a un’opera d’arte collettiva.
Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Sabato 25 settembre, alle 11.30, è prevista una conversazione con Margherita Oggero intorno alla mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”, nell’ambito della Rassegna “La mostra racconta. Mezz’ora con…”: ciclo di appuntamenti di approfondimento in compagnia di esperti d’arte e musica, artisti, collezionisti, in partenza a settembre. Gli incontri sono progettati e organizzati da Fondazione Cosso, a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti, in collaborazione con Enrica Melossi.
Ingresso gratuito per i visitatori della mostra. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Domenica 26 settembre, alle 11.00, Antonio Perazzi, scrittore, botanico, accademico, presenta “Il paradiso è un giardino selvatico” (2019, UTET) nell’ambito della Rassegna “Bellezza tra le righe”. Un inno alla straordinaria quotidianità di una natura finalmente libera da controlli, in un poetico manuale di “botanica per artisti”. Dialoga con lui Enrica Melossi, consulente editoriale. Al termine, per chi lo desidera, pic – nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Domenica 26 settembre, alle 17, in occasione della Giornata Regionale del Progetto “Protezione Famiglie Fragili in ambito oncologico”, il Servizio Adulti e Territorio della Diaconia Valdese Valli e la Fondazione Cosso presentano un evento di raccolta fondi con lo spettacolo teatrale “Stralunate in tacchi a spillo” con Marta De Lorenzis. Lo spettacolo è un insieme di monologhetti comici al femminile tratto da “Le Beatrici” di Stefano Benni, a cura della Compagnia Teatrale Il Moscerino.
Costo del biglietto 7€ adulti | bambini e ragazzi fino a 14 anni gratuito. Il pubblico è invitato a portare con sé un plaid da stendere sul prato.
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Dal 21 settembre, Giornata Mondiale dell’Alzheimer, i partner del Progetto MYH4D – “Move Your Hands for Dementia” dell’ASL TO3, si ritrovano al Castello di Miradolo per un percorso di studio e confronto. La Fondazione Cosso partecipa al Progetto mettendo a disposizione la propria esperienza nella progettazione e organizzazione di laboratori didattici, in campo artistico e naturalistico, anche nell’incontro con la fragilità, sfida e occasione di crescita per ampliare in futuro l’offerta culturale dedicata ai soggetti affetti da demenza. Con il desiderio di coinvolgere altri luoghi della cultura sul territorio, per creare una rete di sostegno efficace.
Obiettivo di questa fase del progetto è anche promuovere all’esterno la conoscenza della demenza e diffondere nella comunità competenze utili per il sostegno alle persone affette da demenza: l’ASL TO3 organizza il 21 settembre un incontro aperto che avrà luogo a Pinerolo, nella sala conferenze dell’ASL TO3.
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Prosegue al Castello di Miradolo la mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”, aperta dal venerdì al lunedì, dalle 10 alle 19.30. La mostra si completa con la visita all’orto progettato insieme all’Architetto Paolo Pejrone e alla zona dei rustici accessibili al pubblico, quest’anno, per la prima volta. Nelle sale del Castello: opere d’arte, fotografie, acquerelli e progetti si alternano a video interviste e audio, alla scoperta delle parole di Paolo Pejrone, oltre il giardino.
Per ragioni di sicurezza i posti per ogni attività sono limitati e la prenotazione è obbligatoria, per la visita alla mostra e al parco: 0121 502761 – prenotazioni@fondazionecosso.it
Tutte le attività si tengono nel rispetto delle normative vigenti anti-covid | Per la sicurezza di tutti è necessario essere in possesso di green pass
Organizzare una visita
La mostra e il Parco sono visitabili dal venerdì al lunedì, dalle 10.00 alle 19.30. Ultimo ingresso ore 17.30. Durante la visita si scopre quest’anno, per la prima volta, l’orto del Castello ripristinato in occasione della mostra grazie alla capacità visionaria dell’Architetto Pejrone e delle numerose persone che ne hanno permesso il recupero.
E’ compresa nel biglietto un audio guida doppia, alla scoperta della mostra e del Parco.
Ingresso mostra + parco + audio guida doppia
Intero 15 €; Ridotto gruppi, over 65, studenti fino a 26 anni, convenzioni: 12 €; Ridotto 6-14 anni: 7 € comprensivo di kit didattico; Ridotto 3-6 anni: 2 € comprensivo di kit didattico; Gratuiti 0-3 anni, Abbonati Musei, Torino + Piemonte card, Passaporto culturale.
Tariffa family 2 adulti + 2 bambini fino a 14 anni: 35€
Ingresso solo parco: 5 €. Gratuito fino a 6 anni e Abbonati Musei.
In questi giorni di fine estate è venuto a mancare Roberto Calasso,
Chiude il volume una lucida analisi sul tema della laicità,del Cristianesimo e dell’ Islam con pagine che sembrano scritte dopo l’occupazione talebana di Kabul . Sarà anche un modo per rendere omaggio a tre anni dalla morte a Giovanni Ramella ,preside del Liceo “ d’Azeglio” a cui è dedicato un capitolo del libro. E’ stato scelto un parco attrezzato per grandi eventi alle porte di Torino, con il massimo distanziamento ed ampio parcheggio, messo a disposizione dall’Assessore alla Cultura di Moncalieri, LAURA POMPEO, che coordinerà l’Incontro. Sono obbligatori il green pass e la prenotazione (
Era la Svizzera dall’immagine quasi mitica che venne descritta, nel 1781, da William Coxe nelle sue “Lettres sur l’état de la Suisse”. E l’élite europea corse a visitare la nazione delle alte cime, dei ghiacciai e delle cascate, dei laghi e della democrazia, degli alpeggi e delle “persone autentiche” che valeva la pena di conoscere e d’incontrare nei vari cantoni. Ci si trovava davanti ad uno dei segni più evidenti del tramonto dell’egemonia urbana e della ricerca, soprattutto attraverso la villeggiatura, di grandi spazi di libertà, del contatto con la natura “in presa diretta”. La sedentarietà veniva vista con diffidenza, era sinonimo di perdizione, corruzione mentre l’avventura del viaggio, della scoperta di un orizzonte più largo esercitava un fascino irresistibile. Fino alla grande depressione del 1929, il turismo fu in ogni caso un fenomeno per pochi. Erano gli aristocratici a conoscere e praticare l’arte del savoir-vivre e del saper viaggiare. Basta vedere il profilo del turista-tipo del 1800 per rendersene conto. Scorrendo i resoconti dei bollettini delle stazioni turistiche che, nella loro compilazione, riportavano l’elenco delle nazionalità e delle professioni si comprende come il fenomeno turistico era composto per un buon 80% da nobili ereditieri, da un 15% formato da rappresentanti del clero, ufficiali e uomini di legge e, in ultimo, da un restante e modesto 5% di commercianti e banchieri. A metà del XIX secolo fecero la loro comparsa le grandi collane di guide e i “tascabili” conquistarono il mercato. E, guarda caso, sia l’inglese “Murray” sia la tedesca “Baedeker” e la francese “Joanne” esordirono con un volume sulla Svizzera. La montagna “chiamava” i più arditi a praticare l’alpinismo, un fenomeno che appassiona e travolge. Nell’arco di una generazione, dopo la fondazione dell’Alpine Club nel 1857, gran parte delle vette delle Alpi furono conquistate. Due categorie di persone che amavano le “quote alte” s’incontrarono: gli alpinisti, una minoranza, e i villeggianti che, a valle, osservavano, commentando. Col passare degli anni ci si chiese se non potesse essere la montagna, d’estate, a surrogare la funzione del mare d’inverno, quella di “far prendere dell’aria buona”, contemplare i panorami e rimettersi in forma. A metà dell’800 una pattuglia di intraprendenti albergatori delle Alpi, soprattutto in Svizzera ed Austria, ma anche sul versante italiano, riuscì ad attirare una buona clientela promettendole la bellezza del soggiorno in montagna, godendo il sole e l’aria frizzante, senza rinunciare ai comfort. Nascono così le prime stazioni climatiche e, verso la fine del secolo, si sviluppa una nuova usanza: il breve soggiorno in montagna dopo la cura termale.
vetta alla Gnifetti dove oggi si trova il rifugio intitolato alla memoria della sovrana, oppure occuparsi dell’alloggio e del vitto di quella clientela. I poveri, quando si mettevano in viaggio, lo facevano per necessità alla ricerca di un lavoro che non riuscivano a trovare in loco. Il vocabolo vacanza, semplicemente, non apparteneva al loro lessico. Né da un saggio efficace, in uno dei periodici “Racconti d’estate” pubblicati dal quotidiano “La Stampa”, Mario Rigoni Stern. Per lui e la sua generazione, bambini e adolescenti negli anni ’30 del ‘900, la vita trascorreva sui banchi tra l’autunno e la primavera e nei campi, coadiuvando gli adulti nei lavori agricoli, in estate. Il servizio militare, persino la partecipazione di Rigoni Stern al secondo conflitto mondiale, consentì allo scrittore di fruire di “licenze” trascorse non nell’ozio ma, ancora una volta, nei campi. Anche il periodo postbellico non mutò sostanzialmente questo tenore di vita spartano. Fino a quando, ormai passati i quarant’anni, per festeggiare il primo contratto firmato con una casa editrice si concesse alcuni giorni in un alpeggio poco sopra casa, sull’altipiano dei Sette Comuni. Ma anche in quel caso Rigoni Stern aiutava l’alpigiano con la mungitura, coadiuvandolo nella confezione del formaggio, cuocendo la polenta. La prima vera vacanza, al mare di Puglia ormai raggiunta una certa notorietà letteraria, nel Racconto d’estate di Rigoni Stern arriva praticamente alle porte della pensione. Ci fu invece chi, come il verbanese Nino Chiovini, partigiano e scrittore, che le vacanze scolastiche ebbe la fortuna di farle, già negli anni ’30, nel paese d’origine della famiglia a Ungiasca, in valle Intrasca. Ecco l’affresco che, delle estati dell’infanzia e dell’adolescenza, tracciò in “Ungiasca perduta” (pubblicato nel fascicolo n. 9 di Verbanus, edito nel 1988). “Mi piacque – racconta – fin dal principio passare le vacanze estive a Ungiasca. In quanto ad amicizie, problema importante per un ragazzo fuori sede, le circostanze mi consentirono di tenere il piede in due staffe.
L’avvenimento non sfuggì ai quotidiani nazionali, che ne diedero ampio risalto.Con la teleferica, dopo gli anni ’20, iniziò l’era degli impianti di risalita meccanica. Lo ski-lift sganciabile fu inventato nel 1935 da Pomagalski. Esplose la moda in un vero e proprio “boom” nelle regioni alpine: lo sci, a tutti i livelli, diventò il tratto di unione tra turismo e montagna. Tra il Verbano e il Cusio il Mottarone venne preso d’assalto grazie alla sua collocazione geografica che consentirà di ribattezzarlo con il nomignolo di “montagna dei milanesi”. Macugnaga e Formazza diventarono le due perle della discesa e della disciplina nordica del fondo. In generale i centri che abbinavano vacanza e sport si moltiplicarono in ragione dei profondi cambiamenti per gli sciatori che erano sempre più attrezzati a percorrere piste veloci, grazie alle risalite più agevoli. Ci volle ancora un po di tempo per far diventare il turismo invernale un fenomeno di massa anche perché i costi non serano del tutto agevoli. Negli anni cinquanta il costo di una settimana bianca per quattro persone era pari a uno stipendio medio mensile ed erano ancora delle élite a praticare questo tipo di vacanza. Ma l’attrazione fu tale da rendere fragile anche questa barriera. Nacquero a quel tempo le stazioni in alta montagna, si costruirono strade e alloggi, si instaurò una forte competizione anche nei prezzi e nell’offerta ricettiva. E il turismo montano diventò una radicata – e praticata – realtà. Questo processo fu più lento e complicato in una realtà come quella del VCO, all’estremo nord del Piemonte. Per molto tempo il turismo si era sviluppato attorno ai grandi alberghi del lago, alle ville patrizie, a villeggiature più modeste. E anche dopo il secondo conflitto mondiale resistette per anni un turismo povero, spesso di giornata con l’utilizzo generalizzato di mezzi pubblici. Ad esempio le ferrovie Nord di Milano, il traghetto Laveno-Verbania Intra, la ferrovia Intra-Premeno.Oppure la strada ferrata del Sempione sulla tratta tra Milano e Stresa, il trenino a cremagliera che saliva dalla “perla del lago Maggiore” fino alla vetta del Mottarone. O, ancora, in treno fino a Domodossola da lì con la ferrovia Vigezzina fino alle Centovalli e Locarno in Svizzera.
Forse di lui resta intatto il ricordo del gastronomo, ma sarebbe errato scrivere di Sandro Doglio